siti contaminati - Ordine dei Chimici di Bologna

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GRUPPO DI LAVORO BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI
Approfondimento sul ruolo del chimico nel settore bonifiche dei siti
contaminati
Temi:
1) caratterizzazione chimica
Nella fase di caratterizzazione ci si rivolge raramente a un chimico. Essa è centrata soprattutto sulla
caratterizzazione geologica e idrogeologica. La ricerca dei parametri chimici è legata alle tabelle
dell’Allegato al Titolo V del D. Lgs. 152/2006. Raramente si guardano le schede di sicurezza delle sostanze
utilizzate in un sito. Raramente si ricercano altre sostanze non normate.
Il D. Lgs. 152/2006 contiene in ogni caso delle lacune, colmate magari dal lavoro svolto dall’ISS per i
parametri non normati. Ma per esempio per gli IPA mancano parametri fondamentali per una loro corretta
caratterizzazione.
Il problema dei risultati delle analisi chimiche. Il laboratorio non ha alcun controllo sulle procedure di
campionamento. Molti consulenti non si attengono alle prescrizioni sull’uso dei contenitori adatti e sulla
corretta conservazione dei campioni.
Sarebbe interessante presentare esperienze in questo campo, sia come consulenti sia come laboratori.
2) Valutazione dei dati e Analisi di Rischio sanitaria ambientale sito specifica
Non sempre l’Analisi di Rischio è effettuata da personale con adeguate cognizioni di chimica e di
tossicologia. Non solo scarsa conoscenza di cosa siano i NOAEL, LOAEL, ma anche la differenza tra composti
cancerogeni e non cancerogeni.
Anche da parte degli enti si guardano più i dati geologici e idrogeologici. Manca una attenta valutazione dei
dati, la correlazione per esempio tra tipo di idrocarburi presenti, la concentrazione degli idrocarburi totali e
la presenza di specifiche sostanze tipo BTEX e IPA.
Eventuale presentazione di casi di studio, magari anche per dimostrare che i dati raccolti non erano
sufficienti o potevano portare a conclusioni errate.
Sulla speciazione degli idrocarburi esistono ancora delle differenze nella interpretazione e anche nelle
metodologie di analisi.
Su questo desidererei presentare le mie esperienze come consulente.
Sempre riguardo al parametro idrocarburi non è effettuata ad esempio la correlazione C17/pristano e
C18/fitano o altre correlazioni utili a definire la responsabilità della contaminazione.
Eventuale presentazione di progetti che hanno richiesto analisi di laboratorio, magari anche per individuare
quanto fosse vecchia la contaminazione. Eventuale analisi sugli additivi utilizzati nei carburanti.
3) studi di fattibilità attraverso una sperimentazione in laboratorio
Si effettuano pochi studi di fattibilità per bonifiche. Il laboratorio di analisi viene utilizzato solo per analisi di
routine.
Non si effettuano studi per verificare la presenza di attività batterica. Le tecniche di biologia molecolare
possono essere usate anche dai chimici: PCR, elettroforesi su gel di agarosio, ARDRA, DGGE.
Presentazione delle tecniche che coinvolgono la bioremediation. Valutazione dei dati chimici per preparare
un progetto e dimensionarlo, calcolando anche i costi. Uso di ammendanti, fertilizzanti e tecniche di
bioaugmentation.
Eventuale illustrazione di progetti di bonifiche biologiche che richiedano la preparazione di microcosmi di
laboratorio.
Casi di sperimentazione in campo?
4) pianificazione della bonifica, soprattutto con metodi chimici e biologici
Sia i consulenti sia gli enti sono ancora legati a vecchi metodi di bonifica consistenti principalmente in pump
& treat per le acque sotterranee e in smaltimento in discarica per i suoli.
Illustrazione dei problemi legati allo smaltimento di acque in fognatura o in acque superficiali.
Illustrazione dei problemi legati allo smaltimento dei terreni in discarica:

Potenziale liberazione in atmosfera di sostanze volatili: pericolo per lavoratori in sito e abitanti nelle
vicinanze di un cantiere di bonifica (es.: ex area industriale attigua area residenziale)

Corretta classificazione delle terre e rocce da scavo come rifiuti

Corretto trasporto

Controllo del reale smaltimento in discariche autorizzate
Il chimico può aiutare a valutare altre soluzioni per la bonifica, soprattutto con metodi chimico-fisici (ad es.
ISCO) sia biologici.
Manca ad esempio una corretta interpretazione di cosa sia il Monitoraggio della Attenuazione Naturale.
Cosa possiamo fare noi chimici affinché vengano utilizzate altre tecniche di bonifica.
Presentazione di progetti di bonifica e monitoraggi in laboratorio.
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