SCREENING ECOGRAFICO DELLE MALATTIE CROMOSOMICHE NEL PRIMO TRIMESTRE DI GRAVIDANZA (Test Combinato) CONSENSO INFORMATO La maggioranza dei bambini nati è normale dal punto di vista anatomico e del corredo genetico. Tuttavia, tutte le donne hanno un rischio di partorire un bambino portatore di handicap, fisico e/o mentale, indipendentemente dalla loro età. Le cause di handicap possono essere riconducibili a malformazioni anatomiche e/o del patrimonio genetico, cioè cromosomiche. Esistono numerose sindromi cromosomiche ed una delle più comuni e conosciute è la sindrome di Down (Trisomia 21), che si verifica quando il bambino riceve un cromosoma 21 in più. Il rischio di S. di Down aumenta con l’aumentare dell’età materna ma, come mostrato nella tabella sottostante, tale rischio coinvolge anche le donne più giovani. Età materna Probabilità di avere un figlio affetto da sindrome di Down A 12 settimane di amenorrea Alla nascita 20 1:1070 1:1530 25 1:950 1:1350 30 1:630 1:900 32 1:460 1:660 34 1:310 1:450 35 1:250 1:360 36 1:200 1:280 38 1:120 1:170 40 1:70 1:100 42 1:40 1:55 44 1:20 1:30 L’unico modo per conoscere con certezza, prima della nascita, se il feto sia affetto da un’anomalia cromosomica, è quello di effettuare l’esame invasivo: villocentesi o amniocentesi. Queste indagini comportano però un rischio di aborto, legato alla procedura stessa, che oscilla dallo 0.5% all’1%, e sono erogabili con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per le donne di età maggiore di 35 anni al momento del concepimento. Se non ci si vuole sottoporre alla diagnostica invasiva, si può accedere ad un test di screening ecografico, chiamato Test Combinato, che non comporta alcun rischio per madre e bambino e che considera: · Età materna · · Esame ecografico tra 11 e 13 settimane ( valutazione della translucenza nucale, della presenza dell’ osso nasale, del rigurgito tricuspidale e dell’indice di pulsatilità nel dotto venoso) Misurazione del livello di 2 ormoni nel sangue materno (PAPP-A e β-HCG) Va ricordato che si tratta di un test di screening (cioè della valutazione di una probabilità di malattia) e non di un esame diagnostico. Pertanto va sottolineato che: · La negatività dell’esame riduce il rischio ma non lo azzera · La positività del test NON implica necessariamente che il feto sia affetto da malattia ma, eventualmente, che può essere giustificata l’esecuzione della procedura invasiva, secondo la decisione della coppia · Se si desidera avere un risultato diagnostico certo bisogna rivolgersi all’amniocentesi/villocentesi, accettando il rischio di aborto legato alla procedura stessa Lo studio ecografico, che richiede una notevole manualità ed una posizione fetale favorevole, comprende una valutazione precoce dell’anatomia fetale (per individuare eventuali malformazioni già visibili a 12-13 settimane di gestazione), la misurazione della translucenza nucale (NT) che rappresenta la quantità di fluido raccolto dietro al collo del feto, la ricerca della presenza/assenza dell’osso nasale e l’analisi del flusso sanguigno attraverso la valvola tricuspide ed il dotto venoso. Gli stessi markers ecografici che si correlano al rischio di sindrome di Down rappresentano, inoltre, una valida spia di malformazioni fetali, in particolare per le malformazioni cardiache. Per questo motivo in presenza di test combinato positivo con translucenza nucale aumentata è indicato eseguire ecografia morfologica di II° livello con ecocardiografia fetale a 18-20 settimane. Le linee guida per l’esecuzione del test combinato sono state stabilite dalla Fetal Medicine Foundation di Londra che, dopo un adeguato training e valutazione pratica, accredita gli operatori sottoponendoli, poi, ad un riesame periodico annuale. Pertanto, io sottoscritta _____________________________________________________ dopo aver letto e compreso quanto esposto dalla Dott.ssa Francesca Lampugnani, acconsento/non acconsento a sottopormi al test di screening proposto. Luogo e data______________________________________ Firma della paziente Dott.ssa Francesca Lampugnani