Scompenso cardiaco

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Ospedale
Scompenso cardiaco
N
ei nostri reparti abbiamo i letti
sempre più occupati da pazienti,
in genere anziani o molto anziani,
affetti da scompenso cardiaco.
Il cuore normalmente ha una funzione
di pompa che gli consente, con la contrazione ritmica e regolare che ha, di
espellere il sangue verso le arterie e così
portare il necessario nutrimento a tutti
gli organi. Quando questa funzione di
pompa si altera, per danneggiamento
del muscolo cardiaco a causa di infarti
o infiammazioni (miocarditi) o degenerazioni (cardiomiopatie), la funzione
di pompa si riduce in misura correlata
all’entità del danno che il cuore ha subito. Ne consegue una ridotta capacità
di espulsione del sangue in circolo e,
di conseguenza, un ridotto flusso di
sangue ai vari organi. Il ridotto flusso di
sangue ai reni riduce la filtrazione renale e causa ritenzione idrica. Il paziente aumenta progressivamente di peso
e comincia a presentare i cosiddetti
edemi, ovvero gonfiore soprattutto agli
arti inferiori, ma anche accumulo di
liquidi nelle cavità pleuriche con difficoltà respiratorie destinate a peggiorare
progressivamente senza un adeguato
intervento. Talora questi processi sono
molto rapidi e il paziente ha lo scompenso acuto di cuore che porta all’ospedalizzazione urgente.
Molti pazienti hanno avuto il cuore danneggiato dalle malattie sopradescritte,
in particolare uno o più infarti, per cui,
pur essendo sopravvissuti grazie alle
più moderne terapie farmacologiche
e strumentali, incluse l’angioplastica
e l’intervento di bypass, hanno mantenuto una situazione cardiaca precaria o decisamente compromessa, per
cui sono in una situazione labile che,
talora, precipita facilmente per motivi
anche apparentemente non importanti,
come una virosi, oppure l’introduzione
di maggior quantità di liquidi, oppure
l’uso di farmaci antinfiammatori e anti-
maggio 2008
la cura domiciliare
dolorifici che sono notoriamente causa
di ritenzione idrica. Perciò questi malati
devono essere seguiti con attenzione,
allo scopo di prevenire il manifestarsi
di queste patologie. Nella quasi totalità dei centri sanitari questo problema viene affrontato attraverso il controllo programmato dei pazienti negli
“ambulatori dello scompenso”, che
sono ambulatori ospedalieri con personale dedicato. Nell’Ulss 5 è allo studio
una modalità diversa e innovativa di
seguire questi pazienti, ovvero il follow
up domiciliare, gestito dal medico di
medicina generale o dalle associazioni
mediche di recente costituzione (cosiddette UTAP), con la collaborazione dei
cardiologi ospedalieri, di cui si potrebbe prevedere una proiezione al di fuori
dell’ospedale, nel territorio. In questo modo l’ospedale verrebbe in gran
parte scaricato dal peso notevole della
gestione di questi malati, che, seguiti a
casa o vicino casa, potrebbero più agevolmente essere curati nel loro ambiente familiare.
Ennio De Dominicis
Centrale di Sterilizzazione
Nuovo strumento per Arzignano
A fine 2007 è stata inaugurata la
nuova Centrale di Sterilizzazione
dell’ospedale di Arzignano. Si
tratta di una struttura creata con
caratteristiche architettoniche e
logistiche più idonee e rispondenti alle mutate esigenze di
sicurezza e d’affidabilità, oltre
che di rendimento e di risparmio
di gestione.
Il nuovo servizio, con una specifica équipe guidata da una
caposala e composta di infermieri e operatori sociosanitari,
garantisce il ricondizionamento
della strumentazione utilizzata presso le sale operatorie e le strutture operative, la sterilizzazione dei set chirurgici di medicazione e sutura delle strutture esterne. La Centrale di Sterilizzazione prevede anche l’introduzione di
un sistema di tracciabilità degli strumenti trattati a garanzia della qualità del
processo di sterilizzazione.
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