neuro… PILLOLE
ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Notiziario sui farmaci neurologici e non
a cura del Laboratorio di Neurofarmacologia Clinica
Numero 104
26 marzo 2010
Anno X
DIPARTIMENTO DI SCIENZE
NEUROLOGICHE
I N QUES TO NUMERO:
1. FARMACI ANTIEPILETTICI DI “TERZA GENERAZIONE”: FOCUS sulla LACOSAMIDE
2. DURATA ed INTENSITA’ del CONSUMO del FUMO di SIGARETTA e RISCHIO di MALATTIA
di PARKINSON
3. GUIDA PRATICA per la GESTIONE dell’INSONNIA: il DOCUMENTO della SOCIETÀ di
MEDICINA GENERALE e dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA di MEDICINA del SONNO
1. F A R M A C I A N T I E P I L E T T I C I D I “ T E R Z A
GENERAZIONE”: FOCUS sulla
LACOSAMIDE
Ci occupiamo questo mese della lacosamide (Vimpat®, UCB
Pharma), uno dei farmaci antiepilettici (FAE) di più recente
sviluppo, appartenente alla cosiddetta “terza generazione” (vedi
n° 89 di neuro...Pillole). Vimpat® è indicato come terapia
aggiuntiva nel trattamento delle crisi parziali con o senza
generalizzazione secondaria in pazienti con epilessia a
partire dai 16 anni di età. Il farmaco ha ottenuto già nel luglio
2008 l’autorizzazione alla commercializzazione dall’Agenzia
europea del farmaco, valida in tutti i paesi dell’Unione Europea.
In Italia l’uscita sul mercato è prevista per l’autunno 2010 (fonte
UCB Pharma). La lacosamide (LCS) è un derivato sintetico
chirale dell’aminacido D-serina; è risultata efficace in modelli
animali di diversi tipi di crisi: generalizzate primarie, epilessie
riflesse, crisi refrattarie a esordio parziale, generalizzate
secondarie, stato epilettico. Il meccanismo d’azione suggerito
prevede un potenziamento selettivo dell'inattivazione lenta dei
canali sodio voltaggio-dipendenti e la modulazione dell'attività
della proteina-2 mediatrice della risposta alla collapsina. Vi sono
anche alcune evidenze di potenziali azioni neuroprotettive nello
stato epilettico, così come di proprietà anti-epilettogeniche (CNS
Drugs 2009;23:555-68).
LACOSAMIDE: CARATTERISTICHE CINETICHE
Tempo di concentrazione plasmatica al
picco (ore)
Emivita di eliminazione plasmatica (ore)
Biodisponibilità orale (%)
Legame alle proteine plasmatiche (%)
Eliminazione (%)
Dose giornaliera suggerita (mg/die)
1-2
13
~100
< 15
Metabolica: 60;
renale: 40.
200-400
Dal punto di vista farmacocinetico i dati disponibili ottenuti nei
volontari sani indicano un assorbimento rapido e completo del
farmaco dopo somministrazione orale, non influenzato dal cibo
(Tabella). Il legame alle proteine plasmatiche è minimo, senza
rilievo clinico. La LCS è eliminata nelle urine immodificata (40%)
o come metabolita O-desmetil-LCS (30%), più altri metaboliti
minori. L’unico enzima coinvolto in maniera significativa è il
CYP2C19. Possibili interazioni a livello del CYP2C19 sono state
studiate in volontari sani trattati con farmaci inibitori del
CYP2C19 e in soggetti con ridotta attività dell’enzima, senza
osservare effetti. Studi di interazione specifici con
carbamazepina, acido valproico, omeprazolo, metformina,
digossina e contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel)
non hanno mostrato effetti di rilievo sulla cinetica di questi
farmaci o della LCS stessa. In generale, la LCS può essere
considerata un farmaco a basso rischio di interazioni
farmacologiche. Il tempo di emivita medio nei pazienti è di
circa 13 ore. La cinetica è lineare, dose-proporzionale e non
influenzata da fattori quali età e sesso (Epilepsy Res 2009;83:183). L’efficacia del Vimpat ®, alle dosi di 200, 400 o 600 mg/die
è stata confrontata con quella di un placebo, in aggiunta al
trattamento in corso comprendente fino ad altri tre FAE, in tre
studi principali condotti su un totale di 1308 pazienti. Il
parametro principale di efficacia era costituito dalla proporzione
di pazienti nei quali la frequenza delle crisi risultava almeno
dimezzata dopo 12 settimane di trattamento. Considerati
assieme, i risultati dei tre studi hanno indicato che il 34% dei
pazienti alla dose di Vimpat® di 200 mg/die e il 40% dei pazienti
alla dose di 400 mg/die hanno ottenuto una riduzione del
numero delle crisi pari ad almeno il 50%, contro il 23% dei
pazienti trattati con il placebo. La dose di 600 mg/die ha
mostrato la stessa efficacia della dose da 400 mg, ma con
maggiori effetti indesiderati (Nature Rev Drug Disc 2008;7:9734). Gli effetti indesiderati più comuni associati a LCS (osservati
in più di 1 paziente su 10) sono stati vertigini, mal di testa,
diplopia e nausea. Vimpat® è stato sviluppato in più forme
farmaceutiche: compresse (50, 100, 150 e 200 mg), soluzione
per infusioni (10 mg/ml) e sciroppo (15 mg/ml).
2. DURATA ed INTENSITA’ del CONSUMO
del FUMO di SIGARETTA e RISCHIO di
MALATTIA di PARKINSON
Nonostante i noti effetti indesiderati del fumo di sigaretta sulla
salute, gli studi epidemiologici riportano con consistenza il dato
di un rischio circa dimezzato di sviluppare malattia di Parkinson
(MP) fra i fumatori rispetto ai non fumatori (Neurology
2010;74:870-1). Questa curiosa associazione inversa fra MP e
fumo è stata affrontata nuovamente in un lavoro pubblicato
questo mese da alcuni ricercatori americani che hanno preso in
esame indipendentemente gli effetti della durata e dell’intensità
(sigarette/die) del consumo di fumo sul rischio di sviluppare la
malattia (Neurology 2010;74:878-84). Lo studio ha preso in
considerazione 305.468 soggetti coinvolti fra il 1995-1996 in una
ricerca del National Cancer Institute volta ad indagare il ruolo
della dieta e dello stile di vita sull’eziologia dei tumori; a 1662 di
questi soggetti era stata diagnosticata MP dopo il 1995.
Mediante un questionario è stato chiesto ai partecipanti se
avessero fumato più di 100 sigarette nella loro vita. Ai fumatori
ed ex-fumatori sono stati chiesti l’età in cui avevano iniziato a
fumare ed il numero di sigarette/die consumate; agli ex-fumatori,
gli anni intercorsi dalla cessazione del fumo. Dall’analisi dei dati
è emerso che la durata del periodo di consumo del fumo più
dell’intensità del consumo stesso sono risultati importanti nel
modulare il rischio di MP. Fra gli ex-fumatori, il rischio più basso
di malattia è stato osservato fra coloro che avevano fumato più
a lungo o smesso più recentemente. Lo studio ha inoltre
confermato il dato di una più bassa percentuale di fumatori fra i
pazienti con MP. Si può quindi ipotizzare un effetto
“neuroprotettivo” dell’esposizione continua e a lungo termine dei
componenti del fumo? Oppure la “personalità parkinsoniana”
(molto controllata, introversa, poco incline alle novità e in
particolare al consumo di alcolici e tabacco) “protegge” i pazienti
con MP dal consumo di sigarette (vedi n° 3 di neuro...Pillole) ?
Gli studi preliminari che hanno indagato la possibile
associazione fra fumo passivo e MP indicherebbero una
riduzione del rischio di malattia fra i non fumatori che vivono con
un fumatore e fra coloro che lavorano in luoghi pieni di fumo
(Neurology 2006;67:179-80). Ancora, i figli esposti al fumo di
entrambi i genitori durante l’infanzia mostrerebbero una
riduzione del rischio di MP di circa il 30% rispetto ai figli dei non
fumatori (Am J Epidemiol 2009;169:678-82). A distanza di 50
anni dalla prima segnalazione della associazione inversa fra
fumo e MP (Public Health Rep 1959;74:581-93) la questione
rimane ancora aperta. I dati dell’ultimo lavoro pubblicato su
Neurology potrebbero contribuire alla messa a punto di modelli
sperimentali animali basati sulla somministrazione a basse dosi
e a lungo termine dei componenti del tabacco, volti a chiarire gli
eventuali meccanismi biologici sottesi a questa associazione.
3. GUIDA PRATICA per la GESTIONE
dell’INSONNIA: il DOCUMENTO della
SOCIETA’ di MEDICINA GENERALE e
dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA di
MEDICINA del SONNO
Segnaliamo questo mese la “Guida pratica per la gestione
dell’insonnia”, documento di consenso stilato congiuntamente dalla Società di Medicina Generale (SIMG) e dall’
Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) rivolto
principalmente al medico di medicina generale “primo e
principale interlocutore del paziente che soffre d’insonnia”,
realizzato con l’intento di “rappresentare un agile strumento
di lavoro per la corretta gestione dell’insonnia nella pratica
ambulatoriale di tutti i giorni”. La guida, dopo una sintetica
definizione e descrizione dei tipi d’insonnia, della
dimensione del problema e delle conseguenze, elenca le
categorie maggiormente a rischio (lavoratori turnisti, anziani,
donne, specie nel periodo del menarca e della menopausa,
pazienti con malattie psichiatriche, neurodegenerative e con
sindromi dolorose croniche). Riporta inoltre una classificazione dei vari tipi d’insonnia in base a durata, gravità, tipo;
offre suggerimenti su come trattare l’insonnia e l’igiene del
sonno fino a stilare le “12 Regole per la gestione
dell’insonnia”.
La Guida è scaricabile dai siti www.sonnomed.it (AIMS),
www.simg.it (SIMG) e www.teamsalute.it/sonnoeinsonnia
(portale Sanofi-Aventis).
Vi ricordiamo che in rete sono disponibili diverse linee guida/
raccomandazioni sul trattamento dell’insonnia, ad esempio le
linee guida sul trattamento farmacologico dell’insonnia con
ipnotici di recente commercializzazione redatte dal National
Institute for Health and Clinical Excellence britannico (Zaleplon,
zolpidem and zopiclone for the management of insomnia,
www.nice.org.uk/guidance/index.jsp?action=byID&o=11530), e
quelle sul trattamento non farmacologico (Practice parameters
for the psychological and behavioural treatment of insomnia: an
update, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17162987), redatte
dalla American Academy of Sleep.
Il SITO WEB
In un’epoca in cui sempre più informazioni sulla salute e sulla
medicina raggiungono il pubblico da TV, giornali e internet, in
maniera a volte incontrollata, vogliamo segnalare nuovamente
in questa rubrica i Manuali Merck, una fonte di informazione
medica on-line, gratuita, precisa e affidabile. Sono attualmente
disponibili in edizione italiana il Manuale di Diagnosi e Terapia
e il Manuale di Geriatria, ma, per i nostri lettori anglofoni e
amanti degli animali, segnaliamo anche la versione in lingua
inglese del The Merck Veterinary Manual, un’utile fonte di
informazioni su tutti gli aspetti della cura degli animali,
compresi ovviamente i nostri compagni domestici.
neuro...Pillole
Periodico mensile d’informazione sui farmaci del Dipartimento di Scienze
Neurologiche, Alma Mater Studiorum- Università di Bologna
Via Foscolo 7, 40123 Bologna
Proprietà Dipartimento di Scienze Neurologiche, Alma Mater Studiorum
Direttore responsabile Manuela Contin
Redazione Fiorenzo Albani, Manuela Contin, Roberto Riva
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Segreteria di redazione Nadia Dall’Aglio
http://www.neuro.unibo.it/pill/pillole.htm
Stampa in proprio
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