Vendemmia felice malgrado i disagi del caldo di agosto

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VENERDÌ 23 SETTEMBRE 2011
speciale San ColombanoP
il Cittadino
LA CURIOSITÀ
Dal consumo domestico alla vendita:
l’uva da tavola cerca il proprio mercato
n Non solo vino, l’uva di San Colombano finisce anche in tavola: per
il momento questa coltivazione è legata a un’attività di tipo amato­
riale e per un consumo domestico, ma in futuro potrebbe essere una
risorsa in più per la collina. La continua ricerca da parte dei consu­
matori di prodotti di qualità, genuini e a chilometri zero potrebbe
rilanciare quella che era una tradizione diffusa in passato. Quasi
tutti i produttori di vino, siano amatoriali o professionali, hanno
sempre una piccola riserva, qualche pianta destinata al proprio
consumo domestico. Per lo più sono varietà di uva da vino che sono
buone anche da mangiare, come la bonarda o il moscato, oppure
uva dolce come l’uva fragola o l’americana. Pochi sono i produttori
che coltivano solo uva da tavola per la vendita, nonostante in termi­
ni di prezzo sia molto più conveniente della coltivazione dell’uva da
vino. Fatte le proporzioni, l’uva da tavola è venduta a chili, quella
da vino a quintali, comunque la prima è pagata due o tre volte la
seconda. «L’uva da tavola si coltiva come quella da vino, solo è un
po’ più delicata ­ dice Mario Steffenini, coltivatore con una trentina
di piante di uva da tavola ­. Io ho tre o quattro varietà, soprattutto
Moscato d'Amburgo rossa e uva Regina bianca. In termini di quali­
tà nulla hanno da invidiare alla miglior uva da tavola di altre zone,
ma qui la coltivazione a livello professionale non ha mai preso pie­
de». Il mercato non è semplice, con la concorrenza delle uve del Sud
Italia, per esempio, vendute a prezzi molto più contenuti. «Io vendo
soprattutto a clienti abituali che me la chiedono, e la colgo diretta­
mente dalla pianta in funzione della vendita ­ continua Steffenini ­.
In futuro ingrandirò la produzione, ma poco alla volta. Sarebbe
bello, però, almeno alla Sagra dell’uva, vendere uva da tavola bani­
na». Anche perché l'uva da tavola è una tradizione antica a San
Colombano. La Verdea, vitigno tipico della collina, in passato veni­
va colta e poi lasciata ad appassire sulla stuoia fino a Natale, quan­
do era pronta da mangiare. Uva passa pura banina.
OTTIMA QUALITÀ E QUANTITÀ SODDISFACENTE PER LA RACCOLTA 2011
Vendemmia felice
malgrado i disagi
del caldo di agosto
n Ottima qualità, quantità soddi­
sfacente, ma accompagnata da
un’intensa lavorazione: la ven­
demmia in collina va concluden­
dosi in questi giorni tra la soddi­
sfazione generale dei viticoltori
per le importanti premesse emer­
se durante la raccolta. I prima as­
saggi sono previsti tra un mese e
mezzo con il novello, ma già tra
quattro o cinque settimane, a fer­
mentazione conclusa, potrà arri­
vare il giudizio finale sull’annata.
La maggior parte delle aziende sta
chiudendo la vendemmia delle ul­
time uve rosse proprio in questo fi­
ne settimana o all’inizio della setti­
mana prossima. La prima caratte­
ristica, quella più evidente e ri­
scontrabile per la vendemmia 2011,
è la grande precocità della matura­
zione. L’anno scorso molte aziende
avevano prolungato la raccolta fi­
no alla prima decade di ottobre,
mentre quest’anno quasi tutte la
termineranno al più tardi entro la
settimana prossima. L’anticipo è
almeno di una decina di giorni.
Già le prime uve bianche erano
avanti di qualche giorno e la rac­
colta era iniziata a Ferragosto, poi
il gran caldo della seconda metà
d’agosto e della prima settimana
di settembre ha fatto il resto, ac­
corciando persino i tempi di ma­
turazione dei grappoli in pianta
da quattro a tre settimane. Caldo
che è stata anche la spina nel fian­
co delle colline: molta uva ha sof­
ferto in eccesso le temperature al­
te, soprattutto notturne, del perio­
do conclusivo, e nelle zone più
esposte, quelle rivolte a sud, diver­
si grappoli hanno presentato un
inizio di appassimento in pianta.