A11 590 AUTO–MUTUO AIUTO E SELF-HELP REALTÀ DEL TERRITORIO LAZIALE Atti del I convegno “I gruppi di auto–mutuo aiuto: promozione di benessere e salute sociale” a cura di Flavia Cantarella Francesco Tamburella Presentazione di Donata Francescato Copyright © MMXI ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, 133/A–B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978–88–548–xxx–x I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: febbraio 2011 A Roberto Chiarelli, mentore e amico, che sarebbe stato orgoglioso« 7 Indice Introduzione di Donata Francescato 11 Saluti di Gemma Gesualdi, Gladys Isabel Pàura, Luciana Gennari 25 PARTE PRIMA L’AUTO–MUTUO AIUTO TRA TEORIA E METODOLOGIA Obiettivi del convegno di Flavia Cantarella 33 Dall’individuo al gruppo di Giovanni Aquilino 37 Metodologia dei gruppi di auto–mutuo aiuto di Stefano Bertoldi 45 PARTE SECONDA COME L’AUTO–MUTUO AIUTO FAVORISCE SINERGIE TRA ISTITUZIONI E CITTADINI Buone prassi tra l’Istituto Superiore di Sanità e le associazioni di Domenica Taruscio 73 Dieci anni di esperienza con il gruppo Siblings di Giulio Iraci 79 8 Indice TESTIMONIANZE A PIÙ VOCI: Associazione Sindrome di Prader Willi Lazio Genitori di persone con Sindrome di Prader Willi 87 Associazione Gruppo Eventi Gruppi per l’elaborazione del lutto e per pazienti oncologici 90 Narcotici Anonimi (NA) Gruppi per il recupero dalla tossicodipendenza 104 A.M.A. Castelli Gruppo familiari di persone con disagio psichico e............................. gruppo di persone con depressione 110 Gruppo auto–mutuo aiuto Agape Gruppo per familiari di ragazzi con disabilità 115 PARTE TERZA REALTÀ DI AUTO–MUTUO AIUTO NEL TERRITORIO LAZIALE Gruppo AMAbilmente Gruppo per familiari di persone con disabilità 125 LIDAP Gruppi per persone affette da disturbo da attacchi di panico 133 AMA Raggio di Sole, Rieti Gruppi per familiari di persone con disagio psichico e ...................... pazienti oncologici 139 Overeaters Anonymous (OA) Gruppi per persone con disturbi alimentari 149 CISP Gruppo per dipendenza affettiva e gruppo per donne migranti 153 Indice 9 PARTE QUARTA LA RICERCA I fattori di cambiamento nei gruppi di auto–mutuo aiuto per alcolisti e loro familiari: studio di un caso nel territorio della provincia di Viterbo................................. di Luca Piras 167 Curatori 213 Appendice 217 Auto–mutuo aiuto e self–help. Realtà del territorio laziale ISBN 978-88-548-3815-4 DOI 10.4399/97888548381541 pag. 11–23 (gennaio 2011) 11 Introduzione Donata Francescato* Ho accettato con molto piacere di VFULYHUH O¶introduzione a questo volume che descrive i gruppi di auto±mutuo aiuto: strumenti chiave per promuovere il benessere e la salute sociale. 'D DOPHQR WUHQW¶DQQL VRQR FRQYLQWD (FRANCESCATO 1977) ² anche in base alle ricerche valutative da noi effettuate e riportaWH QHOO¶XOWLPD SDUWH GHO WHVWR ² della loro validità e GHOO¶LPSRUWDQ]DFKHHVVLKDQQRHSRWUHEEHURDYHUHQHOPLJOLRUare la qualità delle nostre vite e della collettività nel suo insieme. 1RQ D FDVR O¶OMS include questi gruppi tra gli strumenti di maggior interesse per ridare ai cittadini responsabilità e protaJRQLVPRSHUXPDQL]]DUHO¶DVVLVWHQ]DVRFLR±sanitaria e per migliorare il benessere della comunità. Alcuni recentissimi studi, ampiamente riportati in questo volume, condotti sulla produzione di capitale sociale nei gruppi di auto aiuto dimostrano che frequentarli settimanalmente promuove fiducia, amicizia, solidarietà, empatia, rispetto per sé e per gli altri, propensione al bene comune e spirito di iniziativa. Questi gruppi partono dal presupposto di considerare ogni SHUVRQD DQFKH VH FRQ ³SUREOHPL´ XQD ULVRUVD SHU Vp H SHU OD FRPXQLWj/HSHUVRQHDOODSDULGHLSURIHVVLRQLVWLGHJOL³DGGHWWL DL ODYRUL´ VRQR SRUWDWRUL GL XQ VDpere importante, cruciale QHOO¶DIIURQWDUH VLWXD]LRQL GL VRIIHUHQ]D , PHPEUL GL TXHVWL gruppi, sovente si trasformano in cittadini consapevoli ed attivi che acquisiscono responsabilità ed iniziativa sulla salute propria H GHOO¶LQWHUD FRPunità. I gruppi possono divenire una palestra efficace di cittadinanza attiva, un luogo dove le persone aumentano la loro disposizione e la loro voglia di impegnarsi per la * Ordinario di Psicologia di Comunità, Università ³Sapienza´ Roma. 12 Introduzione società in cui vivono. Inoltre HVVL SRWHQ]LDQR O¶empowerment dei partecipanti. Il costrutto di empowerment è un concetto cardine della psicologia di comunità (AMERIO 2000; FRANCESCATO ± TOMAI ± GHIRELLI 2002) e fa riferimento ad un processo di potenziamento, di acquisizione di forza e di potere da parte degli indiviGXL,QWHUYHQLUHLQXQ¶RWWLFDGLempowerment significa aumentare le opportunità di adattamento attivo dei soggetti per renderli capaci di affrontare efficacemente delle situazioni ordinarie e straordinarie. Rendere insomma le persone capaci di Amarsi da Grandi, come scrivo nel mio ultimo libro (FRANCESCATO 2010) Il libro è un invito a intraprendere un viaggio per esplorare il possibile ad ogni età, restando flessibili e pronti a cambiare. Darci nuove mete in periodi diversi della nostra vita è importante, in particolare quando dobbiamo prendere decisioni cruciali. Nel libro descrivo le caratteristiche delle persone empowered e come valutare e, soprattutto, migliorare il nostro livello di empowerment, utilizzando le conoscenze e gli strumenti più recenti sviluppati dalle neuroscienze, dalla psicoanalisi e dalla psicoterapia familiare, dalla psicologia di comunità e dalla psicologica politica. Ritengo che attivare questo processo di empowerment sia cruciale ad ogni età ma particolarmente necessario dopo gli ³anta´,QIDWWLO¶DOOXQJDPHQWRGHOOD vita media, la fragilità dei moderni rapporti amorosi e lavorativi hanno moltiplicato il numero delle persone che devono affrontare in età matura la fine o O¶LQL]LRGLXQUDSSRUWRRSSXUHFDPELDUHODYRUR$QFKHSHUFROoro che hanno mantenuto un partner o un lavoro stabile, gli ³anta´ comportano dei mutamenti epocali FRPH O¶XVFLWDGLFDVDGL un figlio, o la nascita di un nipote. Cambia il corpo che ci ospita, la visione del futuro che ci aspetta, i ruoli che occupiamo in famiglia e nella società. Dobbiamo prenderci cura di genitori anziani o malati, prepararci per la vecchiaia, insomma prendere difficili decisioni, e affrontare molte svolte nelle nostre vite. Inoltre, nei prossimi decenni la maggior parte di noi si troverà a IDULFRQWLFRQO¶DXPHQWRGHLFRQIlitti sociali tra uomini e donne, giovani e anziani, immigrati e nativi. PARTE PRIMA /¶$872±MUTUO AIUTO TRA TEORIA E METODOLOGIA Auto–mutuo aiuto e self–help. Realtà del territorio laziale ISBN 978-88-548-3815-4 DOI 10.4399/97888548381545 pag. 33–35 (gennaio 2011) 33 OBIETTIVI DEL CONVEGNO Flavia Cantarella* Buongiorno, ringrazio chi mi ha preceduto e apro subito questa prima sessione di lavoro che tratterà gli aspetti teorico– metodologici dell’auto–mutuo aiuto. Prima, però, vorrei delineare gli obiettivi che ci hanno portato a promuovere questa giornata formativa/informativa sui gruppi di auto–mutuo aiuto come risorsa che crea benessere e salute nella società. L’obiettivo generale è la diffusione della cultura dell’auto– mutuo aiuto nel nostro territorio, sia tra i cittadini che tra i rappresentanti delle istituzioni: conosciamo tante realtà che lavorano per promuovere i gruppi ma riteniamo che, a Roma e nel Lazio, siano ancora poco diffuse, nonostante si avverta l’esigenza di una così importante risorsa. Un altro obiettivo, più a lungo termine, è quello di creare un tavolo di confronto con le associazioni che si occupano di promuovere i gruppi nel nostro territorio, come dire un “auto aiuto dell’auto–mutuo aiuto”. Non è un caso che abbiamo invitato oggi alcune rappresentanze delle associazioni che si occupano di self–help, per aprire una riflessione su quali sono le azioni svolte finora e su quali potrebbero essere quelle da intraprendere nel futuro. Vorrei esplicare anche le motivazioni che ci hanno fatto scegliere il titolo di questa giornata I gruppi di auto–mutuo aiuto: promozione di benessere e salute sociale. L’auto–mutuo aiuto è una importante risorsa che può migliorare il benessere della società nel senso che i gruppi contribuiscono a favorire la rete di legami sociali che sono un fattore di protezione contro l’isolamento delle persone. Ed è in questo senso che promuovono salute sociale, perché una società in cui le persone sono isolate non è una società che gode di buona salute. Soprattutto se * Psicologa della Cooperativa Sociale Agape onlus, facilitatrice del gruppo di auto–mutuo aiuto Agape. 34 Flavia Cantarella ad essere isolate sono le persone che vivono condizioni di disagio sociale e che difficilmente sono raggiungibili dai canali di assistenza e di cura istituzionali. Inoltre, anche quando i servizi sono presenti nel territorio, molto spesso non forniscono alle persone il supporto psicologico ed emotivo di cui avrebbero bisogno, ma si ³limitano´ a erogare prestazioni. Questo non per scarsa volontà da parte degli operatori, ma per mancanza di tempo e/o per mantenere quel certo distacco professionale che in molti casi è necessario per svolgere il proprio lavoro con lucida professionalità. Eppure, per le persone viste nella loro interezza, il fatto di essere considerate non solo portatrici di disagio ma anche e, soprattutto, come risorse importanti nella gestione delle proprie problematiche è un evento che può addirittura rivoluzionare il modo di pensare comune. Sia grazie alle conoscenze teorico±metodologiche, sia anche JUD]LHDOODSUDWLFDQHOO¶DWWLYD]LRQHGLJUXSSLGLDuto±mutuo aiuto, ci siamo resi conto che la partecipazione ai gruppi, e ce lo confermeranno oggi le diverse testimonianze di chi dei gruppi fa già parte, riesce a creare una serie di dinamiche e processi veramente peculiari. Ne cito solo alcuni che valgono da esempio, sarà compito dei relatori che ho accanto approfondirle. Il gruppo è uno spazio di confronto tra persone che condividono conGL]LRQLGLYLWDHSUREOHPDWLFKHVLPLOLDOO¶LQWHUQRGHOTXDOHVLSXz discutere di argomenti di cui normalmente non si discute altrove, in cui si possono affrontare tematiche considerate tabù dalla società e questo, per chi vive condizioni di vita particolari, vi assicuro, non è poco. 'D TXL GHULYD XQ¶DOWUD dinamica fondamentale: il fatto che le persone siano accomunate dagli stessi (o simili) bisogni, il ³trovarsi tutti sulla stessa barca´, in un gruppo di auto±mutuo aiuto permette di scoprire dentro di sé energie e risorse che magari non si credeva di possedere e allora si possono sperimentare soluzioni nuove e creative per risolvere quelli che da soli sembravano problemi insormontabili e ciò succede proprio perché il gruppo, in sé, ha una forza straordinaria rispetto al singolo individuo: come dire ³insieme è meglio´. Infine cito il sostegno e le dinamiche amicali che si creano tra i partecipanti ai gruppi di auto±mutuo aiuto, generati proprio dal fatto di Obiettivi del convegno 35 trovarsi di fronte a persone che ci accettano, ci comprendono e, soprattutto ci ascoltano e questo ce lo racconteranno, nel corso di questa giornata ricca di testimonianze, le persone che hanno provato sulla loro pelle che cosa significa rompere le barriere GHOO¶LVRODPHQWRHDSULUVLDJOLDOWUL Auguro buon lavoro a tutti! Auto–mutuo aiuto e self–help. Realtà del territorio laziale ISBN 978-88-548-3815-4 DOI 10.4399/97888548381546 pag. 37–44 (gennaio 2011) 37 D$//¶,1',9,'82$/*58332 Giovanni Aquilino* Buongiorno a tutti e un doveroso grazie alla Cooperativa Agape, innanzitutto, per la bella ed interessante iniziativa, ma DQFKH SHU O¶LQYLWR ULYROWRPL D SDUWHFipare. Dunque, grazie alla dottoressa Flavia Cantarella che, devo dire, ha avuto pazienza e perseveranza ma grazie anche al Presidente e a tutti i collaboratori della cooperativa. Credo sia un dovere partecipare ad incontri in cui si promuove la conoscenza e la diffusione GHOO¶DXWR± mutuo aiuto, soprattutto nelle grandi città dove, non sappiamo ancora tutti i motivi per i quali simili iniziative non trovano la stessa facilità di diffusione che in centri medio piccoli. Parlare di auto±mutuo aiuto e promuoverlo credo sia un dovere di tutti perché è una risorsa presente in tutte le comunità umane, che costa pochissimo, è facilmente diffusibile e dà risultati assai efficaci. Naturalmente, noi che ci occupiamo di auto± mutuo aiuto, ci teniamo a premettere che questa metodologia non è una terapia e dunque non invade campi altri. Essa è solo una modalità ulteriore di fornire una serie di strumenti alle comunità, ai gruppi, alle famiglie, alle persone per stare meglio. Un percorso lungo secoli ha posto al centro delle priorità soFLDOL OD SHUVRQD O¶LQGLYLGXR XQ SHUFRUVR FKH KD YLVWR QHJOL LllXPLQLVWL JOL VWUHQXL VRVWHQLWRUL GHOOD VRJJHWWLYLWj GHOO¶LGHQWLWj personale a fronte della comunità, della casta, delle corporazioni, del gruppo, della famiglia. Come in ogni cambiamento sociale non esiste un tempo definito né una cesura netta tra il vecchio ed il nuovo, in genere le società cambiano in maniera progressiva e nulla di nuovo si manifesta decretando la repentina e definitiva scomparsa di quanto precedentemente esistente. * Sociologo, Università degli Studi di Foggia, APCAT Foggia. 38 Giovanni Aquilino Nel corso del tempo, dunque, la comunità, il gruppo, la faPLJOLDKDQQRDYXWRXQDSUHPLQHQ]DVXOOHQHFHVVLWjHO¶LQWHUHVVH dei singoli, ma non possiamo escludere che non esistessero o non vi fossero riconoscimHQWL GHGLFDWL DOOH SHUVRQH G¶DOWURQGH RJJLFKHODSHUVRQDO¶LQGLYLGXRqODSUDWLFDLQDVVROXWRSUHPinente non si può affermare, certo, che non esista o non si pratichi QHOFRQWHPSRDQFKHVHLQQHWWRVXERUGLQHO¶LQWHUHVVHGHOOD comunità, delle aggregazioni, dei gruppi, delle famiglie. Le società postmoderne, in relazione agli interessi del singolo, si credHVLDQRJLXQWHDOPDVVLPRGHOO¶espansione di tale pratica; non è un caso se la constatazione ricorrente è che tale proFHVVRGLSURPR]LRQHGHOO¶LQGLYLGuo, della persona, abbia varcaWR RJQL DUJLQH FRQVHQWLWR HVRQGDQGR QHOO¶LQGLYLGXDOLVPR SL sfrenato HQHOO¶HJRLVPRSLHVDVSHUDWR Negli ultimi decenni sempre più pressante si è fatta O¶XUJHQ]D GL ULFKLDPDUH L singoli a pratiche di rispetto, di promozione e tutela del bene comune1. Infatti la pratica etica di azioni virtuose, ILQDOL]]DWHDOO¶LQWHUHVVHJHQHUDOHGHOOHFRPXQLWj, UDSSUHVHQWD SRFD FRVD QHOO¶RUL]]RQWH TXRWLGLDQR GHOOD YLWD GHL singoli. Questa incapacità di cogliere nel volto degli altri, dei più, il limite alla protervia delle prerogative personali è un dato caratterizzante la ³visione liquida´ della società postmoderna descritta da Bauman2. Persino il Papa Benedetto XVI ha sentito la necessità di mettere in guardia la comunità cattolica dalla deriva individualistica causa dei tanti, troppi egoismi, richiamando LFUHGHQWLDOO¶LQWHUHVVHHDOODSURPR]LRQHGHOEHQHFRPXQH3. /¶XRPR SRVWPRGHUQR VL PXRYH DOO¶LQWHUQR GL XQ IDWLFRVR H stressante dilemma: esercitare il massimo della libertà consentita all¶LQGLYLGXRULQXQFLDQGRDOODVLFXUH]]DJDUDQWLWDGDOFRQWURllo delle relazioni forti imposte dai legami comunitari; o viceversa cedere gradi di libertà individuale rifiutando ogni limitazione e controllo e garantirsi la sicurezza di un gruppo, di una comu- 1 F. CASSANO, 2006, Homo Civicus, Edizioni Dedalo, Bari. Z. BAUMAN, 2003, Una nuova condizione umana, Vita & Pensiero, Milano. PAPA BENEDETTO XVI, 2009, Caritas in veritate, Libreria Editrice Vaticana, Roma. 2 3 CURATORI DEGLI ATTI 215 Flavia Cantarella vive e lavora a Roma. È psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico dell’età evolutiva, in formazione presso l’IdO (Istituto di Ortofonologia) di Roma. È dipendente della Cooperativa Sociale Agape onlus, all’interno della quale da anni lavora sia con i minori con disabilità che con le famiglie. Per Agape coordina anche il servizio SAISH per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona disabile. Dal 2007 si occupa di gruppi di auto-mutuo aiuto e in quell’anno ha promosso l’incontro propedeutico alla costituzione del gruppo Agape per familiari di persone con disabilità, di cui è anche facilitatrice. Nel 2009, dopo aver partecipato alla seconda settimana di formazione “ I gruppi di auto-mutuo aiuto. Metodologia ed esperienze” presso il Centro Studi Erickson a Trento, ha promosso il primo Convegno organizzato dalla Cooperativa Agape dal titolo “I gruppi di auto-mutuo aiuto. Promozione di benessere e salute sociale”, al quale hanno preso parte alcuni dei maggiori esperti di auto aiuto e self-help italiani. Attualmente sta lavorando per sviluppare una rete di associazioni che, a Roma e nel Lazio, abbia come obiettivo quello di promuovere e diffondere la cultura dei gruppi di auto-mutuo aiuto. Francesco Tamburella ha 34 anni, di origini siciliane, attualmente vive e lavora a Roma. È psicologo del lavoro con specializzazione in management e gestione delle risorse umane. Ha iniziato circa 10 anni fa a lavorare nel privato sociale occupandosi prima dell’assistenza alle persone senza fissa dimora e attualmente nell’ambito della disabilità e del disagio. Lavora presso la Cooperativa Sociale Agape onlus, all’interno della quale coordina il servizio SAISH per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona disabile. Nel 2009, dopo aver partecipato alla seconda settimana di formazione “I gruppi di auto-mutuo aiuto. Metodologia ed esperienze”, insieme alla dott.ssa Flavia Cantarella ha promosso il Convegno dal titolo “I gruppi di auto-mutuo aiuto. Promozione 216 Curatori di benessere e salute sociale” curandone, in particolare, gli aspetti organizzativi/operativi, la parte grafica e occupandosi della pubblicizzazione dell’evento anche attraverso la progettazione e la creazione del sito internet dedicato.