I calori specifici dei solidi Lezioni d'Autore di Claudio Cigognetti Un'esperienza sul calore specifico VIDEO La legge di Dulong e Petit (I) Il calore specifico molare (ovvero l’energia da trasferire a una mole di sostanza per ottenere la variazione unitaria della temperatura) era pari, per moltissimi elementi solidi monoatomici, in determinati intervalli di temperatura, a un valore prossimo a 3R, con R costante dei gas. La legge di Dulong e Petit (II) Un modello di solido come insieme di oscillatori giustifica la legge di Dulong e Petit secondo la teoria cinetica. Parlare solo di calore specifico e conseguentemente di calore atomico, non precisa in modo univoco la grandezza fisica in questione, poiché esistono per lo stesso sistema diversi calori specifici che sono connessi al tipo di condizioni esterne (pressione costante, volume costante). La legge di Dulong e Petit (III) Un modello di solido come insieme di oscillatori giustifica la legge di Dulong e Petit secondo la teoria cinetica. Parlare solo di calore specifico e conseguentemente di calore atomico, non precisa in modo univoco la grandezza fisica in questione, poiché esistono per lo stesso sistema diversi calori specifici che sono connessi al tipo di condizioni esterne (pressione costante, volume costante). La legge di Dulong e Petit (IV) Tuttavia molti autori impegnati nella ricerca, e si limitavano a discutere genericamente sul "calore specifico" dei solidi, e di "calore atomico" degli elementi. In tal modo si semplificava notevolmente una parte del problema; questo permise, almeno in una fase iniziale, di raggiungere importanti risultati (conviene ripetere che nella vicinanze dello zero assoluto la differenza dei due calori specifici scompare). ● Una nuova proposta sui calori atomici dei solidi: Einstein 1907 (I) Nel 1907 Albert Einstein pubblicò sulla rivista Annalen der Physik l'articolo "La teoria di Planck della radiazione e la teoria del calore specifico", nel quale vennero introdotte delle ipotesi tratte dal modello quantistico di Planck che gli permisero di ben approssimare il comportamento alle basse temperature dei calori specifici dei solidi. Una nuova proposta sui calori atomici dei solidi: Einstein 1907 (II) Confronto delle misure del calore specifico del diamante con la curva di Einstein, tratto dall’articolo del 1907 Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (I) Walther Nernst, quattro anni dopo il suo arrivo all’Istituto fisico chimico di Berlino, costruiva nel 1909 il calorimetro proposto da un suo collaboratore Eucken e iniziava, da solo, le misure del calore specifico "assoluto" dei solidi e dei liquidi alle basse temperature. Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (II) Misurare il calore specifico di una sostanza a una certa temperatura è concettualmente molto semplice e praticamente assai complicato. La definizione di questa grandezza c=Q/mT (limite per T che tende a 0) porta direttamente a suddividere il problema della sua determinazione in due parti... Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (III) 1. la valutazione del calore che serve per la variazione della temperatura della sostanza in esame; 2. la misura della temperatura prima e dopo il riscaldamento (o raffreddamento). Di conseguenza, gli strumenti "naturali" atti a questo scopo sono quindi i calorimetri e i termometri... Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (IV) La soluzione adottata per le esperienze calorimetriche fu intelligente ed essenziale. 1. La sostanza da esaminare, chiusa in un recipiente in cui era praticato l’alto vuoto, doveva essere riscaldata da un filo conduttore di platino percorso da corrente. 2. Lo stesso filo funzionava da termometro a resistenza. 3. Il calore fornito dal circuito per unità di tempo si calcolava attraverso misure elettriche, mentre la variazione della resistenza del filo permetteva di risalire alla variazione di temperatura. Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (V) Schema dell’apparato sperimentale per le misure dei calori specifici utilizzato da Nernst. Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (VI) Curve sperimentali e teoriche sui calori specifici dei solidi ottenute da Nernst. Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (VI) Nernst era ormai arrivato a un punto di non ritorno, egli si era convinto che l'annullarsi dei calori specifici dei solidi e liquidi allo zero assoluto, insieme a considerazioni "molecolari", potesse giustificare la sua teoria e, al tempo stesso, che l'insieme dei valori ottenuti confermava le supposizioni di Einstein. Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (VII) Nernst ne concluse infatti che che: ... ci troviamo oggi nel mezzo di una riformulazione della base della teoria cinetica della materia finora accettata. Da una parte, una sua elaborazione coerente porta a un formula della radiazione [del corpo nero] che è in disaccordo con l'esperienza, […]; le conseguenze di quella stessa teoria comprendono teoremi sui calori specifici (costanza del calore specifico dei gas al variare della temperatura, validità della regola di Dulong e Petit per le temperature più basse) che sono contraddette del tutto da molte misure. Come Planck ed Einstein hanno in particolare fatto vedere, queste contraddizioni spariscono se si limitano i moti degli elettroni e degli atomi alle loro posizioni di equilibrio (dottrina dei quanti di energia).... Le esperienze del gruppo di Nernst sui calori specifici dei solidi alle basse temperature (1909-1911) (VIII) La discussione sul "teorema di Nernst" da parte di Planck e la propaganda di Nernst verso "la teoria dei quanti di energia di PlanckEinstein", portarono al I Congresso Solvay del 1911. FINE Lezioni d'Autore