i nd ic e ■■ UFFICIO STA M PA Via Pio VII, 97 10135 TORINO tel. 011-6177282 cell. 335-7662297 E- MAIL: [email protected] SITO: www.torino.coldiretti.it ■■ coldiretti ■ C O L D I R E T T I NEWS. Mucca pazza, Coldiretti, dopo sette anni torna la fiorentina di trenta mesi in p r o vi n c i a ■ I L G I O R N A L E D E L P I E M O N T E : il latte appena munto arriva nelle case ■ A N S A : Alimentare, latte crudo, distribuito da 40 aziende torinesi ■ N E W S F O O D . C O M : Arriva l’asilo nido rurale agricoltura ■ L I B E R O M E R C AT O : Il mais sorpassa il frumento in Italia ■ I L S O L E 2 4 O R E : Torna la bistecca fiorentina tradizionale ■ L’ U N I TA’: Il mondo salvato dai contadini ■ AV V E N I R E : Prezzi ortofrutta, la gdf nei mercati ■ G A Z Z E T TA D I M A N T O VA : “Gli allevatori di suini presi per il collo” ■ I L S O L E 2 4 O R E : Strateghi della produzione q u o te l a tte ■ G I O R N A L E D I B R E S C I A : Quote latte, la Beccalossi non molla ■ G I O R N A L E D I B R E S C I A : Quote- latte, il prefetto a Prandini e Bettoni “Legge da rispettare”. Ma le multe sono congelate ■■■ rassegnastampa OK_COVER_RASTA2008.qxd 20 febbraio 2008 ■■ Filippo Tesio Oggetto: MUCCA PAZZA: COLDIRETTI, DOPO 7 ANNI TORNA LA FIORENTINA DI 30 MESI Data: Martedì, 19 febbraio 2008 16:00 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <[email protected]> Conversazione: MUCCA PAZZA: COLDIRETTI, DOPO 7 ANNI TORNA LA FIORENTINA DI 30 MESI N. 116 - 19 febbraio 2008 MUCCA PAZZA: COLDIRETTI, DOPO 7 ANNI TORNA LA FIORENTINA DI 30 MESI Dopo sette anni di divieto si potrà gustare la fiorentina ottenuta da animali adulti fino a 30 mesi, proibita a seguito dell'emergenza mucca pazza (BSE) dal 31 marzo 2001. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare il via libera del Consiglio Europeo dell’agricoltura alla proposta di regolamento che innalza da 24 a 30 mesi l’età dei bovini per i quali è consentita la commercializzazione di carne con la colonna vertebrale e che sarà pubblicata sulla gazzetta ufficiale europea, per entrare in vigore entro il mese di marzo. Il ritorno della bistecca con l'osso fino ai trenta mesi - sostiene la Coldiretti - è un riconoscimento per gli allevatori che hanno investito sul fronte della qualità, della tracciabilità e della genuinità e della sicurezza dei prodotti con una drastica riduzione del fenomeno Bse: dai cinquanta casi individuati nel 2001 ai due casi dei primi nove mesi del 2007 su circa 450.000 test effettuati sugli animali. La notizia sul rassicurante livello di sicurezza raggiunto dalla produzione nostrana arriva proprio nel momento in cui l’Europa ha deciso - sottolinea la Coldiretti - di bloccare le importazioni di carne dal Brasile per l'incapacità del paese sudamericano di assicurare fino ad ora una corretta rintracciabilità della carne e di garantire che nei piatti dei cittadini europei finiscano soltanto carni provenienti da zone esenti dalla malattie come l'afta epizootica. E allarmi - continua la Coldiretti - giungono anche dagli Stati Uniti dove è stato effettuato il piu’ grande ritiro dal mercato di carne per una quantità di 65 milioni di chili che potrebbe risultare infetta. Con la drastica riduzione dei casi di Bse in Italia ed in Europa vengono dunque meno tutti i limiti al ritorno in tavola del pregiato taglio e - sottolinea la Coldiretti - finisce dunque un'epoca di "proibizionismo alimentare" iniziata nel Consiglio dei ministri agricoli della UE il 29 gennaio 2001, quando per fronteggiare l'emergenza mucca pazza (Bse) era stata assunta la decisione di eliminare la colonna vertebrale dai bovini di età superiore a dodici mesi, condannando dal 31 marzo 2001 la fiorentina. I risultati dimostrano l'efficacia delle misure adottate per far fronte all'emergenza Bse come il divieto dell'uso delle farine animali nell'alimentazione del bestiame e l'eliminazione degli organi a rischio BSE dalla catena alimentare. Ma anche e soprattutto l'introduzione a partire dal 1° gennaio 2002 di un sistema obbligatorio di etichettatura che consente di conoscere l'origine della carne acquistata con riferimento agli Stati di nascita, di ingrasso, di macellazione e di sezionamento, nonché un codice di identificazione che rappresenta una vera e propria carta d'identità del bestiame. A seguito dell'emergenza mucca pazza - afferma la Coldiretti - gli allevatori nazionali hanno aumentato nelle stalle gli esemplari di razze autoctone e oggi l'Italia può contare su circa 120.000 animali riconducibili alle cinque storiche razze italiane con un aumento di oltre il 20 per cento rispetto a prima della crisi mucca pazza scoppiata nel 2001. Ad essere "salvato dall'estinzione" - continua la Coldiretti - è stato l'intero patrimonio di razze bovine Made in Italy come la maestosa chianina (30.000 animali), la romagnola (15.000 animali), la marchigiana (48.000), la podolica (20.000) e la maremmana (5.000). La decisione comunitaria potrebbe favorire una inversione nel trend negativo nei consumi fatto registrare dalla carne bovina nei primi dieci mesi del 2007 con un calo del 4,2 per cento rispetto al 2006, quando conclude la Coldiretti - gli acquisti domestici di carne bovina delle famiglie italiane secondo i dati ismea Ac Nielsen erano risultati oltre le 405.000 tonnellate (23 chili per famiglia acquirente) per un importo di 3,5 miliardi di Euro. Pagina 1 di 2 ALIMENTARE: LATTE CRUDO, DISTRIBUITO DA 40 AZIENDE TORINESI ZCZC0955/SX4 YTO19365 R ECO S04 QBJA ALIMENTARE: LATTE CRUDO, DISTRIBUITO DA 40 AZIENDE TORINESI (ANSA) - TORINO, 18 FEB - Sono 40 le aziende agricole in provincia di Torino che vendono direttamente, in distributori automatici, il latte crudo. Di queste 33 sono riportate nella guida realizzata dalla Coldiretti con il contributo dell'assessorato all'Agricoltura della Provincia. Per ogni azienda viene indicato l'indirizzo, ma anche le caratteristiche nutritive del latte crudo ed altre informazioni, tra cui quelle di argomento igienico-sanitario. ''Il latte crudo - sottolinea Riccardo Chiabrando, presidente della Coldiretti di Torino - e' un prodotto esclusivo delle aziende agricole e puo' essere consumato entro 48 ore dall'acquisto. Il risparmio per i consumatori, rispetto al latte acquistato in negozio, arriva fino al 40%''. (ANSA). BOT 18-FEB-08 20:24 NNNN PARTNER Attualità Mercoledì, 20 Febbraio 108, 9:40:21 search Home | International Attualità Italia Regioni Speciali Eventi | Economia | Politica | Federalimentare Aziende Organizzazioni ULTIME Inside Comunicati Shopping Legislazione Editoriali | Alimentare Commercio estero, Coldiretti: «deficit record con Cina che blocca il prosciutto italiano» NEWSFOOD.com > Italia > Attualità « Piemonte Regioni » Dalle Regioni / Piemonte - Infanzia Arriva l’asilo nido rurale L’iniziativa di valorizzazione del contesto rurale si deve al Comune di Borgiallo, a Confcooperative e alla Coldiretti © COLDIRETTI.it - Pubblicata il 19/02/2008 14.55.49 Stampa l'articolo Segnala l'articolo Invia un commento RSS Feed pubblicità TORINO – Nel prossimo mese di marzo, a Borgiallo, aprirà un asilo nido rurale progettato in modo sostenibile, sia dal punto di vista dei materiali utilizzati, sia del percorso educativo proposto, l'idea di mettere in atto tale azione di sviluppo locale nasce da una consolidata esperienza che, da anni, vede impegnati l'amministrazione comunale di Borgiallo, Confcooperative di Torino e Coldiretti Torino nella realizzazione di progetti a tre. Francesca Cargnello, sindaco di Borgiallo, spiega: «Questo modello di nido intende valorizzare il contesto rurale avendo come base una cultura di attenzione alla qualità della vita e alla sostenibilità ambientale. Il concetto di qualità ha tra i suoi significati più profondi la solidarietà, intesa come scambio e come dialogo tra le persone del territorio. Per questo motivo la comunità circostante diverrà attore partecipe in alcune delle attività proposte, nonché di benessere e qualità, attraverso l’utilizzo di prodotti del territorio per l’alimentazione dei bimbi». Aldo Romagnolli, presidente Confcooperative Torino, afferma: «Il Comune di Borgiallo, ma anche la valle Sacra, rappresentano il modello giusto di comunità, sia per dimensioni, sia per l’importante attività di animazione che negli anni è stata portata avanti dall’amministrazione comunale sul territorio». Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino, aggiunge: «Il punto di forza di questo progetto e del luogo in cui l’asilo si colloca è da ricercare nella possibilità che i bambini hanno di disporre di un ambiente reale, nel quale la vita vera si svolge, con i cambiamenti di ogni giorno, con l’avvicendarsi delle stagioni, delle attività e dell’intero ciclo vitale». Continua Francesca Cargnello: «La comunità intera diviene attore ideale per lo sviluppo del percorso educativo, non solo perché depositaria, con i suoi saperi e tradizioni di conoscenze insostituibili, ma perché ha la possibilità di promuovere, intorno all’attività educativa, uno stile di vita coerente e sostenibile. Inoltre, l’asilo nido rurale offre la possibilità ai bambini di compiere nel futuro scelte e azioni che conducano ad un modo di vivere di maggiore qualità». Aldo Romagnolli sottolinea «come l’impresa cooperativa sia strumento di competitività sociale nelle aree rurali in quanto in grado di erogare servizi alla persona anche in questi territori, sollecitando altresì azioni di autoimprenditorialità locale». L’asilo nido rurale di Borgiallo accoglierà bambini con almeno tre mesi di età e fino ai tre anni; sarà aperto tutto l’anno, dal lunedì al venerdì. La gestione è affidata alla cooperativa sociale Miele & Cri Cri, che opera nel Canavese dal 2000 nell’ambito dei servizi per l’infanzia. Sinora i progetti più significativi avviati dal Comune di Borgiallo, da Confcooperative di Torino e da Coldiretti Torino, oltre all’asilo nido rurale, sono stati: E-Lara eLearning Alphabetization of rural area, volto alla diffusione della cultura digitale nelle aree rurali e marginali; Webfem, Web For Empowerment, relativo ad azioni di inclusione sociale e lavorative di donne migranti in ambito rurale ed un percorso di empowerment destinato alle imprenditrici agricole che operano nell'ambito dell'agricoltura multifunzionale. Pubblicità di Google I più letti 1. Per il 2008 Lindt fa del cuore il denominatore comune 2. Carnevale, Coldiretti: «spesa di 120 milioni in frappe, bugie & c.» 3. Firmato il rinnovo del CCNL per i dipendenti delle imprese artigiane dei settori alimentazione e panificazione 4. Rincari: tre famiglie su cinque riducono i consumi e cambiano il menù 5. Vidimazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti 6. 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