Corso di formazione per ausiliari di assistenza Maggio 2016 [L’IGIENE DELLA PERSONA] [Docente: Monica Pedrotti] LA CUTE
La cute è il tessuto epiteliale più esteso, più spesso e complesso di tutto il corpo, ed è un organo che svolge
funzioni di termoregolazione e di protezione. La cute, essendo impermeabile, difende l’organismo dagli
agenti atmosferici e dai microrganismi diffusi nell’ambiente, senza impedire una sana respirazione e
traspirazione. È fisiologicamente colonizzata dalla flora batterica che si distingue in residente e transitoria.
La flora residente ha una funzione protettiva, ma può diventare comunque responsabile di infezioni; la flora
transitoria si acquisisce durante il contatto diretto con i pazienti o con le superfici ambientali contaminate. E’
formata, procedendo dall’esterno verso l’interno, da un film idrolipidico a pH acido costituito da
un’emulsione di sostanze acquose, lipidi e colesterolo, dall’epidermide e dal derma.
Nell’anziano si assiste a modificazioni strutturali della cute legate all’invecchiamento:
Epidermide: variazioni nelle dimensioni, forma, spessore e proprietà di colorazione dei cheratinociti - minore
numero di melanociti.
Derma: riduzione dello spessore, della cellularità e della vascolarizzazione con diminuzione delle fibre di
elastina - riduzione delle terminazioni nervose specializzate.
Tessuto adiposo sottocutaneo: globale riduzione.
Annessi cutanei: riduzione del numero e alterazione strutturale delle ghiandole sudoripare, dei bulbi piliferi.
Le conseguenze sono:
o
Cute sottile, secca, fragile, lassa, depigmentata
o
Presenza di rughe, lentiggini solari
o
Capelli e peli grigi, radi (calvizie)
o
Ridotta sudorazione con minore capacità di termoregolazione
o
Ridotta funzione di barriera
o
Ridotte difese immunitarie
o
Aumentata suscettibilità alle infezioni
1
o
Ridotta capacità di riparare ferite
o
Ridotta sensibilità
Il personale sanitario e non che ruota attorno all’anziano dovrebbe essere sensibilizzato e formato per poter
raggiungere l’obiettivo di individuare soluzioni semplici ai problemi di salute, con indicazioni destinate non
soltanto al mantenimento della pelle sana ma anche a prevenire e/o risolvere i problemi della pelle una volta
che questi iniziano a manifestarsi. Per esempio la cute secca nell’anziano è molto fastidiosa provoca una
sensazione di prurito che disturba anche il riposo fino a causare stati di agitazione, tuttavia tale sintomo può
essere alleviato da strategie semplici ed economiche.
LA VALUTAZIONE DELLA PELLE
Quando si valuta la pelle di una persona anziana è necessario controllare tutto il corpo per identificare
lesioni o alterazioni della qualità della cute nelle varie zone con maggiore attenzione alle aree a rischio di
lesioni da pressione. Il momento delle cure igieniche è una buona occasione per esaminare la pelle
utilizzando: vista, tatto, udito, olfatto.
1. Colore: osservare le variazioni di colore; ittero, arrossamenti, eritemi, segni di ematomi, pallori,
segni d’infiammazione, se ci sono soluzioni di continuo, ferite, ulcere o altre lesioni specifiche,
queste vanno descritte e misurate o se possibile fotografate.
2. Integrità: presenza di ulcere da pressione, ferite, ecc.
3. Temperatura: rilevare al tatto la temperatura della cute e le alterazioni di colore associate
4. Odore: può essere indicatore dell’incapacità dell’anziano a prendersi cura di sé o d’infezione
(attenzione all’aspetto dei piedi, delle unghie, pieghe della pelle e segni di infestazioni).
5. Igiene: comprende anche gli annessi cutanei (peli, unghie, capelli cuoio capelluto), il cavo orale e lo
stato igienico degli abiti.
LE FORZE MECCANICHE ESTERNE: PRESSIONE, FRIZIONE, STIRAMENTO
Il movimento è considerato la prima difesa dell’organismo contro i danni da pressione, quindi si rende
necessario pianificare cambi posturali per i soggetti ipomobili, alternando le zone sottoposte a compressione
per evitare ostruzione del microcircolo e quindi ischemia e necrosi dei tessuti. Le posture devono mantenere
un corretto allineamento del corpo, si possono utilizzare ausili idonei a prevenire atteggiamenti scorretti dei
segmenti ossei (alza coperte per equinismo) e si devono evitare inclinazioni eccessive del tronco per ridurre
le forze di stiramento. Al cambio posturale può insorgere un ulteriore rischio per la cute fragile dell’anziano:
la frizione (telini antiattrito, sollevatori, verticalizzatori…). Il danno avviene quando la cute si muove su una
superficie ruvida, tali lesioni possono essere evitate usando tecniche e ausili per il riposizionamento del
paziente ad esempio teli ad alto scorrimento che limitano l’attrito fra la cute e la superficie sottostante,
possono essere utili anche preparati a base di silicone o film protettivi per le zone ad alto rischio di frizione
come le prominenze ossee.
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INTERVENTI:
1. Attuare tutti gli sforzi possibili, in rapporto ad una valutazione delle potenzialità dell’ospite e degli
obiettivi terapeutici, per conservare e migliorare la mobilità e lo stato di attività della persona;
2. Quando l’ospite non è in grado di compiere autonomamente i movimenti, adottare tecniche corrette
di mobilizzazione in grado di evitare il determinarsi di danni provocati da frizione e forze di
stiramento, se necessario anche con l’utilizzo di prodotti emollienti ed idratanti, pellicole e
medicazioni protettive;
3. Per gli ospiti considerati a rischio di lesioni da decubito:
 mobilizzarli almeno ogni due ore, salvo diverse indicazioni
 utilizzare supporti di protezione delle prominenze ossee quali cuscini o prodotti schiumosi
 per gli ospiti ad alto e altissimo rischio, prendere in considerazione l’adozione di ausili avanzati
(materassi antidecubito)
4. negli ospiti a rischio di lesioni vanno evitati i massaggi sulle prominenze ossee
5. durante la mobilizzazione, considerare:
 nell’utilizzo del decubito laterale, evitare il posizionamento ad angolo retto, ma inclinare la
persona di 30° in modo da mantenere un’ampia superficie di appoggio
 sollevare la testata del letto il meno possibile e per il tempo più breve
 utilizzare dispositivi per il sollevamento (trapezio, traversa, telini antiattrito, …) per spostare la
persona
 nel posizionamento in carrozzina o a letto, considerare l’allineamento posturale, la distribuzione
del peso, l’equilibrio, la stabilità e l’alleviamento della pressione.
LE CURE IGIENICHE QUOTIDIANE
Le cure igieniche quotidiane hanno come obiettivo quello di garantire il benessere psico-fisico dell’ospite e
l’igiene e la pulizia della pelle. Possono essere considerate anche come un momento di relazione con il
paziente, per cui è necessario assumere un comportamento e un linguaggio idoneo. Importante, una volta
terminate le cure igieniche, è raccogliere e segnalare agli infermieri dati sullo stato psico-fisico dell’ospite.
Fondamentale prima di procedure con le cure igieniche, è informare l’ospite sulle azioni che l’operatore sta
svolgendo. In caso di ospiti poco coscienti spiegare i propri gesti. Da ricordare che nello svolgimento
dell’igiene intima, è importante mantenere la privacy della persona (es. chiudere porte e tende una volta
entrati). Ricordarsi inoltre di non lasciare mai il paziente solo con le spondine del letto abbassate o senza un
operatore che lo sorvegli.
Il materiale che deve essere presente nei carrelli utilizzati per le cure igieniche è il seguente:
o
Detergente intimo
o
Crema emolliente
o
Olio idratante
o
Wash Cream
o
Salviette monouso
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o
Guanti in vinile o polietilene
o
Brocche per l’acqua
o
Pannoloni di varie misure e differenti assorbenze
o
Traverse proteggi-letto
o
Mutande pulite
o
Cerotti
o
Garze
o
Collutorio
Per gli ospiti non collaboranti o allettati sarebbe più opportuno iniziare con l’igiene del viso, proseguire con
quella delle mani, per poi passare all’igiene intima.
Quando si lava il viso a un ospite non collaborante bisogna intingere le salviette monouso nella brocca o
bagnarla sotto il rubinetto nel bagno situato all’interno della camera. Procedere quindi alla pulizia degli occhi
partendo dall’interno verso l’esterno, e lavare usando una parte diversa della salvietta dopo ogni passaggio.
Non bisogna usare la stessa salvietta per entrambi gli occhi. Una volta terminata la pulizia degli occhi,
proseguire con la pulizia del resto del viso.
PROCEDURE PER L’IGIENE INTIMA FEMMINILE:
L’igiene perineale va eseguita dalle aree più pulite (uretra) a quelle più sporche (ano)
La pulizia inizia dall’orifizio uretrale a quello vaginale ovvero, dall’alto verso il basso per evitare infezioni urovaginali. Usare parti diverse di salvietta dopo ogni passaggio risciacquando e asciugando bene.
PROCEDURE PER L’IGIENE INTIMA MASCHILE:
Retrarre il prepuzio e procedere nell’igiene dall’alto verso il basso, usare porzioni diverse di salvietta.
Successivamente passare alla pulizia dello scroto e della zona sottostante, sciacquare ed asciugare.
N.B. Cambiare i guanti dopo ogni manovra su parti diverse del corpo e se possibile eseguire l’igiene facendo
uso dell’apposita padella.
Per pazienti portatori di catetere vescicale, pulire prima il punto di fuoriuscita del catetere, rimuovere
residui fecali, di sangue, ecc. procedendo dall’interno verso l’esterno. Negli spostamenti della sacca
contenente urina, fare attenzione al reflusso dell’urina nella vescica stessa. Per fare in modo che ciò non
avvenga, clampare con l’apposita pinza in dotazione al CV e successivamente posizionare la sacca più in
basso rispetto all’altezza della vescica: in questo modo si diminuisce il rischio d’infezione.
Per l’igiene anale si procede nello stesso modo per entrambi i sessi: innanzitutto l’ospite va posizionato su
un fianco in modo che l’operatore abbia una posizione corretta nel procedere. Se l’ospite dovesse aver
defecato, pulire prima le parti sporche con le apposite salviette; lavare con salvietta insaponata, pulire bene
le pieghe sciacquare ed asciugare.
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Una volta eseguite le cure igieniche segnalare in Cartella e all’infermiere:
o
stato della cute (arrossamento escoriazione)
o
presenze di perdite (dal catetere o dai genitali)
o
se nell’uomo il prepuzio non si apre
o
anomalie e quantità di feci o urine.
Da ricordare che non bisogna lasciare i flaconi all’interno delle stanze perché l’ospite confuso può averne un
danno; inoltre sono fonte d’infezione perché passano di stanza in stanza. Infine pulire il carrello prima del
riordino e preferire il materiale monouso quando possibile. Negli ospiti collaboranti iniziare con l’igiene intima
(vedi pagina precedente). Per l’igiene delle mani e del viso accompagnare l’ospite in bagno e stimolarlo a
fare da solo in modo da assicurargli autonomia e il mantenimento delle attività di base.
Nell’aiutare la persona durante l’igiene personale è importante:
o
Assumere una modalità relazionale interessata ad entrare in contatto con l’ospite, coinvolgendolo
anche se non è in grado di collaborare
o
Verificare costantemente il comfort
o
Stimolare le capacità residue, valorizzandole e concentrando l’attenzione su ciò che l’ospite è in
grado di fare in modo autonomo o con parziale sostegno
o
Rispettare il suo spazio durante le cure igieniche e la vestizione
o
Rinforzare il successo attraverso ritorni positivi nelle attività svolte in autonomia e supportare la
persona senza sostituirsi
o
Non dimenticare che anche per l’anziano è importante mantenere una buona immagine di sé
attraverso un accurato modo di pettinarsi, di vestirsi e a volte truccarsi.
LA CURA DELLA SALMA La salma deve essere trattata con dignità e nel più assoluto rispetto, seguendo le indicazioni dei familiari
oppure quelle date dalla persona stessa. La cura del corpo può essere fatta sia dagli infermieri che dagli
operatori. In caso di decesso la durata dell’osservazione non deve essere inferiore alle 6 ore (il certificato
necroscopico viene redatto dopo l’8a ora e prima della 36a). Nel caso in cui sia prevista la cremazione, vanno
tolti tutti gli oggetti metallici (gioielli, pace-maker).
ACCERTAMENTO DELLA MORTE

Assenza del respiro

Assenza del polso periferico e centrale

Assenza dei riflessi

Pupille fisse no reattive alla luce

Colorito cereo
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INTERVENTI ASSISTENZIALI AL MOMENTO DELLA MORTE

Isolare la salma con paraventi se in stanza in comune

Non toccare la salma fino all’accertamento medico della morte

Abbassare le palpebre del defunto

Coprire il viso con un lenzuolo

Mantenere la salma in penombra

Collaborare per la compilazione della modulistica
INTERVENTI ASSISTENZIALI PER LA CURA DELLA SALMA

Indossare i DPI (guanti, grembiuli, mascherina in taluni casi)

Gli oggetti personali vanno raccolti e consegnati all’infermiere

Togliere gli indumenti personali, raccogliendoli per lo smaltimento

Eventuali drenaggi (fleboclisi, cateteri…) vanno rimossi dall’IP o medico

Su indicazione dei familiari togliere o inserire eventuale protesi dentaria

Proteggere il letto o barella con delle tele cerate

Effettuare una spugnatura secondo procedura

Asciugare e applicare tempestivamente un pannolone mutanda (talora anche 2)

Indossare alla salma gli indumenti provvisti dai familiari

Pettinare con cura i capelli

Posizionare un cuscino

Posizionare la salma sull’apposita barella in posizione supina e coprire con un lenzuolo pulito lasciando
questa volta il viso scoperto, tenendo fuori le braccia

Riordinare la stanza

Lavarsi e disinfettarsi le mani

Smaltire biancheria e materiale
BIBLIOGRAFIA
Cuel M, Cosi A (2014). La formazione sanitaria dell’OSS. Casa Editrice Ambrosiana, Milano
Saiani L, Brugnolli A (2011). Trattato di cure infermieristiche. Sorbona.
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