LE CAUSE DELLA GRANDE GUERRA E LA POSIZIONE DELL’ITALIA: NEUTRALISTI E INTERVENTISTI. Le cause della Prima Guerra Mondiale furono molteplici e di diversa natura: economiche, politiche, diplomatiche e culturali. Sul piano economico e coloniale, mentre la Gran Bretagna e la Francia disponevano di enormi imperi coloniali, la Germania si trovava ad avere possedimenti più ridotti e meno vantaggiosi e quindi minacciava il primato economico della Gran Bretagna; essa inoltre mirava a un impero coloniale in Africa e ad un predominio in Europa, soprattutto nell’area balcanica, scontrandosi così con le pretese della Russia. Dal punto di vista politico invece la Gran Bretagna guardava con timore la crescente concorrenza economica e politica della Germania mentre la Francia coltivava dalla sconfitta di Sedan, una forte ostilità antitedesca, soprattutto sulla questione dell’Alsazia-Lorena, che i tedeschi si erano annessi. A questo contrasto si sommava anche la contrapposizione fra Austria e Russia, entrambe interessate all’espansione nell’area balcanica: ambizioni che aveva anche la Serbia; l’Italia invece mirava a riprendersi le due città Trento e Trieste, ancora soggette a dominio a austriaco. Queste rivalità condussero così alla creazione di due blocchi: la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa. Accanto alle cause internazionali altrettanto importanti furono quelle relative alla politica interna; mentre la corsa alle colonie perdeva energia, si accendeva quella agli armamenti: avere più armi infatti significava essere più egemone; dal punto di vista economico traeva vantaggio soprattutto la classe dei grandi gruppi industriali e le gerarchie militari. Il 28 luglio 1914, a seguito dell’attentato di Sarajevo al duca Francesco Ferdinando, l’Austria dichiarò così guerra alla Serbia. In risposta la Germania dichiarò guerra alla Russia, provocando la mobilitazione della Francia. Berlino dichiarò guerra alla Francia e l’esercito tedesco iniziò a muoversi invadendo il Belgio: la Gran Bretagna entrò allora in guerra contro la Germania, seguita dal Giappone. L’Italia, per il momento, si mantenne in una posizione neutrale mentre l’Impero Ottomano si schierò a fianco di Germania e Austria. La situazione sui due fronti quindi entrò in una fase di stallo , soprattutto su quello orientale, in cui i tedeschi erano riusciti a bloccare l’avanzata russa. Una novità rilevante invece fu l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Intesa. Infatti con lo scoppio della guerra, si erano creati due schieramenti: uno interventista, che vedeva nell’entrata in guerra con l’Austria-Ungheria l’occasione di recuperare le due città Trento e Trieste, e uno neutralista, contrario alla guerra. Il 26 aprile 1915 si raggiunse un accordo segreto ( Patto di Londra) che impegnava l’Italia a entrare in guerra in cambio di concessioni territoriali (Trento e Trieste). Così il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria- Ungheria.