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Golfo di
Benin
Golfo di Guinea
L’ambiente naturale
L’economia
Il petrolio è la grande ricchezza nazionale.
La sua scoperta, negli anni Cinquanta del secolo scorso, favorì la nascita di un complesso industriale sconosciuto ai paesi del continente, fatta eccezione per il Sudafrica. Le
entrate permisero di realizzare anche una
prima rete viaria e ferroviaria. Il decollo inNel delta del Niger sorgono grandi raffinerie,
che lavorano il greggio prodotto nella regione
e quello estratto dalle piattaforme collocate a
breve distanza dalla costa.
ALTRI STATI
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dustriale accese molte speranze; i governi
trascurarono l’agricoltura e milioni di contadini abbandonarono le campagne, illudendosi di trovare in città lavoro e condizioni di
vita più dignitose.
Negli anni Ottanta, però, il prezzo del greggio
cominciò a diminuire, facendo entrare il paese in un periodo di crisi da cui non è ancora uscito: il reddito pro capite non raggiunge
i 1.500 dollari. Attualmente le quotazioni del
greggio sono risalite, ma i ritardi in campo
economico e tecnologico e le disuguaglianze sociali da colmare rimangono gravi.
La popolazione,
le città, la società
Sono oltre 154 milioni i nigeriani, un valore
che fa del paese il gigante demografico
dell’Africa. La crescita supera il 2,2% all’anno
e questo ritmo di incremento porterà la Nigeria a toccare i 200 milioni di abitanti entro una
generazione. La densità abitativa media è di
167 ab./km2, con forti squilibri nella distribuzione territoriale: nelle savane dell’interno
la popolazione è scarsa, mentre le pianure
costiere risultano sovraffollate. È qui che si
concentra la maggioranza dei grossi centri
abitati.
Lagos, che fu capitale fino a pochi anni or
sono, è un mostruoso agglomerato di oltre
13 milioni di abitanti, una delle città con il più
elevato tasso di criminalità, con livelli di inquinamento e sporcizia inimmaginabili. La
fondarono gli inglesi, dopo la conquista coloniale, per farne il porto di arrivo e di partenza dei loro traffici. A Lagos convergono le
povere famiglie contadine dell’interno, che
dalla terra non riescono più a ricavare abbastanza da vivere, ma la maggioranza di loro
finisce nelle baraccopoli che hanno invaso
persino il centro, dove si vive di espedienti o
di lavoretti saltuari, ben poco remunerati. Il
disagio sociale è tale che le persone arrivano a perforare gli oleodotti per estrarre piccole quantità di petrolio da rivendere clandestinamente.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
La Nigeria è il più vasto dei paesi che si affacciano sul golfo di Guinea. Ha una superficie di quasi 924.000 km2, tre volte quella
dell’Italia. Lo attraversa il grande fiume Niger,
che riceve diversi affluenti, alimentati dalle
piogge equatoriali che scendono dall’altopiano di Jos. A nord-est il paese si allunga fino
a raggiungere il lago Ciad, al cui centro si
incontrano i confini di quattro stati: Camerun,
Niger, Ciad e Nigeria.
La costa è ampia e pianeggiante, interrotta
dall’ampio delta del Niger; qui prevale un clima caldo-umido, tipicamente equatoriale. A
mano a mano che si risale verso l’interno,
invece, le precipitazioni diminuiscono e il paesaggio diventa più secco; al centro compaiono le savane, mentre a nord, verso il confine con il Niger, si avverte l’aridità del Sahel.
• LEZIONE 3 GLI
Nigeria
Scheda
N
SPERANZE DELL'AFRICA
TEMA 4 LE
SPERANZE DELL'AFRICA
La storia e
l’ordinamento istituzionale
La Nigeria è uno Stato federale. Questa scelta dipese dal fatto che gli inglesi avevano colonizzato un territorio popolato da moltissime
etnie, alcune rivali fra loro. Conquistata l’indipendenza, scoppiarono tensioni fra diverse
tribù, divise da squilibri economici e differenze culturali o religiose. La spaccatura era
profonda soprattutto fra il Sud, cristiano e più
ricco, e il Nord, musulmano e arretrato.
• LEZIONE 3 GLI
ALTRI STATI
Nel 1967 gli ibo, insediati nella Nigeria orientale, decisero di staccarsi e di costituire la
Repubblica indipendente del Biafra; ne seguì
una guerra civile violenta, che causò un milione di morti. Da allora la Nigeria ha sperimentato una serie di dittature corrotte e
sanguinarie. Per allentare le tensioni sociali,
negli anni Settanta si decise di creare una
nuova capitale, situata all’interno in una zona
disabitata. Sorse così Abuja, che oggi conta
mezzo milione di abitanti.
Una baraccopoli di Lagos, la città più popolosa della Nigeria.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola