TEMPO DI NATALE – EPIFANIA DEL SIGNORE “Degnati di trasformare i nostri cuori come trasformasti quelli dei santi magi e fa’ ancora che i nostri cuori, non potendo contenere gli ardori della tua carità ti manifestino alle anime dei nostri fratelli per conquistartele.” (San Pio da Pietralcina) Epifania:“apparizione”. E’ la manifestazione di Gesù Cristo, luce del mondo che viene ad illuminare le nostre tenebre:“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio, che appare nella fragilità e nell’impotenza di un bambino, e per di più scegliendo di nascere da una donna. Dio innamorato dell’uomo, che si incarna nella sua creatura chiedendo la collaborazione della sua creatura. E’ qui che risiede la rivelazione definitiva del Padre, l’annuncio della fede che ci salva. E’ il preludio della Pasqua quando il velo sarà squarciato definitivamente e la luce del Risorto dissolverà tutte le barriere tra cielo e terra, tra vita e morte, tra uomo e uomo. Co-protagonisti tre infaticabili ricercatori, tre “folli” che si lasciano guidare da un’intuizione. E’ seguendo le loro tappe che saremo anche noi “portatori di Luce”. ANDARE I Magi hanno il coraggio di partire, di mettersi in gioco e di rischiare, di lasciare le certezze all’inseguimento di un’idea. E non è questione di tempo che tu oggi credi di non avere, è questione di passione, di attrazione, di fiducia. Fiducia ben riposta perché Dio non li lascia soli: c’è la stella, c’è la guida. Si tratta solo di seguirla. Dio ancora una volta sceglie ed è scelto: sceglie dei lontani, degli stranieri, i pastori come i re perché non discrimina, soverchia le nostre regole, capovolge le nostre codifiche. Loro rispondono“Si”. RICONOSCERE Giunti alla meta i Magi si prostrano e adorano il bambino: lo riconoscono. Il loro cuore è pronto, aperto alla luce, alla “buona novella”. In un bambino inerme, nel freddo e nella durezza della roccia, nel legno di una mangiatoia preludio del legno della croce essi ne riconoscono la regalità e gli offrono i loro doni. Ancora una volta però i magi non sono lasciati soli: “la stella li precedeva finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino”. Dio manifesta nel modo più alto il suo amore per la nostra umanità e la arricchisce con la sua divinità. Loro lo riconoscono. TORNARE PER UN'ALTRA VIA Attirati verso la Luce restano nella Luce. Non restano alla grotta, non tornano e basta, ma tornano per un’altra via e il loro viaggio non termina. Inizia un viaggio diverso non più seguendo una luce, ma nella Luce. Portatori di Luce, bisogna cambiare strada; è un’esigenza, ancora una volta un’attrazione. Ogni luogo è Betlemme, ogni luogo in cui il Vangelo è accolto con gioia, in cui si cerchi un pane che sazi le attese più profonde, in cui vi sia almeno un po’ di paglia. E a Betlemme nasce la gioia poiché Dio ci dà la garanzia del suo amore, della sua vita, del suo accoglierci ed entrando nella nostra natura ci rende capaci di amare, di vivere, di accogliere. Loro cambiano. “Signore quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare…” Coraggio il nostro Dio è il Dio della gioia…e il bello è … “che si fa trovare”!