CA R PE DI E M Gusto n Pernod Ricard presenta Wyborowa Exquisite, la wodka che rappresenta il frutto di 600 anni di tradizi tradizione. La contemporalinea contem nea e slanciata slancia della bottiglia è opera dell’architetto dell’architett Frank riGehry; il sapore sa il corda la vaniglia, van retrogusto ccombina zucchero a velo e 70 spezie. Prezzo: Pre euro. Info: www. ramazzotti.it ramazzott Sport n Gli occhiali Dart Racing di Briko sono ideali per lo sci di fondo: l’elastico, dotato di parasudore, e il nasello regolabile garantiscono la massima aderenza al volto. Le lenti trattate riducono l’eccesso di luminosità; all’interno, la tecnologia antifog minimizza l’appannamento. Prezzo: 130 euro. Info: www.briko.com Accessori n I cappellini della collezione Barts dedicata ai bambini presentano design originale e colori vivaci e forme giocose. Le cuffie cuff richiamano le credei draghi, ste de diavoletti con diavo corna e coda o, come in questo caso, ques dolci fragoPrezzo: da le. Pre Info: 16, 99 euro. eu www.oberalp.it www.obera m f p er s on a l@cl a s s . it Investire nella Qualità della vita n n Famiglia I programmi di scuole e centri culturali per imparare la lingua straniera da tre mesi Primi vagiti già in inglese Corsi interattivi e lezioni di teatro, laboratori espressivi ed esami certificati di Serena Mola G iocando s’impara è il motto che fanno proprio le scuole di lingua e le associazioni culturali che mettono a punto sempre più spesso corsi e iniziative inedite e originali per avvicinare i bambini alle lingue straniere, in particolare all’inglese. Come hanno dimostrato studi pedagogici di spicco, l’apprendimento è molto più rapido se sollecitato in giovane età. Risponde perfettamente a questa logica Baby’s Best Start, il corso basato sul metodo Helen Doron a che si rivolge a neo-mamme con neonati, a partire dai 3 mesi: il corso è volto a cercare una complicità linguistica, in inglese, tra mamma e bambino grazie alla recita di filastrocche, all’esplorazione dell’ambiente circostante e alla stimolazione sensoriale. A partire dai 3 anni poi, le proposte sono molto diversificate: si spazia dalle lezioni di danza in inglese, ai laboratori di teatro, e quelli di musical. A questo si affiancano i corsi più tradizionali, e i siti internet che uniscono all’apprendimento linguistico anche lo sviluppo delle abilità informatiche e interattive. Sing a song e Tell a tale sono due portali destinati a piccoli navigatori smaniosi di apprendere p la lingua di Shakespeare: presentano infatti filastrocche e canzoni in formato karaoke e fiabe con sottotitoli da ascoltare e guardare. guarda Taymai.com è invece il sito ideale per chi, oltre alla lingua inglese, ama i fumetti: abbonandosi alla newsletter lin è possibile possib selezionare le vignette preferite e riceverle mensilmente nella propria casella mail. L’apprendimento della lingua, tuttavia, è sollecitato mediante la L’apprendi stimolazione stimolazion creativa e il coinvolgimento ludico anche se si sceglie un corso vero ve e proprio: le lezioni più tradizionali, infatti, si arricchiscono di giochi interattivi, attività manuali e laboratori musicali. Tenute da insegnanti madrelingua a piccoli gruppi di allievi, che raramente superano la decina, puntano in particolar modo sulla conversazione e sull’arricchimento del lessico. Se per i più piccoli, a partire dai 3 anni, si tratta di lezioni-gioco, col crescere dell’età i contenuti e gli insegnamenti si fanno più metodici. Presso la Abbey School di Torino, per esempio, gli studenti dispongono, a partire dai 6 anni, di materiale didattico, piccoli compiti da svolgere a casa e sono preparati a sostenere gli esami riconosciuti a livello internazionale e certificati dalla Cambridge University. Questo avviene anche nel caso di Shenker, le cui lezioni rispettano anche i programmi ministeriali; la scuola poi propone, nelle sedi di Roma, Torino e Bologna, Musical Theatre Company: il corso si rivolge ad allievi dai 4 ai 17 anni che vogliano abbinare estro artistico e conoscenza della lingua. Un’équipe di insegnanti madrelingua con formazione artistico-teatrale cura l’allestimento di celebri show di Broadway: lo scorso anno un gruppo di bambini di 5 anni ha presentato al teatro Euripide di Roma Chicago in versione integrale, mentre lo spettacolo in cui i ragazzi si stanno cimentando quest’anno è High School Musical. Il programma prevede una formazione teatrale completa, rigorosamente in lingua: dalle tecniche di respirazione alla dizione corretta e alla memorizzazione dello script, dal canto alla presenza scenica, dalla scenografia alla danza. A un’idea analoga si ispira Baobab, l’associazione culturale fondata quattro anni fa a Firenze da Miranda Flynn Legge, che propone corsi dove l’espressione teatrale e quella linguistica concorrono a creare uno strumento di comunicazione e di crescita tra i bambini e non solo: sono infatti previsti cicli di incontri, il sabato mattina, in cui mamme e papà vengono coinvolti in improvvisazioni, scene buffe e esercitazioni. A Milano, invece, l’inglese si impara in punta di piedi: presso la scuola di danza Il mosaico si svolge un corso di gioco-danza per bambini dai 3 ai 6 anni. (riproduzione riservata) n n Teatri Il Regio mette in scena l’opera verdiana per la regia di Puggelli. Ottimi il coro e i due tenori Lombardi, ritorno al Medioevo con scena fissa e giochi di luce di Giuseppe Pennisi I l Teatro Regio di Parma ha inaugurato la stagione invernale 2009 con I Lombardi di Giuseppe Verdi, opera che rientra in un progetto che intende rappresentare tutte le opere del compositore entro il 2013. Verdi mise in musica questo dramma intriso di guerre, sante e non, perché il suo impresario pensava di ripetere l’inaspettato ed enorme, successo de Il Nabucco. Ebbe ragione, dalla prima alla Scala nel 1843 al 1870 l’opera è stata uno dei lavoro verdiani più rappresentati. Quello di Parma, in scena fino al 25 gennaio, è un allestimento molto differente da quello visto circa 4 anni fa a Firenze dove Paul Curan trasferiva l’azione nell’attualità: la piazza di Sant’Ambrogio era Ground Zero, i crociati vestivano tute mimetiche, il Sultano di Antiochia era truccato da Saddam Hussein. La produzione di Lamberto Pugelli (regia), Paolo Bregni (scene), Santuzza Calì (costumi) è incentrata su una scena fissa e l’ambientazione è riportata al 1100. Giochi di luce e proiezioni evocano le nebbie padane, il muro del pianto e il deserto. Sotto il profilo musicale, gli elogi vanno principalmente al coro guidato da Martino Faggiani e a Francesco Meli, che, lanciato giovanissimo a Pesaro, è diventato uno dei rari tenori verdiani in circolazione. Di rilievo anche l’altro tenore, Roberto De Biaso. L’applaudita Dmitra Theodossiou ha un ruolo terrificante: la voce le si è ispessita rispetto a quando interpretò l’opera a Cremona e a Firenze e, di conseguenza, eccede negli acuti e dà meno rilievo del dovuto agli ab- bandoni lirici. Michele Pertusi è di grande presenza scenica e vocale, ma ha perso l’agilità di un tempo. Corretta, ma non travolgente, la direzione di Daniele Callegari. (riproduzione riservata) Lampi nel buio La lingua che si parla peggio è quella in cui meno si può mentire Friedrich Hebbel