Capitolo 21 Valutazione ambientale dei progetti (con numerose integrazioni rispetto al testo) 1 INDICE • IL VALORE ECONOMICO TOTALE • L’ANALISI COSTI BENEFICI PERCHÉ C’È BISOGNO DI VALUTARE I BENI AMBIENTALI? SVILUPPO SOSTENIBILE • La prima definizione è contenuta nel rapporto Brundtland (presidente della Commissione, la norvegese G. H. Brundtland) del 1987 e poi ripresa dalla Conferenza mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU (WCED) • « lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni » IL PROBLEMA AMBIENTALE E L’ESTIMO • La specificità del problema della valutazione dei beni ambientali è legata al fatto che il valore di tali beni non esprimibile completamente in base ai prezzi di mercato – In alcuni casi non esistono mercati collegati ai beni ambientali – In altri casi, il prezzo espresso dal mercato non è sufficiente a rappresentare in toto il valore che il bene ha per la società LA SOSTENIBILITA’ TRA TEORIE, METODI E STRUMENTI POLITICI PRINCIPIO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE CONCETTI TEORICI tecnologie pulite ecologia industriale principio dalla culla alla tomba gestione ambientale qualità totale STRUMENTI POLITICI Valutazione economica Giudizio di compatibilità ambientale Ecolabel EMAS Sistema UNI ISO (9004, 26000 ecc.) Certificazione di prodotto METODI DI ANALISI E VALUTAZIONE analisi costi-benefici valutazione di impatto ambientale valutazione del ciclo di vita del prodotto contabilità ambientale ed ecobilancio analisi dei rischi analisi dei flussi d’energia e di materiali INFORMAZIONI UTILI PER MIGLIORARE L’AMBIENTE COMPONENTI E FATTORI AMBIENTALI (DPCM 27/12/1988 - ALL. I) Lo studio di impatto ambientale di un'opera con riferimento al quadro ambientale dovrà considerare le componenti naturalistiche ed antropiche interessate, le interazioni tra queste ed il sistema ambientale preso nella sua globalità. Le componenti sono: a) ATMOSFERA: qualità dell'aria e caratterizzazione meteoclimatica; b) AMBIENTE IDRICO: acque sotterranee e acque superficiali (dolci, salmastre e marine): considerate come componenti, come ambienti e come risorse; c) SUOLO E SOTTOSUOLO: intesi sotto il profilo geologico, geomorfologico e pedologico, nel quadro dell'ambiente in esame, ed anche come risorse non rinnovabili; d) VEGETAZIONE, FLORA, FAUNA: formazioni vegetali ed associazioni animali, emergenze più significative, specie protette ed equilibri naturali; e) ECOSISTEMI: complessi di componenti e fattori fisici, chimici e biologici tra loro interagenti ed interdipendenti, che formano un sistema unitario e identificabile (lago, bosco, fiume, mare) per propria struttura, funzionamento ed evoluzione temporale; f) SALUTE PUBBLICA: come individui e comunità; g) RUMORE E VIBRAZIONI: considerati in rapporto all'ambiente naturale e umano h) RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI: considerati in rapporto all'ambiente naturale e umano Scopi delle valutazioni dei fattori ambientali La valutazione dei fattori ambientali è richiesta per: • Valutazione di progetti ad impatto ambientale • Stima dei danni • Valutazione di politiche a impatto ambientale (politiche agroambientali) Valutazione di progetti ad impatto ambientale IL VALORE SOCIALE DEI FATTORI AMBIENTALI dal PREZZO DI MERCATO al VALORE ECONOMICO TOTALE IL PREZZO DI MERCATO COME SEGNALE ALLOCATIVO • La maggior parte dei beni sono allocati (distribuiti) mediante il mercato: i prezzi sono i segnali che guidano le decisioni dei compratori e dei venditori – Se un bene non ha un prezzo (perché non esiste il suo mercato) allora non vi è incentivo alla sua produzione, mentre c’è troppo incentivo al suo consumo (per esempio, l’acqua) – Altre volte il segnale dato dal prezzo è “imperfetto”, cioè insufficiente a guidare il consumo • In entrambi i casi il benessere sociale non è massimizzato e si dice che il mercato “fallisce” FALLIMENTO DEL MERCATO • • • Per fallimento, si intende l’incapacità del mercato (“mano invisibile”) di allocare efficacemente le risorse (in particolare, ambientali) dal punto di vista dell’interesse collettivo. È pertanto necessario l’intervento pubblico, teso a restituire al bene il suo valore pieno, basato sul criterio del valore economico totale L’intervento pubblico non sempre è risolutivo LA MANO INVISIBILE DI SMITH dalla “Ricchezza delle Nazioni” “A parità o quasi di profitti, quindi, ogni individuo è naturalmente incline a impiegare il suo capitale in modo tale che offra probabilmente il massimo sostegno all'attività produttiva interna e dia un reddito e un'occupazione al massimo numero di persone del suo paese. [...] Quando preferisce il sostegno all'attività produttiva del suo paese [...] egli mira solo al suo proprio guadagno ed è condotto da una mano invisibile, in questo come in molti altri casi, a perseguire un fine che non rientra nelle sue intenzioni” Perché i governi intervengono in economia? • Imperfetta informazione • Potere di mercato • Esternalità • Distribuzione del reddito • Beni meritori (salute, istruzione, abitazione, alimentazione) Per migliorare l’efficienza del mercato e promuovere il benessere generale Per migliorare il benessere di alcuni, peggiorando quello di altri 14 Limiti del prezzo di mercato come misura del valore dei beni per la società • • • • • • Dipende dalle forme di mercato Considera il solo valore d’uso E’ riferito a un orizzonte temporale breve Non misura le esternalità Non misura i beni pubblici Non comprende la “rendita del consumatore” Forme e condizioni di mercato Forme di mercato • Libera concorrenza • Monopolio • Oligopolio Condizioni di mercato • Distribuzione del reddito • Trasparenza Quando il mercato, con le sue distorsioni, non permette alla “Mano Invisibile” di pervenire a una efficiente distribuzione delle risorse Valore d’uso • Gli operatori che si scambiano beni sul mercato sono motivati prevalentemente dall’uso personale (famigliare) che ne possono fare Orizzonte temporale breve • Gli operatori del mercato hanno un orizzonte temporale breve che non considera granché gli interessi delle generazioni future Prezzo di mercato e disponibilità a pagare ( DAP) • Le forme di mercato che si distaccano dalla libera concorrenza, la scarsa trasparenza e l’iniqua distribuzione del reddito riducono il significato del prezzo come misura della disponibilità a pagare. DISPONIBILITA’ A PAGARE (DAP) PREZZO DI MERCATO SURPLUS DEL CONSUMATORE Prezzo (1) = Spesa totale Pb (2) = Surplus del consumatore (1)+(2) = Beneficio totale Pa (2) P* (1) 0 Quantità PREZZO DI MERCATO E DISPONIBILITA’ A PAGARE • La curva di domanda esprime la quantità acquistata (var. dipendente) al variare del prezzo (var. indipendente) • Dato un prezzo (P*) fissato dal mercato: – La spesa totale è data dal prezzo (P*) per la quantità domandata (Q*) – La disponibilità a pagare è la somma della spesa totale per l’acquisto di un bene più la rendita del consumatore – La spesa totale non comprende la rendita del consumatore ESTERNALITA’ • Esternalità positiva (economia esterna) Beneficio che un agente economico determina a favore di un terzo senza riceverne compenso • Esternalità negativa (diseconomia esterna) Danno che un agente economico procura a un terzo senza corrispondere risarcimento ESEMPI DI ESTERNALITÀ IN AGRICOLTURA economie • di produzione frutticoltura/apicoltura forestazione (benefici idrogeologici) diseconomie inquinamento salinizzazione economie parchi giardini diseconomie danni da moto • di consumo CONSEGUENZA DELLE ESTERNALITÀ NEGATIVE • Vengono prodotti meno benefici e più danni di quanto le persone desidererebbero • Quinta causa del fallimento del mercato BENI PUBBLICI • In economia, un bene pubblico è un bene che è difficile, o impossibile, produrre per trarne un profitto privato. • Per definizione, un bene pubblico è caratterizzato da: – Assenza di rivalità nel consumo: il consumo di un bene pubblico da parte di un individuo non implica l'impossibilità per un altro individuo di consumarlo, allo stesso tempo (per es., musica, pittura) – Non escludibilità nel consumo: una volta che il bene pubblico è prodotto, è difficile o impossibile impedirne la fruizione da parte di consumatori (per es., illuminazione stradale) • I beni pubblici puri sono rari (il sistema dei diritti di proprietà, la difesa nazionale ecc.) ESCLUDIBILITÀ E RIVALITÀ: CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI BENI • Escludibilità – Un bene è escludibile quando è legalmente e/o tecnologicamente possibile impedire a qualcuno di godere di quel bene – L’escludibilità è legata all’esistenza di diritti di proprietà sul bene: chi li ha può escludere gli altri dal godimento del bene • Rivalità – Un bene è rivale quando il consumo da parte di un soggetto limita la possibilità di (o impedisce del tutto il) godimento dello stesso bene da parte di un altro soggetto QUATTRO CATEGORIE In base ai due criteri, i beni si classificano in: • Beni privati – sono sia escludibili che rivali • Beni pubblici – non sono né rivali né escludibili • Risorse comuni – sono rivali, ma non escludibili • Monopoli naturali – sono escludibili, ma non rivali QUATTRO QUADRANTI RIVALITÀ NEL CONSUMO ESCLUDIBILITÀ SI SI NO NO Beni privati Monopolio naturale • Coni gelato • Vestiti • Servizi professionali • Parking a pagamento • TV via cavo • Software • Autostrade Risorse comuni Beni pubblici • Pesci nell'oceano • Beni ambientali • Libri in biblioteca • Parking gratuito • Illuminazione pubblica • Difesa nazionale • Conoscenza e ricerca (di base) • Strade non a pagamento • R&D privata I beni pubblici puri • Sono beni non escludibili e non rivali. • La non escludibilità fa sì che sia possibile consumare un bene pubblico senza pagare alcun prezzo • La non rivalità fa sì che ciascuno possa utilizzare il bene pubblico senza ridurne la dotazione a disposizione per il consumo altrui • Quindi, il consumo di un bene pubblico avviene senza pagare alcunché per l’utilizzo di risorse scarse. • Ne derivano delle esternalità positive perché si è in presenza di un bene che ha un valore economico (dato che gli agenti vogliono consumarlo), ma è gratuito I beni pubblici puri • Come nel caso di esternalità positiva, la conseguenza è che il mercato produce troppo poco del bene in questione, cioè una quantità inferiore a quella socialmente efficiente. • Nel caso di un bene pubblico il problema è ancora più grave: chi produce il bene pubblico, dato che non è possibile ottenere alcuna remunerazione? – Gli incentivi di mercato per la produzione di bene pubblico sono pari a zero – quindi, la produzione di tale bene sarà nulla – la struttura del mercato è incompleta, perché manca il mercato per il bene pubblico Il problema del free-riding • free-rider (scroccone): gode di un bene senza pagare • Se nessuno può essere escluso dal godere dei benefici di un bene pubblico, tutti sono spinti al free riding, confidando sul fatto che altri pagheranno • Se tutti agiscono così, nessuno paga per il bene pubblico, e i privati ne producono meno del necessario • Soluzione: il policy maker può agire in due modi: – fornire direttamente il bene pubblico finanziandone la produzione con l’imposizione fiscale – usare il gettito fiscale per pagare un produttore privato affinché produca il bene in questione Risorse comuni • Le risorse comuni sono beni non escludibili, ma c’è rivalità nel consumo – Esempi: spiaggia libera; una biblioteca pubblica; giacimenti petroliferi; animali selvatici e pesci del mare; strade congestionate. • Essendo non escludibili chiunque può utilizzarli senza pagare alcunché, ma essendo anche rivali l’uso da parte di molti riduce la possibilità di goderne da parte di altri. • The Tragedy of Commons (Hardin, 1968): la “tragedia dei terreni di proprietà comune” (i pascoli inglesi prerivoluzione industriale) è l’esempio classico dei problemi che sorgono in presenza di risorse comuni. Risorse comuni • Le risorse comuni tendono ad essere usate troppo intensamente e causano esternalità ambientali negative spesso a danno delle generazioni future • Due soluzioni per il policy maker: – regolare l’uso delle risorse comuni ovvero imporre una tassa sul loro utilizzo – decidere di trasformare la risorsa comune in un bene privato rendendola escludibile • • • • • Recinzioni dei pascoli in Inghilterra spiagge in concessione diritti di estrazione del petrolio diritti di caccia e pesca pedaggi CONSEGUENZE DEI BENI PUBBLICI (E COMUNI) Sesta causa di fallimento del mercato • Sollecitano il comportamento del free rider e quindi non conviene produrne nella quantità desiderata dalle persone BENI PUBBLICI ED ESTERNALITÀ IN AGRICOLTURA IL CONCETTO DI VALORE ECONOMICO TOTALE • Il valore di un bene è dato da due moventi etici: – dal fatto che il bene si usa (etica utilitaristica) – dal fatto che il bene esiste (etica non utilitaristica) • valori d’uso: “vale perché è utile”: – derivano dall’uso personale che ne fa l’individuo (valore d’uso reale) – derivano dall’uso potenziale, personale, di altri coevi o di altri in futuro (valore di opzione) • valori di non uso: “vale a prescindere dall’utile” – deriva dall’esistenza; è attribuito dall’individuo – è un valore intrinseco di diritto naturale del bene VALORE ECONOMICO TOTALE • Valore Economico Totale (VET) = • Valore d’Uso Reale (VUR) + • Valore d’Opzione (VO) + • Valore d’Esistenza (VE) SCHEMA DEL VALORE ECONOMICO TOTALE VALORE ECONOMICO TOTALE D’USO DI ESISTENZA PER L’UOMO FU TU RO ALTRUI PERSONA LE DI OPZIONE INDI RETTO DIRETTO REALE DI NON USO DI ESISTENZA PER DIRITTO NATURALE SCHEMA DEL VALORE ECONOMICO TOTALE VALORI D’USO VALORI NON D’USO VALORE ECONOMICO TOTALE USO DIRETTO IMPIEGO DIRETTO DI BENI E SERVIZI FORNITI DALLE RISORSE NON DEPAUPERANTI USO INDIRETTO IMPIEGO DI BENI E SERVIZI EROGATI INDIRETTAMENTE DATA LA PRESENZA DI RISORSE OPZIONE OPZIONE DI POTER FRUIRE DEI BENI E DEI SERVIZI NEL FUTURO (PERSONALE, ALTRUI, FUTURA) LASCITO ESISTENZA DIRITTO NATUR. SODDISFAZIONE DAL VOLER MANTENERE IL BENE PER GLI ALTRI NEL FUTURO SODDISFAZIONE DERIVANTE DAL SAPERE CHE UN BENE ESISTE DI PER SE’ FEDE NELLA NATURA LEGNAME DEPAUPERANTI PICCOLI FRUTTI REGIMAZIONE DELLE ACQUE, CONTROLLO DELLE PIENE, FISSAZIONE DI CARBONIO SERVIZI RICREATIVI, QUALITA’ DEL PAESAGGIO, BIODIVERSITA’ BIODIVERSITA’ QUALITA’ DEL PAESAGGIO, BIODIVERSITA’ BIODIVERSITA’ VALORE D’USO REALE Utilità che si trae dall’uso del bene: • Prodotti ottenuti dalla coltivazione della terra • Prodotti spontanei (raccolta di funghi, pesca caccia ecc) • Benessere fisico e spirituale ricavato da una passeggiata in campagna VALORE D’OPZIONE Utilità derivata dall’uso potenziale del bene: • Uso personale • Uso di altri per i quali si prova un sentimento di simpatia e solidarietà: parenti, amici, conterranei, umanità • Uso futuro (irreversibilità, incertezza, unicità): discendenti, generazioni future VALORI D’ESISTENZA • Visione in parte antropocentrica (esistenza per l’uomo) e in parte non antropocentrica (esistenza per diritto naturale) • Riconoscimento di un valore intrinseco di esistenza indipendente dall’uso che la specie umana ne può fare • L’Uomo come custode della Natura LA VALUTAZIONE AMBIENTALE MEDIANTE L’ANALISI COSTI-BENEFICI (ACB) DEFINIZIONE DI ACB • E’ un metodo per giudicare i progetti pubblici • Lo scopo è di valutare: – se la realizzazione di un progetto è desiderabile sotto il profilo del benessere generale – quale alternativa di progetto è la migliore • Si basa sull’idea di misurare tutti gli effetti di rilevanza sociale del progetto: – in termini monetari (costi e benefici) – lungo tutto il ciclo di vita del progetto ORIGINE DELL’ACB • Nasce negli anni ‘60 negli USA, nell’ambito del sistema di programmazione del budget nazionale • E’ impiegata nei ‘70 e ‘80 presso la World Bank • E’ impiegata dall’ ‘80 in poi in tutte le agenzie nazionali e internazionali di sviluppo • E’ usata per valutare anche i progetti che esercitano impatti di carattere ambientale • L’ACB è pensata per valutare i progetti pubblici di investimento LA DEFINIZIONE DI INVESTIMENTO PUBBLICO • L’INVESTIMENTO PUBBLICO E’: • un esborso pubblico di capitale • per la realizzazione di un progetto • che interessa un certo orizzonte temporale • a cui segue un ritorno di benefici sociali SI MANIFESTA COME UN FLUSSO TEMPORALE DI COSTI E BENEFICI DESTINATI A TUTTA LA COLLETTIVITA’ ESEMPI DI INVESTIMENTI PUBBLICI • • • • • • • • • • strade e autostrade ferrovie aeroporti porti dighe centrali energetiche progetti di riordino fondiario progetti di bonifica e irrigazione insediamenti produttivi e abitativi ecc. PRINCIPALI SETTORI DI INVESTIMENTO PUBBLICI DIFFERENZE TRA ANALISI FINANZIARIA E ANALISI ECONOMICA L’analisi dei progetti può essere effettuata mediante due approcci: – analisi finanziaria • ha una prospettiva di convenienza privatistica – si adotta l’ottica della valutazione degli investimenti privati (detta anche costi-ricavi) – analisi economica • ha una prospettiva di convenienza pubblica DIFFERENZA TRA ANALISI FINANZIARIA E ANALISI ECONOMICA • analisi finanziaria: è basata su prezzi di mercato (o amministrati), che sono quelli effettivamente pagati – porta al calcolo di flussi monetari effettivi • analisi economica è basata su prezzi di conto (shadow prices), il cui scostamento dai prezzi reali riflette obiettivi sociali – il livello di questi obiettivi dipende dall’autorità di spesa (regionale, nazionale, mondiale, ecc.) ANALISI ECONOMICA • Nell’analisi economica – i beni e i servizi sono valutati ai “prezzi di conto” (spesso sono i prezzi internazionali) – i trasferimenti (le tasse, gli incentivi, ecc.) sono eliminati dal conteggio – sono conteggiati gli effetti esterni (esternalità), valutandoli con “prezzi di conto” – sono applicati tassi di sconto che riflettono i tassi sociali di preferenza temporale (in genere inferiori ai tassi dell’analisi finanziaria) • spesso sono realizzate entrambe (analisi economica e analisi finanziaria) • ma la vera ACB è l’analisi economica ANALISI FINANZIARIA (o analisi privatistica degli investimenti) • OBIETTIVO: MAX F0 dove: F0 = E0 – U0 = flusso di cassa attualizzato E0 = entrate (di mercato) attualizzate U0 = uscite (di mercato) attualizzate • il progetto è fattibile se le entrate superano le uscite • il progetto migliore tra diverse alternative è quello più profittevole • risponde al criterio privatistico dell’ente investitore ANALISI ECONOMICA (o analisi costi benefici propriamente detta) OBIETTIVO: MAX BN0 dove: BN0 = (B0-C0) flusso di beneficio netto attualizzato B0 = benefici sociali attualizzati C0 = costi sociali attualizzati •Il progetto è fattibile se i benefici sociali sono superiori ai costi sociali •Il progetto migliore è quello con il BN più elevato •risponde ad un criterio di convenienza sociale FASI DELL’ANALISI COSTI BENEFICI FASI DELL’ANALISI COSTI BENEFICI analisi del progetto definizione dell’orizzonte temporale determinazione dei costi e dei benefici scelta del saggio sociale di preferenza temporale scelta e calcolo degli indicatori di prestazione dei progetti analisi del rischio giudizio di fattibilità o convenienza ANALISI DEL PROGETTO • VALGONO GLI STESSI CONCETTI GIA’ ESPRESSI PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI PRIVATI • non sempre chi esegue l’ACB ha anche realizzato il progetto • il progetto fornisce la base informativa per le fasi successive • ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PROGETTO – a) IDENTIFICAZIONE • Obiettivi • Giustificazione tecnico-economica – B) REALIZZAZIONE • • • • Disegno Risorse Tempi Responsabilità DEFINIZIONE DELL’ORIZZONTE TEMPORALE Corrisponde al periodo durante il quale si presume si manifesteranno gli effetti del progetto In campo ambientale, o comunque sociale, gli effetti dovrebbero essere valutati su una prospettiva lunga, perché il criterio della prudenzialità consiglia di valutare attentamente eventuali effetti cumulativi Dipende dalle situazioni ambientali (economiche, sociali, politiche) Guida all’ACB dei progetti d’investimento (CE) DETERMINAZIONE DEI FLUSSI DEI COSTI E DEI BENEFICI Devono essere determinati in base a tre principi fondamentali: 1) ANALISI DIFFERENZIALE 2) CASSA (deroga: esternalità e prezzi ombra) 3) OMOGENEITÀ DELL’UNITÀ DI CONTO DEROGHE AL PRINCIPIO DELLA CASSA NELL’ACB • Il principio della cassa indica che le uscite e le entrate devono corrispondere a effettivi movimenti di moneta • Nell’analisi sociale invece i prezzi devono essere “corretti” in base alle distorsioni che il mercato presenta: • Esternalità • Prezzi ombra LE ESTERNALITÀ • ESTERNALITÀ POSITIVA (o economia esterna) è un beneficio che un agente economico determina a favore di un terzo senza riceverne alcun compenso • ESTERNALITÀ NEGATIVA (o diseconomia esterna) è un costo che un agente economico determina in danno di terzi, senza corrispondere alcun risarcimento ESEMPI DI ESTERNALITÀ IN AGRICOLTURA economie • di produzione frutticoltura/apicoltura forestazione (benefici idrogeologici) diseconomie inquinamento salinizzazione economie parchi giardini diseconomie danni da moto • di consumo CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE ESTERNALITÀ OGGETTO DELL’ESTERNALITÀ CRITERIO DI VALUTAZIONE • beni patrimoniali costo di ripristino variazione valore di mercato • investimenti produttivi variazione di produttività costo di ripristino • persone fisiche variazione di produttività • valori naturali, estetici, culturali, ricreazionali disponibilità a pagare (DAP) I PREZZI OMBRA • Scopo: si usano per depurare i prezzi di mercato, empiricamente rilevati, da: • Trasferimenti fra settore pubblico e privato, che non costituiscono segnali di scarsità economica dei beni – imposte dirette, sui redditi o patrimoniali, – imposte di fabbrica, sugli scambi, sussidi, dazi, ecc. • Effetti di prezzi amministrati – tariffe pubbliche di produzione, – prezzi privati regolamentati, – prezzi di cartello • Esistenza di fallimenti del mercato – esternalità – beni pubblici – altri fallimenti ESEMPIO: IL CRITERIO DI VALUTAZIONE DEL SALARIO OMBRA • Nell’ACB il costo del lavoro deve essere valutato socialmente, in base al costo opportunità (e non a salari di mercato) • se il progetto da valutare sposta lavoratori da un impiego ad un altro, il prodotto perduto, cioè il costo sociale, è quello cui si rinunzia altrove • Invece, se il progetto assume persone disoccupate, il loro costo sociale non è basato sul salario di mercato, ma sul costo opportunità, che è nullo ESTERNALITÀ AMBIENTALI E PREZZI OMBRA • I prezzi ombra riguardanti le esternalità ambientali esprimono il valore reale dei beni naturali per la società, in termini di VET • • • • danni agli ecosistemi perdite di opzioni future valori esprimibili dalle generazioni future valori di esistenza • non sempre è agevole calcolare prezzi ombra ambientali ragionevoli • i beni ambientali sono spesso – intangibili (difficili da valutare) – incommensurabili (impossibili da valutare) DUE APPROCCI: PREFERENZE RIVELATE E PREFERENZE ESPRESSE • La DAP, come indicatore delle variazioni di utilità individuale, è stimata secondo due approcci • Approccio indiretto: il bene ambientale ha un effetto sulla formazione del prezzo di altri beni. La DAP è stimata analizzando comportamenti reali di consumatori all’interno di altri mercati. – si considerano quindi preferenze rivelate in contesti reali • Approccio diretto: vengono simulate condizioni in cui gli individui esprimono direttamente la DAP, dando una valutazione diretta al servizio come se fosse collocato all’interno di un meccanismo di mercato – si considerano preferenze espresse in ipotesi METODI DI VALUTAZIONE DELLA DAP 1. Approccio indiretto (Preferenze rivelate in contesti reali) – – Valore edonico Costo del viaggio i metodi indiretti consentono di ricostruire solo il valore d’uso diretto 2. Approccio diretto (Preferenze espresse in mercati virtuali) – Valutazione contingente i metodi diretti possono cogliere tutto il VET METODO DEL VALORE EDONICO Il valore di un immobile (terreni, fabbricati) dipende da: • Utilità diretta (produzione agricola per i terreni, alloggio per i fabbricati) • Servizi (accesso a trasporti, scuole, centri commerciali, ricreativi) • Qualità ambientale (presenza di parchi, buon paesaggio, aria pulita ecc.) METODO DEL VALORE EDONICO L’impatto (migliorativo o peggiorativo) di un progetto sulla “qualità ambientale” può essere valutato facendo riferimento alle variazioni (reali o previste) nei valori degli immobili influenzati dalla realizzazione del progetto ESEMPI DI APPLICAZIONE DEL VALORE EDONICO Stimando la presumibile variazione dei prezzi degli immobili intorno all’area, è possibile valutare monetariamente - l’impatto negativo (esternalità negativa) della costruzione di un inceneritore - l’impatto positivo della realizzazione di un parco urbano - l’impatto positivo della creazione di un’area protetta - È una stima “di minimo” FASI DELLA DETERMINAZIONE DEL VALORE EDONICO A) Stima dell’incidenza della qualità ambientale sul valore dell’immobile B) Stima della disponibilità a pagare per un miglioramento della qualità ambientale – (valore sociale del miglioramento ambientale) A) Stima dell’incidenza della qualità ambientale sul valore dell’immobile • Stima mediante regressione multipla della seguente funzione: PP = f (U,S,E) dove: PP = prezzo della proprietà U = variabili di utilità diretta S = variabili di accesso ai servizi E = variabili di qualità ambientale Si stabiliscono le relazioni funzionali tra il prezzo degli immobili e le loro caratteristiche intrinseche, tra cui la qualità ambientale A) Stima dell’incidenza della qualità ambientale sul valore dell’immobile • Si passa all’effettiva specificazione della funzione, per esempio una funzione logaritmica: log PP = a log U + b log S + c log E • Mediante la regressione multipla, si generano i valori dei coefficienti a,b,c – per esempio, il coefficiente “c” misura la variazione nel prezzo causata da una variazione di qualità ambientale • La figura seguente mostra la relazione intercorrente tra qualità ambientale e prezzo A. Stima dell’incidenza della qualità ambientale sul valore dell’immobile Figura 1 – Relazione tra i prezzi degli immobili e la qualità ambientale Prezzo della proprietà, PP Pendenza di PP’ (valore immobiliare) P P’ Quando la qualità ambientale sale, il valore dell’immobile aumenta L’andamento di tale aumento di valore è progressivamente meno che proporzionale Qualità ambientale, E A. Stima dell’incidenza della qualità ambientale sul valore dell’immobile • La figura 1 isola l’effetto di E su PP – cioè come varia PP al variare di E, tenute costanti tutte le altre caratteristiche – ∂PP/ ∂E: pendenza della curva • Si nota come la pendenza diminuisca al crescere di E, il che significa che PP è negativamente correlata con E • Ammettendo che PP indichi la “DAP esplicita” per l’immobile, la pendenza misurerà la DAP per un’unità aggiuntiva di qualità ambientale. B. Stima della disponibilità a pagare per un miglioramento della qualità ambientale • Dunque, la DAP per un miglioramento di E è ricavabile dalla pendenza della curva “Valore immobiliare/qualità ambientale” • La figura 2 mostra, nella curva AB, l’andamento di tale pendenza, che è inclinata negativamente • AB indica, per ogni livello di qualità ambientale, a quanto ammonta la DAP per diminuire l’inquinamento di una unità B. Stima della disponibilità a pagare per un miglioramento della qualità ambientale Figura 2 – Relazione tra la DAP per un miglioramento e il livello di qualità ambientale ∂PP/ ∂E (DAP) a bassi livelli di qualità ambientale, la DAP per un miglioramento è alta A E0 G ad alti livelli, la DAP è ridotta B PI0 Qualità ambientale, E INQUINAMENTO ATMOSFERICO E VALORI IMMOBILIARI METODO DEL COSTO DEL VIAGGIO Stima la disponibilità a pagare la qualità ambientale in funzione della spesa sostenuta per visitare un determinato luogo Viene generalmente utilizzato per valutare il beneficio estetico-ricreativo di parchi e luoghi di divertimento ubicati fuori città COSTO DEL VIAGGIO (APPROCCIO ZONALE) 1. Si suddivide il bacino di utenza in fasce concentriche poste a distanza crescente dal sito ricreativo 2. Si calcola per ciascuna fascia l’incidenza percentuale dei visitatori sulla popolazione totale 3. Si calcola il costo mediamente sostenuto dai visitatori provenienti da ciascuna fascia 4. Si stima la funzione tra la percentuale di visitatori (Si) e il costo sostenuto (Ci) Si = f (Ci) 5. Utilizzando la funzione trovata si ricalcolano le percentuali di visitatori considerando un biglietto d’ingresso progressivamente crescente 6. L’area sottesa alla nuova funzione trovata rappresenta il surplus del consumatore 7. Capitalizzando il surplus si ottiene il valore ricreazionale del sito DETERMINAZIONE DEL COSTO DEL VIAGGIO Nel costo del viaggio che si rileva sono compresi: • Costo del mezzo di trasporto (generalmente automobile) • Costi aggiuntivi (pedaggi, parcheggi, pranzo ecc.) • Costo del tempo impiegato (costo opportunità) COSTO DEL VIAGGIO (funzione visitatori/costo) Funzione di partecipazione % visitatori 0,05 y = -0,0018x + 0,1284 2 R = 0,7306 Se il costo è zero, la percentuale di visitatori è massima, se il costo sale, la percentuale scende, fino ad annullarsi 0,04 % Vz 0,03 0,02 0,01 Costo totale 0 50 55 60 65 70 75 Tcz Serie1 Dati rilevati Lineare (Serie1) (x) Zone (y) Costo totale (tcz) % visitatori (Vz) 1 50,87 0,048 2 55,43 0,029 3 58,50 0,010 4 63,66 0,007 5 68,21 0,005 6 73,65 0,004 COSTO DEL VIAGGIO (stima funzione domanda) Esempio di elaborazione dei dati Si stima quanti visitatori ci saranno ai vari prezzi di un ipotetico biglietto di entrata Costo biglietto y = -1098,4x + 17329 R2 = 0,829 Stima funzione di domanda 25000 20000 N°Vis Zona 1 AGGREGATO 0 1122,377685 23487,31664 1 1067,531685 20690,25344 2 1012,685685 17893,19024 3 957,839685 15096,12704 4 902,993685 12810,64396 5 848,147685 10599,40336 6 793,301685 8388,162756 7 738,455685 6176,922156 8 683,609685 4462,053166 9 628,763685 3752,849566 10 573,917685 3043,645966 11 519,071685 2334,442366 12 464,225685 1625,238766 13 409,379685 993,0553641 14 354,533685 737,3563641 15 299,687685 481,6573641 16 244,841685 244,841685 17 189,995685 189,995685 18 135,149685 135,149685 19 80,303685 80,303685 20 25,457685 25,457685 N° visitatori 15000 10000 5000 0 0 5 10 15 20 25 -5000 -10000 Prezzo aggregata zona 1 zona 2 zona 3 zona 4 zona 5 zona 6 Lineare (aggregata) La linea nera è la funzione che aggrega tutte le zone VALUTAZIONE CONTINGENTE Consiste nella creazione di un mercato virtuale nel quale un campione rappresentativo di fruitori può esprimere la DAP per beni non scambiabili sul mercato Si ottengono, mediante intervista, dei “prezzi di domanda” simili a quelli che si potrebbero rilevare se esistesse il mercato Si applica a tutti i contesti di politica ambientale È in grado di catturare tutto il VET VALUTAZIONE CONTINGENTE esempi di applicazione • Valutazione di danni o politiche migliorative di: • paesaggio • aria • acqua • flora, fauna, ecosistemi VALUTAZIONE CONTINGENTE (metodo dell’intervista) • si usa quando il comportamento da valutare non è rilevabile in contesti reali • la preferenza è rilevata attraverso un’intervista • si può formulare la domanda in due modi: – prezzo di compensazione (ipotesi: cambiamento) – prezzo equivalente (ipotesi: mantenere lo statu quo) quanto sei disposto a pagare per un certo cambiamento nella qualità ambientale? quanto sei disposto a pagare affinché l’ambiente rimanga immodificato? • la risposta alle due domande è diversa (psicologicamente, il cambiamento costa sempre di più) DIFFERENZA TRA DAP E SPESA • La DAP differisce dalla spesa – la spesa è solo il limite minimo della DAP – dato un prezzo, ci sono agenti disposti a pagare di più • la DAP totale è data dal prezzo di mercato più il surplus del consumatore – ciò che il consumatore sarebbe disposto a pagare in più rispetto al prezzo di mercato FASI DELLA VALUTAZIONE CONTINGENTE 1. 2. 3. 4. 5. 6. Definizione del mercato virtuale Rilevazione delle offerte Calcolo della disponibilità a pagare Stima della curva di domanda Calcolo del valore complessivo Valutazione della rispondenza dei risultati VALUTAZIONE CONTINGENTE DEFINIZIONE DEL MERCATO • Scelta della popolazione che si ritiene influenzata dal bene (locale, nazionale, internazionale) • Identificazione del campione e della modalità dell’intervista (face to face, internet, postale, telefonica) • Scelta della numerosità del campione (usualmente 100-5000) VALUTAZIONE CONTINGENTE DESCRIZIONE DEL MERCATO Descrizione dettagliata e realistica del bene oggetto di valutazione ed esplicitazione del mezzo di pagamento: • biglietto di ingresso • tassa • finanziamento pubblico o di organismi privati senza scopo di lucro VALUTAZIONE CONTINGENTE RILEVAZIONE DELLE OFFERTE Sono rilevate mediante questionario nel quale sono assunte informazioni riguardanti l’intervistato (età, professione, reddito, struttura famiglia ecc.) Per la rilevazione della DAP sono previste diverse modalità (che possono influenzare notevolmente i risultati): • Offerta libera • Proposta di un valore progressivamente crescente fino alla determinazione del valore massimo accettato • Scelta nell’ambito di un intervallo di valori • Accettazione o rifiuto di un valore fisso predeterminato VALUTAZIONE CONTINGENTE CALCOLO DELLA DAP Si assume il valore medio o mediano, eliminando le risposte – strategiche o di protesta • valori eccessivi o prossimi allo zero – incoerenti con le altre risposte al questionario • che in sostanza derivano dal rifiuto o all’incomprensione dell’esperimento VALUTAZIONE CONTINGENTE STIMA DELLA FUNZIONE DI DOMANDA Ha lo scopo di valutare l’influenza sulla disponibilità a pagare di alcune variabili significative (reddito, età grado di istruzione, facilità di fruizione del bene ecc) per verificare il grado di coerenza dell’esperimento VALUTAZIONE CONTINGENTE CALCOLO DEL VALORE COMPLESSIVO • • Il valore totale si ottiene moltiplicando il valore medio o mediano per il numero di persone o famiglie della popolazione prescelta Il valore trovato viene capitalizzato per un orizzonte temporale, generalmente illimitato VALUTAZIONE CONTINGENTE VALUTAZIONE DELLA RISPONDENZA DEI RISULTATI L’attendibilità dei risultati è valutata in relazione ai seguenti parametri: • Numerosità delle risposte strategiche o di protesta • Grado di realtà del mercato virtuale • Confronto con altri esperimenti VALUTAZIONE CONTINGENTE PUNTI CRITICI 1. Incorporamento: salvare un esemplare di balena come simbolo di tutte le balene o addirittura di tutti gli animali in pericolo di estinzione 2. Inconvenienti • • • frequenza di risposte strategiche causate dall’ipoteticità del mercato; frequenza di risposte eccessivamente divergenti, disinformate, distorte da accondiscendenza gli inconvenienti possono essere limitati strutturando bene l’esperimento (forme di elicitazione) 3. Elevata numerosità delle interviste (alti costi) 4. Si ottengono valori di minimo SCELTA DEL SAGGIO DI PREFERENZA TEMPORALE NELL’ANALISI COSTI BENEFICI • Il saggio di sconto nell’analisi costi benefici prende il nome di SAGGIO DI PREFERENZA TEMPORALE • I criteri di determinazione privatistici non sono sufficienti: ‾ saggio di rendimento medio del capitale in investimenti alternativi, a parità di rischiosità (costo opportunità) ‾ saggio di interesse mediamente atteso dall’imprenditore • Occorre un approccio sociale SAGGIO DI PREFERENZA TEMPORALE • Il saggio di preferenza temporale misura la propensione di una comunità a preferire il consumo attuale di risorse rispetto agli impieghi posticipati • più ottimistiche sono le previsioni sul futuro, maggiore è tale propensione e, quindi, maggiori sono i saggi di preferenza temporale – aumentando il saggio aumenta l’effetto di sconto, cioè diminuisce il valore attualizzato di una somma posticipata QUANTO DEVE ESSERE IL SAGGIO DI PREFERENZA TEMPORALE NELL’ABC? • Valori utilizzati nella pratica per attualizzare flussi futuri (per es. infrastrutture) variano fra 0-20%, con valori consueti intorno 6-8% • L’attualizzazione di utilità future, per decisioni che riguardano l’ambiente o altre questioni di interesse intergenerazionale, è un’operazione controversa: – non si tratta più di decisioni di consumatori/imprenditori che ‘pesano’ il valore che loro stessi attribuiscono al tempo, sulla base dell’impazienza o della redditività del capitale, – ma di individui di oggi che ‘pesano’ il benessere anche di individui futuri. • Secondo molti, decisioni collettive di portata intergenerazionale dovrebbero utilizzare tassi di sconto nulli (o non costanti) SAGGIO DI PREFERENZA TEMPORALE impiegato nell’ABC • Banca Mondiale: 10% • Governi nazionali: <10% – UK (Green Book): 6% – Italia: 5% – Spagna: 4%-6% – Francia: 8% – USA: 7% MOTIVI DELLA PREFERENZA VERSO I CONSUMI ATTUALI (SAGGIO POSITIVO) • percezione dell’alta probabilità di un maggior benessere futuro – progresso tecnologico – ottimismo sociale • miopia sociale • rischio di fine della società MOTIVI DELLA PREFERENZA VERSO I CONSUMI FUTURI (SAGGIO NEGATIVO) • percezione dell’alta probabilità di un minor benessere futuro – rischi di guerra – rischi di inquinamento – pessimismo sociale • desiderio di assicurare un maggior benessere agli eredi INDICATORI DI PRESTAZIONE DEI PROGETTI PER L’ANALISI COSTI-BENEFICI VAN, RBC, SRI e TRC Gli indicatori sono gli stessi utilizzati per l’analisi privatistica SCOPI E CRITERI DI VALUTAZIONE SCOPI CRITERI VAN > 0 ACCETTAZIONE - RIFIUTO RBC > 1 SRI > r SRI e TRC nell’ACB in campo ambientale sono meno usati TRC < n ORDINAMENTO DI PROGETTI MAX RBC SCELTA TRA PROGETTI CHE SI ESCLUDONO MAX VAN ANALISI DEL RISCHIO • insieme di procedure con le quali si cerca di limitare l’incertezza della valutazione dovuta all’aleatorietà di alcune variabili • è costituita essenzialmente da due metodologie: – analisi di sensitività (analisi di soglia) – analisi di scenario Nell’ACB l’analisi del rischio è fondamentale, in quanto l’incidenza delle variabili aleatorie è rilevante ANALISI CRITICA DELL’ACB PUNTI DI FORZA • si basa su un sistema teorico-metodologico robusto per la scelta tra alternative diverse PUNTI DI DEBOLEZZA • È un metodo “tecnocratico”: lascia poco spazio alla negoziazione • l’utilità non è l’unico criterio • adotta un criterio definito di misura del benessere di misurazione del sociale benessere sociale: • il mercato fallisce nella l’utilità degli individui gestione dei beni ambientali (beneficio netto) e non sempre è possibile • utilizza un metodo di misurazione quantitativo monocriteriale: la moneta internalizzare tutte le esternalità ambientali nei prezzi ombra