HEARTMATH: SCIENZA DEL CUORE
Articolo preso da: http://www.altrogiornale.org
Fonte: HeartMath.org
Numerosi esperimenti hanno ora dimostrato che i messaggi che il cuore manda al cervello, influenzano le
nostre percezioni, i processi mentali, gli stati emotivi e le prestazioni in modi profondi. La nostra ricerca
suggerisce che il cuore comunica informazioni relative allo stato emozionale ( come riflesso dagli schemi
nella variabilità della frequenza cardiaca ) al centro cardiaco dello stelo cerebrale (medulla) che a sua volta
porta al nucleo intralaminare del talamo e dell' amigdala.
Queste aree sono connesse direttamente alla base dei lobi frontali, che sono critici per prendere decisioni
e integrare la ragione con le sensazioni. Il nucleo intralaminare manda segnali al resto della corteccia per
collaborare alla sincronizzazione dell' attività corticale, fornendo un percorso e un meccanismo per
spiegare come i ritmi cardiaci possano alterare gli schemi delle onde cerebrali e quindi modificare il
funzionamento cerebrale.
I nostri dati indicano che quando gli schemi dei ritmi cardiaci sono coerenti, l' informazione neurale
mandata al cervello facilita il funzionamento corticale. Questo effetto è spesso sperimentato come
innalzamento della chiarezza mentale, miglioramento nella presa di decisione e aumentata creatività.
Inoltre, un impulso coerente dal cervello porta a facilitare stati emozionali positivi. Questo può spiegare
perché molte persone associano l' amore e altre sensazioni positive al cuore e perché molte persone
"sentano" davvero queste emozioni nell' area del cuore.
In questo modo, come verrà ulteriormente esplorato negli studi presentati in questa panoramica, il cuore è
intimamente coinvolto nella generazione di coerenza psicofisiologica.
La ricerca ha mostrato che i segnali neurologici afferenti del cuore, influenzano l' attività nell' amigdala e
nei nuclei associati, un importante centro di processo del cervello. L' amigdala è il centro cerebrale chiave
che coordina le risposte comportamentali, immunologiche e neuroendocrine ai pericoli ambientali. Serve
anche come magazzino per la memoria emozionale nel cervello.
Nel valutare l' ambiente, l' amigdala confronta i segnali emozionali in arrivo con la memoria emozionale
immagazzinata. In questo modo, l' amigdala prende istantanee decisioni sul livello di pericolo dell'
informazione sensoria in arrivo e grazie alle sue ampie connessioni all' ipotalamo e ad altri centri del
sistema nervoso autonomo, può "dirottare" i percorsi neurali attivando il sistema nervoso autonomo e la
risposta emozionale prima che gli alti centri cerebrali ricevano l' informazione sensoriale.
Una delle funzioni dell' amigdala è riconoscere quali schemi diventano "famigliari" al cervello. Se gli schemi
ritmici generati dal cuore sono disordinati e incoerenti, specialmente nei primi anni di vita, l' amigdala
impara ad aspettarsi disarmonia come linea famigliare di base; dato che ci sentiamo "a casa" con l'
incoerenza, questo influisce sull' apprendimento, la creatività e l' equilibrio emozionale.
In altre parole ci sentiamo "comodi" solo con incoerenza interiore, che a volte è davvero scomodo. Sulla
base di ciò che diviene famigliare all' amigdala, la corteccia frontale prende decisioni su ciò che costituisce
un comportamento appropriato in ogni data situazione. Cioè, le memorie emozionali subconscie e gli
schemi fisiologici associati, sottolineano e influenzano le nostre percezioni, reazioni emozionali, processi di
pensiero e comportamento.
Uno degli studi di ricerca riassunto in questa panoramica, spiega come crediamo di poter riorganizzare
questi tracciati di memoria emozionale, usando interventi concentrati sul cuore in modo che la coerenza
divenga "famigliare" e uno stato confortevole.
In breve, dalla nostra attuale comprensione delle elaborate reti di comunicazione tra cervello, cuore e
sistemi mentale ed emozionale, diviene chiaro che le vecchie lotte tra intelletto ed emozione non verranno
risolte dalla mente che prende dominio sulle emozioni, ma invece aumentando l' equilibrio armonioso tra i
due sistemi, una sintesi che fornisce un più grande accesso al nostro pieno livello intellettivo.