introduzione

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PROGRAMMA DEL CORSO
Teorie sulla devianza
Le principali forme di devianza e criminalità
TESTO
Barbagli M., Colombo A., Savona E. (2003),
Sociologia della devianza, Bologna, il Mulino
L’analisi della devianza è correlata agli ambiti:
ordine pubblico
sicurezza sociale
controllo sociale
Finalità dell’ordine pubblico è assicurare il pacifico
svolgersi della vita sociale, secondo quanto consentito
dalla legge dello Stato. Rinvia al principio per il quale
l’ordinato e tranquillo svolgimento dei rapporti tra i
cittadini deve essere garantito, oltre che dal sistema di
norme repressive dei fatti illeciti, anche da un parallelo
sistema di adeguate misure preventive di polizia.
La gestione dell’ordine pubblico è affare dei Prefetti e
dei Questori, coordinati dall’operatività delle forze
dell’ordine, che hanno il compito di controllo del
territorio e di tutela della pubblica sicurezza.
L’ordine pubblico viene considerato normalmente un
indicatore della governabilità delle città e costituisce
una delle condizioni affinché vi sia sicurezza e
tranquillità.
La sicurezza sociale, definita anche sicurezza urbana, non
è l’ordine pubblico: sono diverse le problematiche, le
competenze, le finalità e i ruoli sociali.
L’ordine pubblico è una situazione statica, garantita da
una capacità di controllo esterno; la sicurezza, invece,
rappresenta una condizione da raggiungere, da gestire, ma
niente affatto garantita da alcuna capacità di controllo
esterno.
Nel linguaggio di senso comune, l’idea di sicurezza rinvia a
una condizione di assenza di situazioni di pericolo o di
rischio, di instabilità e di incolumità.
In quest’ottica, il problema della sicurezza si comprende
soltanto dando la giusta attenzione alle norme sociali di
comportamento in situazione; cioè, a quelle norme
codificate in ruoli sociali, ai quali gli attori dovrebbero
attenersi nel rispetto delle aspettative di ruolo.
Si usa distinguere le norme di condotta da quelle
relazionali:
le norme di giuridiche attengono a diversi ambiti
comportamentali e prevedono delle sanzioni specifiche per
chi le viola. Esse condizionano le relazioni tra i soggetti,
nonché tra essi e le istituzioni;
le norme relazionali prendono vita dall’esistenza delle
relazioni sociali, dando loro forma e regolarità (norme
d’uso, morali). Le norme relazionali sono le condizioni che
rendono possibile l’interagire dei soggetti, spingendo gli
attori sociali a mettere in atto e sviluppare azioni sociali
dotate di significato.
La domanda di sicurezza chiede, sostanzialmente, il
rispetto delle norme giuridiche (“fare rigare diritti i
delinquenti”); in questo senso la domanda si rivolge allo
Stato e agli apparati di controllo, prevenzione e
repressione.
Poiché lo Stato non riesce a rispondere a una tale
domanda (anche perché in uno Stato di diritto non può
essere represso tutto; così come in una società aperta e
altamente differenziata è impossibile prevenire e
controllare tutto e tutti), l’insoddisfazione cresce e con
essa il livello di ansia generalizzata e di paura sociale.
In ogni società vengono fatti tutti gli sforzi per garantire
l’ordine pubblico, preservare la sicurezza sociale e
garantire il rispetto delle norme. Il controllo sociale è
l’insieme di tutti i metodi usati per fare in modo che tutti i
membri di un gruppo rispettino le norme e le aspettative
di quel gruppo
Il controllo come condizione dell’ordine sociale. Secondo
questa concezione, l’ordine sociale non è l’esito di uno
sviluppo spontaneo della società, bensì una costruzione
sociale che deriva dal livello di controllo sociale.
Il controllo come possibilità di influenzare gli individui. In
questo senso, il controllo si caratterizza come capacità
della società di influenzare l’individuo e come forza degli
attori sociali di influenzarsi a vicenda.
Il controllo come reazione sociale. Qui il controllo viene
individuato come la risposta al manifestarsi di
comportamenti devianti. Il controllo sociale viene
considerato come l’insieme di meccanismi, di azioni
reattive e di sanzioni che una collettività individua e
legittima sia per prevenire la devianza, sia per eliminare
una devianza avvenuta, sia per impedire che la devianza si
ripeta o si estenda ad altri.
Il controllo primario (interno) è definito come l’insieme di processi
e di relazioni sociali, attraverso cui i comportamenti e gli eventi si
integrano, all’interno di un set di norme sociali riconosciute e
legittimate.
È indiretto e informale; incide sulle motivazioni all’azione,
orientandole verso gli ideali collettivi e verso il rispetto delle norme
sociali.
È di tipo costitutivo (fondativo), in quanto è una delle condizioni
che rendono possibile le relazioni e le interazioni sociali tra i diversi
attori sociali, e tra essi e le istituzioni.
Il controllo secondario (esterno) è l’insieme dei mezzi di reazione
alla violazione delle norme; le azioni di controllo secondario sono
finalizzate alla repressione della devianza e al ripristino della
norma (punizioni e ricompense).
È diretto e formale; si oppone, per reprimerle, alle motivazioni
soggettive.
È di tipo ricostitutivo, in quanto rinvia alla funzione e al ruolo che
le istituzioni svolgono nell’impedire che comportamenti devianti
possano squilibrare il sistema sociale.
Criminalità. Ogni comportamento che viene perseguito
dalla legge penale. Il principale testo di legge è il codice
penale ma esistono anche altri testi che prevedono
sanzioni penali (furto).
Il termine
devianza è
apparso nel corso
degli anni ‘30.
Illegalità amministrativa. Ogni comportamento
perseguibile per legge e punito con una sanzione
amministrativa (eccesso di velocità).
Degrado urbano. Ogni comportamento che produce un
senso di disagio e di insicurezza nei cittadini. Esso può
essere legato alla dimensione fisica di un territorio o a
quella sociale/civile.
Insicurezza. Il sentimento di ansia prodotto dalla paura
o preoccupazione di subire un reato o da fattori legati
all’appartenenza a un dato contesto sociale
Controllo sociale. L’insieme degli strumenti in grado di
contrastare lo sviluppo di comportamenti criminali in un
determinato contesto sociale. Quello formale è
esercitato dalle forze di polizia o da altri organi
pubblici; quello informale è esercitato da tutte quelle
strutture sociali (famiglia, scuola, chiesa) che
concorrono all’adattamento dell’individuo alle norme e
a correggere eventuali comportamenti devianti
Prevenzione. L’insieme delle politiche volte a ridurre
la frequenza di comportamenti indesiderati sulla base di
interventi di tipo psicologico, sociale, situazionale o
repressivo.
Ogni comportamento considerato inaccettabile dalla
maggioranza della gente e che provoca una risposta
collettiva negativa
Ogni atto, credenza o tratto che viola le norme
convenzionali della società e che determina una reazione
negativa da parte della maggioranza delle persone
Devianza cognitiva:
convinzioni, idee,
principi che violano
una norma o sono
considerati
inaccettabili
Anomalie fisiche:
violazione delle
norme estetiche o
limiti motori
Non bisogna dire che un atto urta la coscienza comune perché è criminale, ma
che è criminale perché urta la coscienza comune - E. Durkheim
La devianza non è la proprietà di certi atti o comportamenti, ma
una qualità derivante dai significati attribuiti a questi atti dai
membri di una collettività.
Dato che le risposte della collettività sono assai variegate, nello spazio e
nel tempo, un atto può essere considerato deviante solo in riferimento al
contesto sociale in cui ha luogo.
Per questi motivi la devianza è definitiva come
relativa
La relatività della devianza può essere in tre differenti ambiti:
Un comportamento può essere deviante in una determinata situazione ma non
in un’altra
Un comportamento può essere giudicato deviante a seconda del ruolo di chi lo
commette
Un comportamento considerato deviante in un paese o in un’epoca
storica può essere accettato o considerato del tutto positivo in un paese
o in un’epoca diversi
Tuttavia non tutte le norme sociali e forme devianza sono relative.
Le ricerche hanno dimostrato che certi atti sono stati, salvo rare
eccezioni , sempre giudicati devianti e condannati
L’incesto tra madre e
figlio, figlia e padre,
sorella e fratello
Furto ai danni di una
persona del proprio
gruppo
Il ratto e lo stupro di
una donna sposata
L’uccisione di un
membro del proprio
gruppo
Capita molto spesso che i soggetti devianti, nel mettere in atto le proprie
azioni si servono di qualche forma di organizzazione sociale. Ne esistono
cinque, alle quali corrispondono quattro tipologie di caratteristiche.
Magnaccia,
computers
hackers
Suicidi
Caratteristiche
Forma di organizzazione
Frequentazione
reciproca
Associazione
Divisione elaborata
del lavoro
no
no
no
no
si
no
no
no
Pari
si
si
no
no
Squadre
si
si
si
no
Organizzazioni formali
si
si
si
si
Solitari
Colleghi
Baby gang
Squadre di
rapinatori,
borseggiatori
Squadre
organizzate con più
di 10 membri
Organizzazione
estesa
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