cometa ison: morte annunciata

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ISON,
UNA MORTE ANNUNCIATA
Quando la cometa ISON nel settembre 2012 è stata scoperta, dai suoi parametri orbitali, gli astronomi si
sono subito resi conto che avrebbe sfiorato il Sole al passaggio al
Perielio 1. Le probabilità di un passaggio radente, che avrebbe lasciato
integro o abbastanza consistente il nucleo, per generare una coda visibile
anche ad occhio nudo, sarebbero state poche. Forse, anche per credere
che tutto sarebbe andato per le più rosee delle previsioni, la Ison fu
annunciata come cometa del secolo: sarebbe riapparsa da dietro il disco
solare diventando, dopo pochi giorni, luminosa come la Luna piena!! La
sua magnitudine sarebbe stata negativa con valori anche inferiori a -5 !
Quindi più luminosa delle recenti Hale-Bopp 2 e West 3, fotografate e
filmate nel 1997 e 1976 o andando indietro nel tempo, alla grande
cometa del 1744, la Cheseaux, documentata solo con disegni o scritti, che
sviluppò addirittura 6 code. Invece qual’é stato l’orizzonte degli eventi
della Ison?
Il 28 novembre, alle 19,37 ora italiana, raggiungeva il perielio, quando già da centinaia di migliaia di
chilometri aveva perso circa 800 Kg di massa al secondo. L’esigua massa del nucleo non ha resistito
all’enorme temperatura e forza mareale 4 a causa della vicinanza con il Sole, distante appena 1,2 milioni
di km. Forse il diametro nucleare non era di 5 km come si credeva ma di soli 1,5 km. Basti pensare, per
fare paragoni, che i nuclei delle comete Halley5 e Hale-Bopp 6, erano e sono a “tutt’oggi” di km 50 e 15.
1
In astronomia, il perielio (dal greco peri = intorno, helios = sole) è il punto di minima distanza di un corpo del
Sistema solare (pianeta, asteroide, cometa, satellite artificiale, ecc.) dal Sole. È pertanto un apside. A seconda
dell'eccentricità dell'orbita, la minima distanza corpo-sole e quella massima possono essere più o meno differenti dalla
distanza media. Per analogia, viene chiamato perielio anche l'analogo punto di minima distanza per un corpo (pianeta
od una stella, ecc.) orbitanti attorno ad una stella diversa dal Sole, anche se in tal caso si dovrebbe usare il termine
periastro. Nel caso di un corpo orbitante attorno alla Terra si usa perigeo. Viceversa il punto di massima distanza è
chiamato invece afelio. La linea immaginaria che unisce afelio e perielio è detta linea degli apsidi. La posizione
angolare del perielio lungo l'orbita dei vari pianeti si sposta molto lentamente (di alcune decine o centinaia di secondi
d'arco al secolo), a causa dell'interazione gravitazionale con gli altri pianeti: questo effetto si chiama precessione
anomalistica o precessione del perielio. La velocità precessionale di Mercurio è però significativamente maggiore di
quella calcolata teoricamente in base alle leggi di Newton. Questa differenza fu spiegata da Albert Einstein come un
effetto della teoria della relatività generale: ciò rappresentò una delle prime conferme sperimentali di questa teoria.
2
La Hale-Bopp, indicata formalmente C/1995 O1 (Hale-Bopp), è stata probabilmente la cometa più osservata del XX
secolo, e una delle più luminose mai viste da molti decenni. È stata indicata come la Grande Cometa del 1997. Fu
visibile ad occhio nudo per ben 18 mesi, il doppio della Grande Cometa del 1811 (C/1811 F1). Fu scoperta il 23 luglio
1995 quando si trovava ancora molto lontano dal Sole, facendo credere che, passandogli vicino, sarebbe potuta
diventare luminosissima. Anche se la luminosità di una qualsiasi cometa è molto difficile da prevedere con un certo
grado di accuratezza, quando transitò al perielio il 1º aprile 1997 Hale-Bopp andò oltre le previsioni.
3
La cometa West, denominata ufficialmente C/1975 V1 West, è stata la grande cometa del 1976. È stata scoperta
dall'astronomo danese Richard Martin West il 24 settembre 1975 su lastre riprese col telescopio Schmidt
all'Osservatorio di La Silla (Cile) dell'ESO: in seguito West scoprì immagini di prescoperta risalenti fino al 10 agosto
1975, la scoperta fu annunciata ufficialmente il 6 novembre 1975. West ha scoperto varie comete, ma per
antonomasia la cometa West è solo la C/1975 V1 West. La cometa West è stata una delle più belle e luminose comete
del XX secolo, durante il periodo di massima visibilità, nel mese di marzo 1976 ha mostrato spettacolari bande
sincroniche e striae che solo la cometa C/2006 P1 McNaught nel 2007 ha eguagliato e superato. Lo stress
gravitazionale e il forte irradiamento solare subito durante il passaggio al perielio, molto vicino al Sole, hanno causato
la frammentazione del nucleo della cometa in quattro pezzi.
4
La forza di marea (in genere usato al plurale, forze di marea o forze mareali, e anche con l'espressione effetti di
marea) è un effetto secondario della forza di gravità. Quando un oggetto molto grande subisce l'influenza
gravitazionale di un altro, la forza gravitazionale può variare considerevolmente da una parte all'altra dell'oggetto.
Questo tende a distorcerne la forma, senza cambiarne il volume. Supponendo che l'oggetto fosse inizialmente una
sfera, le forze di marea tenderanno a distorcerlo in un ellissoide, con l'asse maggiore allineato verso il corpo che
produce la forza di gravità.
5
La Cometa di Halley, il cui nome ufficiale è 1P/Halley, è la più famosa e brillante delle comete periodiche provenienti
dalla Fascia di Kuiper, le quali passano per le regioni interne del sistema solare ad intervalli di decine di anni, piuttosto
che periodi millenari delle comete provenienti dalla Nube di Oort. È così chiamata in onore di Edmond Halley, che per
primo ne predisse il ritorno al perielio. La cometa di Halley è il prototipo di comete caratterizzate da periodi orbitali
compresi tra i 20 ed i 200 anni ed orbite che possono presentare inclinazioni elevate rispetto al piano dell'eclittica.
Ricordiamo che il nucleo della
Halley, all’ultimo perielio del
1986, era distante dal Sole
ben 150 milioni di km ed è
stato il primo ad essere stato
osservato
a
distanza
ravvicinata da una sonda, la
Giotto,
fiore
all’occhiello
che
fornì
dati
dell’ESA 7
importanti
sulla
struttura
cometaria
e
sulla
sua
composizione chimica.
Il nucleo della Ison, quindi
sollecitato
dall’enorme
pressione solare, non ha solo
sublimato
superficialmente,
ma si è disintegrato in una
enorme nube di polveri e
piccoli detriti.
Un bagliore dopo il passaggio
al perielio ha fatto sperare gli
astronomi: è stato l’ultimo
sussulto di vita, come cometa,
della
Ison.
L’aumento
improvviso della magnitudine
ha
fatto
riaccendere
le
speranze che una parte del
nucleo fosse sopravvissuta
alla fornace solare di 5.000 K.
Purtroppo non è stato così. La
conferma
è
venuta
definitivamente
con
le
eccezionali riprese della sonda
SOHO, un telescopio, gioiello
della
tecnologia
spaziale
orbitante a 1,5 milioni di Km
dalla Terra e costantemente orientato verso il disco solare che tramite i coronografi, riesce a vedere tutto
ciò che accade nei pressi della fotosfera 8.
Gli astronomi Cheseaux o Halley cosa avrebbero dato per vedere le immagini delle loro comete come le
immagini della Ison inviate dal Soho alla Terra! E cosa registra il Soho della Ison? La sua fine !!
Il 28 novembre vediamo che esce dal perielio con una magnitudine stimabile a -4, ma, poi, velocemente
si spegne il giorno 30. Infatti non presenta più la bella coda lunga dei giorni precedenti, ma solo una
nube di polveri a ventaglio che pian piano scompare ad occhio nudo e diventa visibile solo con strumenti
di media apertura.
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La Hale-Bopp, indicata formalmente C/1995 O1 (Hale-Bopp), è stata probabilmente la cometa più osservata del XX
secolo, e una delle più luminose mai viste da molti decenni. È stata indicata come la Grande Cometa del 1997. Fu
visibile ad occhio nudo per ben 18 mesi, il doppio della Grande Cometa del 1811 (C/1811 F1). Fu scoperta il 23 luglio
1995 quando si trovava ancora molto lontano dal Sole, facendo credere che, passandogli vicino, sarebbe potuta
diventare luminosissima. Anche se la luminosità di una qualsiasi cometa è molto difficile da prevedere con un certo
grado di accuratezza, quando transitò al perielio il 1º aprile 1997 Hale-Bopp andò oltre le previsioni.
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L’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA. La missione dell'ESA è quella di “Sostenere e promuovere per scopi esclusivamente
pacifici la cooperazione tra gli stati europei nella ricerca e tecnologia spaziale e nelle loro applicazioni” (Articolo 2 della
Convenzione dell'ESA).
8
In astronomia, la fotosfera (composto da foto- e sfera; dal greco phós, phótos, "luce", e spháira, "globo", "palla") di
un oggetto è la regione in corrispondenza della quale esso diventa opaco. In altre parole, non è possibile osservare la
zona al di sotto della fotosfera. È un termine normalmente usato per descrivere l'aspetto del Sole o di un'altra stella:
poiché le stelle sono delle sfere di gas, non hanno una superficie solida; ma esiste comunque una profondità sotto alla
quale il gas non è più trasparente ai fotoni, e questa profondità fornisce una superficie visibile alla stella. In
particolare, nel caso del nostro Sole lo strato fotosferico non presenta alcuna discontinuità tangibile con la regione
convettiva sottostante come con la corona solare più esterna; anzi esso si distingue unicamente per l'assenza quasi
totale di altri raggi provenienti da strati più interni del globo, che unita alla quantità minimamente rilevante di
emissioni radio dalle sfere sovrastanti nonché alla sostanziale trasparenza delle stesse, fa sì che la radiazione
percepibile da un osservatore esterno sia sostanzialmente quella prodotta dalla fotosfera medesima.
Fine delle speranze. Ma ricordiamoci che la morte della
cometa Ison era stata annunciata.
Possiamo dire che tutto è concluso? Non tutto! Qualcosa
del suo corpo cometario la Ison lo ha lasciato nei pressi
del nostro pianeta. Nella prima decade di gennaio del
2014, la Terra lungo la sua orbita incontrerà la nube di
polveri espulsa dal nucleo della cometa. Nube che sarà
formata da piccolissime particelle dal diametro di pochi
micron. Queste particelle finissime non bruceranno a
contatto con gli strati alti dell’atmosfera, ma resteranno
sospese per almeno due anni come nubi ad un’altezza di
80 km, nella mesosfera 9. Nubi, quindi, non come quelle
della bassa atmosfera, di vapore acqueo, ma nubi
nottilucenti 10, che cariche elettricamente, assumeranno una colorazione blu e saranno visibili dopo il
tramonto del Sole.
Di queste polveri è ciò che resta della cometa nel Sistema Solare interno. La parte del nucleo ridotto
ormai in frammenti e sopravvissuto alla prima e ultima rivoluzione, pian piano si disperderà nello spazio,
lungo la traiettoria iperbolica che avrebbe avuto un periodo di 400.000 anni, ultimo residuo della C/2012
S1 (ISON), proveniente da quel serbatoio delle comete, che è la nube di Oort 11, dopo aver compiuto un
viaggio di 1 anno luce durato 3 milioni di anni.
Cieli Sereni
IZ6UQL Ivano Puca
CISAR Majella
9
La mesosfera (dal greco mesos "mezzo" e sphaira "palla, sfera") è il terzo dei cinque strati in cui è suddivisa
l’atmosfera, ed è compresa tra la stratosfera e la termosfera. Si tratta dello strato di atmosfera terrestre che si trova
direttamente sopra la stratopausa e direttamente sotto la mesopausa. Nella mesosfera la temperatura diminuisce con
l'aumentare dell'altezza. Il limite superiore della mesosfera è la mesopausa, etichettato come luogo più freddo a livello
naturale sulla Terra, con temperature inferiori a 130 K (cioè -143°C). I confini esatti superiori e inferiori della
mesosfera variano con la latitudine e con la stagione, ma il limite inferiore della mesosfera solitamente si trova ad
un'altezza di circa 50 chilometri sopra la superficie terrestre e la mesopausa è di solito ad altezze nei pressi di 100 km,
se non a latitudini medie e superiori in estate dove si scende ad altezze di circa 85 kilometri. La stratosfera, mesosfera
e la parte più bassa della termosfera sono indicate collettivamente come "atmosfera di mezzo".
10
Le nubi nottilucenti (in inglese Nocti Lucent Clouds, sigla NLC), note anche come nubi polari mesosferiche (in inglese
Polar Mesospheric Clouds, sigla PMC), sono un fenomeno atmosferico nuvoloso visibile durante il crepuscolo inoltrato.
Si possono osservare con maggiore frequenza nei mesi estivi a latitudini tra i 50° e il 70°, sia a nord che a sud
dell'equatore. Le nubi nottilucenti sono correlate con i Minimi solari, ossia il loro numero aumenta quando diminuiscono
le macchie solari e viceversa.
11
La nube di Oort è un'ipotetica nube sferica di comete posta tra 20.000 e 100.000 UA, o 0,3 e 1,5 anni luce dal Sole,
cioè circa 2400 volte la distanza tra il Sole e Plutone. Questa nube non è mai stata osservata perché troppo lontana e
buia perfino per i telescopi odierni, ma si ritiene che sia il luogo da cui provengono le comete di lungo periodo (come la
Hale-Bopp e la Hyakutake, recentemente avvistate) che attraversano la parte interna del sistema solare. Le comete
dette di corto periodo (tra le quali la Halley è la più famosa) potrebbero invece venire dalla fascia di Kuiper. Nel 1932
Ernst Öpik, un astronomo proveniente dall'Estonia, fece l'ipotesi che le comete avessero origine da una nube situata al
bordo esterno del sistema Solare.
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