domenica 17 febbraio 2013 - tutto il giorno
giornata dell'artemisia
libero scambio sementi, talee, bulbi,
marze per innesto, madre per il pane e
per l'aceto
Questa giornata di scambio di semi autoprodotti vuole essere un
momento di incontro tra persone che nella pratica o
nell'immaginario vogliono piantare un seme.
E che sia un buon seme, fertile, portatore di caratteristiche della sua varieta', che non abbia subito
nessun tipo di trattamento chimico per la conservazione o protezione da animali che potrebbero
cibarsene. La biodiversita' e' colore, musica, armonia, contaminazione. I nostri semi sono tali e quindi
devono essere preservati e diffusi.
Una giornata che non vuole essere la soluzione a tutti i mali ma che sia da i ncoraggiamento e da
stimolo per tutte le persone che cominciano a vedere nell'autoproduzione un argine al consumismo
sfrenato.
Una giornata nostra, che ci dedichiamo, perche' il seme non appartiene a nessuno e deve essere
difeso da manipolazioni, brevetti e speculazioni .
Una giornata dove trovarsi semplicemente perche' un orto puo' cibarti, perche' la terra, se usata
bene, e' un'ottima risposta a qualsiasi crisi reale o inventata.
Una giornata di scambio dei semi perche' in un seme ci sono risposte alle centomila domande che
riguardano la nostra vita.
Quindi porta i tuoi semi e, se non ne hai, la tua
curiosita' sara' il tuo bagaglio da scambiare.
L'importante e' che, qualsiasi cosa tu porti, sia
frutto della cura, del rispetto e dell'amore.
Ah, a pranzo si mangia! E se poi riesci pure ad avvisare che ci sei ...
In cascina, insieme a noi, vivono cani e gatti; quindi, per favore, lasciate il vostro a casa o in buone
mani, in questo modo evitiamo loro una giornata di convivenza forzata (che non ci hanno chiesto).
cascina di cingia, via casaletto di sotto 13, cingia de' botti (CR) – 3278798169
[email protected] – cascinadicingia.wordpress.com
ASSENZIO – nome botanico: Artemisia absinthium della famiglia delle Asteraceae
Pianta arbustiva alta 30-80 cm; fusto grigio, feltroso,
legnoso alla base; foglie 2-3 pennate; capolini florali
penduli, gialli; frutto come achenio glabro molto piccolo,
senza pappo; semi molto piccoli, grigiastri.
Fiorisce da agosto a settembre. Cresce in aree
antropizzate e valli assolate. Molto diffusa in tutta Italia
allo stato selvatico (eccetto calabria, sicilia e sardegna).
l
L'assenzio e' citato in alcuni testi cuneiformi assiri, in cui
e' considerato come dotato di poteri magici. Il nome
deriva dalla dea della caccia Artemis (Diana), a cui era
sacro, divinita' collegata anche alla crescita delle piante
e alla fertilita', simbolo della divisione tra mondo
civilizzato e mondo selvaggio.
Originariamente era venerata in modo orgiastico,
successivamente, in tempi cristiani, divenne dea delle
streghe.
Era utilizzato per preparare bevande psicoattive e
afrodisiache consumate per unirsi estaticamente con la
dea in forma umana. Secondo Plinio il Vecchio l'assenzio annusato o posto sotto la testa concilia il
sonno; si preparava anche un vino all'assenzio, noto come absintite. L'assenzio e' soprattutto noto
per essere il componente principale della bevanda alcolica conosciuta con lo stesso nome, diffusa nel
XIX secolo e reputata psicoattiva. Conteneva anche altre piante come Angelica, Calamo aromatico,
Cinnamomo, semi di Finocchio e Anice. L'assenzio era di moda tra intellettuali e artisti, soprattutto
francesi. L'ambiente bohemien parigino ne fece motivo di speculazioni letterarie e soggetto artistico.
Sulle Ande peruviane una varieta' di assenzio, nota come
copa-copa e' usata come leggero inebriante.
L'assenzio e' noto fin dall'antichita' come pianta medicinale,
soprattutto nell'antica medicina greca, indiana e araba. Sulle
Ande peruviane e' considerata una pianta curativa.
Le foglie si aggiungono all'acqua del bagno soprattutto per
allontanare i “venti malvagi”, mentre il the e' usato contro le
coliche.
La varieta' copa-copa è usata contro l'ipotermia. Diverse
tribu' di Indiani del nord-america userebbero rami freschi di
assenzio come antireumatico. Tradizionalmente si usa
come antielmintico, uterotonico, stimolante e antimalarico.
Nella fitoterapia moderna si usa per atonia digestiva,
gastrite, spasmi allo stomaco, disturbi epatici, flatulenza,
inappetenza e astenia negli anemici, convalescenti e
nevrastenici, anemia, ritardo del ciclo mestruale,
insufficienza mestruale, perdite bianche, ascaridi, ossiuri,
tenia, febbre intermittente, piaghe atone, ulcera, dermatosi
squamosa e punture d'insetti.
Flora psicoattiva italiana – piante spontanee, allucinogene,
eccitanti sedative del territorio italiano – G. Toro - Nautilus
E noi non dovremmo difendere questa pianta cosi'
E. Degas, L'assenzio, 1873
sbalorditiva e stupefacente – nel senso che stupisce (insieme a migliaia di altre), che la stupidita' umana intende sacrificare in nome del progresso?
ridere
Il nostro piangere fa male al re, al ricco e al cardinale.