Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f Teoria e applicazioni delle linee di trasmissione_2 Caratteristiche dell’onda nelle linee di trasmissione finite Per le linee di trasmissione le soluzioni delle equazioni armoniche nel tempo di Helmholtz, sono: V ( z ) = V + ( z ) + V − ( z ) = V0+ e − γ z + V0− e γ z I ( z ) = I + ( z ) + I − ( z ) = I 0+ e − γ z + I 0− e γ z dove M. Usai V0+ V0− = − − = Z0 + I0 I0 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 1 Per le linee di lunghezza infinita le onde di riflessione si annullano e le equazioni diventano: V ( z ) = V + ( z ) = V0+ e − γ z I ( z ) = I + ( z ) = I 0+ e − γ z Queste relazioni sono valide anche per le linee di lunghezza finita che terminano con una impedenza caratteristica, ossia quando le linee sono adattate. •Dalla teoria dei circuiti si ha che il massimo trasferimento di potenza al carico, per una sorgente di tensione data, si ha in “condizioni di adattamento” quando l’impedenza del carico è il complesso coniugato della impedenza della sorgente: Z L = Z *g . •Nella terminologia della linea di trasmissione, una linea è adattata quando l’impedenza del carico è uguale alla impedenza caratteristica della linea: Z L = Z 0 ( e non al complesso coniugato della impedenza caratteristica). M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 2 Per verificare le condizioni di linea adattata, si consideri il caso generale di una linea di trasmissione finita con impedenza caratteristica pari a Z0 con una impedenza di carico alla estremità pari a ZL : 0 + + Vg - Zg - + (γ,Z0) Vi Zi ZL VL z z’=l-z z’ Ponendo z=l nelle equazioni e risolvendo in M. Usai z - z=0 z’=l VL = V0+ e − γ l + V0− e γ l V0+ − γ l V0− γ l e − e I L = Z0 Z0 IL ⇒ V0+ e V0− z=l z’=0 0’ : + 1 γl ( ) V V I Z e = + L 0 0 2 L V0− = 1 (VL − I L Z 0 )e − γ l 2 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 3 VL = V0+ e − γ l + V0− e γ l + −γ l − γl = − Z I V e V 0 0 e 0 L M. Usai VL eγ l γl − Z I e 1 γl V + = 0 L ( ) = + V I Z e L L 0 −γ l γl 0 2 e e e−γ l − eγ l ⇒ −γ l e VL − e−γ l Z0 I L 1 −γ l ( ) = − V I Z e V0 = − γ l L L 0 γl 2 e e γl −γ l − e e Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 4 VL Ponendo Z L = IL + − V0 e V0 e sostituendo le espressioni trovate di nelle relazioni di partenza, si ottiene: [ [ ] ] IL ( Z L + Z 0 ) e γ (l − z ) + ( Z L − Z 0 ) e − γ (l − z ) V(z ) = 2 IL ( Z L + Z 0 ) e γ (l − z ) − ( Z L − Z 0 ) e − γ (l − z ) I(z ) = 2Z0 e introducendo la variabile z’=l-z (distanza misurata dal carico) si ha: IL (Z L + Z0 ) e γ z' + (ZL − Z0 ) e − γ z' V(z') = 2 IL (Z L + Z0 ) e γ z' − (ZL − Z0 ) e − γ z' I(z') = 2Z0 [ [ M. Usai ] ] Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 5 + 1 γl VL = V0+ e − γ z + V0− e γ z ( ) V V I Z e = + L 0 0 2 L + − ⇒ V V −γ z γz 0 0 1 I e e = − γ − − l V0 = (VL − I L Z 0 )e L Z0 Z0 2 1 1 γ l −γ z −γ l γ z ( ) ( ) V V I Z e e V I Z e e = + + − L 0 L L 0 L 2 L 2 1 1 γl −γ l ( ) ( ) V I Z e V I Z e + − L L 0 L L 0 −γ z γz 2 2 I e e = − L Z0 Z0 1 1 γ (l − z ) − γ (l − z ) ( ) ( ) = + + − V I Z Z e I Z Z e 0 0 L L L 2 L L 2 1 1 I L = I L (Z L + Z 0 )eγ (l − z ) − I L (Z L − Z 0 )e −γ (l − z ) 2Z 0 2 M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 6 Utilizzando la nuova variabile z’, le equazioni precedenti, si possono semplificare ulteriormente con le funzioni iperboliche: eγ z ' + e −γ z ' = 2 cosh γ z ' e eγ z ' − e −γ z ' = 2 sinh γ z ' da cui, mettendo in evidenza i termini in ZL e in Z0: [ ( [ ( ) ( )] ) ( )] IL γ z' − γ z' γ z' − γ z' ( ) V z' Z e e Z e e = + + − L 0 2 I I(z') = L Z L e γ z' − e − γ z' + Z0 e γ z' + e − γ z' 2Z0 si ottiene: M. Usai V ( z ') = I L (Z L cosh γz '+ Z 0 sinh γ z ') IL I ( z ') = Z (Z L sinh γz '+ Z 0 cosh γ z ') 0 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 7 Dalle relazioni: V ( z ') = I L (Z L cosh γz '+ Z 0 sinh γ z ') IL (Z L sinh γz '+ Z 0 cosh γ z ') I ( z ') = Z0 facendo il rapporto tra V(z’) e I(z’) si ottiene l’impedenza vista dal carico verso la linea alla distanza z’: Z(z') = M. Usai Z cosh γz' + Z 0 sinh γz ' Z + Z 0 tanh γz ' V ( z' ) = Z0 L = Z0 L I ( z' ) Z L sinh γz' + Z 0 cosh γz ' Z 0 + Z L tanh γz ' Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 8 Alla estremità della linea, dal lato della sorgente per z=0 e z’=l-z=l, il generatore vede una impedenza d’ingresso Zi: Z i = (Z )z = 0 z' = l Z L + Z 0 tanh γz ' Z L + Z 0 tanh γl [Ω ] = Z 0 = Z0 Z 0 + Z L tanh γl Z 0 + Z L tanh γz ' z' = l da cui il circuito equivalente sarà: Zg + Vg - Ii + Zi Vi Vi = Ii = - Zi Vg Z g + Zi Vg Z g + Zi Questo modello circuitale consente di determinare facilmente la tensione Vi e la corrente Ii in ingresso nella linea e in qualunque altro punto della linea. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 9 La potenza media trasmessa dal generatore ai terminali di ingresso (input) della linea è: (Pav )i = 1 Re[Vi I i* ] z = 0, z '= l 2 La potenza media trasmessa al carico: (Pav )L [ 1 = Re VL I L* 2 ] 2 z =l , z '= 0 1 VL 1 2 RL = I L RL = 2 ZL 2 Per una linea priva di perdite deve essere: (Pav )i = (Pav )L M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 10 Se la linea si chiude sulla impedenza caratteristica Zl = Z0 l’impedenza della linea vista dal carico a qualunque distanza z’ dal carico sarà: Z(z’) = Z0, essendo: Z L + Z 0 tanh γ l Z 0 + Z 0 tanh γ l Zi = Z0 = Z0 = Z0 [Ω] Z 0 + Z 0 tanh γ l Z 0 + Z L tanh γ l z =0 z '=l ed essendo z’=l-z per la tensione e la corrente si ottiene: V ( z ') = [I L (Z L cosh γz '+ Z 0 sinh γ z ')]Z = Z = I L Z 0 eγz ' 0 IL γz ' ( ) ( ) = + = I z ' Z sinh γ z ' Z cosh γ z ' I e 0 L L Z 0 Z =Z0 ( ) I ( z ) = (I L e γ l ) e − γ z = I i e − γ z V ( z ) = I L Z 0 e γ l e − γ z = Vi e − γ z M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 11 ( ) I ( z ) = (I L e γ l ) e − γ z = I i e − γ z V ( z ) = I L Z 0 e γ l e − γ z = Vi e − γ z Le relazioni trovate dimostrano che, quando una linea di trasmissione finita si chiude all’estremità con la sua impedenza caratteristica, ossia quando una linea finita è adattata: Z c = Z 0 , ⇓ le distribuzioni della tensione e della corrente sulla linea sono esattamente le stesse di una linea di lunghezza infinita, per cui non saranno presenti onde riflesse. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 12 Linee di trasmissione utilizzate come elementi circuitali per ottenere il massimo trasferimento di potenza Le linee di trasmissione possono essere usate non solo come: • strutture per guide d’onda per trasferire potenza e informazione da un punto ad un’altro della linea, ma anche come • elementi circuitali per le altissime frequenze UHF ossia per: • frequenze: f=300MHz ÷ 3 GHz e • lunghezze d’onda: λ=1m ÷0.1m. A tali frequenze • gli elementi circuitali ordinari a parametri concentrati sono difficili da realizzare e • i campi dispersi diventano importanti e quindi non trascurabili. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 13 La progettazione di sezioni di linee di trasmissione può essere finalizzata ad ottenere una impedenza induttiva o capacitiva utilizzabile ad adattare un carico arbitrario alla impedenza * interna del generatore: Z c = Z g , per trasferire la massima potenza. Le lunghezze delle linee richieste per ottenere elementi circuitali, sono utilizzabili in pratica nel campo delle UHF. Al di fuori di questo campo di frequenze il loro uso non risulta conveniente, infatti: • alle frequenze più basse di 300 MHz le linee richieste tendono ad essere troppo lunghe e • per frequenze più alte di 3 GHz le dimensioni fisiche diventano sconvenientemente piccole per essere dimensionate, per cui sarebbe vantaggioso usare componenti di guide d’onda. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 14 In molti casi i settori di linea di trasmissione possono essere considerati privi di perdite γ=α+jβ ≃ jβ e l’impedenza di ingresso diventa: Z +Z tanhγl Z +jR tanβl L 0 0 Z = ( Z )z=0 z'=l =Z =R L i 0 Z +Z tanhγl 0 R +jZ tanβl 0 L 0 L R + jω L γ R + jω L = = infatti essendo: Z0 = γ G + jω C G + jω C [Ω] L se la linea è priva di perdite : R=G=0 → Z = R0 = e 0 C : γ=jβ → tanhγl=tanh(jβl)=jtanβl Attraverso questa espressione di Zi è possibile verificare come il comportamento delle onde piane incidenti normalmente contro una interfaccia, sia del tutto simile alla propagazione di un’onda lungo una linea di trasmissione di lunghezza limitata. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 15 Per verificare tale comportamento si possono esaminare diversi casi particolari: 1. 2. 3. 4. 5. Linea aperta Linea in corto circuito Linea in quarto d’onda Linea in metà onda Linea con l’impedenza di carico uguale all’impedenza caratteristica Z + jR tan β l 0 Z =R L i 0 R + jZ tan β l L 0 M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 16 1) Linea aperta ZL=∞ L’impedenza di ingresso è puramente reattiva Z + jR tan β l jR jR L 0 0 0 Z =R = = i 0 R + jZ tan β l tan β l j tan β l zL =∞ 0 L jR0 Z i = − jX 0 = − = − jR0 cot β l = − tan β z Zi = ∞ M. Usai per z = λ 2 n e Zi = 0 jR0 2π z tan λ per z = λ 4 2π β = λ ( 2n + 1) Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f n = 1, 2, 3,... 17 l Zi = ∞ M. Usai per z = λ 2 n e Zi = 0 per z = λ 4 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f ( 2n + 1) n = 1, 2, 3,... 18 2) Linea in corto circuito ZL=0 Z + jR tan β l 0 Z =R L 0 R + jZ tan β l i L 0 2π z Z is = − jX is = − jR0 tan β z = − jR0 tan λ L’impedenza di ingresso è puramente reattiva o capacitiva in funzione del valore di βl Zi = 0 M. Usai per z = λ 2 n e Zi = ∞ per z = λ 4 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f ( 2n + 1) n = 1, 2, 3,... 19 l Zi = 0 M. Usai per z = λ 2 n e Zi = ∞ per z = λ 4 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f ( 2n + 1) n = 1, 2, 3,... 20 3) Linea di lunghezza in quarto d’onda Quando la lunghezza della linea è un multiplo dispari di λ/4, z=(2n-1) λ/4 ⇒ βz=(2π/ λ)(2n-1) λ/4 = (2n-1) π /2 ⇒ tan βz→±∞ da cui: R02 Zi = ZL + jR tan β l 0 Z = R i 0 R + jZ tan β l L 0 Z L Una linea senza perdite con lunghezza pari a un quarto della lunghezza d’onda, trasforma l’impedenza ai terminali d’ingresso nel prodotto del suo inverso per la resistenza caratteristica al quadrato. Essa agisce come un invertitore di impedenza, in particolare: • in un circuito aperto, la linea in quarto d’onda equivale ad un corto circuito ai terminali di ingresso ( Zl = ∞ ⇒ Zi = 0 ) . • in un circuito in corto circuito, di una linea in quarto d’onda equivale ⇒ Zi = ∞ ). ad un circuito aperto ( Z L = 0 M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 21 In realtà se la resistenza serie della linea in quarto d’onda non è trascurabile, l’impedenza d’ingresso del corto circuito della linea in quarto d’onda è una impedenza di valore molto elevato. 4) Linea in metà della lunghezza d’onda Quando la lunghezza della linea è un multiplo intero di λ/2, z=n λ/2 per n=1, 2, 3,… ⇒ βz=(2π/ λ)n λ/4 = n π ⇒ tan βz=0 da cui Z +jR tanβl 0 Zi = Z L Z =R L i 0 R +jZ tanβl 0 L Una linea senza perdite con lunghezza pari a metà della lunghezza d’onda trasferisce l’impedenza del carico ai terminali d’ingresso senza perdite. Ciò non è verificato per linea con perdite e pari lunghezza. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 22 Determinazione della impedenza caratteristica Z0 e della costante di propagazione della linea γ di una sezione di linea, dalle misure della impedenza di ingresso in condizioni di circuito aperto e di corto circuito. Infatti in base alla relazione: Z i = ( Z ) z =0 z' =l = Z 0 Z L + Z 0 tanh γz Z 0 + Z L tanh γz linea con circuito aperto ZL → ∞ linea in corto circuito ZL = 0 Zio = Z 0 coth γ l Zis = Z 0 tanh γ l moltiplicando tra di loro le relazioni trovate si ottiene: ⇓ Z 0 = Z io Z is [Ω] e 1 z γ = tanh −1 Z is Z io m-1 relazioni generali valide per linee con e senza perdite. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 23 5) Linea con l’impedenza di carico uguale all’impedenza caratteristica ZL=Z0 Z i = ( Z ) z =0 z' =l Z L + Z 0 tanh γz = Z0 = Z0 Z 0 + Z L tanh γz infatti, per qualunque valore di z: Zi(z)=Z0= costante M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 24 Linea con impedenza di carico arbitraria L’espressione generica della impedenza di linea sarà: Z(z') = V ( z' ) Z cosh γz' + Z 0 sinh γz Z + Z 0 tanh γz = Z0 L = Z0 L I ( z' ) Z L sinh γz' + Z 0 cosh γz Z 0 + Z L tanh γz Si tratta di una espressione generica funzione Z(z) = f (γ , ZL, Z0 , z). Quando una linea di trasmissione si richiude alla sua estremità su una impedenza di carico ZL diversa dalla impedenza caratteristica Z0, sono presenti nella linea sia l’onda incidente (dal generatore), che l’onda riflessa (dal carico). M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 25 Linea terminata sull’impedenza arbitraria Essendo: IL ( Z L + Z 0 ) e γ ( l − z ) + ( Z L − Z 0 ) e − γ ( l − z ) 2 I I ( z ) = L ( Z L + Z 0 ) e γ ( l − z ) − ( Z L − Z 0 ) e − γ ( l − z ) 2Z 0 V ( z) = IL γ z' Mettendo in evidenza il termine: Z + Z e ( L 0) 2 e indicando con: Γ= ( Z L − Z0 ) = Γ e − jθ ( Z L + Z0 ) Γ si ottiene: ( Z L − Z 0 ) −2γ z ' IL γ z' V ( z ) = ( Z L + Z 0 ) e 1 + e Z Z 2 + ( ) 0 L IL = ( Z L + Z 0 ) e γ z ' 1 + Γ e −2γ z ' 2 M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 26 Il rapporto Γ delle ampiezze delle onde di tensione riflessa e incidente nel carico (z’=0) è chiamato coefficiente di riflessione di tensione della impedenza del carico ZL ( Γ ≤ 1) *. Procedendo in maniera analoga per la corrente si ottiene: IL (Z L + Z 0 )e γ z ' 1 − Γ e − 2 γ z ' I ( z ') = 2Z 0 Per linee senza perdite le equazioni diventano: [ IL (Z L + R0 )e − jβ 2 I I ( z ') = L (Z L + R0 )e jβ 2Z 0 V ( z ') = z' z' [1 + Γ e [1 − Γ e − j 2β z ' − 2γ z ' ] = I2 (Z L ] = 2IZ L ] L [ [1 − Γ e (θ ] ) ] + R0 )e jβ z ' 1 + Γ e j (θ Γ − 2 β z ') (Z L + R0 )e jβ z ' j Γ − 2β z' 0 **************************************************************************************************** *Esso ha la stessa forma del coefficiente di riflessione per un’onda piana incidente normalmente su una interfaccia piana tra due dielettrici: ( η -η ) Γ= 2 1 = con η1 e η2 impedenze intrinseche dei due mezzi. ( η2 +η1 ) M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 27 Ponendo VL=IL ZL e ricordando che cosh jθ = jcos θ e che sinh jθ = jsin θ , si ottengono le equazioni semplificate: V ( z' ) = VL cos β z' + jI L R0 sinβ z' VL I ( z' ) = I L cos β z' + j sinβ z' R0 Se l’impedenza ZL=RL le ampiezza della corrente e della tensione rispettivamente diventano: V ( z ') = V cos 2 β z '+ ( R /R ) sin 2 β z ' 0 L L 2 2 = + β β z' I z ' I cos z ' R /R sin ( ) ( ) 0 L L M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f con R0 = L / C 28 Si definisce lo standing wave ratio S (SWR), rapporto d’onda stazionaria, ossia il rapporto tra la tensione massima e la tensione minima lungo una linea finita: S −1 Vmax 1 + Γ Γ == S= = ⇒ S+1 Vmin 1 − Γ Si ha che: Γ= 0 S=1 quando ZL=Z0 ( carico adattato) Γ= -1 S→∞ quando ZL=0 ( corto circuito) Γ= +1 S →∞ quando ZL →∞ ( circuito aperto) S viene espresso in dB, poiché ha un campo di definizione molto grande. Un valore di S elevato indica una potenza persa elevata. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 29 Le condizioni |Vmax| e |Imin| si verificano insieme per: θΓ − 2 β z = − 2 nπ ' M n = 0, 1, 2,... (1) e le condizioni |Vmin| e |Imax| si verificano insieme per: θΓ − 2 β z'M = −(2 n + 1)π M. Usai n = 0, 1, 2,... Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f (2) 30 Se la linea con impedenza di carico è resistiva e priva di perdite: ZL=RL e Z0=R0 il coefficiente di riflessione risulta reale puro: Γ = RL − R0 RL + R0 e si hanno due casi: • RL > R0 → Γ > 0 positivo e θ Γ = 0 alla estremità della linea z’=0 la condizione (1) è verificata per n=0, ossia |Vmax| e |Imin| si verificano anche per: 2 β z'M = 2 nπ o z' = nλ/2 per n = 0, 1, 2,... • RL < R0 → Γ < 0 negativo e θ Γ = -π alla estremità della linea z’=0 la condizione (2) è verificata per n=0 ossia |Vmin| e |Imax| si verificano anche per: z' = nλ/2 per n = 0, 1, 2,... M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 31 • ' = 2nπ Per RL > R0 ⇒ |Vmax| e |Imin| si verificano per: 2 β zM • Per RL < R0 ⇒ |Vmin| e |Imax| si verificano per: o z' = nλ /2 per n = 0, 1, 2,... z' = nλ /2 per n = 0, 1, 2,... z’ M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 32 Carta di Smith Z i = ( Z )z = 0 z' = l Z L + Z 0 tanh γz Z L + jR0 tanh βz = Z0 = R0 Z 0 + Z L tanh γz R0 + jZ L tanh βz ( Z L − Z0 ) Γ = = Γ e − jθ (Z L + Z0 ) Γ Il calcolo delle linee di trasmissione, la determinazione della impedenza di input, l’impedenza di carico o il coefficiente di riflessione spesso richiedono dei calcoli tediosi con i numeri complessi, si può ovviare a ciò usando un metodo grafico di soluzione. Il più conosciuto e largamente usato è la carta grafica di P.H Smith. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 33 La carta si Smith è una rappresentazione grafica delle funzioni resistenza e reattanza del carico ZL, normalizzate nel piano del coefficiente di riflessione. Per comprendere come la carta di Smith sia stata strutturata per le linee di trasmissione prive di perdite, si esamini il coefficiente di riflessione di tensione della impedenza del carico: ( Z L − Z0 ) Γ= = ( Z L + Z0 ) Γ e − jθ Γ Si consideri l’impedenza del carico ZL normalizzata rispetto all’impedenza caratteristica R0 della linea. Z L RL XL zL = = + j = r + jx R0 R0 R0 Dove r e x sono la resistenza e la reattanza normalizzate rispettivamente. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 34 L’equazione precedente può essere così scritta: zL − 1 Γ = Γ r + jΓ i = zL + 1 dove Γr e Γi sono rispettivamente le parti reale e immaginaria del coefficiente di riflessione Γ. La relazione inversa è: jθ Γ 1 + Γ e 1+ Γ zL = = 1 − Γ 1 − Γ e jθ Γ r + jx = o (1 + Γ r ) + (1 − Γ r ) − jΓ i jΓ i Moltiplicando sia il numeratore che il denominatore per il complesso coniugato del denominatore e separando le parti reale e immaginaria si ottiene: r= M. Usai 1 − Γ r2 − Γ i2 (1 − Γ r ) 2 + Γi 2 e x= 2 Γ i2 (1 − Γ r )2 + Γ 2 Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f i 35 Se si riporta la prima di queste funzioni nel piano Γr - Γi per un dato valore di r, il grafico risultante è il luogo per questo valore di r. Il luogo può essere ottenuto esprimendo l’equazione come: 2 r 2 1 Γ r - 1+r +Γi = 1+r 2 Questa è l’equazione di un cerchio avente un raggio pari a R=1/(1+r) e centrato in Γr =a= (r/(1+r) e Γi = 0: [ Γr -a ] 2 +Γi2 =R 2 Per diversi valori di r si ottengono cerchi con raggio diverso centrati in posizioni diverse sull’asse Γr. La famiglia di cerchi r è mostrata nelle figure con linee a tratto continuo riportate di seguito. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 36 Carta di Smith in coordinate rettangolari M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 37 Carta di Smith in coordinate polari M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 38 Poichè Γ = Z L − R0 ≤ 1 per le linee prive di perdite solo la Z L + R0 parte del grafico all’interno del cerchio unitario nel piano (Γr, Γi) è significativa la parte esterna può non essere considerata. Si possono notare diverse proprietà salienti dei cerchi r: 1) I centri dei cerchi r giacciono sull’asse Γr . 2) Il cerchio r = 0 con raggio unitario centrato sull’origine è il più grande. 3) I cerchi r diventano progressivamente più piccoli come r aumenta da 0 a ∞ fino al punto (Γr=1, Γi=0) per circuito aperto. 4) Tutti i cerchi r passano per il punto (Γr=1, Γi=0) M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 39 Analogamente la seconda equazione può essere espressa come: 2 1 1 ( Γ r − 1) + Γi − = x x 2 2 Questa è l’equazione di un cerchio avente un raggio R=1/|x| e centrato in Γr=a=1, Γi=b=1/x: ( Γ r − a )2 + ( Γi2 − b ) = R 2 Per diversi valori di x si ottengono cerchi con raggio diverso centrati in punti diversi della retta Γr=1. La famiglia dei cerchi x, giacente all’intero del contorno | Γ|=1, è mostrata con linee tratteggiate. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 40 Questi luoghi hanno le seguenti proprietà: 1) I centri di tutti i cerchi x giacciono sulla retta Γr=1; • quelli per x>0 (reattanza induttiva) giacciono al di sopra dell’asse Γr , e • quelli per x <0 (reattanza capacitiva) giacciono al di sotto dell’asse Γr. 2) Per x = 0 il luogo diventa l’asse Γr . 3) Il cerchio x diventa progressivamente più piccolo come |x| aumenta da 0 verso ∞, sino al punto (Γr=1, Γi=0), di corto circuito. 4) Tutti i cerchi x passano per il punto (Γr=1, Γi=0) . La carta di Smith è una carta di cerchi r e di cerchi x nel piano Γr- Γi per | Γ|≤1 . Si può provare che i cerchi r e i cerchi x sono ovunque ortogonali tra di loro. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 41 L’intersezione di un cerchio r e di un cerchio x definisce un punto che rappresenta l’impedenza di carico normalizzata zL= r + jx. L’impedenza del carico reale è ZL=R0(r+jx). La stessa carta può essere utilizzata in coordinate polari così che ogni punto del piano z sia specificato dal modulo di | Γ| e dall’angolo di fase θ Γ. Ciò è illustrato nella figura precedente dove diversi cerchi | Γ| sono riportati con linee tratteggiate e diversi angoli θ Γ sono riportati intorno al cerchio Γ=1 . I cerchi | Γ| non sono normalmente riportati nelle carte di Smith commerciali, ma una volta che viene rappresentata una certa zL=r+jx in un punto P, diventa semplice disegnare un cerchio centrato nell’origine O con raggio OP. • La distanza dal centro al punto è pari al modulo | Γ| del coefficiente di riflessione e • la fase θ Γ é l’angolo che la linea passante per OP forma con l’asse reale. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 42 Questa determinazione grafica consente di evitare il calcolo di Γ utilizzando equazioni tediose. Riassumendo: 1) Tutti i cerchi | Γ| sono centrati nell’origine e i loro raggi variano uniformemente da 0 a 1 2) l’angolo misurato rispetto all’asse positivo delle x, della linea passante per l’origine e il punto rappresentativo di zL é uguale a θΓ. 3) il valore nel cerchio r passante per l’intersezione del cerchio | Γ| e l’asse reale positivo (punto PM), é uguale al rapporto d’onda stazionaria S (*) Vmax 1 + Γ S= = Vmin 1 − Γ ⇒ S= RL − R0 per carichi resistivi RL + R0 (*) vedi pagina successiva M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 43 (*) Infatti il cerchio |Γ| interseca l’asse reale in due punti PM sull’asse reale negativo e Pm sull’asse reale negativo. Questi punti rappresentano condizioni di carico puramente resistivo essendo per sull’asse reale x=0 e ZL=RL. In particolare: in PM r>1 e RL > R0 e in Pm r<1 e RL < R0. poiché per carichi puramente ohmici RL=SR0 ⇒ M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f S= RL =r R0 44 Inoltre poiché l’ammettenza di linea normalizzata: essendo: Y Z0 1 1 − Γ y= = = = Y0 Z z 1 + Γ I− Γi = + = −Γ I ⇒ 1 + Γi y= 1 - Γi espressione perfettamente uguale alla espressione di z. Per cui nella carta di Smith i cerchi a r= cost sono pure quelli a g= cost e i cerchi a x= cost sono pure quelli a b= cost. La stessa sezione di linea é rappresentata allora da due punti sul diagramma di Smith a seconda che questo si intenda letta in impedenze o in ammettenze. Tali punti sono sullo stesso cerchio e diametralmente opposti. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 45 Inoltre essendo: λ λ 1 Γ ( x ) = Γ i x ± ⇒ z ( x ) = y x ± = λ 4 4 z x ± 4 risulta che spostandosi di λ 2 in avanti o indietro lungo una linea l’impedenza si trasforma nella sua inversa. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 46 Esistono dei grafici utili per estendere l’uso del diagramma di Smith alle linee leggermente dissipative. 1 + Γe− j 2 β z ' zi ( z ) = Infatti per linee prive di perdite: 2 ' j β z − 1 − Γe Per una linea con perdite, l’impedenza normalizzata ha una espressione analoga a quella trovata per un impedenza senza perdite: Z i 1 + Γe −2α z ' e− j 2 βz' 1 + Γ e −2α z ' e− jΦ zi ( z ) = = = −2α z ' − j 2 βz' Z 0 1 − Γe 1 − Γ e −2α z ' e − jΦ e con Φ = θ Γ − 2 βz' Il modulo di Γ e quindi S non cambiano con z’, quindi si può usare la carta di Smith per determinare Γ e θΓ per una data zLdel carico , mantenendo Γ costante e ruotando in senso orario da θΓ di un angolo uguale a 2βz’=4 πz’/λ. In questo modo si localizza il punto per | Γ |ejΦ, che determina zi, che normalizza l’impedenza di ingresso zi dall’esame di una linea senza perdite di impedenza caratteristica R0, lunghezza z’ e impedenza di carico normalizzata zL. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 47 Generalmente sono riportate due scale addizionali in ∆z’/λ lungo il perimetro del cerchio | Γ |=1 per facilitare la lettura del variazione di fase 2β(∆z) dovuta alla variazione della lunghezza della linea ∆z: •la scala esterna in senso orario (incremento di di z’) è chiamata “wavelengths toward generator” e •la scala più interna in senso antiorario (decremento di z’) é chiamata “wavelengths toward load” M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 48 Adattamento di impedenza per circuiti a costanti distribuite Quando una linea è chiusa su un’impedenza diversa da quella caratteristica si ha disadattamento, nascono cioè riflessioni e stazionarietà (onde stazionarie) con: • distorsioni dovute al fatto che il carico assorbe una potenza funzione della frequenza di lavoro, • disuniformità nella distribuzione del campo elettromagnetico, l’aumento della forza elettrica in alcune sezioni può causare scariche; la disuniformità del campo magnetico e quindi delle correnti, provocando maggiori perdite per effetto Joule, • variazioni della frequenza del generatore quando questa dipende dall’impedenza su cui esso è chiuso, • danneggiamento del generatore a causa della potenza regressiva. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 49 Allo scopo di evitare questi inconvenienti si dispone nella sezione più vicina al carico una struttura adattante tale che, col carico assegnato, presenti alla linea la sua impedenza caratteristica. Nei sistemi di trasmissione l’adattamento di impedenza dovrà essere realizzato per tutte le frequenze della banda del segnale. Poiché l’adattamento su tutta la banda è in pratica irrealizzabile, esso si attua per la frequenza di massima distorsione, e lasciando poi che per frequenze diverse il rapporto d’onda stazionario si scosti più o meno rapidamente da 1. I principali sistemi di adattamento di questo tipo realizzati con strutture puramente reattive sono: a) linea in quarto d’onda b) transizione linea bilanciata- linea sbilanciata (balun) c) semplice tronco di linea in derivazione (stub) d) doppio tronco di linea in derivazione (doppio stub). M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 50 Impedenza di adattamento nelle linee di trasmissione Le linee di trasmissione sono usate per la trasmissione di potenza e di informazione. Per la trasmissione di potenza in radiofrequenza si vuole che la trasmissione dal generatore al carico avvenga con la minor perdita di potenza possibile. Ciò richiede che il carico sia adattato alla impedenza caratteristica della linea in modo che il rapporto d’onda stazionaria sulla linea sia più vicino possibile alla unità. Per la trasmissione di informazione è essenziale che la linea sia adattata, perché le riflessioni dai carichi non adattati alle giunzioni distorcono il segnale che contiene l’informazione. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 51 Linea in quarto d’onda Un tratto di linea lungo λ/4 presenta un’impedenza d’ingresso pari all’inverso dell’impedenza d’uscita: zi=1/zu. Z0 zi= Zi/Z0 zu= Zu/Z0 λ/4 Passando dai valori normalizzati ai valori reali si ha: zi = 1 zu ⇒ Zi = Z02 1 Zu ⇒ Z0 = Zi Zu Questa proprietà può essere usata per adattare un’impedenza Zu reale ad una linea d’impedenza caratteristica Zi (supposta normalmente reale). Basterà infatti realizzare un tratto di linea lungo λ/4 con impedenza Z0 pari alla media geometrica fra l’impedenza caratteristica della linea e l’impedenza del carico. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 52 Transizione linea bilanciata linea sbilanciata Una linea a due conduttori si dice bilanciata rispetto a un terzo conduttore (di massa o di terra) quando in ogni sezione della linea, l’impedenza di ciascuno dei due conduttori rispetto a massa è la stessa. + + Z/2 V V Z/2 Se la linea è alimentata da un generatore di tensione bilanciato le tensioni risulteranno in ogni sezione bilanciate; le correnti nei due conduttori saranno uguali e opposte e nel terzo conduttore la corrente risulterà nulla. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 53 Se tali condizioni non sono verificate la linea si dice sbilanciata ( esempi : linea bifilare con un conduttore a massa, cavo coassiale con un conduttore esterno a massa).Si voglia risolvere il seguente problema: trasferire potenza da una linea bilanciata con impedenza caratteristica Za a una linea sbilanciata con impedenza caratteristica Zb Connettendo le due linee si ha adattamento solo se l’impedenza della linea sbilanciata è 1/4 di quella della linea bilanciata Zb=1/4 Za. Ma in queste condizioni la linea bilanciata non sarebbe alimentata da un generatore bilanciato in quanto le tensioni verso massa risulterebbero uguali in modulo ma in fase tra loro. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 54 Per ottenere il bilanciamento è necessario prolungare di λ/2 un tratto della linea bilanciata , ottenendo tensioni sfasate di 180 gradi. Questo é il metodo di adattamento chiamato stub semplice M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 55 Semplice tronco di linea in derivazione Per adattare un’impedenza di carico Zl ad una linea senza perdite che ha un’impedenza caratteristica R0 si può collegare un singolo stub in parallelo con la linea come in figura. Occorre determinare la lunghezza dello stub l e la distanza dal carico d tale che l’impedenza equivalente in parallelo sia uguale a R0 . La condizione richiesta è che YI=YB+YS=Y0=1/R0 . In termini di ammettenze normalizzate si ha 1=yB+yS dove • yB=R0YB per la sezione del carico e • yS=R0YS e per lo stub di corto circuito. Poiché l’impedenza di ingresso dello stub di corto circuito yS è puramente suscettiva (puramente immaginaria), si può definire la yS utilizzando la carta di Smith. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 56 Singolo stub M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 57 Doppio tronco di linea in derivazione (doppio stub) Poiché il metodo del singolo stub richiede che lo stub sia collegato alla linea principale in un punto specifico, che varia con l’impedenza di carico e con la frequenza di funzionamento, ciò comporta difficoltà pratiche per spostare le giunzioni nella locazione desiderata con un metodo meccanico. In questi casi un metodo alternativo per l’adattamento dell’impedenza è quello di utilizzare due stub in corto circuito collegati alla linea principale in posizioni fisse. M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 58 Doppio stub M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 59 In questo caso la distanza d0 viene scelta arbitrariamente e mantenuta costante, mentre le lunghezze delle due stub vengono modificate per adattarle all’impedenza del carico, data la ZL della linea principale. Per ottenere l’adattamento dell’impedenza, la ammettenza totale d’ingresso ai terminali B-B1 , vista dal carico, deve essere uguale alla conduttanza caratteristica della linea, cioè: YI=YB+YSB=Y0=1/R0 . In termini di ammettenza normalizzata si ha: 1=yB+ySB. Le impedenze del doppio stub possono essere determinate con la carta di Smith. Inoltre l’impedenza di adattamento con il doppio stub può essere collegata con una sezione di linea di carico aggiuntiva come mostrato in figura. Ciò aumentare le possibilità di adattamento della linea M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 60 Doppio stub con settore di linea addizionale al carico M. Usai Ingegneria dei Sistemi Elettrici_6f 61