Levitazione magnetica Istituto Tecnito industriale Tito Sarrocchi, Siena. Esami di stato 2013 Bellavista Claudio, Bellavista Leonardo, Brogi Federico, Diodato Marco Classe V Elettronica e Telecomunicazioni Anno scolastico 2012-2013 L’idea L'idea di realizzare questo progetto è nata casualmente guardando un video su Youtube. L'idea di poter progettare una lampadina che levitasse e che si accendesse senza essere direttamente connessa ad una alimentazione, ci ha subito incuriosito e consultanto alcune riviste che trattavano l'argomento abbiamo deciso di realizzare questo progetto. Un ringraziamento ai professori Donatucci Nicola, Damiani Massimo, Becherini Fabio e Marchini Luca per l'aiuto ed il sostegno che ci hanno dato durante la realizzazione del progetto. Levitazione magnetica La levitazione magnetica o sospensione magnetica è un metodo con il quale un oggetto è sospeso su di un altro grazie alla sola forza dei campi magnetici senza alcun supporto contrastando la forza di gravità. L’effetto di Hall L’effetto di Hall (scoperto per la prima volta dal fisico Edwin Hall) è un fenomeno fisico, che si manifesta come una differenza di potenziale ai capi di un conduttore elettrico nel momento in cui tale conduttore viene interessato da un campo magnetico il cui verso sia uguale alla direzione della corrente che scorre nel conduttore stesso. Il progetto Lo scopo del nostro progetto è stato quello di realizzare una lampadina che fluttuasse in aria e, quindi, ferma, senza alcun contatto materiale. Per fare questo siamo ricorsi ad un effetto fisico chiamato “levitazione magnetica”. In questo caso la levitazione è possibile grazie al campo magnetico generato dall’elettromagnete attaccanto alla struttura e dai magneti nascosti nella lampadina. Ai due capi dell’elettromagnete si trovano due sensori ad effetto di hall: uno superiore ed uno inferiore. Questi sensori sono fondamentali per la levitazione: il sensore superiore è studiato per rilevare il campo magnetico generato dall’elettrocalamita mentre quello inferiore ha la funzione di rilevare il campo magnetico generato dai magneti contenuti nella lampadina. I due sensori inviano il loro segnale al circuito, il quale, con un differenziale, fa la differenza e regola l’intensità del segnale PWM che andrà a gestire l’elettromagnete. Inoltre, il nostro circuito è studiato anche per poter accendere la lampadina. Questo è stato possibile attraverso un altro effetto fisico chiamato induzione elettromagnetica. Il nostro circuito, tramite un segnale PWM, alimenta la bobina induttrice creando così un campo magnetico. Posizionando la lampadina sotto l’elettromagnete, la bobina che è contenuta dentro la lampadina entra nel campo magnetico generato dalla bobina induttrice facendo si che i led all’interno della lampadina, si possano accendere. La levitazione e l’induzione possono essere anche visti come due progetti separati, infatti, si può anche far accendere la lampadina senza farla levitare e viceversa. Il circuito Il circuito che ci permette di far levitare la lampadina è questo: Il circuito può essere suddiviso in 5 parti fondamentali. La prima parte è composta da generatore di tensioni. Qui vengono create le tensioni 12V e 5V che alimenteranno i componenti del circuito. Gli elementi fondamentali di questa parte di circuito sono il fusibile che, in caso di una corrente troppo elevata, si rompe salvando il circuito che altrimenti si danneggerebbe. L'altro elemento fondamentale è il led di alimentazione, che ci permette di capire se il circuito è veramente alimentato oppure c'è qualche guasto. La seconda parte del circuito consiste nella creazione del segnale PWM e l'amplificazione dello stesso segnale. Questa parte è legata alla accensione della lampadina. La terza parte consiste nell'acquisizione del segnale dei sensori ad effetto di Hall. La quarta parte, invece, serve per filtrare il segnale dei sensori ad effetto di Hall dalle varie interferenze e amplificarlo. La quinta ed ultima parte del nostro circuito consiste nella generazione e controllo del segnale PWM che andrà a gestire l'lettromagnete che farà levitare la lampadina. Lista componenti • • • • • • • • • • • R1, R2, R4, R8, R11, R17, R18, R19, R20, R21 = 10kΩ R3 = 4,7kΩ R5 = 100kΩ R6 = Ponticello R7,R9 = Trimmer 220kΩ R10 = Trimmer 4,7kΩ R12, R13, R14,R15, R23 = 12kΩ R16 = 33kΩ R22 = 330kΩ C1, C3, C5, C9, C13, C15, C17, C24 = 100nF C2 = 470uF (multistrato) • • • • • • • • • • • • • • • C4, C6 = 220uF 25VL (elettrolitico) C7, C8, C22, C23, C26 = 10nF 100VL C10, C25 = 1000uF 16VL (elettrolitico) C11, C27 = 100pF(ceramico) C12 = 1uF 63VL C14, C16, C18, = 100uF 16VL (elettrlitico) D1, D2, D3 = 1N4007 U1 = 7812 U2, U3 = LMD18201T U4 = 78L05 U5 = LM358N U6 = SG3525A U7 = NE555 U8, U9 = SS495A T1 = BC547 L’integrato LMD1801T L' Integrato LMD18201T è formato internamente un ponte ad H utile soprattutto per il pilotaggio di motori passo-passo, nel nostro caso sono impiegati per pilotare le bobine che inducono il campo magnetico nei led e l'elettromagnete che attrae la lampadina. Per quanto riguarda il funzionamento si puo dire che nel piedino 3 viene scelta la polarità degli impulsi della corrente che cè fra il PIN2 e il PIN10 (rispettivamente OUT1 e OUT2). Nell'integrato è predisposta anche una protezione termica che quando vengono raggiunti i 170 gradi blocca il ponte a MOSFET e manda un segnale verso l'esterno col piedino 9, tale piedino si porta comunque a livello logico basso gia quando la temperatura raggiunge i 145 gradi. I sensori ad effetto di Hall Il sensore ad effetto Hall è un componente a 3 terminali, due utilizzati per l’alimentazione, mentre il terzo è l’uscita, per l’alimentazione sono necessari (5V e 7mA), normalmente un sensore di Hall è formato da una barretta di silicio ai cui capi sono posizionati gli elettrodi dell’ alimentazione, fornendo tensione a tali elettrodi si forma una corrente, che quando entra in contatto con un campo magnetico le cui linee di forza sono perpendicolari al flusso della corrente stessa, fa deviare gli elettroni che si posizioneranno perpendicolarmente alle linee del campo magnetico, quindi posizionando due ulteriori elettrodi perpendicolari a quelli dell’alimentazione del sensore, otterremo una tensione tanto più grande a seconda dell’ intensità del campo magnetico. Da quanto è possibile vedere nel grafico della caratteristica di un SS495A (I sensori di Hall da noi usati), otteniamo che l’intensità del campo magnetico rilevabile varia da -800 a +800 Gauss, otteniamo dunque che a tali valori di intensità del campo magnetico avremo una tensione ai capi degli elettrodi di 0,5V nel caso di -800 Gauss e di 4,5V nel caso in cui l’intensità sia 800 Gauss. L’Integrato SG3525 L'SG3525 è un integrato che viene comunemente utilizzato per la realizzazione degli alimentatori switching, oltre ad essere un modulatore PWM puo essere impiegato come oscillatore e stadio pilota per due terminali a transistor. Noi lo impiegheremo temporizzando l'oscillatore a onda triangolare mediante C11, R7 e R8. Per quanto riguarda il funzionamento l'SG3525 genera due tensioni rettangolari opposte di fase perchè possano pilotareuno stadio di push-pull, ma dato che a noi serve un intera onda e non duemezze componenti sommiamo le due semionde tramite D2 e D3, ottenendo il segnale intero con il quale possiamo pilotare la base del transistor T1. Per far illuminare la lampadina abbiamo deciso di creare un campo elettromagnetico grazie all'avvolgimento composto da 10 spire, grazie al quale inserendo al suo interno la lampadina modificata con all'interno una bobina possiamo produrre una tensione di sufficiente intensità a far accendere i led all'interno della lampadina stessa. Nel nostro caso abbiamo generato la corrente variabile che alimenta la bobina che genera il campo elettromagnetico tramite un NE555 in configurazione multivibratore astabile e un LMD18201T (ponte H). L' NE555 genera un segnale dalla frequenza pari a circa 300Khz che viene amplificata dal ponte H, tale segnale alimenta la bobina è rettangolare, quindi pulsante e alternato, cosa che permette ai led inseriti all'interno della lampadina di accendersi in quanto sono disposti in un verso in un bipolo e nell'altro nel verso opposto, so quindi collegati alla bobina posta all'interno della lampadina che viene quindi interessata dal campo elettromagnetico. Realizzazione pratica Le bobine Per realizzare la bobina grande, che andrà a condurre l'elettricità alla lampadina, sono sufficienti un cavo di rame da 1,1mm e un cilindro con diametro di 180mm che verrà usato per creare le spire. Per questa bobina sono necessarie 10 spire. Per la realizzazione della bobina da inserire dentro la lampadina abbiamo avvolto in aria 25 spire di filo di rame da 0.90mm e collegato due led in parallelo. Per diffondere meglio la luce generata dai led, li abbiamo inseriti in un tubetto di colla a caldo creando così l'effetto "neon”. L'elettromagnete che ha la funzione di far levitare la lampadina è stato realizzato con un tubo di plastica dal diametro di 20mm e alto 53mm per un totale di 868 spire. Il filo utilizzato per questa bobina è del diametro di 85mm. La struttura La struttura è stata realizzata con del normale legno diviso in 4 pezzi dallo spessore di 1cm: 2 pezzi lunghi 40cm (superiore ed inferiore) e 2 da 60cm (quelli laterali). Per tenere stabile la stuttura abbiamo deciso di mettere due piedi da 20 cm che danno più solidità alla struttura. Alla struttura abbiamo poi aggiunto un ulteriore asse di legno. Al suo centro abbiamo poi praticato un piccolo foro: qui abbiamo messo il sensore ad effetto di Hall superiore. La bobina è stata fissata al legno creando una sorta di scatola aperta con 4 pezzi di barra filettata e 2 di vetronite. La lampadina Per creare la lampadina magnetica abbiamo preso una comune lampadina con vetro opaco bianco e successivamente aperto la parte bassa. Una volta estratto l'interno, abbiamo messo dentro la bobina e i magneti. Collaudo Il collaudo è consistito nel sistemare alla stessa distanza dall'elettromagnete i sensori ad effetto di Hall. Una volta fatto questo, abbiamo sistemato i trimmer affinché la lampadina levitasse e rimanesse sempre nella sua esatta posizione. Una volta che ci siamo accertati del completo funzionamento di tutto, abbiamo preso le misure dei segnali PWM in ingresso sull'elettromagnete e sulla bobina induttrice.