Catechesi n. 407 1. 1. INTRODUZIONE L’evento dell’adorazione dei Magi realizza una grande profezia, quella della venuta del vero Messia; che si coglie non solamente con l’occhio della fede. Infatti per gli Ebrei la profezia andava letta con fede; per i pagani, no, in quanto non avevano in mano le Scritture. Oltre Israele, ci sono gli altri Popoli: la salvezza è universale, poiché a tutti è dato di cercate, trovare e adorare l’unico Signore. 1. 2. TESTO Matteo 2,1-12. 1] Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2] "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". 3] All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4] Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in 1/7 Catechesi n. 407 cui doveva nascere il Messia. 5] Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6] E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. 7] Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8] e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". 9] Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10] Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11] Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12] Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. 1. 3. TESTO E CONTESTO 2/7 Catechesi n. 407 vv.1-2. Genealogia e nascita di Gesù rimanevano nella cornice del Paese e del Popolo giudaico. Ora la visione si amplia al mondo dei popoli e dei regni. Per la prima volta Matteo dice che Gesù nacque a Betlemme, in Giudea in riferimento alla profezia che parlava di una città collocata nel terriotrio regale di Giuda. Questo già esplicita quanto sarà detto nel v.6: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele”. La profezia di Michea dice che. Come il nome del Bambino viene da Dio, così il luogo della sua nascita viene stabilito da Dio. Per la nascita Matteo dice solo “al tempo di re Erode”, senza stabilire una data. Si tratta di Erode il Grande, re straniero idumeo, dipendente di Roma, uomo dissoluto, dal potere dispotico e violento. Aveva ricostruito il Tempio ed elargito benefici al popolo, ma era un tiranno. Aveva un potere limitato in riferimento a Roma, ma aveva il titolo di “re”. Di Gesù si dice “re dei Giudei” contrapponendo la sua umiltà e debolezza all’arroganza e tirannia del re Erode. I Magi vengono dall’Oriente senza indicare patria e popolo di appartenenza e senza indicarne il numero. 3/7 Catechesi n. 407 Si sottolinea solo il loro desiderio che li ha mossi: trovare il Re dei Giudei che è nato. Forse sono sacerdoti babilonesi, certamente uomini dotti, esperti nel corso e fenomeni degli astri. Una stella li ha guidati. In riferimento al Bambino dicono: “la sua stella”. Secondo la cultura dell’antico Oriente, il movimento degli astri era in rapporto col destino degli uomini. Per i Magi il Paese dei giudei è piccolo, ridicolo, politicamente insignificante e inutile tra i Paesi dell’Oriente. Perché allora si muovono verso quel Paese alla ricerca di quel “re” nato? La Scrittura non ci risponde, ma lo stupore dei Magi per l’avvenimento dice molto. In qualche modo racconta che Dio si era scelto un Popolo sottraendolo dalla schiavitù dell’Egitto; si era scelto una città per renderla santa, Gerusalemme; si era scelto un monte per manifestare la sua salvezza, il monte Sion. Israele attendeva l’avvento del Messia, la realizzazione della promessa davidica, la realizzazione della benedizione di Abramo. Nei secoli Sion e Gerusalemme divengono il centro di tutto e viene pensato come il punto di raccolta verso cui affluiranno tutti i popoli, i regni, i principi e i re. Il pellegrinaggio dei popoli per ricevere la benedizione promessa ad Abramo. Gesù non nasce sul monte Sion, né a Gerusalemme e nemmeno nel palazzo di Erode. Può dunque essere il Messia se ‘slegato’ da questi luoghi ‘santi’? La risposta ci proviene dallo Spirito Santo non attraverso le autorità religiose giudaiche, ma ttraverso la Scrittura. 4/7 Catechesi n. 407 Nella citazione di Michea la borgata di Betlemme vienne esaltata e magnificata. È piccola e insignificante, ma è grande perché in essa nascerà il “dominatore di Israele”. Matteo utilizza a suo piacere il testo di Michea che all’origine suona così: “1] E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. 2] Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele. 3] Egli starà là e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra 4] e tale sarà la pace” (5,1-4). Efrata era una discendenza di Israele numericamente ridotta, ma da essa era uscito Davide. Nella pienezza dei tempi, Dio ripete la scelta di ciò che è debole. vv.3-8. I Magi chiedono informazione a Erode. Egli si turba, poiché teme un nuovo rivale; si turba anche la città perché prevede da parte del tiranno nuovi atti di terrore. Erode, non sapendo rispondere, convoca i competenti, sommi sacerdoti e scribi da cui proviene la risposta ufficiale: Betlemme quale luogo di nascita del Messia. In tal modo Gerusalemme non è più la ‘città della luce’. Ora lo è Betlemme! Perché Gerusalemme, adagiata sul monte Sion, è la città adagiata sul peccato, poiché “uccide i profeti”. Gesù andrà a Gerusalemme, ma per morirvi. E con la sua risurrezione la farà tornare ‘città della luce’. 5/7 Catechesi n. 407 Dio stesso dunque guida i Magi. È la Provvidenza che guida la storia, non solo le scelte degli uomini. vv.9-12. Gli uomini colti trovano il Bambino. Glielo presenta Maria, la madre. La loro gioia è “grandissima”. A lui offrono omaggi della loro terra. Il desiderio di trovarlo è pienamente appagato. È un nuovo inizio: l’adorazione dei Popoli (e non solo di Israele) all’unico Signore. Il “capo” pascerà non solo Israele (cfr. v,6), anche i pagani avranno parte con lui. Mentre Erode sprofonda in pensieri mortiferi, i Magi si prostrano ad adorare il bambino: davvero la salvezza è giunta per il mondo intero. Perciò se Erode ha ‘inviato’ i Magi per realizzare la sua ‘adorazione’ (che sappiamo essere cercare e trovare il Bambino per ucciderlo), i Magi ‘inviati’ da un angelo in sogno, per un’altra strada tornano al loro Paese. Basta un cenno di Dio e il male è confinato. 1. 4. RIFLESSIONE Questo brano ci aiuta a vincere un rischio: credere di ‘sapere’, perché si conosce, senza lasciare a Dio lo spazio per agire. 6/7 Catechesi n. 407 Erode consulta i sacerdoti e scribi per sapere della nascita del Messia. Loro conoscono le Scrittura e sanno, ma non lasciano spazio a Dio di agire. Infatti non vanno a Betlemme, non cercano; solo si stupiscono e, nel caso di Erode, medita morte. I Magi non sanno perché non conoscono; ma sono aperti ad accogliere le indicazioni della Scrittura. Si lasciano guidare dall’azione di Dio attraverso una stella e cercano e trovano e incontrano il Signore. Credo anch’io di sapere perché conosco? Lascio spazio all’azione di Dio oltre al mio sapere-conoscere? E quando l’agire di Dio non corrisponde col mio pensiero? 7/7