TEST DI FUNZIONALITA’ EPATICA
- la complessa funzione del fegato non può essere valutata
con un unico esame e, per questo motivo, i test di screening
comprendono indici diversi ed, in particolare, indici di:
- citolisi
- colestasi
- sintesi (attività protidosintetica)
Significato clinico dei test di
funzionalità epatica
ƒ ~ il 20% dei soggetti sottoposti a test di
screening presenta livelli alterati degli
enzimi epatici
ƒ la prevalenza di malattie epatiche nella
popolazione generale è l’1% ~
. indici di citolisi ad alta sensibilità ma
bassa specificità
Indici di funzionalità epatica più comunemente
utilizzati
1. Indici di citolisi:
•Aspartato aminotransferasi (AST)
•Alanina aminotransferasi (ALT)
•Latticodeidrogenasi (LDH)
2. Indici di colestasi:
•Fosfatasi alcalina (ALP)
•γ-glutamiltransferasi (γ-GT)
•Bilirubina diretta (o coniugata; > 50% della
bilirubina totale)
3. Indici di sintesi:
•Tempo di protrombina (o di Quick= PT)
•Albumina
•Pseudocolinesterasi (pCHE), colesterolo,
transferrina, fattori della coagulazione
™ AST e ALT vengono rilasciate dal fegato
quando le membrane cellulari sono alterate
(necrosi cellulare), tuttavia l’↑di questi enzimi
non è sempre espressione di citolisi epatica
(“enzimodispersione”) come per es. in caso
di steatosi epatica classica
™ esiste scarsa correlazione tra livello
sierico di AST-ALT ed entità del danno
epatico da necrosi
Alcool e AST-ALT
. l’alcool è la causa più frequente di malattia epatica
. AST/ALT ≥ 2 (x ridotta attività sierica di ALT)
- se AST/ALT ≥ 2 → epatopatia alcolica > 90%
- se AST/ALT ≥ 3 → epatopatia alcolica > 96%
-se AST/ALT ≥ 2 + ↑ γ-GT ≥ 2 volte la norma →
epatopatia alcolica ~ 100%
-ALT può essere normale anche in caso di epatopatia
alcolica di grave entità
• quadri clinici e istologici:
-steatosi epatica ⇒ epatite alcolica ⇒ cirrosi epatica
• determinazione della quantità di alcool*:
-g. (alcool)=volume x gradazione alcolica x 0,79**
100
*regola del 10: 10 g. di alcool=1 bicchiere di vino
(~120cc.) o 1 lattina di birra (~330cc.) o 1 bicchierino di
liquore (~25cc.)
**peso specifico dell’alcool puro
• consumo in Italia:
- vino: ~55 l./anno/pro capite
1
rischio di cirrosi
ƒ > 10 aa. di consumo di 80-90 g. di
etanolo per l’uomo o di 40-45 g. per
la donna ⇒ cirrosi epatica nel 10% ~
dei casi
ƒ rischio 5 volte più alto se consumo
80-160 g.
ƒ rischio 25 volte più alto se consumo
> 160 g.
NASH
Non Alcoholic Steato Hepatitis
malattia cronica del fegato che, almeno
nelle fasi iniziali, è indistinguibile, anche
dal punto di vista istologico, dalla steatosi
epatica classica, ma in cui non c’è abuso di
alcool
. non è correlata a:
- virus epatitici
- epatite autoimmune
- malattia epatica da disordine metabolico di
carattere genetico (es.: emocromatosi ereditaria, malattia di
Wilson, deficit di α1-antitripsina)
Patologie e sostanze associate a NASH
Decorso e prognosi
Patologie metaboliche acquisite
¾ obesità
¾ diabete mellito (o IFG=“impaired fasting glucose”)
¾ rapido dimagramento
¾ digiuno e cachessia (Kwashiorkor)
¾ dislipidemie (ipercolesterolemia – ipertrigliceridemia)
¾ nutrizione totale parenterale
¾ anemia grave
¾ IBD
¾ terapia con glucosio e.v.
Patologie metaboliche congenite
ƒgalattosemia
ƒ glicogenosi
ƒ intolleranza al fruttosio
ƒ omocistinuria
γ-GT (γ-glutamiltransferasi)
. Presente a livello microsomiale in molti
organi e tessuti: fegato (polo biliare degli
epatociti), rene, pancreas, milza, cuore,
cervello, vescicole seminali
. i livelli normali di γ-GT sono più alti nell’uomo
che nella donna
- > i 4 aa. i valori sono quelli
dell’adulto
- nessuna variazione in gravidanza
. la NASH è generalmente considerata una
malattia benigna, ma in una certa % di casi essa
può evolvere in cirrosi
. NASH ⇒ cirrosi:
- 8-17% (Powell et al., 1990)
- 10-20% (Sheth et al., 1997)
. > il 50% dei casi rimane stabile nel tempo
‰ l’↑ “isolato” di γ-GT (raro) si correla a:
- consumo di alcool (la sensibilità di γ-GT
nella diagnosi di alcolismo è compresa tra il
52% e il 94%)
- consumo di barbiturici o fenotiazine
‰ di regola l’ ↑ di γ-GT si correla a sindrome
colestatica e si associa ad ↑ di ALP (e di
AST/ALT)*
‰ se ↑ di ALP, ma non di γ-GT, l’origine di
ALP è ossea
‰ se AST/ALT ≥ 2 e ↑ di γ-GT ≥ 2 volte la
norma ⇒ epatopatia alcolica nel 100% dei
casi
2
ALP
fosfatasi alcalina
. enzima che catalizza la idrolisi degli esteri
dell’acido fosforico
. sedi:
a- fegato (polo biliare degli epatociti)*
b- osso (osteoblasti)*
c- intestino*
d- placenta
* a + b= 80-90% del totale
i livelli sierici aumentano in:
- soggetti anziani (> 40-50 aa., specie nella
donna)
- bambini (per l’accrescimento)
- gravidanza (specie nel III° trimestre)
- fratture ossee
ALP
fosfatasi alcalina
. l’↑ di ALP non consente di distinguere tra
colestasi intra- o extra-epatica
. la diagnostica differenziale richiede:
- test emato-chimici (auto-Ab, ecc.)
- indagini strumentali:
. ecografia adominale
. TAC e/o RM
. colangio-RM
. colangiografia
. ERCP (colangiografia retrograda
per via endoscopica)
Bilirubina
.ittero neonatale (da immaturità
enzimatica e/o da inibizione da siero materno=sindrome
di Lucey-Driscoll da pregnano 3-β-20-α-diolo)
.ittero da latte materno
.sindrome di Crigler-Najjar I e II
ƒ↑ Bilirubina diretta (> 50% del totale)
⇒ittero da deficit di escrezione di bilirubina
.ittero da sindrome colestatica
ALP
fosfatasi alcalina
. in caso di ↑ di ALP, la causa è:
- epatica
78%
- ossea (osteoblasti) 20%
- intestinale
1%
- epatica + ossea
1%
. l’origine epatica è confermata dal contemporaneo
↑ di γ-GT
. l’↑di ALP di origine epatica è tipico di tutte le
sindromi colestatiche sia intra- che extraepatiche
Bilirubina
↑ Bilirubina = ittero (sub-ittero)
ƒ↑ Bilirubina indiretta
⇒ittero da ↑ di produzione di bilirubina:
.anemie emolitiche
.stravasi ematici
.infarti emorragici
.eritropoiesi inefficace (da “shunt”)
⇒ittero da deficit di captazione (↓ ligandine Y e
Z) e/o coniugazione di bilirubina (↓ glicuroniltransferasi):
.sindrome di Gilbert
.ittero post-epatitico (ittero di Kalk)
.ittero da scompenso cardiaco e/o shunt
porta-cava)
.ittero da farmaci (novobiocina,
ac.flavaspidico, rifampicina, cloramfenicolo, ecc.)
Indici di sintesi epatica
™ Fattori della coagulazione:
-vit.K dipendenti: II* - VII – IX – X
-non vit.K dipendenti: I – V
*Tempo di protrombina (tempo di Quick = PT): correlato alla
via “estrinseca” della coagulazione (il PTT = tempo di
tromboplastina parziale si correla, invece, alla via “intrinseca”)
™ Albumina
ƒ↑ Bilirubina diretta e indiretta (ittero “misto”):
.ittero da danno epatocitario (epatite
virale acuta e/o cronica salvo variante “colestatica”,
cirrosi epatica, ecc.)
3
Indici di sintesi epatica
™pCHE
™Colesterolo:
- il fegato è l’organo più
importante per quanto riguarda la
sintesi del colesterolo
™Transferrina
EPATITE VIRALE
Virus A (HAV)
. famiglia: Picornaviridae
. genoma: RNA lineare, catena singola
. trasmissione: oro-fecale (rarissima quella
ematica): maggiore prevalenza ai bassi livelli socio
economici (scarsa igiene)
. patogenesi: sconosciuta (in vitro HAV non è
citopatico): probabilmente mediata dalla risposta
immune dell’ospite
. epatite cronica: no
Virus A (HAV): epidemiologia
EPATITE A: CLINICA
MALATTIA AUTOLIMITANTE
RARAMENTE EPATITE FULMINANTE,
RELATIVAMENTE PIU’ PROBABILE IN SOGGETTI
CON MALATTIE EPATICHE, IN PARTICOLARE
EPATITE CRONICA DA VIRUS C
LE MANIFESTAZIONI VARIANO CON L’ETA’. DI
SOLITO SILENTE O SUBCLINICA NEI BAMBINI.
VERI GRADI DI GRAVITA’ NELL’ADULTO, DA
FORMA SIMIL-INFLUENZALE A FORMA EPATITE
FULMINANTE
EPATITE A: CLINICA
EPATITE A: ESAME FISICO
INCUBAZIONE: MEDIA 30 GG (15-49)
BRUSCO ESORDIO DEI PRODROMI: ASTENIA,
MALESSERE, NAUSEA, VOMITO, ANORRESIA,
FEBBRE, DOLORE QUADRANTE SUPERIORE
DESTRO ADDOMINALE
DOPO POCHI GG-1 SETTIMANA: URINE SCURE, FECI
ACOLICHE, ITTERO, PRURITO. I SINTOMI
PRODROMICI SI RIDUCONO. IL MAX DELL’ITTERO
SI HA IN DUE SETTIMANE
ITTERO
EPATOMEGALIA
70%
80%
MENO FREQUENTI:
SPLENOMEGALIA
LINFOADENOPATIA LATEROCERVICALE
RASH CUTANEO EVANESCENTE
ATRITE
VASCULITE LEUCOCITOCLASTICA
4
EPATITE A: LABORATORIO
EPATITE A: MANIFESTAZIONI
EXTRAEPATICHE
VASCULITE
↑ MARCATO DI ALT E AST (DI SOLITO > 1000 IU/DL;
ALT>AST)
NEURITE OTTICA
↑ BILIRUBINA DIRETTA E TOTALE
(COMUNEMENTE > 10 MG/DL)
MIELITE TRASVERSA
↑ FOSFATASI ALCALINA
TROMBOCITOPENIA
L’ ↑ DI ALT E AST PRECEDE QUELLO DELLA
BILIRUBINA
ANEMIA APLASTICA
↑ PROTEINE DELLA FASE ACUTA, VES E IGG
EPATITE A: DIAGNOSI
Æ PIU’ COMUNI IN CASO DI MALATTIA PROTRATTA
EPATITE A: PROGNOSI
SIEROLOGICA
TRATTAMENTO DI SUPPORTO
INDICATA L’OSPEDALIZZAZIONE NEI CASI AD
ANDAMENTO FULMINANTE (INTENSA TERAPIA DI
SUPPORTO IN UN CENTRO ATTREZZATO AL
TRAPIANTO)
REMISSIONE CLINICA E BIOCHIMICA PIENA ENTRO
3 MESI
85%
ENTRO 6 MESI
≈ 100%
IgG anti-HAV PERMANGONO DOSABILI PER DECADI
EPATITE A: PROFILASSI
EPATITE A: PROFILASSI
MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI SANITARIE
LAVAGGIO DELLE MANI (IL VIRUS VIVE FINO A 4 ORE
SULLE DITA)
COTTURA APPROPRIATA DEGLI ALIMENTI
IMMUNIZZAZIONE PASSIVA PRE-ESPOSIZIONE CON
SIERO IMMUNE: RIDUCE L’INCIDENZA
DELL’INFEZIONE DI OLTRE 90% E DURA 3-6 MESI
(DIPENDE DALLA DOSE DI IMMUNOGLOBULINE),
EVITARE INGESTIONE DI ACQUA E ALIMENTI A
RISCHIO IN AREE ENDEMICHE
DISINFETTANTI: CLORO E CANDEGGINA
5
EPATITE A: PROFILASSI
L’ IMMUNIZZAZIONE PASSIVA
E’ DISPENDIOSA
CAUSA DOLORE NEL SITO DI INIEZIONE
EPATITE DA Virus B
. famiglia: Hepadnavirus
. ∅: nm.42, forma sferica
- involucro esterno (pericapside) =
HBsAg
E’ DA RIPETERSI OGNI 3-6 MESI
Æ E’ DA RISERVARSI AD INDIVIDUI NON IMMUNI A
RISCHIO DI ESPOSIZIONE, ALLERGICI AL VACCINO
- nucleo centrale (“core”): ∅: nm.28
HBe Ag: proteina secretoria
SONO DISPONIBILI MOLTI VACCINI SICURI ED
EFFICACI
. genoma: DNA, almeno in parte a doppia elica
Virus B
VIRUS B: EPATITE ACUTA
FORMA SUBCLINICA O ANITTERICA:
≈ 70%
FORMA ITTERICA
≈ 30%
LA MALATTIA E’ PIU’ GRAVE IN SOGGETTI
COINFETTATI CON ALTRI VIRUS EPATITICI O CON
MALATTIE EPATICHE SOTTOSTANTI
LA FORMA FULMONANTE E’ INUSUALE
EPATITE ACUTA – forma fulminante
≈ 0.1%-0.5%
EPATITE ACUTA – forma fulminante
RAPIDO SVILUPPO DI DANNO ACUTO EPATICO CON
RIDUZIONE DRASTICA DELLA SINTESI, ASSOCIATO
AD ENCEFALOPATIA
6
VIRUS B: EPATITE ACUTA
CLINICA
VIRUS B: TRASMISSIONE
LA TRASMISSIONE PERINATALE E’ LA PIU’ COMUNE
NELLE AREE AD ELEVATA PREVALENZA (SUD EST
ASIATICO E CINA)
LA TRASMISSIONE PER CONTATTO SESSUALE O
PERCUTANEA (STUPEFACENTI EV) E’ LA PIU’
COMUNE IN USA, CANADA ED EUROPA
INCUBAZIONE 1-4 MESI
PRODROMI COME EPATITE A ( PUO’ PERO’
VERIFICARSI SINDROME CARATTERIZZATA DA
FEBBRE, RASH CUTANEO, ARTRALGIA E ARTRITE,
CHE TENDE A RISOLVERSI CON LA COMPARSA
DELL’ITTERO)
SINTOMI COME NELL’EPATITE A
I SINTOMI E L’ITTERO DURANO DA 1 A 3 MESI
MOLTI SOGGETTI HANNO PERSISTENZA DI ASTENIA
ANCHE DOPO LA NORMALIZZAZIONE DELLE
TRANSAMINASI
VIRUS B: EPATITE ACUTA
LABORATORIO
VIRUS B: EPATITE CRONICA - CLINICA
TESTS DI LABORATORIO COME NELL’EPATITE A
NELLA FORMA ANITTERICA LA BILIRUBINA E’
NORMALE
ASINTOMATICI (A MENO DI PROGRESSIONE VERSO
CIRROSI SCOMPENSATA O MANIFESTAZIONI
EXTRAEPATICHE)
IL PT E’ IL MIGLIORE INDICATORE DI PROGNOSI
SINTOMI ASPECIFICI (ASTENIA)
NEI PZ CHE GUARISCONO LA NORMALIZZAZIONE
DELLE TRANSAMINASI SI VERIFICA IN 1-4 MESI
ESACERBAZIONI DELL’INFEZIONE (ASINTOMATICI,
EPATITE ACUTA, INSUFFICIENZA EPATICA)
LA PERSISTENZA DI ALT ↑ PER > 6 MESI INDICA
PROGRESSIONE VERSO LA CRONICITA’
VIRUS B: EPATITE CRONICA – ESAME FISICO
VIRUS B: EPATITE CRONICA – LABORATORIO
TESTS NORMALI
NORMALE
NELLA MAGGIORANZA DEI CASI: ELEVAZIONE MEDIAMODERATA DI AST E ALT
ITTERO
IN CASO DI CIRROSI SCOMPENSATA CI POSSONO
ESSERE SPLENOMEGALIA, ASCITE, EDEMA
PERIFERICO, ENCEFALOPATIA
DURANTE LE ESACERBAZIONI, ALT PUO’
RAGGIUNGERE LIVELLI 50 VOLTE IL NORMALE E
ALFA FETO PROTEINA PUO’ RAGGIUNGERE I 1000
NG/ML
IPERSPLENISMO (↓ WBC E PLT) E RIDUZIONE DEGLI
INDICI DI SINTESI EPATICA, SONO SEGNO DI
PROGRESSIONE VERSO LA CIRROSI
7
VIRUS B: EPATITE CRONICA – MANIFESTAZIONI
VIRUS B: EPATITE CRONICA – MANIFESTAZIONI
EXTRAEPATICHE
EXTRAEPATICHE
POLIARTERITE NODOSA
10%-20% DI INFEZIONI CRONICHE HBV
2 SONO LE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI:
1) POLIARTERITE NODOSA
VIRUS B: EPATITE CRONICA – MANIFESTAZIONI
VIRUS B: EPATITE CRONICA – SEQUELE E
EXTRAEPATICHE
PROGNOSI
PORTATORE SANO
2) MALATTIA RENALE GLOMERULARE CON
TENDENZA ALLA PROGRESSIONE VERSO
L’INSUFFICIENZA RENALE SOPRATTUTTO
NELL’ADULTO
CIRROSI COMPENSATA
CIRROSI SCOMPENSATA
EPATOCARCINOMA (HCC)
VIRUS B: EPATITE CRONICA – SEQUELE E
PROGNOSI
VIRUS B: DIAGNOSI SIEROLOGICA DELLA
FORMA ACUTA E CRONICA
• SCREENING PER HCC
NONOSTANTE LA SCARSITA’ DELLE
EVIDENZE DI BENEFICIO, LA
MAGGIORANZA DEGLI EPATOLOGI
PRATICANO LA SORVEGLIANZA DELL’HCC
IN PAZIENTI CON CIRROSI
DOSAGGIO DELL’ AFP E US OGNI 6 MESI NEI
PAZIENTI CIRROTICI CANDIDATI AD
EPATETCTOMIA PARZIALE, TRAPIANTO O
TERAPIE PERCUTANEE IN CASO DI
DIAGNOSI DI HCC
8
Virus C (HCV)
Virus C (HCV)
ƒfamiglia: Flaviviridae (genere
Flavivirus)
ƒ ∅: 30-60 nm., con involucro
ƒ genoma: RNA, a catena singola
Virus C (HCV) – QUADRI CLINICI
-principali fattori di rischio per infezione da HCV:
. aghi da siringa*
. trasfusioni**
. trasmissione parenterale inapparente
*rischio di infezione in caso di puntura accidentale con
ago usato per pz. HCV-RNA+:
. HCV 3%~
. HBV 30%~
. HIV
0,3%~
Virus C (HCV) – QUADRI CLINICI
EPATITE CRONICA
EPATITE ACUTA
SPESSO ASINTOMATICA O PAUCI SINTOMATICA,
RARAMENTE CAUSA DI INSUFFICIENZA EPATICA
E’ ITTERICA IN MENO DEL 25% DEI CASI
SE CI SONO SINTOMI, SONO COMUNI A QUELLI
DELLE ALTRE EPATITI (DURATA 2-12 SETTIMANE)
MOLTO RARA LA FORMA FULMINANTE, E’ PIU’
COMUNE IN CASO DI SOTTOSTANTE INFEZIONE
HBV
Virus C (HCV) – QUADRI CLINICI
EPATITE CRONICA
L’EPATITE ACUTA HCV TIPICAMENTE CAUSA
INFEZIONE CRONICA (60%-80% DEI CASI)
L’INFEZIONE CRONICA E’ LENTAMENTE
PROGRESSIVA E PUO’ NON ESITARE IN UNA
MALATTIA EPATICA EVIDENTE SE E’ ACQUISITA
TARDIVAMENTE NEL CORSO DELLA VITA
20%-30% DELLE INFEZIONI CRONICHE
SVILUPPANO CIRROSI IN 20-30 ANNI
L’INFEZIONE CRONICA HCV E’ LA CAUSA PIU’
COMUNE DI MALATTIA CRONICA EPATICA E
L’INDICAZIONE PIU’ FREQUENTE DI TRAPIANTO
EPATICO NEGLI USA
Virus C (HCV) - EPATITE CRONICA
CLINICA
LA MAGGIOR PARTE DEI SOGGETTI SONO
ASINTOMATICI O HANNO SINTOMI ASPECIFICI:
ASTENIA
MENO COMUNI
NAUSEA
ANORRESIA
MIALGIE
ARTRALGIE
DEBOLEZZA MUSCOLARE
CALO PONDERALE
9
Virus C (HCV) – CIRROSI
COMPLICANZE
Virus C (HCV) – INFEZIONE CRONICA
ALCOOL
L’ALCOOL PROMUOVE LA PROGRESSIONE
DELL’INFEZIONE CRONICA HCV, ANCHE A BASSI
LIVELLI DI INTAKE.
LA CIRROSI E’ IL PREREQUISITO DELLA MAGGIORANZA
DELLE COMPLICANZE DELL’INSUFFICIENZA EPATICA IN
PRESENZA DELL’INFEZIONE HCV, SEBBENE NON TUTTI
I PZ CON CIRROSI SVILUPPINO TALI COMPLICANZE
↑ LA REPLICAZIONE VIRALE E ↑ LA VELOCITA’ DI
PROGRESSIONE DEL DANNO EPATICO
COMPLICANZE PIU’ COMUNI:
ASCITE
SANGUINAMENTO DA VARICI ESOFAGEE
ENCEFALOPATIA
ITTERO (IN PRESENZA DI INFEZIONE CRONICA HCV
QUASI SEMPRE SEGNO DI MALATTIA EPATICA
AVANZATA)
QUNDI L’ALCOOL DEVE ESSERE PROSCRITTO IN
TUTTI I PAZIENTI CON INFEZIONE CRONICA HCV
Virus C (HCV) – DIAGNOSI INFEZIONE ACUTA
Virus C (HCV) – DIAGNOSI INFEZIONE ACUTA
CONTROLLI DOPO CONTATTO NOTO
•
DOSAGGIO HCV RNA ATTRAVERSO PCR
SUBITO DOPO IL CONTATTO, 4° SETTIMANA
E 12° SETTIMANA
•
ANTICORPI ANTI HCV MEDIANTE ELISA
SUBITO DOPO IL CONTATTO E ALLA 12°
SETTIMANA
•
ALT, AST E BILIRUBINA SIERICA SUBITO
DOPO IL CONTATTO, 4° SETTIMANA E 12°
SETTIMANA
Virus C (HCV) – INFEZIONE CRONICA –
MANIFESTAZIONI EXTRA-EPATICHE
Virus C (HCV) – INFEZIONE CRONICA –
MANIFESTAZIONI EXTRA-EPATICHE
•
EMATOLOGICHE
-
CRIOGLOBULINEMIA MISTA ESSENZIALE
(MALATTIA LINFOPROLIFERATIVA CON
DEPOSIZIONE DI COMPLESSI IMMUNI NEI
PICCOLI-MEDI VASI)
PORPORA, ARTRALGIE, DEBOLEZZA
MUSCOLARE. PUO’ INTERESSARE
ANCHE RENI, SNC, NERVI PERIFERICI
-
GAMMOPATIA MONOCLONALE
-
LINFOMA B-CELLULARE NON-HODGKINS
•
AUTOIMMUNI
-
AUTOANTICORPI: ANTINUCLEARI, FR, ANTIMUSCOLO LISCIO, ANTI CARDIOLIPINA,
ANTITIROIDEI
-
MALATTIE TIROIDEE (DONNE
SOPRATTUTTO):TIROIDITE CRONICA
AUTOIMMUNE (HASHIMOTO); A VOLTE SONO
LEGATE A TERAPIA CON INTERFERONE (IN
PARTICOLARE GRAVES)
-
SCIALOADENITE LINFOCITICA SUGGESTIVA
DI SJOGREN’S SYNDROME
10
Virus C (HCV) – INFEZIONE CRONICA –
MANIFESTAZIONI EXTRA-EPATICHE
•
EPATITE AUTOIMMUNE
DERMATOLOGICHE
-
PORFIRIA CUTANEA TARDA: DISTURBO DEL
METABOLISMO DELL’EME, FOTOSENSIBILITA’,
FRAGILITA’ DELLA CUTE,VESCICOLE E BOLLE
EMORRAGICHE
-
VASCULITE LEUCOCITOCLASTICA: PUO’ VERIFICARSI
IN ASSOCIAZIONE ALLA CRIOGLOBULINEMIA:
PORPORA PALPABILE E PETECCHIE
EPATITE CRONICA DI ORIGINE SCONOSCIUTA
CON
IPERGAMMAGLOBULINEMIA
AUTOAB CIRCOLANTI
NECROSI EPATICA ALMENO PARZIALE
EPATITE AUTOIMMUNE
EPATITE AUTOIMMUNE
CLASSIFICAZIONE
CLINICA
INTERESSA SOPRATTUTTO DONNE, SOPRATTUTTO
GIOVANI
PER LO PIU’ NON DOSATI
MANIFESTAZIONI CLINICHE VARIABILI:
PZ ASINTOMATICI
SIEROLOGIA
DELLA CIRROSI
BILIARE PRIMARIA
1
OVERLAP
2
SINTOMI CONSIDEREVOLI, A VOLTE DISABILITANTI
INSUFFICIENZA EPATICA FULMINANTE
ISTOLOGIA DELLA
CIRROSI BILIARE
PRIMARIA
EPATITE AUTOIMMUNE
EPATITE AUTOIMMUNE
CLINICA
CI PUO’ ESSERE UN LUNGO PERIODO DI MALATTIA
SUBCLINICA, PRIMA O DOPO LA PRESENTAZIONE
CLINICA
FORMA FULMINANTE:
ITTERO INTENSO
ESAME FISICO: NORMALE, O EPATOMEGALIA,
SPLENOMEGALIA, SEGNI DI MALATTIA CRONICA
EPATICA E/O ITTERO
PT MOLTO LUNGO
AST- ALT ≈ 1000
IL PAZIENTE ASINTOMATICO PUO’ ESSERE
IDENTIFICATO CASUALMENTE DA ↑ DI AST-ALT, O
RISCONTRO CHIRURGICO CASUALE DI FEGATO
ANOMALO O FRANCAMENTE CIRROTICO
MOLTI PAZIENTI SONO FRANCAMENTE CIRROTICI
ALLA BIOPSIA ESEGUITA DOPO L’EPISODIO ACUTO
(PERIODO ANITTERICO VEROSIMILMENTE LUNGO)
11
EPATITE AUTOIMMUNE
CLINICA
ALTRI SINTOMI POSSIBILI:
ASTENIA E AFFATICABILITA’
LETARGIA
ANORRESIA
DOLORE ADDOMINALE
PRURITO
ARTRALGIA DELLE PICCOLE ARTICOLAZIONI
12