Scatti di Gusto

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Architettura in cucina. Nardi e il Riva Lofts
Di Vincenzo Pagano - CANALE Casamundi - martedì, 13 aprile 2010 ( 11:30 )
TAG Alice Nardi architettura Around Food arredamento Claudio Nardi cucina
Davide Scabin design Firenze Luciano Zazzeri Massimiliano Alajmo Oliviero Toscani Paolo Parisi progettare cucine Riva Lofts soggiornare Sole 24 Ore.
Tempo di Salone del Mobile a Milano. Tempo di riflessione sull’arredamento e
sull’architettura. Quanto deve la cucina all’architettura e al design? Molto,
moltissimo. La ricerca e l’innovazione non riguardano solo il contenuto, ma anche il contenitore. Sbrigativamente si cerca di far passare come inesistente il
credito che la cucina deve agli architetti e ai designer. Ma non è così. Si può restare perplessi su alcune ibridazioni che vedono gli chef trasformarsi in
designer (Alberto Alessi in questo senso ha espresso un niet molto duro), ma il
fatto stesso che Moreno Cedroni e Davide Scabin, tanto per citare, abbiano seguito e seguano con successo questa strada qualcosa vorrà pur dire. E vorrà dire qualcosa se il concept delle Calandre sia stato studiato da Massimiliano Alajmo in funzione di esaltazione scenografica del cibo fino a proporre il set da
tavola per la Rosenthal. Forma come funzione è il banale ma mai sorpassato
approccio alla progettazione di elementi che accompagnano il preparare e il
consumare cibo. Around Food, in onda oggi pomeriggio nella sede di Via Monterosa del Sole 24 Ore (altro tempio della nuova architettura meneghina), indagherà il rapporto tra materiali da costruzione e cibo e la relazione che verrà a
crearsi tra tre protagonisti del Food: Paolo Parisi con le sue celeberrime uova,
Davide Scabin, tra i primi a credere nelle composizioni architettoniche nel e
con il piatto, Oliviero Toscani, da sempre punto di unione tra fotografia,
comunicazione e cibo/vino. I 24 assaggiatori che saranno costretti ad assaggiare i piatti senza utilizzare il déjà-vu piatto percorreranno di fatto nuove
strade per far arrivare il cibo alla bocca. E la domanda è: questa nuova strada
peggiorerà la qualità del cibo proposto? Potrà il diverso sistema di assunzione
avere lo stesso impatto di una tavola senza tovaglia quasi che l’assenza di una
nappa possa inficiare il giudizio del critico-gastrofanatico alle prese con la
nuova carta? La sociologia dei comportamenti a tavola ha una vasta letteratura e anche su queste pagine abbiamo riportato le impressioni di un team francese. Certo, derubricare a ininfluente il rapporto complesso che si crea tra una
forchetta e un cibo è troppo frettoloso. Altrimenti saremo ancora ad utilizzare le mani e a privarci del piacere di una ricetta più complessa di un pezzo di
carne messo sul girarrosto del paleolitico.
Proviamo, quindi, a esplorare qualche creazione che riguardi il mondo della cucina e partiamo non dagli oggetti quanto dall’involucro. Lo facciamo in compagnia dell’architetto fiorentino Claudio Nardi. Una delle sue realizzazioni riguarda il Riva Lofts di Firenze, un piccolo borgo industriale artigianale dell’800
che era stato ristrutturato alla fine degli anni ‘90 per creare la propria casastudio. Poi, nel 2004 il progetto con la collaborazione di Patrizia Masetti per un
cambiamento di destinazione: da residenza privata a dimora per gli ospiti con
la creazione di 9 appartamenti. Ognuno dotato di cucina. Ed è questo l’elemento caratterizzante del progetto ai nostri occhi. L’idea di Alice Nardi, la figlia dell’architetto, era quella di offrire un’ospitalità non di tipo strettamente
alberghiero ma piuttosto residenziale: un soggiornare a Firenze come un fiorentino. Nulla di particolare considerato che di strutture con la medesima filosofia, gli “apart-hotel” sono ben diffusi. Il Riva Lofts ha dalla sua la progettazione di tutte le cucine e non il semplice inserimento di un modello della grande industria nello spazio dedicato. E questo fa la differenza. Claudio Nardi ha
quindi progettato ogni cucina. Per tutti c’è la ovvia possibilità di confrontare la
propria cucina con quelle del Riva Lofts in un soggiorno fiorentino che ha anche il pregio di offrire diverse ampiezze di sistemazione grazie agli appartamenti concepiti con il sistema degli studio francesi.
In 35 metri quadri, ecco la design kitchenette che potrebbe risolvere il problema di arredo della seconda casa in montagna. Grande comodità di uso con la
porta scorrevole del mobile contenitore e astuto risparmio di spazio grazie al
rubinetto a parete. Ingresso dal giardino. (Soggiorno per una notte 210 €).
Vi sentite ancora più minimalisti? Allora la cucina del Deluxe Studio 7 fa al vostro caso con la lama del lavello agganciata a parete e nessun mobile a ingombrare la vista. Il “tappo” che chiude la vasca vi permette di avere un piano senza soluzione di continuità anche se si hanno a disposizione pochi metri quadrati. (Soggiorno per una notte 240 €).
E la luce? Avendo una bella porta finestra sul giardino come al Riva Lofts, anche i meno pratici riusciranno a scattare foto dei cibi senza alcun problema. La
cucina è meglio non averla cieca e non solo per questione di areazione. Di sera,
però, vorrete vedere cosa c’è nel piatto! A me sono piaciute le fonti di illuminazione dei due Superior Deluxe Studio 5 e 6 rispettivamente di 40 e 45 metri
quadri. (Soggiorno per una notte 280 €).
Se avete pensato al sottoscala come ad un luogo per scope e strofinacci, vuol
dire che non siete andati oltre la porta delle cantinole e annessi nei film (di
paura) dell’America di provincia. Lasciate perdere trini e fiorellini e guardate la
sapiente disposizione del Superior Deluxe Studio 9. Claudio Nardi incassa sotto
le pedate di una scala aerea un blocco elegante e sobrio che unisce legno, corian e acciaio dando movimento alla prima pedata che si trasforma in appoggio
per il benvenuto della casa, una scatola con la pasta per avere l’indispensabile
a portata di fornello. (Soggiorno per una notte 280 €).
E per gli spazi più ampi? Ecco l’ampio open space del Loft Studio n 8 di 100 metri quadri con la cucina chiusa da una quinta di design che la divide dalla zona
letto con il matrimoniale dominato dallo scenografico baldacchino. L’area
pranzo fronteggia la zona conversazione e solo un cactus divide idealmente le
aree conviviali da quelle del riposo. (Soggiorno per una notte 550 €).
Vi ha stufato il bianco dei piani? Allora per voi potrebbe andare meglio i toni
scuri della cucina che arreda il Loft Studio 4, 75 metri quadri su tre piani con
bellissime viste sull’Arno e struggente quadro dal letto sull’acqua che scorre.
Una scelta da cucina-salotto che potrebbe rendere più eleganti le vostre portate. (Soggiorno per una notte 550 €).
Io la cucina del Riva Lofts l’ho trovata strabiliante anche perchè l’ho conosciuta
con i piatti di pesce di Luciano Zazzeri. Insomma, Zazzeri più Nardi, cucina più
architettura per una prova di interazione che ha dato ottimi risultati. E la vostra cucina com’è? Di buona architettura?
Foto: Francesco Arena
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