Notizie Notiziealphega alphega 3 gennaio 2007 Gentile dottoressa, egregio dottore, la campagna di prevenzione alphega del mese riguarda GLI ANZIANI. L’ISTAT, nel suo annuario 2006, ha sottolineato che l’Italia è il paese più vecchio d’Europa; oggi quasi un italiano su cinque ha più di 65 anni. Le aspettative di vita sono di 77,2 anni per gli uomini e di 82,8 anni per le donne (dato 2003). Circa il 50% della popolazione tra i 55 e i 59 anni dichiara di essere affetto da patologie croniche, sopra i 75 anni il dato sale all’85,6%. Il consumo di farmaci tra gli anziani riguarda l’84,6% delle persone. Le malattie più frequenti sono l’artrite, l’ipertensione, le malattie allergiche, l’osteoporosi. Siamo certi del suo interesse verso i problemi legati alla terza età e per aiutarla a promuovere una campagna di informazione/prevenzione nel suo punto vendita, le proponiamo un’iniziativa sul controllo della pressione arteriosa, in collaborazione con ALVITA. Ha già ricevuto il poster sulla campagna, che le raccomandiamo di utilizzare per la comunicazione in vetrina, mentre nel sito Internet alphega, all’indirizzo http://woc.alleanzasalute.it/alphega/login.html trova disponibile un mini-dossier utile per un aggiornamento professionale. Nella pagina seguente sono indicati i dettagli dell’iniziativa. alphega 2007– Riproduzione vietata Notizie alphega 3 gennaio 2007 L’ipertensione arteriosa è una condizione molto diffusa, particolarmente frequente negli anziani. Una larga parte dei soggetti ipertesi, secondo stime il 70%, non ha valori di pressione effettivamente controllati, con rischi cardiovascolari molto elevati. Nel contatto quotidiano con i suoi clienti potrà fornire le necessarie informazioni per comprendere l’importanza del controllo della pressione ed il corretto utilizzo degli apparecchi di misurazione. Potrà effettuare nel contempo lo screening della pressione, che per il periodo che sceglierà, potrà per esempio essere gratuito. Le suggeriamo di comunicare l’iniziativa attraverso un mini poster, che potrà stampare direttamente dal sito Internet alphega http://woc.alleanzasalute.it/alphega/login.html e inserire nell’apposita affiche. In collaborazione con le offriamo la possibilità di avere in farmacia lo SFIGMOMANOMETRO DIGITALE AUTOMATICO ALVITA al prezzo eccezionale di € 32,90 (valore prezzo al pubblico 79,00€) Potrà utilizzare l’apparecchio per alcune dimostrazioni ai clienti. L’acquisto minimo è di 3 pezzi. La preghiamo di confermarci l’ordine via fax , restituendoci il presente foglio al numero 0185.315745. Per ogni necessaria informazione telefonare al numero 0185.372273 o inviare una mail a [email protected] ________________________________________ timbro farmacia alphega 2007– Riproduzione vietata Mini Dossier Prevenzione N. 1/07 Ipertensione nell’anziano L’ipertensione è una condizione morbosa particolarmente frequente nell’anziano. Le principali società scientifiche concordano nel definire anormali valori di pressione arteriosa (PA) > 140/90 mmHg (vedi tab. 1). Più del 65% della popolazione di età > 65 anni è ipertesa, con valori di prevalenza nettamente superiori nelle donne. Generalmente i valori pressori aumentano con gli anni, ma le variazioni di PAS e PAD hanno un comportamento diverso, in relazione all’irrigidimento delle pareti delle arterie con l’età, tanto che nei soggetti anziani è più facile osservare una ipertensione sistolica isolata (ISI – 45% degli anziani). È frequente osservare una bassa PAD e ipotensione ortostatica. Individui anziani con valori pressori normali-alti hanno una probabilità 5 volte maggiore di diventare ipertesi nel corso del tempo rispetto a soggetti con valori ottimali, a parità di tutte le altre condizioni. Ciò suggerisce l’importanza di monitorare attentamente la PA e di intraprendere misure preventive di tipo comportamentale in questi casi. Spesso l’ipertensione non presenta sintomi e la misurazione della pressione sanguigna rappresenta l’unico modo per diagnosticarla. La PA deve essere monitorata con attenzione nell’anziano per una serie di motivi, non ultimo la maggior frequenza dell’ipertensione da camice (effetto “camice”, interessa più del 25% dei pazienti anziani). Se a ciò si unisce la normale variabilità della pressione nel tempo, per avere una stima migliore dei valori pressori abituali può essere un buon ausilio clinico, sia sul piano diagnostico che prognostico, il monitoraggio al di fuori dell’ambito clinico, considerando anche l’autocontrollo a domicilio. Nel misurare la pressione con lo sfigmomanometro è importante scegliere il bracciale della giusta misura: se è troppo piccolo per il braccio del paziente si possono avere valori di pressione falsamente elevati. La compressione dell’arteria brachiale, frequente nell’anziano, richiede una più alta pressione nel bracciale e ciò produce letture di PAD e PAS che sono di almeno 10 mmHg più elevate. Due grandi studi epidemiologici hanno dimostrato nella popolazione > 60 anni una relazione significativa tra aumento della PAS e rischio cardiovascolare, con un aumento di morbilità, mortalità e disabilità. L’aterosclerosi e la malattia coronarica sono fortemente associate all’ipertensione. L’ipertensione è il più importante fattore di rischio dell’insufficienza cardiaca congestizia e dell’emorragia cerebrale. Di conseguenza la riduzione, farmacologica e non, della PA negli anziani diminuisce l’incidenza di questi eventi clinici. Lo studio SHT in Europa ha dimostrato una riduzione del rischio di infarto del 42% quando veniva adottata una terapia aggressiva dell’ipertensione. I cambiamenti nello stile di vita (tab. 2) non sempre sono in grado di ridurre i valori pressori in maniera sufficiente; le restrizioni dietetiche devono essere adottate con cautela nell’anziano, dove la mancanza di appetito e l’eliminazione del sale possono portare a perdita di peso che ulteriormente complica il quadro. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia della terapia antiipertensiva nei soggetti anziani fino a 84 anni di età. L’obiettivo pressorio in questi pazienti è <140/90 mmHg, non diverso da quello indicato nei soggetti più giovani. Diuretici tiazidici e calcioantagonisti sarebbero da preferire ai beta-bloccanti e ACE inibitori, tenendo conto che nel soggetto -1- Mini Dossier Prevenzione N. 1/07 anziano il quadro è spesso complicato dalla presenza di patologie concomitanti che possono influenzare la scelta della terapia. Nei pazienti diabetici l’ipertensione è due volte più frequente e le due patologie sono comuni nell’anziano. Gli anziani diabetici sono anche a maggior rischio di complicanze. La PA ideale in questi soggetti è130/80 mmHg o inferiore. Negli anziani la pressione deve essere abbassata gradualmente per evitare che bruschi balzi pressori provochino altri effetti collaterali. E’ importante uno stretto monitoraggio della PA in questa fase in cui per tenere sotto controllo la pressione è necessario aumentare le dosi dei farmaci. La scelta della terapia deve prendere in considerazione qualsiasi problema medico individuale, preferenze e costi. Altri medicinali assunti, inclusi colliri, OTC, fitoterapici o altri rimedi. Lo studio ALLHAT (Antihypertensive and Lipid Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial) suggerisce che i diuretici tiazidici a basse dosi hanno un migliore effetto protettivo cardiovascolare, rispetto ai più recenti ACE inibitori e ai bloccanti dei canali del calcio, in pazienti con fattori di rischio per malattia coronarica, diabete, precedenti attacchi cardiaci, infarto, iperlipidemia, abitudine al fumo o altra patologia cardiovascolare. I seguenti farmaci possono essere prescritti nelle situazioni particolari: • • • • ACE inibitori: sono preferibili nei pazienti con insufficienza cardiaca, insufficienza renale cronica, e diabete mellito tipo I con malattia renale; bloccanti del recettore dell’Angiotensina (ARBs): sono efficaci nei casi che non tollerano i trattamenti con ACEIs, nell’ipertensione grave con ipertrofia cardiaca e in pazienti con diabete tipo II e proteinuria; beta bloccanti: sono da preferire nei soggetti che hanno avuto un attacco cardiaco per il loro effetto sul ritmo. Sono utili anche in caso di insufficienza cardiaca; bloccanti dei canali del calcio: sono spesso usati nei pazienti con angina e condizioni che rendono difficile in questi soggetti tollerare altri trattamenti. Gli studi dimostrano tuttavia che a fronte dell’efficacia del trattamento sulla mortalità totale, mortalità per cause cardiovascolari, complicazioni cardiovascolari, infarto e eventi coronarici, il paziente anziano non è adeguatamente trattato. Spesso nella popolazione anziana l’aderenza alle terapie è molto scarsa. La maggior parte di questi pazienti interrompono la cura entro un anno, non sono pienamente consapevoli della propria patologia, nè effettuano un auto-monitoraggio. In un recente studio canadese che ha valutato la relazione tra autocontrollo, consapevolezza (intesa come capacità di ricordare le più recenti misurazioni della pressione) e capacità di interpretare i risultati, solo il 38,5% di una popolazione di ultra sessantacinquenni (età media 75 anni) ricordava i valori di PAD e PAS del loro ultimo controllo, mentre quasi il 60 % dei casi non ricordava nessuno dei due valori. Dei casi che ricordavano circa un terzo aveva valori superiori al normale. Meno della metà dei soggetti aveva misurato la pressione nell’ultimo anno. -2- Mini Dossier Prevenzione N. 1/07 Fattori quali età, sesso, il fatto di vivere con qualcuno, una precedente diagnosi di ipertensione (a cui era legata l’adozione di una terapia farmacologica), la misurazione della pressione da parte del medico durante l’anno, la consapevolezza del proprio stato e la conoscenza attraverso il medico dei rischi associati all’ipertensione, erano fortemente associati alla pratica dell’autocontrollo. Lo studio sottolinea l’importanza di educare meglio i pazienti anziani ad interpretare i propri valori pressori e a conoscere il target di riferimento. Solo un quinto dei pazienti era a conoscenza dei propri obiettivi, tutti gli altri si affidavano prevalentemente alle indicazioni del medico. Altri Autori hanno sottolineato che anche queste strategie non necessariamente si traducono in un cambiamento dello stile di vita che migliori l’aderenza alle terapie. Considerando ciò appare chiaro il ruolo che il farmacista potrebbe assumere nella sorveglianza e nel supporto del paziente anziano iperteso, lavorando in prima linea e agendo da tramite tra questo e le strutture specializzate di riferimento. In questo senso, selezionando soggetti con fattori di rischio o che assumono farmaci anti-ipertensivi, egli può facilmente identificare quei pazienti con valori elevati di PA che hanno bisogno di essere meglio informati sulla loro condizione e sulla necessità di ottimizzare la terapia. Lo studio canadese suggerisce un ruolo per il farmacista nel promuovere la pratica dell’auto-monitoraggio, uno strumento che può migliorare la consapevolezza e la capacità in questa categoria di soggetti di controllare la propria pressione sanguigna. Tab.1. Linee guida della European Society of Hypertension (ESH-ESC 2003) PA sistolica (mmHg) Ottimale < 120 Normale < 130 Normale130-139 alta I – grado I 140-159 I – grado II 160-179 I –grado III ≥ 180 ISI ≥ 140 PA diastolica (mmHg) e <80 e <85 e/o 85-89 e/o e/o e/o e 90-99 100-109 ≥ 110 <90 Tab. 2. Cambiamenti raccomandati nello stile di vita che possono ridurre la PA e il rischio di malattia cardiovascolare § § § § § § § § Mantenere un peso corporeo normale (perdere peso se necessario) Ridurre il sale nella dieta Limitare il consumo di alcolici (soprattutto per le donne) Ridurre l’assunzione di grassi e colesterolo Aumentare la quantità di frutta fresca e verdure Esercizio fisico (per es. camminare) almeno 30 minuti al giorno Non fumare Ridurre lo stress -3- Mini Dossier Prevenzione N. 1/07 Bibliografia Articoli Staessen JA, Fagard R, Thijs L, et al. Randomised double-blind comparison of placebo and active treatment for older patients with isolated systolic hypertension. The Systolic Hypertension in Europe (Syst-Eur) Trial Investigators. Lancet 1997; 350:757 Schillaci G. et al. Condizioni particolari. Ipertensione arteriosa negli anziani. Ital Hearth J, 2000; 1 (suppl. 5): 87-89. The Antihypertensive and Lipid Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial (ALLHAT). JAMA 2002;288:2981 Di Bari et al. Aspetti epidemiologici dell’ipertensione arteriosa nell’anziano. G. Gerontol, 2004; 52:331-337. Lau E. Blood pressure awarness and self-monitoring practices among primary care elderly patients,. CPJ/RPC 2006; 139 (6): 34-41. Siti internet http://www.eshonline.org/ http://www.salus.it/ http://www.siia.it/ http://www.thedoctorwillseeyounow.com/ -4-