Diapositiva 1 - Dipartimento di Prevenzione

LA MOTIVAZIONE AL CAMBIAMENTO DEGLI STILI DI VITA
Laura Valenari, psicologa, Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria
Stefano Berti, sociologo psicologo, Ufficio Promozione della Salute - Zona T.le 7 Ancona
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATTIVITÀ FISICA NELLE COMUNITÀ
ambiente
naturale
clima
ambiente
artificiale
progettazione
urbana
acqua
ambiente
sociale
trasporti
topografia
cultura
aria
utilizzo
del
territorio
reddito
determinanti
individuali
spazi
aperti
equità
sesso
età
credenze
coesione
sociale
motivazione
attività fisica e
vita attiva
capacità supporto
sociale
Adattato da Dalhlgren
LE TEORIE DEL CAMBIAMENTO
• Cognitive (Teoria dell’apprendimento sociale, Teoria delle credenze
sulla salute), Comportamentali (Teoria dell’azione ragionata, Teoria del
comportamento pianificato, Modello transteorico), Ambientali (Modelli
ecologici, Modelli strutturali).
• Interazione tra comportamento (ciò che uno fa) e cognizione (ciò
che uno pensa: opinioni, convinzioni, attribuzioni e altri processi
mentali)
• Il contesto (ambiente fisico, culturale, emotivo e psicologico) può
favorire o ostacolare il cambiamento
Le relazioni tra cognizione, comportamento e contesto sono circolari
Il modello degli stadi del cambiamento (MTT): gli assunti di
base (Di Clemente e Prochaska 1982)
- Uno dei modelli più utilizzati nella prevenzione e nella promozione della
salute (v. Guadagnare Salute e altro)
- Non è sufficiente una singola teoria per spiegare la complessità del
processo di cambiamento
- Il cambiamento comportamentale è un processo dinamico che si articola nel
tempo tramite la successione di stadi
- Gli stadi sono stabili e aperti
- Per ogni stadio di propensione al cambiamento sono suggeriti specifici
processi e principi di modificazione comportamentale
- I soggetti a rischio tendenzialmente non sono pronti ad una fase di azione verso
il comportamento; importante procedere con gradualità
http://www.dors.it/elenco03.php?codtipo=02020000&annoins=&codarea=
Le tre dimensioni fondamentali del modello
A) Gli stadi del cambiamento: periodo e descrizione delle
caratteristiche comportamentali del soggetto (intenzione di modificare
il comportamento)
B) I processi di cambiamento: strategie cognitivo-comportamentali
messe in atto dal soggetto nel percorso di cambiamento
C) I fattori psicologici: determinano il movimento da uno stadio
all’altro (Self-efficacy, Locus of control, Bilancia decisionale)
Gli stadi del cambiamento
Gli stadi del cambiamento
Praticano attività fisica
regolarmente quindi
cambiamento ma da poco
Non praticano attività fisica,
ma vorrebbero cominciare;
compiono una valutazione dei
pro e dei contro
Non praticano attività fisica,
né vogliono cominciare;
ignorano la natura del
problema
Praticano regolarmente attività
fisica; cambiamento integrato
nello stile di vita
I SEI STADI DEL CAMBIAMENTO
SECONDO IL MODELLO TRANSTEORETICO
DI PROCHASKA E DICLEMENTE (1982 e seg.)
B) I processi di cambiamento cognitivi (1)(meccanismi
personali)
• Consapevolezza sul problema e sui benefici di un eventuale
cambiamento. Tecniche: informazioni da operatori, confronto,
consultazione di materiale
• Attivazione emotiva reazioni emotive a tali informazioni nuove.
Tecniche: riflessione su campagne, ascolto di altre esperienze, roleplaying, psicodramma analitico
• Auto-rivalutazione considerare come e quanto lo status quo e il
cambiamento sono in accordo o meno con i valori personali.
Tecniche: esplicitare i propri valori e modelli significativi di riferimento;
tecniche immaginative (“immagina come sarebbe la tua vita più
attiva…”)
B) I processi di cambiamento cognitivi esperienziali (2)
• Ri-valutazione ambientale valutare in che modo il proprio problema
ha effetto sull’ambiente e sulle persone. Tecniche: esplicitare i propri
valori e quelli dell’ambiente, sottolineare le eventuali discrepanze e gli
effetti del cambiamento sull’ambiente (“cosa penserebbero i tuoi cari
se iniziassi a fare attività fisica?..”) Es. Nordic walking
• Liberazione sociale ampliare le alternative possibili a supporto del
cambiamento. Tecniche: per esempio favorire scelte sociali per lo
spirito di gruppo (per chi inizia a fare attività fisica partecipare ad
avvenimenti di sport, gare amatoriali, ecc. Es. Evento Numana)
B) I processi di cambiamento comportamentali (1)
• Auto-liberazione impegnarsi nel cambiamento attraverso una
comunicazione pubblica. Tecniche: esplicitare la scelta di
cambiamento ad altri (significativi e non)
• Controllo dello stimolo evitare o contrastare stimoli che
incoraggiano il comportamento da modificare. Tecniche: evitare
luoghi e situazioni che lo ricordano; partecipare a gruppi che sono
sulla via del cambiamento (es. passare dal gioco delle carte alla
passeggiata)
• Contro-condizionamento sostituire i comp. da modificare con nuovi
comportamenti in competizione con i vecchi. Tecniche: rilassamento
per gestire le emozioni e l’ansia, controllo emotivo (es. dopo il caffè al
posto della sigaretta vado a fare una passeggiata)
B) I processi di cambiamento comportamentali (2)
• Gestione del rinforzo gratificarsi con un rinforzo positivo dopo aver
effettuato i nuovi comportamenti salutari, nuovi rinforzi che possano
sostituire i vecchi. Tecniche: fare un’attività piacevole per sè,
attribuire un ruolo all’interno del gruppo, monitorare quanto fatto (Es.
andare a passeggiare e raccogliere erba da campo, asparagi, funghi,
fiori, concedersi premi, un gelato…)
• Relazioni di aiuto cercare e ricevere supporto da altri per cambiare
il comportamento. Tecniche: chiedere e accettare aiuto, confrontarsi
con gli altri etc. (Es. chiedere ad un amico di fare insieme attività
fisica)
C) I fattori psicologici
• Self-efficacy: fiducia nelle proprie capacità di organizzare e
realizzare azioni per raggiungere gli obiettivi prefissati (Bandura,
1977- 1991 - 1995)
• Locus of control: tendenza dell’individuo a percepire le situazioni
come contingenti ai propri comportamenti (locus interno) o da forze
esterne (locus esterno). Chi ha locus of control interno è più facilitato
nel processo di cambiamento (Rotter 1966).
• Bilancia decisionale: tecnica di cambiamento consistente nella
valutazione comparativa degli aspetti positivi e negativi di un
comportamento (Es. passare da P a C rapporto di 2 a 1 tra pro e
contro)
Uso del modello nella prevenzione/promozione di
comportamenti di salute
• Chiedere ai soggetti (singoli e/o gruppi) di auto-valutare o valutare
insieme a loro lo stadio di cambiamento al momento presente e sulla
base di questo costruire l’intervento (monitorato in itinere per
controllare le eventuali ricadute)
Attenzione: servono 3-6 mesi per adottare un nuovo comportamento
in genere, 1-2 anni affinché esso diventi un’abitudine!
La Motivazione al Cambiamento
Analisi di alcune dimensioni: l’ importanza assunta dal
cambiamento, l’auto-efficacia o fiducia nelle proprie
capacità e la disponibilità al cambiamento (resistenze e/o
risorse). Puntare ad un equilibrio delle tre dimensioni
Diverse tecniche motivazionali a seconda dello stadio in
cui si trova l’individuo
Tecniche e strategie motivazionali (1)
Pre-contemplazione: approccio informativo per
aumentare la consapevolezza. Strategie: ascoltare, dare
poche informazioni, sollecitare la riflessione, non
giudicare
Contemplazione: intervento informativo-educativo
(intenzione a cambiare). Strategie: bilancia decisionale;
auto-rivalutazione e rivalutazione ambientale
Tecniche e strategie motivazionali (2)
Preparazione: aiutare il soggetto ad immaginare il
cambiamento e i suoi possibili effetti. Strategie:
concordare il piano di cambiamento, obiettivi a brevemedio termine, valutazione aspettative, risorse e persone
di supporto
Azione: Aiutare la persona a compiere i passi necessari
all’attuazione del cambiamento. Strategie: Sostenere e
rinforzare i cambiamenti in via di realizzazione
Tecniche e strategie motivazionali (3)
Mantenimento: mantenere i risultati raggiunti e prevenire
le ricadute. Strategie:Aiutare la persona a identificare e
utilizzare strategie che impediscano la ricaduta.
Ricaduta: ritorno al comportamento problematico che si
intendeva modificare. Strategie: Aiutare la persona a
riavviare i processi di contemplazione, determinazione e
azione, senza restare demoralizzato e abbandonare.
Esempi: Tecnica del problem solving
- Individuare il problema/ostacolo al cambiamento (es.
mancanza di tempo)
- Suddividerlo in sotto-problemi o micro-obiettivi (es.
ricavare tempo + aggiungere esercizi)
- Valutare le risorse (interne ed esterne) disponibili
- Individuare delle strategie di azione
- Agire e valutare i risultati
- Eventualmente rivalutare il problema
Suggerimenti per superare gli impedimenti reali e i pretesti per non fare
attività fisica (1)
Mancanza di tempo
• Monitorare le attività giornaliere per una settimana e ricavare tre intervalli di tempo di 30 minuti che
possono essere usati per fare attività fisica
• Aggiungere esercizi fisici alle attività quotidiane. Per es. andare in bicicletta al lavoro, fare la spesa,
portare fuori i il cane, fare esercizi mentre si guarda la TV, parcheggiare lontano e raggiungere la propria
destinazione a piedi
Mancanza di supporto sociale
• Spiegare i vantaggi dell’attività fisica agli amici e alla propria famiglia. Chiedere loro di essere di supporto
al proprio impegno
• Invitare amici e membri della famiglia a fare attività fisica insieme. Partecipare ad attività sociali che
comportino movimento e prestazioni fisiche
Mancanza di energia
• Programmare le attività fisiche in modo che cadano nei periodi in cui ci si sente più in forma
• Avviare pratiche energizzanti (I 5Tibetani)
•Convincere che fare attività fisica migliorerà le condizioni di forza e resistenza
Mancanza di forza di volontà
• Pianificare e fare in modo che l’attività fisica rientri nei doveri giornalieri
• Frequentare persone che fanno attività fisica
Suggerimenti per superare gli impedimenti reali e i pretesti per non fare
attività fisica (2)
Timore di farsi male
• Insegnare/imparare come fare riscaldamento e raffreddamento per prevenire incidenti
• Imparare come esercitarsi in modo appropriato all’età, alla forma fisica, alle attitudini e allo stato di salute
• Scegliere attività che hanno un basso rischio di incidenti
Mancanza di attitudini
• Scegliere attività che non richiedono particolari abilità, come camminare, correre o salire le scale
• Esercitarsi con amici che sono al proprio livello
Mancanza di risorse
• Scegliere attività che richiedono il minimo equipaggiamento possibile come correre, camminare, salire le scale
o esercitarsi in casa
• Identificare nella propria comunità risorse gratuite o quasi ( parchi, spiagge, percorsi nella natura, programmi
di ricreazione pubblici, ecc.)
Condizioni meteorologiche sfavorevoli
• Sviluppare un certo numero di attività regolari che si possono fare indipendentemente dal tempo
meteorologico (danza, nuoto, esercizi a casa, salire le scale, ballare, attività in palestra-), camminare in città
con abbigliamento adeguato
Impegni familiari
• Fare esercizi con i bambini. Fare camminate insieme o giocare a giochi attivi.
Pensionamento
• Guardare ai propri anni di pensione come un occasione per diventare più attivi
• Imparare nuove cose che hanno sempre attratto, come ballare o nuotare.
Esempi: La bilancia decisionale
Valutare i pro e i contro del cambiamento:
- Aspetti positivi del suo stile di vita
- Aspetti negativi del suo stile di vita
- Aspetti negativi di uno stile di vita più attivo
- Aspetti positivi di uno stile di vita più attivo
La bilancia decisionale
Far emergere l’insieme dei costi e dei
benefici di una situazione
I pro del problema
I contro del problema
I contro del cambiamento
I pro del cambiamento
Esempi: il piano di cambiamento del
comportamento
- Voglio cambiare il/i seguente/i comportamento/i
- La ragione più importante per cui voglio fare questo
cambiamento
- Altre ragioni
- Il mio obiettivo principale da raggiungere
- Per raggiungerlo cosa devo fare
- I primi tre passi verso il cambiamento
- Il mio piano sta funzionando quando…
Trappole ed ostacoli eventuali con possibili soluzioni
Scheda per progettare il cambiamento
Le ragioni più importanti per cui voglio fare questo cambiamento sono:
Gli obiettivi primari che voglio raggiungere col cambiamento sono:
Per raggiungere tali obiettivi ho in progetto di:
AZIONE SPECIFICA
QUANDO?
Ci sono altre persone che possono aiutarmi nel cambiamento
PERSONE
MODI POSSIBILI
Ci sono possibili ostacoli al cambiamento, come dovrei gestirli?
POSSIBILE OSTACOLO AL CAMBIAMENTO
COME REAGIRE
Saprò che il mio piano sta funzionando quando vedrò questi risultati:
Come incentivare la motivazione?
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
• Comportamento spaziale
• Comportamento motorio/gestuale
• Mimica del volto
• Aspetto esteriore
• Aspetti non verbali del parlato
Come incentivare la motivazione
- Utilizzare la comunicazione emotiva
- Incoraggiare le attività più gradite
- Iniziare da obiettivi contenuti
- Adattare l’intervento allo stadio di cambiamento
- Puntare sugli aspetti relazionali
- Lavorare sui vantaggi / sulle barriere
- Utilizzare le tecniche della comunicazione (atteggiamento non
giudicante; comunicazione non verbale; ascolto attivo; empatia)
Puntare sulla rete sociale e sulle relazioni interpersonali
Il cammino dal punto di vista psicologico
Mod da D. Fregosi – “Camminare: uno strumento per il self-empowerment”
•senso di libertà
•piacere
•istintualità
•introspezione
•sollecitazione dei sensi e del
corpo
•riconoscimento delle
proprie difficoltà
•attribuzione interna della causalità del
proprio comportamento
•capacità di adattamento, flessibilità
se stessi
rapporto con
gli altri
l’ambiente
Monitoraggio e valutazione
• Questionario di gradimento per i partecipanti
• Questionario rilevazione attività fisica (IPAQ)
• Questionario per il monitoraggio delle presenze e
dell’attività
Grazie e…. buon gruppo di cammino a tutti!
Esercitazione pratica sulla motivazione e sulle
dinamiche di gruppo
- Far collocare le persone in base alla loro attuale propensione
a fare attività fisica, all’interno di uno degli stadi di cambiamento
rappresentati nei 5 cartelli esposti in sala.
- Gestire l’interazione con ogni sotto gruppo secondo tecnica
motivazionale simulando la gestione di un incontro di
presentazione del gruppo di cammino
“Abbiamo già chiesto alle persone quanto si sentono
pronte a fare attività fisica e abbiamo ottenuto le
risposte che leggiamo nei cartelli: ora procediamo
nella interazione secondo tecnica motivazionale con
ogni sottogruppo”