I regni medievali,
secc. XII - XIV
I normanni in Italia meridionale (XI secolo)
 I Normanni giunsero in Italia meridionale all’inizio
Roberto il Guiscardo
dell’XI secolo, come mercenari al servizio dei
signori bizantini e longobardi che erano in lotta tra
loro.
 I signori territoriali concessero ai capi normanni una
contea,Aversa, e un ducato, Melfi, come
ricompensa dei servigi prestati a loro
 Alla metà dell’XI secolo, si affermò un condottiero
normanno, Roberto il Guiscardo, signore di
Altavilla. che sconfisse l’esercito mandato dal papa
Leone IX per fermare i soldati normanni ritenuti
pericolosi per gli interessi papali.
 Il papa Niccolò II preferì una politica di accordi con i
normanni, anziché ricorrere ad azioni di forza, e
Roberto ricevette i ducati di Puglia, Calabria
e Sicilia, in cambio della sottomissione al
papa
Il riconoscimento ufficiale del potere di Roberto
 Probabilmente Roberto era stato

Roberto il Guiscardo incoronatodal papa
Niccolò II duca di Puglia
Calabria e Sicilia
acclamato come duca dai suoi
soldati.
 Tuttavia il papa, che voleva
ostacolare l’imperatore, i bizantini e
i musulmani, consacrando Roberto,
riconosceva ufficialmente come
legittimo il potere che i normanni
avevano stabilito sull’Italia
meridionale con la forza delle armi.
Ruggero di Altavilla conquista la Sicilia
 La Sicilia, di cui gli Altavilla erano stati
Ruggero di Altavilla fu
nominato dal papa suo
legato in Sicilia.
Questo gli permise di
scegliere uomini di sua
fiducia come vescovi
riconosciuti duchi, era ancora nelle mani dei
musulmani
 Ruggero di Altavilla, fratello di
Roberto, guidò la conquista dell’isola
nel corso della seconda metà dell’XI
secolo
 La popolazione siciliana non amava i normanni
per la loro eccessiva violenza, e faceva
resistenza, ma Ruggero sfruttò le lotte
interne ai dominatori musulmani, per
giungere alla conquista definitiva (fine dell’XI
secolo)
 La struttura amministrativa dei
musulmani fu mantenuta, compresi i
Ruggero II di Altavilla unifica l’Italia meridionale
 Nei decenni successivi la Sicilia si divise dal



Ruggero II di Altavilla

resto del Mezzogiorno d’Italia.
Gli Altavilla controllavano la Sicilia,
mentre in Italia meridionale ripresero le
lotte di potere tra i signori territoriali
A esse pose fine Ruggero II Altavilla, che
riuscì per la prima volta a unificare il potere
dei normanni su Sicilia, Puglia e
Calabria e fu riconosciuto come duca dal papa
(1128), e poi come re
L’unzione regale che egli ricevette
significava che il suo potere ducale era
assolutamente superiore a ogni altro nel
regno.
Di fatto gli altri signori del regno
dovevano il loro potere solo al re
L’espansione normanna in Italia meridionale
Costanza, ultima erede di Ruggero II
 Il re riuscì a mettere sotto
Costanza di Altavilla
“dal secondo vento di Soave
generò il terzo, e l’ultima
possanza” (Dante, Paradiso,
III)
controllo i signori feudali:divise
gli incarichi a corte tra esperti
(armi,finanza,ecc.) e realizzò un
censimento dei feudatari e dei loro
obblighi verso di lui.
 Quando morì Ruggero II (1154), la
sua eredità politica fu ben gestita dai
suoi successori, fino all’ultima di essi,
la regina Costanza, che giunse sul
trono in assenza di eredi maschi
Federico, erede delle corone imperiale e siciliana
 Costanza sposò Enrico VI, figlio di

Enrico VI


Papa Innocenzo III


Federico
Federico I Barbarossa (1186)
Federico contava così di unire le corone
imperiali e dell’Italia meridionale nelle mani
della dinastia Sveva
Il progetto si realizzò nel 1194.quando
Enrico VI, già imperatore, fu incoronato
re di Sicilia dopo una lotta difficile con
altri pretendenti
Enrico e Costanza ebbero un figlio,
Federico, erede designato al trono
Entrambi morirono prematuramente, e
Federico, che aveva quattro anni, per volontà
di Costanza, fu affidato alla tutela del
papa Innocenzo III
Il papa rispettò gli impegni, e nel 1208
Federico diventò re di Sicilia
L’impero di Federico II
La lotta per l’impero: Ottone di Brunswick
 Innocenzo III era implicato nelle lotte
Federico diventò re di Germania
nel 1212, a patto che non riunisse mai
i suoi due regni, che poteva mantenere solo a
titolo personale
e senza poter designare un unico
erede per entrambi.
Il papa Innocenzo III voleva così evitare che il
dominio politico della Chiesa fosse schiacciato
da un altro
potere forte in Italia
tra Svevi e duchi di Baviera per la
corona imperiale.
 Dopo avere favorito il guelfo
Ottone di Brunswick, che divenne
imperatore, Innocenzo lo
combattè quando Ottone
rivendicò a sé il possesso dei
territori che il papa intendeva
controllare, cioè l’Italia meridionale
 Innocenzo III decise allora di
spingere sul trono il giovane
Federico, che diventò re di
Germania nel 1212 impegnandosi a
rispettare alcuni patti con il pontefice
Battaglia di Bouvines (1214)
 Il potere di Federico diventò effettivo
John Lackland
Ottone
di Brunswick
Filippo Augusto
solo due anni dopo, quando riuscì a
sconfiggere in battaglia Ottone di
Brunswick a Bouvines (in Francia)
 Ottone aveva dalla sua parte il re
d’Inghilterra John Lackland, suo
zio.
 Federico era supportato dal re
francese Filippo Augusto
 Dal 1220 Federico diventò imperatore
con il nome di
Federico II
Federico e i principi tedeschi
 Per otto anni, 1212 – 1220,
Federico rimase lontano
dall’Italia per rafforzare il suo
dominio sui territori germanici.
 Nel 1220, Federico raggiunse un
accordo con i signori feudali
tedeschi:
 essi gli avrebbero giurato fedeltà
in cambio dell’esercizio
delle prerogative regie:
battere moneta, riscuotere dazi,
costruire fortezze
Federico incoronato imperatore
 Federico II fu incoronato come
imperatore solennemente a
Roma nel 1220, quindi si diresse
in Sicilia per riappropriarsi del suo
regno, che in otto anni di assenza era
stato frazionato in molti potentati
locali controllati da coloro che erano
stati soldati di suo padre
 In Sicilia, Federico decise di
porre direttamente sotto il suo
controllo i territori del regno
Federico II si riappropria dell’Italia meridionale
 Rivendicò a sé tutti i diritti regi
Federico II sul trono
imperiale circondato
dai suoi cortigiani
usurpati dagli ex ufficiali di suo padre
 fece distruggere i castelli costruiti
dai signori sulle loro terre e si appropriò
di quelli edificati sul suolo pubblico
 volle mettere sotto controllo le
città che avevano costituito domini
urbani autonomi
 Negli anni 1222-1224, Federico
condusse campagne militari
vittoriose contro i musulmani, che
furono sconfitti e deportati a Lucera
(Puglia), dove vissero secondo la propria
fede in una comunità separata
Il governo di Federico II in Italia meridionale
 L’imperatore fece sviluppare il
Castel del Monte, in Puglia,
la residenza più famosa
di Federico II
commercio ponendolo sotto il
controllo della monarchia, per
rimpinguare le casse del regno
 Controllò il territorio attraverso una
rete di castelli presidiati da
guarnigioni armate
 Costituì un’amministrazione
pubblica efficiente, separata
dall’esercito
 Fondò a Napoli uno studium
(università) per formare giuristi,
che avrebbero lavorato alle
dipendenze dirette del re
Le Constitutiones Melfitane, 1231
 Nel 1231, Federico II emanò le
Constitutiones Melfitane (o Liber
Augustalis), [dal nome della città di Melfi, in
Basilicata] che riunivano tutti i
provvedimenti da lui decisi nei primi
dieci anni di governo
 l’imperatore con le Constitutiones affermava di
volersi riprendere le regalìe;
 di voler riorganizzare l’esercizio della
giustizia in circoscrizioni presieduti da
funzionari regi
 di costituire un apparato finanziario per
gestire le terre del re (demanio) e riscuotere
dazi e pedaggi
Federico II, scrittore e patrono della cultura
 Federico II era un uomo di grande
Due pagine del De arte
venandi cum avibus
cultura e amante della cultura: scrisse un
famoso trattato di caccia (De arte venandi
cum avibus), e a corte si circondò di
uomini colti, di provenienza e religione
diversa, musulmani,ebrei, cristiani,
latini,greci
 Questo atteggiamento era già stato
proprio dei normanni, di cui lui aveva
ripreso la mentalità sincretistica
 Durante il suo regno e alla sua corte si
sviluppò la “scuola siciliana”, primo
movimento poetico in volgare italiano
Federico contro il figlio Enrico
 Negli anni dal 1237 al 1250, Federico fu impegnato in conflitti
duri
 In Germania dovette fronteggiare la ribellione del figlio
Enrico, che voleva usurpare il trono e aveva costruito un’alleanza
con i principi tedeschi
 Enrico fu fermato dal padre e condotto prigioniero in
Italia (si suicidò nel 1242)
 Con i principi tedeschi, Federico II continuò nella politica
rivolta alla ricerca della convivenza sulla base di patti feudali di
fedeltà
La lotta di Federico II contro la nuova “lega lombarda”
 In Italia, Federico volle imporre la sua
Luoghi e fatti della
battaglia di Cortenuova
autorità anche sui comuni dell’Italia
settentrionale, ormai autonomi dal
tempo della pace di Costanza
 Essi si ricostituirono in una nuova “lega
lombarda” a Milano
 L’esercito imperiale, sostenuto da alcuni
signori feudali come Ezzelino da
Romano, signore di Treviso, affrontò in
una battaglia campale la nuova lega
a Cortenuova, nella bassa pianura
bergamasca, vincendo lo scontro
(1238)
Lega lombarda e papa contro Federico II
 Federico riuscì a imporre la sua autorità sui comuni
Re Enzo, figlio di
Federico II,
catturato a
Fossalta
di Toscana, Marche e Romagna, ma non a
sfruttare del tutto il successo militare di Cortenuova
 Dovette fronteggiare un’alleanza imprevista tra i
comuni della lega lombarda e il papa
Gregorio IX, che scomunicò l’imperatore e lo
accusò di essere miscredente e di dedicarsi a
pratiche occulte e demoniache
 Indebolito dalla situazione politica, Federico II fu
sconfitto anche sul campo di battaglia per
due volte, a Parma nel 1248 e a Fossalta (Mo)
nel 1249 dalla lega, che ormai era guelfa. Qui i
bolognesi riuscirono a catturare suo figlio Enzo, che
era rettore della Romagna
La morte di Federico II e la sua difficile eredità
 Federico morì nel 1250, presso Lucera
 Dal 1250 al 1273, nessun principe divenne imperatore, e in
sostanza terminò con lui l’idea di un impero che si estendesse
dal Nord al Sud dell’Europa
 Continuò invece la lotta tra comuni guelfi, guidati da Milano, e
città ghibelline, capitanate da Cremona
 Federico volle che gli succedesse in Germania e Italia il figlio
Corrado, contravvenendo all’impegno assunto con papa
Innocenzo III
 Corrado morì però molto presto (1254), e questo scatenò
ulteriori lotte per il trono
Fine della dinastia Sveva
 L’erede di Corrado, il figlio Corradino,aveva

Manfredi

Carlo d’Angiò


Battaglia di Benevento, 1266
solo dieci anni, e di questa situazione approfittò
Manfredi, figlio di Federico, per usurpare il trono
Il papa approfittò di questi conflitti tra gli
Svevi per chiamare in Italia Carlo d’Angiò,
fratello del re di Francia, e offrirgli la corona del
regno meridionale.
Il papa voleva avere il sostegno di un sovrano guelfo
per controllare l’Italia centro – meridionale
Nel 1266, Carlo d’ Angiò a Benevento
sconfisse Manfredi, che morì durante la
battaglia
Infine anche Corradino, ultimo degli Svevi, fu
sconfitto in battaglia a Tagliacozzo, e questo fu
l’epilogo della dinastia sveva in Italia
Luigi IX, “il Santo”,
parte per la crociata
La monarchia francese, XI – XIII secolo
Capetingi e Plantageneti
 I Capetingi, prima dinastia reale francese (dalla fine del X
secolo), ebbero un dominio territoriale limitato tra i fiumi
Loira e Senna
 I loro territori erano circondati dai domini di altri signori
territoriali dai quali i Capetingi non erano sostanzialmente
differenti (XI secolo)
 Luigi VI fu il primo sovrano capetingio a lottare contro
i signori di banno che tentarono di usurpare le terre del
dominio regio (XII secolo)
 Nei territori confinanti con quelli dei Capetingi, si affermarono
come grandi signori feudali i Plantageneti, che
controllavano Maine e Normandia, e la cui famiglia fu anche
dinastia regnante in Inghilterra dal 1154
La lotta tra Capetingi e Plantageneti
 Le lotte tra Capetingi e Plantageneti
Luigi VII
Eleonora
d’Aquitania
Enrico, re d’Inghilterra
cominciarono quando il duca Goffredo
Plantageneto investì il figlio Enrico
della sua carica senza il consenso del
sovrano capetingio Luigi VII (1150)
 Il conflitto tra le due dinastie si fermò
momentaneamente perché Enrico prestò
omaggio feudale a Luigi VII
 Tuttavia la moglie di Luigi VII Eleonora,
duchessa di Aquitania, divorziò dal
sovrano e sposò proprio Enrico, a cui portò in
dote il suo ducato (1152)
 Enrico
diventò
nel
1154
re
d’Inghilterra e in tal modo era un
sovrano decisamente più potente di
Luigi VII, in quanto dominava un regno e
anche una parte ampia della Francia
Capetingi e Plantageneti nel 1880
L’opera di Luigi VII e Filippo Augusto
 Luigi VII riuscì a imporre ai diversi signori


La corona francese


La corona inglese
territoriali la prestazione d’omaggio, grazie al quale il
sovrano era riconosciuto come il signore superiore, al quale
era dovuta una totale fedeltà
Il re riuscì anche a affermare la sua superiorità
giudiziaria, diventando il giudice supremo per le
controversie tra signori
Il suo successore fu Filippo Augusto (1180) che ampliò il
regno e portò avanti un processo di centralizzazione politica e
amministrativa
Dopo la morte di Enrico II (1189), Filippo A.
conquistò anche i domini dei Plantageneti in
Francia, togliendoli ai re inglesi Richard Lionheart e John
Lackland: Berry, Maine, Anjou e Normandia
Vincendo a Bouvines, Filippo A. vincolò più strettamente
questi territori alla corona francese
La riforma amministrativa di Filippo Augusto
 Filippo Augusto creò nuovi funzionari
“balivi”, controllavano i beni della corona
“prevosti”, funzionari itineranti che si occupavano
della riscossione delle imposte, degli omaggi vassallatici
dovuti da signori e comunità, dell’amministrazione della
giustizia
 Soprattutto con i “prevosti”, la monarchia francese cominciò a
mutare il suo carattere di signoria feudale
 Dopo la morte di Filippo Augusto, i suoi successori, Luigi VIII,
suo figlio, e Luigi IX “il Santo”, suo nipote, continuarono la
sua opera di rafforzamento del potere pubblico
L’opera di Luigi VIII
 Luigi VIII ampliò il regno partecipando
Incoronazione di
Luigi VIII e della moglie
alla crociata contro i càtari, che gli
permise di estendere il suo potere fino alla
Linguadoca (Provenza), nella parte
meridionale del territorio francese, destinata
a diventare la base per ulteriori conquiste
 Luigi cercò con successo di proporre
ufficialmente i Capetingi come eredi e
continuatori dei Carolingi (anche se
storicamente tra le due dinastie non esisteva
nessun rapporto)
 Tale operazione permise ai Capetingi di dare
ai propri domini solide basi di legittimità
dinastica
Luigi IX, “il Santo”
 Il figlio Luigi IX fu ancora più popolare del



Incoronazione di
Luigi IX

padre, grazie alla fama di santità che lo
accompagnò per tutta la vita
Promosse due crociate, entrambe poco
fortunate, durante la seconda delle quali perse
la vita (1270)
Durante il suo regno, la monarchia si
rafforzò dal punto di vista dei domini
territoriali
La pace di Parigi (1259), voluta da lui,
sanciva il controllo dei territori che i
Capetingi strapparono ai Plantageneti
Carlo d’Angiò,fratello di Luigi, conquistò il
regno di Sicilia, con l’aiuto decisivo del papa
Luigi IX: le “inchieste” e le riforme feudali
 La grande popolarità di cui godette Luigi IX fu dovuta


Luigi IX lava i piedi
a un povero


Luigi IX amministra la
giustizia

anche alle “inchieste”
Erano vere e proprie indagini condotte da
funzionari inquirenti che verificavano gli abusi
compiuti da altri funzionari pubblici e risarcivano
le vittime di questi abusi per i danni subiti
Esse assumevano il significato di “purificazione” dai
peccati compiuti dal re attraverso i suoi funzionari, anche
se lui in persona non li aveva voluti
Il carattere religioso di queste “inchieste” e il
significato di ristabilimento della giustizia che esse
ebbero, contribuì a dare grande prestigio alla
monarchia
Luigi IX abolì anche il duello giudiziario e impose ai
vassalli di giurare fedeltà al re, e non solo al loro
signore territoriale
La corte regia diventò il centro vero dell’amministrazione
statale
Monarchia vs. Chiesa, la Chiesa “gallicana”
 Tutti i re francesi del XIII secolo condussero una politica di

Filippo IV, “il Bello”



Papa Bonifacio VIII
arrestato dai soldati
di Filippo IV a Anagni (Rm)
rafforzamento della monarchia, cercando di limitare
l’autonomia del potere della Chiesa,anche entrando il
conflitto con i papi
Luigi IX, per quanto molto religioso e proclamato
santo nel 1290, contrastò i papi e i vescovi quando
non rispettavano la giustizia e la sovranità regia
Si formò in questo modo in Francia una chiesa nazionale
francese, che fu poi chiamata “chiesa gallicana”
Essa rispettava il primato del papa e il suo magistero sul
piano della fede e della teologia, ma era considerata dai
re uno dei “corpi” dello stato
Filippo IV “il Bello” , re dal 1285 al 1314, ebbe un
duro scontro con il papa Bonifacio VIII e, dopo la
morte di questi, spostò la corte papale da Roma a
Avignone (1305)
LL’Inghilterra da Hastings alle
Provisions of Oxford
L’Inghilterra dagli anglossassoni ai normanni
La battaglia di Hastings
William “the Conqueror”
L’Inghilterra anglosassone era organizzata in
 tun (da cui la parola town), villaggi rurali
 gli abitanti dei villaggi partecipavano alle
hundreds, corti giudiziarie locali in cui veniva
amministrata la giustizia
 le hundreds erano radunate in shires (contee),
circoscrizioni regionali comandate militarmente da
un earl,
 lo sherif era incaricato di riscuotere le imposte
nelle shires
Nel 1066, il duca di Normandia William “the
Conqueror “alla guida del proprio esercito
conquistò l’Inghilterra vincendo la battaglia di
Hastings contro gli anglosassoni
 Dopo questa vittoria, il sistema di governo
anglosassone fu in parte riformato:gli earl
furono rimossi
Domesday book e sheriff
 I Normanni costituirono unità fondiarie i manors



Frontespizio del
Domesday book

protetti da una rete di castelli, affidati a
funzionari che governavano in cambio di un
omaggio feudale
Un inventario che registrava tutte le
proprietà fondiarie del regno (con estensione,
nome dei vassalli possessori dei beni regi e i
capofamiglia residenti) fu realizzato nel 1086, con il
nome di Domesday Book
Grazie al Domesday Book era possibile al re
imporre i tributi
I Normanni conservarono hundreds, shires e
sherifs
Gli sherifs dovevano custodire i castelli del re
e i manors e riscuotere le tasse, e erano
assimilati ai visconti normanni
Enrico II contro baroni e Chiesa
 Enrico II, primo re di stirpe plantageneta, (1154)


L’uccisione di Thomas
Beckett, arcivescovo di
Canterbury, decisa da re
Enrico II, provocò
un’ondata di sdegno in
tutta l’Inghilterra
Il re fu costretto a fare
penitenza sulla tomba di
Beckett per placare le
tensioni contro di sè


agì per recuperare i diritti regi usurpati dalla
grande nobiltà, che deteneva soprattutto le
cariche di sherif e fece distruggere molti castelli
I grandi signori territoriali, i baroni, potevano pagare una
somma di denaro e essere così esentati dall’obbligo di
combattere in guerra a fianco del re
I baroni persero in parte il loro ruolo militare, e
parteciparono con maggiore frequenza ai
tribunali locali e al tribunale regio, che giudicava i
crimini più gravi: omicidi, delitti contro il sovrano e
lesione di diritti feudali
Enrico II aprì anche un grosso contenzioso con
la Chiesa cattolica per ridurre le immunità di cui
essa godeva e ampliare l’autorità della corona
Ne nacque un conflitto con l’arcivescovo Thomas
Beckett, che il re fece giustiziare
Un sistema di potere ben organizzato
 Il conflitto che portò alla morte di Becket diede



Richard “Lionheart”

più forza alla monarchia inglese
Essa divenne il centro di tutte le
giurisdizioni particolari (locali,
ecclesiastiche, speciali), che dovevano
trasferire le cause più importanti alla corte del re
Enrico II aveva creato un sistema di potere
forte e organizzato guidato dal re, a cui
obbedivano sia l’ambito feudale, sia quello
amministrativo.
Da ognuno dei due ambiti, il re otteneva grossi
ricavi
La macchina amministrativa ben costruita da
Enrico II entrò in crisi dopo la morte del suo
erede Richard Lionheart (1199)
Baroni, Chiesa, città contro John Lackland:
la Magna Charta Libertatum, 1215
 Durante il regno di John Lackland (1199-1216),
Pagina della
Magna Charta
la corona inglese perse gran parte dei territori
francesi in conseguenza specialmente della battaglia di
Bouvines
 John Lackland dovette anche subire l’azione di
rafforzamento della Chiesa e dei baroni, che
volevano riappropriarsi dei diritti che Enrico II aveva
loro sottratto
 Avversarie del re furono anche le città mercantili,
tra cui Londra
 Per limitare l’autorità del re, baroni, Chiesa e
città mercantili imposero a John di accettare un
documento la Magna Charta libertatum (1215),
con il quale il re doveva tornare a riconoscere
le prerogative di nobili, chiese e città
Provisions of Oxford
 I sovrani inglesi dovettero affrontare conflitti
Enrico III
La contestazione da
parte dei baroni della
presenza di troppi
“stranieri” legati alla
regina
Eleonora di
Provenza in posti
chiave della corte, fu
una delle cause delle
Provisions of Oxford
sia con l’alta nobiltà,i baroni, sia con la
nobiltà dei proprietari terrieri minori
(poi chiamata gentry), sia con la
borghesia cittadina
 Enrico III dovette concedere molto per
tenere a bada questi conflitti, e in tal
modo l’autorità regia subì decise diminuzioni
 In particolare furono importanti le
Provisions of Oxford, nate da
contestazione della politica fiscale regia e
dell’entourage della regina. con esse i
baroni potevano controllare l’azione
politica del re
 La gentry, esclusa da queste
concessioni, cominciò una lotta
costante contro il re, fino alla battaglia di
Eversham vinta dall’esercito regio (1265)
La sottomissione di Galles e Scozia
 Le ottime entrate fiscali garantite dal sistema

Edoardo I


Il vero
William
Wallace
(sopra) e
quello di Mel
Gibson nel
film del 1995

amministrativo inglese diedero a Edoardo I,
successore di Enrico III, la possibilità di condurre
imprese militari decisive per sottomettere tutta l’isola
britannica
Il Galles fu annesso nel 1285
Il regno di Scozia fu conquistato intorno al
1290, quando il re inglese approfittò di contrasti
dinastici in quel territorio per invaderlo
Gli inglesi dovettero fronteggiare, prima della
conquista definitiva, una resistenza dura da parte
di alcuni aristocratici terrieri
Successivamente, gli scozzesi elaborarono il mito di
un eroe nazionale, William Wallace detto
“Braveheart”, realmente esistito, che divenne
simbolo della resistenza scozzese contro i nemici
inglesi
La Spagna dal dominio arabo alla «Reconquista»
La penisola iberica tra VIII e IX secolo
 Nella prima metà dell’VIII secolo gli arabi controllavano




gran parte della penisola iberica, a parte alcune zone
impervie dell’estremo Nord (cordigliera cantabrica e Ande)
Capi militari cristiani crearono delle dinastie che fondarono il
regno delle Asturie (capitale Oviedo)
A ovest l’etnìa basca formò un piccolo nucleo territoriale, con
capitale Pamplona: diventerà il regno di Navarra
Dopo la campagna militare di Carlomagno oltre i Pirenei, alcuni
poli di insediamento franco crearono la Marca hispanica nel
Nord Est (Barcellona fu sottratta agli arabi nell’801)
Nel corso del IX secolo il regno delle Asturie si espanse in
territori poco abitati e prese come capitale Leon (856)
La Spagna nella seconda metà del IX secolo
Oporto, Coimbra, la contea di Castiglia.
Cristiani e musulmani nel IX secolo
 Nella parte occidentale della penisola iberica furono prese dai
cristiani le città di Oporto e Coimbra: queste conquiste si
possono considerare le premesse della Reconquista
 Un insieme di comandanti militari e grandi proprietari terrieri,
che si denominarono «conti» diedero vita alla Contea di
Castiglia: nel 931 esisteva un unico conte di Castiglia, che
egemonizzava questo territorio, situato nella zona più orientale
dell’area di espansione asturiana
 I rapporti tra cristiani e musulmani alternavano a
scontri militari alleanze più o meno durature e rapporti
economici e commerciali piuttosto intensi
La progressiva debolezza degli arabi
 Il dominio arabo sulla penisola iberica cominciò a indebolirsi con
la morte di al-Mansur, califfo omayyade (1002)
 Al-Andalus, denominazione della zona governata dagli
arabi, si divise in diversi reinos de taifa a partire dal 1031
 I regni cristiani: Navarra, Asturie, Marca hispanica
approfittarono di questo indebolimento: militarmente
forti e demograficamente in crescita, imposero ai reinos de
taifa, che invece erano militarmente inferiori, di non combattere
in cambio del versamento della parìa, un tributo molto pesante
 I re cristiani controllavano così ampi territori e possedevano
ricchezze ingenti grazie alla parìa
La situazione nell’XI secolo: regno di Castiglia, regno
di Aragona, contea di Barcellona
 Nel medesimo periodo di tempo, prima metà




dell’XI secolo, diventò sempre più importante la
contea di Castiglia, che si costituì in regno con
Ferdinando I
Ferdinando I riuscì a annettere il regno di
Leon (1037) e poi quello di Navarra.
In quel periodo sorse un nuovo regno, quello di
Aragona, intorno all’insediamento franco di Jaca, sui
Pirenei
Il regno di Castiglia-Leon e quello di Aragona
guidarono il processo di reconquista
Si rafforzò anche la contea di Barcellona, che
conquistò i diversi principati franchi oltre i Pirenei. La
contea di Barcellona elaborava al proprio interno
l’identità catalana
Almoravidi e almohadi (XII secolo)
 Verso la fine dell’XI secolo, i reinos de taifas




cominciarono a resistere con maggiore successo
all’espansione cristiana grazie agli aiuti che venivano
dagli almoravidi, guerrieri eremiti della costa
atlantica sahariana che avevano creato un regno in
Marocco – capitale Marrakech – e in parte
dell’Algeria
Gli almoravidi conquistarono Al-Andalus e la
resero una provincia del loro regno del Nord Africa
Gli Almoravidi furono in seguito (dal 1146)
sconfitti e sostituiti nel dominio sull’Africa
nordoccidentale e su Al-Andalus dagli
Almohadi, gruppo berbero proveniente dai monti
dell’Atlante, in Marocco
Nel 1095 la contea di Portogallo si staccò dal
regno di Castiglia-Leon e condusse da sé il processo di
reconquista nella penisola iberica occidentale
Nel 1137 il conte di Barcellona divenne re di
Aragona
Las Navas de Tolosa, 1212, il culmine della reconquista
 Gli Almohadi erano poco tolleranti verso le popolazioni
non islamiche che erano numerose all’interno di Al-Andalus
 Ciò determinò il deciso intervento di papa Innocenzo
III che bandì una guerra santa per rafforzare il processo di
reconquista della penisola iberica da parte dei re cristiani
 Questo esplicito appoggio papale rafforzò le iniziative militari
portate avanti ormai dai grandi proprietari terrieri, ricos
hombres, che disponevano di risorse per armare
cospicue forze militari
 Nel 1212 un esercito comune di francesi, navarresi,
castigliani e aragonesi affrontò e sconfisse gli eserciti
almohadi a Las Navas de Tolosa
Evoluzione geopolitica della penisola iberica 1157 - 1212
La penisola iberica al termine della Reconquista
Bibliografia
 Alessandro Barbero – Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo,
Roma – Bari, Laterza, 1994
 Pietro Corrao, “Regni e principati feudali”, in Aa.Vv., Storia
medievale, Roma, Donzelli, 1998
 Massimo Montanari, Storia medievale, Roma – Bari, Laterza,
2002