5-03-2004 15:45 Pagina 27 Foto: PHOTOMIKE/Periodici San Paolo 9Piro04.qxd GELA. RAFFINERIA DELLA ENICHEM, ATTUALMENTE AL CENTRO DI POLEMICHE E INCHIESTE PER L’ECCESSO DI INQUINAMENTO CHE CAUSEREBBE TUMORI QUALI LE ALTERNATIVE POSSIBILI Dove ci porterà questo ritardo nell’assunzione di nuovi modelli di consumo energetici e sostenibili? Cosa ci aspetta nei prossimi decenni se non verranno prese adeguate misure per contenere le emissioni nocive? Ha provato a immaginarlo l’Agenzia internazionale dell’Energia (AIE), organismo dell’OCSE, che, sulla base di una benevola ipotesi di crescita economica del 2 per cento nei paesi ricchi e del 4,1 per cento nei paesi in via di sviluppo da qui al 2030, ha previsto un aumento dei consumi energetici su scala mondiale del 61 per cento rispetto al 2000. L’aumento riguarderà soprattutto alcuni paesi in via di sviluppo, come quelli dell’area asiatica, dove il fabbisogno di energia dovrebbe crescere del 188 per cento. Nel 2030 i consumi dei paesi emergenti pareggeranno quelli dei paesi occidentali, a fronte della metà che si registra oggi. Secondo l’AIE, la domanda di energia riguarderà soprattutto i consumi domestici e industriali. I trasporti saranno responsabili di un incremento della domanda per oltre il 50 per cento nei paesi ricchi e di circa il 300 per cento nei paesi in via di sviluppo. → 9Piro04.qxd 5-03-2004 15:46 Pagina 28 9-04 28 Do ssi er Se ciò si avverasse – nulla lascia pensare che i paesi in via di sviluppo siano disposti a limitare i loro livelli di consumo energetico - l’uso di fonti energetiche non rinnovabili, come gas, petrolio e carbone, potrà far aumentare del 69 per cento le emissioni di anidride carbonica su scala mondiale, vanificando gli obiettivi di stabilizzazione previsti dal protocollo di Kyoto del 1997. Un’alternativa al petrolio, responsabile dei gas serra, e al nucleare, giudicato costoso e insicuro, è rappresentata dall’impiego delle fonti energetiche “pulite” e rinnovabili offerte dal sole, dal vento, dall’acqua, dalle biomasse. Lo svedese Stockolm Environment Institute sostiene che già oggi le fonti rinnovabili potrebbero coprire il 25 per cento delle quote di mercato, senza grossi impegni tecnologici e finanziari. In sostanza, il settore che in misura maggiore provoca effetNel 2030 to serra e danni sociali e ambientali i consumi dei è anche quello più facilmente ripaesi emergenti convertibile e che dispone di eccelpareggeranno lenti alternative: fotovoltaico, geoquelli dei paesi termia, biomassa, energia eolica. occidentali, Di qui la proposta che l’Unioa fronte della ne Europea ha portato al Vertice metà che si delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, nel registra oggi. settembre 2002: sviluppare queste fonti alternative entro il 2015 fino ad almeno il 15 per cento delle risorse energetiche. IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA FO L’energia trasportata dalla radiazione elettromagnetica proveniente dal sole, sfruttando l’effetto fotovoltaico, cioè la proprietà di particolari diodi a semiconduttore (le cellule fotovoltaiche) di convertire la potenza della radiazione solare in potenza elettrica utilizzabile, garantirebbe i migliori risultati, ma il suo prezzo non è a tutt’oggi competitivo. Si calcola che un chilowattora fotovoltaico è quattro volte più caro di un chilowattora nucleare o prodotto da idrocarburi, anche se in questo calcolo non sono compresi il prezzo dei rischi e i costi che l’impiego di tali tecnologie comporta in termini, ad esempio, di danni all’ambiente e alla salute. Secondo l’AIE, il costo dell’energia fotovoltaica dovrebbe diminuire entro il 2030 del 50 – 65 per cento. L’energia eolica è una delle alternative più utilizzate, soprattutto nei paesi nordeuropei, ma ha l’inconveniente del pesante impatto ambientale degli aerogeneratori e dell’intermittenza della fornitura, non essendosi ancora trovata una soluzione soddisfacente per l’immagazzinamento dell’energia prodotta. In Europa l’eolico, con 23 mila megawatt in funzione, rappresenta 9Piro04.qxd 5-03-2004 15:46 Pagina 29 IA FOTOVOLTAICA (PANNELLI SOLARI) ED EOLICA (TURBÌNE) i tre quarti del totale mondiale; in Danimarca le turbine eoliche producono energia per l'esportazione e in Germania il settore dà lavoro a 45 mila persone. L’energia idroelettrica è una soluzione già collaudata, ma suscitano perplessità sia l’impatto che le grandi dighe hanno sulla popolazione e sull’ambiente, costringendo la gente ad abbandonare le loro terre e le loro coltivazioni, come sta avvenendo in Cina e in India, sia le tensioni geopolitiche generate dallo sfruttamento delle acque di fiumi che attraversano più di uno Stato, come è il caso del Nilo. L’energia prodotta dalle biomasse, cioè dall’uso del legname, di vegetali o di rifiuti organici bruciati per produrre gas, è un’alternativa valida; restano alcuni inconvenienti, come l’eccessivo numero di passaggi che lo sfruttamento della biomassa a fini energetici impone. Bisogna infatti prima coltivare e raccogliere l’energia primaria (le piante, gli alberi), sottraendo di fatto superficie alla produzione alimentare. Un’alternativa che si sta attuando a livello europeo è il biodiesel, che deriva dall’esterifica- zione degli oli vegetali (sono utilizzati semi oleosi come il colza e il girasole) effettuato con alcol metilico ed etilico. Ne deriva un combustibile simile al gasolio, utilizzabile sia puro, sia in miscela con il gasolio stesso. In Germania, il biodiesel è utilizzato come carburante puro, con una produzione annua di 130 mila tonnellate; in Francia, viene impiegato come additivo al gasolio, con una produzione annua di 246 mila tonnellate. In Italia la produzione a livello industriale si è avviata nel 1992 e vede oggi otto impianti autorizzati per una capacità produttiva lorda intorno alle 5-600.000 L’indicazione t/anno; la produzione effettiva, a dell’Unione causa delle limitazioni legislative Europea: e di mercato esistenti, si aggira sviluppare queste sulle 90.000 t/anno. 300.000 tonnellate di biodie- fonti alternative sel in miscela del 5% con il nor- entro il 2015 male gasolio producono 6 milioni fino ad almeno di tonnellate di carburante in gra- il 15 per cento do di garantire una autonomia di delle risorse 20.000 km a 3 milioni di auto. ! energetiche.