UNIVERSITAT POLITÈCNICA DE CATALUNYA ESCUELA TÉCNICA SUPERIOR DE ARQUITECTURA DE BARCELONA MASTER IN ARQUITECTURA ENERGÍA Y MEDIO AMBIENTE ANNO 2010/2011 BILANCIO ENERGETICO DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO CONNESSO ALLA RETE IN REGIME DI SCAMBIO SUL POSTO Tutor: Anna Pages Autore: Luigi Russo Barcelona, Settembre 2011 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto INDICE 1. Introduzione ………………………………………………………………………..………………….4 1.1. Quadro d’insieme ………………………………………………………………..……………….4 1.2. Obiettivi .………………………………………………………………………..…………………5 1.3. Metodologia …………………………………………………………………….…………………6 2. La tecnologia fotovoltaica …………………………………………………………………….............7 2.1. L’energia solare e le celle fotovoltaiche ……………………………………………………..……7 2.2. Le componenti dell’impianto …………………………………………………………………..…9 2.3. Le tipologie d’impianto …………………………………………………………………….……14 2.3.1. Gli impianti connessi alla rete ……………………………………………………….……15 2.3.2. Gli impianti isolati…………………………………………………………………………17 3. La diffusione del fotovoltaico in Europa ………………………………………………………...…19 3.1. Il caso dell’Italia …………………………………………………………………………………20 4. L’incentivazione dell’energia fotovoltaica in Italia …………………………………………..……23 4.1. L’incentivo in Conto Energia ……………………………………………………………………24 4.2. Lo Scambio sul Posto e il Contributo in Conto Scambio ………………………………………..32 4.2.1. Esempi …………………………………………………………………………………….35 5. Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico …………………………………………………...38 5.1. Descrizione del caso di studio …………………………………………………………………...39 5.1.1. Localizzazione geografica ………………………………………………………………...39 5.1.2. Analisi dell’edificio ……………………………………………………………….………40 5.1.3. Descrizione dell’impianto ……………………………………………………...…………41 5.2. Analisi della produzione annuale ……………………………………………………..…………43 5.2.1. Valutazione della radiazione solare ………………………………………………………43 5.2.2. Calcolo del rendimento di produzione ……………………………………………………46 5.3. Bilancio dell’energia elettrica scambiata …………………………………………..……………48 5.4. Conclusioni ……………………………………...………………………………………………50 6. Valorizzazione dell’energia fotovoltaica in regime di Scambio sul Posto …………..……………52 6.1. Analisi giornaliera ………………………………………………………………….……………53 6.1.1. Livelli di consumo ……………………………………………………………………...…53 6.1.2. Grafici Produzione – Consumo ……………………………………………………...……57 2 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.2. Ipotesi di Ottimizzazione ………………………………………………………………..………59 6.2.1. Strategia d’intervento ………………………………………………………………..……60 6.2.2. Stima della radiazione secondo l’orientamento ………………………………..…………61 6.2.3. Incrementi di energia auto consumata ……………………………………………….……62 6.3. Risultati ………………………………………………………………………………….………67 7. Conclusioni ……………………………………………………………………………………..……70 8. Bibliografia ……………………………………………………………………………………..……72 3 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 1. Introduzione 1.1. Quadro d’insieme Il Protocollo di Kyoto rappresenta il primo strumento di attuazione della Convenzione Quadro sui Cambiamenti climatici firmata nel Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992 e prevede, in particolare per i Paesi dell’Unione Europea, il vincolo di ridurre le emissioni dei gas serra del 5,2% nel periodo 2008 - 2012 rispetto ai livelli calcolati per il 1990. L’Italia ha ratificato il Protocollo con la legge n. 120 del 1 Giugno 2002 impegnandosi a ridurre entro il 2012 le emissioni di gas ad effetto serra del 6,5% attraverso la redazione del Piano di Azione Nazionale (PAN) approvato con delibera n. 123 del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) del 2002 e poi rivisto nel 2007. In questi ultimi mesi, in seguito all’emanazione della Direttiva Europea 2009/28/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifiche alla precedente delibera 2011/77/CE, è stato approvato dal governo italiano il relativo Decreto Legislativo di attuazione, il cosiddetto “Decreto Rinnovabili”. Tale Decreto definisce gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale finanziario e giuridico necessari per il raggiungimento degli obiettivi in maniera di quote complessiva di energia da fonti rinnovabili previsti per il 2020. Le misure principali riguardano industria, trasporti, settore civile, crescita fonti rinnovabili e dovrebbero riuscire a consentire una riduzione delle emissioni nel 2020, del 20% in meno del livello registrato nel 1990. Il sistema degli incentivi a sostegno della tecnologia fotovoltaica, lanciati in Italia a partire dal 2000, ha subito negli ultimi anni una sostanziale modifica. Si è passati infatti da un sistema basato principalmente su contributi a fondo perduto a parziale copertura del costo d’acquisto dell’impianto, ad un sistema volto invece a valorizzare l’energia prodotta da quest’ultimo riconoscendo ad essa un sovrapprezzo, rispetto all’energia prelevata dalla rete. Il nuovo sistema del “conto energia” si pone l’obiettivo infatti di valorizzare le prestazioni dei sistemi fotovoltaici riconoscendo una tariffa incentivante per unità energetica prodotta. Gli introiti derivanti dalla cessione dell’energia al gestore della rete, sommati al risparmio conseguito sulla bolletta in proporzione all’energia autoprodotta, consentono di ripagare l’investimento iniziale già dopo alcuni anni. 4 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 1.2. Obiettivi Secondo quanto previsto dal sistema incentivante introdotto in Italia con l’avvento del Conto Energia, l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico può essere immessa direttamente nella rete e quindi venduta al Gestore oppure scambiata con l’utente. Se nel primo caso la priorità è quella di ottimizzare la producibilità dell’impianto al fine di ottenere il massimo profitto economico, nel secondo caso, invece, è importante ottimizzare lo scambio tra le quantità di energia immessa e prelevata. Attraverso l’analisi condotta su un edificio dotato di impianto si tenta di scoprire come si può ottenere il massimo vantaggio dall’incentivo in Conto Scambio dovuto appunto dallo scambio di energia con la rete. 5 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 1.3. Metodologia Al fine di investigare sulle modalità di ottimizzazione dello scambio di energia con la rete in un edificio dotato di un impianto fotovoltaico sono state condotte delle valutazione su un caso reale. Come caso di studio è stato scelto un edificio commerciale, di cui si dispone dei dati annuali di energia prodotta, consumata, e quindi, per differenza autoconsumata o immessa in rete. Con i dati mensili disponibili per il 2010 è stato effettuato un bilancio annuale, tra le quantità di energia elettrica scambiata necessario a capire quanta parte dell’energia prodotta viene consumata e quanta invece viene immessa in rete e, parallelamente, conoscere come vengono soddisfatti i consumi, se attraverso la produzione istantanea di energia fotovoltaica oppure mediante il prelievo dalla rete. Sulla base delle regole previste dal regime di Scambio sul Posto è stato eseguito il bilancio economico relativo alle quantità precedentemente calcolate, necessario a valutare la congruenza nel rapporto tra le parti. In fine, in base alla distribuzione oraria dei valori di consumo e di produzione giornalieri, è stata scelta la strategia più idonea a ottimizzare l’energia prodotta dall’impianto al fine di ridurre per quanto possibile il volume di energia prelevato dalla rete. 6 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 2. La tecnologia fotovoltaica 2.1. L’energia solare e le celle fotovoltaiche La conversione della radiazione solare in una corrente di elettroni avviene nella cella fotovoltaica. Il dispositivo è costituito da una sottile lama di materiale semiconduttore (quasi sempre si utilizza il silicio) opportunamente trattata. Il trattamento al quale viene sottoposto il semiconduttore consiste in una serie di processi chimici che nel complesso assumono il nome di “drogaggio”. Inserendo nella struttura cristallina del silicio alcune impurità costituite da atomi di boro e di fosforo si permette il movimento degli elettroni e quindi la formazione di una differenza di potenziale tra le due facce della cella esposta alla radiazione luminosa. Se poi le due facce vengono collegate ai due morsetti di un utilizzatore si ha il passaggio di corrente elettrica. Figura 1, L’effetto fotovoltaico I diversi tipi di celle fotovoltaiche differiscono per i processi di produzione. In generale la tipica cella fotovoltaica è costituita da un sottile wafer di spessore pari a 0,25-0,30 mm circa di silicio monocristallino o policristallino. Essa è di forma quadrata e di superficie pari a circa 100 cm² (fino a 225 cm² ) e si comporta come una minuscola batteria producendo, nelle condizioni standard di irraggiamento una corrente di 3 ampère (A) con una tensione di circa 0,5 volt (V). Esistono diversi tipi di celle fotovoltaiche; il mercato propone celle in silicio monocristallino, in silicio policristallino, in silicio amorfo e i prodotti in film sottile. Le differenze maggiori sono dovute al processo che porta alla formazione della fetta di silicio, detta “wafer”, che costituirà la struttura principale e verrà sottoposta ai successivi trattamenti chimici. Le diverse celle mostrano, in virtù delle loro peculiari caratteristiche, efficienze di conversione molto diverse. Le celle attualmente sul mercato si distinguono per il processo di fabbricazione con le quali vengono ottenute. 7 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Le celle più pregiate, che offrono le prestazioni migliori, sono quelle in silicio monocristallino. Il silicio a cristallo singolo, o monocristallino, è ottenuto da un processo detto di melting a partire da cristalli di silicio di elevata purezza che, una volta fusi, vengono fatti solidificare a contatto con un seme di cristallo. Il processo di raffreddamento porta alla formazione di un lingotto cilindrico formato da un solo cristallo del diametro di 13-20 cm e con una lunghezza che può raggiungere i 200 cm. Il lingotto viene poi tagliato in lame sottili utilizzando seghe a filo ad alta precisione. Lo spessore dei wafers che si ottengono è di 250-300 µm. Il wafer di silicio policristallino si ottiene dalla fusione e successiva ricristallizzazione del silicio di scarto dell’industria elettronica (“scraps” del silicio). La ricristallizzazione non avviene in maniera ordinata come accade per il silicio monocristallino, poiché dal bagno fuso si originano più cristalli che crescono contemporaneamente. L’accrescimento è più veloce di quello del silicio monocristallino e richiede anche meno energia. Per tale ragione il costo dei pannelli realizzati in silicio policristallino è inferiore a quello dei pannelli in monocristallo, al prezzo però di un minor rendimento a parità di superficie. Il silicio amorfo differisce in maniera sostanziale per il processo produttivo con cui si ottiene. Il materiale attivo è disponibile in forma di gas e viene depositato su diversi tipi di superfici di sostegno. La pellicola che si deposita raggiunge uno spessore di pochi micron, a differenza dei 250350 µm delle celle in cristallo. Una tecnologia di questo genere consente interessanti applicazioni potendosi integrare laddove i più tradizionali pannelli soffrono dei vincoli dovuti alla loro struttura rigida; tuttavia la tecnologia del film sottile non offre le stesse garanzie di stabilità nel tempo del rendimento delle celle. Figura 2, Celle fotovoltaiche in silicio monocristallino, policristallino e amorfo Infine, le celle a film sottile, composte da strati di materiale semiconduttore (non sempre è presente il silicio), depositati generalmente come miscela di gas su supporti a basso costo (vetro, polimeri, alluminio) che danno consistenza fisica alla miscela. Tra queste tecnologie si sono affermate, oltre alla tecnologia di produzione delle cella tradizionale in silicio amorfo, quelle per la produzione di celle a film sottile in CDTE (telloruro di cadmio), di celle in GaAs (arseniuro di gallio-rendimento di laboratorio 35%) e di celle in CIS (diseliniuro doppio di rame ed iridio). 8 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 2.2. Le componenti dell’impianto La singola cella fotovoltaica costituisce il componente elementare dell’impianto ma, per essere in grado di fornire una potenza elettrica significativa, deve essere collegata in serie ad altre celle fino a formare il modulo fotovoltaico, di potenza media compresa tra i 50 e i 280 Wp. Per aumentare ancora la potenza elettrica è necessario collegare tra loro più moduli, in serie o in parallelo. Più moduli collegati in una struttura comune vengono indicati con il termine di pannello, mentre un insieme di pannelli collegati elettricamente in serie costituisce una stringa. Infine, il collegamento in parallelo di più stringhe, fino a raggiungere la potenza elettrica desiderata, costituisce il generatore. L’impianto fotovoltaico nel suo complesso non è costituito dal solo generatore, ma necessita di una serie di componenti ausiliari di connessione alle utenze e/o alla rete di distribuzione, di accumulo energetico e di trasformazione.Vengono di seguito analizzati in maggior dettaglio i componenti principali di un sistema fotovoltaico, senza distinzione tra sistemi collegati alla rete e sistemi isolati. 9 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - i moduli Per formare il modulo fotovoltaico le celle devono essere collegate elettricamente e assemblate l’una a fianco dell’altra. A questo scopo, le celle vengono posate su un supporto rigido, costituito da vetro o da materiali plastici adatti (EVA) e protetto da un vetro anteriore. Sono commercializzate anche soluzioni a doppio vetro, che consentono trasparenze talvolta essenziali per l’integrazione architettonica dei pannelli, o pannelli con bassa trasmittanza termica e quindi buone proprietà isolanti, che ne consentono l’utilizzo quali elementi di tamponamento. Le celle realizzate in silicio amorfo consentono invece la deposizione del semiconduttore su diversi materiali e supporti fino a realizzare prodotti leggeri e deformabili. Non è necessario l’utilizzo del substrato di EVA e il modulo ha un aspetto molto gradevole, presentandosi come una superficie uniforme con riflessi anche colorati. Un’altra soluzione particolarmente interessante dal punto di vista architettonico è rappresentata dalle tegole fotovoltaiche costituite da strisce già formate in tegole preaccostate su una struttura di supporto. Tutti i moduli fotovoltaici si configurano esternamente come componenti a due terminali caratterizzati da uno specifico valore di tensione e di corrente. Il collegamento tra le celle viene realizzato a mezzo di sottili bandelle metalliche elettrosaldate; quelle terminali vengono generalmente fatte uscire dal retro forando il supporto posteriore in corrispondenza della cassetta di terminazione, che si presenta come un contenitore plastico fissato sul retro del modulo contenente la morsettiera che rende disponibili le due polarità. I moduli sono poi generalmente completati con una cornice esterna in alluminio anodizzato che facilita le operazioni di montaggio e consente di distribuire gli sforzi dovuti al serraggio dei dadi o ad altre sollecitazioni. Il modulo risulta inoltre protetto da infiltrazioni poiché la cornice viene fissata con collanti siliconici. Alcune soluzioni commerciali prevedono la fornitura di moduli senza cornice esterna; l’aspetto della struttura risulta più snello e questi pannelli meglio si prestano ad integrazioni architettoniche, anche se presentano alcuni problemi di montaggio e di isolamento. 10 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - i sistemi di accumulo Laddove sia necessario immagazzinare l’energia prodotta dal sistema fotovoltaico per renderla disponibile nelle ore di basso o nullo irraggiamento, l’impianto deve essere completato con una batteria di accumulatori di opportuna capacità che consentano anche di far fronte ai carichi di punta richiesti dall’utenza. I requisiti principali degli accumulatori adatti all’accoppiamento con i generatori fotovoltaici possono essere riassunti come segue: - buone capacità di assorbimento e cessione di energia in piccole e grandi quantità; - elevata intensità di corrente in uscita; - lunga durata; - ridotta manutenzione; - ridotta autoscarica. Tra le batterie disponibili sul mercato le più idonee risultano quelle al piombo acido che hanno registrato negli ultimi anni un incremento di prestazioni ed affidabilità. In termini di prezzo, è necessario evidenziare che le batterie risultano, più ancora dei moduli fotovoltaici, i componenti più costosi dell’impianto; richiedono infatti una sostituzione al termine della loro vita utile che risulta generalmente di 6 ÷ 8 anni, contro una vita utile dei pannelli di 30 anni. È necessaria inoltre una periodica manutenzione. Oltre alle batterie al piombo acido, il mercato offre, le batterie al nichel/cadmio che hanno una maggiore autoscarica e presentano il problema dello smaltimento finale del cadmio, ma offrono una vita utile più lunga. In ogni caso, qualunque sia la scelta in merito al tipo di accumulatore, particolare attenzione deve essere riservata all’alloggiamento dello stesso. È da preferire la collocazione all’interno di locali esenti da umidità, polveri sospese e fumi, con temperature comprese tra i +5 e i +50°C. Le pareti devono possibilmente essere rivestite con materiali antiacido, così come le strutture sulle quali vengono posati gli accumulatori. 11 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - i convertitori statici I convertitori statici sono apparecchi elettronici in grado di convertire le grandezze elettriche tensione e corrente di un circuito, in grandezze elettriche diverse per forma e/o valore. Nello specifico, si identifica con la dizione tecnica, di derivazione anglosassone, inverter (o convertitore statico CC/AC) il dispositivo elettronico in grado di convertire una corrente elettrica continua (prodotta dai moduli) in corrente alternata a 230V per impiegarla nell’alimentazione delle normali utenze a bassa tensione o per immetterla nella rete elettrica. Anche tra gli inverter progettati per un’applicazione a valle del generatore fotovoltaico esistono significative differenze. Infatti, come vedremo in seguito, il generatore fotovoltaico può essere collegato direttamente alla rete elettrica di distribuzione (impianto grid-connected) ovvero può funzionare ad isola (impianto stand-alone); l’inverter scelto dovrà pertanto risultare idoneo al tipo di collegamento e alla destinazione d’uso dell’impianto fotovoltaico. Commercialmente sono disponibili inverter idonei per le applicazioni fotovoltaiche con potenze che partono da un centinaio di watt per arrivare ad alcune migliaia di watt, nelle applicazioni in parallelo alla rete. L’inverter comprende inoltre il dispositivo di interfaccia di rete (a norma CEI 11-20) contenente le protezioni lato AC, in grado di interrompere l’immissione di corrente in rete se la tensione o la frequenza della corrente immessa differiscono da quelle di rete oltre i limiti accettati dalla normativa vigente, o se viene isolato il ramo di rete cui è connesso l’inverter stesso. 12 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - il BOS Il trasferimento dell’energia dal sistema fotovoltaico all’utenza avviene, oltre che attraverso l’inverter, anche mediante ulteriori dispositivi. L’insieme dei dispositivi necessari per trasformare e adattare la corrente continua prodotta dai moduli alle esigenze dell’utenza finale, che trovano collocazione fisica in una posizione intermedia compresa tra i moduli e l’utenza stessa, prende il nome di BOS (Balance of System). Un elemento essenziale del BOS, se le utenze devono essere alimentate in corrente alternata o se il generatore è connesso alla rete, è l’inverter stesso. Fanno inoltre parte del BOS le batterie, il regolatore della carica e il controllore della scarica della batteria e l’insieme dei cablaggi e delle derivazioni. Così come i moduli fotovoltaici sono caratterizzati dalla loro efficienza di trasformazione, anche la restante parte del sistema (il BOS) è caratterizzato da un’efficienza di conversione espressa dal rapporto tra l’energia disponibile in corrente alternata alle utenze e l’energia elettrica in corrente continua in uscita dal generatore. L’efficienza del BOS (anche indicata come PR, Performance Ratio) è determinata da molti fattori di perdita, quali: - perdita per effetto temperatura 6% - perdita dell’inverter 7% - perdita per ombreggiamento3% - perdita per mismatching (imperfetto accoppiamento tra i moduli) 3% - perdita per riflessione della luce 3% - perdite dovute alla resistenza dei cavi 1% L’energia utile è quella parte dell’energia elettrica disponibile ai morsetti dei moduli in corrente continua, che viene trasformata in corrente alternata, ovvero l’efficienza del BOS così come prima definita. Normalmente l’efficienza del BOS di un sistema fotovoltaico raggiunge valori compresi tra il 75% e l’85%. L’efficienza globale del sistema è data dal prodotto tra l’efficienza dei moduli e quella del BOS. 13 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 2.3. Le tipologie d’impianto Spesso i sistemi fotovoltaici vengono classificati in base alla potenza d’impianto. Tuttavia, una classificazione molto più generale può essere fatta dividendo i sistemi in due grandi categorie: - sistemi collegati alla rete (o grid connected); - sistemi isolato (o stand alone). Gli impianti grid conncted sono stabilmente collegati alla rete elettrica di distribuzione. Nelle ore in cui l’impianto non è in grado di produrre energia sufficiente per soddisfare le richieste dell’utenza, la rete elettrica cede energia all’utilizzatore operando in parallelo all’impianto fotovoltaico. Invece, nelle ore in cui l’impianto produce più energia di quanta ne venga utilizzata, il surplus viene ceduto alla rete elettrica. Si può quindi affermare che la rete funziona da batteria di accumulo per il sistema fotovoltaico. Questi impianti richiedono pochissima manutenzione non essendo dotati di parti in movimento. I sistemi isolati non dispongono della rete nazionale quale batteria di accumulo e devono perciò essere autonomi anche nello stoccaggio dell’energia. Sono quindi dotati di specifici accumulatori a lunga durata e vengono utilizzati soprattutto per l’elettrificazione rurale e montana. 14 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 2.3.1. Gli impianti connessi alla rete La prima categoria di impianti fotovoltaici, la cui diffusione è cresciuta in maniera considerevole grazie ai programmi di sostegno ed incentivazione promossi dal Governo Italiano, è quella degli impianti connessi alla rete elettrica di distribuzione. Questi impianti sono destinati alla fornitura di energia elettrica per utenze già collegate alla rete e hanno la particolarità di lavorare in regime di interscambio con la rete elettrica locale. In particolare, nelle ore di luce l’utenza consuma l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto mentre, quando non c’è luce o l’intensità della radiazione luminosa non è sufficiente per permettere all’impianto di produrre energia elettrica o ancora se l’utente richiede, più energia di quanta l’impianto possa produrre, sarà la rete elettrica a garantire l’approvvigionamento dell’energia necessaria. Dall’altro lato, se l’impianto solare produce più energia di quella richiesta dall’utenza, il surplus può essere immesso in rete. In questo caso si parla di cessione delle “eccedenze” alla rete elettrica locale. Un impianto FV a immissione in rete è principalmente composto dai seguenti componenti: Figura 3, Schema di un impianto connesso alla rete - 1 moduli fotovoltaici: costituiscono il generatore di energia elettrica vero e proprio, che convertono la radiazione solare in corrente elettrica continua; - 2 quadro elettrico di campo in continua: all’interno sono alloggiati gli organi di protezione e di sezionamento della corrente continua generata dall’impianto; - 3 inverter (convertitore DC/AC): converte la corrente da continua in alternata. Nel caso di sistemi grid-connected si "aggancia" alla tensione della rete elettrica, in modo da poter collegare la sua uscita alla tensione della rete elettrica; - 4 contatore dell’energia prodotta: segnala quanta energia e’ prodotta dall’impianto e trasmette i dati al GSE al fine di poter quantificare il contributo in Conto Energia; 15 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - 5 quadro elettrico in alternata: contiene gli organi di manovra e protezione della corrente alternata in uscita dall’inverter; - 6 quadro elettrico dell’utenza: e’ il classico quadro elettrico presente a valle del contatore dell’energia elettrica in tutti gli impianti esistenti; - 7 contatore bi-direzionale per il net metering: attraverso il quale viene conteggiata l’energia immessa in rete e quella assorbita dall’utenza. L’allacciamento dell’impianto alla rete assicura la disponibilità di energia elettrica in tutte le ore del giorno, consentendo un dimensionamento più flessibile del generatore al quale non è richiesto di coprire, mediante produzione diretta o mediante utilizzo dell’energia stoccata negli accumulatori, l’intero carico elettrico richiesto dall’utenza. Il dimensionamento dell’impianto può essere quindi realizzato anche in base ad altri parametri quali la superficie o il budget disponibile per l’investimento. Inoltre, la presenza della rete consente che l’energia prodotta dal sistema non venga mai sprecata; è infatti noto che il rendimento dei sistemi di accumulo non è molto elevato. Gli impianti fotovoltaici collegati alla rete elettrica di distribuzione non richiedono una manutenzione impegnativa. Il generatore fotovoltaico non presenta infatti parti meccaniche in movimento e la manutenzione si risolve nella rimozione, dalla superficie dei pannelli, della sporcizia e della polvere che si accumulano, utilizzando semplicemente l’acqua. È necessario però controllare con cadenza semestrale alcune componenti del BOS quali i cavi di collegamento e l’inverter. 16 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 2.3.2 Gli impianti isolati In questo tipo di impianto l’energia generata alimenta direttamente il carico elettrico; quella in eccesso viene accumulata nelle batterie che la rendono disponibile nei periodi in cui il generatore fotovoltaico non produce corrente. Questi impianti rappresentano la soluzione più idonea per soddisfare la richiesta di energia di utenze isolate per le quali il costo di elettrificazione, sarebbe certamente alto. Nei sistemi fotovoltaici isolati l’immagazzinamento dell’energia in genere viene effettuato mediante accumulatori elettrochimici. La presenza di batterie di accumulo permette di garantire la continuità dell’erogazione di energia anche in caso di basso irraggiamento o guasto temporaneo dei generatori. Mentre per un impianto FV connesso alla rete si vuole massimizzare l’irradiazione annuale e quindi la producibilità dell’impianto, per un impianto FV autonomo dotato di accumulatori elettrochimici si desidera massimizzare la radiazione giornaliera e minimizzare il divario tra il mese più favorevole e quello meno favorevole. In particolare, per determinare la potenza nominale del generatore fotovoltaico in modo da assicurare l’autosufficienza dell’impianto, è necessario imporre che la produzione d’impianto nel mese più sfavorevole risulti maggiore dell’assorbimento. Ciò comporta un surplus di energia nei mesi più favorevoli che non verrà assorbito dagli accumulatori ma sprecato. La capacità energetica in kWh degli accumulatori deve garantire un certo numero di giorni di autonomia (pari di solito a 4-5 giorni). Lo sviluppo tecnologico in questo settore, legato all’industria automobilistica, ha permesso di ottenere accumulatori al piombo acido con bassa autoscarica, lunga vita (maggiore di 6 anni) e manutenzione ridotta (o addirittura nulla). I componenti fondamentali di un sistema fotovoltaico isolato sono per la maggiorparte gli stessi di quelli descritti nel caso precedente, con l’aggiunta di: Figura 4, Schema di impianto isolato 17 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - 8 regolatore di carica: si occupa della carica delle batterie di accumulo dell'energia; - 9 batterie: accumulano l'energia da utilizzare per l'alimentazione dell'utenza isolata. Le batterie ricevono energia dal generatore fotovoltaico attraverso il regolatore di carica, ed inviano corrente continua all'inverter per la produzione di corrente alternata per il funzionamento dei consueti utilizzatori elettrici. La manutenzione di un impianto fotovoltaico isolato richiede alcune attenzioni in più rispetto a quelle riservate agli impianti collegati alla rete elettrica di distribuzione. Oltre ai normali controlli previsti anche per gli impianti grid connected e alla pulizia periodica dei pannelli, particolare cura deve essere riservata alla manutenzione e gestione degli accumulatori. La vita utile delle batterie varia, a seconda dell’elettrolita usato, tra 5 e 8 anni, ma preme sottolineare che la durata degli accumulatori stessi è vincolata ad un controllo attento delle loro condizioni di funzionamento e di conservazione. 18 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 3. La diffusione del fotovoltaico in Europa Presa nel suo complesso, l’Europa rappresenta indubbiamente l’area geografica leader per installazioni fotovoltaiche, contando per circa il 67 % del totale cumulato installato a livello mondiale. Il grafico sotto, rappresenta l’andamento della potenza installata tra il 2009 e il 2010 e la potenza totale cumulata a fine 2010. Innanzitutto possiamo leggere l’arresto della diffusione del fotovoltaico in Spagna e in Francia dovuto sicuramente a un brusco arresto nella politica di incentivazione. Il record comunque è mantenuto dalla Germania che tuttavia non ha risentito dell’abbassamento delle tariffe incentivanti raggiungendo il tetto dei 17 GW installati. potenza installata 2009 potenza installata 2010 potenza cumulata 2010 18000 15000 MW 12000 9000 6000 3000 0 Germania Spagna Italia Francia Grafico 1, Potenza annuale installata e totale cumulata al 2010. 19 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 3.1. Il caso dell’Italia Nel grafico 2 possiamo leggere l’andamento delle nuove installazioni e della potenza fotovoltaica totale cumulata a partire dal 2007, anno in cui è stato introdotto il Nuovo Conto Energia in Italia. Potenza installata (MW) Potenza cumulata (MW) 6000 5000 MW 4000 3000 2000 1000 0 2007 2008 2009 2010 Grafico 2, Potenza annuale e cumulata installata in Italia dal 2007 al 2010 L’incremento più importante è quello registrato nel 2010, anno in cui sono stati installati quasi 85000 nuovi impianti che hanno portato ad accumulare una potenza totale pari a 7200 MW. Nel grafico successivo è analizzata la potenza installata a seconda della fascia di potenza dell’impianto. Analizzando l’evoluzione degli impianti di piccola taglia, quelli da 1 a 20 kW, possiamo vedere come fino all’anno scorso la loro diffusione si è ridotta ad un quarto rispetto a quanto installato nel 2007 a scapito di una maggiore diffusione delle taglie superiori. In particolare si sono affermate le grandi centrali fotovoltaiche a seguito dei forti investimenti economici dovuti soprattutto alle convenienti tariffe incentivanti introdotte in Iatalia con il Conto Energia. Possiamo concludere affermando che, nel corso degli ultimi tre anni, la taglia media di potenza installata è passata dai circa 7 kW agli oltre 27 kW. Questo vuol dire che sul mercato del fotovoltaico si stanno sempre di più concentrando le attenzioni dei grandi investitori che mirano ad ottenere il massimo profitto economico attraverso la installazione di grandi centrali elettriche, e che si vanno riducendo quelle puntuali atte a garantire il soddisfacimento dei consumi delle piccole utenze domestiche. 20 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto ≤ 20 (kW) 20 - 200 (kW 200 - 1000 (kW) > 1000 (kW) 100% 14 80% 31 23 34 36 60% 24 44 27 40% 20% 22 44 20 34 27 12 0% 2007 2008 2009 2010 Grafico 3, Segmentazione della potenza cumulata installata in Italia Le due mappe in basso, rappresentano la distribuzione regionale della produzione fotovoltaica sul territorio nazionale a seconda o della potenza e del numero degli impianti installati. La mappa raffigurata in figura 5 mostra che il 47% della capacità installata è al Nord, il 35% al Sud e il 18% al Centro. In particolare la Puglia, con il 19,7%, ha il valore più alto di potenza registrato, seguita dalla Lombardia (10,7%) e dall’Emilia Romagna (10,5%). Nel Centro Italia il Lazio primeggia con il 7,0% di potenza installata. Figura 5, Distribuzione regionale della potenza Figura 6, Distribuzione regionale del numero di impianti 21 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto La mappa a destra, invece riporta la distribuzione della numerosità degli impianti in Italia. Nelle Regioni del Nord risultano installati circa il 58% degli impianti, in quelle del Sud circa il 25% ed infine nelle Regioni del Centro circa il 17%. La Regione con il maggior numero di impianti installati è la Lombardia (14,9%), seguita da Veneto (13,0%) ed Emilia Romagna (9,3%). Al Sud si distingue la Puglia con il 6,2% e al Centro la Toscana al 5,8%. Dalla lettura contemporanea delle mappe, possiamo affermare che al nord, soprattutto nelle regioni del Veneto e della Lombardia, a fronte di condizioni di irraggiamento non favorevoli come nel sud Italia, sono più diffusi gli impianti di piccola taglia grazie alla maggiore sensibilità dei cittadini verso questo tipo di investimento, fatte salve le note differenze in termini di reddito pro-capite. I grandi impianti, nel sud, si concentrano soprattutto in Puglia, regione che tiene il primato per potenza installata fino al 2010. 22 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 4. L’incentivazione dell’ energia fotovoltaica in Italia L’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e quindi da sistemi fotovoltaici, in Italia si basa sull’erogazione di un incentivo economico detto in “Conto Energia” riconosciuto dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici al soggetto responsabile titolare di un impianto fotovoltaico connesso alla rete. Questo contributo viene elargito in misura proporzionale alla quantità di energia elettrica prodotta e dipende dalle caratteristiche tecniche con cui viene realizzato l’impianto tra cui, le più importanti sono la fascia di potenza alla quale appartiene e il grado di integrazione architettonica rispetto all’edificio sul quale è installato. Tale remunerazione costituisce la fonte di ricavo principale nei confronti del soggetto responsabile in quanto, essendo riconosciuta per 20 anni, garantisce il rientro economico dell’investimento iniziale sostenuto per la realizzazione dell’impianto. Un ulteriore fonte di ricavo è costituita dalla valorizzazione del’energia elettrica prodotta che può essere o immediatamente autoconsumata, anche attraverso il regime di Scambio sul Posto, oppure venduta al mercato. L’autoconsumo dell’energia prodotta costituisce una fonte di ricavo implicita, in quanto rappresenta un risparmio nella riduzione della fattura elettrica poiché consente di non acquistare l’energia nella misura corrispondente alla parte autoconsumata. La vendita dell’energia elettrica prodotta e non autoconsumata costituisce invece una fonte di ricavo esplicita1. Di seguito vengono analizzate le principali regole e i relativi Decreti attraverso i quali sono state fissate le regole per l’incentivazione di impianti fotovoltaici. 1 ILNUOVO CONTO ENERGIA, Decreto 19 Febbraio 2007, Ed. n.2 , Aprile 2008 23 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 4.1. L’incentivo in Conto Energia L’incentivo erogato in “Conto Energia” per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e quindi per impianti fotovoltaici è stato regolamentato nel corso degli ultimi anni da quattro Decreti Ministeriali e dai relativi Regolamenti di Attuazione che hanno specificato, di volta in volta, nei loro articoli, le regole fondamentali per la realizzazione degli impianti. In particolare, i Decreti emanati fino ad oggi sono stati: • “Primo Conto Energia”, D.M. 28/07/2005 e 06/02/2006; • “Nuovo Conto Energia”, D.M. 19/02/2007; • “Terzo Conto Energia”, D.M. 06/08/2010; • “Quarto Conto Energia”, D.M. 05/05/2011; Nei paragrafi successivi vengono analizzati i contenuti principali dei Decreti sopra elencati, tenendo presente che ai fini dell’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, ogni Decreto opera una distinzione in funzione della potenza dell’impianto installata, del tipo di impianto ovvero della tecnologia applicata, e infine, a seconda delle modalità contrattuali con cui avviene lo scambio tra l’utente e il Gestore dei Servizi Energetici. Inoltre, in ognuno di essi vengono stabiliti i limiti annuali di potenza massima incentivabile variabili a seconda degli obbiettivi prestabiliti dai Ministeri preposti. 24 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - 1° Conto Energia: D.M. 28/07/2005 e 06/02/2006 L’emanazione del decreto relativo al sistema di incentivazione in “Conto Energia” del 2005 rappresenta la prima seria iniziativa presa dal governo Italiano per favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Le iniziative fino ad allora prese, la Legge n.10 del 1991e il programma “Tetti Fotovoltaici” del 2000 non si sono dimostrate idonee a promuovere la diffusione del fotovoltaico in Italia. Il Primo Conto Energia, emanato il 28/07/2005, riconosce al titolare dell’impianto una tariffa incentivante variabile a seconda della potenza dell’impianto e quindi della fascia di potenze al quale l’impianto appartiene e aumenta con l’aumentare della potenza. Le classi di potenza inizialmente stabilite sono le seguenti: - 1 kW ≤ P ≤ 20 kW - 20 kW ≤ P ≤ 50 kW - 50kW ≤ P ≤ 1 MW Per gli impianti appartenenti alla prima categoria, la tariffa incentivante è applicata solo alla parte di energia prodotta e autoconsumata in regime di scambio sul posto. E’ evidente in questo primo Decreto la volontà da parte del Legislatore di favorire l’autoconsumo con l’obbiettivo di ridurre al minimo le quantità di energia scambiata. In caso di vendita, invece, la tariffa incentivante è applicata a tutta l’energia prodotta senza distinzione tra le taglie di potenza. Per gli impianti appartenenti alle ultime due taglie, oltre alla tariffa incentivante viene riconosciuto un ulteriore contributo, regolato dalla Delibera AEEG 34/05, inversamente proporzionale alla produzione annua ottenuta e corrispondente ai limiti di quantità: - fino a 500 MWh; - da 500 MWh a 1000 MWh; - da 1000 a 2000 MWh. L’integrazione architettonica dell’impianto, tuttavia, non è ancora stata recepita in maniera considerevole dal legislatore che la premia con un incremento del 10% delle tariffe incentivanti. Viene inoltre stabilito il limite massimo di potenza nominale cumulata installabile entro il 2015 pari a 1000 MW. Nonostante il livello della tariffa incentivante si sia dimostrato attraente per gli investitori, i risultati hanno registrato una forte limitazione nella capacità effettivamente installata fino al 2006 pari a solo 9,44 MW 2. 2 da www.qualenergia.it, Le cifre dell’energia fotovoltaica, F.Catino –L.Berlen, giugno 2011. 25 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - 2° Conto Energia: D.M. 19/02/2007 Il Secondo, detto anche Nuovo Conto Energia,emanato il 29 Febbraio 2007, a circa due anni dal precedente, modifica le regole principali del sistema di incentivazione previste nel precedente. Innanzitutto, il nuovo Decreto al fine di individuare le tariffe incentivanti ridefinisce le classi di potenza, in particolare, i valori indicati dal precedente Decreto corrispondenti alla prima fascia di potenze vengono frammentati in due sottocategorie per poi unire le ultime due categorie e lasciare a tutti gli impianti superiori ai 20 kW le stesse tariffe. Come possiamo vedere in basso, le nuove taglie introdotte sono: - 1≤P≤ 3 - 3 ≤ P ≤ 20 - 20 < P Ma la novità principale del Secondo Conto Energia è rappresentata da un ulteriore sistema di classificazione degli impianti che opera una distinzione in funzione del grado di integrazione architettonica utilizzato. In questo caso la distinzione avviene a seconda che l’impianto sia architettonicamente: - Non integrato; - Parzialmente integrato; - Integrato In particolare si è “ritenuto opportuno dover orientare il processo di diffusione del fotovoltaico verso applicazioni più promettenti, in termini di potenziale di diffusione e connesso sviluppo tecnologico, e che consentano minor utilizzo del territorio, privilegiando l'incentivazione di impianti fotovoltaici i cui moduli sono posizionati o integrati nelle superfici esterne degli involucri degli edifici e negli elementi di arredo urbano e viario, tenendo tuttavia conto anche dei maggiori costi degli impianti di piccola potenza, nonché di alcune applicazioni specifiche”3. Al fine di intendere più nel dettaglio i diversi livelli di integrazione architettonica si è ritenuto opportuno riportare di seguito le definizioni contenute nella Guida agli interventi validi ai fini del riconoscimento dell’integrazione architettonica del fotovoltaico insieme ad alcune immagini esemplificative dei casi in esame. 3 Guida agli interventi validi ai fini del riconoscimento dell’integrazione architettonica del fotovoltaico, GSE, Aprile 2009 26 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - Integrazione architettonica parziale I moduli fotovoltaici possono essere montati su edifici o componentistica di arredo urbano, come chioschi, pensiline, barriere acustiche , ecc., senza sostituire il materiale da costruzione delle stesse strutture. In altre parole è indispensabile che, nel suo inserimento il fotovoltaico non infici le caratteristiche estetiche e la funzionalità dell’involucro architettonico, specie per quello che riguarda l’efficienza energetica dell’edificio. Fig. 1 “Suglio Figura 8, Installazione su tetto piano, Cesena, Italia Figura 7, Istituto bancario “Suglio”, Svizzera - Integrazione architettonica totale Integrare totalmente il fotovoltaico nell'architettura significa riuscire ad equilibrare gli aspetti tecnici ed estetici dei componenti della tecnologia fotovoltaica con quelli dell'involucro edilizio, senza compromettere le caratteristiche funzionali di entrambi. Una corretta integrazione architettonica del fotovoltaico, infatti, riesce a far coincidere la capacità del fotovoltaico di produrre energia elettrica sul luogo della domanda con la qualità estetica dello spazio che lo contiene. Le caratteristiche fisiche del modulo fotovoltaico - forma, dimensione, colore, eventuale trasparenza - possono diventare elementi di caratterizzazione dello spazio architettonico. A scopo esemplificativo si riportano tre immagini tratte dalla stessa guida edita dal GSE. 27 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Figura 10, Residenze a Friburgo, Germania Figura 9, Pensilina ammessa al Museo dei Bambini, Roma Dall’analisi fin qui condotta, ci risultano premiati con una tariffa incentivante vantaggiosa, gli impianti di piccola taglia fino a 3 kW di potenza e che risultino integrati architettonicamente, al contrario, sono svantaggiati a livello remunerativo gli impianti non integrati e di potenza superiore ai 20 kW. Per quanto riguarda le classi di potenza introdotte dal Nuovo Decreto, esse non risultano coincidenti con la realtà del mercato poiché fissano le stesse regole per una centrale da 21 kW e per una da 1000 kW e per questo si ritiene che il mantenimento della precedente suddivisione sarebbe stato più opportuno. Per quanto riguarda il regime dello scambio sul posto, l’energia incentivabile in Conto Energia viene esteso a tutta l’energia prodotta e non solo a quella autoconsumata. Inoltre, con il nuovo decreto viene abolito il tetto annuale di potenza installabile, mentre, il limite massimo di potenza cumulata installabile entro il 2016 viene triplicato, rispetto a quanto prestabilito nel precedente Regolamento fino a 3000 MW. 28 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - 3° Conto Energia: D.M. 06/08/2010 L’entrata in vigore del Terzo Conto Energia è stata preceduta da un convulso periodo di transizione che ha registrato l’esaurimento degli incentivi previsti per il Nuovo Conto Energia. Per sopperire a questa fase di passaggio, la legge n.129 del 13/08/2010, nota come Decreto “Salva Alcoa” ha prorogato i termini per accedere agli incentivi previsti dal precedente Decreto in scadenza il 31/12/2010. Il terzo Conto Energia è difatti entrato in vigore il 1° Gennaio 2011. In questo Nuovo Decreto, vengono riconfermati numerosi principi che erano stati previsti nel precedente Decreto quali ad esempio la possibilità di usufruire dello scambio sul posto per impianti fino a 200 kW di potenza, di accedere a premi aggiuntivi qualora l’impianto sia abbbinato ad un uso efficiente dell’energia o alla sostituzione di coperture in eternit. Il limite massimo di potenza installabile, fissato dal precedente Decreto a 3000 MW per il 2016, viene anticipato al 2013. Il nuovo Decreto, inoltre, modifica la precedente classificazione degli impianti basata sul grado di integrazione architettonica e introduce due nuove categorie distinguendo tra gli impianti installati: - su edificio, - a terra. Non solo, ma vengono modificate anche le classi di potenza che si suddividono in: - 1≤P≤ 3 - 3 ≤ P ≤ 20 - 20 ≤ P ≤ 200 - 200 ≤ P ≤ 1000 - 1000 ≤ P ≤ 5000 - P > 5000 Il fatto di aver frammentato ulteriormente le fasce di potenza, soprattutto quelle per impianti con potenza maggiori di 20 kW, corrisponde alla volontà del legislatore di differenziare le tariffe incentivanti al fine di penalizzare quelle attribuite agli impianti di grande taglia che spesso sono state oggetto di forti speculazioni finanziare da parte degli investitori e che hanno mostrato un significativo impatto sul territorio. Una novità molto importante introdotta dal Terzo Conto Energia riguarda il fatto di aver riservato 300 MW e 200 MW di potenza incentivabile, oltre ai 3000 MW precedentemente citati, per 29 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto l’installazione rispettivamente di impianti fotovoltaici architettonicamente integrati con caratteristiche innovative ed impianti a concentrazione. La guida pubblicata dal GSE stabilisce nel dettaglio i criteri cui devono sottostare gli impianti architettonicamente integrati per poter beneficiare delle suddette tariffe, viene anche specificato che, affinché sia assicurata la completa integrazione architettonica, il modulo fotovoltaico non deve garantire solo la produzione di energia elettrica, ma anche le funzioni tipiche di involucro edilizio, quali la tenuta all’acqua e l’impermeabilizzazione della struttura edilizia, un livello di tenuta meccanica comparabile con quello dell’elemento edilizio sostituito ed una resistenza termica tale da non compromettere le prestazioni dell’involucro. Inoltre esso deve rispondere al requisito per cui la rimozione dei moduli fotovoltaici compromette la funzionalità dell’involucro edilizio, rendendo la costruzione non idonea. Rientrano quindi tra i prodotti incentivabili secondo queste modalità particolarmente le tegole fotovoltaiche, le vetrate fotovoltaiche, i sistemi di impermeabilizzazione delle coperture che incorporano moduli fotovoltaici, spesso in film sottile. La scelta di premiare con tariffe incentivanti l’uso di queste tecnologie, quali appunto i sistemi BIPV (Building Integrated Photo Voltaics), testimonia l’attenzione posta dal legislatore alle necessità di promuovere applicazioni ad oggi rimaste isoalte nel mercato della tecnologia fotovoltaica. 30 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto - 4° Conto Energia: D.M. 05/05/2011 A soli tre mesi dall’entrata in vigore del Terzo Conto Energia, ed in seguito all’emanazione della Direttiva Europea 2009/28/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifiche alla precedente delibera 2011/77/CE, è stato approvato dal governo italiano il relativo Decreto Legislativo di attuazione, il cosiddetto “Decreto Rinnovabili”. Tale Decreto definisce gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale finanziario e giuridico necessari per il raggiungimento degli obiettivi in maniera di quote complessiva di energia da fonti rinnovabili previsti per il 2020. Oltre a questa disciplina, il Decreto Rinnovabili ha introdotto anche alcuni sostanziali cambiamenti che interessano il Terzo Conto Energia entrato in vigore il 1° Gennaio 2011. Innanzitutto viene fissato al 31 Marzo 2011 il termine di validità, rimandando all’emanazione di un nuovo Decreto le disposizioni necessarie per gli impianti che entreranno i funzione successivamente a tale data. Il decreto che introduce il Quarto Conto Energia è stato emanato il 5 Maggio 2011e entrerà in vigore il 1°Settembre 2011. Rispetto al precedente, il Quarto Conto Energia fissa il limite di potenza incentivabile cumulata entro il 2016 pari al 23000 MW e lascia invariate le categorie e le fasce di potenza entro cui vengono distribuite le tariffe incentivanti, queste sono state modificate nell’intento di favorire gli impianti di piccole dimensioni o quelli installati su tetto di potenza sotto al MW. L’obiettivo del governo è stato evidentemente quello di limitare la proliferazione di impianti di grande taglia e agevolare la diffusione di quelli che fino a 200 MW possono usufruire dell’autoconsumo. Questo infatti diminuirebbe il numero e l’incidenza degli investimenti puramente speculativi, alleggerirebbe l’impatto sulla rete elettrica di una crescita consistente della potenza fotovoltaica installata e connessa, ed infine determinerebbe un beneficio tangibile per molte piccole imprese e realtà commerciali che sarebbero ulteriormente stimolate a soddisfare una parte consistente dei loro consumi attraverso il ricorso alla fonte solare fotovoltaica. Interessante è anche la scelta del legislatore di introdurre obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione o sottoposti a rilevanti ristrutturazioni, tanto per quanto riguarda l’energia elettrica che termica. Per quanto concerne nello specifico l’energia elettrica, si stabilisce che nel 2013 la potenza di impianti alimentati da fonti rinnovabili da installare obbligatoriamente sopra , all’interno o nelle pertinenze dell’edificio sia pari, in kW, a S/80, con S pari alla superficie in pianta dell’edificio a livello del terreno, misurata in mq. Per un edificio di 80 mq, si tratta di 1 kW di potenza da fonte rinnovabile da installare. Un ulteriore elemento di novità introdotto con il quarto Conto Energia è rappresentato dal premio previsto per chi, oltre ad installare un impianto fotovoltaico, esegue opere di efficentamento energetico dell’edificio, a seconda di quanto si riducono i consumi, il Decreto prevede una maggiorazione della tariffa incentivante fino al 30%. 31 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 4.2. Lo Scambio sul Posto e il Contributo in Conto Scambio Gli edifici dotati di un impianto fotovoltaici connesso alla rete elettrica e con potenza fino a 200 kWp possono intercambiare l’energia elettrica prodotta e non autoconsumata attraverso l’adesione al regime di Scambio sul Posto. Tale disciplina è regolamentata dalla delibera dell’AEEG 74/08 che sostituisce la precedente 28/06 e viene applicata mediante la stipula di una Convenzione, sottoscritta dal titolare dell’impianto, nella quale sono dettagliate le condizioni tecnico economiche che regolano lo scambio tra il GSE e l’utente. Questo meccanismo consiste nell’eseguire una compensazione economica tra il valore dell’energia elettrica prelevata dalla rete e quello dell’energia immessa, cioè di quella non immediatamente autoconsumata. In particolare, il GSE (Gestore Servizi Energetici) riconosce a favore dell’utente con cui effettua lo scambio di energia un contributo monetario, al fine di rimborsarlo per i costi sostenuti per l’acquisto di energia elettrica dalla rete nel momento in cui la produzione istantanea non è capace di coprire il livello dei consumi utilizzati. E’ importante ricordare che tale contributo viene corrisposto al netto delle imposte e degli oneri per l’utilizzo della rete elettrica, vale a dire che il contributo corrisposto all’utente copre solo parzialmente l’importo della fattura elettrica che è tenuto comunque a pagare all’impresa fornitrice. Al fine di comprendere quali sono gli oneri pagati e come incidono sull’importo totale, si è ritenuto opportuno analizzare le voci che compongono una bolletta elettrica tipica di una utenza domestica. In particolare, nell’ultima colonna a destra della tabella sottostante, sono state isolate le componenti del costo finale dell’energia prelevata dalla rete e pagata alla ditta fornitrice che vengano rimborsate attraverso il contributo in Conto Scambio riconosciuto dal GSE all’utente titolare dell’impianto fotovoltaico. Come si può notare, la parte rimborsato all’utente è pari a circa il 60% del prezzo sostenuto per l’acquisto dell’energia dalla rete, il restante 40% è suddiviso tra impostee oneri per la gestione della rete. 32 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Prezzo finale di acquisto dell'energia elettrica 0,17 - 0,20 €/kWh Composizione del prezzo finale Componenti riconoscute dal dell'energia elettrica GSE all'utente dello scambio sul posto componente % Oneri generali di sistema 8,2 Servizi di trasmissione, distribuzione, dispacciamento e misura 20,2 Imposte 14,1 Quota Energia 57,5 Componente rimborsata in parte e limitatamente all'energia scambiata Componente rimborsata limitatamente al valore economico dell'energia immessa in rete Tabella 1, Scomposizione dei costi di una fattura elettrica Per calcolare esattamente quanta parte del prezzo dell’energia comprata ci viene riconosciuto, analizziamo dettagliatamente le variabili che intervengono. Queste sono: - (Oe) Onere Energia: valore, espresso in Euro, dell’energia prelevata dalla rete (Oe = 0,105 €/kWh); - (Cei) Controvalore economico dell’energia immessa in rete: valore, espresso in Euro, dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete (Cei = 0,07 €/kWh); - (Cus) Onere Servizi: valore, espresso in Euro, relativo alle componenti variabili per la distribuzione, la trasmissione e la misura dell’energia elettrica scambiata. Comprende gli oneri di trasporto e dispacciamento e altri oneri generali di sistema (Cus = 0,038 €/kWh); - (Es) Energia scambiata: quantità di energia, espressa in Kwh, scambiata con la rete, ovvero la quantità minima tra l’energia prelevata dalla rete e l’energia che viene immessa. 33 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Possiamo affermare che il valore del contributo in conto scambio (Cs) si ottiene dalla somma del valore minimo tra i due che rappresentano la quota parte di energia scambiata (immessa e prelevata) e del valore relativo ai all’uso della rete. In dettaglio, il valore è pari a: Cs = min [Oe ; Cei] + Cus x Es Nei paragrafi successivi sono stati analizzati tre possibili casi che possono verificarsi in un edificio dotato di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto. Gli esempi scelti sono utili a capire come si calcola il contributo in Conto Scambio al variare dei quantitativi di energia prelevata e immessa in rete. Come si può vedere ogni esempio riporta un grafico nel quale sono rappresentate, lungo l’asse positivo delle ordinate, le quantità di energia di scambiata in rete, mentre, in quello negativo il corrispondente valore in Euro. 34 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 4.2.1. Esempi Caso 1: Cei > Oe Il Controvalore economico dell’ Energia immessa in rete è superiore all’Onere economico per l’acquisto dell’energia e quindi la quantità di energia immessa in rete nell’anno di riferimento è maggiore della quantità di energia prelevata. Dati: 4000 kWh Oe 0,105 €/kWh 420 € Energia Immessa 7000 kWh Cei 0,07 €/kWh 490 € Energia Scambiata 4000 kWh Es 0,038 €/kWh 152 € Controvalore (Euro) Quantità (kWh) Energia Prelevata Energia Prelevata Energia Immessa Energia Scambiata 4000 kWh 7000 kWh 4000 kWh Cus = 152 € Oe = 420 € Cei = 490 € A Grafico 4, Controvalore economico delle quantità di energia elettrica scambiata con la rete, Cei > Oe Nel caso in esame, nonostante la quantità di energia immessa in rete corrisponde a quasi il doppio di quella prelevata, l’utente riceve la quota parte del contributo in Conto Scambio pari all’onere economico relativo all’energia che è stata prelevata e che risulta essere di poco inferiore al controvalore economico dell’energia ceduta. In questo caso, la differenza in Euro tra il Cei e l’Oe, pari a 70 €, rimane a credito all’utente titolare dell’impianto il quale, o lo potrà utilizzare entro i tre anni successivi per un eventuale saldo negativo tra il Cei e l’Oe dovuto ad un prelievo di energia maggiore rispetto a quella ceduta alla rete, oppure potrà decidere di farselo rimborsare dal GSE. Nell’esempio successivo vedremo proprio come l’utente può riutilizzare il credito accumulato per compensare il saldo finale che risulti negativo 35 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Caso 2: Cei < Oe Il Controvalore economico dell’ Energia immessa in rete è inferiore all’Onere economico per l’acquisto dell’energia nonostante la quantità di energia immessa in rete in un anno è maggiore della quantità di energia prelevata. Ciò è dovuto al fatto che il Cei vale circa i 2/3 del Oe. Dati: Energia Prelevata 3809 kWh Oe 0,105 €/kWh 400 € Energia Immessa 4714 kWh Cei 0,07 €/kWh 330 € Energia Scambiata 3809 kWh Es 0,038 €/kWh 144 € Controvalo re (Euro) Quantità (kWh) Credito anni precedenti 660 kWh 70 € Energia Prelevata Energia Immessa Energia Scambiata 3809 kWh 4714 kWh 3809 kWh Cus = 152 Oe = 400 € Cei = 330 € A Grafico 5, Controvalore economico delle quantità di energia elettrica scambiata con la rete, Cei < Oe Nel grafico sopra si può vedere chiaramente come per una maggiore quantità, in kWh, di energia immessa in rete rispetto a quella comprata, ai fini dello scambio sul posto, corrisponda un valore economico inferiore rispetto all’Onere economico che l’utente ha dovuto sostenere per acquistare l’energia elettrica. Nel caso in esame, si verifica un saldo negativo tra il Cei e l’Oe (330 – 400 = -70) per cui, seconda la formula dello Scambio sul Posto, all’utente dovrebbe essere corrisposto il minore tra i due valori. Ma, ipotizzando che l’utente ha maturato negli anni precedenti un credito dal Gse pari, in questo caso a 70 €, possiamo ipotizzare che scelga di utilizzarlo per pareggiare la differenza tra il Cei e l’Oe. In questo modo viene valorizzata quella parte di energia che gli è stata accredidata all’utente in quanto prodotta in eccesso nei tre anni precedenti. 36 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Caso 3: Cei = Oe Il Controvalore economico dell’ Energia immessa in rete è uguale all’Onere economico per l’acquisto dell’energia nonostante la quantità di energia immessa in rete è maggiore della quantità di energia prelevata. Dati: 4000 kWh Oe 0,105 €/kWh 420 € Energia Immessa 6000 kWh Cei 0,07 €/kWh 420 € Energia Scambiata 4000 kWh Es 0,038 €/kWh 152 € Controvalo re (Euro) Quantità (kWh) Energia Prelevata Energia Prelevata Energia Immessa Energia Scambiata 4000 kWh 6000 kWh 4000 kWh Cus = 152 Oe = 420 € Cei = 420 € Grafico 6, Controvalore economico delle quantità di energia elettrica scambiata con la rete, Cei = Oe In quest’ultimo esempio si è voluto far coincidere il valore del Cei con quello dell’Oe. Sul grafico si può leggere chiaramente come le rispettive quantità rispecchiano la proporzione che esiste tra i due valori ossia il rapporto di 3 a 2. L’analisi delle regole contenute nella Delibera AEEG 74/08 e gli esempi fin qui analizzati ci fanno capire come dimensionare al meglio un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto. Possiamo concludere dicendo che non è solo importante tenere presente le quantità di energia elettrica scambiate, ma il valore economico che gli viene attribuito, poiché, come abbiamo visto all’inizio del capitolo, alla base dello scambio vi è la compensazione economica. 37 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5. Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico Nel capitolo precedente abbiamo visto come si realizza l’equilibrio economico tra le parti di energia scambiate senza effettuare nessuna valutazione in merito alla convenienza per l’utente a soddisfare i propri consumi attraverso il prelievo di energia elettrica dalla rete. In questo capitolo, mediante l’analisi di un caso concreto si vogliono quantificare i flussi energetici relativi allo scambio al fine di valutarne il loro rapporto. Per avvicinarci a tale obbiettivo con maggiore precisione, si rende opportuno verificare l’esattezza dei dati attuali e confrontarli successivamente con quelli teorici calcolati, in questo modo possiamo conoscere a quanto ammontano gli scostamenti annuali del 2010 rispetto alla medie previste. Attraverso la stima de i livelli mensili di radiazione solare e all’acquisizione di quelli relativi alla produzione, è stato possibile calcolare il rendimento d’impianto, il cui valore promedio ci assicura che non si sono avute grosse variazioni rispetto alla media. 38 Bilancio io energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.1. Descrizione del caso di studio 5.1.1. Localizzazione geografica Figura 11,, Localizzazione geografica della Provincia di Lecce nella Puglia e in Italia L’impianto fotovoltaico è situato nel Comune di Sogliano Cavour, in Provincia di Lecce così come indicato nell’immagine in basso. Le coordinate del sito sono: 40,150; 18,196. Figura 12, Localizzazione del Comune di Sogliano Cavour in Provincia di Lecce 39 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.1.2. Analisi dell’edificio L’edificio preso in esame si compone di tre piani, uno interrato destinato a deposito e gli altri due, fuori terra, a show room per finiture d’interni. La struttura portante è costituita da travi e pilastri in calcestruzzo armato con solai piani in laterocemento. Le dimensioni massime di ingombro di ogni piano sono di circa 14 m per il lato corto e di 23 m per quello lungo, per una superficie complessiva per piano di circa 275 m², collegati da un unico corpo scala, posto sul lato est e ruotato rispetto all’edificio di 45°. Le chiusure verticali sono, in muratura su tutto il lato nord e in vetro sui lati est, sud e ovest senza nessun tipo di schermatura solare. Complessivamente, la forma dell’edificio si presenta poco compatta, infatti ad eccezione del lato nord, il profilo dei restanti tre lati è caratterizzato da rientranze e sporgenze, la cui sagoma approssima il limite della strada antistante. Internamente tutti e tre i piani sono privi di partizioni fisse. L’area destinata alla sala mostra ospita esclusivamente i totem espositivi intorno ai quali è possibile circolare liberamente. Le aperture principali sono costituite dagli ingressi situati al piano terra dell’edificio, posti sui lati est e ovest e segnalati in rosso sulla pianta, le altre aperture sono presenti puntualmente nel sopraluce delle vetrate dei lati est, sud e ovest. Figura 13, Pianta del piano terreno 40 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.1.3. Descrizione dell’impianto Limpianto fotovoltaico è montato su una struttura a pergola situato sulla terrazza dell’edificio. E’ costituito da una struttura principale in pilastri e travi di ferro zincato e da una secondaria, formata da profili tubolari lungo i quali sono agganciati i triangoli di supporto dei pannelli. L’impianto è costituito da otto file di moduli che si alternano adattandosi alla superficie della terrazza situata a sinistra del vano scala, estesa per circa 300 m². La loro esposizione segue la giacitura dell’asse longitudinale dell’edificio ruotato verso est di 10°, con un angolo di esposzione di 20°. Figura 14, Pianta della copertura con la distribuzione dei moduli fotovoltaici Nel suo insieme, l’impianto è costituito da 70 moduli modello Suntech STP280 con potenza di picco pari a 280 kW e dimensioni di 1m per 2m, che assemblati in tre stringhe sviluppano una potenza complessiva di 19,6 kW attraverso una superficie captante di 135,8 m². I tre inverter, montati all’interno del vano scala, sono del tipo Fronius IGP70 ed hanno una potenza nominale di 6,8 kW. 41 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Figura 15, Sezione trasversale sul piano copertura Figura 16, Foto sul lato est dell’edificio Figura 17, Foto della struttura di supporto dei pannelli 42 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.2. Analisi della produzione annuale 5.2.1. Valutazione della radiazione solare I dati di radiazione solare non sono stati acquisiti da una lettura diretta in quanto il sistema di monitoraggio dell’impianto non è dotato di piranometro. Si è reso dunque necessario effettuare una stima della radiazione solare incidente basata su valori reali registrati nel 2010 per la stessa località riferiti ad una superficie orizzontale e corretti da un coefficiente che tiene in conto del coseno dell’angolo formato dal raggio solare incidente e dalla normale alla superficie inclinata dei moduli, necessario a compensare la diversa inclinazione dei modulirispetto all’orizzonte. I valori di radiazione sono riferiti alla superficie orizzontale e derivano dalla lettura diretta delle mappe di radiazione globale elaborate da Meteotest. Tali mappe contengono i valori medi mensili di radiazione globale al suolo registrati nel 2010 in tutta Italia e sono disponibili all’indirizzo http://www.photon-online.it della rivista digitale Photon. A titolo esemplificativo viene riportata la mappa della radiazione totale annuale del 2010, dove possiamo leggere, per la Provincia di Lecce un valore medio di 1560 kWh/m². Figura 18, Mappa della radiazione totale annuale per il 2010 su superficie orizzontale 43 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Il calcolo dei fattori di correzione da applicare ai valori mensili di radiazione globale su superficie orizzontale sono stati ottenuti dividendo per ogni mese i valori relativi alle due diverse inclinazioni, ossia quella reale dei moduli orientata a – 10° est e 20° di inclinazione, e quella orizzontale. Le medie mensili, calcolate per le due diverse inclinazioni sono state ottenute utilizzando la mappa interattiva di radiazione solare disponibile sul portale web dell’Unione Europea, a cura dell’Istituto per l’Energia, unità Energia Rinnovabile disponibile all’indirizzo internet http://re.jrc.ec.europa.eu. Tale software permette, per una località prestabilita , di conoscere la quantità di radiazione globale media mensile che arriva sulla superficie di un m² a seconda dell’angolo di azimut , dell’inclinazione rispetto al piano orizzontale e del coefficciente di riflessione delle superfici circostanti. Di seguito viene riportata la formula utilizzata per il calcolo dei fattori di correzione mensili. Radiazione media mensile per -10° est, 20° Fattore di correzione = Radiazione media mensile per 35° ovest, Moltiplicando tale coefficiente per i valori reali letti sulle mappe, otteniamo una estimazione abbastanza precisa della radiazione media mensile che si presume sia stata captata dalla superficie dei moduli dell’impianto in esame. Nella tabella 2, riportata in basso, sono indicati i dati fin qui esposti e in particolare nell’ultima colonna a destra possiamo leggere i valori stimati di radiazione globale media mensile per una superficie unitaria inclianata alla stessa posizione dei moduli. Radiazione Solare Globale Azimut Inclin. mese gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Tot. Annuale Reale 2010 mappe Photon m. mensile 0° 0° kWh/m² 53 73 118 161 188 208 221 198 128 93 61 53 1554 Calcolata con valori PVGIS m. mensile 0° 0° kWh/m² 57,7 69,9 121 164 200 216 224 202 148 108 64,9 50,3 1626 m. mensile 10° 20° kWh/m² 79,9 87,7 141 176 202 212 223 212 170 136 88,7 71 1799 Fattore di correzione per esposizione 1,385 1,255 1,165 1,073 1,010 0,981 0,996 1,050 1,149 1,259 1,367 1,412 Stimata 2010 m. mensile 10° 20° kWh/m² 73 92 101 172 186 204 221 208 111 117 44 75 1606 Tabella 2, Dati di radiazione solare globale, località Lecce –IT-. 44 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Sommando i valori mensili fin qui calcolati possiamo effettuare una prima valutazione della radiazione globale stimata per il 2010 rispetto ai valori calcolati attraverso il software PVGIS. Infatti per valori di: • Radiazione Globale 2010 1606 kWh/m² • Radiazione Globale Media Annuale calcolata 1799 kWh/m² possiamo leggere una variazione del valore stimato nel 2010 inferiore, rispetto alla media di circa 200 kWh/m², pari a circa l’11 % in meno all’anno. Questo valore sarà utile in seguito quando sarà effettuato il bilancio sulle quantità di energia prodotta e scambiata con la rete. Nel grafico 1, riportato in basso, possiamo apprezzare le variazioni della radiazione globale mese per mese. Come si può vedere, in quasi tutti i mesi dell’anno i valori stimati sono leggermente inferiori alle medie calcolate soprattutto nei mesi di Marzo, Settembre e Novembre evidenziati in rosso. Stimata 2010 Calcolata con PVGIS 250 kWh/m² 200 150 100 50 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Grafico 7, Radiazione solare globale mensile per -10°est, 20°inclinazione 45 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.2.2. Calcolo del Rendimento di Produzione Avendo effettuato, nel paragrafo precedente, la stima della radiazione verificatasi nel 2010, possiamo effettuare adesso il calcolo del rendimento di produzione dell’impianto analizzato. I dati di produzione mensile di energia elettrica sono stati acquisiti dal sito internet del GSE, dove l’utente, in una pagina personale, dispone di tutti idati di produzione memorizzati a partire dal momento di entrata in esercizio dell’impianto. Dividendo quindi, secondo la formula in basso, i valori di radiazione con i dati di produzione, otteniamo i valori di resa dell’impianto: Valori stimati di radiazione mensile captata nel 2010 Rendimento mensile = Produzione mensile dell’impianto Nel grafico in basso possiamo visualizzare l’andamento dei valori di rendimento mensile dell’impianto. Non sono da considerare validi i valori di marzo e novembre in quanto fuori da ogni aspettativa, sicuramente non sono coerenti con la realtà i loro valori e ipotizziamo un errore nella trasmissione dei dati letti dal contatore di produzione e inviati tramite il servizio di telelettura. Per il resto, possiamo leggere un leggero abbassamento nei mesi di giugno e luglio, dovuto sicuramente all’influenza delle alte temperature stagionali. Inoltre è stato eseguito un calcolo promedio sul rendimento mensile, il quale, escludendo i valori di marzo e novembre, risulta pari al 12%, come la maggiorparte dgli impianti dello stesso tipo. Rendimento Rendimento Promedio (esclusi marzo e novembre) 0,25 0,20 % 0,15 0,10 0,05 0,00 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Grafico 8, Rendimento di produzione dell’impianto nel 2010 46 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Inoltre, come per la radiazione solare, anche in questo caso, al fine di effettuare la valutazione sulla produzione energetica registrata nel 2010 si sono messi a confronto i valori reali con quelli calcolati mediante il software utilizzato precedentemente per la stima della radiazione. Nel grafico riportato di seguito possiamo leggere le variazioni mensili ed eseguire un bilancio annuale tra i seguenti valori di radiazione: • Produzione reale 2010 28288 kWh • Produzione teorica 30172 kWh Differenza 1884 kWh Energia Prodotta Produzione teorica 4000 kWh 3000 2000 1000 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Grafico 9, Produzione mensile di energia elettrica fotovoltaica del’impianto. In conclusione possiamo affermare che tra la produzione reale e quella teorica calcolata c’è una differenza di 1884 kWh pari al 6% in meno di energia prodotta rispetto a quella teorica calcolata Questo dato sarà particolarmente utile in seguito, quando verrà effettuato il bilancio annuale tra le quantità di energia elettrica scambiata. 47 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.3. Bilancio dell’energia elettrica scambiata In questo paragrafo vengono effettuati i bilanci energetici necessari a capire il rapporto tra le diverse quantità di energia elettrica scambiata tra l’utente e la rete ed il loro controvalore economico. Il primo bilancio che possiamo effettuare si basa su quanto previsto dal regime di Scambio di sul Posto le cui regole principali le abbiamo già viste nel capitolo precedente. Dati: Energia Prelevata 13330 kWh • Energia Immessa 23209 kWh • Energia Scambiata 13330 kWh • Oe (Onere economico dell’energia prelevata) • Cei (Controvalore economico dell’energia immessa) • Es (Energia scambiata) Quantità (kWh) • Energia Prelevata Controvalore (Euro) 13330 kWh Oe 1399 € 0,105 €/kWh 1399 € 0,07 €/kWh 1624 € 0,038 €/kWh 506 € Energia Immessa Energia Scambiata 23209 kWh 13330 kWh Cei 1624 € Cus 506 € A Grafico 10, Controvalore economico delle quantità di energia elettrica scambiata con la rete. Ai fini dello Scambio sul posto e quindi per il calcolo del Contributo in Conto Scambio, il rapporto tra la quantità di energia immessa e quella prelevata risulta idoneo a garantire lo scambio economico. Infatti, se in termini economici l’Onere riconosciuto per l’acquisto dell’energia prelevata è pari a 1,5 volte il controvalore per l’energia immessa, allora per eguagliare i due termini bisogna che le rispettive quantità siano nel rapporto inverso ovvero di 2 a 3. 48 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Sottraendo dal Cei l’Oe per l’acquisto di energia, rimane un saldo positivo a disposizione dell’utente pari a 225 €. Questo vale a dire che nella rete sono stati introdotti 3215 kWh in più che l’utente può utilizzare in caso di saldo negativo nei tre anni successivi. Se consideriamo i consumi del 2010 come livello standard di consumo dell’edificio, possiamo quantificare questo surplus di energia introdotta pari all’11 % in più di produzione, equivalente alla all’energia generata da 14 m² di superficie fotovoltaica. Vediamo ora in dettaglio come si calcola il Contributo in Conto Scambio al fine di ottenere il Bilancio Economico relativo alle quantità di energia scambiate con la rete, ricordando che : - (Oe) Onere Energia: valore, espresso in Euro, dell’energia prelevata dalla rete (Oe = 0,105 €/kWh); - (Cei) Controvalore economico dell’energia immessa in rete: valore, espresso in Euro, dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete (Cei = 0,07 €/kWh); - (Cus) Onere Servizi: valore, espresso in Euro, relativo alle componenti variabili per la distribuzione, la trasmissione e la misura dell’energia elettrica scambiata. Comprende gli oneri di trasporto e dispacciamento e altri oneri generali di sistema (Cus = 0,038 €/kWh); - (Es) Energia scambiata: quantità di energia, espressa in Kwh, scambiata con la rete, ovvero la quantità minima tra l’energia prelevata dalla rete e l’energia che viene immessa. Importo fatturato per l’acquisto di energia 2787 € Contributo in Conto Scambio Cs = min [Oe ; Cei] + Cus x Es Cs = 1408 + 506 1914 € Come avevamo anticipato precedentemente, anche in questo caso il Contributo in Conto Scambio risulta inferiore all’ Importo fatturato per l’acquisto dell’ energia elettrica dalla azienda fornitrice. 49 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 5.4. Conclusioni Possiamo concludere questa prima valutazione affermando che, indipendentemente del verificarsi dell’equilibrio tra le parti, all’utente gli conviene consumare quanto più possibile l’energia autoprodotta per non acquistarla dalla rete, in quanto obbligato al pagamento delle imposte, che come detto prima non gli verranno rimborsate con il contributo in Conto Scambio. Un altro tipo di valutazione che è possibile effettuare riguarda le diverse quantità di energia che compongono i consumi e la produzione. I primi sono composti da una parte di energia prelevata dalla rete e da una parte di energia prodotta e direttamente autoconsumata, mentre la produzione si suddivide in una parte che viene immessa nella rete e l’altra come detto prima destinata all’autoconsumo. Nei grafici in basso possiamo leggere chiaramente il rapporto tra le quantità. Energia Consumata Energia Prelevata Energia Immessa Energia Prodotta Energia Autoconsumata 30000 25000 kWh 20000 15000 10000 Energia Consumata 18409 5000 Energia Immessa 23209 Energia Prelevata 13330 0 Energia Prodotta 28288 Energia Autoconsumata 5079 Grafico 11, Bilancio annuale dell’energia elettrica scambiata con la rete. Se per un momento prendiamo in considerazione solo la quota parte di energia direttamente autoconsumata vediamo anche dai grafici riportati in basso che essa rappresenta: • 1/3 dell’energia totale consumata, • 1/5 dell’energia prodotta Questo ci porta a considerare che nell’esempio preso in esame l’energia prodotta non è sufficientemente valorizzata in quanto per la maggior parte immessa in rete e non autoconsumata ma 50 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto destinata invece a generare quel controvalore economico inversamente proporzionale all’energia acquistata. Energia Immessa Energia Autoconsumata Energia Comprata Energia Autoconsumata 18% 28% 82% Grafico 12, Suddivisione energia prodotta 72% Grafico 13, Composizione energia consumata Possiamo dunque affermare che un edificio dotato di impianto per la generazione di energia da fonti rinnovabili, al fine di ottimizzare la produzione dell’energia elettrica prodotta, i consumi richiesti dovrebbero, per quanto possibile, essere soddisfatti direttamente dall’energia prodotta dall’impianto. In questo modo si otterrebbe il duplice risultato di abbassare il livello delle quantità di energia scambiata ovvero di quella prelevata e di quella immessa, necessaria a equilibrare il differente valore. Nel capitolo successivo, dopo aver analizzato l’andamento dei consumi per alcuni giorni dell’anno si attua una tra le possibili strategie utili a ottimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta. 51 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6. Valorizzazione dell’energia fotovoltaica in regime di Scambio sul Posto Come visto nel precedente capitolo, al fine di valorizzare l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico è necessario aumentare il livello della quantità di energia autoconsumata e ridurre al minimo il volume di quella scambiata con la rete. Una delle possibili soluzioni per ottenerlo è quello di far coincidere, per quanto possibile, la produzione con i consumi. Affinché ciò avvenga è necessario poter visualizzare contemporaneamente l’andamento dei consumi e i livelli di produzione dell’energia elettrica. Per questo sono stati elaborati dei grafici giornalieri dove, ai livelli di potenza assorbita dall’uso contemporaneo delle apparecchiature elettriche presenti nell’edificio, sono state sovrapposte le curve di potenza dell’energia elettrica generate dall’impianto. In questo modo su ogni grafico è possibile visualizzare a seconda dell’orario, quali sono i livelli di energia appartenenti alle diverse classi di consumo che vengono soddisfatti dalla produzione fotovoltaica e quelli per i quali è necessario ricorrere all’acquisto dell’energia dalla rete. A questo punto, lasciando invariata la curva dei consumi è possibile sovrapporre una nuova curva di produzione corrispondente ad una diversa inclinazione dei moduli fotovoltaici e quindi ad una diversa distribuzione delle potenze generate dall’impianto nell’arco della giornata. Questo ci consente di soddisfare una quota parte del fabbisogno energetico dell’edificio attraverso l’autoconsumo dell’energia prodotta in misura maggiore rispetto all’inclinazione precedente. I risultati ottenuti sono visibili nell’ultimo capitolo, dove è stato possibile effettuare un nuovo bilancio energetico per valori differenti di energia scambiata. 52 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.1. Analisi giornaliera 6.1.1. Livelli di consumo Al fine di conoscere i livelli di consumo dell’energia elettrica dell’edificio non è stato possibile acquisire le caratteristiche e i valori di potenza della singole apparecchiature elettriche utilizzate. Per questo i dispositivi elettrici utilizzati contemporaneamente per un determinato uso sono stati raggruppati in classi di consumo. Le categorie individuate corrispondono quindi alle necessità degli utenti di utilizzare le necessarie apparecchiature d’ufficio, di climatizzare e di illuminare gli ambienti. Nella tabella in basso, per ogni classe di consumo, sono elencate le principali componenti elettriche che, utilizzate contemporaneamente, soddisfano la stessa necessità. Classe di consumo Livello Potenza P.Acc in orario di chiusura P. 1° 330 P. Sot Fisso Frigorifero, Computer, Stampanti, Sistema di Allarme, Sistema antincendio, Modem, Telefoni, Caricabatterie, Macchina da caffè, Computer, Sistema audio P. Acc in orario di vendita P. 1° Disposititvi elettrici Watt 450 P. Sot Aria climatizzata (solo freddo) 6800 Pompa di calore P. Acc 850 Fan coil P. 1° 850 Fan coil P. Sot 0 2000 P. Acc Calore (stufa elettrica) 50 Stufa elettrica Sistema di ventilazione aria calda riscaldata con camino a legna P. 1° P. Sot P. Acc variabile Illuminazione fissa 1950 Lampade ad alugenuri metallici P. 1° 0 P. Sot 1200 Tubi fluorescenti P. Acc 1500 Lampade ad alugenuri metallici P. 1° 1350 Lampade ad alugenuri metallici P. Sot 0 Tabella 3, Classi di consumo e valori di potenza dei dispositivi elettrici utilizzati nell’edificio. 53 Bilancio io energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto I valori delle potenze di ogni singola classe di consumo sono stati acquisiti tramite la lettura diretta su un analizzatore di rete situato nel quadro elettrico generale installato nell’edificio e mostrato nella foto in basso. Figura 19,, Analizzatore di rete montato nel quadro elettrico generaledell’edificio. E’ stato possibile conoscere il livello raggiunto da ogni categoria di consumo isolando dal quadro generale, tutti i dispositivi elettrici facenti parte del da analizzare. Nello stesso sso modo, per ogni classe di consumo, è stato possibile individuare il livello di potenza raggiunto per ogni piano dell’edificio e a seconda dell’orario di apertura o chiusura. Per quanto riguarda la stima dei tempi di utilizzo di ogni sistema elettrico, questa è stata effettuata attraverso dei colloqui diretti con gli utenti dell’edificio, i quali sulla base delle loro abitudini personali, ci ha indicato approssimativamente gli orari di accensione e spegnimento delle apparecchiature elettriche. In questo modo è stato possibile compilare schede di riepilogo dei consumi elettrici che ci forniscono tra l’altro, una visione dettagliata circa le abitudini sugli usi nell’edificio nei giorni presi come riferimento: - 21 marzo, - 21giugno, - 21 settembre, - 21 dicembre Come ome possiamo vedere nelle pagine successive la compilazione delle schede consente di individuare, per ogni ora della giornata, il livello dei consumi raggiunto per la messa in funzione di una o più categoria di consumo. Le informazioni sui consumi giornalieri giornalieri ,contenute nelle schede riportate, sono visibili sotto forma di grafici nel capitolo successivo. Qui, le curve di consumo, sovrapposte a quella di produzione attuale, ci consentono di conoscere per quali ore della giornata stiamo utilizzando l’energia prodotta dall’impianto e quelle invece in cui la preleviamo dalla rete. 54 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Uso Fisso Stufa Elettrica Macchina Refrigerante Fan Coil P.Terra Fan Coil P.Primo P.Terra P.Terra P.Primo Illuminazione Variabile Fissa Sistema di Ventilazione Aria Calda Climatizzazione Solo Freddo Orario di Apertura o di Chiusura Solo Caldo hh:mm W W W W W W W W W 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 15:00 16:00 17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 Total 330 330 330 330 330 330 330 330 330 450 450 450 450 450 330 330 450 450 450 450 450 450 330 330 9240 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 15:00 16:00 17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 Total 330 330 330 330 330 330 330 330 330 450 450 450 450 450 330 330 450 450 450 450 450 450 330 330 9240 Ora Somma Totale delle Energia Potenze Consumata W KWh 330 330 330 330 330 330 330 330 330 2500 2500 500 500 450 330 330 500 2450 5300 7300 7300 3300 3180 330 39740 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 2,50 2,50 0,50 0,50 0,45 0,33 0,33 0,50 2,45 5,30 7,30 7,30 3,30 3,18 39,4 330 330 330 330 330 330 330 330 330 450 450 8100 8100 450 330 330 450 8950 10900 13750 5250 3300 3180 330 67290 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,33 0,3 0,3 0,3 0,3 0,5 0,5 8,1 8,1 0,5 0,3 0,3 0,5 9,0 10,9 13,8 5,3 3,3 3,2 67,0 21 MARZO 50 50 50 50 2000 2000 50 50 50 50 50 2000 2000 1950 1950 1950 1950 450 8000 7800 1500 1500 1500 1500 1500 1350 1350 1350 1350 1350 7500 6750 21 GIUGNO 6800 6800 850 850 6800 6800 6800 850 850 850 850 850 850 34000 4250 2550 1950 1950 1950 5850 1500 1500 1500 1500 1350 1350 1350 1350 6000 5400 55 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Climatizzazione Macchina Refrigerante Fan Coil P.Terra Fan Coil P.Primo P.Terra hh:mm W W W W W W W 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 15:00 16:00 17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 Total 330 330 330 330 330 330 330 330 330 450 450 450 450 450 330 330 450 450 450 450 450 450 330 330 9240 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 15:00 16:00 17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 Total 330 330 330 330 330 330 330 330 330 450 450 450 450 450 330 330 450 450 450 450 450 450 330 330 9240 Ora Fissa Somma Totale delle Energia Potenze Consumata P.Primo Stufa Elettrica Variabile Sistema di Ventilazione Aria Calda Solo Freddo Orario di Apertura o di Chiusura Solo Caldo Illuminazione P.Terra Uso Fisso W W W KWh 1350 1350 1350 1350 1350 6750 330 330 330 330 330 330 330 330 330 450 450 450 450 450 330 330 450 8100 10050 5250 5250 3300 3180 3180 44640 3,18 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,33 0,45 0,45 0,45 0,45 0,45 0,33 0,33 0,45 8,10 10,05 5,25 5,25 3,30 3,18 41,5 330 330 330 330 330 330 330 330 330 2500 2500 4450 2500 450 330 330 4450 7300 7300 7300 7300 5250 5130 330 60390 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,33 0,3 0,3 0,3 0,3 2,5 2,5 4,5 2,5 0,5 0,3 0,3 4,5 7,3 7,3 7,3 7,3 5,3 5,1 60,1 21 SETTEMBRE 6800 6800 13600 850 850 1700 1950 1950 1950 5850 1500 1500 1500 1500 1500 7500 21 DICEMBRE 50 50 50 50 2000 2000 2000 2000 50 50 50 50 50 2000 2000 2000 2000 2000 1950 1950 1950 1950 1950 1950 1950 1500 1500 1500 1500 1500 1500 1350 1350 1350 1350 1350 1350 450 18000 15600 9000 8100 1950 56 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.1.2. Grafici Produzione – Consumo Consumo Fisso Stufa Elettrica Illuminazione Energia Prodotta -10°est; 20° 12000 10000 Watt 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 14, Produzione e consumo per il 21 Marzo Classi di consumo Possibilità di cambio Consumo Fisso no • Illuminazione no • Riscaldamento si Watt • Modalità d’intervento Consumo Fisso Illuminazione Aria Climatizzata Energia Prodotta -10°est; 20° 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 15, Produzione e consumo per il 21Giugno Classi di consumo Possibilità di cambio • Consumo Fisso no • Illuminazione no • Aria Climatizzata si 57 Watt Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto Consumo Fisso Aria Climatizzata Illuminazione Energia Prodotta -10°est; 20° 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 16, Produzione e consumo per il 21 Settembre Classi di consumo Possibilità di cambio • Consumo Fisso no • Illuminazione no • Aria Climatizzata si Consumo Fisso Stufa Elettrica Illuminazione Energia Prodotta -10°est; 20° 14000 12000 Watt 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 17, Produzione e consumo per il 21 Diciembre Classi di consumo Possibilità di cambio • Consumo Fisso no • Illuminazione si • Riscaldamento si 58 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.2. Ipotesi di ottimizzazione Dall’analisi condotta nei grafici contenuti nel capitolo precedente, è evidente che la valorizzazione dell’energia fotovoltaica si può ottenere in due modi, o attraverso l’ottimizzare dei livelli di consumo rispetto alla curva di produzione giornaliera oppure, all’inverso, cercando di soddisfare per quanto possibile i consumi con i livelli di produzione istantanea. In quest’ultimo caso l’ottimizzazione dei consumi si può ottenere o attraverso una gestione dell’edificio, i cui consumi giornalieri si adattano ai rispettivi valori di produzione, o attraverso il contenimento dei consumi energetici che si verificano fuori dalle ore di produzione. Modificare la gestione dell’edificio risulta difficile all’utente in quanto le ore di apertura dell’esercizio commerciale, stabilite in base a logiche di profitto economico, ricadono molto al di là delle ore di radiazione solare soprattutto nei mesi invernali. Nel caso di dicembre per esempio, possiamo vedere come le ultime quattro ore di apertura dell’edificio coincidono con livelli di produzione nulli. Spostare gli orari di apertura dell’esercizio commerciale, facendoli coincidere con quelli di produzione, significherebbe per l’utente avere grosse perdite in termini di guadagno economico non giustificabili in ai fini del bilancio energetico dell’impianto. Se quindi per il gestore non è ipotizzabile il fatto di modificare gli orari di apertura, sicuramente è possibile contenere i livelli di consumo soprattutto nelle ore di bassa produzione energetica. In particolare, il contenimento dei consumi relativi alla climatizzazione estiva ed invernale, allo scopo di trattenere il calore in inverno e di dissiparlo in estate, richiederebbe modifiche alle componenti edilizie dell’edificio. Ma, migliorare le prestazioni termiche dell’edificio al fine di contenere i consumi significa abbassare il livello globale dei consumi con il quale è stato dimensionato l’impianto. Per questo motivo, ai fini della valutazione dello stesso non si ritiene utile attuare una strategia che punti a modificare i dati di input in quanto farebbe saltare il presupposto principale sul quale si esegue il bilancio energetico. La modifica alle curve di produzione giornaliera rappresenta in questo caso la soluzione più idonea in quanto, a cambiare, non sono i valori globali di produzioni ma solo quelli relativi alla potenza istantanea generata. 59 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.2.1. cStrategia d’intervento La strategia ipotizzata con il fine di valorizzare l’energia elettrica fotovoltaica consiste nella definizione di una nuova curva di produzione oraria da sovrapporre a quella dei consumi in maniera da favorire per quanto possibile l’autoconsumo dell’energia elettrica prodotta. In particolare, sarà ottimizzata per le ore che vanno dal tardo pomeriggio fino a sera, che come abbiamo visto, sono quelle in cui si registrano i maggiori prelievi dalla rete. Le nuove curve di produzione oraria giornaliera sono calcolate per una superficie esposta 35° ad ovest ed con una inclinazione pari a 29°. Tale esposizione ci consente di captare in misura maggiore la radiazione che si registra nelle ore serali della giornata mantenendo costanti i valori di produzione. I valori di energia autoconsumata, calcolati a seconda delle curve di produzione, saranno messi a confronto nei grafici presenti nelle pagine successive ed espressi in valore percentuale rispetto al totale dei consumi. In questo modo è possibile conoscerne l’incremento dell’energia auto consumata dovuto alla nuova inclinazione dei moduli. 60 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.2.2. Stima della radiazione secondo l’orientamento Nel grafico sotto sono rappresentate le curve di radiazione globale nei giorni 21 Marzo, 21 Giugno, 21 Settembre e 21 Diciembre. Si va da un massimo di 1,1 kWh/m² irradiata nelle ore centrali della giornata per il mese di Giugno, ad un valore minimo di 0,8 kWh/m² nel mese di Diciembre. I valori massimi relativi ai mesi di Marzo e Settembre rimangono intorno ad 1 kWh/m². Bisogna notare che, nel grafico sotto, i valori dell’ora sono riferiti all’ora solare coincidente con quella in Marzo e Diciembre, mentre a Giugno e a Settembre vige l’ora legale che posticipa l’orario di un’ora in avanti. kWh/m² 21-mar 21-jun 21-sep 21-dic 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 Grafico 18, Curve di irradianza oraria, località Lecce –IT- Come si può vedere, la caratteristica di questa curve è quella di avere valori di radiazione relativamente bassi nelle prime ore di luce della giornata con tangenti alle curve poco inclinate, mentre nelle ore serali, queste si mantengono più inclinate a causa di una decrescita dei valori molto più lineare. Difatti, ruotando l’angolo di azimut di 40° verso ovest, rispetto all’esposizione attuale dei moduli, il picco di radiazione e quindi quello di produzione si spostano tra le 13:00 e le 14:00. 61 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.2.3. Incrementi di energia autoconsumata Nelle pagine successive sono stati sintetizzati, sotto forma di grafici, i valori relativi al bilancio energetico eseguito per i quattro giorni dell’anno analizzati. In particolare, per ogni giorno sono riportati quattro tipi di grafico. Il primo, posto in alto in ogni pagina, riguarda l’andamento dei valori di produzione e consumo di energia elettrica, il secondo, posto in basso a destra riporta invece le quantità di energia elettrica scambiate, mentre le informazioni contenute negli ultimi due contengono le variazioni percentuali tra le quantità di energia prelevata eautoconsumata a seconda delle curve di produzione utilizzate. Nel primo grafico, riportato in ogni pagina, il livello raggiunto dalle potenze di consumo viene rappresentato come la somma dei livelli di potenza assorbita da ogni singola categoria di consumo individuata nel capitolo precedente e visibile nel grafico con colori differenti. I valori di produzione, invece, sono rappresentati dalle curve di potenza istantanea che l’impianto analizzato è capace di generare in condizioni ideali di cielo sereno. Per ogni grafico sono visibili le due curve di produzione relative alle diversa esposizione dei moduli fotovoltaici. Una, quella attuale, in rosso, coincide con angoli di azimut -10° est e inclinata a 20°, l’altra, relativa alla proposta effettuata, rappresentata in nero e esposta a 35° ovest e inclinata di 29° rispetto all’orizzonte. In questo caso, le curve di produzione rifletteno fedelmente quello che avevamo previsto nel capitolo precedente per la stima dei valori di radiazione. E’ chiaramente visibile come la nuova curva presenti valori di produzione energetica più elevati per le ore serali della giornata rispetto alle prime ore del mattino. E’ proprio questo che ci consente di coprire in misura maggiore, rispetto a quanto fatto fin’ora una quota parte dei consumi con l’energia prodotta direttamente dall’impianto. Bisogna notare inoltre che il fatto di aver spostato il picco di produzione energetica nelle prime ore del pomeriggio non pregiudica il soddisfacimento dei consumi delle prime ore della giornata che si mantengono comunque su livelli inferiori rispetto alla produzione. Nel bilancio energetico giornaliero, rappresentato in basso a sinistra di ogni pagina nei grafici in basso con colori di fferenti sono evidenziati i valori delle quantità di energia immessa, prelevata e autoconsumata a seconda della esposizione dei moduli. In questo caso, il valore dell’energia immessa nella rete relativo all’attuale configurazione dell’impianto non deriva dai volri registrati nel 2010, ma è stato stimato secondo i valori i valori di produzione calcolati, come per l’altra inclinazione con il software PVGIS. Questo si è reso necessario al fine di poter eseguire una comparazione basata su valori derivati dalla stessa fonte. Infine, dalla comparazione diretta degli ultimi due grafici possiamo leggere le variazioni percentuali delle quantità di energia prelevata e autoconsumatache insieme, soddisfano il fabbisogno elettrico dell’edificio. 62 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 21 Marzo Consumo Fisso Stufa Elettrica Illuminazione Energia Prodotta 35°oest; 29 Energia Prodotta -10°est; 20° 12000 10000 Watt 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 19, Livelli di potenza dell’energia prodotta e consumata il 21 Marzo Energia Immessa Energia Autoconsumata Energia Prelevata Energia Autoconsumata Energia Prelevata 160 28% 140 72% 120 kWh 100 32,3 30 12,6 16,3 63,1 59,6 80 Grafico 20, Energia Consumata, -10°est, 20° Energia Prelevata Energia Autoconsumata 60 40 20 35% 65% 0 -10° est, 20° 35° ovest, 29 Grafico 22, Energia scambiata con la rete, 21 marzo Grafico 21, Energia Consumata, 35° ovest, 29° 63 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 21 Giugno Consumo Fisso Illuminazione Aria Climatizzata Energia Prodotta -10°est; 20° Energia Prodotta 35°oest; 29 16000 14000 12000 Watt 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 23, Livelli di potenza dell’energia prodotta e consumata il 21 Giugno Energia Immessa Energia Autoconsumata Energia Prelevata Energia Autoconsumata Energia Prelevata 160 45% 140 33,7 55% 27,9 120 100 27,9 33,7 kWh Grafico 25, Energia Consumata, -10°est, 20° 80 Energia Prelevata Energia Autoconsumata 60 40 90,5 81,9 55% 20 45% 0 -10° est, 20° 35° ovest, 29 Grafico 26, Energia scambiata con la rete, 21 Giugno Grafico 24, Energia Consumata, 35° ovest, 29° 64 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 21 Settembre Consumo Fisso Aria Climatizzata Illuminazione Energia Prodotta -10°est; 20° Energia Prodotta 35°oest; 29 14000 12000 Watt 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 27, Livelli di potenza dell’energia prodotta e consumata il 21 Settembre Energia Immessa Energia Autoconsumata Energia Prelevata Energia Autoconsumata Energia Prelevata 160 32% 140 68% 120 30,9 25 14,7 20 kWh 100 80 Grafico 28, Energia Consumata, -10°est, 20° Energia Prelevata Energia Autoconsumata 60 40 80,2 74,3 44% 20 56% 0 -10° est, 20° 35° ovest, 29 Grafico 30, Energia scambiata con la rete, 21 Settembre Grafico 29, Energia Consumata, 35° ovest, 29° 65 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 21 Diciembre Consumo Fisso Stufa Elettrica Illuminazione Energia Prodotta -10°est; 20° Energia Prodotta 35°oest; 29 14000 12000 Watt 10000 8000 6000 4000 2000 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Grafico 31, Livelli di potenza dell’energia prodotta e consumata il 21 Diciembre Energia Immessa Energia Autoconsumata Energia Prelevata Energia Autoconsumata Energia Prelevata 160 27% 140 73% 120 kWh 100 Grafico 33, Energia Consumata, -10°est, 20° 80 60 Energia Prelevata 46,7 46,7 17,6 17,6 20,9 22,1 -10° est, 20° 35° ovest, 29 40 Energia Autoconsumata 27% 20 73% 0 Grafico 32, Energia scambiata con la rete, 21 Dicembre Grafico 34, Energia Consumata, 35° ovest, 29° 66 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 6.3. Risultati Il bilancio energetico effettuato, relativamente all’incremento della quantità di energia elettrica autoconsumata nei quattro giorni dell’anno presi in esame, ci consente di effettuare attraverso una serie di semplificazioni, un nuovo bilancio energetico annuale in merito alle quantità di energia scambiata con la rete. Al fine di valutare le variazioni annuali di energia autoconsumata, i valori giornalieri calcolati nel capitolo precedente sono stati utilizzati come valori promedi per il mese preso in esame. Moltiplicando tali valori per il numero dei giorni di apertura dell’esercizio commerciale, 24 in questo caso, si ottengono i valori mensili di energia autoconsumata relativi alla nuova esposizione dei moduli. Nella tabella 2, sono sintetizzati tali valori per i mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre ed è indicata inoltre la loro quota parte percentuale dell’energia consumata in totale. Mese Periodo Energia Consumata kWh marzo giugno settembre dicembre Energia Autoconsumata 35°, 29° -10°, 20° kWh % kWh % ∆ kWh % dia 44,94 12,6 28% 16,2 36% 3,6 8% mese 1150 201,0 17% 288,5 25% 87,5 8% dia 61,6 27,9 45% 33,7 55% 5,8 9% mese 1460 493,0 34% 632,7 43% 139,7 10% dia 45,09 14,7 33% 20,1 44% 5,4 12% mese 1116 202,0 18% 330,5 30% 128,5 12% dia 64,3 17,6 27% 17,6 27% 0,0 0% mese 1562 235,0 15% 235,0 15% 0,0 0% Tabella 4, Calcolo delle variazioni percentuali giornaliere e mensili dell’energia autoconsumata. Possiamo dunque rilevare che le principali variazioni mensili di energia autoconsumata, ottenute dalla modifica all’attuale esposizione dei moduli, sono: • Marzo + 8% • Giugno + 10% • Settembre + 12% • Dicembre 0% Al fine di completare il bilancio annuale, è necessario conoscere le variazioni percentuali anche degli altri mesi per i quali non è stato effettuato nessun bilancio. Questi sono stati stimati attraverso l’approssimazione grafica della curva corrispondente ai valori percentuali mensili di energia autoconsumata che, passante per i valori relativi agli incrementi calcolati per i mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre, si avvicina alla curva realizzata con i 67 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto valori mensili del 2010. Moltiplicando quest’ultimi per l’energia consumata mensilmente è possibile esprimere in kWh le quantità mensili di energia autoconsumata. Nel grafico in basso, la curva evidenziata in nero, rappresenta le percentuali mensili di energia autoconsumata nel 2010, secondo l’attuale inclinazione dei moduli, mentre quella in rosso rappresenta i valori stimati per la nuova inclinazione. Come possiamo vedere, gli incrementi maggiori si registrano per i mesi da marzo a settembre, con incrementi compresi tra l’otto e il dodici %, mentre quelli minimi sono stati stimati per i mesi invernali, quando le poche ore di luce della giornata non garantiscono una produzione energetica sufficiente a coprire i consumi registrati soprattutto nelle ore pomeridiane e serali della giornata. -10°, 20° 35°, 29° 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Grafico 18, Curve dei valori percentuali dell’energia autoconsumata Tali valori, così calcolati, sono riportati nella tabella allegata. Mese Energia Consumata kWh Energia Autoconsumata 35°, 29° -10°, 20° kWh % kWh % ∆ kWh % gen 1577 210 13% 220,78 14% 10,78 1% feb 1399 229 16% 265,81 19% 36,81 3% mar 1150 201 17% 287,5 25% 86,5 8% apr 1002 221 22% 310,62 31% 89,62 9% mag 936 235 25% 346,32 37% 111,3 12% giu 1460 493 34% 627,8 43% 134,8 9% lug 3197 1536 48% 1822,29 57% 286,3 9% ago 2459 1114 45% 1278,68 52% 164,68 7% set 1116 202 18% 334,8 30% 132,8 12% ott 1247 224 18% 286,81 23% 62,81 5% nov 1304 179 14% 234,72 18% 55,7 4% dic 1562 235 15% 234,3 15% -0,7 0% tot. Annuale 18409 5079 28% 6250 34% 1171 6% Tabella 5, Stima degli incrementi percentuali dell’energia auto consumata mensilmente 68 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto A questo punto, conoscendo le quantità di energia elettrica prodotta e autoconsumata nelle due diverse esposizioni dei moduli, è possibile effettuare il bilancio annuale delle quantità di energia scambiata con la rete. Il rapporto tra le quantità, visibile nei grafico in basso, ci consente di affermare che l’incremento percentuale della quota annuale dell’energia autoconsumata, necessaria al soddisfacimento del fabbisogno elettrico dell’edificio, dovuta alla differente inclinazione dei moduli è pari al 6% in più rispetto a quella registrata nel 2010. Energia Immessa Energia Autoconsumata Energia Prelevata 45000 40000 35000 13330 12158 5079 6250 23209 23739 -10° est, 20° 35° ovest, 29 Watt 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 Grafico 35, Bilancio annuale secondo l’inclinazione Energia Prelevata Energia Autoconsumata 28% Energia Prelevata Energia Autoconsumata 34% 72% Grafico 37, Composizione dell’energia consumata per esposizione –10° est,e inclinazione 20° 66% Grafico 36, Composizione dell’energia consumata per esposizione 35° ovest,e inclinazione 29° 69 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 7. Conclusioni Il tentativo di valorizzare l’energia elettrica prodotta dall’impianto attraverso l’autoconsumo coincide con l’esigenza di ridurre al minimo le quantità di energia elettrica scambiata ovvero quella immessa e quella prelevata. La strategia attuata ha permesso di stimare intorno al 6% annuo l’incremento della quantità di energia autoconsumata dall’utente, equivalente ad una riduzione dell’energia prelevata di 1200 kWh all’anno. Una valutazione piu obbiettiva richiede però un’analisi un po più dettagliata dei risultati ottenuti. Nella maggior parte dei casi, l’ incremento di energia autoconsumata è relativo al soddisfacimento dei consumi per la climatizzazione estiva, che si verificano soprattutto nelle ore del tardo pomeriggio dei mesi estivi. In questo caso infatti, la curva di produzione generata dalla diversa orientazione dei moduli raggiunge valori di potenza maggiori, rispetto alla precedente, di circa 2,5 kW riusciendo a coprire quasi la metà delle potenze utilizzate e a incrementare i valori di energia autoconsumata del 12% . Nei mesi nestivi quindi, al fine di valorizzare ulteriormente l’energia prodotta dall’impianto sarebbe necessario, ridistribuire, in base ai valori di produzione, i picchi di consumo mantenendoli al di sotto della curva di produzione. In termini architettonici, questo vuol dire modificare le caratteristiche fisiche delle componenti dell’edificio nonché la risposta termica dello stesso. Per i mesi invernali, invece, indipendentemente dalla inclinazione dei pannelli risulta difficile ottimizzare l’energia prodotta in quanto la maggior parte dei consumi, relativi all’illuminazione e al riscaldamento dell’edificio, ricadono nelle ore in cui i valori di radiazione solare sono nulli. 70 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 71 Bilancio energetico di un impianto fotovoltaico connesso alla rete in regime di Scambio sul Posto 8. Bibliografia GELLETI, Raffaella TOMASINSIG Elisa La tecnologia fotovoltaica Stato dell’arte e potenzialità di impiego nei processi produttivi. CETA - Centro di Ecologia Teorica ed Applicata. Padriciano, Trieste. 2011 FALK, Antony DURSCHNER, Christian REMMERS Karl Heinz Il fotovoltaico per professionisti Vendita progettazione e montaggio di impianti fotovoltaici Tecnospot. Brunico. 2006 Solar Energy Report 2011 Il sistema industriale italiano nel business dell’energia solare Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Gestionale. Milano. 2011 Guida agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili GSE - Gestore dei servizi eneregetici. Roma. 2011 Rapporto statistico 2010 Solare fotovoltaico a cura di Direzione Studi, Statistiche e Servizi Specialistici – GSE. Roma. 2011 72