ESCHILO Eschilo (Eleusi, 525 a.C. - Gela, 456 a.C.) fu uno dei tre grandi tragediografi (insieme a Sofocle ed Euripide) della Grecia classica. Scrisse i “Sette contro Tebe” che venne rappresentata ad Atene nel 467 a.C. in occasione delle Grandi Dionisie. TRAMA ''SETTE CONTRO TEBE'' - Antefatto: I due fratelli, Eteocle e Polinice, hanno fatto un patto: ciascuno dei due regnerà su Tebe, alternandosi di anno in anno. Ma, al termine del primo anno, Eteocle non vuole abbandonare il trono, così Polinice dichiara guerra al fratello. - L'esercito argivo, guidato da Polinice, ha circondato la città e si prepara all'assalto finale. - Entra il coro di giovani donne tebane terrorizzate ed Eteocle le rimprovera, esortandole, a incoraggiare i guerrieri. - Giunge un messaggero che descrive al re le forze nemiche schierate dinanzi a ciascuna delle sette porte di Tebe, annunciando che a presidiare l'ultima vi è Polinice. - Viene assegnato un difensore tebano per ciascuna porta: l'ultimo di essi è proprio Eteocle, che sceglierà, quindi, di affrontare il fratello. - Segue un canto corale di preghiera per la sorte dei due fratelli. - Rientra il messaggero che comunica che la città è salva ma che Eteocle e Polinice si sono uccisi a vicenda. - La tragedia si conclude con un canto di dolore davanti ai due cadaveri. ESPLORATORE: 631 Il settimo or dirò, che sta dinanzi alla settima porta, il fratel tuo, quali sciagure impreca alla città: di salir su le torri, ed acclamato re della terra dall'araldo, il canto della preda innalzare; ed azzuffandosi con te, cadere dopo averti ucciso, o in esilio cacciar chi l'oltraggiò, e punirlo col bando, al modo stesso. […] 650 Or tu provvedi chi manderai contro costui. ETEOCLE: 672 E contro lui io stesso moverò, starò. Piú adatto chi mai di me? Re contro re, fratello contro fratello ivi starò, nemico contro nemico. Su, schinieri e lancia e quanto giova a schermir pietre recami. ARALDO: 1005 Ciò che decise ed ordina il senato della città di Cadmo, annunciar devo. Onorato sepolcro Etèocle s'abbia, che questa terra amò, che di sé schermo facendole ai nemici, estinto cadde; pio verso l'are avite, e senza biasimo, morí dove morir bello è pei giovani. Tanto intorno a costui dire io vi debbo. Ma il fratello di lui, ma il corpo spento di Polinice, sia gettato fuori, senza sepolcro, in preda ai cani: ch'egli distrutta avrebbe la città di Cadmo, se alcun dei Numi non si fosse opposto alla sua lancia. LE MURA DELLA CITTA' DI TEBE ALCUNI GUERRIERI E I LORO SCUDI GENEALOGIA DEI CADMEI Cadmo Autonoe Ino + Armonia Ilirio Polidoro Semele + Zeus + Nitteide Atteone Learco Melicerte Agave Penteo Labdaco Dionisio Oclasto Meneceo Laio + Giocasta Edipo + Giocasta Antigone Eteocle Polinice Emone Ismene