Rassegna stampa del 06/06/2010 Il Resto del Carlino Ferrara 'Foglietta ci sarà al consiglio sul polo di Cona?'(Sanità pubblica e privata) Parte dalle Marche la sperimentazione sulla sclerosi multipla di Zamboni(Sanità pubblica e privata) Arriva il torneo di beach tennis dellAvis(Sanità pubblica e privata) Midollo osseo e non spinale(Sanità pubblica e privata) La Nuova Ferrara Una lettera acida che gronda veleno(Sanità pubblica e privata) Premi ai donatori(Sanità pubblica e privata) Comitato per lospedale(Sanità pubblica e privata) Corriere Salute Il diritto alla second opinion(Sanità pubblica e privata) Influenza A: l'oms accusata di conflitto d'interesse(Sanità pubblica e privata) Creati in laboratorio gli otto strati della retina(Sanità pubblica e privata) La puntura senz'ago spegne il dolore(Sanità pubblica e privata) I piaceri che puoi concedere al cuore(Sanità pubblica e privata) Bambini in campeggio per imparare a perdere peso(Sanità pubblica e privata) Talidomide benefica ma a piccole dosi(Sanità pubblica e privata) La fabbrica della sicurezza(Sanità pubblica e privata) Nella caverna dove nasce la radioprotezione(Sanità pubblica e privata) In Italia: dove va in rete l'assistenza(Sanità pubblica e privata) Sanità digitale, la ricetta catalana(Sanità pubblica e privata) Ancora poche le ambulanze a misura di neonato(Sanità pubblica e privata) www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l. press L.IfE 06/06/2010 il Resto del Orlino Ferrara «Foglietta ci sarà al consigli o sul polo di Cona? » FRANCESCO LEVATO * In questi giorni il sindaco Tagliani, il direttore generale e il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Baldi e Fabbri , parlando di Cona, hanno risposto alla domanda se «si farà o no un second o pronto soccorso a Ferrara» . * Medico e consiglier e comunale Pdl Segue a pagina 6 DALLA PR.." M QUESTO in considerazione del fatt o che emerge sempre più netta la preoccupazione dei cittadini, soprattutt o del centro città, di non poter contare su tempi brevi per l'assistenza in cas o di emergenza . Loro hanno risposto che «già nel 2000 si era deciso che l'as sistenza sull'emergenza e la tecnologi a si sarebbero trovate a Cona e che i tempi brevi saranno assicurati dalla riorga nizzazione del "118". Infatti in caso d i richiesta di soccorso, sul posto arrive ranno autonomamente l'ambulanza e il medico . L'operazione di soccors o viene attivata appena il personale arri va sul posto e non si attende più che il paziente entri in Pronto Soccorso pe r organizzare l'intervento ospedaliero . Questo permetterà al medico di compiere più interventi, anche in attes a che giungano le ambulanze . Nell'anello del vecchio S.Anna saranno realizzate due `Case della Salute' con l'introduzione delle Medicine di Gruppo» . Noi pensiamo che la domanda non si a se fare o no un secondo pronto soccor so a Ferrara, ma dove sarebbe o sarebbe stato meglio farlo . A tal proposit o potrebbe essere utile conoscere i criteri applicati nella decisione di trasferire tutte le attività sanitarie a Cona e d i cosa lasciare al S . Anna . Dire che i tempi di risposta a una domanda di soccorso si riducono calcolando il tempo intercorso tra la chiamata al "118" e l'attivazione dell'intervento, appena il personale sanitario ar riva sul posto, e non quando il paziente entra in pronto soccorso, lascia alcu ne perplessità. Per esempio, non tutt i gli accessi al Pronto Soccorso avvengono con l'ambulanza, più spesso il paziente vi si reca direttamente con i pro pri mezzi ; non sempre il personale può organizzare un intervento idoneo , a meno che non si preveda sempre l a presenza del medico e vi sia in servizi o un numero di medici tali da permettere una siffatta organizzazione . Appare evidente che i tempi per i citta dini del centro città si allungheranno , a meno che non facciano sempre ricorso all'ambulanza e al medico . La realizzazione di due "Case della Salute" con l'introduzione delle Medici ne di Gruppo non sostituirà il pronto soccorso nel S . Anna . I cittadini e i medici di medicina generale sanno ch e questa non è la soluzione . Infatti il medico di famiglia che opera all'intern o di una Medicina di Gruppo non fornisce prestazioni sanitarie da Pronto Soccorso . Cosa sia la "Casa della Salute", e qual e sarà la sua "mission" al momento no n è chiaro e da tutti condiviso . Si tratt a di una nuova modalità organizzativa della Medicina del Territorio, che d a qualche mese viene sperimentata a Portomaggiore e Ostellato . Nella Sani tà del futuro la Medicina General e svolgerà un ruolo importante, integrandosi con l'ospedale, a condizion e che abbia una propria autonomi a all'interno dell ' Azienda Usl di Ferrara e che non svolga prestazioni proprie dell'Ospedale. Con il trasferimento del pronto soccor so a Cona, come confermato, cambier à l'accessibilità alle prestazioni sanitarie di emergenza e urgenza; le soluzion e proposte non ci sembrano ottimali, an zi bisognerebbe discuterle senza rigidi tà e pregiudizi . Bene ha fatto il Pdl a chiedere la convocazione di un consiglio comunale Straordinario e a fars i promotore di specifiche iniziative . Ci piacerebbe che questa volta fosse presente anche il Direttore General e dell'Asl, assente nel consiglio comunale di marzo e nelle successive commis sioni. Un'ultima considerazione : se, dopo il trasferimento del pronto soccorso a Cona, ai ferraresi venissero offerte l e stesse prestazioni che oggi trovano a l S .Anna e che rappresentano una gros sa percentuale del lavoro del pronto soccorso, da altri Ospedali più accessi bili, come Santa Maria Maddalen a (con conseguente aumento della mobi lità passiva fuori regione) o la sanità privata della città, chi troverebbe comodo recarsi al pronto soccorso di Co na? Dott. Francesco Levato (Consigliere comunale Pdl) press L.IfE 06/06/2010 it Resto dei Orlino Ferrara SALUTE SARANNO 2501 PAZIENTI CHE SI SOTTOPORRANNO ALLA TERAPI A Parte dalle Marche la sperimentazione sulla sclerosi multipla di Zambon i PARTIRA dalle Marche la prima sperimentazione della terapia per la sclerosi multipla ideat a dal medico ferrarese Paolo Zamboni . L'iniziativa, che riguarderà circa 250 pazienti, è stata presentata ieri a Civitanova Marche, in provincia d i Macerata, durante il convegno «Cccsvi e scleros i multipla, proviamo a capire la Grande Idea» . La condizione che secondo Zamboni porterebbe allo sviluppo della sclerosi multipla si chiama in sufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) . Il restringimento dei vasi porterebbe ad u n drenaggio del sangue dal cervello troppo lento , che causerebbe gli accumuli anormali di ferro riscontrati nella patologia. Secondo l 'esperto, u n intervento che riporta i vasi alle dimensioni originarie con un 'palloncino' allevia notevolmente i sintomi . «Questo sarà uno studio randomizzato, che andrà a verificare la qualità della vita dei pazienti dopo il trattamento — spiega l'esperto — soprattutto la risposta a sintomi gravi come la fatic a cronica . E' un ottimo esempio di come demanda re alle singole regioni certe questioni migliori la salute del cittadino». Lo studio, cui manca solo l 'autorizzazione della Regione Marche per la partenza ufficiale, è stat o finanziato con circa 100mila euro dalla fondazio ne Carima : «Noi abbiamo finanziato l 'acquist o dell 'ecodoppler, lo strumento che serve per l a diagnosi — racconta il direttore della fondazio ne Renzo Borroni — e abbiamo coinvolto la Re gione, ma questo è solo il primo passo, speriamo di andare avanti con altre iniziative» . \ ii medico Paolo Zamboni sta lavorando su un a fondamentale sperimentazione sulla sclerosi multipla Ladri in azione: colpita I la gioielleria Rlue Gold i press L.IfE 06/06/2010 il Resto del Orlino Ferrara TUTTO PRONTO PER IL VIA PREVISTO DOMANI ALLE 1 9 Arriva il torneo di beach tennis dell' Avi s DA DOMANI fino al 15 giugno, a ridosso dell a giornata del mondiale del donatore (14 giugno) , Avis Migliarino organizza il torneo di beach tennis che si svolge da domani fino a giovedì con la finale il 15 a cui parteciperanno il presidente regionale Andrea Tieghi, il presidente provincial e Florio Ghinelli e il sindaco Sabina Mucchi. Il torneo si terrà presso al campo da beach tennis del centro polifunzionale dalle 19 . <<L'appello per tutti gli avisini e i simpatizzanti è di venirci a vedere — dice Gianluca Zaffon i una passeggiata alla sera dopo cena fa sempre bene alla salute perché il divertimento le battute e lo spirito nello stare in compagnia non manca no» . Hanno partecipato tutti i commercianti del comune e la stessa amministrazione ha dato i l proprio patrocinio . Yniiilrngw. Pali ni per 11i :01,2»mcnl i tl f 1 ~nnnx cIricrlc In,htlu di anPaniil5 it Resto del Orlino Ferrara press L.IfE 06/06/2010 ADMO Midollo osseo e non spinale Caro Carlino , nel l' articolo del 29 maggio scorso " E' bello trasferire la propria vita", sono state citate le parole del donatore Matteo in modo improprio. Nell ' articolo era scritto " i l prelievo di midollo spinale", mentre avrebbe dovuto par lare di "midollo osseo ". Il midollo spinale fa parte del sistema nervoso centrale ; provvede essenzialmente al l' innervazione, sia motrice muscolare, sia sensitiva, del l' intero tronco e degli arti, costituendo una sorta di ponte , di segmento di trasmissione tra 1 ' encefalo, dove arriva no le sensazioni e partono i comandi, e la periferia . Non si può prelevare midollo spinale . Il midollo osseo è un tessuto situato al l' interno delle ossa ; costituisce il princi pale organo emopoietico, cioè provvede alla produzion e del sangue . Ciò che viene prelevato all' interno del midollo osseo è il sangue midollare, e, proprio come il san gue, si ricostituisce, nel l' arco di 7-10 giorni. Una perso na sana può perciò donare parte del proprio sangue mi dollare sia ad un famigliare che ad un estraneo affetto da patologie oncoematologiche. Da quindici anni Adm o sez . Paola Marchetti " è impegnata nella sensibilizzazione e nella divulgazione di informazioni corrette. Antonia Paresch i Presidente Admo Em. Romagna «Etg: ne avevamo già tante press L.IfE 06/06/2010 la Nuova Ferrara CON A Una lettera acida che gronda veleno Le scrivo per comunicare tutta la mia indignazione per la pubblicazione della letter a di Paolo Giardini : si può capire il dissenso, si può capire l a delusione ma paragonare a d un ufficiale nazista occupante un ferrarese come Riccardo Baldi che sta lavorand o per la sanità ospedaliera ferrarese dal 1972 (e chi è addetto ai lavori sa quanto il Sant'Anna ne abbia giovato) e paragonare il sindaco eletto dalla maggioranza dei ferrares i al fascista Vezzalini è sol o una vomitevole dimostrazione di iracondia . Giardini par la ma non conosce né chi so no le persone che stanno tentando di gestire al meglio un a situazione molto difficile, né quali siano i problemi di apri re ed avviare un ospedale d a 800 e più letti. Questa città s i sta dimostrando sempre più affetta da senilità e dei vecch i assume sempre più i caratteri : cattiva, avara, iraconda , ignorante e piena di falsa prosopopea . Massimo Migliori Pagina 15 press L.IfE 06/06/2010 la Nuova Ferrara CENT O Premi ai donatori Si sa quanto sia importante il grande gest o della donazione . Così domani pomeriggio al le ore 17 nella sala Rossa di Palazzo Municipale, si svolgerà la premiazione dei donator i di sangue benemeriti, a cura e con la organizzazione preziosissima dei volontari di Advs Avis . Saranno presenti all'importante incontro il sindaco di Cento, Flavio Tuzet ; ed i responsabili delle associazioni legate alla donazione di sangue che hanno fatto in questi anni di Cento e frazioni uno dei territori più solidali . Pagina 17 press L.IfE 06/06/2010 la Nuova Ferrara BONDEN O Comitato per l'ospedal e Il Gruppo Proposta si prepara a dare vita ad un comitato permanente per la difesa dell'ospedale Borselli . L'annuncio è stato dato, ufficialmente, venerdì sera, all'inizio della serata che aveva come temi l'energia da fonti rinnovabili e la centrale ad oli vegetali . A giorni, sarà aperto su l sito del gruppo il modulo pe r aderire al comitato . Pagina 18 press L .If1E Il diritto all a «second opinion» di Pasquale Spinelli nche Silvio Berlusconi, da paziente operato alla prostata, ha recentemente consigliato di sentir e pareri diversi prima di decidere, perché, ha aggiunto: «non sono sicuro che quell'operazion e fosse necessaria» . E' davvero opportuna la co siddetta "second opinion" ? Di fronte alle malattie, dalle più gravi alle più rare, dall e più semplici alle più complesse, il paziente può sentire il bisogno di avere più di un parere medico, anche perché s i tratta spesso di scelte definitive, dalle quali non si torna in dietro . Non è una mancanza di fiducia verso chi ha fatto la diagnosi o ha suggerito per primo una terapia, ma una maggiore garanzia di essere sulla strada giusta, rispondendo nello stesso tempo a un normale bisogno di conferme, di certezze, per combattere timori e ansie inevitabili dopo una no tizia che traumatizza chi la riceve e chi gli sta intorno. Negli USA la pratica della second opinion è ormai istitu zionalizzata e vi sono gruppi di medici e organizzazioni — non profit o a pagamento — che garantiscono, già dagli an ni '70, una risposta in tempi brevissimi a ogni tipo di quesi to. Anche in Italia vi sono diverse strutture, pubbliche e pri vate, e singoli professionisti, che offrono questo servizio . Personalmente penso che una second opinion debba esse re altamente qualificata e personalizzata, con un contatto diretto, che impegni sia sul piano scientifico che su quell o umano chi si assume il compito -delicatissimo- di dare con sigli sulla conferma di una diagnosi, sulla valutazione di un piano terapeutico, sulla scelta di curare una malattia o limi tarsi a controllarne i sintomi, quando le cure possono esse re più pesanti dei benefici che se ne possono ottenere. A volte poi si deve decidere quale opzione scegliere e ciò av viene oggi più spesso, perché per molte malattie ci sono differenti possibilità di cura con esiti sovrapponibili . Ad esem pio, per un tumore della prostata, la terapia ormonale, quel la chirurgica, la radioterapia o anche, in casi particolari, i l semplice controllo senza intervenire; per una malattia coro narica il dubbio può essere se fare il by-pass chirurgico o l'angioplastica, mentre diverse sono le strategie da adottar e per un cancro al seno . Molte di queste scelte sono codificate, ma vi è spess o qualche ragione (età, condizioni generali, particolari esigen ze di vita sociale del paziente), che possono muovere l'ag o della bilancia in un senso o nell'altro . E' sempre dovere del medico informare puntualmente il malato delle alternative . E' necessario che chi dà la second opinion sia molto chiaro e si accerti di esser riuscito a farsi capire ; è essenziale che, se egli fa il chirurgo o l'oncologo medico o il radioterapista e d ha esperienza dei propri risultati, illustri con obiettivit à quelli delle altre metodiche. La second opinion comporta responsabilità etiche rilevantissime, perché, anche nel guidare il paziente verso una decisione partecipata è facile con durlo -magari involontariamente- fuori dal percorso che - a parità di efficacia delle cure- egli avrebbe gradito . O RIPRODUZIONE RISERVATA press L.IfE Polemiche Influenza A: 1'Oms accusata di conflitto d'interess e La vittima più illustre dell'influenza suina è stata certamente 1Oms , l'Organizzazione Mondiale dell a Sanità, nei confronti della quale si moltiplicano le accuse relative all a gestione della pandemia . L'ultimo colpo viene dal consiglio d'Europa, i cui stati membri evidentemente non hanno digerito le spese ingenti della sanità alle quali sono stati costretti dalla posizione "allarmistica" assunta dall'Oms . Un rapporto dell'organismo europeo ha infatti accusato gli scienziati membri del comitato Oms che ha raccomandato di fare scorta d i farmaci antivirali (Tamiflu e Relenza) di avere legami con le case farmaceutiche che li producono . In pratica, conflitto di interesse . L'Oms si è difesa sostenendo di essers i limitata ad adottare le linee guida approvate nel 2004. Ma proprio tre autori di quelle linee guida, h a ribattuto il British Medicai Journal, sono stati consulenti delle cas e farmaceutiche interessate . Ciò che viene imputato all'Oms non è tanto i l fatto di aver utilizzato consulenti "interessati", perché è quas i impossibile trovare esperti di alt o livello che non siano anche coinvolt i nello sviluppo e nella sperimentazione dei farmaci, ma pe r Trasparenza Ciò che viene imputato all'Oms è di non aver dichiarato che i propri scienziati avevano legami con i produttori di farmaci non averlo dichiarato. E' ormai una prassi piuttosto estesa che i ricercatori, nelle pubblicazioni o nelle comunicazioni ai congressi, facciano una dichiarazione di conflitto d i interessi. Il fatto che proprio 1Oms , garante della salute a livello mondiale, non abbia adottato quest a pratica, è considerata una grave scorrettezza . Che può essere costata molti soldi ai cittadini europei (e non solo europei), per l'acquisto di farmaci e vaccini rimasti inutilizzati . RI .00U.NE RISERVATA press L .If1E s . s . s s Staminalí Per la prima volta ottenuto ín vitro un tessuto tridimensional e Creati in laboratorio gli otto strati della retina Passo importante: ma una possibile cura è lontan a Hans Keirstead del Gross Steli Celi Center dell'università di Irvine, in California, ha da anni un chiodo fisso: riuscire a rigenerare dalle staminali embrionali i tessut i del sistema nervoso centrale. In questi giorni ha annunciato di aver realizzato una re tina a otto strati, ed è la prima volta che si ottiene in vitro un tessuto tridimensionale a partire da cellule staminali . La tecnica messa a punto dallo scienziato californiano, descritta su uno dei prossim i numeri di Journal of Neuroscience Methods, consente d i differenziare le staminali embrionali nei diversi tipi cellulari che compongono gli strati della retina grazie a una "vaschetta" speciale in cui le sta minali vengono immerse . Qui trovano un gradiente microscopico dei fattori di crescita e differenziazione pe r ciascun tipo cellulare : nel pri mo straterello di liquido s i concentrano i fattori che aiutano a formare i coni, nel suc cessivo quelli per avere i bastoncelli e così via. Keirstead ha così ottenuto uno strato tridimensionale di cellule che esprimono i marcatori tipici dei diversi ti pi cellulari della retina ne i primi stadi di sviluppo. E un po' presto per dire che sia una vera retina,. sotto linea Michele De Luca, diret tore del Centro di Medicina Rigenerativa dell'Università di Modena e Reggio Emilia: «E bene non alimentare false speranze : non è affatto dett o che una retina simile, seppure anatomicamente "giusta" , funzioni. Gli esperimenti so no ancora alla fase di laboratorio, non sappiamo di fatt o se la retina così creata in Cali fornia possa restituire un po ' di vista a un animale da espe rimento, men che meno se possa farlo nell'uomo» . «Tanti cercano di produrre in vitro tessuti complessi, — aggiunge De Luca — ma nes suno è finora riuscito a ottenerne di funzionanti, che è quello che interessa in clini ca. Senza contare i rischi con nessi all'uso delle staminali embrionali: possono portare alla formazione di teratomi, tumori di origine embrionaria» . Il ricercatore californian o ha iniziato a trapiantare le sue retine negli animali, fra qualche tempo vedremo con quali risultati . Per ora sembra davvero presto per giura re che questa sia la strada giu - Lo schermo da ricostruir e si trova sul fondo dell'occhio ed è compost a da otto strati in cui si trovano diversi tipi di cellule sta per rendere la vista a chi ha la retina danneggiata a causa di una maculopatia, di una retinite pigmentosa, oppure come conseguenza di un trauma . «Il cammino per arrivare all'uomo è molto lungo e non bisogna farsi illusioni — conferma Paolo Vinciguerra, responsabile dell'Unità d i Oculistica dell'Istituto' Clini co Humanitas di Rozzano (Milano) —. Per di più, se anche otterremo retine da cellu- Tentativi Tanti cercano di produrr e in vitro tessuti complessi, ancora non se ne sono ottenuti di funzionant i le staminali, potranno esser e impiegate su pazienti selezio nati, con malattie ereditarie-distrofiche in cui solo alcuni strati della retina son o compromessi . Le retine d a staminali serviranno, cioè , per riparare piccole aree i n un'anatomia per il resto integra. Perché le nuove cellule , per funzionare, avranno biso gno di un ambiente ocular e favorevole : con un tessuto scompaginato le probabilit à di riuscita sarebbero vicine al lo zero» . Qualche passo in più è stato fatto con le retine artificia li, su cui esiste anche un pro getto di ricerca del governo americano : ce ne sono di vario genere (a celle solari, bioe lettrodi, microchip), alcune sono già state impiantate su pazienti con qualche risultalo . «Non esiste però nulla che sia in grado di far tornare a vedere davvero bene — preci sa Paolo Vinciguerra —. Il no stro occhio è come una tele camera da miliardi di pixel , questi sono rudimentali strumenti da poche centinaia d i pixel. E devono essere del tut to biocompatibili, altrimenti nel lungo termine potrebbero provocare reazioni oculari (ad esempio, fibrosi retini che) che vanificherebbero i risultati». «Gli studi, però, — conclu de Vinciguerra - si moltiplicano e le novità sono incessanti e positive : a piccoli pas si ci stiamo avvicinando al l'obiettivo di restituire la vi sta a chi non ce l'ha. Un po' di ottimismo è lecito, ma occor re prudenza e soprattutto, an cora per anni, tanta pazienza» . Francesca Vign a O RIPRODUZIONE RISERVATA press L .If1E Approvata in Usa per l'emicrania e per la cefalea a -grappol o La puntura senz'ago spegne il dolore Per il mal di testa arriva la puntura virtuale : l'ago è un flusso compresso d'azoto, un gas che in un decimo di secondo diffonde il farmaco attraverso la pelle, senza che il paziente nemmeno se ne accorga . L'ultimo ritrovato è stato presentato da Alan Rapoport, della UCLA Universi ty di Los Angeles, al «IV Con gresso ANIRCEF Cefalee, co noscenze attuali e prospetti ve future», concluso ieri a Ge nova. Simile a un grosso pennarello bianco, il nuovo dispenser si afferra fra le dita e la clip del cappuccio funge da grilletto : fatto scattare co l pollice, libera il gas del serba toio interno avviando l'inoculazione sottocutanea del farmaco che viene espulso dalla parte anteriore fatta appoggiare sulla pelle della coscia o dell'addome . In un attim o l'attraversa dissolvendosi i n circolo : confrontato con u n farmaco simile iniettato co n una normale siringa ha dimo strato una pari diffusibilità, li berando almeno metà dei pazienti dal dolore entro mezz ' ora. E seguendo le istruzioni ricevute dal medico durante la visita, impara ad usarlo il 98% dei pazienti . «Occorrono soluzioni sempre nuove per i pazienti ch e spesso lamentano un controllo imperfetto del dolore e cer cano nuove terapie con effetto più rapido e duraturo — dice Rapoport — . L'ann o scorso avevo annunciato il ce rotto iontoforetico: in Ameri ca è'in fase di avanzata sperimentazione negli attacchi caratterizzati da forte nausea e vomito (soprattutto emicrania con aura) che rendono L'iniezione a flusso d'azoto problematico l'uso di farmaci per bocca» . Il principio atti vo del cerotto e della puntura senz'ago è sempre lo stesso, il sumatriptan, ma ora oltre ad aggirare il malassorbimen to gastrico che fa fallire farmaci assunti per bocca, il far maco agisce anche entro io minuti. La Food & Drug Administration ha approvato l'impiego del nuovo dispositivo nell' emicrania con e senz'aura e , per la rapidità, nella cefalea a grappolo . - Chi soffre di quest'ultim a cefalea è disposto a ognitrattamento pur di liberarsi dal dolore, ma fra gli emicranici non erano pochi quelli che rinunciavano al sumatriptan iniettabile, già disponibil e con normali punture . «Questo farmaco è il primo de i triptani, farmaci di riferimento in questa patologia, a esse re diventato generico — dice Rapoport —: Ciò ha consentito lo sviluppo di nuove modalità di utilizzo per soddisfare esigenze ancora irrisolte, come i problemi di malassorbimento gastrico» . Carlo Sartori o Pagina 50 Creati in kabotatodo gli otto strati della retina press L .If1E Cardíoíogìa Gli specialisti adottano una «linea morbida» sia per chi vuole restare sano sia per chi ha avuto già qualche problem a I piaceri che puoi concedere al cuore No alle troppe rinunce: ci sono tanti aspetti gradevoli della vita che fanno anche ben e Chi l'ha detto che mantenere il cuore in salute sia un lavo raccio da masochisti? Per il be nessere cardiovascolare no n servono fioretti e sacrifici, anzi: esistono tanti modi piacevo li, tutti premiati col "bollino " di efficacia da serie ricerch e scientifiche, per tenersi i n forma quando si è sani e per prevenire nuovi acciacchi se il cuore ha gi à dato qualche problema. Lo hanno sottolineato i cardiologi dell'Associazion e nazionale medici cardiologi ospedalieri durante un simposio del recente congresso nazionale di Firenze. «Una vita "salvacuore" può essere ricc a di piaceri e non soltanto di rinunce — sintetizza Marino Scherillo, presidente Anmco —. Basti pensare all'alimentazione: la nostra dieta mediterranea, che di certo è gradevole, ci metterebbe già al riparo da infarti e malattie cardiovascolari . Il problema è che mol ti, sempre più spesso, la snobbano» . In effetti, Coldiretti qualche tempo fa ha segnalato un calo nei consumi di tutti gli alimen ti cardine della dieta mediter- ranea, dall'olio d'oliva (me no 2,8 per cen to ogni anno), alla frutta (me no 2,6), al pane (meno 2,5) : man giamo troppa carne, troppi grassi animali. Dimenticandoci appunto dell'olio, o di piatti a base di pesce azzurro : «E pesce della nostra tradizione culinaria, saporito, poco costoso e soprattutto ricchissimo di omega-3, i grassi che fanno bene al cuo re: dovremmo mangiarlo almeno tre volte alla settimana — consiglia Scherillo — . E otti mo anche il sushi, per chi ama i ristoranti giapponesi . I dati raccolti dal Gruppo italiano di studio della sopravvivenza nell'infarto miocardico (GISSI) hanno dimostrato ' che gli omega-3 sono quasi come un farmaco per il cuore: lo proteggono dall'infarto e in chi ne ha già avuto uno riducono de l per cento al rischio di 15-20 nuovi infarti e la mortalità in generale». La dieta salvacuore prevede anche noci, nocciole e mandorle : 30-40 grammi al giorno di minuiscono l'infiammazione delle arterie, le mantengon o elastiche e aiutano a ridurre i l colesterolo. Promossi anche il sorbetto artigianale alla frutt a (toglie la voglia di gelato, ma non ha colesterolo e contiene vitamine e antiossidanti) e il piatto nazionale, la pizza margherita : regala licopene, che contrasta l'ossidazione proteggendo il cuore, ed è un piatt o che sfama con equilibrio . Per i più golosi, via libera perfino al cioccolato. «Il cacao puro ha ottime proprietà antiossidanti : secondo una ricerca pubblicata poche settimane fa, un quadretto di cioccolata fondente al giorno riduce del 30 per cento il rischio di infar to e del 40 per cento il pericolo di ictus» spiega il cardiologo . E che cosa bere? Confermat i i pregi degli antiossidanti del vino rosso e del tè verde; possono far bene perfino champagne e birra, a patto di berne saltuariamente : con l'alcol il ri schio di eccessi calorici e danni al fegato non è mai da sotto valutare . Verdetto positivo anche per il caffè : le ricerche scientifiche hanno dimostrato che con tre, quattro tazzine al giorno il cuo re è al sicuro. «Un consiglio: l'espresso del bar è più ricco di caffeina, soprattutto chi ha già avuto un infarto dovrebb e preferire quello fatto a cas a con la moka» dice Scherillo . Che sottolinea come a questa, tutto sommato, piacevole dieta per il cuore si dovrebbe aggiungere obbligatoriamente un po' di movimento : come minimo 30 minuti tre volte al- . la settimana. «L'attività fisica regolare riduce la pressione meglio dei farmaci — sottolinea l'esperto —. Chi è sano può praticare qualsiasi sport, anche se in caso di attività impegnative, come il calcetto tanto caro agli italiani, sarebbe bene parlarne prima col medico . Potrebbe essere opportuno sottoporsi a prove da sforzo per capire co me il cuore reagisce all'impegno fisico, e sarebbe consigliabile ripetere i test ogni ann o per essere certi di poter affrontare l'esercizio con tranquillità . Per chi ha problemi cardio vascolari, il consiglio del medi co è obbligatorio : alcune discipline sono da evitare. Se piace il tennis, ad esempio, bisogn a limitarsi ai palleggi con gl i amici: le corse e gli scatti necessari in partita aumentan o troppo la pressione cardiaca e possono far male a chi non è in perfetta salute». In alternativa ci si può dare a un'attività fisica ancora più piacevole, il sesso : un'indagine statunitense resa nota pochi giorni fa ha dimostrat o che l'attività sessuale non è più pericolosa che salire un pa io di rampe di scale, eppure do po un infarto i pazienti hanno paura e spesso rinunciano. «Il sesso dopo un infarto non f a male . Semmai obbliga a essere fedeli : sono piuttosto lo stres s da scappatella l'ansia da pre stazione, infatti, a mettere a ri schio il cuore» conclude Sche rillo . Elena Mel i e Q RIPRODUZIONE RISERVATA press L.IfE L'utile e dilettevole Le indicazioni salvacuore che non impongòno diviet i Fa bene ai sani ; non ci sono controindicazioni nemmeno per chi ha avuti problemi di cuore, a patto che il rapporto sia vissuto co n serenità (l'ansia da prestazione aumenta il rischio di infarto ) Pesce azzurro, salmone Per i grassi omega-3 , Cioccolato al 70-90% Per antiossidanti , flavonoidi, acido oleic o Consumati almeno 2-3 volte all a settimana riducono il rischio di infarti e malattie cardiovascolari 7 g al giorno (un quadratino) riduce la pressione, protegg e il sistema cardiovascolare, migliora la glicemi a Noci, nocciole, mandorle. Per acidi grassi omega-3, fibre , arginina 40 g al giorno (circa 3 noci) riducono il colesterolo e proteggono le arterie Pizza margherita Per licopene (pomodori), fibre , proteine, carboidrat i Una volta alla settimana I suoi nutrienti proteggono i l sistema cardiovascolare Olio d'oliv a Per contendi e acidi grass i poiinsatur i Usato per condire a crudo (u n cucchiaio) e per cuocere riduc e il colesterolo e l'infiammazione Sorbetti di frutta Per vitamine e antiossidanti 3-4 volte alla settimana aiutan o a proteggere cuore e vasi Vino rosso Per antiossidanti Un bicchiere al pasto protegge i vasi dall'infiammazione Birra e champagn e Per antiossidanti Bevuti saltuariamente (son o molto calorici) proteggon o cuore e vasi, aiutando a ridurre la pression e Colesterol o Hdl : non sempre è «buono» Per anni si è pensato che pi ù ce n'era, meglio era: invece alzare molto il colesterolo Hdl, quello "buono", può essere controproducente. Nel 2oo6la sperimentazione di un farmaco che aumenta i livelli del colesterolo Hdl è stata interrotta perché nei partecipanti si eran o verificati numerosi infarti e ictus, anche fatali. Nei giorni scorsi è stata pubblicata l'analisi dettagliata di quello che è accaduto e i risultati sono sorprendenti : in alcun e persone alzare troppo 1'Hd l fa male. Succede a chi ha anche alti livelli di protein a C-reattiva, un marcatore dell'infiammazione,ed è portatore di varianti di due geni: il CETP, che produce un enzima che "ripulisce" i PER CHI NON HA MAI AVUTO PROBLEMI CARDIAC I Qualsiasi sport va bene . Meglio comunque consultarsi col medico di base, che valuterà se è opportun o fare esami preventivi di valutazione della salute del cuore (per es . test sotto sforzo) PER CHI HA AVUTO UN EVENTO CARDIACO E' consigliato : camminare, nuotare, andare in bicicletta in p ia ra trakkinn nnl f ' permessa oao valutazione del medico : equitazione, cori vasi dal colesterolo ed è pi ù attivo all'aumentare de l colesterolo Hdl; il p22phox, che influenza i process i infiammatori ed è associat o alla presenza di proteina C-reattiva . «Il profilo genetico del paziente e il suo grado di infiammazion e "decidono" se alti livelli d i colesterolo Hdl saranno protettivi o aumenteranno i l rischio cardiovascolare, co n meccanismi non ancora noti — spiega il coordinatore dello studio, James Corsett i dell'Università di Rochester —. Identificare questi soggetti è importante : i dati della sperimentazione provano che non è opportuno alzare troppo i l loro colesterolo Hdl ricorrendo ai farmaci. Farl o nel resto della popolazione , invece, non dovrebbe essere pericoloso» . Nel 2011, forse, la risposta: partirà un a nuova sperimentazione, che terrà conto di quest e osservazioni, con un "cugino" del farmaco sperimentato fino al 2006. E. M. press LIf1E Lo studio Blitz-4 sulla qualità dell'assistenz a Riabilitazione insufficiente «Le nostre unità coronariche funzionano benissimo. Il problema, in Italia, è quello che accade dopo: le linee guida per la riabilitazione cardiovascolare ci sarebbero , ma sono messe poco in pratica» . Così Salvatore Pirelli , già presidente Anmco, riassume i dati dello studio BLITZ-4 del Centro Stud i Anmco, che ha cercato di da re la "pagella" alla qualità del le cure in cardiologia nel nostro Paese. Scoprendo che nelle Unit à di terapia intensiva coronarica (sono 411 in tutta Italia) è ottima : il 90% dei pazient i viene dimesso con una terapia appropriata, illoio è stato trattato con la trombolis i o l'angioplastica. «Non a ca - so la mortalità per infarto in ospedale è bassissima, intorno al 3% — informa Marino Scherillo — . Però a un mese dal rientro a casa è già raddoppiata, dopo un anno quadruplica: segno che dopo il ri covero qualcosa si inceppa e non c'è abbastanza adesione alle terapie successive». «Dovremmo organizzare meglio la rete fra ospedali e territorio, e aumentare la diffusione della riabilitazione I reduci da un infarto che fanno una vera riabilitazione son o meno del 10 per cento cardiovascolare: tuttora la fa solo i paziente su 3 fra coloro che ne trarrebbero vantaggio» sottolinea lo specialista . Anche dopo un infarto in fatti sarebbe utile : l'esercizio fisico guidato e le sedute per imparare a ridurre i fattori di rischio diminuiscono del 25 per cento la probabilità di morire per guai cardiovascolari. Oggi però la riabilitazione viene offerta soprattutto a chi ha subito un intervento cardiochirurgico: i reduci da un infarto che la fanno sono meno del io per cento . E tanti, per giunta, gettano la spugna dopo sei mesi, al massimo un anno . E. M. 4 HII'HODULIONL HISLHVA IA press L.If1E Si combatte in vacanza, lo provano due studi Us a Bambini in campeggi o per imparare a perdere peso Cibi genuini, movimento e un aiuto psicologico Contrariamente a quanto s i potrebbe pensare, per i bambini sovrappeso le vacanze estive rappresentano un momento cri tico : nonostante il maggior tempo libero (o forse proprio per questo), tendono ad ingrassar e più che durante l'anno scolastico . Perché, invece, non utilizza re le vacanze per invertire la rot ta? E l'obiettivo che si sono posti alcuni ricercatori americani che hanno recentemente con dotto due studi in merito. Il pri mo, appena pubblicato da Pediatrica, è stato realizzato con la guida di esperti della St . Louis University e ha coinvolt o 76 ragazzi, fra i io e i i8 anni, che per 4 0 8 settimane, hanno partecipato a un campus estivo in cui era prevista una dieta mo deratamente ipocalorica bilanciata e un aumento dell'attività fisica attraverso sport e giochi . I ragazzi erano anche coinvolti in incontri educativi di gruppo su temi legati a alimentazione , attività fisica e autostima. Alla fine del campus, i ragazzi han no perso, in media, 3,8 kg . E anche le capacità fisiche sono migliorate . Prevedibilmente, i risultati sono stati migliori per chi si è fermato 8 settimane . Un successo, dunque, ma resta da verificare se i miglioramenti s i mantengono. E non si può no n sottolineare che il campus no n costava poco: più di 3 mila e 50o dollari per 4 settimane (circa 3 mila euro) . Più "accessibile" la proposta di ricercatori dell'Università de l Wisconsin (USA) che hann o coinvolto un gruppo di ragazz i sovrappeso nello studio "Garden Fit", i cui risultati sarann o presto disponibili . I ragazzi venivano impegnati nella mattina ta, per 8 settimane, in attività di giardinaggio, e talvolta si fermavano anche a mangiare i pasti preparati da loro stessi utiliz zando prodotti freschi dell'orto . E in Italia? Una delle esperienze più significative, l'unica ad essere ripetuta ormai da 15 anni, è il campus estivo propost o dall'Asl di Teramo (capoluog o di una Regione dove i bambin i con eccesso dipeso sono i l 28,5%) . Lo scopo del camp o scuola non è il dimagriment o (la dieta è normocalorica) i n sé, quanto far sperimentare ai bambini, grazie anche al contat to con la natura, il "gusto" d i uno stile di vita salutare. Ma chi partecipa a questa iniziativa? Risponde Mario Di Pie tro, direttore del Centro regionale di auxologia e nutrizione pediatrica dell'Ospedale di Atri e responsabile del progetto : «La proposta è rivolta ai bambi ni di 7-10 anni che accedono al nostro ambulatorio per problemi di sovrappeso, nei limiti dei 24 posti disponibili per ogni set timana di campus (il programma, a differenza di quelli americani, prevede una breve permanenza e costi bassi per le famiglie: 250 euro). In passato abbia - dalla paura di non raggiunger e ì risultati attesi . Lavoriamo su tre aree : educazione alimenta re, motoria ed emotiva. La prima verte su esperienze di assaggio, precedute dalla raccolta e preparazione dei cibi dell'orto . Lo scopo è aiutare i bambini, che spesso mangiano in modo meccanico, a riscoprire il sapore degli alimenti, in particolare quelli freschi, utilizzando tutti 5 i sensi» . «Per quanto riguard a il movimento, — prosegue Di Pietro — al posto di television e e videogames, proponiamo ai Cibo dell'orto e niente televisione, n é videogames, ma tant i giochi all'aria aperta I bambini vengono aiutat i a riconoscere emozioni , come rabbia e ansia, e a distinguerle dalla fam e ovasovan~svamararaien mo accolto anche bambini di al tre regioni, poi abbiamo preferi to limitarci a quelli della nostra area per un discorso di continuità. Il campus, infatti, è una esperienza all'interno di un per corso che inizia prima e prosegue nei due anni successivi co n interventi educativi che coinvolgono la famiglia». Concretamente, che cosa si fa al campus? «Nella giornat a — spiega Di Pietro — si alterna no momenti di gioco, laboratori e attività di animazione, tutt o scandito da tre pasti e due spuntini che puntano su varietà e ge nuinità. All'inizio sottoponiamo i bambini ad una valutazione nutrizionale, ma non si par la mai di peso e di dimagrimento e questo solleva i ragazzini bambini giochi all'aria aperta e passeggiate in campagna. Riguardo all' area emotiva, sotto la guida di uno psicologo si tengono laboratori di gruppo, nei quali i bambini vengono aiutat i a riconoscere le loro emozion i (come rabbia e ansia) e a distinguerle dalla fame. Si lavora molto anche sull'autostima, spess o bassa nelle persone obese, insegnando ai bambini a scoprire e valorizzare le proprie capacità . Anche i genitori sono coinvolt i in incontri nel nostro agriturismo, perché sono loro, prima ancora dei figli, i protagonisti del cambiamento necessari o per combattere l'obesità». Carla Favaro nutrizionista Pa • ina 52 p. press L.IfE e . e . e e Dove si «cresce» troppo Co n l Dall'indagine «OKkio alla salute su pi ù di 45.000 bambini dagli 8 ai 9 anni, del Ministero della Salute " Con questo termine si intendono sia bambini obesi che sovrappeso Regioni cq~i à gior percentual di bambini can eccesso di peso** Campania ..Molise . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42,1 . . . . . . . . /. °. . . . . . . . .. . .. . ..... ... . .. . . . . . . . . . . Calabria 41,7% egio ~ àl mar percen dion ;~~sso dr n Valle .. . . . . . . d'Aosta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23,6% . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . ... .. . .. ... . . Friuli . . . . . . . . Venezia . . . . . .. . .. . ..Giulia . ... .. . .. . .. . .. .25,2% ......................................... Sardegna 25,3% ..... ... . .. ... ... ... ... . .. . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . ... .. . .. . ...... .. ... ... . .. . . . . . . . . . . . . . . . . Se la mamma non lavora fuori casa 38,8 % delle mamme di bambini sovrappeso o obesi non.. tiene che il figlio sia in .ecc ess o.ponderal e. . .: . . . . di mamme con bambini fisicamente non attivi ritiene che il figlio svolga attività motoria sufficient i .. ....... .. ....... . ........................................ . ... .................... Foto . C°rbls Ecco i consigli di Mario D i Pietro, pediatra e nutrizionista , per aiutare i ragazzi ad adottar e stili di vita più sani in vacanza . Fondamentale è che i genitor i organizzino il tempo dei figli , dando largo spazio all'attività fisica e questo può essere pi ù facile se più famiglie metton o insieme le risorse , accompagnando a turno i bambini ai giardini o in piscina . Prìm Non deve mai mancare , neppure quando il bambino s i alza tardi . In questo caso potrebbe per esempio bastare una macedonia con lo yogurt . Meglio un piatto unico, ch e permette di avere porzioni più soddisfacenti . A pranzo, un primo piatto non tropp o condito, più verdure crude e u n po' di pane, meglio se integrale . A merenda, un gelato di frutta, o una macedonia co n una pallina di gelato . A cena , un secondo piatto (alternand o la carne con il pesce), più pan e e verdura . Non concentrare i carboidrati, ma soprattutto gl i zuccheri semplici, alla sera, pe r evitare picchi di insulina che , soprattutto quando dopo non s i fa attività fisica, facilitan o l'accumulo dei grassi . Pa • ina 5 2 po L'esperienza di Teramo Impegnati in una gita in campagna, ecco i bambin i ospiti del campus estivo che la Asl di Teram o organizza da anni . Scopo del campus non è tanto, o solo, far dimagrire i ragazzini, quanto aiutarli a sperimentare uno stile di vita salutare grazie a l contatto con la natura e a interventi educativi mirati press LIETE X610612010 In stallia Due intere città a «scuola di dieta» Chi punta sui campi scuola e chi su strategi e che coinvolgono addirittura una comunità . Un esempio di questo approccio (i cu i risultati sono stati pubblicati recentemente sull'American Journal of Clinical Nutrition) è il progetto "Romp & Chomp" (all'incirc a "giocare e masticare rumorosamente" ) condotto fra il 2004 e il zoo8, due cittadin e dello stato di Vittoria, in Australia, che h a coinvolto 12.000 bambini, sotto i 5 anni, e le loro famiglie. Il progetto è stato curato da l centro per la prevenzione dell 'obesità dell'Università Deakin di Geelong (Australia) in collaborazione con altre università, unit à sanitarie, asili, società sportive, dipartimenti governativi. Il primo passo ha riguardato l a definizione dei messaggi chiave : giocare i n modo "attivo" tutti i giorni, bere acqua e ridurre le bibite zuccherate, mangiare pi ù frutta e verdura, dedicare meno tempo alla TV. Nella fase successiva, oltre a stimolare gl i organismi più significativi (a cominciare dalle scuole) a promuovere alimentazion e più corretta e stile di vita più attivo, questi messaggi sono stati divulgati con poster , cartoline, newsletter, adesivi, cartellette informative con suggerimenti su come mettere in pratica i consigli . Si sono sfruttate tutte le occasioni, comprese le feste dell a comunità, per divulgare il materiale del progetto. Un continuo "bombardamento" di iniziative e di messaggi cui ha fatto seguit o una riduzione della proporzione di bambin i sovrappeso o obesi (del 2.5% per quelli di 2 anni e del 3.4% per quelli di 3.5 anni) e del consumo di snack confezionati e di bevande dolci . Quale conclusioni trarre dall'esempio australiano? Che si possono ottenere risultat i significativi intervenendo sin dalla pi ù tenera età, ma è importante unire le forze , puntare su pochi messaggi, chiari, lavorar e in modo coordinato e continuativo . C .F. press L .If1E E' più chiara l'azione del farmaco «maledetto» Talidomide benefica ma a piccole dosi Può curare una rara forma emorragica La talidomide ha un'altra oc casione per riscattare la pessima fama che l'accompagna dagli anni Sessanta quando per colpa sua nacquero oltre iomila bambini focomelici: dop o essersi fatta valere per la cura del mieloma multiplo, or a sembra che possa attenuare i sintomi di una malattia genetica, la teleangiectasia emorragica ereditaria . Un successo che ci aiuta anche a capire meglio come il farmaco potè fare tanti danni. La condizione è annoverata tra le malattie rare, ma non l o è così tanto: ogni ioo .000 persone, almeno una ne è colpita. «Si manifesta di solito ne i bambini o nei giovani adulti con perdite di sangue ricorrenti dal naso» spiega Augusto Fe derici, responsabile del Servi zio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell ' Ospedale Sacco di Milano. U n disturbo che di per sé non sarebbe grave, ma che in questi casi può portare ad anemie im portanti . «Con l'andare del tempo possono verificarsi emorragie interne, soprattutt o a livello gastrointestinale e ai polmoni» aggiunge l'ematologo. Niente a che vedere con le diverse forme di emofilia, che pure sono su base ereditaria. «In quel caso la cura oggi è più semplice — prosegue Federici . Le conoscenze e le tecnologie ci consentono di somministrare il fattore della coagulazione del sangue che manca a causa del difetto genetico . Nella teleangiectasi a emorragica ereditaria, invece, non si tratta della carenza d i un singolo elemento, che pu ò essere rimpiazzato» . Le emor- A dosaggi molto ridotti , sui tessuti embrional i favorisce la formazione di vasi più robust i ragie dipendono da uno squili brio tra i fattori che stimolan o la produzione e la maturazione dei vasi sanguigni, per cu i questi crescono con una seri e di dilatazioni e malformazion i che li rendono particolarmente fragili . Non esistono cure risolutive : l'unico trattament o sono le trasfusioni periodiche per compensare le perdite . Un gruppo di ricercatori europei coordinati da Anne Eichmann e Christine Mummery, rispettivamente del Collège de France a Parigi e dell'Universi tà di Leida in Olanda, hanno provato ora a sfruttare su sette pazienti le caratteristiche ch e hanno reso tristemente famosa la talidomide . Rispetto ai tre malati utilizzati come controlli, la cura ha ridotto la frequenza e l'intensità delle perdi te di sangue dal naso, riferiscono le autrici del lavoro (pubbli- I cato sulla rivista Nature Medi cine) e corretto almeno in par te l'anemia dovuta ai continui sanguinamenti . Come spiega re questo risultato? Le due ricercatrici hanno vi sto in laboratorio che il farmaco, aggiunto in piccole dosi ai tessuti embrionali in fase di sviluppo, rallenta la proliferazione delle cellule che tappezzano i vasi sanguigni ma reclu ta anche un maggior numero di cellule muscola ri e connettival i che costituiscono la struttura portan te del vaso, soste nendolo . Meccani smo di azione ch e è stato verificato i n topi con un difetto genetico sovrappo nibile a quello del la teleangiectasi a ereditaria : la somministrazione di ta lidomide fa crescere le cellul e di supporto dei vasi, rinforzan doli, ma bloccando la sua azio ne in vari modi, si torna alla condizione originaria. I risultati delle biopsie eseguite sulla mucosa nasale de i malati trattati sembrano con fermare che un meccanismo si mile spiegherebbe i risultati in coraggianti nell'uomo . Evidentemente, ad alte dosi il farmaco blocca la produzione di nuovi vasi, ma in quantità minori ha un effetto modulante: portando a maturazione i vasi sanguigni, ne rallenta an che la crescita. Allora il fenomeno che si è rivelato nefasto negli anni Cinquanta inibendo lo sviluppo degli arti negli em brioni, è oggi più chiaro: il far maco agisce su tutte le compo nenti dei vasi sanguigni e fu il dosaggio con cui venne mess o sul mercato a produrre gli effetti nefasti che tutti ricorda no . Roberta Vill a C RIPRODUZIONE RISERVATA =domiJc b.dic a a piccole dosi press L .IfE La riabilitazion e 1957 La talidomide viene lanciata sul mercato com e «farmaco miracoloso» : contr o l'insonnia, il mal di testa, la tosse e il raffreddore. Sembra anche molto efficace pe r trattare la tipica nause a mattutina delle mamme i n attesa: in tante la prendono . La Food and Drug Administration però rifiuta d i registrare il farmaco , richiedendo maggiori prove della sua sicurezza . Questa scelta limita il danno negl i Stati Uniti, ma anche lì milion i di capsule del medicinale vengono distribuite nell'ambit o del programma di ricerca. 1957-1961 In questo periodo nascono in 46 paesi più d i 10 .000 bambini con grav i malformazioni agli arti o completamente privi d i braccia e di gambe . A dimostrare il legame tra i l fenomeno e l'assunzione d i talidomide in una determinata fase della gravidanza è un Oggi è impiegato anche per mieloma e lebbra pediatra tedesco, Widukind Lenz. 1961 Il medicinale vien e ritirato dal commercio in tutto il mondo . 1962 II Congresso degli Stat i Uniti prima, e gli altri paesi poi, approvano nuove norme che prevedono controlli sever i sulla sicurezza dei farmaci in gravidanza prima della loro registrazione . 1998-oggi L'approvazion e della talidomide per la lebbra prima e per il mielom a multiplo prevede che la su a prescrizione sia soggetta a procedure rigorose . Prosegue, intanto, lo studio del farmac o per possibili altri impiegh i clinici . Non tutti si tennero alla larga dalla talidomide, dopo che fu ritirata dal mercato. Il primo a riavvicinarsi al farmaco fu Jacob Sheskin, dell'Università di Gerusalemme . Nel 1964 provò a ricorrere a questa sostanza proibita per placare il dolore intollerabile di un malato di lebbra con una particolare form a cutanea della malattia, l'eritema nodoso lebbroso . L'effetto fu tale che la talidomide entrò nell'uso e tuttora viene impiegata, grazie al suo potente effetto antinfiammatorio . Per questo è stata studiata anche per il morbo di Crohn o dell'Aids, senz a grandi risultati, però . Sembra invece utile per patologi e caratterizzate dalla formazione di vesciche e afte in bocca, come la malattia di Bechet, una malattia autoimmune . Come alcuni dei più moderni farmaci biologici usati in reumatologia, infatti, la talidomide blocca il fattore di necrosi tumorale, fondamentale per sostenere il processo dell'infiammazione . Un effetto che si affianca alla nota capacità di bloccare la crescit a dei vasi sanguigni, per la quale è stata studiata come cura per diversi tipi di cancro . L'unico per cui è attualmente approvata e in uso è il mieloma multiplo, un tumore che colpisce il midoll o osseo. R .V. PV RIRRODUZIONE RISERVAT A =domldc Ixnclic a a piccole dosi press L.If1E Nel laboratorio Eu2 che studia i test di indagine sugli aliment i La fabbrica della sicurezz a Regole e limiti: l'Unione europea li elabora, li approv a con i suoi organi di governo e li impone attraverso direttive . Qualche esempio? Un prodot to alimentare commercializzato nei 27 paesi, qualora con tenga più dello 0,9 per cento di organismi geneticamente modificati, deve riportarl o sull'etichetta. Oppure, dei possibili dolcificanti ad uso alimentare, la le gislazione europea ne autorizza soltanto otto (aspartame, ciclamato, sucralosio, saccarina e altri) che possono esser e aggiunti in dosi prestabilite ai cibi . Ma come scoprire chi viol a le regole? I laboratori nazionali devono disporre di metodi di rilevamento sicuri e assolutamente omogenei (altrimenti salta ogni livello di sicurezza vista la circolazione globale, e non solo europea, delle merci) che smascherino le frodi . , questa la mission dell'Istituto dei materiali e delle misu re di riferimento di Geel, in Belgio, laboratorio dell'Unione europea che fa ricerca su metodi di analisi attendibili e poco costosi, ma verifica anche quelli esistenti che gli vengono proposti sia da laborato ri nazionali, sia da enti privati . Il passo finale è la convali- da che certifica e mette a disposizione un dato test, lo «ufficializza» nei paesi dell'Unione e non solo . Un lavoro ch e nella cittadina belga vede impegnate più di 300 persone. Quando nel 2006 le autorità americane comunicaron o che il riso importato dagli Stati Uniti poteva essere contaminato da un tipo di Ogm non autorizzato, il LLRice6oi (2 4 quelli ammessi per il consumo umano in Europa), il cen - tro di Geel ha subito analizzato due metodi di rilevazione e dopo averli ritenuti affidabili, li ha messi a disposizione de i laboratori europei. Tutto questo nell'arco di una settimana dall'annuncio dell'emergenza. Un altro esempio riguarda i grassi vegetali nella cioccolata (una contestata direttiva eu ropea entrata in vigore ne l 2003, li ammette nella «tavoletta» nella misura del 5 per I cacciatori di frod i Ecco alcuni esempi di metodi di laboratorio messi a punt o dal Centro di riferimento europeo di Geel, in Belgi o Presenza di Og m non autorizzati Impiego dl dolcificant i vietati (quelli ammess i sono otto) Percentuale di grassi vegetal i periore al 5% Si va ancora in cerca di un test attendibile per scoprir e se un alimento definito biologico io è veramente EMANUELE LAMEDICA cento) . I ricercatori in terra fiamminga hanno messo u n test che consente una rilevazione precisa della loro presenza . Ma non sempre le cose van no lisce: ne sono esempio gl i sforzi fatti, per ora senza successo, per scoprire se un ali mento è «biologico» come di chiara la sua etichetta. A Geel l'attenzione si è puntata s u cinque prodotti chiave per i consumatori europei : le caro te, i fagioli, le fave, il grano e i pomodori, coltivandoli senz a pesticidi e con metodi tradizionali in una regione dell a Vallonia. Il terreno dei du e campi è stato analizzato e indagini sono state compiut e sulle verdure. Si è scandagliato di tutto, dal contenuto in antiossidanti a quello di acidi fenolici (espressione del meta bolismo della pianta), ma fino ad oggi non si è riusciti a scovare il marker che fa davvero la differenza. Interessante, infine, la collaborazione di Geel con la comunità montana della Garfagnana che con la sua banca del germoplasma, raccoglie semi di piante di ogni tipo, anche di quelle in vie di estinzio ne . Come certi fagioli toscani buonissimi quanto rari. F .P . O RIPRODUZIONE RISERVAT A o 'ella caverna dove nasc e la radinprotc,io ne press L .IfE ricerca Visita al laboratorio Eul, a 223 metri sottoterr a Nella caverna dove nasc e la radioprotezione Qui si «misurano» cibi, acque e reperti storic i DAL NOSTRO INVIATO GEEL — Che effetto fa tro varsi dentro una gabbia che scende a gran velocità ne l ventre della terra con un elmetto in testa e un camice ad dosso in terra belga? Strano , ma anche angoscioso perch é tornano in mente tanti nostri minatori che in quelle gabbie, su e giù co me topi ciechi , hanno passato la vita . Sembra un mondo lontano , eppure è storia so lo di qualche decennio fa. Ma qui i minatori non c'entrano : sto per visi tare l'unico laboratorio undergroun d dell'Unione europea, 223 metri sotto il livello del suolo , dal nome suggestivo Hades, che nono stante la somiglianza con il re degli In feri, è l'acronimo , in inglese, di high nario . Costruite in seguito al trattato del 1957 che dette il via nel 196o al progett o Euratom, ovvero all'idea di avviare in Europa la produzio ne di energia nucleare a scopo civile, governandone l o sviluppo e le applicazioni, queste strutture si trovano a activity disposa l experimental . A Geel, cittadina di 35.000 anime ne l cuore delle Fiandre, non lontano da Anversa (nota anche per una tradizione di accoglienza per i malati di mente che data diversi seco li), ha sede uno degli istituti , quello dei materiali e delle mi sure di riferimento, che compongono il Joint Researc h Center, il centro comune di ri cerca europea di cui si celebra quest'anno il cinquante - Da Hiroshima Due dei 15 reperti rinvenuti a Hiroshim a dopo l'esplosione del '4 5 che sono stati portati a GeeI per esaminarne l a radioattività. Quello i n alto viene da una banca , quello inbasso da un a scuola elementare . Ispra, vicino a Varese, a Petten, in Olanda, a Karlsruhe , in Germania e a Siviglia . Quel lo di Geel fu il primo laborato rio a nascere e ancora ne con serva l'idea e la missione iniziale : costruire un centro guida per l'Europa di «metrologia», la scienza che deve forni re misure e parametri di riferi mento in un vastissimo campo di applicazioni . Lavor o particolarmente delicato nel caso del laboratorio sotterra neo perché ha a che fare con la radioattività e la radioprotezione. Scesi dall'inquietante gabbia, ci troviamo di fronte la galleria lunga quasi duecento metri, dove si sussegue una serie di apparecchiature co n panelli e monitor pieni di gra fici e numeri che vengono consultati con attenzione da operatori in camice ed elmetto . L'effetto è forte anche pe r l'illuminazione sfavillante e per una strana polvere grigia presente ovunque, ma capire che cosa si fa in questa «caver na tecnologica» non è sempli ce. Ci viene in aiuto uno dei fisici del laboratorio, Mikae l Hult che nonostante passi molte ore in questo luogo, h a un'aria allegra («Mica st o sempre qui — ci dice — . Scendo per impostare le rilevazioni e raccogliere i dati due volte alla settimana: lo studio poi lo faccio nel mio studio con una bella finestra che dà sul parco dell'istituto». Hult spiega pazientemente che il senso di un laboratorio sotterraneo è quello di poter fare rilevazioni sulla radioatti vità di acque, sostanze, cibi e quant'altro con un buon margine di approssimazione per ché a questa profondità la radiazione di fondo è diecimil a volte inferiore a quella che s i registra sulla superficie terrestre e che i rilevatori utilizzati (spettrometri gamma) sono stati costruiti con materiali «neutri» sotto il profilo della radioattività. Si scopre così una storia affascinante: il piombo necessa rio per la schermatura di queste macchine deve essere vec chio perché il suo isoto po-210 ha una emivita che su pera i vent'anni . Come si è risolto il problema? Con una soluzione «d i lusso» visto che è stato utilizzato il piombo di vecchie te - la caverna dove nasce -sdioprorcrione press L,In E nR1061201 o press L.IfE gole dismesse della reggia d i Versailles, dal trecentesco mo nastero di Ghent e dal palazzo reale di Hampton Court, a Londra . Un bel mix archeolo gico che garantisce rilevazioni attendibili, ad esempio sul le acque minerali, dalle quali scaturiscono poi metodi di indagine per verificare se un a certa acqua contiene elementi radioattivi in misura supe- riore agli standard stabiliti , come ci spiega un altro fisico del laboratorio di Geel, Uw e Watjen . «La rilevazione dell a radioattività naturale potrebbe consentire anche di indivi duare la provenienza di un a merce, cosa importante soprattutto per scoprire frodi alimentari» spiega Matthias Laubenstein, responsabil e del servizio Tecniche dei labo ratori nazionali del Gran Sas so, che con i fisici di Geel col labora da tempo . Con loro e con i medici nucleari dell'università di Hiroshima, è autore di un lavoro recente su 15 reperti (compre so un pezzo del ponte di Yokogawa) che provengono da un'area distante meno di due chilometri dall ' epicentro del l'esplosione della bomba atomica a Hiroshima, arrivati in Belgio in nave per ripararli dai raggi cosmici . Un lavoro che ha fatto tirare un sospiro di sollievo perché la forma ra dioattiva del cobalto, l'isotopo 60, fortemente canceroge no, è presente oggi in quanti tà minima in questi campioni . Confermando le previsioni fatte al computer che si so no perciò rivelate esatte. A differenza di quanto era accaduto nel 2002, quando i test avevano dato un livello di radioattività maggiore rispetto ai calcoli elettronici . D'altro canto le misurazioni delle radioattività del tragi co scenario di Hiroshima da l '45 ad oggi sono servite a mo dificare più volte le leggi sul la radioprotezione . Materia insidiosa di cui non si ancora abbastanza. Franca Porcian i fporciani@corriere .it O RIPRODUZIONE RISERVATA Da Hiroshim a La galleria Due dei 15 repert i rinvenuti a Hiroshima dopo l'esplosione del '4 5 che sono stati portati a Geel per esaminarne la radioattività . Quello i n alto viene da una banca , quello in basso da un a scuola elementare . Il laboratorio sotterrane o dell'Unione europea a Geel , in Belgio, situato a 223 metr i di profondità . È dotato di strumenti per rilevare la radioattività di campioni la caverna dove nasce -sdioprorcrione press L .If1E Premiati 11 progett i In Italia: dove va in rete l'assistenza La propria storia clinica su una car d Usb da portare anche in vacanza ; referti a portata di click consultabili in qualsiasi momento e ovunque dal medico di famiglia o dagli specialisti; prenotazioni di visite ed esami via web. Non più solo esperienze pilota ma ormai realtà in diverse regioni italiane, le "eccellenze" della sanità digitale mirano a garantire al cittadino un'assistenz a tempestiva e più efficace grazie all'innovazione tecnologica. Le ii migliori pratiche in grado di "fare scuola" per gli obiettivi, i metodi e i risultati raggiunti sono state premiate a Roma al recente forum della Pubblica amministrazione nell'ambito di Accademia Pa Salute, iniziativa voluta quest'ann o proprio per accelerare l'e-health. Il dipartimento di salute mental e dell'Asl Roma D, mettendo in rete 2 5 database di rispettivi servizi ambulatoriali, ospedalieri e di riabilitazione, ha raccolto i dati clinici di ogni paziente . «Sono accessibili con una password da qualsiasi postazione — spiega Giovanni Venturi, responsabile del sistema informativo del dipartimento — . Potervi accedere rapidamente significa un intervento tempestivo, soprat - tutto in situazioni di emergenza» . Premiate anche la cartella clinica informa tizzata multidisciplinare, realizzata dal pronto soccorso dell'ospedale San Gio vanni Bosco di Torino e quella di medi cina riabilitativa, promossa dal centr o Veneto ricerca e innovazione per la sa nità digitale, cui aderiscono 23 aziende sanitarie e ospedaliere . Tra le altre eccellenze : il progett o « W ood» dell'ospedale Galliera di Ge nova, che permette a tutti i reparti d i firmare e archiviare digitalmente ogn i giorno circa duemila documenti clini ci; «iPac-il Paziente al centro» del l'Azienda ospedaliera di Lecco, un «de posito informatico» delle notizie cliniche dei pazienti; l'«Electronic patient record» dell'Ausl di Bologna, archivi o elettronico in cui tutte le informazioni, che possono essere visualizzate via A portata di che L'Asl Roma D ha messo in rete 25 database dei servizi ambulatoriali , ospedalieri e di riabilitazione web da ogni postazione dell'Asl, sono organizzate in modo da poter ricostruire la sua storia clinica e favorire la con tinuità delle cure. Consiste invece in una card Usb, che permette di seguir e meglio le gestanti, il progetto «Carta donna» realizzato dall'azienda Ulss di Neve di Soligo (Treviso) . Nella card, dotata di password, sono memorizzati referti medici ma anche ecografie e d altri esami. La gestante può portarla con sé anche in vacanza : può esser e consultata da un qualsiasi computer . «Medicina generale in rete» a Jesi , in provincia di Ancona. I venti medici di famiglia, che seguono circa 40 mil a pazienti, possono interfacciarsi e con dividere i dati clinici dei loro assistit i con il pronto soccorso, l'ospedale, i servizi sanitari distrettuali, la guardi a medica. «Reti Amiche» dell'Asl di Salerno è invece un sistema informatizzato che mette in rete i Centri unici di prenotazione, le farmacie e le tabaccherie abilitate. I cittadini possono prenotare visite ed esami nella farmaci a sotto casa e pagare l'eventuale ticket in tabaccheria. Senza code allo sportello dell'Asl. Dalla sanità elettronica al l'inclusione sociale . Si chiama «Disabi - lity and Social Exclusion» il progetto presentato al forum dall'Istituto affari sociali e cofinanziato dalla Commissio ne europea. «Mira a mettere in rete le buone pratiche pubblicandole sul sito dse .west-info.eu, in modo che tutti i comuni italiani possano condividerle e promuoverle sul proprio territorio» , spiega il direttore Isabella Menichini . Particolare attenzione è rivolta a disabili bambini, anziani, immigrati e don ne, che spesso combattono una discriminazione multipla. Agevolare l'inserimento lavorativo di persone con disturbi psichici è stato invece l'obiettivo di «ProP», un programma di interventi mirati a cur a dell'Osservatorio sull'inclusione socia le dell'Isfol insieme alle regioni Lazio , Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria. «Il mondo del lavoro è ancora condizionato dallo stigma e gli stessi centri per l'impiego sanno ancora poco d i malattia mentale», dice la coordinatrice Alessandra Felice. Coinvolti nell'ini ziativa operatori, aziende sanitarie , centri diurni per la salute mentale, cooperative sociali. Maria Giovanna Faiella e RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità di5italc . la ria press L.IfE eheaith Intervista a Joan Guanyabens i Calvet, responsabile dell'Agenzia tecnologica del ministero della Salut e Sanità digitale, la ricetta catalana In formato elettronico cartella medica, fascicolo personale e ricett e Tra i modelli virtuosi di sani tà elettronica in Europa, la Cata logna è sempre in prima fila. La regione autonoma della Spagna ha una rete ospedaliera composta da 63 ospedali pe r acuti, 21 ospedali psichiatrici, 88 centri socio-sanitari, 15 mi la sono i posti letto complessivi, con una media di 250 posti letto per struttura e 4,7 medic i per abitante . Sta portand o avanti un programma innovativo di informatizzazione e digitalizzazione dei servizi sanitar i con un investimento di 20 milioni l'anno e risultati (a dett a degli esperti) eccellenti. Ne abbiamo parlato con Joan Guanyabens i Calvet, a cap o dell'Agenzia catalana delle tecnologie informatiche per il ministero della Salute, ospite di un convegno a Milano organiz zato da ClubTi (Tecnologie del l'informazione) . Come è organizzato il sistema sanitario catalano? «Il nostro è un servizio sani tario quasi integralmente gratuito e autonomo da ben 25 an ni, garantito dalla Comunidad , la prima in Spagna a sperimentare il Federalismo sanitario» . E la rete delle tecnologie informatiche? «Da noi ci sono diversi tipi di enti che forniscono servizi sanitari, pubblici ma soprattut to misti pubblico-privati . D a punto di vista tecnologico è quindi piuttosto complesso riuscire ad armonizzare e far convergere tutte le informazioni . Perciò abbiamo sviluppato u n piano strategico sanitario ch e vale dal 2008 al 2011 e attraver so l'agenzia abbiamo definito diversi obiettivi da raggiunge re con gradualità» . Cosa prevede? «Stiamo sviluppando un a cartella clinica condivisa, dov e confluiscono le informazioni dalla rete di cure primarie, stra tegica per noi, dagli ospedali , da laboratori e anche dai porta li del ministero della Salute». 1 nostro punto di 'adozione per i diversi Quando è cominciato il progetto di informatizzazione? «L'idea è rimasta in gestazio ne per diversi anni, ma la realtà l'abbiamo toccata solo in questi ultimi 2 0 3 anni. Si so no tradotte in realtà alcune idee che stavamo approfondendo da molto tempo». Come hanno reagito i medici? Ci sono state resistenze? «In principio c'è stata molta resistenza, tanto per la novità come per l'incompletezza del sistema informatico. Però adesso i medici stessi sono coinvol ti nella gestione e si sta procedendo in modo molto naturale e senza conflitti. Abbiamo avviato un nuovo sistema informatico negli otto ospedali pubblici principali, che è stato accolto in modo molto positivo e direi con risultati eccellenti» . Manage r Joan Guanyabens i Calvet, 49 anni , è alla guida dell'Agenzi a tecnologica de l ministero della Sanità . E u n medico specializzat o in gestion e ospedaliera Quali sono i punti di forz a del sistema catalano? «Credo l'aver adottato alcuni standard. Sicuramente. Tutto questo è il fondamento dell'interoperabilità, cioè de l dialogo tra sistemi informatici diversi che è il problema principale da superare. Noi abbiam o creato un ufficio tecnico per gli standard, che non deve prende re decisioni ma dare support o nell'esaminare quali standard si stanno utilizzando a livell o mondiale e adattarli alle particolarità della Catalogna» . Ora in Catalogna cosa può fare un cittadino? «Con l'aiuto di Everis, multi nazionale che si occupa di tecnologie informatiche, abbiam o sviluppato il fascicolo sanitari o elettronico personale. Nel fascicolo sono raccolte le informazioni sui farmaci prescritti, le ita digitale . In ricetta ealnlann press L.IfE vaccinazioni e tutti i referti me dici dei pazienti» . Come avviene l'accesso? «Con la carta d'identità ch e incorpora un chip con un certi ficato digitale, l'unico sistem a che garantisce la privacy». A che punto sono la ricetta elettronica e la digitalizzazione delle immagini ? «Circa la metà delle ricett e sono ormai elettroniche e entro l'anno prossimo lo saranno del tutto. Per quanto riguarda la digitalizzazione delle immagini, alla fine di quest'anno tutta la radiologia, che paghiamo con fondi pubblici, sarà digitalizzata e accessibile» E nel futuro ? «Stiamo cercando di incorporare il certificato digital e nei cellulari, anche con un a versione per gli iPhone. Crediamo che questo sia il tem a del futuro, cioè utilizzare la telefonia mobile come sistema di accesso sicuro all'informazione medica». Ruggiero Corcell a Le AsI in rete a piccoli pass i Permette di gestir e pratiche amministrativ e via web il pagamento del ticket Dà la possibilit à di prenotare esami D RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte : Rapporto Livelli di innovazione tecnologica in sanità 2010, redatto da Federsanità Anci e Cnr IRWIN ALLAS —tita digitale . In ricci a cal ninna press L.If1E Un'indagine verifica eccellenze e carenze italiane Ancora poche le ambulanze a misura di neonato Oltre ai «mer_úi serve personale specializzato In Italia i bambini nascono in 67o ospedali, ma il 40% h a meno di 50o nati l'anno, il numero minimo per giustificare la presenza, e garantire l'efficienza, di servizi specialistici . Anche nei piccoli punti nascita ci sono i mezzi per dare la pri ma assistenza, ma quando si presentano problemi di lieve o media gravità, per esempio un ittero prolungato, è necessario trasferire i neonati altrove, i n un centro di secondo livello . Se la situazione è più grave, o i l bambino è molto piccolo, serve una terapia intensiva neonata le, che può ancora non bastare in caso, per esempio, di patologie cardiache o addominali che richiedono una cardiochirurgia o una chirurgia pediatrica . Non sono dunque pochi i casi in cui è necessario "trasferire" un neonato e per farlo servono non solo un neonatologo e un infermiere, ma .ambulanze "speciali", dotate di incubatrici e respiratori a misura di neonato. A questo bisogno di traporto neonatale in Italia si risponde, però, in modo molto diverso (vedi cartina) e non mancano le sorprese: re - gioni "tradizionalmente" virtuose in materia sanitaria, come Emilia-Romagna e Toscana, non sono, in questo caso, tra le più efficienti . Secondo quanto emerge d a una ricerca del Gruppo di studio sul trasporto neonatale della Società italiana di neonatologia, si va infatti da regioni (Liguria, Lazio, Campania) in cu i esistono servizi di trasporto "dedicati" (il che vuol dire me dici e infermieri destinati al so lo trasporto dei neonati in peri colo e quindi, a turno, sempre disponibili), a regioni, come l a Lombardia, dove il servizio è pure efficiente, ma i medici so no solo in "reperibilità" a turno (in genere sono attivi a 30 minuti dalla chiamata) . Ci sono poi regioni in cui il servizio è disponibile solo in al cune province, ed altre regioni in cui proprio non c'è . Una doppia mancanza, perché oggi le in cubatrici con respiratore, presenti sulle ambulanze speciali, pesano 6o chili (contro i 10o di prima) e sono più facilment e trasportabili, insieme con kit per le emergenze, neonatologo e infermiere, su un elicottero che può arrivare a zone difficilmente raggiungibili via terra, o a navi e traghetti. Puntualizza Luigi Falco, diret tore dell' Unità di neonatologi a e Terapia intensiva e Trasporto neonatale dell'ospedale San Sebastiano e Sant'Anna di Caserta, autore del "Vademecum del trasporto neonatale d'emergen za" : «I problemi che richiedono un trasferimento d'emergenza, che possono presentarsi singolarmente ma, più frequente mente, si sommano, sono: la nascita prima della trentaduesima settimana, il peso inferiore a 1 .500 grammi, la compromissione delle funzioni vitali, specie se con necessità di ventilazione assistita, un intervento chirurgico urgente» . Come si vede, necessità non sempre prevedibili, da qui il bisogno di intervenire con il trasporto i n emergenza se l'ospedale non è attrezzato . Sottolinea Paol o Gancia, segretario uscente del Gruppo di studio sul trasport o neonatale e direttore dell'Unit a di Terapia intensiva neonata le-neonatologia dell'Ospe dale Santa Croce e Car le di Cuneo: «Fin dal l'inizio degli ann i Novanta in Italia cì si è attivat i per creare un rete per il trasporto neonatale. In Lom bardia, ne l 1991 fu ema ata una deli Jera, la prima in Italia, che in vitava le Asl a completare gli orga nici per attivare il tra ,porto neonatale "su ri chiesta" . Sono stati redatti anche due Piani sanitari nazionali che prevedevano quest o trasporto, ma non tutte le regioni si sono mosse . Nei tre anni in cui ho diretto il Grupp o di studio, nuovi servizi son o stati attivati solo in due province . E' mancata la volontà politica di assumere personale e in vestire risorse» . Italo Farnetan i pediatr a RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 57 Ancora poche le ambulanze a misura di neonat o ndrn 1N eeixeor press L .IfE queste regioni 0'è un servizio con medici e infermieri.. ,al. 40l 0 i81{14i8lt - La percentual e di bimbi italiani nati nel 200 8 in queste regioni Qui il trasporto neonatalessi attiv a in caso dì chiamata con personal e che garantisc e la reperibilità Testimonianza La bimba che aveva fretta Alta Irpinia, due di notte, una donna attende il primo figlio . Le doglie la colgono molt o prima previsto. L'incapacità di capire che il parto è imminent e e le pessime condizioni mete o fanno sì che si aspetti troppo : la neonata nasce in casa. E minuscola. Il papà corre all'ospedale più vicino, i medici prestano le prime cure e allertano il Servizio trasporto d'emergenza di Caserta . Non basta salvare la vita della neonata nell'imminente, bisogna farla "crescere" : servono altri mezzi in un altro centro, ma bisogna trasferirla ín assoluta sicurezza . Racconta Michele Panico, neonatologo, responsabile del trasporto neonattle dell'ospedale di Caserta : «Appena arrivati abbiamo intubato la piccola e l'abbiamo collegata al nostr o respiratore, in più si è applicata una flebo . Con l'aiuto della Stradale siamo arrivati a Caserta a giorno fatto». Dopo un a settimana: via il respiratore; dopo altre tre, la piccola pesav a due chili . Era ora di farla tornare a casa. Salva e sana. Pagina 57 Ancora poche le ambulanze a misura di neonat o xdrn ix aeixeor za ie~o~, .