Programma • • • • • Impianto geo La centrale Caratteristiche del fluido I cicli Il macchinario di centrale – – – – Turbina Alternatore Torre Compressore Condensatore • Schema elettrico 1 IMPIANTI GEOTERMOELETTRICI Insieme ordinato di strutture di ingegneria mineraria, ingegneria civile, di macchinari e apparecchiature progettato principalmente per convertire l’energia geotermica in energia elettrica. Suddivisibili in: • Opere di carattere minerario • Impianti di superficie • La centrale di produzione 2 CARATERISTICHE DEL FLUIDO ENDOGENO 3 CAMPI A VAPORE DOMINANTE A Scarico libero TAGLIE CONSUMI SPECIFICI 1-5 MW 10-20 kg/kWh A Condensazione 20-60 MW 6-9 kg/kWh 4 CAMPI A ACQUA DOMINANTE TAGLIE CONSUMI SPECIFICI Singolo Flash 1-30 MW 40-150 kg/kWh Doppio Flash 1-30 MW 30-120 kg/kWh Ciclo Binario 1 MW 80-400 kg/kWh 5 CICLO DI RANKINE 6 CICLO A CONDENSAZIONE CICLO A SCARICO LIBERO 7 Ciclo a condensazione – Calore estratto nella fase di condensazione • = 606,5-0,695 T Kcal/kg – Lavoro ideale di espansione Le = Ia-Ib • Kcal/kg – Lavoro utile Le X ηturbina » – Lavoro ideale globale = » Lid= Ia-Ic-To *(Sa-Sc) 8 • Lavoro Utile= Lexηt +Lc/ ηc • Consumo specifico di calore • Cs = m*((Ia-Ic- To(Sa-Sc))=4075 Kcal/kWh Energia prodotta Riferito a tutto il calore contenuto nel fluido Entalpia Fluido Kcal/kg 618 Consumo specifico vapore kg/kWh= 6,6 Rendimento = 21%= 860/4075 9 Temperatura ed Entropia del fluido bifase dopo separatore 10 LAVORO ESTRAIBILE DA DIVERSI CICLI 11 Gli schemi di principio 12 CICLO A SCARICO LIBERO 13 CICLO A CONDENSAZIONE CON FLUIDO INDIRETTO 14 CICLO A CONDENSAZIONE CON FLUIDO DIRETTO 15 CICLO A CONDENSAZIONE CONDENSATORE A MISCELA (The Geysers) 16 CICLO A CONDENSAZIONE CONDENSATORE A SUPERFICIE (The Geysers) 17 CICLO A FLASH SINGOLO 18 CICLO A DOPPIO FLASH 19 EFFICIENZA IN CICLO MULTIFLASH 20 CICLO A CONDENSAZIONE FLUIDO ACQUA DOMINANTE 21 SCHEMA DI CENTRALE A CONDENSAZIONE 22 CICLO BINARIO 23 CICLO BINARIO DA 1,2 MW FLUIDO DACAMPO AD ACQUA DOMINANTE 24 CENTRALE DI VALLE SECOLO 2x 60 MW 25 CICLO CENTRALE UNIFICATA DA 20 MW 26 27 CENTRALE GEO Suddivisione Funzionale Motrice a vapore Generatore elettrico Estrazione degli incondensabili Condensazione Quadri di controllo Quadri elettrici Turbina, tubazioni a monte e a valle, sistema di regolazione; Alternatore, complesso di eccitazione, Compressore, refrigeranti, camino Condensatore, pompa estrazione condensato, torre di raffreddamento, Automatismi, protezioni, misure ecc. Di MT, BT, CC ecc., Servizi ausiliari Raffreddamento, lubrificazione, illuminazione, aria compressa, ecc. Smistamento energia Trasformatori, interruttori, sezionatori, ecc. 28 CENTRALE GEO Suddivisione Architettonico Strutturale Sala macchine Turbina, tubazioni a monte e a valle, sistema di regolazione; Alternatore, complesso di eccitazione; Compressore, refrigeranti, Sala macchine Sistema raffreddamento alternatore, vari circuiti acqua ed olio, uscita sbarre MT, produzione aria compressa, ecc. Area esterna Torri di Raffreddamento, condensatore, pompa estrazione condensato, Impianti di separazione e lavaggio fluido Box controllo Banco di manovra, alle pareti strumentazione di misura e protezione, Box controllo Armadi automatismi, protezioni, misure, ecc. Quadri MT, BT, CC ecc., Box centro stella Uscita sbarre, protezioni ecc. Sottostazione Trasformatori, interruttori, sezionatori, ecc. 29 Centrale Geotermoelettrica Impianti di separazione Impianti di lavaggio Tubazioni per il trasporto del fluido Turbina Alternatore Compressore Condensatore Pompa estrazione condensato Torre di raffreddamento Sistema di regolazione, protezione Sistemi elettrici 30 CENTRALE GEO LAYOUT 31 CENTRALE GEO PROSPETTI LAYOUT 32 LAYOUT DEL GRUPPO 33 VISTA: Condensatore, turbina Alternatore, Compressore 34 CENTRALE GEO PROSPETTI LAYOUT 35 36 CENTRALE DI LAGONI 37 CENTRALE DEL GABBRO 38 CENTRALE DI VALLE SECOLO 2x 60 MW 39 CENTRALE DI VALLE SECOLO 2x 60 MW 40 Opere minerarie Postazioni di perforazione Pozzi produttivi Impianti di boccapozzo Pozzi di reiniezione Impianti di superficie Vapordotti Acquedotti Bifasodotti 41 POZZO PRODUTTIVO I E OR T RA A P SE N E N SIO S E PR SEPARATORE ATMOSFERICO Linea vapore Linea bifase Linea acqua REINIEZIONE 42 UNITA’ DA 40 MW A CONDENSAZIONE TURBINA Vapore Pressione INGRESSO kg/h 249.554 Pa 1776558 Pressione YCO2 X Acqua CO2 T E E S Vs Q vol Atm 17,77 % 8,014 % 1 kg/h 0 kg/h 19.999 °C 204,745 j/kg 2.585.140 kcal/kg 618,45 J/KG°k 5755,00 m3/kg 0,106 m3/h 26.453 USCITA 249.554 8.000 0,08 8,014 0,821 41,177 19.999 40,725 1.822.632 436,04 5755,00 14,225 3.549.90643 UNITA’ DA 40 MW A CONDENSAZIONE Lavoro ideale Lavoro effettivo Rendimento turbina Lavoro ideale Lavoro effettivo Consumo specifico di vapore Potenza lorda generata Potenza netta alternatore Rendimento alternatore Potenza generata rendimento al netto dei consumi interni elettrici Consumo specifico effettivo Rendimento globale η Consumo specifico di calore j/kg j/kg kcal/kg kcal/kg kg/kWh kW kW % kW 762.508 610.007 80,0 182,42 145,93 5,89 39.394 38.606 98 37.872 % kg/kW % 96,14 6,6 21,1 kcal/kW 4075,2 44 LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI GEOTERMOELETTRICI La localizzazione di un’impianto geo-termoelettrico è strettamente legato alla conformazione del campo geotermico, e quindi al numero di pozzi da allacciare ed alla loro ubicazione e quindi al posizionamento della centrale. Dal punto di vista tecnico-economico la scelta ottimale è quella di minimizzare la lunghezza dei vapordotti che si debbono realizzare per collegare ciascun pozzo con la centrale. Secondo questa logica la centrale potrebbe essere localizzata nel baricentro dei pozzi. Tuttavia questa soluzione contrasta talvolta con le reali possibilità di localizzazione, che sono influenzate dalle condizioni geotecniche del sito, dall’impatto visivo che la realizzazione viene a provocare, e dalle caratteristiche meteorologiche che vanno ad influire la dispersione degli effluenti gassosi in uscita sia dalle torri di raffreddamento che dal camino. In ogni caso i gradi di libertà che esistono per la localizzazione di questo tipo di centrali, è limitato a pochi chilometri; cioè queste centrali vanno localizzate ove è disponibile la materia prima: il vapore endogeno. 45 GLI IMPIANTI DI SUPERFICIE Gli impianti di superficie, sono: • Vapordotti, per il trasporto del vapore dalla postazione di perforazione al recinto di centrale; • Acquedotti per il trasporto dell’acqua o del condensato dalla postazione, ma anche la vasca dell’acqua calda della centrale ai pozzi di rieniezione. • Bifasodotti qualora si debba trasportare fluido bifase cioè acqua e vapore, in questo caso all’arrivo in centrale si dovranno prevedere degli impianti di separazione della fase acqua dal vapore. • Impianti di lavaggio hanno lo scopo di eliminare dal fluido o dal vapore gas aggressivi per i materiali con cui è costruita la turbina. 46 Vapordotti: gli aspetti progettuali Le principali caratteristiche funzionali dei vapordotti sono le seguenti: temperatura fra 150 e 250 °C, pressione di esercizio 5-20 bar portata 20-500t/h. Si utilizzano tubazioni del diametro da 250 a 1200mm in acciaio al carbonio API 5Lgr.B. I criteri che sono alla base della progettazione di questi vapordotti, • la scelta del tipo di posa aerea o interrata, ad oggi la soluzione adottata è quasi esclusivamente quella aerea, l’interramento è riservato a tratti sensibili dal punto di vista ambientale. In entrambe le soluzioni deve essere prevista la compensazione delle dilatazioni, il drenaggio di punti in cui può formarsi la condensa, la presenza di sfiati per scaldare la tubazione nelle fasi di avviamento, il mantenimento della temperatura del fluido attraverso idonea coibentazione. • Il progetto definisce inoltre il diametro, tenendo conto di considerazioni tecniche economiche, dello spessore assumendo adeguati coefficienti di sicurezza, la tipologia ed il numero dei sostegni su cui il vapordotto sarà appoggiato o ancorato. 47 Vapordotti: aspetti ambientali Accanto a questi criteri di carattere funzionale ve ne sono altri di rispetto dell’ambiente e delle altrui proprietà. • attraversamenti delle strade, • impatto visivo, • mantenimento degli accessi alle proprietà attraversate ecc. La progettazione del vapordotto è quindi associata ad una valutazione dell’impatto ambientale che tale opera provoca sul territorio. 48 Le turbine Le turbine impiegate in campo geotermico hanno tutte il primo stadio ad azione per consentire la regolazione per parzializzazione, seguono poi stadi ad azione o a reazione secondo le scelte dei costruttori. Le valvole di regolazione sono in numero di 4-6. La turbina, attraversata dal vapore in direzione assiale. L’ingresso del vapore nella camera valvole, avviene attraverso la valvola di chiusura rapida. La camera è ricavata di fusione nella semicassa esterna superiore. La cassa turbina, divisa orizzontalmente in semicassa inferiore e superiore, è costituita da una sezione di ingresso ed una di scarico. Le parti principali in cui è suddivisa la turbina sono La cassa turbina e portapalette, i supporti, i cuscini portanti , rotore e palettatura di turbina, tenute sull’albero e sugli stadi palettati, sistema di regolazione Il sistema di regolazione usato è di tipo elettroidraulico sia elettronico. 49 Il compressore • Il compressore, del tipo centrifugo, con funzione di estrattore dei gas dal condensatore a miscela, presenta varie soluzioni costruttive, in quelli di ultima generazione che hanno il gruppo moltiplicatore integrato. • I principali componenti sono il basamento, il moltiplicatore, le coclee,i diaframmi e diffusori, i rotori, i cuscini, le tenute a labirinto, gli involucri dei refrigeranti e le tubazioni dell’olio e del gas. • I compressori sono a due o tre stadi con refrigerazione intermedia. • La portata del fluido varia in funzione della taglia dell’impianto, e per una taglia da 20 MW che impiega fluido proveniente da campo a vapore dominante, può variare da 4 a 12 t/h di gas incondensabili. 50 L’ Alternatore L’alternatore eroga energia ad una tensione di 611-15 kV in relazione alla potenza nominale 12-2350 MVA, 3000 giri. • Isolamento dello statore è del tipo completamente inglobato (VPI) • Sistema di eccitazione è brushless (PMG), • Sistema di raffreddamento con scambiatori aria/acqua la regolazione di tensione è digitale. • Posizionamento rispetto alle altre due macchine in alcune soluzioni è centrale tra turbina ed estrattore, in altre è di estremità. 51 Condensatore Per migliorare il rendimento del ciclo si ricorre all’impiego del condensatore. La pressione di esercizio,inferiore al valore della pressione atmosferica, consente di aumentare il salto entalpico in turbina. Il rendimento del ciclo sarà tanto maggiore quanto più basso è il valore di tale pressione; nei moderni impianti geotermoelettrici il valore della pressione di esercizio del condensatore è normalmente dell’ordine di 0,08 kg/cm2. La scelta del fluido di raffreddamento ed il suo modo di utilizzazione (in circuito chiuso od in circuito aperto) determinano sia le caratteristiche costruttive del condensatore, sia quelle del circuito di raffreddamento stesso. Il fluido di raffreddamento può essere di due tipi: acqua di fiume, non miscelabile con il condensato; in tal caso il condensatore è del tipo a superficie (caso più frequente in quasi tutti gli impianti termoelettrici), raffreddato in circuito aperto quando la disponibilità d’acqua è adeguata, o in ciclo chiuso tramite torri di raffreddamento in caso contrario; acqua avente le stesse caratteristiche del condensato; in tal caso il condensatore è del tipo a miscela con sistema di raffreddamento in circuito chiuso (soluzione utilizzata negli impianti geotermoelettrici). 52 Condensatore Condensatori a miscela E’ costituito da un involucro esterno in lamiera di acciaio saldata, con pareti opportunamente rinforzate per resistere alla pressione esterna cui è normalmente sottoposto durante il funzionamento dell’impianto (cioè dall’esterno verso l’interno). L’acqua condensatrice è il condensato stesso, che viene opportunamente spruzzata e frazionata all’interno del condensatore in modo da venire in intimo contatto con il fluido da condensare. Il condensato, tramite una pompa di estrazione viene portato anella parte superiore della torre di raffreddamento, dove opportunamente frazionata scende verso il basso incontrando l’acqua fredda che risale. Una parte del condensato, pari sostanzialmente al 30-40% della portata di vapore da condensare, evapora e sale in atmosfera. La quota restante viene raccolta nella vasca dell’acqua calda della torre, per essere reimmessa nel condensatore come acqua condensatrice. Dalla parte superiore del condensatore vengono inoltre estratti i gas incondensabili, in modo analogo a quanto già detto per i condensatori a superficie. 53 Circuito acqua di raffreddamento Circuito acqua di raffreddamento in ciclo chiuso E’ la tipica applicazione negli impianti geotermici nei quali il fluido condensato costituisce anche il vettore di refrigerazione. La portata del fluido che viene ricircolato fra la torre di raffreddamento ed il condensatore a miscela viene calcolata in funzione del salto termico che si ottiene fra l’entrata e l’uscita della torre di raffreddamento, ma tale da garantire il vuoto al condensatore di circa 0,08 bar. I sistemi di raffreddamento in ciclo chiuso prevedono l’impiego di torri di raffreddamento. Le torri di raffreddamento possono essere sostanzialmente di due tipi: ad umido ed a secco, ed in relazione al tipo di tiraggio a tiraggio naturale o forzato. 54 Torri di raffreddamento Torri ad umido L’acqua di circolazione proveniente dal condensatore viene spruzzata all’interno della torre ad una certa altezza, e precisamente sopra una struttura formata da reticoli disposti su diversi piani in modo da produrre un notevole frazionamento dell’acqua stessa, che poi per gravità ricade verso la parte bassa della torre, da cui viene prelevata (tramite le pompe di circolazione) e rinviata al condensatore. All’interno della torre l’acqua frazionata (nel modo sopradescritto) viene ad incontrare, contemporaneamente al frazionamento, una corrente d’aria fredda diretta verso l’alto, il cui movimento ascensionale è provocato o dal tiraggio che si viene a stabilire all’interno della torre (Torri di raffreddamento ad umido a circolazione naturale - Natural Draft Wet Cooling Tower) o dall’azione aspirante di un ventilatore posto nella parte alta della torre stossa (Torri di raffreddamento ad umido a circolazione forzata - Mechanical Draft Wet Cooling Tower). 55 Torri ad umico Le torri ad umido provvedono a raffreddare l’acqua di circolazione del condensatore sfruttando le azioni combinate, sia della cessione del calore per convezione dall’acqua calda all’aria con la quale viene a contatto, sia della evaporazione di una parte dell’acqua che va a saturare l’aria ambiente e si ricondensa. Tuttavia non tutta l’acqua che evapora si ricondensa, in quanto una parte viene trascinata dal movimento ascensionale verso l’atmosfera (l’ambiente esterno) e quindi non rientra più in ciclo. Le principali problematiche connesse con la presenza di torri di raffreddamento ad umido sono: • l’impatto ambientale non trascurabile in quanto modifica comunque il clima dell’ambiente circostante, sia per l’evaporazione, sia per gli spurghi liquidi continui (blow-dowun delle torri) necessari per mantenere il livello nella vasca dell’acqua calda. • riduzione del rendimento complessivo dell’impianto, rispetto alla possibilità di disporre di un sistema di raffreddamento a circuito aperto, tecnica utilizzabile solo nel caso in cui il condensatore sia a superficie. 56 Torri a secco Le torri di raffreddamento a secco sono sostanzialmente degli scambiatori di calore ad aria. Gli scambiatori sono costituiti da fasci tubieri all’interno dei quali circola l’acqua da raffreddare; all’esterno circola invece l’aria di raffreddamento il cui movimento può essere mantenuto: • con tiraggio naturale (Torri di raffreddamento a secco a circolazione naturale - Natural Draft Dry Cooling Tower), • con tiraggio forzato (Torri di raffreddamento a secco a circolazione forzata - Mechanical Draft Dry Cooling Tower). Le torri di raffreddamento a secco si prestano spesso ad essere utilizzate in abbinamento con condensatori a miscela 57 Torri di raffreddamento 58 Torri a secco 59 60