Tumori del testicolo Corso di Oncologia - Anno 2016 Antonio Frassoldati Caso clinico T.F., maschio, caucasico, anni 20 Comorbidità: •Allergia alle graminacee e a betalattamici Anamnesi patologica: •A 4 anni intervento per asportazione di Astrocitoma cerebellare, seguito da f/u e con strabismo post-chirurgia poi corretto •Settembre 2014 asportazione chirurgica di nevi della regione scapolare sx superiore e inferiore->EI:nevo composto prevalentemente giunzionale Caso clinico Febbraio 2016: episodi bronchitici ricorrenti trattati con antibioticoterapia Maggio 2016: accesso in PS per recrudescenza dei sintomi respiratori e persistenza di febbreàesecuzione di Rx torace (lesione mediastinica) Ricovero in Pneumologia dove esegue TC total/body Caso clinico Riscontro di massa mediastinica (13.1 x 11.7 x 15.3 cm) con effetto massa e dislocazione posteriore delle principali strutture vascolari mediastiniche, associata a versamento pericardico Caso clinico Diagnosi differenziale (massa mediastino anteriore) •Tumori timici •Tumori a cellule germinali (teratoma, seminoma, altri) •Linfomi e linfoadenopatie •Tumori mesenchimali (lipoma) •Patologie della tiroide (gozzo) •Patologie delle paratiroidi •(Mediastinite) Caso clinico Come tipizzare la lesione mediastinica? Biopsia Caso clinico 07/05/2016: Intervento di Biopsia mediastinica a cielo aperto mediante minitoracotomia anteriore, nella stessa data veniva sottoposto a posizionamento di drenaggio pericardico Successivo trasferimento in Terapia intensiva per insufficienza respiratoria post manovre Caso clinico Biopsia positiva per “Tumore a cellule germinali tipo seminoma con componente a cellule sinciziotrofoblastiche isolate ed in microaggregati” Ecografia testicolare e visita urologica: negative Markers tumorali all’esordio: •Alfa-fetoproteina 1484 ng/ml •Beta-HCG 2046 mU/ml •Latticodeidrogenasi (LDH) 649 U/L per quanto raro (~1%), è il K. solido più frequente nella giovane età [incidenza variabile a seconda del sottogruppo istologico] % 35 30 25 20 15 10 5 0 . 0-14 15-29 30-44 45-59 60-74 75+ anni è guaribile in un’elevata percentuale di casi Epidemiologia D I ST RI BU Z I ON E % D EI C A SI I N C I D EN TI N EL 2 0 0 1 P ER F AS C E D ' ET A' a M o den a Fattori di rischio razza bianca familiarità criptorchidismo precedenti K. testicolari o pregressi interventi in regione inguino-scrotale oligo-azospermia: la diminuzione media del conteggio degli spermatozoi registrata nell’ultimo mezzo secolo coincide con il netto aumento di K. del testicolo - ciò potrebbe essere dovuto a fattori ambientali (Es.: erbicidi) che . inibiscono la spermatogenesi i K. germinali possono essere associati a sarcoidosi Classificazione WHO Classificazione WHO 1. Tumori a cellule germinali (95%) - Seminoma •Tipico, anaplastico, con sinciziotrofoblasto, spermatocitico - Non seminoma •Carcinoma embrionale •Tumore del sacco vitellino (o del seno endodermico) •Coriocarcinoma •Teratoma (maturo, immaturo) 2. Tumori non germinali (5%) •Tumori dello stroma specializzato (a cellule di Leydig, del Sertoli, della granulosa) •Tumori dello stroma non specializzato (fibroma, lipoma, linfoma, sarcoma) L’esame istopatologico va condotto su tutta la massa testicolare, mediante analisi di sezioni seriate, seriate per poter individuare tutti gli istotipi presenti Carcinoma embrionario Yolk-sac Α-FP Seminoma spermatocitico CD30 . Seminoma Teratoma Fosfatasi alcalina specifica citocheratina Coriocarcinoma Beta -HCG Fattori di rischio Forma mista Tumori a cellule germinali •Originano dall’epitelio dei tubuli seminiferi; i diversi istotipi possono presentarsi in forma pura o combinata. •La sede è il testicolo nel 90% dei casi; nel 10% il tumore origina nel retroperitoneo, mediastino, ghiandola pineale. •Seminoma: è il più frequente; picco di incidenza tra 30 e 39 anni. •Carcinoma embrionale: massima frequenza tra 20 e 29 anni. •Tumore del sacco vitellino (yolk sac): tipico dell’infanzia. •Coriocarcinoma: fra terza e quarta decade di vita. •Le neoplasie costituite da più di un istotipo sono classificate come non seminomi. •Il seminoma associato ad altri istotipi oppure ad alti livelli di afetoproteina deve essere considerato come non seminoma. Possibile patogenesi dei tumori germinali Hanna NH, Einhorn LH. N Engl J Med 2014;371:2005-2016 Marcatori Tumorali sierici • Alfa-fetoproteina (AFP) Prodotta dalle cellule del seno endodermico. Solo nei non seminomi; un seminoma con elevata AFP deve essere considerato come non seminoma. Aumento anche in: epatocarcinoma, tumori polmonari, pancreatici, patologie benigne del fegato. • Gonadotropina corionica umana (HCG) Prodotta dal sinciziotrofoblasto. Può essere elevata sia nei seminomi sia nei non seminomi. Falsi positivi: ipogonadismo, uso di cannabis. I due marcatori vengono dosati in modo seriato dopo orchiectomia; la loro persistenza è indice di metastatizzazione. Tempo di dimezzamento: 5 giorni per AFP, 24 ore per beta -HCG. • Lattico-deidrogenasi (LDH) Enzima cellulare presente nel fegato, rene, muscoli. Livelli elevati sono correlati al volume e alla proliferazione cellulare. Utile come indice prognostico, ma anche nella diagnosi e nel follow-up. • Enolasi neurone specifica (NSE) Elevata sensibilità e specificità nel seminoma Stadiazione Classificazione prognostica International Germ-Cell Collaborative Group Consensus Conference Suddivisione in Stadi Caso clinico In considerazione dell’istologia e dello stadio di malattia (malattia avanzata) quale trattamento scegliere? Terapia (Seminoma puro) Stadio clinico I •Dopo orchiectomia è spesso opportuno eseguire radioterapia sui linfonodi sottodiaframmatici; tale procedura consente di ottenere il 97% di guarigioni definitive; in caso di ricaduta, che si verifica in genere fuori dal campo irradiato, radioterapia o chemioterapia. Stadio clinico IIA e IIB •Radioterapia lomboaortica ed iliaca omolaterale + sovradose sulle adenopatie. •La percentuale di ricadute è del 10-15%. •Se adenopatie > 3 cm prossime al rene, si preferisce eseguire chemioterapia (PEB x 3 cicli) per preservare l’organo dal danno da radiazioni. Stadio clinico IIC e III •Chemioterapia contenente cisplatino. •Le masse residue al termine della chemioterapia vengono in genere monitorate con TAC (o eventualmente PET) e in caso di mancata regressione vengono irradiate. •Guarigione nel 90% dei casi. Terapia (Non Seminoma) Stadio clinico I •Interventi possibili dopo orchiectomia: 1) Follow-up e trattamento solo se ricaduta, 2) Linfoadenetomia retropenitoneale di staging, 3) chemioterapia adiuvante con PEB per 2 cicli (viene proposta in alternativa alla linfoadenectomia nei pazienti ad alto rischio di ricaduta) Stadio clinico IIA con marcatori sierici normali dopo orchiectomia •Interventi possibili: 1) Linfodenectomia retroperitoneale, 2) Chemioterapia primaria (PEB x 3 cicli) seguita da asportazione della malattia residua Terapia (Malattia avanzata) Chemioterapia Farmaci attivi •Vinblastina, bleomicina, cisplatino, carboplatino, etoposide, actinomicina-D, ciclofosfamide, ifosfamide, paclitaxel Polichemioterapia •Per vari anni lo schema di riferimento è stato il PVB (cisplatino, vinblastina, bleomicina). •Oggi è stato sostituito dallo schema PEB (cisplatino, etoposide, bleomicina) per la maggiore efficacia e la minore tossicità midollare e neuromuscolare. •Gli schemi contenenti cisplatino risultano del 10% più attivi di quelli contenenti carboplatino. •Atri schemi attivi: PE (cisplatino, etoposide), VIP, PEI (cisplatino, etoposide, ifosfamide), PVI, VeIP (cisplatino, vinblastina, ifosfamide), TIP (cisplatino, ifosfamide, paclitaxel). Terapia (Malattia avanzata) Chemioterapia •Vengono praticati 3-4 cicli di chemioterapia; eventuali masse residue devono essere asportate chirurgicamente, purché i marcatori sierici si siano normalizzati. •La procedura è in grado di ottenere complessivamente circa l’80% di guarigioni •Buona prognosi: 3 cicli di PEB o 4 cicli di PE + eventuale chirurgia; 90% di guarigioni. •Prognosi intermedia: 4 cicli di PEB + eventuale chirurgia; 70% di remissioni complete. •Cattiva prognosi: 4 cicli PEB. Chirurgia dopo chemioterapia •Asportazione radicale delle lesioni residue (evidenziate con TAC o RM), se marcatori negativi. •L’esame istologico delle masse residue può rivelare: teratoma maturo (45% dei casi), fibrosi e necrosi (45%), carcinoma vitale (10%)) Terapia (Malattia avanzata) Chemioterapia di salvataggio •In caso di: •Risposta parziale alla chemioterapia primaria ma persistenza di marcatori sierici elevati; •Asportazione parziale delle masse residue; •Pazienti non responsivi alla chemioterapia primaria. •Gli schemi standard sono PEI o VeIP: efficaci nel 50% dei casi. •TIP: in uno studio ha ottenuto il 70% di risposte complete. •Ruolo della chemioterapia ad alte dosi con trapianto autologo o con il supporto di cellule staminali autologhe. Chirurgia di salvataggio •In caso di risposta parziale a chemioterapia di seconda o terza linea. •E’ necessario cercare di asportare tutta la malattia residua. Caso clinico Il paziente, vista l’urgenza clinica, inizia quindi trattamento chemioterapico secondo schema PEB (Cisplatino 20mg/mq, Etoposide 100mg/mq e Bleomicina 30mg), con tossicità ematologica (neutropenia febbrile che ha richiesto uso di GCSF e antibioticoterapia) e mucosite G2, di cui esegue 3 cicli da Maggio a Luglio 2016 Neutropenia febbrile La Neutropenia Febbrile è un evento relativamente frequente nei pazienti affetti da neoplasia in corso di trattamento chemioterapico. Si tratta di una delle complicanze più importanti della chemioterapia, potenzialmente pericolosa per la vita che richiede un pronto intervento medico. In caso di neutropenia febbrile vi è un rischio di sviluppare rapidamente un’infezione grave e talvolta mortale, particolarmente in caso di infezione da batteri Gram-negativi, a causa di assenza delle difese immunitarie dei neutrofili. Caso clinico NB: vista l’urgenza clinica di inizio di chemioterapia, il paziente non ha eseguito crioconservazione del seme Infatti… Cisplatino ed Ifosfamide producono oligospermia nel 75-100% dei casi, in genere transitoria. Perciò è di norma raccomandata la raccolta del liquido seminale prima dell’inizio dei trattamenti medici. Caso clinico Agosto 2016: TC torace/addome con mdc con riscontro di Risposta parziale di malattia Markers tumorali Agosto ‘16 Alfa fetoproteina 2.3 ng/ml Beta HCG 0.6 mU/ml LDH 232 U/L Caso clinico Il paziente prosegue con un ulteriore ciclo di chemioterapia secondo schema PEB (Agosto 2016), con buona tolleranza. Settembre ‘16 Ulteriore decremento dei markers: •Alfa fetoproteina 1.3 ng/ml •Beta HCG 0.6 mU/ml •LDH 134 U/L Caso clinico Settembre 2016: PET total/body Tenue e disomogena captazione (SUV max 4.1) a carico della nota massa mediastinica, in assenza di ulteriori iperaccumuli patologici Caso clinico Settembre 2016: esegue procedura di raccolta di cellule staminali in previsione di eventuale trattamento chemioterapico ad alte dosi. N.B. Si esclude al momento intervento chirurgico Si opta quindi per rivalutazione a breve con Tc torace/addome Caso clinico Ottobre 2016: TC torace/addome di rivalutazione Stazionarietà dimensionale della nota lesione mediastinica che presenta lieve incremento della sua componente pluriloculata che determina attualmente impronta sul tronco comune dell'arteria polmonare Caso clinico Cosa fare dopo la chemioterapia 1) Chirurgia delle masse residue 2) Follow up ogni 2 mesi nei primi 2 anni ogni 4 mesi nei successivi 2 anni ogni 6 mesi fino al sesto anno ogni anno fino al decimo anno Con EO, markers, Rx torace, ecografia di fegato – reni – linfonodi retroperitoneali Follow-up Dura 10 anni anche se la maggior parte delle recidive si osserva entro i primi 2 anni: