la rivoluzione francese - classe III · Spaventato dal ruolo crescente

la rivoluzione francese - classe III
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Spaventato dal ruolo crescente dei Sanculotti, a mezzanotte del 21 giugno 1791 Luigi XVI,
travestito da domestico, lasciò il palazzo delle Tuileries con la famiglia e, poco prima
dell’alba, arrivò a Varennes, al confine con il Belgio, con l’intenzione di attraversare la
frontiera. Invece fu riconosciuto e arrestato. Arrivata a Parigi, la coppia reale fu messa agli
arresti domiciliari e la regina fu privata delle sue cameriere. La fuga del re sconcertò i
moderati ed esasperò gli estremisti. I documenti trovati a palazzo confermarono i sospetti:
davvero il re tramava con Austria, Prussia e Spagna; il trono aveva tradito la nazione.
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Si fece strada l’idea di trasformare la Francia in Repubblica. Cominciarono a sostenerla i
Sanculotti, guidati dai Cordiglieri di Marat e Danton; la respingevano i moderati, guidati dal
club dei FOGLIANTI, nato proprio in quei giorni allo scopo di salvare il re. I Foglianti, guidati
da La Fayette, proclamarono la legge marziale e il 17 luglio il generale La Fayette ordinò
alla Guardia nazionale di sparare sui Sanculotti riuniti nel Campo di Marte, uccidendo 50
persone.
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Nella neo-eletta Assemblea Nazionale legislativa, entrarono a far parte tre nuovi
schieramenti politici: 1. FOGLIANTI (monarchici); 2. i moderati della PIANURA, detta anche
PALUDE (gli indecisi); 3. i repubblicani della MONTAGNA, formata dai Cordiglieri di Marat
e Danton, dal club dei GIRONDINI e dai GIACOBINI di Robespierre.
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La parola d’ordine era: GUERRA. Tutti sembravano desiderarla: 1. I SANCULOTTI perché
prevedevano a breve un attacco dell’Austria (l’imperatore austriaco era cognato del re) e
perché volevano liberare l’Europa da tutti i tiranni; 2. gli AFFARISTI, rappresentati dalla
GIRONDA, convinti che le forniture avrebbero messo in moto l’economia; 3. il RE che
sperava nell’attacco dell’Austria per restaurare la monarchia assoluta. L’unico contrario
sembrava essere Robespierre.
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Il 20 aprile 1792 il re propose all’Assemblea di dichiarare guerra all’Austria e la proposta
passò a larga maggioranza. Subito dopo, a fianco dell’Austria, scese la Prussia.
L’Assemblea proclamò “la Patria in pericolo” e da tutta la Francia affluirono a Parigi
schiere di volontari (Allons enfants de la patrie, le jour de gloire est arrivé -> oggi Inno
nazionale). Austria e Prussia avanzarono vittoriose e alle porte di Parigi minacciarono un
massacro se i Francesi avessero osato torcere un capello al re e alla regina. Per tutta
risposta la folla inferocita assaltò le Tuileries e trasferì la famiglia reale in prigione.
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Il 10 agosto, i SANCULOTTI (rivoluzionari) fecero scoppiare la sollevazione, appoggiati da
Cordiglieri e Giacobini. Un nuovo organismo, la COMUNE RIVOLUZIONARIA, assunse il
controllo della capitale. Intanto l’Assemblea legislativa decideva di sciogliersi per dare vita
ad una nuova assemblea, la CONVENZIONE NAZIONALE, eletta a suffragio universale. Il
21 settembre 1792, la Convenzione proclamò l’abolizione della monarchia e la nascita della
Repubblica.
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In quegli stessi giorni i volontari ottennero finalmente alcune vittorie; poi occuparono
Savoia, Belgio, pronti ad invadere l’Olanda. Il motto era “Guerra ai castelli, pace alle
capanne”, ma non fu sempre così...
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La Convenzione nazionale approvò misure importanti come l’ISTRUZIONE ELEMENTARE
OBBLIGATORIA e l’ABOLIZIONE DELLA SCHIAVITÙ nelle colonie. Ma al suo interno si
aprì presto una lotta tra GIACOBINI e MONTAGNARDI, cioè i giacobini più radicali, di
Roberspierre, Danton e Marat. La decisione sulla sorte del re favorì una tregua fra le parti:
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la folla parigina chiese che si celebrasse il processo al re. Riconosciuto all’unanimità
colpevole di alto tradimento, il “cittadino” Luigi XVI fu condannato alla decapitazione (taglio
della testa con la ghigliottina) --> 21 gennaio 1793. Stessa sorte ebbe la regina.
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La morte di Luigi XVI convinse tutte le nazioni europee a unirsi contro la Francia in una
grande coalizione che inflisse pesanti sconfitte all’esercito rivoluzionario. Nel giugno 1793
la Convenzione approvò una nuova Costituzione che prevedeva il suffragio universale
maschile, ma che rimase inapplicata. La guida della Francia ormai era solo nelle mani del
gruppo di Robespierre (perché i Girondini erano accusati di avere voluto una guerra
insensata, d’accordo con il re) che governava attraverso il COMITATO DI SALUTE
PUBBLICA (dopo aver sciolto la Convenzione). Costretto dagli eventi a dare ogni priorità
alla guerra, Robespierre procedette immediatamente ad una radicale riforma dell’esercito
proclamando in agosto la prima LEVA DI MASSA della storia moderna (estesa ai cittadini
dai 16 ai 50 anni di età). Poi inviò presso le armate al fronte un’ottantina di sanculotti in
funzione di commissari che procedettero all’esecuzione sommaria di diversi alti ufficiali,
i quali, essendo tutti aristocratici, erano sospettati, non a torto, di perdere apposta le
battaglie. Al loro posto, furono promossi sul campo soldati e ufficiali particolarmente
meritevoli. Uno di essi (non dimenticatelo) si chiamava NAPOLEONE BONAPARTE.
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Dopo l’assassinio di Marat per opera di una giovane girondina, nel settembre 1793 i capi
giacobini adottarono il REGIME DEL TERRORE (una dittatura, in poche parole) per
difendere la Rivoluzione, con il ricorso continuo alla ghigliottina (“bagno di sangue” 200.000 arresti, 16.000 esecuzioni). Robespierre iniziò una dura repressione verso coloro
che si opponevano alla sua politica all’interno dello stesso movimento rivoluzionario. Il
Terrore avviò anche una forte SCRISTIANIZZAZIONE, con la spoliazione delle chiese e la
proibizione del culto. Venne introdotto un nuovo calendario e furono introdotte feste laiche.
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Sul piano economico, impose un CALMIERE, cioè un prezzo massimo per la vendita di
generi di prima necessità. Il Comitato di salute pubblica assunse il controllo di tutta la vita
economica della nazione.
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Sul piano militare, il Terrore ottenne successi decisivi: convertì a forza le fabbriche civili in
fabbriche di armi e restituì fiducia all’esercito. Inoltre autorizzò la repressione della
VANDEA, regione cattolica in cui si era levata una grande protesta contro il nuovo regime
di Robespierre.
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Nell’estate del 1794 il Terrore si intensificò: le condanne a morte furono circa 17.000. A
quel punto, però, molti deputati, stanchi di subire lo strapotere di Robespierre, decisero di
agire contro la dittatura giacobina. Infatti, dopo la condanna a morte di Danton, si diffuse la
voce che Robespierre aveva compilato una lista di membri del Comitato di salute pubblica
da mandare alla ghigliottina. Nacque una congiura di membri di tutte le forze politiche. La
mattina del 9 termidoro1, anno II della Rivoluzione (27 luglio 1794), Robespierre e i suoi
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Undicesimo mese del calendario rivoluzionario francese, costruito in contrapposizione a quello gregoriano/cristiano.
I dodici mesi del Calendario Repubblicano
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Autunno (Rima in aire in francese, in aio in italiano)
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Vendemmiaio (Vendémiaire) (22 settembre – 21 ottobre)
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Brumaio (Brumaire) (22 ottobre – 20 novembre)
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Frimaio (Frimaire) (21 novembre – 20 dicembre)
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Inverno (Rima in ôse in francese, in oso in italiano)
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Nevoso (Nivôse) (21 dicembre – 19 gennaio)
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fedelissimi vennero accusati in Convenzione di alto tradimento e arrestati. Il giorno
seguente Robespierre fu ghigliottinato. In breve tempo i TERMIDORIANI posero fine ai
disordini e alle forme di estremismo. Finiva il TERRORE.
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Per garantire il controllo politico della Francia, i termidoriani decisero di riformare l’assetto
delle istituzioni, promulgando la Costituzione dell’anno III, ricordata come Costituzione
del’95. La Francia rimase una repubblica, ma a suffragio ristretto (solo ai cittadini più ricchi
= suffragio censitario). Il potere legislativo venne attribuito a due CAMERE (Consiglio dei
500 e Consiglio degli anziani), mentre l’esecutivo fu affidato ad un DIRETTORIO di 5
membri. I termidoriani al potere furono i portavoce di un bisogno di stabilità, sicurezza e
ordine. Il Direttorio governò dal 1795 al 1799.
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Eliminato Robespierre, la Francia tornò in breve alle drammatiche condizioni del 1793.
Sul piano politico essa divenne il regno della corruzione, della violenza e del caos. Gli
aristocratici tornati dall’esilio e capeggiati dal conte d’Artois, fratello minore di Luigi XVI, si
aggiravano di notte per le strade di Parigi e uccidevano a tradimento gli ex giacobini --->
TERRORE BIANCO.
Sul piano economico l’élite borghese si arricchì a dismisura, ma le casse dello Stato
rimasero vuote e il popolo tornò a fare la fame.
Sul piano militare tutti i territori che le armate rivoluzionarie avevano conquistato sotto
Robespierre passarono nelle mani della Coalizione.
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Il giovane comandante Napoleone Bonaparte, intuendo che i Francesi erano disposti a
lasciarsi alle spalle la democrazia pur di riavere pane, denaro e gloria, preparò con pochi
altri un piano per rovesciare il Direttorio e fondare una dittatura. Irruppe nella sala
dell’Assemblea e sotto la minaccia delle armi la sciolse -----> COLPO DI STATO (= modo
illegale di rovesciare un governo con la forza e di annullare una Costituzione).
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I Francesi approvarono il “governo forte” di Napoleone con un PLEBISCITO
(=consultazione elettorale di tutto il popolo - simile al referendum - Sì o No). 1799: fine
della RIVOLUZIONE FRANCESE.
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Piovoso (Pluviôse) (20 gennaio – 18 febbraio)
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Ventoso (Ventôse) (19 febbraio – 20 marzo)
Primavera (Rima in al in francese, in ile in italiano)
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Germile o Germinale (Germinal) (21 marzo – 19 aprile)
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Fiorile (Floréal) (20 aprile – 19 maggio)
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Pratile (Prairial) (20 maggio – 18 giugno)
Estate (Rima in idor in francese, in idoro in italiano)
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Messidoro (Messidor) (19 giugno – 18 luglio)
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Termidoro (Thermidor) (19 luglio – 17 agosto)
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Fruttidoro (Fructidor) (18 agosto – 16 settembre)