Assenzio Nome: Artemisia absinthium L. Famiglia: Asteraceae Nomi comuni: assenzio, assenzio maggiore Generalità: è un’erba perenne, molto amara, dal caratteristico odore aromatico. Si distingue dalle congeneri, in particolare dall’artemisia vulgaris, pianta molto comune, soprattutto per il colore verde argenteo delle sue foglie. Descrizione: è una pianta munita di una grossa radice legnosa a fittone, dalla quale si dipartono numerosi piccoli fusti eretti, alti fino da 60 a 100 cm. Le foglie sono molto frastagliate, profondamente incise con la pagina superiore di un bel colore verde-argenteo coperta da una leggera peluria, mentre la pagina inferiore è grigio-biancastro; il picciolo è lungo nelle foglie inferiori e sempre più corto salendo verso l’apice. I fiori, di colore giallo pallido, sono riuniti in minuscoli capolini, tipici delle asteracee, formanti delle infiorescenze a forma di pannocchia. Fiorisce in estate. I frutti sono dei piccolissimi acheni. Habitat: è originaria, molto probabilmente, del Mediterraneo Orientale. Predilige i terreni incolti e asciutti. È una pianta molto diffusa, cresce quasi ovunque, si trova ai bordi delle strade campestri, nelle scarpate e nelle siepi; cresce in pianura ma può raggiungere i 1.000 m. d’altitudine. Proprietà terapeutiche: il suo sapore amaro lo rende un buon digestivo e aperitivo, è emmenagogo, stimola cioè la comparsa delle mestruazioni, ha proprietà antisettiche e leggermente sedative. Viene usato esternamente nella cura delle piaghe, delle ulcere degli ascessi e delle dermatosi squamose. Per uso interno soprattutto stimola l’appetito e favorisce la digestione. Si utilizzano le foglie Curiosità: artemisia deriva da Artemide, nome greco della dea latina Diana, la dea della caccia. Nella mitologia, Artemide insegnò alle donne a utilizzare l’artemisia per curare i disturbi femminili dell’apparato riproduttivo, “Artemis” significa anche “sano” stando a indicare le virtù terapeutiche dell’artemisia. Absinthium deriva sempre dal greco e significa privo di dolcezza. Infatti, l’assenzio è un’erba amarissima ed è uno degli ingredienti principali di molti amari digestivi e di aperitivi; il vermut viene aromatizzato con l’assenzio così come viene utilizzato anche per aromatizzare il bitter e il genepì. Avvertenze: l’assenzio va assunto con una certa cautela e il suo utilizzo deve essere sempre intervallato da periodiche sospensioni. L’artemisia contiene un olio essenziale nel quale si trova una sostanza, il tujolo che può provocare una forma di intossicazione (l’absintismo), vari disturbi del tratto gastroenterico e del sistema nervoso centrale con comparsa di allucinazioni e vertigini che a lungo andare possono condurre alla pazzia. Tempo fa, un liquore a base di assenzio, fu proibito per legge perché creava assuefazione e dava dipendenza con comparsa dei vari disturbi sopra descritti. L’assenzio è quindi sconsigliato alle donne in gravidanza e durante l’allattamento perché rende amaro il latte. Occorre limitare l’utilizzo dei preparati con assenzio in caso di irritazioni e infiammazioni dell’apparato digerente. Attenzione: Le informazioni qui riportate, anche se di possibile carattere farmacologico, hanno un fine puramente illustrativo e non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici. (leggi avvertenze per gli utenti)