I danni del fumo
M. Gottin - E. Degani, Valore sport, © SEI 2010
Nel fumatore i vasi sanguigni invecchiano, la pelle si secca, i capelli diventano
più fragili e le forze diminuiscono. I corpuscoli del fumo comprendono centinaia di sostanze sotto forma di particelle liquide e solide in sospensione, che in
base alle dimensioni raggiungono zone più o meno profonde delle vie aeree. Il
catrame, costituente base dei corpuscoli, può provocare il cancro e si deposita
sul rivestimento interno della bocca, della gola, della laringe, della trachea e
dei bronchi. Colora di giallo i denti, altera il gusto, modifica il tono della voce
per irritazione delle corde vocali. Gas e piccole particelle provocano subito dopo l’inalazione uno spasmo bronchiale, che restringe il calibro dei bronchi
ostacolando il passaggio dell’aria. La nicotina, una sostanza liquida oleosa, ha
una doppia azione. A basse dosi ha un’azione stimolante sull’attività mentale,
sull’umore, sul ritmo del battito cardiaco e sulla pressione arteriosa; a dosi più
elevate ha un’azione depressiva. La nicotina causa la dipendenza, cioè l’assuefazione agli effetti del fumo e il bisogno irrefrenabile di continuare a provare
tali sensazioni, similmente alla droga e ad alcuni farmaci. La dipendenza dal
fumo si chiama tabagismo.
La cronica abitudine al fumo causa danni irreversibili ai bronchi, ai polmoni,
alle arterie e al cuore, i cui effetti non riguardano più solo la capacità di prestazione fisica, ma la salute in generale e la possibilità stessa di continuare a vivere. Questi danni così gravi si manifestano a molti anni di distanza dall’inizio
del fumo e si presentano sotto forma di malattie polmonari, cardiache o ad altri organi, non esclusive dei fumatori.