N. 4/2013. L`indebitamento negli enti locali del Friuli Venezia Giulia

annuncio pubblicitario
SUPPORTI DI ANALISI
di
FINANZA LOCALE
Numero 4/2013
L’INDEBITAMENTO NEGLI ENTI LOCALI
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
ESERCIZI 2007-2011
Analisi per classi di Comuni e Province
(dicembre 2013)
A cura del Servizio Finanza locale – Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme
Direttore dott. Salvatore Campo
Posizione organizzativa “Patto di stabilità e indennità amministratori”
Responsabile dott.ssa Alessandra Mossenta
Elaborazioni a cura di Alberto Germano
ABSTRACT
Il tema del debito pubblico coinvolge in modo rilevante la gestione dei conti pubblici degli enti della Pubblica
Amministrazione. Questo Supporto di Analisi pone sotto osservazione gli enti locali del Friuli Venezia Giulia,
esaminando l’evoluzione del debito pubblico dal 2007 al 2011 attraverso una analisi, seppur schematica, del ricorso
all’indebitamento da parte di Comuni e Province. In questo contesto si è inteso affrontare l’argomento focalizzando
l’attenzione sui dati relativi agli enti in relazione alle aggregazioni demografiche e territoriali, alla disciplina ed ai
vincoli del Patto di stabilità regionale e ad indicatori sintetici, strutturali e finanziari.
L’attenzione dello studio è stata indirizzata in particolare ad una verifica dell’efficacia delle misure introdotte con il
patto di stabilità regionale. L’azione di contenimento del debito non sempre ha inciso sui meccanismi che ne
determinano la formazione. La sua diminuzione nel 2011, rispetto al 2010, lascia intravedere una inversione di
tendenza, anche in relazione ad una rivisitazione delle norme regionali in materia di patto di stabilità a decorrere
dall’esercizio 2012.
D’altro canto, vero è che il controllo del debito pubblico richiede nuove forme di coordinamento, attraverso anche un
rafforzamento dell’attività di monitoraggio, in un contesto di sistema integrato Regione ed Enti locali.
SOMMARIO
1. INTRODUZIONE
– SCOPO DELL’ANALISI
– METODOLOGIA UTILIZZATA
2. ANALISI ANDAMENTO STORICO
– STOCK DI DEBITO
– RAPPORTO DEBITO/PIL
- PATTO DI STABILITA’
3. COMUNI E PROVINCE: ANALISI SITUAZIONE NELL’ANNO 2011
– STOCK DI DEBITO
– SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO
4. CONSIDERAZIONI FINALI
1 . INTRODUZIONE
Scopo dell’analisi
L’obiettivo principale è quello di rappresentare la situazione debitoria degli enti locali della Regione Friuli Venezia Giulia, sia prendendo a
riferimento un trend storico, sia attraverso il confronto tra diverse classi demografiche, nonché tra enti assoggettati o meno al patto di
stabilità interno regionale, in particolare mettendo in rilievo in quale misura ciascuna tipologia di ente contribuisce alla quantificazione
complessiva del debito.
Le elaborazioni effettuate consentono di:
valutare l’andamento dello stock di debito e del suo rapporto rispetto al prodotto interno lordo (Pil) nel corso dell’ultimo quadriennio;
valutare l’andamento del debito nel corso del quinquennio 2007 -2011, con indicazione della parte dello stesso assistita da contributi e
della parte a totale carico degli enti;
confrontare l’andamento del debito assistito e non assistito sia in riferimento agli enti che sono soggetti al patto di stabilità interno
(distinzione secondo le regole del patto regionale), sia in riferimento a diverse classi demografiche;
valutare la consistenza del debito nelle sue componenti (stock di debito complessivo, debito assistito da contributi e debito non
assistito) di ciascuna classe demografica nell’anno 2011, per quanto attiene all’ammontare dello stock ed alla sostenibilità.
Metodologia Utilizzata
L’analisi relativa al quinquennio 2007- 2011 è stata così suddivisa:
Andamento dello stock di debito. Sono state prese in considerazione le seguenti categorie di enti: province, comuni con
popolazione uguale o superiore a 5.000 abitanti e comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti (piccoli comuni). La
popolazione presa a riferimento è quella definitiva al 31 dicembre 2011.
Andamento dello stock di debito per classi demografiche al fine di confrontare l’incidenza di ciascuna classe sul debito
complessivo del sistema enti locali del Friuli Venezia Giulia.
Sono state prese in considerazione le seguenti categorie di enti: province e comuni per i quali sono state costruite sette fasce
demografiche:
- Comuni capoluogo;
- Comuni con popolazione superiore a 15.000;
- Comuni con popolazione compresa tra 10.001 e 15.000 abitanti;
- Comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti;
- Comuni con popolazione compresa tra 3.001 e 5.000 abitanti;
- Comuni con popolazione compresa tra 1.001 e 3.000;
- Comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti.
La popolazione presa a riferimento è quella riferita al 31 dicembre 2011, con conseguente ricostruzione dell’appartenenza alle
classi demografiche per gli anni dal 2007 al 2010 in base alla popolazione 2011 di ogni singolo Comune.
Andamento dello stock di debito dei comuni della Regione Friuli Venezia Giulia sia per quelli soggetti al patto di
stabilità interno che per quelli che hanno aderito al patto stesso;
Andamento dello stock di debito dei comuni, suddivisi sulla base delle diverse zone altimetriche di appartenenza.
Il totale dei comuni analizzati è di 218 per l’anno 2011; dal 2009 sono stati presi a riferimento i dati del Comune di CampolongoTapogliano (nato il 1° gennaio 2009), mentre negli anni 2007 e 2008, per necessaria omologazione dei dati, è stata utilizzata la
somma dei dati (impegni e accertamenti) dei due comuni precedentemente esistenti (Campolongo e Tapogliano).
Per l’elaborazione dei grafici e degli indicatori sono stati utilizzati i dati ufficiali dei “Certificati del conto di bilancio”, che annualmente
gli enti compilano sulla base di uno schema approvato dal Ministero dell’Interno: accertamenti ed impegni certi e definitivi che si
riferiscono alla gestione conclusa.
Per ciascun anno del quinquennio 2007-2011 sono stati presi a riferimento dati inseriti nel quadro 8 bis “debiti di finanziamento e
contribuzioni da enti delle amministrazioni pubbliche”, che è suddiviso in quattro codici e contiene le specifiche dei finanziamenti distinti
in:
finanziamenti non assistiti da contribuzioni statali, regionali o altri enti della amministrazioni pubbliche;
finanziamenti assistiti da Stato e/o Regioni;
finanziamenti assistiti da altri enti delle amministrazioni pubbliche;
totale finanziamenti.
Torna utile evidenziare che, nelle elaborazioni del presente studio, lo stock di debito che si va a considerare non tiene conto, ai fini del
debito assistito, delle eventuali quote di contribuzione erogate da altre amministrazioni che concorrono a ridurre il carico del debito sugli
enti locali stessi.
I valori del prodotto interno lordo (Pil) ai prezzi di mercato (dati nazionali) fanno riferimento ai dati estrapolati dal sito ISTAT Edizione
marzo 2013. I valori relativi al Pil regionale per gli anni 2007-2011 sono ricavati dal sito ISTAT Edizione novembre 2012.
Eventuali discrepanze tra i dati contenuti nelle tavole sono dovute agli arrotondamenti.
2. STOCK DI DEBITO - ANALISI ANDAMENTO 2007-2011
PROVINCE E COMUNI DELLA REGIONE
(popolazione di riferimento al 31/12/2011)
Tav. 1
Andamento dello stock di debito per le seguenti
categorie di enti: province, comuni con popolazione
uguale o superiore a 5.000 abitanti e comuni con
popolazione inferiore a 5.000 abitanti (Piccoli
comuni).
Lo stock di debito indica l’ammontare dei mutui e
prestiti in ammortamento e rappresenta il livello di
indebitamento di ciascun ente locale.
L’ammontare di tale stock aumenta di anno in anno di
un importo pari ai nuovi mutui e prestiti assunti e si
riduce in relazione alle restituzioni di quote capitale di
mutui e prestiti già in essere.
Graf. 1
L’andamento complessivo dello stock di debito, nel
periodo oggetto di analisi 2007 2011, descrive un
percorso in crescita sino al 2010 ed una variazione in
diminuzione nel 2011 rispetto all’anno precedente.
I dati disaggregati evidenziano altresì che per le
Province ed i Piccoli Comuni il debito è in costante
salita nel periodo considerato.
Per i Comuni con popolazione superiore ai 5 mila
abitanti, nel 2011 il debito si è ridotto del 2,07 per
cento rispetto al 2010.
Nel quinquennio 2007-2011 il debito dei Piccoli
Comuni è salito del 15,28 per cento ed il debito delle
Province del 13,21 per cento. Per i Comuni con
popolazione superiore a 5 mila abitanti l’aumento è pari
al 6,04 per cento.
Complessivamente, dal 2007 al 2011, lo stock di debito
dei Comuni e delle Province (Tav. 1, Grafici 1, 2) ha
registrato una variazione in aumento di quasi il 9 per
cento.
Graf. 2
Graf. 3
L’andamento evidenzia altresì che, tendenzialmente, il 64 per cento del debito delle Amministrazioni locali è a carico dei Comuni con
popolazione superiore ai 5 mila abitanti, il 24 per cento dei Piccoli Comuni ed il 12 per cento a carico delle Province (Grafico 3), con
ripartizione sostanzialmente costante nel quinquennio 2007-2011.
DEBITO ASSISTITO E DEBITO NON ASSISTITO
Le contribuzioni a sostegno dell’indebitamento possono essere erogate da altri enti pubblici. I certificati di bilancio non hanno l’evidenza di
quale sia la fonte del contributo, ma semplicemente riportano la distinzione operata tra finanziamenti assistiti da Stato e/o Regioni e
finanziamenti assistiti da altri enti pubblici.
Le contribuzioni a sostegno del debito sono concesse con uno specifico vincolo di destinazione, ragione per cui gli enti locali destinatari
devono obbligatoriamente usufruirne per le finalità indicate dalla destinazione stessa.
Le contribuzioni possono essere erogate direttamente a sostegno del debito, quindi ad abbattimento del mutuo da contrarre, ovvero a
sostegno degli oneri finanziaria derivanti dall’assunzione del relativo mutuo.
Nelle Tav. 2, 3 e 4 e nei grafici che seguono, viene indicato l’andamento dello stock di debito degli enti locali del Friuli Venezia Giulia assistito e
non assistito da contribuzioni.
Tav. 2
Graf. 4
Tav. 3
Graf. 5
Tav. 4
L’analisi dei dati disegna un quadro disaggregato che in
particolare evidenzia per il Debito assistito una flessione
del -2,15 per cento nel 2011 sull’anno precedente per i
Comuni con popolazione superiore a 5 mila abitanti ed una
variazione in aumento, sempre riferita al 2011 sull’anno
2010, per le Province ed i Piccoli Comuni.
I Comuni, nel loro insieme, nel 2011 hanno registrato lo
stesso stock di debito assistito del 2010.
Complessivamente, il Debito assistito dei Comuni e
delle Province ha registrato una variazione in aumento
del 21,11 per cento dal 2007 al 2011.
Graf. 6
Da rilevare altresì, nel contesto pluriennale considerato, l’andamento
dello stock di Debito assistito delle Province a decorrere dal 2009,
rispetto ai due esercizi precedenti, con una variazione in aumento pari
al 37,48 per cento.
Ulteriore elemento riguarda il Debito non assistito, per il quale si ha
una crescita inferiore rispetto al Debito assistito, anche per gli effetti
della normativa del Patto di stabilità regionale che ha consentito agli
enti di poter aumentare il proprio debito essenzialmente a fronte di
contributi specifici. Ciò si rileva in particolare dai dati disaggregati tra
Piccoli Comuni, per i quali i limiti all’indebitamento previsti dal Patto
erano solo consigliati e Comuni con popolazione superiore a 5 mila
abitanti soggetti al Patto.
Graf. 7
Il Debito non assistito dei Comuni con popolazione superiore a 5 mila
abitanti, nel periodo considerato 2007-2011 si caratterizza per un
andamento ricorrente, con l’ eccezione dell’anno 2010 che registra
una variazione in aumento del 2,53 per cento rispetto al 2009, rientrata
nel 2011 con una diminuzione pari a -2,02 per cento.
Il Debito non assistito di Piccoli Comuni e Province ha segnato un
incremento dal 2007 al 2011 rispettivamente del 4,26 per cento e del
7,06 per cento.Complessivamente il Debito non assistito dell’intero
sistema Comuni e Province è aumentato dal 2007 al 2011 del 1,86 per
cento, in considerazione della diversa ripartizione dello stock di debito
tra gli enti secondo le classificazioni considerate.
La comparazione dei dati (Tav. 4) e l’analisi degli stessi evidenzia infatti
la massa dimensionale dello stock di Debito non assistito più elevata
per i Comuni con popolazione superiore a 5 mila abitanti.
Graf. 7
Dalle considerazioni svolte nei paragrafi precedenti si intravedono
alcune dinamiche che caratterizzano l’evoluzione del debito nel
periodo considerato 2007-2011.
Il riferimento è all’analisi che considera la parte dello stock di
Debito assistito e quello non assistito.
Il Debito assistito, negli anni in esame, è passato per Province e
Comuni dal 36,9 per cento del 2007 al 41,0 per cento del 2011. In
particolare, per i Comuni, si va dal 38,9 per cento al 43,1 per
cento. Per le Province, questo dato nel 2007 era pari al 21,1 per
cento e nel 2011 si attesta al 25,4 per cento.
Graf. 8
Graf. 9
DEBITO ASSITITO
Tav. 4
Le contribuzioni a sostegno dei mutui assunti possono
essere erogate sia da enti pubblici, quali Stato, Regioni,
Province, sia da altri enti.
Le tavole 4 e 5 rappresentano tali fattispecie in
relazione alle fonti di contribuzione Stato/Regione e
altri Enti della Pubblica Amministrazione.
Soffermandosi sul dettaglio, giova ricordare che le
contribuzioni fanno riferimento essenzialmente ai
trasferimenti dell’Ente Regione.
Tav. 5
Anche in questa analisi emerge, nella comparazione dei
dati dell’intero comparto Comuni e Province, la
rilevanza che ha assunto nel corso del periodo
considerato il debito contraddistinto dalle
contribuzioni regionali, che è passato da 555 milioni
di euro del 2007 a 708 milioni di euro del 2011, con una
variazione in aumento del 27,54 per cento.
Per i Piccoli Comuni e per le Province, tale variazione si
attesta rispettivamente al 35,22 per cento ed al 36,26
per cento, per i Comuni con popolazione superiore a 5
mila abitanti è del 22,94 per cento.
E’ interessante far rilevare altresì che il Debito
assistito da altri Enti della pubblica
amministrazione, si è progressivamente ridotto.
Per le Province, non è presente debito assistito da altri
Enti della pubblica amministrazione.
Graf. 10
Graf. 11
Soffermandosi ancora sul Debito assistito, questo è per oltre l’ 80
per cento composto da Debito assistito Stato/Regione e, come
già in precedenza rilevato, essenzialmente Debito assistito dalla
Regione.
I dati del Grafico 12 confermano infatti la tendenza all’aumento del
Debito assistito Stato/Regione che passa dal 84,5 per cento del
2007 al 89,0 per cento del 2011, nel mentre il Debito assistito da altri
Enti segna una flessione dal 15,5 per cento del 2007 al 11,0 per
cento del 2011.
Graf. 12
ISTAT CONTI NAZIONALI
(datawarehouse I.Stat)
Tav. 6
Al fine di analizzare l’ammontare dello stock di
debito al 31 dicembre di ogni anno in rapporto con
il prodotto interno lordo (PIL), vengono presentati i
dati, estratti dal datawarehouse I.Stat, riferiti ai dati
nazionali (Istat Edizione marzo 2013) ed ai dati
territoriali della Regione Friuli Venezia Giulia (ISTAT
novembre 2012)
Dal quinquennio in esame, alla tavola 6, si ricava
che il PIL nazionale è in diminuzione nel 2009 ed il
PIL regionale in diminuzione nel 2008 e nel 2009,
con una moderata ripresa nel 2010 e nel 2011.
In questo contesto si rammenta che i dati ISTAT
degli aggregati economici sono soggetti a revisione
e che il processo di affinamento ha termine quando
le stime sono da considerasi definitive.
Graf. 13
Graf. 14
RAPPORTO DEBITO/PIL
Graf. 15
Nei grafici 15, 16 e 17 è rappresentato l’andamento del
rapporto debito/PIL nazionale e regionale, in relazione alla
classificazione degli Enti in Piccoli Comuni, Comuni con
popolazione superiore a 5 mila abitanti e Province.
I valori in aumento del rapporto debito/PIl sono determinati
in relazione all’aumento del debito ed all’andamento
negativo del PIL. L’anno 2009, in particolare, risente degli
effetti della crisi economica ed il 2010 fa registrare una
moderata ripresa.
Graf. 16
Graf. 17
ANALISI DEI DATI
CLASSI DEMOGRAFICHE
COMUNI – STOCK DI DEBITO
Tav. 7
Per l’analisi della dinamica del debito dei
Comuni, lo studio prende in esame gli enti
suddivisi in classi demografiche sulla base
della popolazione residente al 31 dicembre
2011 (tav. 7, grafici 18 e 19).
Dall’esame dei dati si rileva che gli stock di
debito degli Enti con popolazione sotto i
tremila abitanti e gli enti con
popolazione tra 10 mila e 15 mila
abitanti, hanno registrato un incremento
sensibile nel periodo considerato 20072011.
Per i Comuni con più di 15 mila abitanti,
non capoluoghi, lo stock di debito risulta
dal 2010 tendenzialmente in diminuzione
ed attestarsi nel 2011 agli stessi valori del
2007.
Graf. 18
Il disporre di una serie storica del debito e di una
sua scomposizione per classi demografiche di
Comuni, consente di fornire un quadro
maggiormente coerente del debito pubblico
degli Enti (Grafici 18 e 19).
Confrontata con i dati precedenti, questa
ricostruzione permette di evidenziare che è di
gran lunga maggiore lo stock di debito a carico
dei Comuni capoluogo, con il 30 per cento,
seguito dal 23 per cento circa dei Comuni con
popolazione tra 5 mila e 10 mila abitanti.
Per i Comuni sino a mille abitanti lo stock di
debito è dell’ordine del 4 per cento.
Graf. 19
COMUNI – STOCK DI DEBITO
Tav. 8
I dati disaggregati per classi demografiche del Debito
assistito, costituiscono ulteriori informazioni utili per
una analisi di dettaglio dell’andamento del debito degli
enti locali della Regione.
La prima evidenza riguarda l’entità delle variazioni dello
stock di Debito assistito dei Comuni secondo le varie
classi demografiche (Tav. 8)
Si evidenziano i dati relativi ai Comuni con popolazione
tra mille e tremila abitanti, con una variazione in
aumento dal 2007 al 2011 pari al 35,69 per cento,
seguiti dai Comuni con popolazione tra 10 mila e 15 mila
con il 34,82 per cento.
Graf. 20
.
In termini
dimensionali, sull’ammontare complessivo di
ogni esercizio rileva il Debito assistito dei Comuni
Capoluogo con una incidenza dell’ordine dal 26 al 28
per cento (Grafico 20). Per i Comuni sino a mille
abitanti si attesta sull’ordine del 7 per cento.
I Comuni con popolazione tra mille e tremila abitanti e
gli enti con popolazione tra cinquemila e diecimila
abitanti l’incidenza è dell’ordine rispettivamente di 18-19
per cento e del 20 percento.
PROVINCE – STOCK DI DEBITO
Tav. 9
Casella di testo
La Tavola 9 ed i Grafici 21, 22, costruiti per l’esame del
Debito delle Province, indicano lo stock di debito
della Provincia di Udine attestarsi sostanzialmente,
negli esercizi presi in considerazione, al 60 per cento
del debito complessivo del comparto Province.
Da un ulteriore approfondimento dei dati in serie
storica, si ricava che la Provincia di Trieste registra
dal 2010 una tendenziale riduzione dello stock di
debito, la Provincia di Pordenone ha una sostanziale
invarianza nel periodo considerato, intorno ai 50
milioni di euro, la Provincia di Udine dal 2007 al 2011
vede una variazione in aumento del 16,36 per cento
e la Provincia di Gorizia del 54,64 per cento.
Graf. 21
Graf. 22
PROVINCE - DEBITO ASSISTITO
Tav. 10
Graf. 23
Per completezza si riportano i dati relativi al
Debito assistito delle Province.
Nell’analisi dell’intero quinquennio 2007-2011
emerge che lo stock complessivo di debito
assistito delle Province, dal 2009 fa registrare
un deciso aumento, passando dai 44 milioni di
euro del 2008 ai 60 milioni di euro del 2009 ed
assestandosi su tale ordine di grandezza negli
esercizi 2010 e 2011.
In tale contesto rilevano i dati della Provincia di
Udine relativi all’esercizio 2009, con una
variazione in aumento, rispetto al 2008,
dell’ordine di 10 milioni di euro e della Provincia
di Trieste con 5 milioni di euro.
COMUNI - DEBITO PRO CAPITE
Tav. 11
E’ importante soffermarsi, per un ulteriore
elemento di approfondimento, sull’incidenza pro
capite del debito. Tale analisi consente di
evidenziare la quota di debito posta a carico di
ciascun cittadino. Tale indicatore è stato elaborato
in funzione delle classi demografiche dei Comuni.
La popolazione di riferimento per l’aggregazione in
serie storica delle classi è riferita al 31 dicembre
2011.
Il debito residuo pro capite risulta essere più
elevato per i Comuni della classe demografica
con popolazione sino a mille abitanti. In generale,
le divergenze in termini di debito pro capite sono
accentuate tra Comuni di diversa dimensione, con
la quota di debito per abitante che decresce al
crescere della classe demografica; l’eccezione è
rappresentata dalla classe demografica con
popolazione tra 10 mila e 15 mila abitanti che si
caratterizza per il debito pro capite più basso pur in
presenza di una significativa variazione in aumento
dal 2007 al 2011.
Infine, come si può osservare dalla Tavola 11, se si confronta la consistenza e la variazione del debito pro capite tra le diverse classi
demografiche, le maggiori differenze dal 2007 al 2011 riguardano le classi demografiche sino a 3 mila abitanti, con una crescita del debito pro
capite dell’ordine di 270 euro.
Questi dati d’altronde sono giustificati in larga misura con le economie di scala dei Comuni più grandi.
ANALISI DEI DATI DEI COMUNI CON RIFERIMENTO
ALLE ZONE ALTIMETRICHE
Tav. 12
Graf. 24
Casella di testo
Tav. 13
L’analisi dello stock di debito descritta in precedenza trova ulteriore supporto attraverso un approfondimento dell’andamento del debito in
considerazione della ripartizione del territorio regionale in zone omogenee di Comuni adottata dall’ISTAT: montagna, collina e pianura (Tavole
12 e 13).
Nel dettaglio si rileva che lo stock di debito dei Comuni di montagna ha subito un deciso incremento nel 2008, rapportato al 2007, pari al 12,33
per cento, attestandosi ad un 14,98 per cento nel 2011 sul 2007. Per i Comuni di Collina e Pianura tale incremento è pari rispettivamente al
6,78 per cento ed al 8,20 per cento.
Nel periodo considerato il Debito assistito ha sostanzialmente evidenziato un andamento analogo, con i Comuni di montagna che
presentano un marcato incremento nel 2008, pari al 28,96 per cento sul 2007 ed una sensibile crescita anche nel 2011, sul 2010, pari al 13,99
per cento (Tavole 14 e 15).
DEBITO COMUNI - ZONE ALTIMETRICHE
Tav. 14
Graf. 25
Tav. 15
Graf. 26
Le Tavole ed i Grafici delineano in sintesi gli andamenti dello stock di Debito assistito, del Debito assistito da Stato/Regione e del
Debito non assistito dei Comuni, ripartiti per zone altimetriche
DEBITO COMUNI - ZONE ALTIMETRICHE
Tav. 16
Graf. 28
Graf. 27
ANALISI ANDAMENTO STOCK DI DEBITO 2007 - 2011
AI FINI DEL PATTO DI STABILITA’ REGIONALE DEI COMUNI
Tav. 17
I dati delle tabelle che seguono richiamano lo stock di
debito 2007-2011, con ripartizione riferita all’anno 2011
dei Comuni tra soggetti al Patto di stabilità e non soggetti.
Le quattro Province della Regione sono assoggettate al
Patto di stabilità ed il presente studio si è già soffermato
sull’andamento dello stock di debito.
Le elaborazioni, in serie storica, hanno pertanto a
riferimento i 95 Comuni soggetti al patto ed i 123 non
soggetti al Patto di stabilità adottato per l’anno 2011. Ciò
al fine di una verifica dell’efficacia delle restrizioni imposte
in tema di finanza pubblica, nella distinzione tra Comuni
assoggettati e Comuni esclusi dal Patto stesso.
ANALISI DEI DATI 2007-2001 DEI COMUNI SOGGETTI
AL PATTO DI STABILITA’ REGIONALE PER L’ANNO 2011
Tav. 18
Il limite all’indebitamento, criterio previsto dal Patto, ha
riguardato i soli Comuni con popolazione superiore ai 5 mila
abitanti, nel mentre per i Comuni sotto i 5 mila che avevano
“aderito” al Patto era solo consigliato.
Nella Tavola 18, circoscrivendo l’analisi ai Comuni non
soggetti al Patto di stabilità, si mette in evidenza il dato
riferito alla variazione in forte aumento dello stock di
debito, dal 2007 al 2011, pari al 20,01 per cento,
rapportato al più contenuto 5,87 per cento dei Comuni
assoggettati al Patto.
DEBITO COMUNI SOGGETTI AL
PATTO DI STABILITA’
Tav. 19
Confrontando i dati delle Tavole 19 e 20, relativi al
Debito assistito e Debito non assistito, si
confermano le considerazioni svolte in
precedenza relative al nesso tra contribuzioni
erogate da altre amministrazioni che concorrono
a ridurre il carico del debito sugli enti locali stessi
ed indebitamento degli enti.
.
Tav. 20
Graf. 29
Graf. 31
Graf. 30
3. COMUNI: ANALISI RELATIVA ALL’ESERCIZIO 2011
Tav. 21
Con l’ausilio di tabelle e grafici si intende in
questo capitolo approfondire lo studio del livello
di indebitamento dei COMUNI della Regione al
31 dicembre 2011.
La tavola 21 ed i relativi grafici introducono
all’analisi del debito assistito e non assistito, in
relazione alla sua composizione secondo le classi
demografiche dei Comuni.
La disaggregazione per classi demografiche
conferma anche nel 2011 alcune indicazioni emerse
in sede di analisi delle serie storiche:
Graf. 31
Graf. 32
Tav. 22
• il Debito assistito rappresenta una quota importante,
pari al 43,1 per cento del totale (Grafico 31);
• il Debito assistito ha una incidenza maggiore, rispetto
al Debito non assistito, per i Comuni nelle due fasce
demografiche con popolazione minore, rispettivamente
pari al 71,4 per cento per la Classe A sino a mille abitanti
ed a 53,7 per cento per la Classe B, da mille a tremila
abitanti (Tavola 21);
Graf. 33
• ai Comuni capoluogo, 4 Enti, è ascritto poco meno di
un terzo ( 29,69 per cento ) dello stock di debito
complessivo dei Comuni; ai 155 Enti con popolazione
inferiore ai 5 mila abitanti (Classi A-B-C) il 27,07 per
cento (Grafico 32). Ciò a conferma che pochi Enti, con
ampia dimensione di popolazione, concorrono in termini
significativi sull’indebitamento complessivo degli Enti della
Regione.
• il raffronto tra il valore dello stock di debito teorico di
una classe demografica, calcolato sulla base del debito
pro capite dei Comuni della Regione applicato alla
popolazione di ogni singola classe demografica e la
consistenza effettiva del Debito per classi
demografiche, indica che (Tavola 22, Grafico 33):
• lo stock di Debito dei Comuni in Classi
demografiche sino a 10 mila abitanti è superiore in
termini dimensionali al “debito teorico”;
• tale riscontro è ancora più marcato per i Comuni
sino a 3 mila abitanti
• i soli Comuni Capoluogo presentano uno stock
di Debito non assistito superiore al “debito
assistito teorico” (Tavola 22)
DEBITO COMUNI - ENTI EROGATORI
Tav. 23
La Tavola 23 ed i relativi grafici relativi
all’esercizio 2011 rispondono alla utilità di
rappresentare i dati secondo la consistenza
del debito per Enti erogatori.
L’ammontare del debito con Cassa DDPP è
dell’88 per cento del debito totale ed a seguire
l’Istituto per il Credito Sportivo con il 4 per
cento.
Graf. 34
I mutui sono il 94 per cento ed i prestiti
obbligazionari il 5 per cento. Il ricorso a prestiti
obbligazionari è strumento di cui si avvalgono
essenzialmente i Comuni Capoluogo ( 65,4 per
cento ).
Graf. 35
Graf. 37
Graf. 36
COMUNI ANNO 2011 - RICORSO AL CREDITO
Tav. 24
I dati si riferiscono all’esercizio 2011. L’indicatore
“ricorso al credito” esprime la quota di spesa derivante
dall'attività d'investimento finanziata dall'accensione di
prestiti (assunzione di mutui e prestiti ed emissione di
prestiti obbligazionari), rispetto alle alternative fonti di
finanziamento rappresentate dalle entrate proprie in
c/capitale e da trasferimenti in c/capitale (in termini
percentuali %).
Graf. 38
La spesa d'investimento è riferita al titolo II della spesa,
al netto dei trasferimenti di capitale, in quanto questi
ultimi non producono un incremento del patrimonio
dell'Ente e delle concessioni di crediti e anticipazioni in
quanto trattasi di partite compensative.
Sono evidenti i parametri riferiti ai Comuni delle fasce
demografiche con popolazione tra mille e tremila
abitanti, tra diecimila e quindicimila abitanti e dei
Comuni capoluogo in cui l’indice del ricorso al credito si
attesta al 40 per cento. L’incidenza minore si registra
per i Comuni con più di 15 mila abitanti, non capoluogo.
COMUNI ANNO 2011 – INDICE DI INDEBITAMENTO
Tav. 25
I dati sono riferiti all’esercizio 2011. L’incidenza del
debito sulle entrate correnti esprime la potenziale
capacità dell'Ente di far fronte, con risorse ricorrenti,
alla copertura dell'ammontare complessivo del
proprio indebitamento. L’indicatore viene
rappresentato in termini percentuali (%).
Graf. 39
Il debito residuo rappresenta l'ammontare
complessivo dei mutui in ammortamento in essere a
fine anno, considerati solo in linea capitale, ossia
senza la quota interessi e dunque fornisce
informazioni circa il livello di indebitamento dell'Ente.
Le criticità maggiori in termini di sostenibilità del
debito emergono per i Comuni nelle fasce
demografiche tra i mille e cinquemila abitanti.
Giova ricordare che tali risultanze vanno comparate in
termini di stock di debito assistito e non assistito,
ovvero di stock di debito che resta effettivamente a
carico dell’ente.
PROVINCE ANNO 2011 - STOCK DI DEBITO
Tav. 26
Graf. 40
Le tavole ed i grafici che seguono intendono rappresentare i dati
disaggregati dello stock di debito delle quattro Province della Regione,
relativi all’esercizio 2011.
Si soffermano inoltre sulle componenti del debito assistito da
contribuzioni e debito non assistito.
Graf. 41
Graf. 42
PROVINCE ANNO 2011 - RICORSO AL CREDITO E
INDICE DI INDEBITAMENTO
Di seguito sono presentati gli indicatori relativi al ricorso al credito ed all’indice di indebitamento delle quattro Province della Regione.
Tav. 27
Tav. 28
Graf. 43
Graf. 44
Anno 2011 Province - Indice di indebitamento
180,00
Prov. Udine
Debito residuo (in milioni di Euro)
160,00
111,22%
140,00
120,00
100,00
80,00
Prov. Pordenone
75,03%
60,00
40,00
Prov. Gorizia
41,41%
Prov. Trieste
20,00
27,59%
0,00
0,00
20,00
40,00
60,00
80,00
100,00
120,00
Entrate correnti (in milioni di Euro)
140,00
160,00
4. Considerazioni finali
Astraendo da situazioni particolari, si può affermare che i dati relativi allo stock di debito degli enti locali presentano valori assoluti che gli
enti locali della Regione sono in grado di sostenere, con la considerazione aggiuntiva che una parte consistente del debito è rappresentato da
Debito assistito.
Una ulteriore analisi va fatta tenendo presente che un numero limitato di enti, con grande rappresentatività in termini di numero di abitanti,
incidono in modo significativo sull’andamento dell’indebitamento dell’intero comparto e nel contempo sono anche quelli maggiormente in
grado di sostenere il proprio indebitamento.
Discorso a parte meritano i Comuni non soggetti al Patto e al di sotto dei 5 mila abitanti. Si tratta di realtà per le quali i risultati dipendono
dall’andamento di più variabili, sia con riferimento alla dimensione dell’ente che alla sua ubicazione sul territorio. Per i Comuni con
popolazione sino a tremila abitanti, la componente del Debito assistito da contribuzione ha avuto una incidenza ed una evoluzione
significative, con una variazione in aumento dal 2007 al 2011 del 34 per cento, nel mentre per i Comuni di montagna tale incremento si
attesta al 40 per cento.
In sintesi, dagli esercizi oggetto di esame 2007-2011 emerge un indirizzo che ha inteso privilegiare, attraverso le regole del patto di stabilità,
una linea di finanza pubblica rivolta a salvaguardare gli equilibri di bilancio degli enti locali della Regione. La disciplina del Patto regionale in
vigore sin dal 2007 e che prevedeva, tra i criteri, una riduzione del rapporto tra debito e PIL, non è apparsa del tutto adeguata a conseguire
l’obiettivo di finanza pubblica di miglioramento del risultato di indebitamento del comparto: lo stock di debito dal 2007 si è accresciuto ad un
ritmo costante sino al 2010 e solo nell’esercizio 2011 evidenzia una limitata discesa. In tale contesto, è lo stock di debito dei Comuni a
diminuire nel 2011, nel mentre le Province denotano un aumento progressivo dello stesso per l’intero periodo considerato.
Anche il confronto dell’ammontare dello stock di debito dei soli enti soggetti al patto, in rapporto al PIL, rileva un aumento nel periodo 20072010, pur in presenza dei citati criteri del patto di stabilità regionale.
Per gli Enti assoggettati al Patto, il 2011 dovrebbe caratterizzarsi per un cambiamento di direzione verso un percorso di ulteriore riduzione
dello stock di debito anche negli esercizi successivi, in considerazione dei criteri più stringenti in materia di indebitamento introdotti con il
Patto di stabilità regionale per l’anno 2012.
Tutto ciò va valutato alla luce degli strumenti che lo Stato ha adottato per gli enti soggetti al patto di stabilità delle Regioni ordinarie, con
l’introduzione in particolare del saldo di competenza mista e degli obiettivi programmatici finalizzati al concorso di ogni ente per un rientro da
un elevato livello di debito pubblico.
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