Prof.ssa Maria Luisa Panno Professore associato di Patologia Generale (MED/04) Dipartimento di Biologia Cellulare, Facoltà di S.M.F.N. Università degli Studi della Calabria Arcavacata di Rende - Cosenza - Panno Maria Luisa Prof. associato di Patologia Generale Dott. in Scienze Biologiche Dott. in Scienze Naturali CARRIERA UNIVERSITARIA 1977-79 Allieva interna presso il Dipartimento di Biologia Cellulare dell’Università degli Studi della Calabria. 1979 Laurea in Scienze Naturali presso l’Università degli Studi della Calabria 1980-82 Consulenza professionale esterna svolta presso il Dipartimento di Biologia Cellulare dell’Università degli Studi della Calabria. 1983 Titolare di un assegno di formazione professionale del C.N.R. presso l’Istituto per le Malattie Ereditarie e Carenziali di Cosenza. 1984 Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università di Messina. 1984 Ricercatore Universitario gruppo 76 sottosettore di Fisiologia Generale e Cellulare presso il Dipartimento di Biologia Cellulare dell’Università degli Studi della Calabria. 1987 Conferma in ruolo gruppo 76 sottosettore di Fisiologia Generale e Cellulare presso il Dipartimento di Biologia Cellulare dell’Università degli Studi della Calabria. Attuale inquadramento: gruppo di Patologia Generale gruppo F04A. 2000 Professore associato di Patologia Generale presso l’Università degli Studi della Calabria. 2003 Conferma in ruolo come Professore associato ATTIVITA’ DIDATTICA 1984-87 Ha organizzato e svolto le esercitazioni didattiche per gli insegnamenti di Fisiologia Generale I e Fisiologia Generale II, Endocrinologia Generale, Metodi ed Apparati di Misura per la Biologia, per il corso di laurea in Scienze Biologiche ed ha allestito i laboratori sperimentali per le stesse 1984-88 Ha organizzato e svolto le esercitazioni didattiche per gli insegnamenti di Fisiologia Generale I e Fisiologia Generale II, per il corso di laurea in Scienze Naturali ed ha allestito i laboratori sperimentali per le stesse 1984-87 Ha collaborato con la Cattedra di Endocrinologia Generale alla messa a punto di metodiche microanalitiche per la determinazione di parametri ormonali. 1984-87 Ha assistito gli studenti interni per lo svolgimento e l’elaborazione di tesi sperimentali. 1984 E’ componente delle commissioni di esami di profitto per i corsi di Fisiologia Generale I, Fisiologia Generale II, Fisiologia Generale corso base, Metodi ed Apparati di Misura per la Biologia, Istologia ed Embriologia, Fisiopatologia Endocrina, Endocrinologia (corso di laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di Sc.M.F.N.). 1986 E’ componente delle commissioni di esami di profitto per i corsi di Fisiologia Generale I e Fisiologia Generale II (corso di laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di Sc.M.F.N.). 1987 E’ componente di commissioni di laurea in Scienze Biologiche e Naturali. 1987 Organizza e svolge le esercitazioni didattiche per i corsi di Fisiopatologia Endocrina ed Endocrinologia per il corso di laurea in Scienze Biologiche ed allestisce i laboratori sperimentali per le stesse . 1989 Ha organizzato in collaborazione con la Cattedra di Endocrinologia un corso teorico pratico di Endocrinologia sperimentale tenuto dal Prof. A.Vermeulen (Dir. del Dip. di Endocrinologia dell’Università di Gent, Belgio) presso l’Università della Calabria. 1990 Ha organizzato in collaborazione con la Cattedra di Endocrinologia un corso teorico pratico di Endocrinologia sperimentale tenuto dal Prof. J.J. Thijssen (Dir. del Dip. di Biochimica Clinica dell’Università di Utrecht, Olanda) presso l’Università della Calabria. 1990-93 Docente di Fisiologia Generale I (corso di laurea in Scienze Naturali, Facoltà di Sc.M.F.N.), corso tenuto per supplenza. 1991 Ha organizzato in collaborazione con la Cattedra di Endocrinologia un corso teorico pratico di Endocrinologia sperimentale tenuto dal Prof. B. van der Burg (Università di Utrecht, Olanda) presso l’Università della Calabria. 1991 Ha collaborato con la Cattedra di Fisiopatologia Endocrina alla messa a punto di metodiche di “binding analysis” per la determinazione di recettori ormonali. 1992 Ha organizzato ed allestito all’interno del Dip. di Biologia Cellulare dell’Univerità della Calabria un settore laboratoristico di colture cellulari avviando la nuova sezione di Oncologia endocrina. 1993-2000 Docente di Endocrinologia (corso di laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di Sc.M.F.N.), corso tenuto per supplenza. 1994 Ha organizzato in collaborazione con la Cattedra di Fisiopatologia Endocrina un corso teorico pratico di Endocrinologia sperimentale tenuto dal Prof. M.Mc Phaul (Dip. di Endocrinologia dell’Università del Texas-Dallas) presso l’Università della Calabria. 1993 Ha organizzato in collaborazione con la Cattedra di Patologia generale il workshop in Oncologia endocrina “Aromatase gene expression in breast cancer” tenuto dal Prof. E.Simpson (Cecil & Ida Green Center dell’Università del Texas-Dallas) presso l’Università della Calabria. Dal 1994 E’ componente delle commissioni di esami di profitto per il Corso di Patologia Generale Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Facoltà di Farmacia. Dal 1994 corso di E’ componente delle commissioni di esami di profitto per il Patologia Generale, Corso di Laurea in Farmacia, Facoltà di Farmacia Dal 1994 E’ componente delle commissioni di esami di profitto per il Corso di Patologia Generale Corso di Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di Sc.M.F.N. 1998-99 Docente di Fisiopatologia Generale (corso di laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Facoltà di Farmacia ), corso tenuto per supplenza. 2000-2004 Titolare del corso di Patologia Generale, corso di Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di S.M.F.N. presso l’Università degli Studi della Calabria. 2000-2003 Ha tenuto per supplenza il corso di Endocrinologia, corso di Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di S.M.F.N. presso l’Università degli Studi della Calabria. 2001-2004 Ha tenuto il corso di Patologia Generale, Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica, Facoltà di Farmacia, presso l’Università degli Studi della Calabria. 2001-2004 Cicli di lezioni tenuti per il Dottorato di Ricerca in ”Biologia Animale”, Dipartimento di Biologia Cellulare, Facoltà di S.M.F.N., Università degli Studi della Calabria. 2002-2004 Supplenza del corso di Oncologia Molecolare, corso di Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di S.M.F.N. presso l’Università degli Studi della Calabria. 2002-2004 Cicli di lezioni tenuti per il Dottorato di Ricerca in ”Biologia Animale”, Dipartimento di Biologia Cellulare, Facoltà di S.M.F.N., Università degli Studi della Calabria. DOTTORATI DI RICERCA E SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE 2000-2001 Componente del Collegio dei Docenti del “Dottorato di Ricerca di Biochimica e Patologia dell’Azione dei Farmaci”, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università degli Studi di Salerno. 2000-2004 Componente del Collegio dei Docenti della “Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica”, Facoltà di Farmacia, Università degli Studi della Calabria. 2000-2004 Componente del Collegio dei Docenti del Dottorato di ricerca in ”Biologia Animale”, Dipartimento di Biologia Cellulare, Facoltà di S.M.F.N., Università degli Studi della Calabria. ALTRE ATTIVITA’ DIDATTICHE SVOLTE Relatore e co-relatore di numerose tesi sperimentali di laurea in Scienze Biologiche. “Tutor” di tesi sperimentali di Dottorato di Ricerca in “Biologia Animale” Componente di numerose commissioni di esami di Laurea in Scienze Biologiche, Facoltà di S.M.F.N., Università degli Studi della Calabria Componente della commissione “Esami di Stato di Abilitazione all’Esercizio della Professione di Biologo ” SOGGIORNO DI STUDI PRESSO LABORATORI ALL’ESTERO Settembre/Ottobre 1990 Dip. di Reumatologia “Kliner voor Fysiotherapie en Orthopedie” Prof. Dr. E. Veys, Prof. A. Vermeulen, UZ, Gent (Belgium) Novembre 1990 Dept. of Radiotherapy and Nuclear Medicine Laboratory for Experimental Cancerology, Prof.Dr. M.Mareel, UZ, Gent (Belgium) Settembre/Novembre 1991 “Hubrecht Laboratory for Biology” and Chemical Laboratory of Endocrinolgy of the Medical faculty of the University of Utrecht Academisch Ziekenhuis, Prof. J. Thijssen, Dr. Bart van der Burg, Utrecht – The Netherlands . Da Febbraio a Luglio 2003 E’ stata invitata in qualità “visiting Professor” dal Prof. B. Calabretta a recarsi presso il “Kimmel Cancer Center”, Dipartimento di Microbiologia e Immunologia, Thomas Jefferson University, Philadelphia (U.S.A.) per svolgere ricerche nell’ambito del progetto: “Role of C/EBPBeta in BCR/ABL leukemogenesis” LINEE DI RICERCA : 1. Modificazioni della biosintesi androgenico testicolare in rapporto all’attività spermatogenetica 2. Interazioni funzionali tra secrezione androgenico surrenalica e gonadale nel ratto maschio adulto 3. Influenza dell’ipotiroidismo sulla biosintesi androgenico testicolare nel ratto maschio pre e post- pubere. 4. Influenza dell’ormone tiroideo sull’assetto recettoriale androgenico ed estrogenico in cellule del Sertoli 5. Ruolo di alcuni fattori ormonali sull’assetto recettoriale estrogenico in linee cellulari di tumore mammario: interazione funzionale tra pathway trasduzionale del recettore insulinico e del recettore estrogenico. 6. L’interazione funzionale e biomolecolare tra ormoni steroidei e pathway trasduzionali insulino/IGFI-dipendenti in linee cellulari di tumore mammario 7. Ruolo della produzione estrogenica durante l’ontogenesi maturativa delle cellule del Sertoli 8. Basi biomolecolari della regolazione dell’enzima aromatasi in linee cellulari di tumore mammario Modificazioni della biosintesi androgenico testicolare in rapporto all’attività spermatogenetica I rapporti tra funzione Leydigiana e funzione tubulare sono stati studiati nella condizione di alterata spermatogenesi utilizzando quale modello fisiopatologico il varicocele : sindrome vascolare caratterizzata da reflusso ematico nella vena spermatica interna. I fattori patogenetici di tale sindrome (da stasi venosa distrettuale) coinvolgono sia la componente intratesticolare (Leydigiana, tubulo- epididimaria) che quella extratesticolare (ghiandole sessuali accessorie). La messa a punto di metodiche RIA altamente specifiche per la determinazione dei diversi steroidi sessuali ha reso possibile studiare in vivo alcuni aspetti della biosintesi androgenica testicolare in tali soggetti. Gli studi condotti hanno avuto tre ambiti biologici di indagine : Plasma periferico Plasma refluo testicolare nella vena spermatica Plasma seminale Lo studio su plasma periferico si è incentrato sui due steroidi che a tale livello sono markers della funzione leydigiana : il 17-OH- Progesterone e il Testosterone (essendo le secretion rates il 75% ed il 99% delle rispettive blood production rates). L’aumentato rapporto 17-OH-Progesterone /Testosterone ha indicato una alterazione enzimatica nella steroidogenesi testicolare. Tale deficit enzimatico è stato descritto con la determinazione dei diversi precursori steroidei nella vena spermatica. I risultati ottenuti hanno evidenziato come un precoce deficit della 17-20 liasi e successivamente della 17- alfaidrossilasi sia alla base dell’alterata spermatogenesi. Nel plasma seminale sono stati determinati quegli steroidi (T e DHT) secreti dalle strutture androgeno dipendenti che concorrono alla produzione dell’eiaculato (tubuli seminiferi, epididimo, ghiandole sessuali accessorie). Nelle condizioni di severa oligozoospermia e/o astenozoospermia si è rilevata una notevole diminuzione dei livelli di DHT nel plasma seminale con un aumento del rapporto T/DHT. Ciò dimostra un deficit dell’attività 5-alfa- reduttasica da mettersi in rapporto con l’alterata spermatogenesi e/o l’alterata funzione epididimaria. Il rapporto tra spermatogenesi e funzione endocrina testicolare è stato anche studiato nei Bassi Vertebrati quali la lucertola Podarcis sicula. In tale animale sono stati determinati in corrispondenza delle varie fasi del ciclo spermatogenetico sia gli steroidi circolanti che quelli intratesticolari. Durante la fase di ibernazione in cui il processo di spermatogenesi è assente gli androgeni circolanti a più elevate concentrazioni sono alcuni delta 5 precursori del T quali il DEA; durante il periodo di emergenza (Marzo, Aprile, Maggio) con la ricomparsa della spermatogenesi e della spermiazione il Testosterone e l’Androstenedione raggiungono i massimi livelli circolanti . Il rapporto Deidroepiandrosterone/ Androstenedione indice del rapporto tra le due vie di biosintesi, presenta in tale periodo il suo valore nadir indicando come l’attivazione della secrezione del testosterone avvenga prevalentemente attraverso la via delta 4. Nel periodo refrattario (Luglio, Agosto, Settembre) quando si manifesta l’involuzione del processo spermatogenetico, si ha un rapido incremento dell’Estradiolo e del Progesterone. Il contemporaneo aumento del rapporto Progesterone/ 17-OH-Progesterone ribadisce il ruolo inibitorio dell’Estradiolo sulla 17-alfa- idrossilasi già largamente dimostrato nei mammiferi. Interazioni funzionali tra secrezione androgenico surrenalica e gonadale nel ratto maschio adulto. Gli studi in vivo e in vitro inerenti le correlazioni funzionali esistenti tra secrezione androgenica surrenalica e testicolare hanno utilizzati come modello sperimentale il ratto maschio castrato a vari tempi ( 5gg. 7 settimane, 11 settimane). Studi in vivo La valutazione comparativa tra i tre gruppi di animali orchiectomizzati fa rilevare come 5 gg dopo la castrazione il Deidroepiandrosterone (DEA) e l’Androstenedione (A) siano correlati ai livelli circolanti di Testosterone (T). Tale dato indica come nell’immediato periodo successivo alla castrazione i livelli circolanti di T siano dipendenti dalla conversione dei due precursori androgenici surrenalici. Gli autori suggeriscono inoltre come con l’avanzare del tempo dalla castrazione l’androstenedione (steroide di esclusiva provenienza surrenalica nelle predette condizioni di studio) può rappresentare il substrato prevalente per l’attività 5-alfa- reduttasica influenzando pertanto i livelli circolanti di Diidrotestosterone (DHT). Nella seconda parte di tale protocollo sperimentale sono stati studiati gli effetti della somministrazione di alcuni steroidi gonadali (T, E2, DHT) sui livelli circolanti dei due androgeni di esclusiva origine surrenalica (DEA, A), 7 settimene dopo castrazione. I dati ottenuti evidenziano cumulativamente come la somministrazione degli steroidi gonadali, dopo castrazione, influenzi, per sè, la secrezione androgenica surrenalica. Studi in vitro I risultati ottenuti in vitro, incubando tessuto surrenalico prelevato dagli stessi animali con H3 androstenedione ribadiscono il ruolo modulatore degli ormoni gonadali sulla biosintesi androgenica surrenalica dopo castrazione. Influenza dell’ipotiroidismo sulla biosintesi androgenica testicolare nel ratto maschio pre e post pubere. Gli effetti dell’ipotiroidismo sulla secrezione testicolare sono stati studiati in ratti maschi pre e post puberi determinando in vitro la produzione di testosterone e dei suoi precursori di biosintesi. Negli animali pre puberi l’ipotiroidismo era indotto dopo trattamento con metimazolo (MMI) dalla nascita, nei post puberi, invece, dopo tiroidectomia eseguita a 28 giorni di età. Nel mezzo di incubazione dei testicoli prelevati venivano determinati, con metodo RIA, le concentrazioni dei seguenti steroidi : Progesterone (P), 17-OH- Progesterone (17-OH-P), Androstenedione (A), Deidroepiandrosterone (DEA), Testosterone (T). Il trattamento con MMI induce una significativa diminuzione ponderale del testicolo solo quando viene somministrato nell’animale pre pubere. Il proceso di steroidogenesi appare essere influenzato solo in epoca post pubere con una significativa diminuzione della produzione di T e dei suoi precursori di biosintesi rispetto agli animali di controllo. Il rapporto DEA/A , indice del rapporto tra le due vie di biosintesi androgenica intra-testicolare (delta 5, delta 4), è significativamente aumentato indicando come la condizione di ipotiroidismo influenzi il pathway di biosintesi che è prevalente nelle condizioni fisiologiche ( delta 4). La somministrazione di T3 negli stessi ratti post puberi restaura parzialmente la steroidogenesi testicolare con incremento significativo della produzione di tutti gli steroidi determinati. In conclusione la valutazione cumulativa dei dati indica come l’ipotiroidismo di per sé abbia un’azione diretta sulla biosintesi androgenica intra-testicolare. Studi recenti hanno dimostrato come dall’epoca pre-neonatale all’epoca puberale siano cospicuamente presenti nelle cellule del Sertoli i recettori per gli ormoni tiroidei e come la loro concentrazione vari in relazione allo stato di proliferazione e differenziazione cellulare. Nella seconda fase dello studio abbiamo pertanto valutato l’influenza della funzione tiroidea sul metabolismo androgenico della cellula del Sertoli in epoca peripubrale. Il metabolismo del testosterone in cellule del Sertoli di 3 e 4 settimane di vita era principalmente caratterizzato da una diminuita produzione di DHT e 3-alfa- diolo ed una aumentata formazione di prodotti 5- alfa – ridotti con scarsa proprietà androgenica (Androstanedione , Androsterone). Il dato più rilevante tuttavia è rappresentato nel ratto di 3 settimane reso ipotiroideo, dal drammatico aumento dell’attività aromatasica che persiste in misura minore a 4 settimane. La produzione di E2 decrementa drasticamente dopo aggiunta di T3 sia “in vivo “ che “in vitro”. Gli effetti riportati indicano un’azione specifica dell’ormone tiroideo sul metabolismo androgenico attraverso una prevalente inibizione dell’aromatasi, indicando chiaramente un ruolo moderatore sul processo di maturazione funzionale delle cellule del Sertoli in epoca puberale. Influenza dell’ormone tiroideo sull’assetto recettoriale androgenico ed estrogenico in cellule del Sertoli. Accertata l’influenza diretta dell’ormone tiroideo sul metabolismo androgenico della cellula del Sertoli in età peripuberale, come prima riportato, nella presente linea di ricerca abbiamo voluto valutare , nella stessa epoca, il ruolo modulatore dell’ormone tiroideo sul contenuto recettoriale estrogenico ed androgenico sertoliano da cui dipende la condizione di ormono-dipendenza della spermatogenesi. A riguardo dati della letteratura hanno riportato come durante la fase di immaturità funzionale sertoliana , corrispondente al periodo peripuberale, siano cospicuamente presenti nella cellula del Sertoli siti nucleari specifici leganti la T3. Allo scopo abbiamo utilizzato ratti Wistar di 2, 3 e 4 settimane di età appartenenti ai gruppi di controllo, ipotiroidei e trattati “in vivo” con T3 da cui sono state isolate le cellule del Sertoli opportunamente incubate “in vitro” con testosterone e T3. Sui differenti set di colture è stato valutato il binding del recettore estrogenico ed androgenico. I risultati ottenuti a riguardo hanno evidenziato come la condizione di ipotiroidismo determini di per sé un aumento dei recettori estrogenici ed un decremento di quelli androgenici. L’aggiunta in vitro del testosterone o del T3 comportava un decremento del binding recettoriale per gli estrogeni più evidente nell’animale immaturo ( 2 settimane). Nelle stesse condizioni si osservava un significativo incremento del contenuto recettoriale androgenico. Quest’ultimo è particolarmente evidente in presenza “in vitro” di entrambi gli ormoni. La somministrazione di T3 ad animali appartenenti ai gruppi di età prima menzionati ribadisce il significativo incremento dei livelli recettoriali androgenici rispetto ai controlli mentre il binding estrogenico risultava specificatamente down-regolato. I dati hanno, cumulativamente, rilevato come il contenuto dei recettori estrogenici ed androgenici della cellula del Sertoli presenti un comportamento reciproco in rapporto allo stato maturativo funzionale delle stesse cellule. In particolare lo stadio pre puberale è contraddistinto da un binding recettoriale estrogenico significativamente più elevato rispetto a quello androgenico. Ciò suggerisce un probabile ruolo mitogeno dell’estradiolo mediato dai propri recettori quando la cellula è in uno stadio di immaturità funzionale. La presenza di T3 e di testosterone, nell’indurre un effetto additivo sul contenuto del recettore androgenico, ha dimostrato come l’ormone tiroideo in età peripuberale possa essere un fattore aggiuntivo nella modulazione dell’ormono-dipendenza della cellula del Sertoli durante il processo di spermatogenesi. Ruolo di alcuni fattori ormonali sull’assetto recettoriale estrogenico in linee cellulari di tumore mammario : interazione funzionale tra pathway trasduzionale del recettore insulinico e del recettore estrogenico. La linea di ricerca sviluppata negli ultimi anni condotta su due linee parentali cellulari ormono dipendenti (HD) ed ormono indipendenti (HI) di MCF-7, ha evidenziato come la linea tumorale HD presenti attività proliferativa solo in mezzi di coltura contenenti siero fetale bovino (FCS). Al contrario la presenza di siero integro o trattato (siero privo di steroidi e fattori di crescita) era ininfluente sulla linea ormono indipendente HI, la cui attività proliferativa procedeva in modo esponenziale durante il periodo di osservazione (2 settimane). In presenza di siero trattato sono stati studiati gli effetti di due ormoni quali l’estradiolo e l’insulina sulla crescita di entrambi gli stipiti cellulari. Nella linea ormono dipendente la presenza di estradiolo ed insulina aumentava l’attività proliferativa del 75% ed 80% mentre la presenza di entrambi gli ormoni sortiva un effetto sinergico. Gli effetti sopra riportati erano di minore entità nell’altra linea. In entrambe le linee cellulari è stato altresì valutato l’assetto recettoriale steroideo. Il contenuto recettoriale estrogenico e progestinico era comparabile nella linea cellulare ormono dipendente mentre nell’altra i livelli recettoriali estrogenici erano notevolmente più elevati rispetto a quelli progestinici. Nella linea ormono dipendente l’estradiolo down-regola i propri recettori mentre l’insulina ne determina un drastico aumento. Nella stessa linea cellulare i recettori progestinici aumentano in presenza dei due mitogeni. Gli effetti di “up-regulation” dell’insulina venivano a mancare nella linea cellulare ormono indipendente. Tali risultati cumulativamente dimostrano come la linea ormono indipendente sia capace di avere un’attività proliferativa autonoma in assenza di ormoni o fattori di crescita. La stessa linea cellulare mostra un assetto recettoriale estrogenico e progestinico non modulabile, allo stesso modo, da quei fattori ormonali che invece riescono a sortire effetto nella linea ormono dipendente. Allo stato attuale il nostro interesse è quello di studiare, in modo più specifico, i probabili meccanismi biomolecolari che mediano le risposte dei due ormoni su entrambe le linee cellulari. In particolare sappiamo come l’insulina a livello delle cellule bersaglio sia capace di attivare, attraverso una complessa cascata di eventi fosforilativi, di alcuni substrati proteici implicati, il più delle volte, in specifiche risposte trascrizionali. A riguardo recenti dati della letteratura hanno dimostrato come i recettori steroidei, che a tutti gli effetti possono essere considerati dei fattori trascrizionali, siano delle fosfoproteine con attività fosforilativa costitutivamente espressa e, generalmente, aumentata dal ligando. Il dato di “up-regulation” dell’insulina sui recettori estrogenici ci suggerisce, molto verosimilmente, che un pathway trasduzionale fosforilativo, differentemente espresso in entrambi i cloni cellulari, possa regolare il “binding” del recettore estrogenico in queste cellule ribadendo, in tal caso, il cross-talking tra recettori di membrana e nucleari. Nel prosieguo della ricerca abbiamo evidenziato nelle cellule MCF-7 una ulteriore interazione funzionale tra recettore insulinico e recettore estrogenico: l’estradiolo , aggiunto al mezzo di coltura di queste cellule, era capace di aumentare il contenuto proteico dell’ Insulin Receptor Substrate - 1 (IRS-1) , che e il principale substrato proteico del recettore insulinico attivato. Tale evento veniva ribadito solo nelle cellule estrogeno recettore positive ed assente in quelle estrogeno recettore negative (vedi CHO ed MDA-MB-231). Gli antiestrogeni, invece, avevano un effetto di down-regulation sull’IRS-1. Questi ultimi dati ci indicano come l’estradiolo attraverso l’attivazione del proprio recettore sia in grado di enfatatizzare la trasduzione del segnale insulino – dipendente esplicitando, pertanto, il sinergismo funzionale tra i due ormoni soprattutto a livello proliferativo. L’interazione funzionale e biomolecolare tra ormoni steroidei e pathway trasduzionali insulino/IGF-I – dipendenti in linee cellulari di tumore mammario. Nell’ambito di questa linea di ricerca i nostri studi hanno evidenziato come l’estradiolo (E2), in cellule di carcinoma mammario MCF-7, sia in grado di aumentare l’espressione della proteina IRS-1, principale substrato proteico del recettore insulinico, agendo a livello trascrizionale, e di incrementarne significativamente i livelli di fosforilazione in tirosina. L’azione indotta dall’E2 comporterebbe una amplificazione del segnale trasduzionale insulino-dipendente con una più forte attivazione di numerosi substrati proteici quali: la PI-3kinasi e le MAPK (ERK1/2). Gli antiestrogeni (Tamoxifene ed ICI 182,780), al contrario, antagonizzano gli effetti dell’E2 inducendo un decremento dei livelli di mRNA della proteina IRS-1. Stabilito il ruolo dell’E2 nel prosieguo dell’indagine abbiamo voluto analizzare la sua diretta azione sulla regione promotrice del gene di IRS-1. Dal momento che la definizione della sequenza del promotore umano di IRS-1 non è stata totalmente completata, nei nostri studi abbiamo considerato il promotore di IRS-1 di “mouse”, definitivamente caratterizzato da Araki et al. (1995). Tale promotore contiene 4 emisequenze ERE, 13 siti di regolazione per il fattore AP-1 e 10 per il fattore Sp-1. Nella nostra indagine abbiamo considerato sia l’intero promotore di IRS-1 che differenti costrutti, ottenuti per delezioni 3’ unidirezionali progressive, contenenti diversi elementi regolatori. Di tutti i costrutti saggiati, solo il costrutto ricco in GC-box, riconosciuti dal fattore Sp-1, modulava positivamente la trascrizione genica, indotta dall’E2. L’assenza di canoniche sequenze ERE in quest’ultimo costrutto, nonostante l’effetto di up-regolazione dell’E2 sull’attività del promotore, ci indica come l’evento non sia mediato dal legame diretto dell’ER con gli ERE ma attraverso la sua interazione con il fattore Sp-1. Studi di mutagenesi sito-specifica, diretta sulle sequenze ERE dell’intero costrutto di IRS-1, hanno confermato che l’unica sequenza ERE importante nel sostenere, in presenza di E2, l’attività trascrizionale di IRS-1 è quella adiacente al sito Sp-1 (1869nt-1885nt). Studi di Electrophoretic Mobility Shift Assay (EMSA) hanno altresì dimostrato che il recettore estrogenico e il fattore Sp-1 sono componenti molecolari dell’ “Sp-1 binding complex”. I risultati ottenuti dimostrano come l’effetto di “upregulation” dell’ E2 sull’attività del promotore di IRS-1 richieda l’integrità strutturale della regione che contiene i “responsive elements” per il fattore Sp-1 e per il recettore estrogenico, indicando come l’azione sinergica sia mediata dall’interazione funzionale di entrambi nell’indurre l’incremento dell’espressione di IRS-1. Al sinergismo funzionale esplicato dagli estrogeni e fattori di crescita insulino-simili si contrappone l’antagonismo degli androgeni gonadali sulla proliferazione delle stesse cellule tumorali mammarie. Studi condotti in tale ambito hanno evidenziato come gli androgeni aromatizzabili, quali il deidroepiandrosterone solfato e l’androstenediolo siano in grado di stimolare la cinetica proliferativa di cellule MCF7 mentre il diidrotestosterone inibiva significativamente il “growth rate” di base, antagonizzando, inoltre, l’azione proliferativa estrogeno-indotta. La risposta antiproliferativa di tale potente androgeno non metabolizzabile comportava altresì un aumento dell’espressione del recettore androgenico, come comprovato dal Western Blot, e della sua attivazione funzionale, valutata tramite studi di trasfezioni transienti. L’overespressione del recettore androgenico in MCF-7 rendeva le cellule meno responsive all’E2 implicando, molto verosimilmente, una modulazione funzionale di tipo eterologo tra estrogeni e recettore per gli androgeni che si esplicherebbe in modo diretto o mediato da comuni co-regulatori. Un ulteriore ambito di indagine ha messo in evidenza che alcuni fattori non ormonali quale quelli di natura fitoestrogenica possono influenzare gli effetti proliferativi e metabolici delle cellule tumorali mammarie. Il nostro interesse in tal caso è stato rivolto a due fitoestrogeni: la ginesteina e la quercitina, presenti soprattutto nelle diete dei paesi asiatici, che sembrerebbero avere un effetto protettivo per lo sviluppo del tumore mammario. In particolare i nostri dati hanno riportato come entrambi i composti possano mimare gli stessi effetti di tipo trascrizionale degli estrogeni sul recettore estrogenico inducendo, come correlato funzionale, un incremento della risposta proliferativa. Ad elevate concentrazioni (> 10uM) paragonabili a quelle ritrovate negli alimenti vegetali, entrambi i composti risultano essere citotossici. Queste ultime osservazioni ci inducono ad ipotizzare come la bassa incidenza del tumore mammario, rilevata soprattutto nei paesi asiatici, sia da correlare all’uso frequente di una dieta ricca di soia. Diversamente, il consumo sporadico di tali alimenti potrebbe costituire un fattore di stimolo favorente l’insorgenza di alcuni tipi di tumore. Ruolo della produzione estrogenica durante l’ontogenesi maturativa delle cellule del Sertoli. L’aromatasi è un enzima la cui espressione genica è diversamente regolata nelle specie animali dall’uso di promotore tessuto-specifici. Un promoter prossimale al sito di traslazione chiamato promoter II /1.3 regola l’espressione del P450 aromatasi nel tessuto mammario, mentre il promotore II è attivo nell’ovaio umano, del ratto, del pollo e del topo. Quest’ultimo promotore è anche dominante nelle gonadi fetali e in due linee tumorali leydigiane. I due distretti tissutali da noi studiati dove esiste una complessa regolazione ormono-indotta dell’enzima aromatasi sono: le cellule del Sertoli e le cellule tumorali mammarie umane. Nel corso della maturazione funzionale della gonade maschile, l’espressione dell’enzima aromatasi assume una diversa compartimentalizzazione cellulare essendo presente quasi esclusivamente nelle cellule del Sertoli dell’animale immaturo, mentre è localizzata nelle cellule di Leydig e nelle cellule germinali in epoca adulta. L’ormone tiroideo (T3) svolge un importante ruolo nel processo maturativo gonadale modulando la differenziazione terminale delle cellule somatiche dell’epitelio seminifero, quale le cellule del Sertoli, prima dell’avvio del processo di spermatogenesi. Nella presente ricerca abbiamo voluto identificare i prodotti trascritti dell’aromatasi presenti in cellule del Sertoli isolate da ratti prepuberi per comprendere le basi molecolari del ruolo modulatore dell’ormone tiroideo (T3) sull’enzima, la cui espressione progressivamente diminuisce nel corso del processo maturativo gonadale. Tre sono stati i livelli funzionali di studio dell’aromatasi: l’espressione dell’mRNA, il contenuto proteico, l’attività enzimatica in ratti di due e tre settimane di età. La localizzazione immunoistochimica dell’enzima ha evidenziato una prevalente presenza a livello citosolico. L’analisi di Western Blot ha rilevato un notevole incremento della proteina sotto stimolazione con di-butirril AMPciclico (dbcAMP) che regrediva significativamente dopo trattamento con T3. L’attività aromatasica presentava invece un pattern non del tutto speculare a quello proteico, risultando inibita in presenza di T3 sia in condizioni di base che sotto stimolazione con dbcAMP. L’ormone tiroideo era inoltre capace di inibire l’espressione dell’mRNA, valutata tramite RT-PCR quantitativa, mentre non sortiva cambiamenti significativi dopo stimolazione con dbcAMP, a differenza degli effetti down-regolatori esercitati sia sul contenuto proteico dell’aromatasi che sull’attività enzimatica. Nelle stesse condizioni sperimentali di studio, per poter spiegare tale apparenza discrepanza, abbiamo accertato la presenza di alterati trascritti codificanti per proteine inattive e pertanto non abili a trasformare gli androgeni in estrogeni. Utilizzando dei primers appropriati in presenza dell’ormone tiroideo e amplificando la regione codificante per i tre domini funzionali dell’enzima (elicale, aromatico e di heme-binding) si otteneva oltre ad un frammento di dimensioni attese (418bp) anche un altro di 369bp la cui analisi di sequenza evidenziava uno splicing alternativo sul dinucleotide GT in posizione 1813-1814, con conseguente shift di lettura traduzionale e la comparsa di un codone di stop per una proteina putativa che manca di entrambe le regioni aromatiche e di heme-binding. E’ interessante rilevare che con uno dei primer localizzati su un’altra sequenza intronica abbiamo evidenziato solo sotto stimolazione con dbcAMP un frammento di 567 bp codificante per una proteina mancante del dominio di hemebinding. Dai nostri risultati emerge che almeno due meccanismi potrebbero essere coinvolti nel determinare gli effetti down-regolatori del T3 sull’attività aromatasica nelle cellule del Sertoli mature, il primo legato a un diretto ruolo modulatore del T3 sulla regolazione del promotore del quale rimane da chiarire il meccanismo molecolare; il secondo rappresentato dall’induzione di alterati trascritti codificanti per proteine troncate ed inattive. Basi biomolecolari della regolazione dell’enzima aromatasi in linee cellulari di tumore mammario. Il “milieu” ormonale estrogenico, come ampiamente documentato in letteratura, costituisce uno dei fattori predisponesti allo sviluppo del carcinoma mammario. Una sostenuta produzione di estrogeni, conseguente ad una intensa attività aromatasica a partire da precursori androgenici, sia nel tessuto adiposo che nel tessuto epiteliale mammario, soprattutto nelle donne obese, costituirebbe un fattore di rischio per l’insorgenza del tumore al seno. Un fattore ormonale capace di incrementare “in vitro” la produzione di E2 su cellule di tumore mammario è la leptina, un ormone prodotto specificamente dagli adipociti. I nostri dati a riguardo hanno riportato un incremento dell’mRNA dell’enzima aromatasi e della proteina su cellule MCF-7 trattate con leptina. Studi di trasfezioni transienti condotti sulle stesse cellule hanno messo in evidenza come la leptina aumenti, attraverso l’attivazione di mediatori trasduzionali quali la proteina STAT e le MAPK (ERK1/2), l’attività trascrizionale del gene dell’aromatasi agendo proprio sul promotore II/1.3 Studi di mutagenesi hanno altresì dimostrato che la responsività leptina-indotta di questa regione di promotore risiederebbe proprio negli elementi responsivi all’AP-1. L’importanza di tale ricerca sta nell’aver identificato il link molecolare esistente tra la condizione di obesità ed insorgenza del tumore mammario in quanto gli elevati livelli di leptina, conseguenti ad una parziale condizione di leptino-resistenza, nel mantenere alta la produzione estrogenica, rappresenterebbero uno stimolo inopportuno, soprattutto in età post-menopausale, verso la proliferazione cellulare e una possibile trasformazione neoplastica dell’epitelio mammario. FULL PAPERS 1) Plasma levels of 17-OH-progesterone and testosterone in patients with varicoceles. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,M.L.Panno,E.Beraldi,A.Lombardi, G.Sposato. Acta Endocrinol. 1983,102:463-469. IF 2) Testosterone and dihydrotestosterone seminal plasma levels in varicocele patients. S.Andò,C.Giacchetto,E.Beraldi,M.L.Panno,A.Carpino,G.Sposato, A.Lombardi. Andrologia.1983,15:374-379. IF = 0.698 3) The influence of age on Leydig cell function in patients with varicocele. S.Andò,C.Giacchetto,E.Beraldi,M.L.Panno,A.Lombardi,G.Sposato,G.M.Colpi. Int.J.Androl.1984,7:104-118. IF = 1.52 4) Physiopathological aspects of Leydig cell function in varicocele patients. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,E.Beraldi,M.L.Panno,A.Lombardi, G.Sposato. J.Androl.1984,5:163-170. IF = 2.37 5) Progesterone,17-OH-progesterone,androstenedione and testosterone plasma levels in spermatic venous blood of normal men and varicocele patients. S.Andò,C.Giacchetto,E.Beraldi,M.L.Panno,A.Carpino,C.Brancati. Horm.metab.Res.1985,17:99-103. IF = 1.6 6) Testosterone precursors in spermatic venous blood of normal men and varicocele patients.A study of delta-4-patway of testosterone biosynthesis. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,E.Beraldi,M.L.Panno,G.Sposato. Acta Endocrinol.(Copenhagen)1985,108:277-283. IF = 7) The influence of sampling point on testicular steroid concentrations in spermatic venous blood: Aphysiological approach to evaluate testicular secretion. S.Andò,M.L.Panno,G.M.Colpi,E.Beraldi,S.Aquila. Horm.Res.1987,27:23-29. IF = 1.23 8) Physiological changes in androgen plasma levels with elapsing of time from castration in adult male rats. S.Andò,S.Aquila,E.Beraldi,M.Canonaco,M.L.Panno,A.Valenti and F.Dessì-Fulgheri. Horm.Metab.Res.1988,20:96-99. IF = 1.6 9) The in vitro conversion of H3Androstenedione to testosterone and dihydrotestosterone in the adrenal gland of castrated male rat: influence of gonadal steroid administration. S.Andò,M.Canonaco,A.Valenti,S.Aquila,R.Tavolaro, M.Maggiolini, M.L.Panno and F.Dessì Fulgheri. Experimental and Clinical Endocrinol.1989,93:83-89. IF = 1.438 10) The in-vitro transformation of H3dehydroepiandrosterone into its principal metabolites in the adrenal cortex of adult castrated male rats and following sreroid treatment. M.Canonaco,S.Andò,A.Valenti,R.Tavolaro,M.L.Panno,M.Maggiolini,F.Dessì-Fulgheri. Journal of Endocrinol.1989,121:419-424. IF = 2.89 11) Influence of hypothyroidism on in vitro testicular steroidogenesis in adult rats. S.Andò,M.L.Panno,E.Beraldi,G.Tarantino,M.Salerno,S.Palmero, M.Prati,E.Fugassa. Experimental and Clinical Endocrinol. 1990 ,96 (2):149-156. IF = 1.438 12) Plasma sex hormone concentrations during the riproductive cycle in the male lizard, Podarcis Sicula S.Andò, M.L.Panno, G.Ciarcia, E.Imbrogno, M.Buffone, E.Beraldi, D.Sisci, F.Angelini, V.Botte . J.Reprod.Fert.1990,90 :353-360. IF = 2.86 13) Sex steroids levels in the plasma and in testis during the reproductive cycle of lizard Podarcis S.Sicula Raf. S.Andò, G.Ciarcia, M.L.Panno, E.Imbrogno, G.Tarantino, M.Buffone, E.Beraldi, F.Angelini, V.Botte. General and Comparative Endocrinology 1992,85:1-7. IF = 1.84 14) Changes of intratesticular sex steroid concentrations during the annual spermatogenic cycle of male Podarcis Sicula. M.L.Panno, E.Beraldi, D.Sisci, M.Salerno, M.Buffone, S.Aquila, V.Pezzi, G.Bolelli, S.Andò. Comparative Biochemestry and Physiology 1992,102 :697-702. IF = 1.27 15) Influence of thyroid hormone on androgen metabolism in peripuberal rat Sertoli cells. M.L.Panno, E.Beraldi, V.Pezzi, M.Salerno, G.De Luca, M.Lanzino, M.Le Pera, D.Sisci, M.Prati, E.Bolla, S.Andò. Journal of Endocrinol. 1994,140:349-355. IF = 2.89 16) Follow up study on the effects of thyroid hormone administration on androgen metabolism of peripuberal rat Sertoli cells. M.L.Panno, M.Salerno, M.Lanzino, G.De Luca, M.Maggiolini, S.V.Straface, M.Prati, S.Palmero, E.Bolla, E.Fugassa, S.Andò. European Journal of Endocrinology 1995, 132: 236-241. IF = 2.56 17) Thyroid hormone modulates androgen and estrogen receptor contents in peripuberal rat Sertoli cells. M.L. Panno, D. Sisci , M. Salerno, M. Lanzino, V. Pezzi, G. Morrone, L.Mauro, S. Palmero, E.Fugassa, S.Andò. J. of Endocrinology 1996, 148: 43-50. IF = 2.89 18) Effect of T3 administration on estrogen receptor contents in peripuberal Sertoli cells. Panno M.L., Sisci D., Salerno M., Lanzino M., Mauro L., Morrone L., Morrone E.G., Pezzi V., Palmero S., Fugassa E., Andò S. European J. Endocrinol. 1996, 134: 633-638. IF = 2.56 19) Growth inhibition by anti-estrogens and progestins in TGF-beta resistant and sensitive breast tumor cells. E. Kalkhoven, E. Beraldi, M.L.Panno,J.H.H.Thjissen and B. van der Burg Int. J. of Cancer, 1996, 65:682-687. IF = 4.05 20) Effect of estradiol and insulin on proliferative pattern and on estrogen and progesteron receptor contents in MCF-7 cells. Panno M.L., Salerno M., Pezzi V., Sisci D., Maggiolini M., Mauro L., Morrone L., Andò S. Journal of Cancer Research and Clinical Oncology 1996, 122:745-749. IF = 2.19 21) A time course study on the "in vitro" effect of T3 on androgen and estrogen receptors in peripuberal rat Sertoli cells: influence on transferrin secretion. Sisci D., Panno M.L., Salerno M., Maggiolini M., Pezzi V., Morrone E.G., Mauro L., Aquila S., Marsico S., Lanzino M., Andò S. Experimental and Clinical Endocrinology and Diabets. 1997, 105 :218-224. IF = 1.43 22) Role of IRS-1 signaling in insulin- induced modulation of estrogen receptors in breast cancer cells. Andò S., Panno M.L., Salerno M., Sisci D., Mauro L., Lanzino M., Surmacz E. Biochemical and biophysical Research Comm . 1998, 253 : 315 – 319. IF = 2.93 23) Estradiol increases IRS-1 gene expression and insulin signaling. Mauro L., Salerno M, Panno M.L., Bellizzi D., Sisci D., Miglietta A., Surmacz E.,Andò S. Biochemical Biophysical Research Communication. 2001, 288 : 685-689. IF = 2.93 24) Estrogen Receptor alpha mediates the proliferative but not the cytotoxic dose-dependent effects of two major phytoestrogens on human breast cancer cells. Maggiolini M., Bonofiglio D., Marsico S., Panno M.L., Cenni B., Picard D., Andò S. Molecular Pharmacology. 2001,60 : 595-602. IF = 5.48 25) Effects of tri-iodothyronine on alternative splicing events in the coding region of cytochrome P450 aromatase in immature rat Sertoli cells. Pezzi V., Panno M.L., Sirianni R., Forestieri P., Casaburi I., Lanzino M., Rago V., Giordano F., Giordano C., Carpino A., Ando’ S. Journal of Endocrinology. 2001, 170: 381-393. IF = 2.89 26) Breast cancer: from estrogen to androgen receptor. Andò S, De Amicis F, Rago V, Carpino A, Maggiolini M, Panno ML, Lanzino M. Mol Cell Endocrinol. 2002, 193:121-8. 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Considerazioni sul rapporto T/DHT nelle varie età e deduzioni di ordine fisiopatologico. S.Andò,C.Giacchetto,S.Zafarana,M.L.Panno,F.Munaò. Boll.Soc.Med.Ch.Catania.1980,49:725-73. 3) Livelli di fruttosio seminale e testosterone plasmatico in pazienti con varicocele idiopatico. S.Andò,C.Giacchetto,A.Carpino,G.Sposato,G.Gallippi,M.L.Panno,E.Beraldi. B.M.L.1983,3:25-31. ABSTRACTS 1) Leydig cell function in oligozoospermic men with varicocele. S.Andò,C.Giacchetto,F.Munaò, M.L.Panno. IInd Pan American Congress of Andrology.Mexico City.Jan26- 30,1980.n.169. 2) Alcuni aspetti dell'attività leydigiana nei soggetti oligozoospermici con varicocele. S.Andò,C.Giacchetto,F.Munaò, M.L.Panno,G.Martino. Atti II Congresso Naz.Soc.It.Andrologia.Catania 2-4/12/1980 3) Rapporto tra i livelli fisiologici di testosterone plasmatico e concentrazione di TeBG nel maschio adulto. S.Andò,C.Giacchetto,F.Munaò,M.L.Panno,G.Martino. Atti II Congresso Naz.Soc.It.Andrologia.Catania 2-4/12/1980 4) Physiopathological aspect of Leydig cell function in varicocele patients. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,M.L.Panno,E.Beraldi,A.Lombardi, G.Sposato. Int.Congress on:Therapy in Andrology. Pisa,June 21-24/1982, n.65. 5) Factor influencing sex steroid transport and distribution in human plasma. S.Andò,C.Giacchetto,M.L.Panno,E.Beraldi,A.Lombardi,G.Sposato. Atti Riunione Congiunta SIBS-SIF-SINU.Cetraro (CS) 22-25/ 9/1982. 6) Comportamento dei livelli plasmatici di TeBG, testosterone (libero) estradiolo (libero) nel soggetto senescente. S.Andò,C.Giacchetto,M.L.Panno,E.Beraldi,G.Sposato,A.Lombardi. Simposio di Andrologia e Sessuologia nella terza età. In:Sessuologia 1982,1:55-60. 7) Livelli seminali di testosterone e DHT in soggetti con varicocele idiopatico. S.Andò,C.Giacchetto,M.L.Panno,E.Beraldi,A.Lombardi,G.Sposato. Atti III Congresso Naz.Soc.It.Andrologia. Roma,2-4/12/1982. 8) Valutazione della funzione leydigiana in rapporto all'età nei soggetti con varicocele idiopatico. S.Andò,C.Giacchetto,M.L.Panno,E.Beraldi,A.Carpino,A.Lombardi,G.Sposato. Atti III Congresso Naz.Soc.It.Andrologia Roma 2-4/12/1982. 9) New look at Leydig cell function in varicoceles. S.Andò, C.Giacchetto, E.Beraldi, A.Di Benedetto,M.L.Panno, A.Carpino, L.Ciotta, A.Lombardi 3th Pan American Congress of Andrology. Cartagena,Jan.30-Febr.4/1983 n.59. 10) Activity of Leydig cell in subjects with varicocele. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,E.Beraldi,M.L.Panno,G.Nanni. XI World Congress on:Fertility and Sterility. Dublin,June 26-July 1/1983.n.426. 11) Testosterone precursors in spermatic vein of varicocele patients.An evidence if impaired testosterone biosynthesis. S.Andò,C.Giacchetto,E.Beraldi,M.L.Panno,M.Maggiolini. 7th Int.Congress of Endocrinolgy. Quebec city. July 1-7/1984.n.144. 12)Progesterone (P), 17-OH-Progesterone (17-OH-P), Androstenedione (A), Deidroepiandrosterone (DEA) and Testosterone (T) plasma levels in spermatic venous blood of patients with idiopathic varicocele. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,E.Beraldi,M.L.Panno,F.Seidita. J.Endocrinol Invest. Vol.7,Suppl.1, 1984,n.126. 13) Modificazioni dell'assetto androgenico plasmatico dopo castrazione nel ratto maschio. S.Andò, S.Aquila, M.Canonaco, F.Dessì-Fulgheri, G.Gentile, C.Giacchetto, M.L.Panno, A.Valente. Riunione Congiunta SIBS-SIF-SINU. Abano Terme (PD) 26-9-1984.n.62. 14) Simultaneuos determination of testosterone and dihydrotestosterone in human seminal plasma.Effect of varicelectomy. S.Andò,C.Giacchetto,G.M.Colpi,E.Beraldi,M.L.Panno. 3th Int.Forum of Andrology.Paris, June 17-18/1985,n.128. 15)Influenza del livello di campionatura del sangue della vena spermatica sulle concentrazioni degli steroidi testicolari. S.Andò,C.Giacchetto,E.Beraldi,M.L.Panno,P.L.Cannizzaro,A.Piro. Riunione Congiunta SIBS-SIF-SINU. Pisa 24-27 Settembre 1985. n.38. 16) Effects of the elapsing of time after castration on circulating androgen plasma levels in adult male rats. S.Andò,S.Aquila,E.Beraldi,M.Canonaco,C.Giacchetto,M.L.Panno,A.Valente,F.Dessì-Fulgheri. J.Endocrinol.Invest.,Vol.9,Suppl.1,1986,n.52. 17) Modificazioni dell'assetto androgenico plasmatico in ratti maschi castrati dopo somministrazioni di alcuni steroidi sessuali. S.Andò,S.Aquila,E.Beraldi,M.Canonaco,M.L.Panno,A.Valente, F.Dessì-Fulgheri. Riunione Congiunta SIBS-SIF-SINU. Napoli,Campi Flegrei 23-27 Settembre, 1986,n.69. 18) Attività metabolica della ghiandola surrenale di ratti a diverse età dalla castrazione e trattati con testosterone: metabolismo in vitro di H3 androstenedione. A.Valente,M.Canonaco,S.Andò,R.Tavolaro,S.Aquila,E.Beraldi,M.L.Panno e Dessì-Fulgheri. V Convegno Naz.Associazione A.Ghigi.Pistoia,Marzo 1987. 19) Testicular steroidogenesis in hypothyroid rat. 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Riunione Congiunta SIBS-SIF-SINU Sassari-Alghero,26-28 Settembre 1988,n.158. 23) The in vitro conversion of H3 Dehydroepiandrosterone into its principal metabolites in the adrenal gland of adult castrated male rats. S.Andò, M.Canonaco, A.Valenti, R.Tavolaro, M.Maggiolini, S.Aquila, E.Beraldi, M.L.Panno, F.Dessì-Fulgheri. IV International Congress of Andrology.Firenze 14-18 May ,pg 81 ,1989.Ed.M.Serio . 24) Changes in androgen plasma levels during the reproductive cycle in male Podarcis S.sicula Raf. S.Andò, M.L.Panno, E.Beraldi, G.Ciarcia, S.Aquila, V.D'Uva, M.Buffone, F.Angelini, V.Botte. XIth Int.Symposium on Comparative Endocrinol.Malaga, Spain May 14-2O, pg 15, 1989. 25) Levels of sex steroids in the plasma and testis of lizard Podarcis Sicula Raf.during the annual cycle. M.L.Panno, E.Beraldi, G.Ciarcia, F.Angelini, G.Tarantino, E.Imbrogno, V.D'Uva, V.Botte, S.Andò. 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Abstract # 566 51) Estradiol enhances insulin receptor substrate-1 (IRS-1) mouse promoter in a non-classic pattern: not through a direct binding to estrogen receptor elements (EREs), but through estrogen receptor (ERalpha) interaction with Sp1. Bellizzi D., Mauro L., Salerno M., Sisci D., Panno M.L., Ando’ S. The Endocrine Society’s 84th Annual Meeting, San Francisco, June 19-22, 2002 Abstract #P1-412 52) Effetti dell’estradiolo sull’attività trascrizionale del promotore di IRS-1 in cellule di carcinoma mammario MCF-7. Panno M.L., Mauro L., Salerno M., Giordano F., Andò S. 26° Congresso Naz. Società Italiana di Patologia. Catania 29.09/ 2.10 / 2002, pg. 158. 53) Leptin stimulates, via MAPKinase , aromatase PII/1.3 promoter activity in MCF-7 cell line. Andò S., Catalano S., Marsico S., Giordano C., Mauro L., Rizza P., Panno M.L. VI Int. Aromatase Conference , Kyoto , Japan, 26-30/10/2002. Abstract #P1-3. 54) Leptin stimulates aromatase expression and induces functional activity of ERα in breast cancer cells: a new potential role on tumor progression. Catalano S, Mauro L, Marsico S, Giordano C, Rizza P, Panno ML, Andò S. The Endocrine Society’s 85th Annual Meeting, San Francisco, June 19-22, 2003, Abstract #P1141 55) Nuclear compartimentalization of proteins involved in cell survival is induced by low doses of paclitaxel : an early event which precedes block of MCF-7 cell cycle progression. Panno ML.,Giordano F., Mauro L., Mastroianni F., Rizza P., Maggiolini M., Andò S. The Endocrine Society’s 86th Annual Meeting, New Orleans, June 16-19, 2004, Abstract #P3-7