LEUCEMIA LINFOBLASTICA ACUTA Origine e citologia La cellula leucemica può essere identificata mediante morfologia, citochimica e gli antigeni presenti sulla loro superficie Morfologia L1: cellule piccole (<14 micron), cromatina omogenea e fitta, rari nucleoli, scarso citoplasma L2: cellule grandi, cromatina fine, nucleoli presenti e ben visibile, discreto citoplasma L3: cellule grandi, nucleo regolare, citoplasma abbondante e intensamente basofilo Citochimica Positività al PAS (acido paraminosalicilico) Negatività alla mieloperossidasi, Sudan nero, esterasi Antigeni di superficie Classificati nel sistema CD, permettono di stabilire l’appartenenza dei blasti leucemici alla linea linfocitaria B o T o nonTnonB. Cellule di origine T: CD3,CD2, CD5,CD7 Cellule di origine B: CD19, CD20 Anomalie citogenetiche Evidenziate nel 75-90% dei casi, a seconda delle tecniche impiegate. Numeriche (più frequenti): nel 25% iperdiploidia con un numero di cromosomi tra 50 e 60, raramente (8-10%) ipodiploidia con meno di 45 cromosomi associata a prognosi severa. Strutturali di cui la più frequente è la t(1;19)(q21;q23) evidenziata nel 25% delle LAL pre-B, correlate a prognosi severa la t(4;11)(q21;q23) e la t(9;22)(q34;q11) evidenziata in circa il 5% ed indistinguibile dal cromosoma Philadelphia della LMC dell’adulto, ma il riarrangiamento bcr-abl che ne consegue dà luogo ad una proteina ibrida p190 ad elevata attività oncogenica. Il DNA index, valutato in citometria di flusso, è il rapporto tra il contenuto in DNA delle cellule neoplastiche in G0/G1 e quello delle cellule normali; questo valore è strettamente correlato alla ploidia. Prognosi Dipende da una serie di fattori: caratteristiche della linea cellulare implicata caratteristiche cromosomiche massa neoplastica (iperleucocitosi) interessamento dei santuari (meningi, testicoli) età (inferiore ai due anni) Clinica Alterazioni dell’esame emocromocitometrico (non sempre presente) Dolore osseo (da evitare diagnosi errate di artrite reumatoide) Deterioramento dello stato generale