6 febbraio 2013 1
ARISTOTELE, Parva naturalia, trad. it. di Renato Laurenti, Bari, Laterza, 1973.
De somno et vigilia, 1. 454 a20-25 :
… è chiaro che non c’è nessun animale che stia sempre sveglio o dorma sempre, ma
entrambe queste affezioni ineriscono agli stessi animali. Se c’è un animale in possesso di
sensazione è impossibile che non dorma e non stia sveglio, dal momento che questi stati
sono entrambi affezioni della sensitività della facoltà sensitiva primaria.
De somno et vigilia,454 b12-15 :
Sensitivo è quel che è in grado di sentire in atto: non si può dormire ed esercitare nello
stesso tempo la sensazione.
De somno et vigilia, 3. 456 a30-456 b6 :
… il cibo nella sua forma finale è per gli animali sanguigni la naturale sostanza del sangue:
il sangue ha il suo posto nelle vene e il punto da cui partono le vene è il cuore … quando il
nutrimento entra nel corpo, si produce un’evaporazione che passa nelle vene e qui, subita
una mutazione, si converte nel sangue e si dirige verso il principio.
De insomniis, 1. 458 b 35-459 a6 :
Nel sonno si è ammesso che non si vede, non si ascolta, insomma non si percepisce niente.
Ma allora, che non si vede niente è vero, che, però, il senso non riceva nessuna impressione,
non è vero: è possibile, al contrario, che la vista e gli altri sensi siano impressionati e che
quindi ciascuno di questi stimoli colpisca in qualche modo i sensi, come se si fosse svegli
ma non allo stesso modo che se si stesse svegli.
De insomniis, 3. 460 b28-461 a7:
Di qui è chiaro che non solo mentre siamo svegli ci sono in noi i movimenti prodotti dalle
sensazioni … ma anche nel sonno – anzi allora appaiono di più. Infatti, durante la giornata
quei movimenti vengono repressi, giacché le sensazioni e l’intelletto sono in attività ed essi,
quindi, scompaiono, come un piccolo fuoco davanti ad un grande fuoco … poi con la
tregua anche i movimenti piccoli tornano in superficie. Di notte, per l’inattività dei sensi
particolari e per la loro impossibilità ad agire, prodotte dal riflusso del calore dall’esterno
all’interno, quei movimenti sono riportati al principio della sensazione e si fanno evidenti
giacché si è quietato lo sconvolgimento della veglia.
De insomniis, 3. 461 b11-30:
6 febbraio 2013 2
Quando uno dorme, mentre il sangue scende in grande quantità al suo principio, dei
movimenti sensori presenti in esso, taluni potenziali, altri attuali, vanno giù insieme ad esso
… (questi) movimenti sensori sono in potenza e si attualizzano quando viene rimosso
l’impedimento: una volta liberati, essi cominciano a muoversi nel poco sangue che rimane
nei sensori ed hanno parvenze/somiglianze di cose, come le forme delle nuvole …
Ciascuno di questi movimenti è … il residuo di una sensazione in atto: quando quest’ultima
è andata via, esso rimane ed è vero che è come Corisco, non Corisco. Perché quando si
aveva la sensazione in atto, la facoltà sensoria principale e giudicante non considerava
l’impressione che aveva come il vero Corisco, ma mediante l’impressione poteva
riconoscere il vero Corisco. Questa stessa impressione che la facoltà giudicante, quando la
sensazione era in atto (cioè nella veglia) la designava tale (cioè la poneva in diretta
corrispondenza con il Corisco in carne ed ossa) … ora, nel sogno è presente alla facoltà a
causa dei movimenti rimasti negli organi sensori e l’oggetto rassomigliante sembra essere
l’oggetto reale.
De divinatione, 1, 463 a22 ss. :
Non è assurdo che talune immagini che si presentano nel sonno siano causa di azioni
proprie a ciascuno di noi: allo stesso modo quando stiamo per compiere qualcosa o la
stiamo compiendo o l’abbiamo compiuta, ci troviamo spesso associati a quell’azione
durante un sogno “realistico” e la facciamo (il motivo è che il movimento del sogno si trova
agevolata la strada dai movimenti della giornata che ne costituiscono i principi); così pure è
necessario che i movimenti che hanno luogo nel sonno siano spesso gli inizi delle azioni
fatte poi durante il giorno, giacché anche qui la riflessione di queste azioni si trova
agevolata la strada dalle rappresentazioni della notte.