1 Controlli automatici Comportamento a regime dei sistemi di controllo Ing. Alessandro Pisano [email protected] 2 Il comportamento a regime dei sistemi di controllo si riferisce alla analisi degli effetti a regime di ingressi e disturbi polinomiali (segnali costanti, a rampa, a parabola, etc., detti anche “canonici”) oppure ingressi e disturbi avente andamento sinusoidale. Faremo riferimento a sistemi di controllo a retroazione unitaria Per quanto concerne il comportamento a regime per ingressi e disturbi canonici risulta di estremo rilievo la presenza di poli nell’origine nel controllore e/o nel processo E’ importante sia il numero complessivo di poli nell’origine che la loro “ripartizione” tra controllore e processo Il concetto importante e rilevante in tale contesto è quello di “Tipo del sistema di controllo”, che approfondiremo in seguito. 3 Tutte le considerazioni sviluppate nel presente documento hanno come prerequisito essenziale che il sistema in Figura sia asintoticamente stabile a ciclo chiuso In altri termini, richiediamo che la FdT a ciclo chiuso tra il set-point e l’uscita: abbia tutti i poli a parte reale strettamente negativa Se vale ciò, risulta essere asintoticamente stabile anche la FdT disturbo-uscita Polinomio caratteristico del sistema a ciclo chiuso 4 Definizione 1 - Tipo di un sistema di controllo Con riferimento al sistema di controllo in Figura, si definisce tipo del sistema il numero complessivo di poli nell’origine presenti nel controllore e nel processo Un sistema di controllo potrà pertanto essere di tipo zero, di tipo uno, di tipo due, etc. Nella pratica raramente si eccede il tipo due (a causa dei problemi di stabilità a ciclo chiuso conseguenti alla presenza di un elevato numero di poli nell’origine in catena diretta), e i sistemi di tipo uno sono quelli largamente più diffusi. 5 Sistemi di controllo di tipo zero Se il sistema è di tipo zero è sempre possibile esprimere le FdT di processo e controllore nella forma seguente Tale decomposizione mette in evidenza i guadagni in bassa frequenza (anche denominati guadagni in continua, o semplicemente guadagni) e del regolatore e del processo, rispettivamente. Risposta al set-point costante (con disturbo nullo) Analizziamo la risposta a regime per un set-point costante (il disturbo d(t) è temporaneamente posto pari a zero). 6 Per determinare il valore di regime della uscita y(t) del sistema a ciclo chiuso applicando il teorema del valore finale si deve determinare la sua TdL Y(s). Il valore a regime non dipende separatamente dai guadagni Kr e Kp, ma soltanto dal loro prodotto. Da un sistema di controllo si desidera che l’uscita riproduca il più fedelmente possibile il setpoint. Per quanto concerne il comportamento a regime si vorrebbe ottenere la relazione di uguaglianza Impossibile da ottenere ! 7 Tale procedura, che comunque conduce sempre ad un valore inferiore ad uno, deve tener conto del fatto che il sistema a ciclo chiuso può risultare destabilizzato da un valore troppo elevato del guadagno in catena diretta Una analisi preliminare basata sul luogo delle radici risulta utile a comprendere in quale misura è possibile incrementare il guadagno incatena diretta senza incorrere in fenomeni di instabilità del sistema a ciclo chiuso, eventualità che ovviamente invalida tutte le considerazioni sviluppate in precedenza. 8 Kr=2 Kr=20 Kr=100 Si noti come il valore di regime si avvicina sempre più al set-point. E’ d’obbligo verificare che in corrispondenza dei valori suggeriti per Kr il sistema a ciclo chiuso si mantiene asintoticamente stabile 9 Il luogo delle radici rivela come il sistema in esame e’ stabile a ciclo chiuso per ogni valore di Kr. K r* K r* 1 1 3 K r* 3 10 Risposta al disturbo costante (con set-point nullo) Ora analizziamo l’uscita a regime del sistema sotto l’ipotesi di disturbo costante, considerando temporaneamente il set-point nullo. Si ha per ipotesi La FdT tra il disturbo e la variabile di uscita è 11 Il valore a regime dell’uscita in risposta ad un disturbo costante (e con set-point nullo) dipende separatamente dai guadagni Kr e Kp e non più soltanto dal loro prodotto. Da un sistema di controllo si desidera che l’uscita riproduca il più fedelmente possibile il set-point operando la compensazione degli effetti del disturbo; quindi per quanto concerne il comportamento a regime a fronte di un disturbo si vorrebbe che Impossibile da ottenere ! Anche nel contesto della reiezione dei disturbi, l’incremento del guadagno del controllore si rileva lo strumento progettuale utile a garantire determinate specifiche (ad esempio, sulla attenuazione minima richiesta per il disturbo sull’uscita) 12 13 Risposta al set-point e al disturbo costanti agenti simultaneamente Si ha infatti da cui si ricava, con procedura analoga a prima, il seguente valore di regime per l’uscita nelle condizioni in esame all’aumentare di Kr si realizza, con precisione progressivamente crescente, la relazione 14 Considerazioni aggiuntive Le considerazioni sviluppate valgano anche in casi più generali in cui set-point e disturbi siano tempo varianti ma tendano ad un valore costante per t tendente all’infinito L’evoluzione transitoria dell’uscita può risultare, naturalmente, completamente differente rispetto alla applicazione di set-point e disturbi costanti, ma il valore di regime è comunque lo stesso Per sistemi di controllo di tipo zero abbiamo visto quindi come le uniche grandezze che intervengono nella determinazione dei valori di regime dell’uscita siano il guadagno del processo ed il guadagno del regolatore 15 Sistemi di controllo di tipo uno Lo schema in retroazione in Figura viene detto di tipo 1 se nel regolatore, oppure nel processo, è presente un polo nell’origine I due casi sono equivalenti per quanto concerne la risposta al set-point, ma conducono a comportamenti differenti per quanto concerne la risposta al disturbo, pertanto verranno trattati separatamente. 16 Sistemi di controllo di tipo uno con polo nel regolatore Se il sistema è di tipo uno, e se il polo nell’origine è presente nel regolatore, è sempre possibile esprimere le FdT di processo e controllore nella forma seguente Si deve assumere, al solito, che la funzione di trasferimento a ciclo chiuso sia asintoticamente stabile. Applicando il Teorema del valore finale si ottiene 17 E’ stato ricavato un risultato completamente differente rispetto ai sistemi di tipo zero. Tale relazione mostra come il valore di regime dell’uscita coincida esattamente con il valore del set-point indipendentemente dai valori del guadagno del regolatore e del processo. Un sistema di controllo di tipo 1 con il polo nel regolatore è in grado di operare la reiezione completa a regime di un disturbo costante. Il valore di regime dell’uscita dovuto alla sola presenza del disturbo è pari a zero indipendentemente dall’ampiezza D del disturbo e dai guadagni di regolatore e processo 18 Tale relazione stabilisce una importante proprietà di precisione statica robusta La relazione si conserva difatti indipendentemente dai guadagni, e dalla struttura dinamica (poli e zeri), del regolatore e del processo Essa è unicamente garantita dalla presenza del polo nell’origine nel regolatore (e dalla stabilità a ciclo chiuso). E’ uno dei motivi della ampia diffusione dei regolatori PI. L’intera trattazione perde di validità se il sistema a ciclo chiuso non è asintoticamente stabile. 19 Esempio 6 Riscriviamo le FdT del processo e del regolatore in accordo con la decomposizione 20 La particolare espressione tempovariante del disturbo rende possibile l’applicazione dei risultati conseguiti in precedenza in quanto d(t) tende asintoticamente al valore D=10. Tale relazione è valida se Kr=1 e se Kr=5, ma non più quando Kr=20, valore del guadagno in corrispondenza del quale il sistema a ciclo chiuso è instabile. Ps a3 s 3 a2 s 2 a1s a0 stabile se a1a2 a3a0 Pcar s ss 1s 4 2K r s 3 5s 2 4s 2K r stabile se 4 5 2K r K r K rcr 10 21 22 Sistemi di controllo di tipo uno con polo nel processo Se il sistema è di tipo uno, e se il polo nell’origine è presente nel processo, è sempre possibile esprimere le FdT di processo e controllore nella forma seguente Quando il disturbo è pari a zero, la risposta al set-point costante del sistema a ciclo chiuso non dipende separatamente dalle FdT di regolatore e processo, ma solo dal loro prodotto, che per le due diverse tipologie di sistemi di controllo di tipo uno è equivalente Si ha quindi che la relazione vale anche per i sistemi di tipo uno con polo nel processo Con riferimento invece alla risposta al disturbo, le cose cambiano 23 Si può notare come in questa tipologia di sistemi di controllo di tipo uno l’effetto del disturbo a regime è diverso da zero Cosi come nei sistemi di tipo zero, tale effetto può essere ridotto incrementando il guadagno del regolatore (senza eccedere in valori che destabilizzino il sistema a ciclo chiuso). Tutti i sistemi fisici, per effetto delle inevitabili dinamiche non modellate, vengono destabilizzati da valori di guadagno troppo elevati. Una differenza tra i sistemi di tipo uno qui considerati ed i sistemi di tipo zero è che nei primi l’errore a regime dovuto al disturbo dipende solo dal guadagno del regolatore, e non da quello del processo come invece avveniva nella precedente relazione calcolata per i SdC di tipo zero. 24 Sistemi di controllo di tipo 1 con set-point a rampa Consideriamo il comportamento di un sistema di controllo di tipo uno avente la solita struttura e soggetto ad un set-point a rampa con disturbo posto pari a zero. L’uscita del sistema a ciclo chiuso tenderà a divergere per t che tende ad infinito, poichè anche il set-point tende a divergere asintoticamente Si può facilmente verificare come per la TdL Y(s) risultante siano violate le condizioni di applicabilità del teorema del valore finale 25 La FdT tra il set-point e l’errore è Si ha pertanto 26 Esempio 7 Si consideri il sistema di controllo in retroazione in Figura, con un processo del primo ordine asintoticamente stabile e un regolatore da progettare Le specifiche di controllo sono le seguenti - S1. Un set-point costante deve essere copiato a regime con un errore massimo dell’1% - S2. Un disturbo costante deve essere attenuato a regime in misura pari almeno al 99% Le specifiche sono compatibili con le prestazioni di un sistema di controllo di tipo zero Quindi un semplice regolatore proporzionale R(s)= KR potrebbe essere in grado di soddisfare entrambe le specifiche. Una rapida analisi mediante LdR indica come il sistema a ciclo chiuso resta stabile per qualunque valore, anche arbitrariamente grande, del guadagno kR Abbiamo ora la certezza che un regolatore proporzionale, opportunamente tarato, risolve il problema. Polinomio caratteristico del sistema a ciclo chiuso con il regolatore proporzionale Il polo a ciclo chiuso assume il seguente valore in dipendenza dal guadagno kR 28 Il sistema a ciclo chiuso è di fatto rappresentato dalle FdT set-point uscita e disturbo-uscita Siamo in grado di “prevedere” accuratamente le traiettorie della variabile di uscita mettendo a frutto quanto visto a proposito della risposta al gradino dei sistemi elementari 29 - S1. Un set-point costante deve essere copiato a regime con un errore massimo dell’1% - S2. Un disturbo costante deve essere attenuato a regime in misura pari almeno al 99% E’ consigliabile scegliere un valore incrementato di una certa percentuale per compensare possibili variazioni parametriche sfavorevoli 30 Nota. Se il set-point, o il disturbo, variano in maniera sufficientemente lenta rispetto alle costanti di tempo piu lente delle FdT a ciclo chiuso, le proprietà di precisione statica e reiezione del disturbo continuano a essere qualitativamente soddisfatte. Per chiarire meglio questo aspetto, una lenta deriva del set-point in un sistema di controllo di tipo uno da luogo ad una corrispondente analoga deriva per l’uscita, con il mantenimento, a regime, della seguente relazione anche a fronte di ampie, purché lente, escursioni del set-point, con un andamento qualitativo simile a quello seguente 31 Sistemi di controllo di tipo due Nell’ambito delle diverse possibili casistiche di sistemi di controllo di tipo due, analizziamo quella con maggior rilevanza pratica, che è quella in cui è presente un polo nell’origine nel regolatore, ed un polo nell’origine nel processo il valore di regime dell’uscita sotto l’azione simultanea di un set-point costante ydes(t)=Yd e di un disturbo costante d(t)=D risulta essere pari al valore del set-point Si ha in sintesi la proprietà di precisione statica robusta indipendentemente dai guadagni, e dalla struttura dinamica, del regolatore e del processo Tale proprietà è unicamente garantita dalla presenza del polo nell’origine nel regolatore (e dalla stabilità a ciclo chiuso). 32 Sistemi di controllo di tipo due con set-point e disturbi a rampa Set point a rampa (e disturbo nullo) disturbo nullo L’uscita del sistema a ciclo chiuso tenderà a divergere per t che tende ad infinito Analizziamo, come fatto in precedenza, il comportamento a regime della variabile di errore e(t)=ydes(t)-y(t). La FdT tra il set-point e l’errore è 33 La FdT tra il set-point e l’errore è Si ha pertanto che ha per ipotesi tutti i poli a parte reale strettamente negativa (in conseguenza della stabilità asintotica a ciclo chiuso, prerequisito essenziale) Quindi la variabile di errore e(t)=ydes(t)-y(t) ammette un limite finito, che vale 34 Evoluzioni qualitative dell’uscita e dell’errore Set point a rampa e relativa variabile di uscita in un sistema di contollo di tipo 2 Variabile di errore in un sistema di contollo di tipo 2 con set point a rampa 35 Disturbo a rampa (e set point nullo) ydes(t)=0 Si mostra facilmente che 36 Set point costante e disturbo a rampa ydes(t)=Yd Il valore di regime dell’uscita del sistema di tipo due in esame è valutabile con semplicità applicando il principio di sovrapposizione degli effetti 37 Tabelle riassuntive Nelle seguenti tabelle si riassumono i risultati delle analisi fin qui svolte con riferimento alla risposta al set-point ed al disturbo di sistemi di tipo 0, 1 e 2 (per set-point e disturbi costanti, a rampa, o parabolici). Si forniscono, nelle ultime righe e/o colonne delle Tabelle, anche alcune relazioni non precedentemente dimostrate Risposta al set-point (con disturbo nullo) Risposta al disturbo (con set-point nullo) 38 Principio del modello interno Un principio di validità generale che caratterizza in maniera semplice e compatta il comportamento a regime dei sistemi di controllo Tratta in maniera unificata le proprietà di inseguimento del set-point e di reiezione dei disturbi Introduciamo una terminologia: diremo che un sistema (o, equivalentemente, una Funzione di Trasferimento) “contiene il modello” di un certo segnale z(t) se tra i poli del sistema (o della FdT) sono contenuti anche i poli della Trasformata di Laplace Z(s) del segnale Come conseguenza di avrà che: •Un sistema “contiene il modello” di un segnale costante del tipo z(t)=C se possiede almeno un polo nell’origine. •Un sistema “contiene il modello” di un segnale a rampa del tipo z(t)=Ct se possiede almeno due poli nell’origine. •Un sistema “contiene il modello” di un segnale sinusoidale del tipo z(t)=C cos(*t+) se possiede i due poli complessi coniugati p1,2=j* 39 I due seguenti enunciati si applicano al sistema in Figura nell’ipotesi che questo sia asintoticamente stabile a ciclo chiuso Enunciato 1 (inseguimento del set-point). L’uscita y(t) ottenuta con un set-point ydes(t) qualunque e con disturbo d(t) nullo converge asintoticamente al set-point se, e solo se, la FdT a ciclo aperto F(s)=R(s)P(s) contiene il modello del set-point Enunciato 2 (reiezione del disturbo). L’uscita y(t) ottenuta con un set-point ydes(t)=0 e con disturbo d(t) qualunque converge asintoticamente a zero se, e solo se, la FdT R(s) del regolatore contiene il modello del disturbo. I due enunciati possono essere dimostrati impiegando il teorema del valore finale, un esercizio lasciato al lettore 40 I due enunciati implicano, come caso particolare, gran parte delle proprietà dimostrate nelle sezioni precedenti per i sistemi di controllo di tipo 1 e 2 con riferimento a set-point e disturbi costanti e a rampa Ad esempio, la reiezione di un disturbo costante è garantita se e solo se il regolatore R(s) contiene un polo nell’origine La capacità di inseguire asintoticamente un set-point a rampa (avere cioè l’uscita che tende asintoticamente a sovrapporsi alla rampa di set-point) è garantita se e solo se nella FdT di catena diretta sono presenti almeno due poli nell’origine. E’ errore frequente concludere che un certo sistema in retroazione possiede determinate proprietà di precisione a regime basandosi sulla sola presenza del necessario numero di poli nell’origine e trascurando di verificare la stabilità a ciclo chiuso. Tale omissione conduce a conclusioni del tutto errate circa il comportamento del sistema. 41 Esempio Si consideri il sistema di controllo in retroazione in Figura, con un processo del primo ordine asintoticamente stabile ed un disturbo sinusoidale Progettare un regolatore in modo da garantire la reiezione asintotica del disturbo. Applicando il principio del modello intermo concludiamo come i regolatori R(s) che soddisfano la specifica (reiezione asintotica del disturbo) sono tutti e soli i regolatori R(s) aventi una coppia di poli complessi coniugati p1,2=j e tali, nel contempo, da garantire la stabilità a ciclo chiuso del sistema in retroazione Ricerchiamo pertanto un regolatore nella forma 42 Scelta più semplice Sistema in retroazione instabile per qualunque valore di kR. Non va bene ! 43 Aggiungiamo uno zero k R 1 s Rs 2 s 1 Im 1s Zero del regolatore sovrapposto al polo del processo x j1 x 1 Re x j1 44 Aggiungiamo uno zero Rs k R 1 s s2 1 Im 1s Zero del regolatore sovrapposto al polo del processo x j1 Re Non va bene ! x j1 45 Spostiamo lo zero k R 1 s Rs 2 s 1 0 1s Zero più in alta frequenza rispetto al polo del processo Im 1 1 0 xs 2 Non va bene ! 1 1 x 1 xs x 1 x Re 46 Spostiamo ancora lo zero k R 1 s Rs 2 s 1 1s 1 1 Zero più in bassa frequenza rispetto al polo del processo 1 1 0 xs 2 Ok ! Im x x 1 Re 1 x 47 48 Zero più in alta frequenza rispetto al polo del processo 49 Zero più in bassa frequenza rispetto al polo del processo 50 Disturbo avente forma piu generale 51 clear all clc num_P=2; den_P=[1 1]; P=tf(num_P,den_P) kR=1; tau=2; num_R=kR*[tau 1]; den_R=[1 0 1]; R=tf(num_R,den_R) W_dy=P/(1+R*P); t=(0:0.01:30); d=2*sin(t+pi/3); Y=lsim(W_dy,d,t); plot(t,Y),grid 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 0 5 10 15 20 25 30 52 clear all clc num_P=2; den_P=[1 1]; P=tf(num_P,den_P) kR=1; tau=2; num_R=kR*[tau 1]; den_R=[1 0 1]; R=tf(num_R,den_R) 1.5 kR=1 kR=3 1 0.5 0 W_dy=P/(1+R*P); t=(0:0.01:30); d=2*sin(t+pi/3); -0.5 -1 Y1=lsim(W_dy,d,t); kR=3; num_R=kR*[tau 1]; R=tf(num_R,den_R) W_dy=P/(1+R*P); Y2=lsim(W_dy,d,t); -1.5 0 plot(t,Y1,t,Y2),grid,legend('kR=1','kR=3') 5 10 15 20 25 30 53 Vediamo se una scelta differente del regolatore consente di prescindere dalla conoscenza della posizione del polo del processo. k 1 1s 1 2 s Rs R s2 1 Due zeri e due poli Grado relativo 0 (n=m) Zeri entrambi più in alta frequenza rispetto al polo del processo 0 1 1 0 2 1 Ok 1 2 1 Im x x Re 1 1 x 54 Rs k R 1 1s 1 2 s s2 1 Zeri entrambi più in bassa frequenza rispetto al polo del processo 1 1 2 1 Im x x 1 1 1 Ok Re 1 2 x 55 k R 1 1s 1 2 s Rs s2 1 Uno zero più in bassa frequenza rispetto al polo del processo ed uno zero piu in alta frequenza 1 1 2 1 Im x x 1 1 2 Re 1 1 x Ok 56 Rs k R 1 1s 1 2 s s2 1 1 2 1 Zeri coincidenti, più in bassa frequenza rispetto al polo del processo x 1 Ok Im x Re 1 1 x Si mostra facilmente come anche la scelta 1 2 1 sistema a ciclo chiuso sempre stabile qualunque sia kR garantisca un 57 clear all t=(0:0.01:30); d=2*sin(t+pi/3); num_P=2; den_P=[1 1]; P=tf(num_P,den_P) kR=1; tau1=2; tau2=3; num_R=kR*[tau1*tau2 tau1+tau2 1]; den_R=[1 0 1]; R=tf(num_R,den_R) W_dy=P/(1+R*P); Y1=lsim(W_dy,d,t); 1.5 1=2,2=3 1=0.5,2=0.8 1 1=0.5,2=2 0.5 0 tau1=0.5; tau2=0.8; num_R=kR*[tau1*tau2 tau1+tau2 1]; den_R=[1 0 1]; R=tf(num_R,den_R) W_dy=P/(1+R*P); Y2=lsim(W_dy,d,t); -0.5 -1 0 5 10 15 20 tau1=0.5; tau2=2; num_R=kR*[tau1*tau2 tau1+tau2 1]; den_R=[1 0 1]; R=tf(num_R,den_R) W_dy=P/(1+R*P); Y3=lsim(W_dy,d,t); plot(t,Y1,t,Y2,t,Y3),grid, legend('\tau1=2,\tau_2=3','\tau1=0.5,\tau_2=0.8','\tau1=0.5,\tau_2=2') 25 30 58 3 2t Esempio t 2s 1 kR s 2 s s 2 y (t ) Im Analizzare l’evoluzione a regime al variare di kR LdR 1 2 2 3 0 xs 2 4 x 2 xx 1 2 Re 59 Il sistema a ciclo chiuso è sempre stabile per ciascun valore di kR Con disturbo posto pari a zero , la rampa del set point viene riprodotta esattamente a regime (PMI) -> y(t)=t Con set-point nullo, la componente costante del disturbo viene asintoticamente compensata (PMI) -> y(t)=0 La componente del disturbo a rampa causa una aliquota costante sull’uscita, di ampiezza 2/Kr (PRECISIONE SDC DI TIPO 2 CON UN POLO NEL REGOLATORE E UN POLO NEL PROCESSO) -> y(t)=2/Kr Sovrapposizione degli effetti: 2 y t t KR 60 KR 2 yt t 2 t 1 KR 61 KR 2 2 yt t t 1 KR 62 RISPOSTA ARMONICA u t Gs yt G(s) asintoticamente stabile ut A cos t yt A G j cos t G j ht lim t ht 0 Generalizzabile a somme di sinusoidi applicando il principio di sovrapposizione degli effetti 63 Esempio u t yt 2 s 0.5s 1s 2.5 2 Gs s 0.5s 1s 2.5 ut 2 cos3t asintoticamente stabile A2 3 0 yt 2 G j3 cos3t G j3 ht Leggiamo il modulo |G(j3)| e la fase G(j3) dai diagrammi di Bode 64 numF=2; denF=poly([-0.5 -1 -2.5]); bode(numF,denF),grid Bode Diagram Magnitude (dB) 50 System: sys Frequency (rad/sec): 3 Magnitude (dB): -25.5 0 -50 -100 Phase (deg) -150 0 -90 System: sys Frequency (rad/sec): 3 Phase (deg): -202 -180 -270 -2 10 -1 10 0 10 Frequency (rad/sec) 1 10 2 10 65 Il modulo, espresso in dB nel diagramma, deve essere convertito nel valore naturale M db 20 log10 M G j3 db 25.5db G j3 10 M M db 100 40 10 20 1 0 0.1 20 0.01 40 M 10 G j 3 db 20 M db 20 10 25.5 20 0.053 66 Convertiamo le fasi in radianti G j3 202 202 G j3 10 G j 3 db 20 10 2 3.52rad 360 25.5 20 0.053 yt 2 G j3 cos3t G j3 ht yt 2 0.053 cos3t 3.52 ht 0.1061 cos3t 3.52 ht 67 68 69 2 0.5 sint Esempio 5 2s 1 s 2 s s 2 y (t ) Il sistema a ciclo chiuso è asintoticamente stabile (mostrato prima) Analizziamo l’uscita a regime associata al set point: Analizziamo l’uscita a regime associata alla componente costante del disturbo yt 5 yt 0 PMI PMI 70 Per quanto riguarda la componente sinusoidale del disturbo, facciamo riferimento al sistema semplificato 0.5 sin t 0 2s 1 s 2 s s 2 Ps Rs 0.5 sin t equivalente a Wdy s y (t ) y (t ) 2 Ps 2 2 ss 2 Wdy s 2 3 2 1 Rs Ps 1 2s 1 s s 2 22s 1 s 2s 2 4s 2 s ss 2 POLI yt 0.5Wdy j1 cos t Wdy j1 ht -0.68 1.63i -0.638 Ci interessa valutare la sola ampiezza 71 numF=2; denF=[1 2 4 2]; bode(numF,denF),grid Wdy j Bode Diagram 0 System: sys Frequency (rad/sec): 1 Magnitude (dB): -3.53 Magnitude (dB) -20 -40 -60 -80 -100 Phase (deg) -120 0 -90 System: sys Frequency (rad/sec): 1 Phase (deg): -90.6 -180 -270 -2 10 -1 10 0 10 Frequency (rad/sec) 1 10 2 10 72 Il modulo, espresso in dB nel diagramma, deve essere convertito nel valore naturale y d W j1 db 3.53db Wdy j1 10 Wdy j1 db 20 10 3.53 20 0.66 yt 0.5Wdy j1 cos t Wdy j1 ht L’ampiezza della componente oscillatoria sul’uscita dovuta al disturbo ha ampiezza 0.5Wdy j1 0.33 Sommando le varie componenti, l’uscita y tenderà al valore costante 5 più una oscillazione di ampiezza 0.33 73 l’uscita y tenderà al valore costante 5 più una oscillazione di ampiezza 0.33 74 Attenuazione dinamica dei disturbi Analizziamo da un punto di vista differente la capacita di attenuazione a regime di disturbi sinusoidali, con due o più armoniche distinte Aggiungere nel regolatore i relativi poli immaginari puri prescritti dal PMI non è un buon metodo per sopprimere gli effetti del disturbo in quanto conduce rapidamente all’instabilità Se, inoltre, non si conoscono a priori le frequenze del disturbo non si è in grado di collocare adeguatamente gli opportuni poli nel regolatore Che fare in presenza di disturbi nella forma seguente ? N d t di cosi t i i 1 75 u t Gs yt ut A cos t y regime t A G j cos t G j Se G j 0 G j allora y regime t 0 76 Su questa proprietà, applicata alla FdT a ciclo chiuso disturbo/uscita, si basa la teoria della attenuazione dinamica dei disturbi y des (t ) d (t ) W y y des s Wyydes s Wdy s Pricipio di sovrapposizione degli effetti y(t ) Wdy s Rs Ps Y s des 1 Rs Ps Y s d 0 Ps Y s 1 Rs Ps Ds u 0 Y s Wyydes s Y des s Wdy s Ds 77 Ragioniamo sulla attenuazione del disturbo con set-point nullo (ydes(t)=0) d (t ) W s y d y(t ) Se, in un certo range di frequenza [L H], Wdy j 0 [L , H ] allora tutte le componenti armoniche del disturbo aventi frequenza nel range [L H], verranno, a regime, attenuate in maniera pressoché perfetta N d t di cosi t i i 1 i [L , H ] i yt 0 78 Attraverso quale strumento sistematico di progetto è possibile garantire che, in un certo range di frequenza [L H] di interesse sia verificata le seguente relazione ? Wdy j 0 Wdy s Wdy j Ps 1 Rs Ps [L , H ] Rs k R Rs P j 1 k R R j P j P j W j 0 1 k R R j P j y d Incremento del guadagno del regolatore se kR 79 Esempio Si consideri il sistema di controllo in retroazione in Figura, con un processo del secondo ordine asintoticamente stabile ed un disturbo sinusoidale Asint 5 Rs 10 ; 20rad / sec 2 s 1s 2 y (t ) Progettare un regolatore in modo da garantire: S1 che il set point costante venga riprodotto a regime con un errore massimo dell’1% S2 che si abbia una attenuazione del disturbo sinusoidale in misura non inferiore al 99%. Specifiche compatibili con un sistema di controllo di tipo zero. Cerchiamo una soluzione nella forma seguente Rs k R 80 Si dimostra facilmente (LdR) che il sistema a ciclo chiuso è sempre stabile comunque si scelga kR La specifica S1 è soddisfatta se vale la relazione Wyydes 0 0.99 k R P0 k W 0 R 0.99 1 k R P0 1 k R y y des k R 99 Ragioniamo sui diagrammi di risposta armonica della FdT disturbo-uscita Per soddisfare la specifica sulla attenuazione minima del disturbo, si dovrà garantire che Wdy j 0.01 Wdy j dB 40db [10,20] [10,20] 2 2 s 1s 2 Wdy s 2k R s 1s 2 2k R 1 s 1s 2 81 Wdy j Bode Diagram Magnitude (dB) 0 -50 kR=1 kR=10 kR=20 kR kR=40 kR=60 kR=100 kR=1000 kR=2000 -100 Phase (deg) 0 -45 -90 -135 -180 -2 10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 10 Frequency (rad/sec) Al crescere di kR aumenta l’attenuazione dei moduli e si allarga progressivamente l’intervallo di frequenza in cui tale attenuazione è valida 82 clear all P=tf(2,[1 3 2]) Codice Matab per realizzare il grafico della slide precedente kR=1; Wdy_1=P/(1+kR*P) kR=10; Wdy_10=P/(1+kR*P) kR=20; Wdy_20=P/(1+kR*P) kR=40; Wdy_40=P/(1+kR*P) kR=60; Wdy_60=P/(1+kR*P) kR=100; Wdy_100=P/(1+kR*P) kR=1000; Wdy_1000=P/(1+kR*P) kR=2000; Wdy_2000=P/(1+kR*P) bode(Wdy_1,Wdy_10,Wdy_20,Wdy_40,Wdy_60,Wdy_100,Wdy_1000,Wdy_2000), legend('k_R=1','k_R=10','k_R=20','k_R=40','k_R=60','k_R=100','k_R=1000','k_R=2000') 83 P=@(s)(2./((s+1).*(s+2))) kR=100; Wdy=@(s)(P(s)./(1+kR*P(s))) Codice Matab ad-hoc per omega=10:0.01:20; graficare il diagramma dei mag100=20*log10(abs(Wdy(i*omega))); kR=200; moduli in dB della FdT disturbo Wdy=@(s)(P(s)./(1+kR*P(s))) uscita al variare di kR omega=10:0.01:20; mag200=20*log10(abs(Wdy(i*omega))); kR=300; Wdy=@(s)(P(s)./(1+kR*P(s))) omega=10:0.01:20; mag300=20*log10(abs(Wdy(i*omega))); plot(omega,mag100,omega,mag200,omega,mag300),legend('kr=100','kr=200','kr=300'),grid -25 kr=100 kr=200 kr=300 -30 kR=300 OK -35 -40 -45 -50 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 84 Uscita con set-point nullo Specifica S2 soddisfatta 85 Uscita complessiva Uscita complessiva (zoom) 86 Uscita con set-point nullo e guadagno del regolatore ridotto (kR=100 anziche 300) Attenuazione del disturbo fuori specifica