LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE SESSIONE SUPPLETIVA 201 3 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti scelti nel questionario. Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 PROBLEMA1 E’ dato un angolo retto XOˆ Y e sulla sua bisettrice un punto P, tale che PAˆ O 2PBˆ O , essendo A e B punti, rispettivamente di OX e OY. OA 1. Posto PBˆ O , si calcoli il rapporto: e lo si esprima in funzione di x tan , OB controllando che risulta x 2 2x 1 f x 2x 1 2. Prescindendo dalla questione geometrica, si studi la funzione f x e se ne tracci il grafico . 3. Si considerino i punti C e D in cui l’asintoto obliquo di incontra rispettivamente l’asse y e l’asse x. Se E è il punto medio del segmento CO, si mostri che la retta DE è tangente a nel punto di ascissa 1. 4. Si scelga a caso un punto all’interno del triangolo COD. La probabilità che tale punto risulti interno alla regione delimitata, nel primo quadrante, da e dagli assi medesimi è maggiore o minore del 50%? Si illustri il ragionamento seguito. RISOLUZIONE Punto 1 Consideriamo la figura seguente. Essendo POˆ B POˆ A 45 e PBˆ O , PAˆ O 2 si ha OPˆ A 135 2 e OPˆ B 135 . Applicando il teorema dei seni al triangolo OPA si ha: 2 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 OP OA sin PAˆ O sin OPˆ A da cui OA sin OPˆ A sin 135 2 OP OP sin 2 sin PAˆ O Applicando il teorema dei seni al triangolo OPB si ha: OP OB sin PBˆ O sin OPˆ B da cui OB Di conseguenza il rapporto sin OPˆ B sin 135 OP OP ˆ sin sin PBO OA è pari a OB sin 135 2 OP OA sin 135 2 sin sin 135 2 sin 2 sin 135 sin 135 sin 2 2 cos sin 135 OB OP sin Applicando le formule di sottrazione per il seno si ha: sin 135 2 sin 135 cos2 cos135sin 2 sin 135 sin 135 cos cos135sin 2 cos2 sin 2 2 2 cos sin 2 da cui OA sin 135 2 OB 2 cos sin 135 Se x tan si ha: 2 cos2 sin 2 cos2 sin 2 2 2 cos cos sin 2 cos sin 2 cos 2 3 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 1 tan 2 1 x 2 cos 2 1 tan 2 1 x 2 2 tan 2x sin 2 2 1 tan 1 x 2 1 1 cos 1 tan 2 1 x2 sin tan 1 tan 2 x 1 x2 pertanto 1 x 2 2x 2 1 x2 1 x x 2 2x 1 OA x 2 2x 1 1 x2 2x 1 2x 1 1 OB 1 x 2 2 1 x 1 x2 1 x2 1 x2 Controlliamo quali sono le restrizioni geometriche del problema così posto. Gli angoli del triangolo OBP sono 45, ,135 , mentre gli angoli del triangolo OPA sono 45,2 ,135 2 . Di conseguenza la limitazione geometrica è tale per cui 0 67,5 o in radianti 0 3 . Notiamo che se 67,5 il punto A viene a coincidere con O, il 8 triangolo OPA è degenere mentre OPB è isoscele su base OB. La limitazione geometrica sull’angolo può essere riportata sulla variabile x visto che x tan . Si ha tan0 x tan67,5 0 x 2 1 Punto 2 Studiamo della funzione x f x 2x 1 2x 1 2 Dominio: x 1 x 1 1, ; x 2 2x 1 x 2 2x 1 0 x 1 2 . Intersezioni asse ascisse: f x 2x 1 Intersezioni asse ordinate: x 0 f 0 1 ; 2 Simmetrie: la funzione non è nè pari nè dispari; x 2 2x 1 0 studiamo 2x 1 separatamente i segni del numeratore e denominatore, poi mettiamo i risultati sulla stessa retta orientata dei numeri reali e controlliamo laddove la funzionea ssume segno positivo: Positività: per studiare la disequazione razionale fratta f x 4 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 x 2 2x 1 x 1 - + + + + + 1 - 1 2 + 1 2 - 5 x x 2 2x 1 Positività: f x - Quadro dei segni 2x 1 Dal quadro dei segni si deduce che la funzione è positiva per x 1 1 2 x 1 2 e negativa per 1 x 1 2 x 1 2 ; Asintoti verticali: lim x 1 x 2 2x 1 pertanto x 1 è asintoto verticale destro e 2x 1 x 2 2x 1 ; x 2x 1 sinistro; Asintoti orizzontali: non ve ne sono in quanto lim Asintoti obliqui: essendo x 2 2x 1 x 2 2x 1 1 2x 1 m lim lim 2 x x x 2 2x x e x 2 2x 1 x x 3 3x 1 3 q lim lim si deduce che la retta y è asintoto x 2 2 2 x 2x 1 2 2x 1 obliquo destro e sinistro; Crescenza e decrescenza: la derivata prima è 2 2 2 x 2x 1 x 2 x 1 x 2 x 1 ; quest’ultima è positiva se il f ' x 2 2 2x 1 2x 1 numeratore è positivo essendo il denominatore sempre positivo nel dominio x 1 1, , pertanto la funzione è positiva se x 2 2 x 1 0 1 2 x 1 1 x 1 2 e negativa per 2 x 2 x 1 0 x 1 2 x 1 2 . Di conseguenza la funzione è strettamente crescente in 1 2 ,1 1,1 2 e strettamente decrescente in 1 2 ,1 2 e presenta pertanto un minimo relativo in m 1 2 ,2 2 M e un massimo relativo in 2 1,2 2 come mostra il quadro dei segni sottostante. x 2 2x 1 x 12 1 2 Derivata prima: f ' x 1 2 1 x 2 2x 1 2x 1 2 x - Quadro dei segni Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Concavità e convessità: la derivata seconda è f ' ' x 2 6 pertanto la funzione volge x 13 concavità verso l’alto in 1, e verso il basso in ,1 e non presenta flessi. 2 x 13 1 Derivata seconda: f ' ' x 2 x 13 x - Quadro dei segni Di seguito il grafico x 2 2x 1 Consideramdo la limitazione geometrica 0 x 2 1 , il grafico di f x è 2x 1 di seguito raffigurato in blu. Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Punto 3 x 3 3 interseca l’asse delle ordinate in C 0, e 2 2 2 l’asse delle ascisse in D3,0 . Il punto medio del segmento CO, dove O0,0 , è l’origine del 3 sistema di riferimento è E 0, . La retta DE ha equazione: 4 y 0 x3 3 x y 3 03 4 0 4 1 La retta tangente a in F 1, ha equazione 2 1 y mx 1 2 2 x 2 x 1 1 dove m f ' 1 pertanto l’equazione della tangente è 2 4 2x 1 x 1 L’asintoto obliquo di equazione y y 1 x 1 1 3 x 4 2 4 7 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Punto 4 La regione delimitata, nel primo quadrante, da e dagli assi medesimi è raffigurata di seguito. 8 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 9 La sua area è pari a S 1 2 0 L’integrando è scomponibile come S 1 2 0 x 2 2x 1 x 3 1 pertanto si ha: 2x 1 2 2 x 1 1 2 x 2 2 x 1 1 x 3 dx dx 2 2 x 1 2x 1 0 1 2 x2 3 x ln x 1 4 2 0 x 2 2 x 1 dx 2 x 1 1 2 2 4 31 2 ln 2 2 2 3 2 2 31 2 ln 2 2 3 4 4 2 4 2 ln 2 2 L’area del triangolo COD è pari a S COD CO OD 9 2 4 La probablilità richiesta è pari al rapporto dell’area S e dell’area S COD : 3 4 2 ln 2 2 3 4 2 4 ln 2 2 4 p 41,61% 9 9 4 In realtà, senza fare troppi calcoli, era preventivabile che tale probabilità fosse inferiore al 50%. Infatti nel punto 3 si è mostrato che la retta DE è tangente a nel punto di ascissa 1 dove E è il punto medio di CO e ciò significa che il triangolo CED ed EOD hanno stessa area pari alla metà dell’area di COD. Poichè l’area del triangolo CED è maggiore dell’area S , deduciamo che S S CED S COD S 1 50% 2 S COD 2 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 10 PROBLEMA2 Sia consideri la funzione 1. 2. 3. 4. f x x 2 arctan x Si studi tale funzione e si tracci il suo grafico , su un piano riferito ad un sistema di assi cartesiani ortogonali Oxy La curva incontra l’asse x, oltre che nell’origine, in altri due punti aventi ascisse opposte. Detta l’ascissa positiva, si dimostri che 1 e se ne calcoli un valore approssimato con due cifre decimali esatte. Si scriva l’equazione della tangente a nel suo punto di flesso, si verifichi che essa risulta perpendicolare a entrambi gli asintoti e si calcoli l’area del triangolo che essa forma con uno degli asintoti e l’asse x. Si calcoli l’area della regione di piano, delimitata da e dall’asse x nell’intervallo chiuso 1;0 . RISOLUZIONE Punto 1 Prima di studiare la funzione, è necessario capire ai fini del grafico il numero di intersezioni con l’asse delle ascisse dove sono posizionati gli zeri dell’equazione f x x 2 arctan x 0 gli intervalli di positività. Per poter dare una risposta ai quesiti soprastanti iniziamo con la discussione segno della derivata prima. La derivata prima di f x x 2 arctan x è 2 x2 1 x2 1 x2 1 da cui si deduce che essa è positiva in ,1 1, e negativa in 1,1 , pertanto la f ' x 1 funzione è strettamente crescente in ,1 1, e strettamente decrescente in 1,1 e presenta un massimo relativo in M 1, 1 e un minimo relativo in m1,1 come di 2 2 seguito riportato nel quadro dei segni. x2 1 x2 1 1 Derivata prima: f ' x 1 x 1 - Quadro dei segni x2 1 2 x Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 11 Inoltre f x x 2 arctan x assume i seguenti valori: lim f x x lim f x x lim f x x 1 1 2 lim f x 1 x 1 2 Nell’intervallo ,1 , poichè agli estremi la funzione assume valori discordi ed è strettamente crescente, si deduce che esiste un unico valore x1 : f x1 0 . Per simmetria dispari, nell’intervallo 1, , poichè agli estremi la funzione assume valori discordi ed è strettamente crescente, si deduce che esiste un unico valore x2 : f x2 0 . Nell’intervallo 1,1 , poichè agli estremi la funzione assume valori discordi ed è strettamente decrescente, si deduce che esiste un unico valore x3 : f x3 0 ; in questo caso per sostituzione diretta si vede subito che lo zero cercato è x3 0 . Inoltre da quanto ricavato sinora possiamo anche dedurre che la funzione è positiva in x ,0 x , e negativa in , x 0, x . 1 1 2 2 In conclusione, possiamo dire che la funzione: ha tre zeri x3 0 , x2 ,1 , x3 1, è positiva in x1 ,0 x2 , è negativa in , x 0, x 1 2 presenta un massimo relativo in M 1, 1 2 presenta un minimo relativo in m1,1 2 Ora possiamo studiare la funzione f x x 2 arctan x completamente. Vista la disparità della funzione in quanto f x x 2 arctan x x 2 arctan x x 2 arctan x f x potremmo limitarci a considerare lo studio della funzione all’intervallo 0, per poi ricavare per simmetria gli elementi della funzione e il suo grafico nell’intervallo ,0 . Studieremo tuttavia la funzione in tutto il suo dominio R. Dominio: R Intersezioni asse ascisse: l’equazione f x x 2 arctan x 0 presenta tre soluzioni come già su indicato; per il calcolo delle due soluzioni ad ascisse opposte si rimanda al Punto 2; Intersezioni asse ordinate: x 0 f 0 0 ; Simmetrie: la funzione è dispari come su indicato; Positività: la funzione è positiva in x1 ,0 x2 , e negativa in , x1 0, x2 come su indicato; Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 12 Asintoti verticali: non ve ne sono in quanto il dominio di definizione è R; Asintoti orizzontali: non ve ne sono in quanto lim f x ; x obliqui: controlliamo se esiste l’asintoto obliquo x 2 arctan x 1 m lim 1 2 lim arctan x 1 2 0 1 x x x x 2 Asintoti destro, si ha e q lim x 2 arctan x x lim 2 arctan x 2 pertanto y x è asintoto x x 2 obliquo destro. Per l’asintoto obliquo sinistro si procede allo stesso modo: x 2 arctan x 1 1 2 lim arctan x 1 2 0 1 x x x x 2 m lim e q lim x 2 arctan x x lim 2 arctan x 2 pertanto y x è asintoto x x 2 obliquo sinistro; Crescenza e decrescenza: come su indicato la funzione presenta un massimo relativo in M 1, 1 e un minimo relativo in m1,1 ; 2 2 4x Concavità e convessità: la derivata seconda è f ' ' x pertanto la funzione volge 2 x2 1 concavità verso l’alto in 0, e verso il basso in ,0 e presenta un flesso a tangente obliqua in 0,0 ; la tangente nel punto di flesso ha equazione y mx con x 2 1 f ' 0 2 1 ovvero y x . Di seguito il quadro dei segni della derivata x 1 x 0 seconda. x 2 1 2 4x 0 Derivata seconda: f ' ' x Il grafico è di seguito mostrato: x x 4x 2 1 2 - Quadro dei segni Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 13 Punto 2 Abbiamo già provato che la funzione f x x 2 arctan x presenta, oltre a x3 0 , altri due zeri, opposti, tali per cui x2 ,1 , x3 1, . In realtà poichè lim f x x lim f x x possimo dire che gli zeri appartengono rispettivamente a x2 ,1 x3 1, Ne troviamo solo uno, in quanto l’altro per la simmetria dispari ha segno opposto. Calcoliamo lo zero positivo x3 1, attraverso il metodo delle tangenti o di NewtonRaphson e il metodo di bisezione. Metodo delle tangenti o di Newton-Raphson Tale metodo consente di calcolare lo zero in maniera ricorsiva attraverso la formula xn 2 arctan xn xn2 1 2xn2 1arctan xn 2 xn f xn xn 2 arctan xn x n 1 xn xn xn 2 f ' x n x n2 1 x n2 1 1 2 xn 1 Poichè f f ' ' 0 allora il punto iniziale da cui partire con l’algoritmo è x . Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 14 Dal momento che viene richiesta un’approssimazione con due cifre decimali esatte, le iterazioni terminano quando l’errore di approssimazione è inferiore a 1 . Di seguito la 100 tabella che mostra i passi dell’algoritmo: n xn xn 1 n xn xn1 0 1 2 3 2,386 2,332 2,331 2,331 0,755 0,055 0,000 2,386 2,332 2,331 n 1 100 NO NO SI Dopo 3 passi dell’algoritmo, la soluzione 1 , con due cifre decimali esatte, è x3 2,33 . Per simmetria l’altra radice opposta a x3 2,33 è x2 2,33 . Metodo di bisezione Di seguito la tabella che mostra i passi dell’algoritmo: n a b 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1,00000 2,07080 2,07080 2,07080 2,20465 2,27157 2,30503 2,32176 2,33013 2,33013 3,14159 3,14159 2,60619 2,33850 2,33850 2,33850 2,33850 2,33850 2,33850 2,33431 ab 2 2,07080 2,60619 2,33850 2,20465 2,27157 2,30503 2,32176 2,33013 2,33431 2,33222 m f a f b f m -0,57080 -0,17104 -0,17104 -0,17104 -0,08528 -0,04063 -0,01790 -0,00644 -0,00068 0,61634 0,61634 0,19736 0,00509 0,00509 0,00509 0,00509 0,00509 0,00509 -0,17104 0,19736 0,00509 -0,08528 -0,04063 -0,01790 -0,00644 -0,00068 0,00220 ba 1 100 NO NO NO NO NO NO NO NO SI Dopo 8 passi dell’algoritmo, la soluzione 1 , con due cifre decimali esatte, è 2,33 . Notiamo che l’algoritmo di Newton-Raphson converge più rapidamente di quello di bisezione fornendo una soluzione più approssimata. Infatti il metodo delle tangenti fornisce in 3 iterazioni una soluzione con tre cifre decimali esatte, 2,331 , mentre si può dimostrare che il metodo di bisezione fornisce una soluzione con analoga precisione, ovvero con tre cifre decimali esatte, dopo 12 iterazioni. Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Punto 3 Già nel Punto 1 abbiamo calcolato la tangente inflessionale nel punto di flesso 0,0 che ha equazione y x . Poichè il coefficiente angolare è il reciproco cambiato di segno dei coefficienti angolari dei due asintoti obliqui, deduciamo che la tangente inflessionale è perpendicolare ad ambedue gli asintoti obliqui. Di seguito il grafico nello stesso riferimento cartesiano della curva, degli asintoti obliqui e della tangente inflessionale. Calcoliamo l’area del triangolo EOC formato dalla tangente inflessionale, dall’asintoto obliquo di equazione y x e dall’asse delle ascisse, posizionato nel secondo quadrante. La tangente inflessionale e l’asintoto di equazione y x si incontrano nel punto tale per cui y x y x ovvero in C , , pertanto l’altezza del triangolo rettangolo EOC è pari a h . 2 2 2 L’asintoto di equazione y x incontra l’asse delle ascisse in E ,0 di conseguenza la base del triangolo EO è pari a b . Quindi l’area del triangolo è pari a 15 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 S EOC bh 2 2 . 2 4 2 Punto 4 L’area richiesta è raffigurata di seguito. Essa è pari a 0 A x 2 arctan x dx 1 Applicando l’integrazione per parti all’integrale arctan xdx si ha arctan xdx x arctan x x 2 x 1 dx x arctan x ln x 2 1 C 2 1 di conseguenza l’area richiesta è pari a 0 x2 A x 2 arctan x dx 2 x arctan x ln x 2 1 2 1 1 1 1 1 2 arctan 1 ln 2 2 ln 2 ln 2 0,38. 2 2 2 4 0 16 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 QUESTIONARIO Quesito 1 E’ dato il settore circolare AOB, di centro O, raggio r e ampiezza 3 . Si inscriva in esso il rettangolo PQMN, con M ed N sul raggio OB, Q sull’arco e P su OA. Si determini l’angolo QOˆ B x , affinchè il perimetro del rettangolo sia massimo. Consideriamo la figura seguente. Applicando il teorema dei seni al triangolo QOP si ha: sin x ˆ QO QP sin QOP 3 2r 3 sin x QP QO r 3 3 2 sin QPˆ O sin QOˆ P sin QPˆ O sin 3 QO OP sin OQˆ P sin x 2r 3 OP QO r sin x ˆ ˆ ˆ 3 2 sin QPO sin OQP sin QPO sin 3 Applicando il teorema dei triangoli rettangoli al triangolo NOP si ha: 3 2r 3 NP OP sin sin x r sin x 3 3 2 Di conseguenza il perimetro del rettangolo PQMN è: 2r 3 2 3 2 p x 2 sin x r sin x 2r sin x sin x 3 3 3 3 Sviluppando i calcoli, tenendo conto delle formule di sottrazione per il seno si ha: 2 3 2 3 3 sin x 2 p x 2r sin cosx cos sin x sin x 2r cosx 1 3 3 3 3 3 La massimizzazione del perimetro la effettuiamo mediante derivazione: 17 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 18 3 3 cosx 2r cosx 1 tanx 2 p' x 2r sin x 1 3 3 Poichè la geometria del problema impone x 0, e in suddetto intervallo la funzione 3 coseno è sempre positiva, il segno della derivata prima dipende dal fattore 3 tanx , pertanto 1 3 3 3 tanx 0 tanx 1 2 p' x 2r cosx 1 3 3 ovvero, visto che il fattore cosx è sempre positivo nell’intervallo 0, , la derivata prima è 3 3 3 e negativa in arctan1 , positiva in 0, arctan1 3 e il perimetro è massimo 3 3 3 22.9 . per x arctan 1 3 cosx 3 1 tanx 3 Derivata prima: 0 3 arctan1 3 x 3 3 tanx - Quadro dei segni 2 p' x 2r cosx 1 3 Il perimetro massimo è pari, quindi, a: 3 1 3 3 1 3 2r 2 p arctan 1 1 2 2 3 3 3 3 1 1 1 1 3 3 3 4 3 6 7 3 6 2r 2r 7 2 3 3 7 2 3 3 72 3 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Quesito 2 Quali sono i poliedri regolari? Perchè sono detti solidi platonici? . Un poliedro si dice regolare quando le sue facce sono poligoni regolari congruenti e i suoi angoloidi sono congruenti. Pertanto gli angoli delle facce di ogni suo angoloide devono essere angoli di poligoni regolari e devono essere almeno tre. Inoltre, per un noto teorema di geometria solida, in ogni angoloide la somma degli angoli delle facce è minore strettamente di 360°. Se le facce del poliedro sono triangoli equilateri, l’angolo di ogni faccia è di 60°, quindi si possono avere angoloidi di tre facce (si ottiene il tetraedo), di quattro facce (si ottiene l’ottaedro), di cinque facce (si ottiene l’icosaedro) ma non di più, perché la loro somma sarebbe maggiore o uguale a 360° e ciò è impossibile per il suddetto teorema. Se le facce del poliedro regolare sono quadrati, l’angolo di ogni faccia è di 90°, quindi si può avere solo l’angoloide di tre facce (si ottiene il cubo). Se le facce del poliedro regolare sono pentagoni regolari, l’angolo di ogni faccia è di 108°, quindi si può avere l’angoloide di tre facce (si ottiene il dodecaedro) ma non di più. Se le facce del poligono regolare sono esagoni regolari, l’angolo di ogni faccia è di 120° quindi non si possono avere poliedri relativi perché la somma degli angoli di tre facce è 360° il che è impossibile. Analogamente non è possibile costruire poliedri regolari aventi per facce poligoni regolari con più di sei lati. Quindi i poliedri regolari sono 5: tetraedro, ottaedro, icosaedro, cubo, dodecaedro. Vengono chiamati platonici in quanto Platone nel suo dialogo”Timeo” associa il tetraedro, l'ottaedro, il cubo, e l'icosaedro rispettivamente a quelli che erano allora ritenuti i quattro elementi fondamentali: fuoco, aria, terra e acqua. Il dodecaedro, non realizzabile unendo opportunamente triangoli rettangoli (come invece avviene per i poliedri citati), veniva invece associato all’immagine del cosmo intero. Quesito 3 Si scriva l’equazione della tangente al grafico della funzione: 1 y 1 x log 2 y 1 nel punto P di ordinata y 2 . 1 y 1 o log 2 y 1 invertendo quest’ultima per riportarla alla forma classica y f x . Il legame tra la derivata di una funzione e la sua inversa in un punto x0 , y0 è il seguente: Si può procedere in due modi, o partendo direttamente dalla funzione x 19 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 f ' x0 Partiamo dalla funzione x 1 f ' y0 1 1 y 1 . Il punto x0 , y0 è log 2 y 1 x0 , y0 1 log 3,2 . 2 La derivata della funzione è pari a d 1 y 1 d 1 1 1 1 1 1 log y 1 log y 1 log 2 y 1 y 1 1 y 2 dy 2 y 1 dy 2 2 pertanto f 1 ' y0 f 1 ' 2 1 2 13 . 1 y y 2 Di conseguenza l’equazione della tangente è pari a 1 ln 3 ln 3 y x 2 3 x 2 1 2 2 3 1 y 1 , si ha Se invertiamo la funzione x log 2 y 1 y 1 y 1 e2x 1 2 x log e 2 x y ye 2 x e 2 x 1 y 2 x y 1 e 1 y 1 e2x 1 La derivata di y 2 x è e 1 y' 2e 2 x e 2 x 1 2e 2 x e 2 x 1 e 2x 1 2 e 4e 2 x 2x 1 2 pertanto 4e 2 x 4e log3 43 1 f ' log 3 2 3 2 2 2 2 e 2 x 1 x 1 log3 e log 3 1 2 Di conseguenza l’equazione della tangente è pari a ln 3 y 3 x 2 2 coincidente con quella già precedentemente trovata. e2x 1 ln 3 Di seguito il grafico di y 2 x e della tangente di equazione y 3 x 2. 2 e 1 20 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Quesito 4 Un solido ha per base la regione R delimitata dal grafico di f x log x e dall’asse x sull’intervallo 1, e . In ogni punto di R a distanza x dall’asse y, la misura dell’altezza del solido è data da hx x . Quale sarà il volume del solido? Ogni sezione del solido ha area Ax x log x pertanto il volume del solido è pari a e e 1 1 V Ax dx x log xdx Applicando l’integrazione per parti si ha: e x2 x2 e2 e2 1 e2 1 V x log xdx log x 4 1 2 4 4 4 2 1 e 21 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Quesito 5 Un aereo civile viaggia in volo orizzontale con velocità costante lungo una rotta che lo porta a sorvolare Venezia. Da uno squarcio nelle nuvole il comandante vede le luci della città con un angolo di depressione di 7°. Tre minuti più tardi ricompaiono nuovamente le luci, questa volta però l’angolo di depressione misurato è di 13°. Quanti minuti saranno ancora necessari perchè l’aereo venga a trovarsi esattamente sopra la città? Consideriamo la figura seguente. Si sa che QAˆ P 7 e QBˆ P 13 . Applicando il teorema dei triangoli rettangoli al triangolo AOQ si ha OQ AO tan83 , e, applicandolo al triangolo BHQ si ha HQ AO tan77 . Di conseguenza AB OH AO tan83 AO tan77 AOtan83 tan77 . metro Il tratto AB è stato percorso a una velocità v costante in 3 minuti, ovvero in 180 secondo secondi, questo significa che la lunghezza di AB è AB v 180 180 v metri e di conseguenza AO 180v . Applicando il teorema dei triangoli rettangoli a tan83 tan77 PBQ si ricava BP PQ tan77 180v tan77 204,5 v metri . Poichè la velocità di tan83 tan77 volo è costante, per percorrere i 204,5 v metri per trovarsi sopra Venezia, sono necessari 204,5 v 204,5 204,5 secondi ovvero 3,41 minuti . v 60 22 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 23 In alternativa avremmo potuto ragionare in questo modo. Per il teorema sui triangoli rettangoli PQ PB tan13 PQ PA tan7 ; e di connseguenza tan13 tan7 PB tan7 e . Poichè la velocità è AB PA PB PQ AB tan13 tan7 tan7 tan13 costante i tratti AB e PB vengono percorsi in tempi che sono proporzionali alle lunghezze dei tratti, : TPB TAB Quesito 6 ovvero TAB : TPB AB : PB da cui si ricava PB tan7 3 3,41 minuti come precedentemente trovato. tan13 tan7 AB Un cono di nichel (densità 1 8,9 g cm 3 ) ha il raggio di base di 15 cm e altezza di 20 cm. Da questo cono se ne taglia via un altro, avente l’altezza di 5 cm, che viene sostituito da un cilindro di alluminio (densità 2 2,70 g cm 3 ), che ha la stessa altezza del cono piccolo e la base uguale alla base minore del tronco di cono residuo. Si dica se la massa m2 è maggiore o minore di quella m1 del cono di partenza. Il confronto tra le masse m1 ed m2 si riduce al confronto delle masse del cono di nichel di altezza 5 cm e raggio di base r e del cilindro di alluminio di altezza 5 cm e raggio di base r . Si ha: m1 1 r 2 h 3 m2 2 r 2 h In sostanza va effettuato un confronto tra le quantità 1 e 2 ; poichè 1 2,97 2,70 2 3 3 si deduce che la massa m2 è minore di m1 . Quesito 7 Tenuto conto che: 2x 1 dx 0 x x 1 si calcoli un’approssimazione di ln 3 , utilizzando uno dei metodi di integrazione numerica studiati. 1 ln 3 1 Proviamo innanzitutto che ln 3 0 2 2x 1 dx . Si ha: x x 1 2 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 1 2x 1 dx ln x 2 x 1 0 ln 3 x 1 0 Per l’approssimazione di ln 3 si possono applicare tre differenti metodi: 1 x formula dei rettangoli formula dei trapezi formula delle parabole 2 In tutti e tre i casi supporremo di suddividere l’intervallo 0,1 in 8 intervalli di ampiezza h 1 mediante i 9 punti 8 1 2 3 4 5 6 7 x0 0, x1 , x2 , x3 , x4 , x5 , x6 , x7 , x8 1 8 8 8 8 8 8 8 cui corrispondono i valori della funzione 1 2 7 y 0 f 0 1, y1 f , y 2 f ,, y 7 f , y8 f 1 1 . 8 8 8 Formula di quadratura dei rettangoli .L’area approssimata è per difetto 1 x 2x 1 dx h y 0 y 2 y3 y 4 y5 y 6 y 7 1,09687 x 1 2 0 oppure per eccesso 1 x 0 2x 1 dx h y1 y 2 y3 y 4 y5 y 6 y 7 y8 1,096878 x 1 2 che in questo caso coincidono visto che y0 f 0 y8 f 1 1. Quindi applicando il metodo dei rettangoli un’approssimazione di ln 3 è ln 3 1,096878 . Formula dei trapezi L’area approssimata è 1 x 0 2x 1 y y1 dx h 0 y 2 y3 y 4 y5 y 6 y 7 y8 1,096878 x 1 2 2 Notiamo che in questo caso il risultato cui si giunge utilizzando la fomrula dei trapezi è lo stesso di quello ottenuto attraverso la formula dei rettangoli. 24 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 Formula di quadratura delle parabole o di Cavalieri-Simpson L’area approssimata è 1 x 0 2x 1 1 y0 y8 2 y 2 y 4 y6 4 y1 y3 y5 y7 1,098604 dx 24 x 1 2 Si noti come in questo caso si ottiene un’approssimazione diversa da quella ottenuta con i due metodi precedenti e molto più precisa. Infatti, calcolatrice alla mano, il valore di ln 3 è pari a ln 3 1,098612 , ovvero il valore approssimato ha 4 cifre decimali esatte. In generale aumentando il numero di sotto-intervalli in cui si suddivide l’intervallo base, ovvero per n crescente, ognuno dei metodi soprastanti condurrà a un’approssimazione sempre migliore. Ad esempio: utilizzando il metodo dei rettangoli con n 20 , la soluzione approssimata per difetto e per eccesso è ln 3 1,098335 le cui prime 3 cifre decimali coincidono con il valore trovato mediante calcolatrice; utilizzando il metodo dei trapezi con n 20 , la soluzione approssimata è ln 3 1,098335 le cui prime 3 cifre decimali coincidono con il valore trovato mediante calcolatrice; utilizzando il metodo delle parabole con n 20 , la soluzione approssimata è ln 3 1,098612 le cui prime 6 cifre decimali coincidono con il valore trovato mediante calcolatrice. Quesito 8 Si consideri l’equazione: 4 x 3 14 x 2 20 x 5 0 Si dimostri che essa per 0 x 1 ha un’unica radice reale e se ne calcoli un valore approssimato con due cifre decimali esatte. Consideriamo la funzione f x 4 x 3 14 x 2 20 x 5 . Poichè f 0 5 0 e f 1 5 0 , per il teorema delgi zeri esiste almeno un valore 0,1 : f 0 . Dobbiamo dimostrare che questo valore è unico. La derivata prima della funzione f x 4 x 3 14 x 2 20 x 5 è f ' x 12 x 2 28x 20 43x 2 7 x 5 . Poichè la derivata prima è sempre positiva ne deduciamo che il valore 0,1 : f 0 è unico. Calcoliamo lo zero positivo 0,1 attraverso il metodo delle tangenti o di NewtonRaphson che permette di calcolare lo zero in maniera ricorsiva attraverso la formula f xn 4 x 3 14 x 2 20 xn 5 8 xn3 14 xn2 5 xn1 xn xn n 2 n f ' xn 12 xn 28 xn 20 12 xn2 28 xn 20 Poichè f 0 f ' ' 0 0 allora il punto iniziale da cui partire con l’algoritmo è x 0 . 25 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 26 Dal momento che viene richiesta un’approssimazione con due cifre decimali esatte, le iterazioni terminano quando l’errore di approssimazione è inferiore a 1 . Di seguito la 100 tabella che mostra i passi dell’algoritmo: n xn xn 1 n xn xn1 0 1 2 3 0,000 0,250 0,309 0,312 0,250 0,309 0,312 0,312 0,250 0,059 0,003 n 1 100 NO NO SI La soluzione 0,1 cercata è 0,312 . Quesito 9 Lanciando due dadi, qual è la probabilità che esca per somma un numero primo? Quante volte occorre lanciarli perchè si possa aspettare, con probabilità p=80% assegnata di veder apparire almeno una volta un numero primo?. Lanciando due dadi, si possono avere 36 possibili coppie di risultati. In particolare la somma è un numero primo se è pari a 2 oppure 3 oppure 5 oppure 7 oppure 11. La somma è pari a 2 nel seguente caso: 11 La somma è pari a 3 nei seguenti due casi: 1,2, 2,1 La somma è pari a 5 nei seguenti quattro casi: 1,4, 2,3, 3,2,4,1 La somma è pari a 7 nei seguenti sei casi: 1,6, 2,5, 3,4, 4,3, 5,2, 6,1 La somma è pari a 11 nei seguenti due casi: 5,6, 6,5 Di conseguenza la somma è un numero primo in 15 casi su 36, ovvero la probabilità che ciò accada è 15 7 Prsomma è un numero primo 36 12 La probabilità che la somma non sia un numero primo è il complemento a 1 della probabilità 7 che la somma sia un numero primo, ovvero . La probabilità di veder almeno una volta un 12 numero primo in N lanci è pari a N 7 p 1 12 Imponendo che la probabilità soprastante sia maggiore od uguale a 0,8 si ha: 1 ln 4 1 ln 5 5 7 7 1 1 N log 7 3 5 5 5 7 ln 12 ln 7 12 12 12 ln 12 N N Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 pertanto il numero di lanci deve essere pari a N 3 . Quesito 10 Data la circonferenza di equazione x 2 y 2 16 , si calcoli la lunghezza dell’arco compreso tra i punti A 2 3,2 e B 2,2 3 . Si scelga poi a caso un punto sulla circonferenza: si determini la probabilità che tale punto giaccia sull’arco AB. Si consideri la seguente figura. L’angolo formato dalla retta AO con l’asse delle ascisse è tale per cui AH AO sin ovvero 1 2 6 L’angolo formato dalla retta BO con l’asse delle ascisse è tale per cui sin BK BO sin ovvero sin 3 2 3 Di conseguenza l’arco AB ha apertura e la lunghezza dell’arco AB è 6 4 2 6 3 Scegliendo a caso un punto sulla circonferenza, la probabilità che tale punto giaccia sull’arco AB è pari al rapporto tra la lunghezza dell’arco AB e la lunghezza della circonferenza: L AB r 27 Liceo scientifico sperimentale sessione suppletiva 2013 2 1 p 3 2 4 12 Notiamo che la probabilità richiesta può essere calcolata anche come rapporto tra angoli e in particolare tra l’angolo al centro individuato dall’arco AB, pari a , e l’angolo al centro 6 dell’intera circonferenza pari a 2 . Ciò perchè le lunghezze di archi di circonferenza e della circonferenza stessa sono direttamente proporzionali agli angoli al centro secondo un fattore che è il raggio. 28