180 180 181 A Allccuunnii rriissuullttaattii ddeeggllii eesseerrcciizzii pprrooppoossttii Pensaci bene prima di proseguire Sei sicuro di avere fatto tutti gli sforzi necessari per risolvere i problemi. 181 182 Per rispondere alle domande degli esercizi che seguono, è utile richiamare alcuni concetti di carattere generale. Una soluzione è un sistema fisicamente omogeneo costituito da almeno due componenti. Le soluzioni che interessano la chimica generale sono soprattutto quelle in cui almeno un componente è allo stato liquido. In questi casi si assegna tradizionalmente il nome di solvente al liquido (o al componente liquido più abbondante nella soluzione), mentre agli altri componenti del sistema si assegna il nome di soluti. La composizione di una soluzione è definita quantitativamente precisando le quantità relative dei componenti che la costituiscono, o le loro quantità contenute in un volume unitario di soluzione, ossia definendone la concentrazione. Di seguito sono descritti i modi più comuni di esprimere la concentrazione di soluzioni costituite da due soli componenti: il solvente e il soluto. 1. Composizione percentuale in massa o percentuale ponderale (massa% o peso%) – Rappresenta il rapporto percentuale tra la massa di un componente (il soluto, ms, o il solvente, mS) e la massa totale della soluzione. In pratica esprime la quantità in grammi di un componente contenuta in 100 g di soluzione. a. massa% di soluto = ms x100 ms + mS b. massa% di solvente = mS x100 ms + mS c. massa% di soluto = 100 – massa% di solvente 2. Massa di soluto per volume unitario di soluzione o concentrazione in massa di soluto (cs) - Rappresenta il rapporto tra la massa di soluto, ms, e il volume di soluzione, V, in cui questa è contenuta. Di solito la massa è espressa in grammi e il volume in dm3 = L per cui questa concentrazione rappresenta anche la quantità in grammi di soluto sciolta in un dm3 (1 dm3 = 1 L) di soluzione. a. CS = mS V 1 kg 103 g = = 1 g dm − 3 = 1 g L−1 b. conc. unitaria = 3 3 3 1m 10 dm Questo tipo di concentrazione è anche quantificato usando altre unità di misura, soprattutto kg dm-3 o g cm-3. 182 183 3. Frazione molare (x) - Rappresenta il rapporto tra il numero di moli di un componente e il numero totale di moli presenti nel sistema. Le frazioni molari di una soluzione costituita da un solvente e da un solo soluto sono: a. per il soluto: xs = ns ns + nS b. per il solvente: xS = nS ns + nS La frazione molare è un numero necessariamente compreso tra 0 e 1 e la somma delle frazioni molari di una soluzione è uguale all’unità; per esempio: xs + xs = ns nS n + nS + = s =1 ns + nS ns + nS ns + nS 4. Molalità di un soluto (ms) - Rappresenta il rapporto tra il numero di moli di soluto, ns, e la massa di solvente, mS (espressa in kg), in cui sono disciolte. Pertanto, la molalità di una soluzione corrisponde al numero di moli di soluto disciolte in un chilogrammo di solvente puro. a. mS = ns mS (in kg ) b. conc. molale unitaria = 1 mole = 1 mole kg-1 = 1 m 1 kg L’unità di misura della molalità è moli kg-1, ma come simbolo di questa unità si usa spesso la lettera m minuscola, la quale è pertanto sinonimo di mole kg-1. 5. Concentrazione molare o molarità di un soluto (Cs = [soluto]) - E’ data dal rapporto tra il numero di moli di soluto, ns, e il volume V (espresso in dm3 = L) di soluzione in cui è disciolto. Pertanto la molarità di una soluzione corrisponde al numero di moli di soluto sciolte in un dm3 (1 dm3 = 1 L) di soluzione. a. Cs = [soluto] = ns V b. conc. molare unitaria = 1 mole = 1 mole dm-3 o 1 mole L-1 = 1 M 3 1 dm L’unità di misura della molarità è mole dm-3, ma come simbolo si usa spesso la lettera M maiuscola, la quale pertanto è sinonimo di mole dm-3 (o mole L-1). Per indicare che la concentrazione di una specie chimica è espressa in mole dm-3 convenzionalmente si usa anche scrivere la formula del soluto racchiusa tra 183 184 parentesi quadre. Per esempio, le scritture [Na2SO4] o [Cl-] indicano che le concentrazioni di Na2SO4 e di Cl- sono espresse in moli dm-3 (o moli L-1). Soluzioni ideali - Esistono delle soluzioni per le quali la relazione tra pressione di vapore saturo e composizione della soluzione è molto semplice. Queste soluzioni sono dette soluzioni ideali. Le soluzioni ideali possiedono alcune proprietà, chiamate proprietà colligative, che dipendono esclusivamente dalla concentrazione del soluto (molecole o ioni) contenute nel particolare solvente, e non dalla loro natura. Le proprietà colligative di cui ci occuperemo sono l’abbassamento relativo della pressione di vapore della soluzione, l’innalzamento ebullioscopico o innalzamento della temperatura di ebollizione, l’abbassamento crioscopico o abbassamento della temperatura di congelamento, e la pressione osmotica. Pressione di vapore delle soluzioni. Legge di Raoult Consideriamo due liquidi A e B miscibili tra loro in tutti i rapporti e tali da dare soluzioni ideali. Se li mescoliamo otteniamo una soluzione la cui pressione di vapore, P, è data dalla somma delle pressioni parziali, PA e PB, dei vapori dei due componenti liquidi che formano la soluzione. Queste pressioni parziali di vapore non sono quelle dei due liquidi puri, PA ° e PB ° , ma più basse. Ciò accade perché a seguito del mescolamento le concentrazioni delle molecole di A e di B sono state diluite e sono quantificate dalle frazioni molari xA e xB. Ciò comporta che il numero di molecole sia di A sia di B che in un dato intervallo di tempo e a parità di temperatura può passare dalla fase condensata alla fase vapore diminuisce proporzionalmente con la frazione molare del relativo componente. Il risultato netto è che in condizioni di equilibrio la pressione parziale di vapore di ciascun componente di una soluzione ideale è uguale al prodotto della frazione molare, x, con la quale questo è contenuto nella soluzione per la pressione di vapore saturo del componente puro, P°, misurata alla stessa temperatura: a) PA = xA PA ° b) PB = xB PB ° Se si applica la legge di Dalton al vapore in equilibrio con la soluzione si ottiene la pressione di vapore, P, della soluzione: P = PA + PB = xA PA ° + xB PB ° Questa equazione descrive la legge di Raoult per miscele ideali di due componenti. Tale legge può essere estesa a soluzioni ideali di più componenti e formulata affermando che la pressione di vapore saturo di una soluzione ideale è uguale alla 184 185 somma dei prodotti delle pressioni di vapore saturo dei componenti puri per le frazioni molari con cui essi sono presenti nella soluzione: P = PA + PB + PC + …… = xAPA° + xBPB° + xCPC° Innalzamento ebullioscopico e abbassamento crioscopico E’ noto che la presenza di un soluto non volatile in una soluzione fa abbassare la pressione di vapore della soluzione stessa. Ciò si verifica a tutte le temperature dato che l’abbassamento in questione dipende dalla composizione della soluzione. Ne segue che in un diagramma P-T la curva della pressione di vapore della soluzione è situata invariabilmente sotto quella del solvente puro e tanto più sotto quanto più alta è la frazione molare di soluto. Innalzamento ebullioscopico Ricordiamo che la temperatura di ebollizione di un sistema liquido è raggiunta quando la pressione di vapore uguaglia la pressione esterna (per ipotesi 1 atm). Da ciò segue che alla temperatura di ebollizione del solvente puro, teb, una soluzione contenente un soluto non volatile non bolle ancora perché la sua pressione di vapore è inferiore a quella esterna. Perché la soluzione bolla occorre innalzare la temperatura fino a che la sua pressione di vapore raggiunge la pressione esterna. L’aumento della temperatura richiesto per fare bollire la soluzione, ∆teb, è chiamato innalzamento ebullioscopico. L’entità di questo innalzamento è direttamente proporzionale alla frazione molare di soluto: ∆teb = K∆P = Kx(xs) Per soluzioni diluite la frazione molare di soluto è direttamente proporzionale alla sua molalità, m (xs = mxPMs·10-3), cosicché possiamo dedurre che nel caso di soluzioni ideali diluite di soluti non volatili l’innalzamento ebullioscopico è direttamente proporzionale alla molalità della soluzione: ∆teb = Kebxm La costante Keb è nota come costante ebullioscopica ed è misurata in K kg mole-1. Il suo valore dipende dal particolare solvente usato, ma è indipendente dal soluto. Misure di innalzamento ebullioscopico possono essere utilizzate per dedurre la molalità di una soluzione o la massa molare di un soluto. Infatti, nota la costante ebullioscopica del solvente è possibile ricavare da misure di ∆teb sia la molalità sia la massa molare di soluto se si conoscono le quantità di solvente e di soluto usate per preparare la soluzione. m= ∆t eb K eb 185 186 m= ns ms = mS (in kg ) PM s xmS (in kg ) PMs = ms mxmS (in kg ) Abbassamento crioscopico La dissoluzione di un soluto non volatile in un solvente ha un effetto anche sulla temperatura di congelamento. Consideriamo il caso in cui il soluto sia insolubile nel solvente allo stato solido, di modo che eventualmente sia il solvente puro che congela (solidifica). Indichiamo con tf la temperatura di congelamento del solvente puro (che coincide con la sua temperatura di fusione). Se nell’aliquota liquida di solvente in equilibrio con la fase solida sciogliamo una certa quantità di soluto non volatile, provochiamo un abbassamento della pressione di vapore del solvente, che diventa più bassa di quella del solvente puro in equilibrio di fase solido-liquido alla stessa temperatura. Ciò significa che a questa temperatura l’aliquota di solvente congelato non è più in equilibrio con la fase liquida e tende a fondere perché si trova in una condizione di instabilità regolata dalla relazione PS(solido) > PS(soluz.). Per instaurare una nuova condizione di equilibrio tra solvente nella soluzione e solvente allo stato solido occorre abbassare la temperatura fino a che le pressioni di vapore della fase solida e della soluzione diventano uguali. La temperatura alla quale ciò avviene è inferiore a quella di congelamento del solvente puro. L’abbassamento della temperatura di congelamento, ∆tcr, che si verifica in seguito all’aggiunta di soluto al solvente è detto abbassamento crioscopico. Questo è direttamente proporzionale alla frazione molare di soluto, ma per soluzioni diluite l’abbassamento crioscopico è direttamente proporzionale alla molalità della soluzione: ∆tcr = Kcrx(m) La costante Kcr è nota come costante crioscopica è misurata in K kg mole-1, come la costante ebullioscopica ha un valore che dipende dal particolare solvente usato, ma è indipendente dal soluto. Misure di abbassamento crioscopico sono utilizzate per determinare la molalità di una soluzione, e risalire da questa alla massa molare del soluto, nota che sia la massa di soluto introdotta in una definita massa di solvente. Pressione osmotica Un importante fenomeno delle soluzioni è l’osmosi. Questo è il fenomeno responsabile del passaggio netto di un solvente da una soluzione più diluita, o da un comparto contenente solvente puro, a una soluzione più concentrata, separate da una membrana 186 187 semipermeabile. Per membrana semipermeabile s’intende una membrana che è permeabile al solvente, ma non al soluto, per cui permette il libero passaggio del solo solvente. Membrane di questo tipo sono molto comuni in natura, ma sono anche sintetizzate. E’ chiamata pressione osmotica la pressione che si deve applicare a una soluzione per impedire il passaggio netto in essa del solvente quando sia separata da questo da una membrana perfettamente semipermeabile. Se alla soluzione è applicata una pressione meccanica inferiore alla pressione osmotica l’osmosi non è impedita e il solvente entra nella soluzione attraverso la membrana semipermeabile. Il fenomeno è detto osmosi diretta. D’altra parte, se la pressione meccanica applicata è superiore a quella osmotica, esce solvente dalla soluzione. Questo fenomeno è detto osmosi inversa. Nel caso di soluzioni diluite la pressione osmotica, π (pi greco), è legata alla concentrazione molare di soluto e alla temperatura assoluta dall’equazione di van’t Hoff, che ha una forma simile all’equazione di stato dei gas ideali: a) Π = Cs RT = ns RT V b) Π V = ns RT Si osservi che la pressione osmotica dipende dalla concentrazione della soluzione ma non dalla natura del soluto. Soluzioni di soluti diversi che presentino la stessa pressione osmotica sono dette isotoniche. Misure di pressione osmotica sono molto utili per calcolare le masse molari di sostanze solubili in un dato solvente. Infatti, è possibile ricavare la massa molare (e perciò anche il peso molecolare) di un soluto da misure di pressione osmotica di sue soluzioni: Π = Cs RT = PMs = ns ms RT = RT V VxPM s Cs RT Π Se si applicano a qualche caso concreto queste equazioni è possibile constatare che soluzioni anche relativamente diluite danno pressioni osmotiche facilmente misurabili. Per esempio, una soluzione 10-3 M a 25 °C ha una pressione osmotica di 2,48x103 Pa o 18,6 Torr. Per questa ragione l’osmometria si presta a misurare valori di concentrazioni molari molto basse e, per converso, a ricavare i valori di masse molari alti. Effetti della dissociazione dei soluti sulle proprietà colligative 187 188 Le leggi che regolano le proprietà colligative sono valide per soluzioni ideali, ma sono applicabili anche alle soluzioni reali, purché molto diluite. Ciò è però vero solo se i soluti sono sostanze molecolari che conservano la loro natura quando sono poste in soluzione. In caso contrario le soluzioni possono presentare valori delle grandezze colligative molto diversi da quelli che sarebbero previsti. In particolare ciò accade quando il soluto è un composto ionico, o comunque una sostanza che in soluzione si dissocia. Occorre infatti, rendersi conto che in questi casi il numero effettivo di moli di particelle presenti in soluzione è superiore a quello delle moli di soluto introdotto. Per esempio, una mole di NaCl dà una soluzione che contiene di fatto due moli di ioni (1 mole di Na+ e 1 mole di Cl-), una mole di Ca(NO3)2 dà una soluzione che contiene tre moli di ioni (1 mole di Ca2+ e 2 moli di NO3-), dato che queste sostanze, che peraltro appartengono alla classe dei solidi ionici, in soluzione sono in forma ionica. In altri casi il soluto può essere dissociato solo in parte. Per esempio, l’acido acetico, CH3COOH, in soluzioni non molto diluite è dissociato solo in parte, nel modo descritto dalla seguente equazione (la molecola di acqua non deve essere computata perché è una semplice molecola di solvente): H+ + CH3COO- CH3COOH Le sostanze che in soluzione si trovano totalmente o parzialmente in forma ionica sono dette elettroliti. Orbene, se si tiene presente che le proprietà colligative non dipendono dalla natura delle particelle presenti in una soluzione, ma solo dalla loro concentrazione (frazione molare, molalità, molarità) possiamo capire che soluzioni di elettroliti presentano valori delle grandezze colligative più alti di quelli teoricamente attesi. Per esaminare la questione, tenendo anche conto che in soluzione un elettrolita può essere dissociato solo parzialmente, conviene fare uso del grado di dissociazione, α, che rappresenta il rapporto tra il numero di moli che si sono dissociate, x, e quello delle moli presenti prima della dissociazione, n0: α= x n0 Si indica con ntot il numero di moli di individui chimici (diversi dal solvente) effettivamente presenti nella soluzione, e con n0 le moli di sostanza che sono state introdotte nella soluzione. Supponendo che il generico soluto AaBb in soluzione sia in qualche misura dissociato nei suoi costituenti. Se si indica con x il numero di moli di soluto che si sono dissociate a equilibrio raggiunto e con ν il numero di particelle che si formano in seguito alla dissociazione di una specie chimica AaBb (ν = a + b), il numero totale di moli di individui chimici presenti nella soluzione, ntot, è: 188 189 −−−−> a A + b B AaBb I n0 -- -- ∆ -x ax bx F n0 – x ax bx F n0 – n0α an0α bn0α ntot = (n0 - n0α) + an0α + bn0α= n0 - n0α + ν n0α = n0[1 + (ν – 1)α] Si indica con Πteor il valore teoricamente previsto in assenza di dissociazione e con Πsper quello che è misurato. Se si utilizza l’equazione di van’t Hoff si ottiene: Π sper = ntot RT RT [1 + (ν − 1)α ] = n0 V V Π sper = Π teor [1 + (ν − 1)α ] Se si sostituisce il termine 1 + (ν – 1)α con il simbolo i, che prende il nome di coefficiente di van’t Hoff, la precedente può essere riformulata: i = 1 + (ν – 1)α a) Π sper = Π teor [1 + (ν − 1)α ] = Π teor x (i ) b) Π sper = 1 + (ν − 1) = i Π teor Relazioni del tutto simili a queste si ottengono per le altre grandezze colligative. Per esempio: tcr(sper) = ∆tcr(teor)[1 + (ν – 1)α] = ∆tcr(teor)xi ∆t cr(sper) ∆t cr(teor) = [1 + (ν – 1)α] = i ∆teb(sper) = ∆teb(teor)[1 + (ν – 1)α] = ∆teb(teor)xi ∆t eb(sper) ∆t eb(teor) = [1 + (ν – 1)α] = i Si osservi che il coefficiente di van’t Hoff rappresenta il numero per il quale deve essere moltiplicato il valore teorico di una grandezza colligativa per ottenere il valore sperimentale. 189 190 Esercizio 1 Domanda (a) mH3PO4 % di H3PO4 = msoluz x100 msoluz = mH3PO4 % di H3PO 4 x100 = 25,0 g x100 = 29,4 g 85,0 Domanda (b) Possiamo calcolare la massa di H3PO4 necessaria per preparare 1 kg di soluzione al 10,0%, dedurre poi la massa di soluzione all’85,0% che la contiene e ricavare il volume in cui è contenuta utilizzando la densità. mH3PO4 = msoluz = d= (% di H3PO4 ) ⋅ msoluz 10,0x1,00 kg = = 0,100 kg 100 100 mH3PO4 % di H3PO4 ⋅ 100 = 0,100 kg x100 = 0,1176 kg = 117,6 g 85,0 msoluz V V msoluz 117,6 g = = 69,8 cm3 −3 d 1,685 g cm Esercizio 2 Domanda (a) Un modo generale per rispondere al quesito è quello di ricavare la relazione che lega la concentrazione in g dm-3 alla percentuale in massa e alla densità. mHNO3 = msoluz = dxV c (HNO3) = mHNO3 V = (% di HNO3 )xdxV 100 xV = (% di HNO3 )xmsoluz = (% di HNO3 )xdxV 100 100 6,30 x1032 g dm −3 = 65,0 g dm-3 100 Domanda (b) c (HNO3) = mHNO3 V = 10,0 g = 65,0 g dm-3 V V= 10,0 g = 0,154 dm3 = 154 cm3 -3 65,0 g dm Esercizio 3 Domanda (a) La somma delle frazioni molari dei componenti presenti in una soluzione è uguale a 1. xH2O + xC2H5OH = 1 xH2O = 1− xC2H5OH = 1 – 0,347 = 0,653 Domanda (b) Utilizziamo la relazione che lega la frazione molare alle moli dei componenti presenti in soluzione. 190 191 xC2H5OH = 0,347 = nH2O = nC2H5OH nC2H5OH + nH2O = 0,100 moli 0,100 moli + nH2O (0,100 − 0,347x0,100) moli 0,347 = 0,188 mC2H5OH = nC2H5OH xPMC2H5OH = 0,100 (moli) x 46,07 (g mole-1) = 4,607 g mH2O = nH2O xPMH2O = 0,188 (moli)x18,015 (g mole-1) = 3,387 g msoluz = mC2H5OH + mH2O = 4,607 g + 3,387 g = 7,99 g Domanda (c) E’ stato calcolato che 7,99 g di soluzione contengono 4,607 g di etanolo. Pertanto: % di C2H5OH = mC2H5OH msoluz x100 = 4,607 g x100 = 57,7 7,99 g % di H2O = 100 - % di C2H5OH = 100 – 57,7 = 42,3 Esercizio 4 Domanda (a) La soluzione contiene 70,0 g di HClO4 in 30,0 g di acqua. Pertanto: mHClO4 molalità = mH 2O = nHClO4 mH 2O (in kg ) = 70,0 g 100,46 g mole −1 = = 23,2 moli kg-1 −3 (in kg ) 30,0 x10 kg PMHClO4 mH 2O molalità = 23,2 m Domanda (b) Se utilizziamo la molalità appena calcolata possiamo dedurre la massa di acqua in una soluzione contenente 0,100 moli di HClO4 {0,100 (moli)x100,46 (g mole-1) = 10,046 g} mHClO4 = nHClO4 mH2O = 23,2 moli kg-1 mH2O = nHClO4 mHClO4 = 0,100 moli = 4,31x10-3 kg = 4,31 g −1 23,2 moli kg La massa di soluzione è: msoluz = mHClO4 + mH2O = 10,046 g + 4,31 g = 14,36 g Esercizio 5 Possiamo dedurre innanzitutto il numero di moli di NaNO3 occorrenti per preparare 0,250 L = 0,250 dm3 di soluzione e poi, calcolata la massa molare di NaNO3 (85,00 g mole-1), ricavare la massa richiesta. CNaNO3 = nNaNO3 V nNaNO3 = CNaNO3 xV = 0,100 (moli dm3)x0,250 dm3 = 2,50x10-2 moli 191 192 mNaNO3 = nNaNO3 xPMNaNO3 = 2,50x10-2 (moli)x85,0 g mole-1 = 2,12 g Esercizio 6 Domanda (a) Se utilizziamo la densità della soluzione e la percentuale ponderale di HNO3, è possibile rispondere al quesito in diversi modi. In particolare, è possibile ricavare la massa di acido nitrico contenuta in 1 dm3 di soluzione (ossia in 1383 g) e da questa il numero di moli: la molarità è data dal rapporto tra le moli di HNO3 e il volume in cui sono contenute (1 dm3). mHNO3 = nHNO3 = CHNO3 = (% di HNO3 )x1383 g 65,0x1383 g = = 899 g 100 100 mHNO3 PM HNO3 nHNO3 V = = 899 g = 14,27 moli 63,015 g mole −1 14,27 moli = 14,27 moli dm-3 = 14,27 M -3 1,00 dm Molalità – In soluzione sono contenuti 65,0 g di HNO3 (1,032 moli) in 35,0 g di acqua (35,0x10-3 kg). mHNO3 = nHNO3 mH2O = 1,032 moli = 29,5 moli kg = 29,5 m 35,0x10 - 3 kg Domanda (b) Il volume di soluzione che contiene 0,150 moli di HNO3 può essere ottenuto utilizzando la molarità, che è già stata calcolata. CHNO3 = nHNO3 V V= nHNO3 CHNO3 = 0,150 moli = 1,05x10-2 dm3 = 10,5 cm3 −3 14,27 moli dm Domanda (c) Il quesito può essere affrontato in più modi. A titolo di esempio, il numero totale di moli di acido nitrico nei due volumi che sono mescolati deve essere uguale a quello contenuto nella soluzione finale. Se ricordiamo la relazione n = CxV, e indichiamo con V1 il volume richiesto e con V2 il volume della soluzione più diluita, ricaviamo: C1xV1 + C2xV2 = C(V1 + V2) 14,27 (mol dm-3)·V1 + 0,400 (mol dm-3)x1,00 (dm3) = 1,00 (mol dm-3)x(V1 + 1,00 dm3) (14,27 – 1,00)x(mol dm-3)xV1 = (1,00 – 0,400) moli V1 = 0,600 moli = 4,52x10-2 dm3 = 45,2 cm3 -3 13,27 moli dm 192 193 Esercizio 7 Domanda (a) La definizione di molalità è già stata data, quindi è possibile rispondere immediatamente alla domanda. m= 0,245 moli = 0,07 m 3,5 kg Domanda (b) Per aggiunta di 1500 g di acqua, che corrispondono a 1,5 kg, il peso del solvente sarà 5,0 kg mentre rimarranno inalterate le moli di NaOH. m= 0,245 moli = 0,049 m 5,0 kg Esercizio 8 Domanda (a) E’ noto che la temperatura di ebollizione dell’acqua pura a 1 atm è di 100,00 °C. Per rispondere al quesito occorre ricavare il valore dell’innalzamento ebullioscopico, ∆teb, dopo avere calcolato la molalità della soluzione. Essendo la soluzione al 2% in peso di urea vuol dire che considerando 100 g di soluzione 98 g sono di solvente e due di urea. Pertanto: molalità = m = nCO (NH2 )2 mH2O = mCO (NH2 )2 PMCO (NH2 )2 xmH2O = 2,0 g = 0,34 moli kg-1 −1 −3 60,06 g mole x 98,0 x10 kg ( ) ∆teb = Kebxm = 0,513 (K kg mole-1)x0,340 (moli kg-1) = 0,174°C teb = t°eb + ∆Teb = (100,0 + 0,174)°C = 100,174 °C Domanda (b) Calcoliamo la molalità della nuova soluzione (∆teb = 0,080 °C = 0,080 K). m= ∆t eb 0,080 K = = 0,156 moli kg-1 −1 K eb 0,513 K kg mole Le moli di urea contenute in un chilogrammo della soluzione iniziale, ossia in 0,980 kg di acqua sono: nCO (NH2 )2 = mxmH2O = 0,34 (moli kg-1)x0,98 (kg) = 0,333 moli Calcoliamo la massa di acqua necessaria per ottenere con queste moli una molalità di 0,156 moli kg-1: mH2O = nCO (NH2 )2 m = 0,333 moli = 2,14 kg 0,156 moli kg −1 Pertanto, la massa di acqua da aggiungere a 1 kg di soluzione iniziale è: 193 194 mH2O (da aggiungere ) = mH2O (totale ) − mH2O (iniziale ) = (2,14 – 0,980) kg = 1,16 kg Esercizio 9 Domanda (a) La costante ebullioscopica può essere ottenuta previo calcolo della molalità della soluzione che produce l’innalzamento ebullioscopico osservato (∆teb = teb - t°eb = (78,75 78,29) °C = 0,46 °C = 0,46 K). nC10H16O = mC10H16O PMC10H16O = 4,50 g = 2,956x10-2 moli −1 152,24 g mole mC2H5OH = dxV = 0,7893 (g cm-3)x100 (cm3) = 78,93 g = 78,93x10-3 kg m= nC10H16O mC2H5OH Keb = = 2,956 x10 −2 moli = 0,375 moli kg-1 −3 78,93 x10 kg ∆t eb 0,46 K = = 1,23 K kg mole-1 −1 m 0,375 moli kg Domanda (b) Per primo si deve calcolare la molalità della soluzione e da questa risalire al numero di moli di soluto sciolto in 200 cm3 = 0,1579 kg di etanolo. m= ∆t eb 0,224 K = = 0,182 moli kg-1 −1 K eb 1,23 K kg mole ns = mx mC2H 5OH = 0,182 (moli kg-1)x0,1579 (kg) = 2,87x10-2 moli ns = ms PM s PMs = ms 9,85 g = = 343 g mole-1 −2 ns 2,87 x10 moli Domanda (c) Le moli di soluto e di solvente che compongono la soluzione sono: nC2H 5OH = ns = 2,87x10-2 moli mC2H 5OH PMC2H 5OH = 157,86 g = 3,423 moli 46,07 g mole −1 ns 2,87 x10 −2 moli = = 8,31x10-3 Pertanto: xs = −2 ns + nC2H 5OH 2,87 x10 + 3,423 moli ( ) Esercizio 10 L’acqua pura congela a 0,0 °C. Per ricavare la temperatura di congelamento della soluzione occorre calcolare l’abbassamento crioscopico, usando la molalità della soluzione e la costante crioscopica dell’acqua. 194 195 m= nC2H 5OH mH 2O = mC2H 5OH PMC2H 5OH xmH 2O = 10,0 g = 2,17 moli kg-1 46,07 (g)x0,100 (kg) ∆Tcr = Kcr (H2O)xm = 1,86 (K kg mole-1)x2,17 (moli kg-1) = 4,0 K = 4,0°C tf = t°f – ∆tcr = (0,00 – 4,0)°C = -4,0°C Esercizio 11 I dati forniti dal testo consentono di ricavare la molalità della soluzione e da questa la massa molare della sostanza. ∆t cr = K cr (H 2O ) x m m= ∆t cr K cr (H 2O ) = 0,432 K = 0,232 moli kg-1 −1 1,86 K kg mole Si osservi che 2,45 g di sostanza sono sciolti in (100,00 - 2,45) g = 97,45 g = 97,45x10-3 kg di acqua. m= ns ms = mH 2O PM s xmH 2O PMs = ms 2,45 g = = 108 g mole-1 −1 −3 mxmH 2O 0,232 moli kg x 97,45 x10 (kg ) ( ) Esercizio 12 Domanda (a) E’ possibile dedurre la costante crioscopica direttamente dalla molalità e dall’abbassamento crioscopico: m= nC10H8 mC10H16O K cr (C10H16O ) = = mC10H8 PMC10H8 xmC10H16O = 1,870 g = 0,292 moli kg-1 −1 −3 128,17 g mole x50,0 x10 (kg ) ( ) ∆t cr 11,0 K = = 37,7 K kg mole-1 −1 m 0,292 moli kg Domanda (b) La molalità della soluzione è: m = ∆t cr K cr (C10H16O ) = 13,6 K = 0,361 moli kg-1 −1 37,7 K kg mole Nota la molalità, utilizzando i dati forniti dall’esercizio, si calcola la massa molare e il peso molecolare della sostanza incognita: m= ns mC10H16O = ms PM s xmC10H16O 195 196 ms 64,2 x10 −3 g = = 178 g mole-1 −1 mxmC10H16O 0,361 moli kg x1,00 (kg ) PMs = ( ) Esercizio 13 Domanda (a) Calcoliamo la molarità applicando l’equazione π = CRT. π = 5,3 Torr = C= π = RT 5,3 Torr = 6,97x10-3 atm −1 760 Torr atm 6,97 x10 −3 atm = 2,9x10-4 moli dm-3 (M) −1 −1 0,08206 L atm mole K x 293,15 (K ) ( ) Domanda (b) Si utilizza la relazione che lega la massa di sostanza di peso molecolare PM alla molarità: C= ns ms = V PM s g mole −1 xV ( PMs = ) ms 1,0 = = 6,9x104 g mole-1 −1 −4 −3 2,9 x10 x 50,0 x10 CxV g mole ( ) Esercizio 14 Domanda (a) Calcoliamo innanzitutto la molarità della soluzione, e poi applichiamo l’equazione per il calcolo di π: mCO (NH 2 )2 = C= C= [% di CO(NH 2 )2 ]xmsoluz = [% di CO(NH 2 )2 ]xdxV nCO (NH 2 )2 V 100 = 100 mCO (NH 2 )2 PMCO (NH 2 )2 xV [% di CO(NH 2 )2 ]xdxV 100xPMCO(NH2 )2 xV ( ) 1,95 x 0,803 g cm −3 = = 0,261 moli L-1 −1 100 x 60,06 g mole ( ) π = CRT = 0,261 (moli L-1)x0,08206 (L atm K-1 mole-1)x298,15 (K) = 6,4 atm Domanda (b) π T = CRT1 1 πT 2 T2 = πT 1 T1 π T = CRT2 2 πT = 2 πT 1 T1 xT2 196 197 π 323,15 = 6,4 (atm )x 323,15 (K ) = 6,9 atm 298,15 (K ) Domanda (c) Si osservi che due soluzioni di sostanze non dissociate sono isotoniche alla stessa temperatura quando hanno la medesima molarità. Pertanto: Cs = ns ms C = = s = CCO (NH 2 )2 V VxPM s PM s PMs = Cs CCO (NH 2 )2 = 47,0 g dm −3 = 180 g mole-1 0,261 moli dm −3 Esercizio 15 Domanda (a) La temperatura di fusione (e di congelamento) dell’acqua pura è 0,0°C. Si ricava l’abbassamento crioscopico atteso, tenendo conto del coefficiente di van’t Hoff. Nel caso in esame il coefficiente di van’t Hoff vale tre perché il cloruro di calcio è un elettrolita forte che si dissocia: CaCl2 −−−> Ca2+(aq) + 2 Cl-(aq) ∆tcr = Kcrxmxi ∆tcr = K cr (H 2O ) ∆tcr = 1,86 (K kg mole-1)x mCaCl 2 PMCaCl 2 xmH 2O xi 20,0 g x 3 = 10,0 K 110,99 g mole −1 x 0,100 (kg ) ( ) Pertanto: tf = 0,0 - 10,0 °C = -10,0°C Domanda (b) Nel contesto di questo esercizio l’acido solforico è considerato un elettrolita forte, cioè completamente dissociato. H2SO4(aq) + 2 H2O(l) −−−> 2 H3O+(aq) + SO42-(aq) Quindi il coefficiente di van’t Hoff è uguale a 3. Se si tiene conto sia della relazione che lega la molarità alla concentrazione in massa (Cs = cS/PM) sia del coefficiente di van’t Hoff si ricava: π = CH 2SO4 xRxTxi = π= ( ) mH 2SO4 xRxT PM H 2SO4 ( x3 ) 10,05 g L−1 x 0,08206 L atm mole −1 K −1 x 293,15 (K ) = 7,39 atm 98,08 g mole −1 Domanda (c) Il solfato di alluminio in soluzione acquosa si dissocia secondo l’equazione: Al 2 (SO 4) 3(aq) −−−> 2 Al 3+ (aq) + 3 SO 42- (aq) 197 198 Quindi il coefficiente di van’t Hoff è uguale a 5. Tenendo presente che l’acqua pura bolle a 100,0°C e che 2,38 g di sale sono contenuti in (1000 - 2,38) g ≈ 997,6 g di acqua pura. Si deve notare anche che nel calcolo del coefficiente di van’t Hoff non si deve tenere conto delle 18 molecole di acqua che compaiono nella formula chimica di Al2(SO4)3.18H2O: in soluzione queste sono semplicemente molecole di solvente. ∆Teb = Kebxmxi = K eb (H 2O ) m Al 2 (SO4 )3 .18H 2O PM Al 2 (SO4 )3 .18H 2O xmH 2O ∆Teb = 0,513 (K kg mole-1) xi 2,38 g x 5 = 0,009 K 666,4 g mole −1 x 0,9976 (kg ) ( ) La temperatura di ebollizione della soluzione è: teb = 100,0 + 0,009°C = 100,009 °C Esercizio 16 Domanda (a) ∆tcr = K cr (H2O ) xmxi i= ∆t cr (H2O ) K cr (H2O ) xm = 0,279 K =3 1,86 K kg mole x 5,0 x10 − 2 moli kg −1 ( −1 ) ( ) Domanda (b) Si procede come al punto precedente, tenendo presente che non si conosce la molalità, ma la soluzione contiene 2,50 g di soluto di PM noto ogni (100 - 2,5) g = 97,5x10-3 kg di solvente. ∆teb = K eb (H2O ) xmxi i= 0,170 K = K eb (H2O ) ( ) ms xi PM s xmH2O 0,170 (K )x 378 g mole −1 x 97,5 x10 −3 (kg ) = 4,89 0,513 k kg mole −1 x 2,50 g ( ) Domanda (c) π = CxRxTxi i= 3,50 x10 −2 i= π CxRxT 1,65 atm = 1,99 moli L x0,08206 L atm K −1 mole −1 x 288,15 (K ) ( −1 ) ( ) Esercizio 17 Per ottenere il grado di dissociazione è necessario calcolare il coefficiente di van’t Hoff, al quale è legato il grado di dissociazione {i = 1 + (ν – 1)α}. 198 199 CCH3COOH = mCCl3COOH PMCCl3COOH xV = 6,10 g = 0,149 moli L-1 −1 163,39 g mole x 0,250 (L ) ( ) π = CCCl3COOH xRxTxi i= π CCCl 3COOH xRxT 6,08 atm = 1,67 0,149 moli L x 0,08206 L atm moli −1 K −1 x 298,15 (K ) = ( −1 ) ( ) Da questo dato è possibile ricavare il grado di dissociazione dell’acido: i = 1 + (ν – 1)α 1,67 = 1 + (2 – 1)α α = 0,67 Esercizio 18 Le considerazioni generali su questo tipo di problema sono già state fatte negli esercizi precedenti. Domanda (a) Una soluzione al 5,85% in peso vuol dire che in cento grammi di soluzione sono contenuti 5,85 g di composto. Quindi m (Na2CO3) = 25,0x 5,85 = 1,46 g 100 Domanda (b) Indicando con x i grammi di soluzione che contengono 1,25 g di Na2CO3 si ha: 1,25 = x 5,85 100 x= 1,25 x100 = 21,36 g 5,85 Domanda (c) PM (Na2CO3) = 2xPANa + PAC + 3xPAO PM (Na2CO3) = 2x22,989 g mole-1 + 12,011 g mole-1 + 3x15,999 g mole-1 PM (Na2CO3) = 105,968 g mole-1 Grammi di Na2CO3 corrispondenti a 5,0x10-3 moli: m (Na2CO3) = 5,0x10-3 molix105,968 g mole-1 = 0,53 g Seguendo le indicazioni della domanda (b) si ha: 0,53 =x 5,85 100 x= 0,53 x100 = 9,05 g 5,85 Esercizio 19 Domanda (a) 100 mL di soluzione pesano: 199 200 m (soluzione) = 100 mLx1,179 g mL-1 = 117,9 g m (HCl) = 117,9 gx 36 = 42,444 g 100 PM (HCl) = PAH + PACl = 1,008 g mole-1 + 35,453 g mole-1 = 36,461 g mole-1 n (HCl) = 42,444 g = 1,164 moli 36,461 g mole −1 Domanda (b) Per rispondere a questa domanda è possibile seguire parte del procedimento adottato per la risposta (a). Indicando con x i grammi di soluzione di HCl che contengono 14,7 g di HCl si ha: 14,7 = x 36 100 V (soluzione HCl) = x = 14,7 100 = 40,83 g 36 40,83 g g soluzione = = 34,63 mL d 1,179 g mL−1 Esercizio 20 In seguito all’aggiunta di NaOH solida il peso della soluzione sarà dato dal peso dell’acqua (100 g) più quello di x g di NaOH necessari per ottenere una soluzione al 15% in peso. Con queste premesse la quantità di NaOH da aggiungere si otterrà risolvendo la seguente equazione: x x100 = 15 100 + x x = 17,6 g Esercizio 21 Per calcolare i dati richiesti dall’esercizio è necessario conoscere le moli e le masse delle diverse sostanze. PM (H2O) = 2xPAH + PAO = 2x1,008 g mole-1 + 15,999 g mole-1 = 18,015 g mole-1 n (H2O) = 3,5 kgx1000 g kg −1 = 194,28 moli 18,015 g mole −1 n (H2O) = 250 g = 13,88 moli 18,015 g mole −1 PM (HCl) = PAH + PACl = 1,008 g mole-1 + 35,453 g mole-1 = 36,461 g mole-1 m (HCl) = 0,2 molix36,461 g mole-1 = 7,29 g Domanda (a) m (HCl) = 0,2 moli = 0,8 250 gx10 −3 kg g −1 200 201 m (H2O) = 13,88 moli = 55,52 250 gx10 −3 kg g −1 Σmoli = 13,88 moli + 0,2 moli = 14,08 moli x (HCl) = 0,2 moli = 0,014 14,08 moli x (H2O) = 13,88 moli = 0,986 14,08 moli massa totale = 7,29 g + 250 g = 257,29 g % (HCl) = 7,29 g x100 = 2,83% 257,29 g % (H2O) = 250,0 g x100 = 97,17% 257,29 g Domanda (b) 0,65 moli = 0,186 3,5 kg m (C2H5OH) = m (H2O) = 194,28 moli = 55,50 3,5 kg Σmoli = 194,28 moli + 0,65 moli = 194,93 moli x (C2H5OH) = x (H2O) = 0,65 moli = 0,003 194,93 moli 194,28 moli = 0,997 194,93 moli PM (C2H5OH) = 2xPAC + 6xPAH + PAO PM (C2H5OH) = 2x12,011 g mole-1 + 6x1,008 g mole-1 + 15,999 g mole-1 = 46,069 g mole-1 m (C2H5OH) = 0,65 molix46,069 g mole-1 = 29,94 g massa totale = 29,94 g + 3500 g = 3529,94 g %(C2H5OH) = %(H2O) = 29,94 g x100 = 0,85% 3529,94 g 3500 g x100 = 99,15% 3529,94 g Esercizio 22 Tramite il valore della pressione osmotica è possibile calcolare la molarità della soluzione di KNO3. Nel fare il calcolo bisogna ricordare che il nitrato di potassio è un elettrolita forte che si dissocia: KNO3(aq) −−−> K+(aq) + NO3-(aq) e che per questo elettrolita ν = 2. π = CxRxTxi C= π RxTxi = 120 atm = 2,45 moli L-1 −1 −1 0,08206 L atm K mole x 298,15 Kx 2 201 202 Dalla misura dell’innalzamento ebullioscopico è possibile calcolare la molalità della soluzione; anche in questo caso bisogna tenere conto della dissociazione elettrolitica del sale. ∆Teb = Kebxmxi m= 3K ∆Teb = = 2,92 moli kg-1 −1 K eb xi 0,513 K kg mole x 2 I grammi di KNO3 contenuti in un litro della soluzione 2,45 M sono: m (KNO3) = 2,45 moli L-1x 101 g mole-1 = 247,45 g L-1 I grammi di KNO3 per chilogrammo di sovente della soluzione 2,92 molale sono: m (KNO3) = 2,92 moli x 101 g mole-1 = 294,92 g kg-1 Quest’ultima quantità di KNO3 è contenuta in un volume di soluzione pari a: V= 294,92 g = 1,19 L 247,45 g L−1 Ricordando che la densità si ottiene dividendo il peso della soluzione per il volume della soluzione stessa si ha: Peso soluzione = 1000 g (solvente) + 294,92 g (sale) = 1294,92 d= 1294,92 g m = = 1,09 g mL-1 −1 V 1,19 Lx1000 mL L Esercizio 23 Tenendo presente le definizioni di frazione molare, che è un rapporto fra moli, e di molalità, anch’essa un rapporto, è possibile risolvere l’esercizio ipotizzando che la soluzione contenga una mole di CH3OH e calcolare di conseguenza quante moli d’acqua dovranno essere presenti per avere una frazione molare di CH3OH pari a 0,329. x (CH3OH) = n(CH 3OH ) n (CH 3OH ) = n(totali ) n(CH 3OH ) + n(H 2O ) 0,329 = 1 1 + n(H 2O ) n (H2O) = 2,04 m (H2O) = 2,04 molixPM (H2O) g mole-1 = 2,04 molix18,015 g mole-1 = 36,75 g m= 1 mole = 27,21 36,75gx10 − 3 kg g −1 Esercizio 24 PM (C6H12O6) = 6xPAC g mole-1 + 12xPAH g mole-1+ 6xPAO g mole-1 PM (C6H12O6) = 6x12,011 g mole-1 + 12x1,008 g mole-1+ 6x15,999 g mole-1 PM (C6H12O6) = 180,156 g mole-1 202 203 n (C6H12O6) = M (C6H12O6) = 5g = 0,028 180,156 g mole −1 moli 0,028 moli = = 0,011 V 2,5 L Esercizio 25 PM (K2CrO4) = 2xPAK g mole-1 + PACr g mole-1 + 4xPAO g mole-1 PM (K2CrO4) = 2x39,102 g mole-1 + 51,996 g mole-1 + 4x15,999 g mole-1 PM (K2CrO4) = 194,196 g mole-1 In 500 mL di soluzione di K2CrO4 sono contenute: M= moli VL moli = MxVL = 0,100 moli L-1x0,5 L = 0,05 moli m (K2CrO4) = 0,05 molixPM (K2CrO4) g mole-1 = 0,05 molix194,196 g mole-1 m (K2CrO4) = 9,71 g Esercizio 26 Le moli di HCl contenute in 500 mL di soluzione 0,100 M sono: M= moli VL moli = MxVL = 0,100 moli L-1x0,5 L = 0,05 moli I mL di soluzione di HCl 1,200 M necessari si ottengono: 0,05 moli = 1,2 moli L-1x VL VL = 0,05 moli = 0,04 L 1,25 moli L−1 Pari a 40 mL Esercizio 27 Domanda (a) Poiché la molarità di una soluzione sono le moli di una certa sostanza contenute in un litro di soluzione è conveniente considerare un litro di soluzione di HCl, questa pesa: d= g V m (soluzione) = dxV = 1,18 g cm-3x 1000 cm3 = 1180 g m (HCl) = 1180 g x 37 = 436,6 g 100 PM (HCl) = PAH + PACl = 1,00 g mole-1 + 35,453 g mole-1 = 36,461 g mole-1 n (HCl) = 436,6 g = 11,97 36,461 g mole −1 203 204 Quindi la soluzione è M = 11,97 Domanda (b) Per rispondere a questa domanda è possibile usufruire della definizione di molarità. M= moli VL moli = MxVL 0,2 moli = 11,97 moli litro-1x VL litri VL = 0,2 moli = 1,67x10-2 L −1 11,97 moli litro mL (HCl) = 1,67x10-2 L x 1000 mL L-1 = 16,7 mL Esercizio 28 Domanda (a) Si indica con x i L della soluzione di H2SO4 0,100 M che devono essere aggiunti alla soluzione 0,500 M di H2SO4 in modo da ottenere una soluzione 0,200 M di H2SO4. Nell’impostare il problema bisogna ricordare che il volume finale della soluzione sarà uguale a quello iniziale più quello aggiunto e che le moli di H2SO4 presenti nella soluzione finale sono la somma di quelle aggiunte e di quelle presenti nei 50 mL di H2SO4 0,500 M. n (H2SO4) in 0,050 L 0,500 M = 0,500x0,05 = 0,025 n (H2SO4) in x L 0,100 M = 0,100x(x) = 0,1x Ricordando la definizione di M (moli/L) si ottiene: M= moli L 0,2 = 0,025 + 0,1x 50 x10 −3 + x Risolvendo si ottiene: 0,150 L Domanda (b) Le considerazioni per rispondere a questa domanda sono state discusse quando è stata data la risposta alla domanda (a). Si indica con x i L di soluzione di H2SO4 0,100 M e con y quelli della soluzione 0,500 M. 0,3 = 0,1x + 0,5 y x+y Risolvendo si ottiene: x =1 y Esercizio 29 Le definizioni di molarità e molalità sono già state discusse nell’introduzione di questo capitolo e negli esercizi precedenti è quindi possibile risolvere il problema senza commentare i vari passaggi. Domanda (a) 204 205 1 L di soluzione di H2SO4 pesa: 1 dm-3x1,219 kg dm-3 = 1,219 kg m (H2SO4) = 1,219x0,3 = 0,366 kg PM (H2SO4) = 2xPAH + PAS + 4xPAO PM (H2SO4) = 2x1,008 g mole-1 + 32,064 g mole-1 + 4x15,999 g mole-1 = 98,076 g mole-1 n (H2SO4) = M= 0,366 kgx1000 g kg −1 = 3,73 moli 98,768 g mole −1 moli 3,73 = = 3,73 M VL 1L massa di H2O in un litro di soluzione di H2SO4: massa soluzione – massa H2SO4 massa H2O = 1,219 – 0,366 = 0,853 kg m= 3,73 moli = 4,37 0,853 kg Domanda (b) Applicando la definizione di molarità si ha: 1 moli = 3,73 moli L-1xVL moli = MxV VL = 1 = 0,268 L 0,373 Volume = 268 mL Esercizio 30 In questo caso è necessario bilanciare la reazione che avviene tra HCl e NaOH. NaOH + HCl −−−> NaCl + H2O Dalla stechiometria di reazione si deduce che una mole di HCl reagisce con una mole di NaOH. La moli di NaOH da salificare sono: n (NaOH) = 50 mL x5x10-2 moli L-1 = 2,5x10-3 moli −1 1000 mL L L (HCl) necessari: 2,5x10-3 moli = 0,125 moli L-1xVL VL = 2,5 x10 −3 moli 0,02 L 0,125 moli L−1 V = 20 mL Esercizio 31 Dalla stechiometria di reazione è evidente che una mole di BaCrO4 corrisponde a una mole di ione bario che a sua volta corrisponde a una mole di BaCl2. PM (BaCrO4) = POBa + PACr + 4xPAO PM (BaCrO4) = 137,34 g mole-1 + 51,996 g mole-1 + 4x15,999 g mole-1 = 253,332 g mole-1 205 206 n (BaCrO4) = 0,485 g = 1,91x10-3 moli 253,332 g mole −1 1,91x10 −3 moli M (BaCl2) = = 0,038 0,050 L Esercizio 32 Domanda (a) Per rispondere a questa domanda si possono adottare diversi procedimenti, quello che sarà adottato prevede di calcolare quante moli di H2SO4 sono contenute in un mL di H2SO4 concentrato e poi mettere in relazione questo dato con le moli di H2SO4 contenute in 250 mL di soluzione. 1 mL di H2SO4 concentrato pesa: 1 mLx1,84 g mL-1 = 1,84 g m (H2SO4) in 1 mL di soluzione: 1,84x0,98 = 1,80 g PM (H2SO4) = 2xPAH + PAS + 4xPAO PM (H2SO4) = 2x1,008 g mole-1 + 32,064 g mole-1 + 4x15,999 g mole-1 = 98,076 g mole-1 n (H2SO4) = 1,80 g = 0,018 moli 98,076 g mole −1 n (H2SO4) in 250 mL = 0,25 moli L-1x0,25 L = 0,0625 moli mL (H2SO4) concentrato = 0,0625 moli = 3,47 mL. 0,018 moli mL−1 Domanda (b) Per rispondere a questa domanda è necessario bilanciare la reazione tra Ba(OH)2 e H2SO4. Ba(OH)2 + H2SO4 −−−> BaSO4 + 2 H2O Dalla stechiometria di reazione risulta che una mole di Ba(OH)2 reagisce con una mole di H2SO4; è quindi possibile mettere in relazione le moli delle due sostanze. PM (Ba(OH)2.8H2O) = PABa + 10xPAO + 18xPAH PM (Ba(OH)2.8H2O) = 137,34 g mole-1 + 10x15,999 g mole-1 + 18x1,008 g mole-1 PM (Ba(OH)2.8H2O) = 315,474 g mole-1 n (Ba(OH)2.8H2O) = 2,0 g = 6,34x10-3 moli −1 315,474 g mole mL di H2SO4 0,250 M sono: 6,34x10-3 moli = 0,250 moli L-1xVL VL = 6,34 x10 −3 moli = 0,0253 L 0,250 moli L−1 206 207 mL (H2SO4) = 0,0253 Lx1000 mL L-1 = 25,3 mL Esercizio 33 Le premesse per risolvere questo problema sono state fatte nell’introduzione generale di questo capitolo. Domanda (a) ∆teb = Kebxm ∆t = 80,27 – 80,09 = 0,16°C 0,16 K = 2,64 K kg mole-1xm m= 0,16 K = 0,06 2,64 K kg mole −1 Domanda (b) Per rispondere a questa domanda è necessario ricordare la definizione di molalità ovvero le moli di soluto per kg di puro solvente. 50 mL di benzene pesano = 50 mLx0,8765 g mL-1 = 43,825 g m= n moli kg solvente 0,06 = n = 2,63x10-3 moli n 43,825 gx10 −3 kg g −1 PM sostanza incognita = mmassa 0,387 g = = 147,15 g mole-1 nmoli 2,63 moli Esercizio 34 Tutte le considerazioni per risolvere questo tipo di problema sono state fatte nelle premesse generali. Considerando 100 g di soluzione: 97 grammi sono di acqua e 3 di urea. PM (CO(NH2)2) = PAC + PAO + 2xPAN + 4xPAH PM (CO(NH2)2) = 12,011 g mole-1 + 15,999 g mole-1 + 2x14,007 g mole-1 + 4x1,008 g mole-1 PM (CO(NH2)2) = 60,06 g mole-1 n (CO(NH2)2) = 3g = 0,05 moli 60,06 g mole −1 m (CO(NH2)2) = 0,05 moli = 0,515 97gx10 − 3 kg g −1 ∆Teb = Kebxm = 0,513 K kg mole-1x0,515 moli kg-1 = 0,264 K Ricordando che l’acqua bolle a 100°C la temperatura di ebollizione di questa soluzione è: teb = 100,0°C + 0,264°C = 100,264 °C 207 208 Esercizio 35 Domanda (a) Adoperando la relazione che lega il ∆Teb con la molalità della soluzione ∆Teb = Kebxm si può calcolare il valore di m. 0,176 K = 1,23 K kg mole-1xm moli kg-1 m= 0,176K = 0,143 moli kg-1 −1 1,23 K kg mole Domanda (b) La definizione di molalità è moli di soluto per kg di puro solvente. 0,143 = n= n 250gx10 −3 kg g −1 g PM n = 0,143 moli kg-1x250x10-3 kg = 0,0357 PM = g 6,45 g = = 180,7 g mole-1 n 0,0357 mole Domanda (c) La frazione molare di un componente una soluzione è data dal rapporto tra le moli di quel componente e le moli totali. PM (C2H5OH) = 2xPAC + 6xPAH + PAO PM (C2H5OH) = 2x12,011 g mole-1 + 6x1,008 g mole-1 + 15,999 g mole-1 = 46,069 g mole-1 n= 250 g = 5,42 moli 46,069 g mole −1 Σmoli = 0,0357 + 5,42 = 5,46 moli x= 0,0357 moli = 6,53x10-3 5,46 moli Esercizio 36 In questo caso non è data la costante ebullioscopica dell’etanolo che si può calcolare con i dati riportati nel testo. ∆teb = 78,54 – 78,29 = 0,25 K 0,25 K = Kebx 0,200 moli kg-1 Keb = 0,25 K = 1,25 K kg mole-1 −1 0,200 moli kg Considerando 100 g di soluzione questi contengono 6,25 g di glucosio mentre il peso dell’etanolo puro è: 100 g – 6,25 g = 92,75 g PM (C6H12O6) = 6xPAC + 12xPAH + 6xPAO PM (C6H12O6) = 6x12,011 g mole-1 + 12x1,008 g mole-1 + 6x15,999 g mole-1 208 209 PM (C6H12O6) = 180,156 g mole-1 n (C6H12O6) = 6,25 g = 0,035 moli 180,156 g mole −1 ∆teb = 1,25 K kg mole-1x 0,035 moli = 0,47°C 92,75 gx10 −3 kg g −1 teb = 78,29 + 0,47 = 78,76°C Esercizio 37 Per risolvere questo problema si deve applicare la relazione: ∆Tcr = Kcrxm. ∆tcr = 5,07 K kg mole-1x0,153 moli kg-1 = 0,775 K Esercizio 38 Anche per questo problema applicando la relazione che lega il ∆T con le altre variabili è possibile ottenere il valore desiderato. 0,612 g P.M . 3,4 = 37,8 15gx10 − 3 kg g −1 P.M. = 37,8 x 0,612 = 453 g mole-1 −3 15 x10 x 3,4 Esercizio 39 Il glicerolo è una sostanza solubile in acqua che non si dissocia. PM (C3H5(OH)3) = 3xPAC + 8xPAH + 3xPAO PM (C3H5(OH)3) = 3x12,011 g mole-1 + 8x1,00 g mole-1 + 3x15,999 g mole-1 PM (C3H5(OH)3) = 92,067 g mole-1 Un kg di soluzione contiene 125 g di glicerolo, quindi il peso dell’acqua è: 1000 – 125 = 875 g. n (C3H5(OH)3) = 125 g = 1,358 moli 92,067 g mole −1 m (C3H5(OH)3) = 1,358 moli = 1,552 0,875 kg ∆tcr = 1,552 moli kg-1x1,86 K kg mole-1 = 2,89 K Quindi questa soluzione congela a -2,89°C. Esercizio 40 E’ possibile procedere come nell’esercizio 39 indicando con x i grammi di glicol etilenico che si devono aggiungere a 2,5 kg di acqua in modo che la soluzione congeli a -15,0°C 209 210 ovvero il ∆tcr = 15,0°C. Questo composto si scioglie in acqua in tutte le proporzioni non dissociandosi. PM (C2H4(OH)2) = 2xPAC + 6xPAH + 2xPAO PM (C2H4(OH)2) = 2x12,001 g mole-1+ 6x1,008 g mole-1+ 2x15,999 g mole-1 PM (C2H4(OH)2) = 62,048 g mole-1 xg 62,048 g mole −1 m (C2H4(OH)2) = 2,5 kg xg −1 1 62,048 g mole 15 K = 1,86 K kg mole2,5 kg Risolvendo si ottiene: 1251 g Esercizio 41 La relazione che lega la pressione osmotica con le moli di una soluzione è: πV = nRT. I simboli che compaiono sono ben noti. Domanda (a) T =273,15°C + 18,0°C = 291,15K πV 0,340 atmx 0,25 dm 3 = = 0,0036 moli n= RT 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1 291,15 K PM = g 0,535 g = = 148,6 g mole-1 −1 0,0036 moli g mole Domanda (b) T = 273,15°C + 20,0°C = 293,15 K n= Patm = 7,9 Torr = 0,01 atm 760 Torr atm −1 0,01 atmx1 dm 3 = 4,32x10-4 moli 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 293,15 K PM = g 8,70 g = = 20139 g mole-1 moli 4,32 x10 − 4 moli Domanda (c) Si consideri 1000 g di soluzione che hanno un volume di 1000 cm3, perché la densità della soluzione è uno, e contiene 14,8 g di composto. T = 273,15°C + 10,0°C = 283,15 K Patm = 5,987 x10 5 Pa = 5,9 atm 1,01325 x10 5 Pa atm −1 210 211 n= 5,9 atmx1 L = 0,254 0,08206 L atm K −1 mole −1x 283,15 K PM = g 14,8 g = = 58,3 moli n 0,254 moli Esercizio 42 Tutte le sostanze in esame sono composti molecolari che non si dissociano e sono solubili nel particolare solvente. Domanda (a) In questo caso è sufficiente applicare la relazione che permette di calcolare la pressione osmotica. T = 273,16°C + 50,0°C = 323,15 K n RT V πxV = nRT π= π = MRT π = 1,432x10-2 moli L-1x0,08206 L atm K-1 mole-1x323,15 K π = 0,379 atm Ricordando che 760 Torr atm-1 π = 0,379 atmx760 Torr atm-1 = 28,8 Torr Domanda (b) PM (C12H22O11) = 12xPAC + 22xPAH + 11xPAO PM (C12H22O11) = 12x12,011 g mole-1 + 22x1,008 g mole-1 + 11x15,999 g mole-1 PM (C12H22O11) = 342,30 g mole-1 n (C12H22O11) = 2,5 g = 7,3x10-3 moli L-1 342,30 g mole −1 T = 273,15°C + 20,0°C = 293,15 K πV = nRT π= π= nRT V 7,3 x10 −3 moli L−1x0,08206 L atm K −1 mole −1x 293,16 K = 0,17 atm 1L Ricordando che 760 Torr atm-1 π = 0,17 atm x760 Torr atm-1 = 129,2 Torr Domanda (c) Si consideri un litro di soluzione. Il peso di questa soluzione è: massa (soluzione) = 1000 cm3 x0,793 g cm-3 = 793 g massa (C5H5N) = 793 g x 1,85 = 14,67 g 100 PM (C5H5N) = 5xPAC + 5xPAH + PAN 211 212 PM (C5H5N) = 5x12,011 g mole-1 + 5x1,008 g mole-1 + 14,007 g mole-1 = 79,102 g mole-1 n (C5H5N) = 14,67 g = 0,185 moli 79,102 g mole −1 T = 273,15°C + 20,0°C = 293,15 K πV = nRT π= π= nRT V 0,185 molix0,08206 L atm K −1 mole −1x 293,15 K = 4,45 atm 1L π = 4,45 atmx760 Torr atm-1 = 3382 Torr Ricordando che 760 Torr atm-1 Domanda (d) La pressione osmotica è data da tutte le sostanze presenti in soluzione; quindi, in questo caso, è necessario calcolare le moli totali quale somma delle moli di glucosio e di saccarosio. PM (C6H12O6) = 6xPAC + 12xPAH + 6xPAO PM (C6H12O6) = 6x12,011 g mole-1 + 12x1,008 g mole-1 + 6x15,999 g mole-1 PM (C6H12O6) = 180,156 g mole-1 n (C6H12O6) = 1,0 g = 5,55x10-3 moli −1 180,156 g mole n (C12H22O11) = 1,0 g = 2,92x10-3 moli −1 342,30 g mole n (totali) = 5,55x10-3 + 2,92x10-3 = 8,47x10-3 moli T = 273,15°C + 25,0°C = 298,15 K nRT 8,47 x10−3 molix0,08206 L atm K −1 mole −1x 298,15 K = = 2,07 atm π= 0,1 L V Ricordando che 760 Torr atm-1 π = 2,07 atmx760 Torr atm-1 = 1573 Torr Esercizio 43 Con i dati iniziali si calcola la concentrazione iniziale della soluzione e poi quella della soluzione diluita. Questo è il dato necessario per calcolarne la pressione osmotica. Per comodità si consideri un litro di soluzione iniziale. π= nRT V n L-1 = M = 2,43 atm = nx0,08206 L atm K −1 mole −1x 293,15 K 1L 2,43 atm = 0,10 M 0,08206 L atm K −1 mole −1x 293,15 K moli in 25,0 mL = 0,10 moli L-1x0,025 L = 2,5x10-3 moli 212 213 Queste moli saranno contenute anche nei 100 mL. T = 273,15°C + 60,0°C = 333,15 K π= nRT 2,5 x10 −3 molix 0,08206 L atm K −1 mole −1x333,15 K = = 0,68 atm 0,1 L V Esercizio 44 Con i dati relativi alla pressione osmotica si ottiene il PM del composto. Successivamente, si dovrà calcolare quante volte la formula minima, CH2O, è contenuta nella formula molecolare. T = 273,15°C + 20,0°C = 293,15 K 676 Torr 760 Torr atm −1 0,167 g x0,082 L atm K −1 mole −1x 293,15 K PM g mole −1 = 25,0 mLx10 − 3 L mL−1 Risolvendo rispetto a PM si ottiene: 180,5 g mole-1 Il PM dell’unità CH2O è: PM (CH2O) = PAC + 2xPAH + PAO = 12,011 g mole-1 + 2x1,008 g mole-1 + 15,999 g mole-1 PM (CH2O) = 30,02 g mole-1 180,5 g mole-1 = nx30,02 g mole-1 n= 180,5 g mole −1 =6 30,02 g mole −1 Formula molecolare: C6H12O6 Esercizio 45 I coefficienti di van’t Hoff sono calcolati considerando completa la dissociazione dei sali. a) Mg(ClO4)2 −−−> Mg2+ + 2 ClO4- ν=3 b) MgSO4 −−−> Mg2+ + SO42- ν=2 c) (NH4)2SO4 −−−> 2 NH4+ + SO42- ν=3 d) TiCl3 −−−> Ti3+ + 3 Cl- ν=4 e) Al2(SO4)3 −−−> 2 Al3+ + 3 SO42- ν=5 Esercizio 46 Per calcolare sia la temperatura di ebollizione sia la pressione osmotica bisogna considerare la dissociazione dei sali. Domanda (a) Soluzione (i) 213 214 NaCl −> Na+ + Cl- ν=2 Si consideri 1000 mL di soluzione che peserà 1000 grammi perché la densità della soluzione è = 1. Il peso di NaCl contenuto in 1000 mL di soluzione sarà: PM (NaCl) = PANa + PACl = 22,989 g mole-1 + 35,453 g mole-1 = 58,442 g mole-1 m (NaCl) = 1,37x10-2 moli L-1x58,442 g mole-1 = 0,8 g Il peso dell’acqua è: m (H2O) = 1000 – 0,8 = 999,2 g ∆Teb = Kebxm = 0,515 K kg mole-1 1,37 x10 −1 molix 2 = 0,014 0,9992 kg teb = 100,0°C + 0,014°C = 100,014°C Soluzione (ii) (NH4)2SO4 −−−> 2 NH4+ + SO42- ν=3 Si consideri 1000 mL di soluzione PM ((NH4)2SO4) = 2xPAN + 8xPAH + PAS + 4xPAO PM ((NH4)2SO4) = 2x14,007 g mole-1+ 8x1,008 g mole-1 + 32,064 g mole-1+ 4x15,999 g mole-1 = 132,138 g mole-1 Il peso di 1000 mL di soluzione è: m (soluzione) = 1000 cm3x1,002 g cm-3 = 1002 g m (H2O) = 1002 – 4,25 = 997,35 g 4,25 g 132,138 g mole −1 = 0,05°C ∆Teb = 0,515 K kg mole-1 997,75 g 1000 g kg −1 teb (soluzione) = 100,0°C + 0,05°C = 100,05°C Soluzione (iii) H2SO4 −−−> 2 H+ + SO42- ν=3 Si consideri un litro di soluzione; questa pesa: massa (soluzione) = 1000 cm3x1,025 g cm-3 = 1025 g m (H2SO4) = 1025x n (H2SO4) = 4 = 41 g 100 41 g = 0,42 moli 98 g mole −1 ∆teb = 0,515x3x m (H2O) = 1025 – 41 = 984 0,42 moli = 0,66°C 0,984 kg teb = 100,0°C + 0,66°C = 100,66°C 214 215 Soluzione (iv) Ce2(SO4)3 −−−> 2 Ce3+ + 3 SO42- ν=5 Considerando 500 mL di soluzione con densità pari a uno il peso sarà di 500 g. M (H2O) = 500 – 2,48 = 497,52 g PM (Ce2(SO4)3) = 2xPACe + 3xPAS + 12xPAO PM (Ce2(SO4)3) = 2x140,12 g mole-1 + 3x32,064 g mole-1 + 12x15,999 g mole-1 PM (Ce2(SO4)3) = 568,42 g mole-1 n (Ce2(SO4)3) = 2,48 g = 0,0044 moli 568,42 g mole −1 ∆teb = 0,515 K kg mole-1x 0,0044 molix 5 = 0,028°C 0,49752 kg teb = 100,0°C + 0,028°C = 100,028°C Domanda (b) Soluzione (i) π = MνRT π = 1,37x10-2 moli L-1x2x0,082 L atm K-1 mole-1 x293,15 K = 0,658 atm Soluzione (ii) 1 litro di soluzione contiene 4,25 g di solfato d’ammonio. n ((NH4)2SO4) = 4,25 g = 0,032 132,13 g mole −1 nυRT 0,032 molix 3 x 0,082 L atm K −1 mole −1x 293,15 K = = 2,30 atm π= V 1L Soluzione (iii) πV = nRTν π= nRTυ 0,41x 0,082 x 293,15 x 3 = 28,57 atm = V 1 π= nRTυ 0,044x0,082x 293,15 x5 = = 10,57 atm V 0,5 Soluzione (iv) π= nRTi V Esercizio 47 Domanda (a) Soluzione (i) TiCl3 −−−> Ti3+ + 3 Cl- ν=4 Un litro di soluzione contiene 2,35 mole di sale e pesa 1000 g. PM (TiCl4) = PATi + 3xPACl = 47,90 g mole-1 + 3x35,4563 g mole-1 = 154,26 g mole-1 m (TiCl3) = 2,35x10-2 molix154,26 g mole-1 = 3,62 g 215 216 m (H2O) = 1000 – 3,62 = 996,38 g 2,35 x10 −2 moli ∆tcr = 1,86 K kg mole x4 = 0,18°C 0,996 kg -1 tcong = -0,18°C Soluzione (ii) Mg(ClO4)2 −−−> Mg2+ + 2 ClO4- ν=3 ∆tcr = 1,86 K kg mole-1x0,01 moli kg-1x3 = 0,0568°C tcong = -0,0568°C Soluzione (iii) NaClO4 −−−> Na+ + ClO4- ν=2 PM (NaClO4) = PANa + PACl + 4xPAO PM (NaClO4) = 22,989 g mole-1 + 35,453 g mole-1 + 4x15,999 g mole-1 = 122,44 g mole-1 Un litro di soluzione pesa: 1000 cm3x1,01 g cm-3 = 1010 g massa (H2O) = 1010 – 20,45 = 989,5 g n (NaClO4) = 20,5 g = 0,167 122,44 g mole −1 ∆tcr = 1,86 K kg mole-1 0,167 moli x2 = 0,628°C 0,989 kg tcong = -0,628°C Domanda (b) T = 273,15°C + 100,0°C = 373,15 K Soluzione (i) π= nRTi 2,35 x10 −2 molix0,08206 L atmK −1 mole −1x373,15 K = x4 = 2,87 atm V 1L Ricordando che 1 atm = 1,01325x105 Pa P = 2,87 atmx1,01325x105 Pa atm-1 = 2,91x105 Pa Soluzione (ii) Una mole di sale è contenuta in un kg di puro solvente. Il peso di questa soluzione è: PM (Mg(ClO4)2) = PAMg + 2xPACl + 8xPAO PM (Mg(ClO4)2) = 24,31 g mole-1 + 2x35,453 g mole-1 + 8x15,999 g mole-1 PM (Mg(ClO4)2) = 223,2 g mole-1 m (Mg(ClO4)2) = 0,01 molix223,2 g mole-1 = 2,23 g Peso soluzione = 1000 g + 2,23 g = 1002,23 g Poiché la soluzione ha densità uguale a 1 avrà anche un volume di 1002,23 cm3. 216 217 Quindi la molarità per perclorato di magnesio è: 1x10 −2 moli ≅ 0,01 molare [Mg(ClO4)2] = 1,002 L π= nRTi 0,01 molix0,08206 L atmK −1 mole −1x373,15 K = x3 = 0,98 atm V 1L Ricordando che 1 atm = 1,01325x105 Pa P = 0,98 atmx1,01325x105 Pa atm-1 = 0,93x105 Pa Soluzione (iii) π= nRTi 0,167 molix0,08206 L atmK −1 mole −1x373,15 K = x2 = 10,22 atm V 1L Ricordando che 1 atm = 1,01325x105 Pa P = 10,22 atmx1,01325x105 Pa atm-1 = 1,035x106 Pa Esercizio 48 Na2SO4 −−−> 2 Na+ + SO42P (atm) = ν=3 59,2 Torr = 0,078 atm 760 Torr atm −1 n π =M = V RTυ πV = nRTν M= 0,078 atm = 0,001 0,08206 L atm K −1 mole −1x 293,15 Kx3 Esercizio 49 CaCl2 −−−> Ca2+ + 2 Cl- ν=3 Domanda a ∆tcr = Kcrxmxν m= 10,0 ∆t cr = = 1,79 K cr xυ 1,86 x3 Sono necessarie 1,79 moli di CaCl2 per kg di H2O. n (CaCl2)tot = 1,79 moli kg-1x2,5 kg = 4,47 moli PM (CaCl2) = PACa + 2xPACl = 40,08 g mole-1 + 2x35,453 g mole-1 = 110,98 g mole-1 m (CaCl2) = 110,98 g mole-1x4,47 moli = 496 g Domanda (b) ∆teb = Kebxmxν ∆teb = 0,513 K kg mole-1x1,79 moli kg-1x3 = 2,27°C teb = 100,0°C + 2,77°C = 102,77°C 217 218 Esercizio 50 Domanda (a) K = 273,15°C + 20,0°C = 293,15 K πV = nRTν ν= πV nRT = 2,85 x10 −3 0,274 atmx1 L =4 molix0,082 L atm K −1 mole −1x 293,15 K Domanda (b) ∆tcr = Kcrxmxν ν= n= ∆t cr K cr xm 0,159 K =2 1,86 K kg mole x 4,27 x10 − 2 mole kg −1 −1 Domanda (c) In 1000 g di soluzione sono contenuti: m (sale) = 1000x n (sale) = 3,44 = 34,4 g 100 34,4 g = 0,165 208,2 g mole −1 Il peso di acqua contenuto nei 1000 g di soluzione è: 1000 – 34,4 = 965,6 g ∆teb = Kebxmxν ν= ∆t eb = K eb xm 0,263 K 0,165 moli 0,513 K kg mole x 0,965 kg =3 −1 218 219 219 220 A Allccuunnii rriissuullttaattii ddeeggllii eesseerrcciizzii pprrooppoossttii Pensaci bene prima di proseguire Sei sicuro di avere fatto tutti gli sforzi necessari per risolvere i problemi. 220 221 Una reazione può progredire fino alla completa conversione dei reagenti nei prodotti (entro i limiti imposti dall’eventuale presenza del reagente limitante), oppure fino a raggiungere una condizione di equilibrio nella quale le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti di reazione non variano più nel tempo. Questa condizione di equilibrio si raggiunge quando il numero di moli di ciascun reagente che scompare nel decorso della reazione diretta è uguale a quello delle moli dello stesso reagente che si riformano nel medesimo tempo in seguito al decorrere della reazione inversa; in queste condizioni la concentrazione di ciascun reagente e di ciascun prodotto di reazione resta costante nel tempo. Quello che si instaura è un equilibrio dinamico e la reazione è detta reversibile. reazione diretta a A + b B +··· reazione inversa m M + n N +··· La legge che regola le condizioni di equilibrio di una reazione chimica è nota come legge d’azione di massa, o legge dell’equilibrio chimico o legge di C. M. Guldberg e P. Waage. Nella forma applicabile a reazioni che avvengono in una unica fase (sistemi omogenei) essa afferma che a temperatura e mezzo di reazione costanti, il rapporto tra il prodotto delle concentrazioni all’equilibrio delle sostanze prodotte nella reazione, elevate ai rispettivi coefficienti stechiometrici, e il prodotto delle concentrazioni all’equilibrio dei reagenti, elevate ai rispettivi coefficienti stechiometrici, è costante: [M]m [N]n ··· KC = [ A ]a [B]b ··· La legge d’azione di massa per reazioni omogenee in fase gassosa può essere formulata anche usando le pressioni parziali oppure le frazioni molari piuttosto che le concentrazioni molari. In questi casi le costanti di equilibrio sono indicate con i simboli KP o, rispettivamente, Kx. Le costanti di equilibrio KC, KP e Kx sono chiamate costanti di equilibrio stechiometriche, per distinguerle dalla costante di equilibrio termodinamica, K°, nella quale la composizione è espressa in attività. Per una reazione le forme delle costanti di equilibrio (stechiometriche) sono le seguenti: Composizione espressa in pressioni parziali KP = pMm pNn ··· pAa pBb ··· Composizione espressa in concentrazioni molari KC = [M]m [N]n ··· [ A ]a [B]b ··· Composizione espressa in frazioni molari Kx = X Mm X Nn ··· X Aa X Bb ··· Le dimensioni delle costanti KP e KC sono, rispettivamente, (atm)(m +n + ..) – (a + b + ..) e (moli dm-3)(m +n + ..) – (a + b + ..) ≡ (moli L-1)(m +n + ..) – (a + b + ..), come è facile verificare se si effettua l’analisi dimensionale delle due costanti. 221 222 Le tre costanti di equilibrio sono legate tra loro. Infatti, se si ricorda le relazioni che legano le pressioni parziali alle concentrazioni molari (legge generale dei gas) o alle frazioni molari (legge di Dalton), è possibile ricavare le relazioni: KP = KCx(RT)(m +n + ..) – (a + b + ..) ( KP = Kxx Ptot(m + n +..)− (a + b +..) ) Si noti che per (m + n +···) = (a + b +···) le costanti KP, KC e Kx sono numericamente uguali e adimensionali. Occorre qui precisare che quelle che chiamiamo costanti di equilibrio stechiometriche non sono rigorosamente delle costanti. La corretta costante di equilibrio è quella termodinamica, K°, nella quale sono usate le attività le quali riconducono all’idealità il comportamento non ideale dei sistemi reali. Le reazioni che coinvolgono più stati di aggregazione sono dette reazioni eterogenee. L’espressione della costante di equilibrio stechiometrica di una qualsiasi reazione chimica, omogenea o eterogenea, può essere costruita partendo dalla costante di equilibrio termodinamica e utilizzando le correlazioni esistenti tra l’attività e le grandezze usate per esprimere la composizione di una qualsiasi miscela. Richiamiamo queste correlazioni per sistemi che si comportino idealmente (gas e soluzioni con comportamento ideale). a) Gas. L’attività di un gas correttamente fugacità è uguale alla sua pressione parziale: ai =pi b) Solidi o liquidi puri. L’attività dei solidi e dei liquidi puri ha valore unitario: ai = fi = 1 c) Soluzioni. i) Solvente. L’attività del solvente, nel caso di soluzioni molto diluite ha valore unitario: aS = 1 ii) Soluti. L’attività di un soluto in soluzioni diluite può essere considerata uguale alla concentrazione molare di questo: aCi = Ci ≡ [i] Si tenga infine presente che se i soluti sono presenti in forma ionica, si devono usare le concentrazioni molari dei singoli ioni presenti in soluzione. Nel resto del testo, se non ne faremo esplicita menzione, supporremo che i sistemi esaminati abbiano comportamento ideale. 222 223 Consideriamo, per esempio, il caso in cui la reazione avvenga in fase gassosa. Sostituendo le attività con le pressioni parziali, con le concentrazioni molari o con le frazioni molari, possiamo ricavare in modo diretto le espressioni delle costanti KP, KC e Kx. m n K P0 = ··· pMm pNn ··· = = KP pAa pBb ··· f Aa fBb ··· fM fN aMm aNn ··· [M]m [N] n ··· K = a b = = KC aA aB ··· [ A ]a [B]b ··· 0 C K x0 = aMm aNn ··· a Aa aBb ··· = xMm x Nn ··· x Aa xBb ··· = Kx Se seguiamo lo stesso procedimento possiamo dedurre le espressioni delle costanti di equilibrio stechiometriche di qualsivoglia reazione chimica, sia omogenea sia eterogenea. A titolo di esempio ricaviamo le espressione delle costanti di equilibrio delle reazioni sotto riportate. CH3COOH(aq) + H2O(l) BaSO4(s) CH3COO-(aq) + H3O+(aq) Ba2+(aq) + SO42-(aq) 2 Ag+(aq) + 2 H2O(l) + H2S(g) (i) (ii) Ag2S(s) + 2 H3O+(aq) (iii) Nel caso della reazione (i), nella quale intervengono più specie chimiche in soluzione e acqua, che in questo caso è anche il solvente, la costante di equilibrio stechiometrica è data dalla: KC = [CH3 COO – ][H3 O + ] [CH3 COOH] Nel caso della reazione (ii), nella quale sono implicati un composto nello stato di aggregazione di solido puro e due ioni in soluzione la costante di equilibrio è data dalla: Ksp = [Ba2+][SO42-] Nel caso della reazione (iii), nella quale intervengono specie chimiche presenti in forma ionica, un gas, un solido puro e acqua, che è anche il solvente, la costante di equilibrio è data dalla. [H 3 O + ] 2 [Ag + ] 2 Per concludere, all’atto pratico nella scrittura delle costanti di equilibrio si ignorano sia il K= solvente sia le specie chimiche che nella reazione si trovano allo stato di solidi o di liquidi puri, in quanto la loro composizione è definita da un valore unitario. Infine, mettiamo in evidenza che anche se si ha a che fare con un sistema ideale le costanti di equilibrio stechiometriche coincidono con quelle termodinamiche solo 223 224 numericamente. Infatti, queste ultime sono adimensionali, mentre le costanti di equilibrio stechiometriche KP e KC hanno le dimensioni definite in precedenza (il problema non si pone nel caso della costante Kx dato che anch’essa è adimensionale). La legge d’azione di massa consente di fare previsioni quantitative sul decorso di una reazione. Immaginiamo che la generica reazione avvenga in fase omogenea, e indichiamo con CA, CB, CM e CN le concentrazioni molari delle varie sostanze presenti nella miscela prima che la reazione inizi e con x il numero di moli di A che hanno reagito per dm3 di miscela a equilibrio raggiunto (x assumerà un valore negativo se per portarsi in condizioni di equilibrio la reazione decorre con produzione delle sostanze A e B e il consumo delle sostanze M e N). Avremo: aA+ bB mM+ nN I CA CB CM CN ∆ -x F CA - x - b x a CB - + b x a m x a CM + m x a + n x a CN + n x a Pertanto le concentrazioni delle singole sostanze, una volta raggiunte le condizioni di equilibrio, sono le seguenti: [A] = CA - x; [B] = CB - b a x; [M] = CM + m a x; [N] = CN + n a x Se sostituiamo le concentrazioni [A], [B], [M] e [N] nell’espressione della costante KC otteniamo una equazione nella sola incognita x, la quale può essere calcolata, noto che sia il valore della costante KC: m KC = n [M] [N] [A ] a [ B ] b m ⎞ m⎛ n ⎞n ⎛ ⎜ CM + x ⎟ ⎜ CN + x ⎟ a ⎠ ⎝ a ⎠ =⎝ b (C A – x )a ⎛⎜CB – b x ⎞⎟ a ⎠ ⎝ L’equazione è valida anche per i casi in cui nella miscela di reazione manchi inizialmente qualcuna delle sostanze che compaiono nella stechiometria della reazione: in tal caso la loro concentrazione iniziale è nulla. Per converso, le costanti di equilibrio possono essere ricavate dalle concentrazioni molari, dalle pressioni parziali o dalle frazioni molari di reagenti e prodotti di una reazione in condizioni di equilibrio. 224 225 Esistono numerose reazioni reversibili nelle quali un composto reagisce da solo producendo altre specie chimiche (atomi, molecole o ioni). Ne sono esempi le seguenti reazioni: PCl5(g) PCl3(g) + Cl2(g) FeSCN2+ Fe3+ + SCN- Reazioni di questo tipo sono dette reazioni di dissociazione e l’ammontare della dissociazione è quantificato dal grado di dissociazione, α: a= x n0 Il grado di dissociazione di una sostanza con concentrazione (o pressione) iniziale nota può essere ricavato introducendo nell’espressione della costante di equilibrio la correlazione che intercorre tra questo e le concentrazioni (o pressioni) all’equilibrio. Per contro, noto il grado di dissociazione e le concentrazioni (o le pressioni) iniziali si può ricavare il valore della costante di equilibrio della reazione di dissociazione. Immaginiamo di avere una specie chimica A, di concentrazione iniziale C0, che dissociandosi produca le specie chimiche M e N secondo la reazione di dissociazione descritta sotto e indichiamo con x il numero di moli per dm3 di A che all’equilibrio si sono dissociate. A mM+ nN C0 0 0 ∆ -x +mx +nx F C0 – x Mx nx I Concentrazioni molari a equilibrio raggiunto: C0(1 - α), mC0α, nC0α Pertanto, le concentrazioni delle singole specie chimiche all’equilibrio sono legate al grado dissociazione e la relazione tra KC e grado di dissociazione per questa reazione è descritta dalla: [A] = C0(1 - α); [M] = mC0α; [N] = nC0α (mC0α ) (nC0α ) [M]m [N]n = [A ] C0 (1 – α) m Kc= n Richiamiamo l’attenzione sul fatto che nell’esempio illustrato è stato supposto che prima della dissociazione nel sistema fossero totalmente assenti le specie chimiche che sono prodotte dalla dissociazione. Qualora una o più di queste siano già presenti nel sistema prima della dissociazione occorre tenerne conto nella formulazione delle espressioni che descrivono le concentrazioni di equilibrio. 225 226 Nel caso dei sistemi gassosi si può usare la KP anziché la KC e utilizzare le relazioni che intercorrono tra grado di dissociazione, pressioni parziali, concentrazioni molari, frazioni molari e pressione totale di un sistema. Esercizio 1 Reazione 1: KP = Reazione 2: KP = Reazione 3: KP = PN2O xPNO2 3 PNO PH22O xPCl22 4 PHCl xPO2 PSO3 xPNO PSO2 xPNO2 Esercizio 2 [H O ][NO ] + Reazione 1: KC = Reazione 2: KC 3 [HNO2 ] − 2 [ClO ] [Cl ] = [ClO ] Reazione 3: KC = − 3 4 − − 4 3 [Cu (NH3 )4 ]2 + [Cu 2 + ][NH3 ]4 Esercizio 3 Reazione 1: KP = PCO2 PCO Reazione 2: KP = PH2 Reazione 3: KC = [Ba2+][SO42-] Reazione 4: KP = PO2 Esercizio 4 Le relazioni che intercorrono fra le costanti di equilibrio di una certa reazione bilanciata in modo diverso sono già state discusse nell’introduzione generale. Oltre alla giustificazione di tipo matematico, bisogna ricordare che queste relazioni trovano la loro giustificazione considerando la relazione che lega la variazione dell’energia di Gibbs con la costante di equilibrio: ∆G° = -RTlnK. 226 227 La reazione (2) è l’inverso della (1), quindi: KP(2) = KP(2) = 2 PNO 2 KP(2) = P xPO2 2 NO 1 0,363 1 K P (1) KP(2) = 2,75 atm-1 La reazione (3) è la (1) con tutti i coefficienti divisi per due, quindi: KP(3) = KP(3) = PNO PO12/ 2 KP(3) = PNO2 K P (1) KP(3) = 0,60 atm1/2 0,363 La reazione (4) è l’inverso della (3) e quindi si possono applicare le considerazioni fatte per la reazione (2). KP(4) = KP(4) = PNO2 KP(4) = PNO P 1/ 2 O2 1 0,60 1 K P (3 ) KP(4) = 1,66 atm-1/2 Esercizio 5 Ricordando che nell’espressione delle costanti di equilibrio stechiometriche si “omettono” i solidi e i liquidi puri, nonché il solvente (di fatto compaiono come fattori di valore unitario), mentre nel caso dei soluti si usano le concentrazioni molari è possibile scrivere le seguenti costanti di equilibrio per le reazioni (1)-(3). Reazione 1: KP = 4 PNO xPH62O 4 PNH xPO52 3 [Fe ] [I ] Reazione 2: K = [Fe ] [I ] [Mn ] Reazione 3: K = [H O ] [Cl ] 2+ 2 C 3+ 2 − 3 − 3 2+ + 4 − 2 3 Esercizio 6 Reazione 1: KP = PH22 xPO2 PH22O Al numeratore compare la pressione al cubo, mentre al denominatore compare la pressione al quadrato. Pertanto, se usiamo l’atmosfera come unità della pressione, le 227 228 dimensioni della costante di equilibrio stechiometrica sono: atm3/atm2 = atm. Di conseguenza: KP = 8,1x10-81 atm. Reazione 2: KP = PCO2 xPH 2 PCO xPH 2O Sia al numeratore sia al denominatore compare la pressione al quadrato, per cui in unità di pressione la costante di equilibrio stechiometrica è adimensionale: atm2/atm2 = 1. Di conseguenza: KP = 3,02x10-4; in questo caso: KP = KC = Kx. [Cu 2 + ] Reazione 3: K = [Cu + ] 2 Al numeratore compare la concentrazione molare, mentre al denominatore compare la concentrazione molare al quadrato. Pertanto, in unità di concentrazione molare le dimensioni della costante di equilibrio stechiometrica sono: (moli dm-3) / (moli dm-3)2 = (moli dm-3)-1. Di conseguenza: K = 1,2x106 (moli dm-3)-1 Esercizio 7 Se scriviamo le espressioni delle costanti di equilibrio delle tre reazioni constatiamo che esiste tra loro una relazione matematica: KP(1) = KP(3) = 2 PCO PO2 KP(2) = 2 PCO 2 2 PCO 2 P PO2 2 CO = Pertanto: KP(2) = KP(3) = PCO PO12/ 2 PCO2 = 2 PCO PO2 2 PCO 2 = K P (1) 1 K P (1) 1,30x10 -10 atm = 1,14x10-5 atm½ 1 = 7,7x109 atm-1 −10 1,30 x10 atm Esercizio 8 La relazione che lega la Kp con la KC di una stessa reazione è KP = KC(RT)∆ν Domanda (1) KP(1) = KC = 4 PHCl PO2 PH22O PCl22 KP (RT )∆ν KC(1) = [HCl] 4 [O 2 ] [H2O]2 [Cl2 ]2 ∆ν = 5 – 4 = 1 228 229 KC(1) = 9,26 x103 = 1,68X10-4 moli dm-3 0,08206x 673,15 Domanda (2) KC(2) = [SO3 ] [SO2 ][O2 ]1/ 2 KP(2) = ∆ν = 1 – 1,5 = -0,5 PSO3 PSO2 PO12/ 2 KP(2) = 1,69(0,08206x1273,15)-0,5 = 1,87 atm-1/2 I calcoli sono resi facili perché sono state omesse le unità di misura e queste sono state introdotte alla fine. Esercizio 9 Domanda (a) La reazione è esotermica (∆H 0 r <0 ) per cui un aumento della temperatura sposta l’equilibrio a sinistra perché la reazione inversa procede con assorbimento di energia termica. Domanda (b) L’equilibrio si sposta a destra perché la reazione diretta comporta una diminuzione del numero di moli nel sistema e di conseguenza conduce a una riduzione della pressione. Domanda (c) L’equilibrio si sposta a sinistra perché un aumento di volume farebbe diminuire la pressione e il decorso della reazione inversa fa aumentare il numero di moli nel sistema, riducendo il calo di pressione. Esercizio 10 Il testo fornisce i valori delle pressioni parziali all’equilibrio. Pertanto: KP = 2 PSO 3 2 PSO P 2 O2 2,352 (atm)2 = = 3,50 atm-1 2 2 1,37 (atm) x0,84 (atm) Esercizio 11 CO e Cl2 si formano in rapporto 1 a 1 per cui le loro concentrazioni all’equilibrio sono uguali. D’altra parte la concentrazione molare di COCl2 è uguale a quella iniziale meno l’aliquota che si è dissociata la quale, sempre in concentrazioni molari, è uguale a quella di Cl2 formatosi, dato che ogni mole di COCl2 che si dissocia produce una mole di Cl2. La concentrazione iniziale di COCl2 è: 229 230 [COCl2]0 = nCOCl 2 (0 ) V = mCOCl2 (0 ) = PM COCl2 xV 2,97 g 98,92 (g mol -1 ) ⋅ 1,00 (dm 3 ) = 3,0x10-2 moli dm-3 Le concentrazioni all’equilibrio e la KC sono: [Cl2] = 2,28x10-2 moli dm-3; [CO] = [Cl2] = 2,28x10-2 moli dm-3; [COCl2] = [COCl2]0 - [Cl2] = (3,0x10-2 - 2,28x10-2) moli dm-3 = 7,20x10-3 moli dm-3 KC = [CO][Cl2 ] 2,28x10 -2 (moli dm -3 )x 2,28x10 -2 (moli dm -3 ) = = 0,0722 moli dm-3 -3 -3 [COCl2 ] 7,20x10 moli dm Se ricordiamo la relazione KP = KC(RT)(m + n + …) – (a + b + …) segue: KP = 0,0722 (moli dm-3)x 0,08206 (dm-3 atm moli-1 K-1)x823 (K) = 4,87 atm Esercizio 12 Domanda (a) La KP è legata alle pressioni parziali all’equilibrio. Il numero di moli di CH3OH prodotte all’equilibrio è noto per cui dalla stechiometria della reazione è possibile dedurre le moli di CO e di H2 all’equilibrio, così come le pressioni parziali all’equilibrio delle tre sostanze perché sono noti il volume e la temperatura di esercizio; e con questi dati, infine, possiamo calcolare la KP. In generale: Pi = ni RT 0,08206 (dm3 atm mol -1 K -1 )x500 (K) = ni = nix4,103 atm mole-1 V 10,0 dm 3 nCH 3OH = 0,38 moli; PCH 3OH = 0,38 (moli)x4,103 (atm moli-1) = 1,559 atm nCO = n0 (CO ) − nCH 3OH = (2,00 – 0,38) moli = 1,62 moli; PCO = 1,62 (moli)x4,103 (atm moli-1) = 6,65 atm nH 2 = n0 (H 2 ) − 2nCH 3OH = (2,00 – 0,76) moli = 1,24 moli PH 2 = 1,24 (moli)x4,103 (atm moli-1) = 5,088 atm KP = PCH 3OH PCO P 2 H2 = 1,559 atm 6,65 (atm )x 5,088 (atm ) 2 2 = 9,06x10-3 atm-2 Domanda (b) La pressione totale all’equilibrio è uguale alla somma delle pressioni parziali: Ptot = PCH 3OH + PCO + PH 2 = (1,559 + 6,65 + 5,088) atm = 13,3 atm Domanda (c) Indichiamo con x le moli di CH3OH formato all’equilibrio. Avremo: nCH 3OH = x nCO = 2,00 moli - x = 1,62 moli 230 231 ntot = nCH 3OH + nCO + nH 2 = 4,00 moli -2x nH 2 = 2,00 moli – 2x Utilizziamo ora la legge di Dalton nella forma Pi = xiPtot xCH 3OH = x 4,00 mol − 2x xCO = 2,00 mol − x 4,00 mol − 2x xH2 = 2,00 mol − 2x 1,00 mol − x = 4,00 mol − 2x 2,00 mol − x PCH 3OH = PCO = 2,00 mol − x Ptot 4,00 mol − 2 x PH 2 = x 4,00 moli − 2 x 1,00 mol − x Ptot 2,00 mol − x Introducendo queste relazioni nella KP, operando alcune semplificazioni si ottiene un’equazione di secondo grado in x, la cui soluzione risponde al quesito posto. KP = PCH 2OH PCO PH22 x Ptot 4,00 moli − 2 x = = 9,06x10-3 atm-2 2 (1,00 moli - x ) P 2 2,00 moli − x Ptot 4,00 moli − 2 x (2,00 moli - x )2 tot x (2,00 moli − x ) (1,00 moli − x ) 2 = 9,06 x10 − 3 (atm ) xPtot2 = 9,06x10-3 (atm)-2x502 (atm)2 = 22,65 −2 x = nCH 3OH = 0,794 moli Si osservi che un aumento della pressione favorisce la formazione di metanolo. Per questa ragione la sintesi industriale è condotta a pressioni di 50 - 100 atm. Esercizio 13 Domanda (a) La pressione totale è uguale alla somma delle pressioni parziali. L’unica di queste non fornita dal testo è quella di NO, la quale può essere calcolata utilizzando la costante di equilibrio (si noti che la costante fornita dal testo è una KP perché ha le dimensioni espresse in atmosfere). PNO2 = 0,327 atm KP = 2 PNO PO2 2 PNO 2 PNO2 = 0,244 atm PNO = 2 PNO 2 PO2 0,37 2 (atm ) 0,364 (atm ) = 0,399 atm 0,244 (atm ) 2 KP = Ptot = PNO2 + PNO + PO2 = (0,327 + 0,399 + 0,244) atm = 0,970 atm Domanda (b) Un metodo di procedere è quello di calcolare le moli dei singoli gas all’equilibrio; da queste dedurre le correlazioni quantitative richieste per le nuove condizioni di equilibrio e, per 231 232 calcolare Ptot, inserire nella KP le pressioni parziali nella forma Pi = xiPtot, previo calcolo di xi. Moli all’equilibrio: ni = ( ) PiV Pi x1,00 dm 3 = = Pix1,59x10-2 atm-1 moli RT 0,08206 dm 3 atm mole −1 K −1 x 767 (K ) ( ) nNO2 = 0,327 (atm)x1,59x10-2 (atm-1 mole) = 5,20x10-3 moli nNO = 0,399 (atm)x1,59x10-2 (atm-1 moli) = 6,34x10-3 moli nO2 = 0,244 (atm)x1,59x10-2 (atm-1 moli) = 3,88x10-3 moli ii) Moli presenti nelle nuove condizioni di equilibrio (tenendo conto che 1 mole di NO2 che si dissocia produce 1 mole di NO e 0,5 moli di O2): nNO2 = 5,20 x10 −3 moli = 2,60x10-3 moli 2 nNO = 6,34x10-3 moli + 5,20 x10 −3 moli = 8,94x10-3 moli 2 nO2 = 3,88x10-3 moli + 5,20 x10 −3 moli = 5,18x10-3 moli 4 ntot = nNO2 + nNO + nO2 = (2,60x10-3 + 8,94x10-3 + 5,18x10-3) moli = 1,67x10-2 moli Pressioni parziali all’equilibrio: Pi = xiPtot = PNO2 = PO2 2,60 x10 −3 moli Ptot = 0,156Ptot 1,67 x10 − 2 moli ni Ptot ntot PNO = 8,94 x10 −3 moli Ptot = 0,535xPtot 1,67 x10 − 2 moli 5,18 x10 −3 moli = Ptot = 0,310xPtot 1,67 x10 − 2 moli KP = 2 PNO PO2 2 PNO 2 0,535 2 xPtot2 x 0,310 xPtot = = 3,65xPtot 0,156 2 xPtot2 0,364 atm = 3,65xPtot Ptot = 9,97x10-2 atm Esercizio 14 Domanda (a) L’equilibrio in esame si riferisce a un processo eterogeneo e quindi l’espressione della costante di equilibrio non deve considerare il carbone che è un solido. KP = 2 PCO PCO2 KC = [CO]2 [CO2 ] 232 233 I dati iniziali di equilibrio si riferiscono alla temperatura di 700°C, è quindi possibile calcolare immediatamente la costante di equilibrio. Per ottenere questo valore è possibile procedere in diversi modi. Uno è quello di calcolare il valore della KC e poi metterlo in relazione con la KP. [CO] = 0,100 moli/ 2,0 L = 0,05 moli L-1 KC = (0,05)2 (moli L−1 )2 −1 0,100 moli L KP = KC(RT)∆ν [CO2] = 0,200 moli/ 2,0 L = 0,100 moli L-1 ∆ν = 2 – 1 = 1 = 0,025 moli L-1 KP = 0,025 moli L-1(0,08206 dm3 atm K-1 mole-1)x973,15 K = 2,14 atm Domanda (b) Per rispondere a questa domanda è sufficiente mettere in relazione le moli di C che si sono formate con le specie presenti all’equilibrio. Osservando la stechiometria di reazione è evidente che una mole di C fa scomparire due moli di CO e forma una mole di CO2. Quindi le moli presenti all’equilibrio alla temperatura di 600°C sono: n (CO2) = 0,200 + 0,040 = 0,240 n (CO) = 0,100 – 0,080 = 0,020 -1 [CO] = 0,0200 moli/ 2,0 L = 0,0100 moli L KC = (0,0100)2 (moli L−1 )2 −1 0,120 moli L [CO2] = 0,240 moli/ 2,0 L = 0,120 moli L-1 = 8,33x10-4 moli L-1 KP = KC(RT)∆ν ∆ν = 2 – 1 = 1 KP = 8,33x10-4 moli L-1(0,08206 dm3 atm K-1 mole-1)x873,15 K = 0,06 atm Esercizio 15 Domanda (a) Indichiamo con x le moli di PCl5 che si sono formate all’equilibrio. Se teniamo conto della stechiometria della reazione e del volume del reattore possiamo scrivere le concentrazioni di equilibrio in funzione di x, le quali, introdotte nell’espressione della costante di equilibrio, consentono di calcolare il valore di x. [PCl5] = [Cl2] = x 2,00 dm 3 [PCl3] = 0,100 moli − x 2,00 dm 3 0,300 moli − x 2,00 dm −3 x [PCl 5 ] = 2,00 dm 3 = 13,5 (moli dm-3)-1 KC = [PCl 3 ][Cl 2 ] 0,100 moli - x x 0,300 moli − x 2,00 dm 3 2,00 dm 3 233 234 x = nPCl 5 = 6,17x10-2 moli Domanda (b) mPCl 5 = 6,17x10-2 (moli)x208,24 (g mole-1) = 12,85 g mA = nAxPMA mPCl 3 = (0,100 - 6,17x10-2) (moli)x137,33 (g mole-1) = 5,26 g nCl 2 = (0,300 – 6,17x10-2) (moli)x70,906 (g mole-1) = 16,90 g Domanda (c) Il quesito richiede che all’equilibrio le moli di PCl5 siano (6,17x10-2 + 0,20x6,17x10-2) moli = 7,404x10-2 moli. D’altra parte, a seguito della formazione di PCl5 è stato consumato lo stesso numero di moli di Cl2 e di PCl3. Se indichiamo con x le moli di PCl3 da aggiungere, segue che le nuove concentrazioni di equilibrio sono: [PCl5] = 7,404x10 −2 moli = 3,702 moli dm3 3 2,00 dm [PCl3] = x + 0,100 moli − 7,404x10 −2 moli x + 2,596 x10 −2 moli = 2,00 dm 3 2,00 dm − 3 [Cl2] = KC = 0,300 moli − 7,404 x10 −2 moli = 0,113 moli dm-3 3 2,00 dm [PCl5 ] = [PCl3 ][Cl 2 ] 3,702x10 −2 moli dm −3 = 13,5 (moli dm-3)-1 -2 x + 2,596x10 moli 0,113 moli dm − 3 2,00 dm 3 x = nPCl5 = 2,26x10-2 moli m (PCl5) da aggiungere = nPCl5 xPMx(PCl5) = 2,26x10-2xmoli)x137,33 (g mole-1) = 3,10 g Esercizio 16 La costante di equilibrio è adimensionale, ∆ν = 0, per cui è indifferente usare le pressioni parziali, le concentrazioni molari o le frazioni molari. All’equilibrio il grado di dissociazione α è 0,232. Usiamo le frazioni molari, anche perché non conosciamo il volume del reattore. nHI = n0(1 – α) nH2 = nI2 = ntot = n0 xHI = x H 2 = xI 2 = n0α α = 2n0 2 Kx = Kp = KC = ( )= x H 2 xI 2 2 xHI n0α 2 n0 (1 − α ) = 1- α n0 α2 0,2322 = = 2,28x10-2 2 2 4(1 − α ) 4(1 − 0,232) 234 235 Esercizio 17 Domanda (a) Il testo non riporta il volume del reattore; ciò nonostante l’esercizio è risolvibile perché nei calcoli che saranno svolti il volume si semplifica. Indichiamo con α il grado di dissociazione e deduciamo la relazione esistente tra il numero di moli iniziali, n0, e quello delle moli all’equilibrio, ntot. nNO2 = n0 (1 – α) nO2 = n0 nNO = n0α α ⎛ α⎞ ntot = n0 ⎜ 1 + ⎟ 2⎠ ⎝ 2 ntot α = 1+ 2 n0 Dai dati del testo è possibile ricavare il valore del rapporto tra le moli totali all’equilibrio e quello delle moli prima della dissociazione: n0 = PV 1,136 (atm )xV = RT Rx 413 (K ) ntot = 2,60 (atm )xV ntot 2,60 x 413 Rx 767 (K ) = = = 1,232 1,136 (atm )xV 1,136 x 767 n0 Rx 413 (K ) 1+ α 2 PV 2,60 (atm )xV = RT Rx 767 (K ) = 1,232 α = 0,464 Domanda (b) Per ricavare la KP, noti la pressione totale e il grado di dissociazione, possiamo porre le pressioni parziali in funzione della frazione molare (Pi = xiPtot). ⎛ α⎞ ntot = n0 ⎜ 1 + ⎟ 2⎠ ⎝ nNO2 = n0 (1 – α) nNO = n0α nO2 = n0 xi = α 2 ni ntot xNO2 = xNO = n0 (1 − α ) 1 − 0,464 = 0,435 = ⎛ α ⎞ 1 + 0,232 n0 ⎜ 1 + ⎟ 2⎠ ⎝ 0,464 n0 (1 − α ) = 0,377 = ⎛ α ⎞ 1 + 0,232 n0 ⎜ 1 + ⎟ 2⎠ ⎝ PNO2 = xNO2 (Ptot ) = 0,435x2,60 atm = 1,13 atm PNO = xNO (Ptot ) = 0,377x2,60 atm = 0,98 atm 235 236 xO2 = 0,464 n0 (1 − α ) = 0,188 PO2 = xO2 (Ptot ) = 0,188x2,60 atm = 0,49 atm = ⎛ α ⎞ 2(1 + 0,232) 2n0 ⎜ 1 + ⎟ 2⎠ ⎝ Domanda (c) KP = 2 PNO PO2 2 PNO 2 0,982 (atm ) x0,49 (atm ) = 0,37 atm 2 1,13 2 (atm ) 2 = Esercizio 18 Domanda (a) La costante di equilibrio è una KC, poiché le sue dimensioni sono definite in concentrazioni molari. Indichiamo con n0 le moli iniziali di fosgene e con α il suo grado di dissociazione. Le moli e le concentrazioni molari delle tre sostanze all’equilibrio sono: n (COCl2) = n0(1 – α) [COCl2] = nCO = n0α [CO] = n(Cl2) = n0α [Cl2] = n0 (1 − α ) V n0α V n0α V n0α n0α x 2 [ CO ][Cl 2 ] V V = n0α = KC = = 1,52x10-2 moli dm-3 [COCl 2 ] n0 1 − (α ) (1 − α )V V Inserendo nell’equazione sopra riportata il valore di V (10,0 dm3) e risolvendo rispetto ad α si ottiene: α = 0,218 Domanda (b) [COCl2] = [CO] = n0 (1 − α ) V = 2,50 (moli)x(1 − 0,218) = 0,1955 moli dm-3 10,0 dm3 n0α 2,50 (mol)x0,218 = 0,0545 moli dm-3 = 10,0 dm3 V [Cl2] = [CO] = 0,0545 moli dm-3 Per le pressioni parziali vale la seguente equazione: Pi = [i]RT = [i]x0,08206 (dm-3 atm mole-1 K-1)x1073,15 (K) = [i]x88,06 (dm3 atm mole-1) PCOCl2 = 0,195 (moli dm-3)x88,06 (dm3 atm mole-1) = 17,2 atm PCO = 0,0545 (mol dm-3)x88,06 (dm3 atm moli-1) = 4,80 atm P (Cl2) = P (CO) = 4,80 atm. 236 237 Esercizio 19 La reazione (3) è il risultato della sequenza della reazione (1) (della quale occorrono moltiplicare per 3 i coefficienti stechiometrici) e della reazione (2): 3 ClO- + 3 Cl- + 3 H2O 3 Cl2(g) + 6 OH3 ClOClO3- + 2 Cl––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 3 Cl2(g) + 6 OHClO3- + 5 Cl- + 3 H2O K(a) K(b) (a) (b) K (3) 3 [ClO − ]3 [Cl − ]3 ⎛ [ClO − ][Cl − ] ⎞ ⎟⎟ = K 13 = (3,2x1018)3 = 3,28x1055 K(a) = = ⎜⎜ − 6 − 2 [OH ] ⎠ ⎝ [OH ] [ClO ][Cl ] = K = 1,8x10 K = [ClO ] [ClO ] [Cl ] x [ClO ][Cl ] = [ClO ][Cl ] K xK = [ClO ] [OH ] [OH ] [ClO ][Cl ] = 3,28x10 x1,8x10 = 5,9x10 K= [OH ] − 2 − 3 (b) − 3 (a) (b) 19 2 − 3 − 3 − 3 − 6 − 2 − 5 − 3 − 3 =K − 6 − 5 − 3 55 19 74 − 6 Esercizio 20 La relazione che intercorre tra la KP e la KC di una reazione è KP = KC(RT)∆ν dove con ∆ν si indica la differenza tra la somma dei coefficienti dei prodotti e quella dei reagenti. Per la reazione: PCl3 + Cl2 −−−> PCl5 ∆ν = 1 – 2 = -1 K = 273,15 + 250,0 = 523,15 K 0,652 = KC(0,082x523,15)-1 KC = 0,652 (0,082 x 523,15) −1 = 27,96 (moli L-1)-1 Per la reazione: H2 + I2 −−−> 2 HI ∆ν = 2 – 2 = 0 In questo caso i valori numerici della KP e della KC coincidono e sono adimensionali. KP ≡ KC = 54,1 Per la reazione: CH4 + H2O −−−> CO + 3 H2 ∆ν = 4 – 2 = 2 K = 273,15 + 1000 = 1273,15 K KP = KC(RT)∆ν KC = 25,1 = KC(0,082x1273,15)2 25,1 (0,082 x1273,15) 2 = 2,3x10-3 (moli L-1)2 237 238 Esercizio 21 Per risolvere questo esercizio bisogna ricordare la relazione KP = KC(RT)∆ν dove i diversi termini sono già stati illustrati nell’esercizio precedente. Per la reazione: SO2Cl2 −−−> SO2 + Cl2 ∆ν = 2 – 1 = 1 T = 273,15 + 25,0 = 298,15 K KP = 1,33x10-5x0,082x298,15 = 3,25x10-4 atm Per la reazione: N2 + 3 H2 −−−> 2 NH3 ∆ν = 2 – 4 = -2 T = 273,15 + 450 = 723,15 K KP = 0,201x(0,082x723,15)-2 = 5,7x10-5 Esercizio 22 Le considerazioni di come si può risolvere questo esercizio sono state fatte negli esercizi precedenti. Quando si calcola il valore di ∆ν, per sistemi eterogenei, non si devono considerare i solidi nei confronti delle sostanze in fase gassosa o in soluzione così come vanno trascurate le sostanze solide o in soluzione nei confronti dei liquidi. Per la reazione: CaCO3(s) −−−> CaO(s) + CO2(g) KC = KP (RT ) ∆υ = ∆ν = 1 4,5 = 0,045 moli L-1 0,082 x1200 Per la reazione: 2 NaHCO3(s) −−−> Na2CO3(s) + CO2(g) + H2O(g) ∆ν = 2 T = 273,15 + 125,0 = 398,15 K KC = 0,25 (0,082 x 398,15) 2 = 2,3x10-4 (moli L-1)2 Esercizio 23 Il principio di Le Chatelier non né altro che il principio di azione e reazione della fisica adattato a processi chimici. Processo: 2 SO2(g) + O2(g) −−−> 2 SO3(g) ∆H°r = -197,8 kJ Per un processo esotermico (∆H°r negativo) un aumento di temperatura provoca uno spostamento dell’equilibrio verso sinistra questo perché, in seguito alla variazione di temperatura, diminuisce il valore della costante di equilibrio. 238 239 Un aumento di pressione per un processo che avviene con una diminuzione del numero di moli nella trasformazione reagenti prodotti provoca uno spostamento verso destra della reazione. Per questa reazione (∆ν < 0) un aumento del volume provoca lo spostamento della reazione verso sinistra. Processo: SO2Cl2(g) −−−> SO2(g) + Cl2(g) ∆H°r = 64,2 kJ Per un processo endotermico un aumento della temperatura provoca uno spostamento dell’equilibrio verso i prodotti questo perché, la variazione di temperatura, provoca un aumento del valore della costante di equilibrio. Un aumento di pressione per un processo che avviene con un aumento del numero di moli nella trasformazione reagenti prodotti provoca uno spostamento verso sinistra della reazione. Per questa reazione (∆ν > 0) un aumento del volume provoca lo spostamento della reazione verso destra. Processo: CO(g) + H2O(g) −−−> CO2(g) + H2(g) ∆H°r = -41,2 kJ Per un processo esotermico (∆H°r negativo) un aumento di temperatura provoca uno spostamento dell’equilibrio verso sinistra questo perché diminuisce il valore della costante di equilibrio. Per questa reazione (∆ν = 0) la variazione della pressione o del volume non provocano alcuna variazione della posizione dell’equilibrio. Esercizio 24 Domanda (a) Per dedurre il verso di una reazione bisogna confrontare il valore del quoziente reazione (Q) con quello della costante di equilibrio. [PCl5] = 0,100 moli = 0,05 moli dm-3 3 2,0 dm [PCl3] = 0,100 moli = 0,05 moli dm-3 3 2,0 dm [Cl2] = QC = 0,100 moli = 0,05 moli dm-3 3 2,0 dm [PCl 3 ][Cl 2 ] = 0,05 x 0,05 [PCl 5 ] 0,05 = 0,05 moli dm-3 In questo caso KC > QC quindi il verso spontaneo della reazione sarà da sinistra verso destra. Domanda (b) 239 240 Per rispondere a questa domanda si costruisce la tabella delle concentrazioni all’equilibrio, si indica con x le moli di PCl5 che devono reagire por portare il sistema all’equilibrio. PCl5 I −−−> PCl3 + 0,05 Cl2 0,05 0,05 ∆ -x X x F 0,05 – x 0,05 + x 0,05 + x Le condizioni finali dovranno soddisfare la costante d’equilibrio, KC = [PCl 3 ][Cl 2 ] [PCl 5 ] 7,44x10-2 = (0,05 + x )x (0,05 + x ) (0,05 − x ) Risolvendo si ottiene: x = 6,7x10-3 moli dm-3 [PCl3] = [Cl2] = 0,05 + 6,7x10-3 = 0,0567 moli dm-3 [PCl5] = 0,05 – 6,7x10-3 = 0,0433 moli dm-3 Le pressioni parziali si possono calcolare moltiplicando le diverse frazioni molari per la pressione totale. Σmoli = moli (PCl3) + moli (Cl2) + moli (PCl5) = 0,0567 + 0,0567 + 0,0433 = 0,1567 moli T = 273,15 + 300,00 = 573,15 K Ptot = Σ moli xRxT 0,1567 molix 0,08206 L atm K −1mole −1x 573,15 K = = 7,37 atm V 1L x (Cl2) = x (PCl3) = 0,0567 = 0,36 0,1567 x(PCl5) = 0,0433 = 0,28 0,1567 P (Cl2) = P (PCl3) = 0,36x7,37 atm = 2,65 atm P (PCl5) = 0,28x7,37 atm = 2,07 atm Esercizio 25 Le pressioni riportate sono quelle di equilibrio ed è quindi possibile usare questi valori per calcolare il valore della KP. KP = 2 PNH 3 PN2 P 3 H2 = (2,84 x10 ) −2 2 (3,27)x (2,54) 3 = 1,5x10-5 atm-2 La relazione che la KP con la KC è KP = KC(RT)∆ν. Nel caso in esame ∆ν = 2 – 1 – 3 = -2 T = 273,15 + 500,0 = 773,15 K 240 241 KC = KP = (RT ) ∆υ 1,5 x10 −5 (0,08206 x 773,15 ) −2 = 0,06 (moli L-1)-2 Esercizio 26 Domanda (a) Dal testo del problema considerando la stechiometria di reazione è immediato trovare le pressioni parziali di tutte le specie all’equilibrio. P (H2O) = P (CH4) = 8,54 atm, questo perché si parte da una miscela che contiene lo stesso numero di moli di CO e H2O che vuol dire anche le stesse pressioni parziali. A reazione avvenuta le pressioni parziali saranno identiche perché la reazione consumano una mole di H2O per mole di CO. P (H2) = 3xP (CO) = 3x2,87 atm = 8,61 atm Questo perché le moli di CO e H2, a reazione avvenuta, stanno nel rapporto 1:3; c’è una proporzionalità diretta fra numero di moli a pressione esercitata dalle sostanze. CH4(g) + H2O(g) KP = PCO PH3 2 PCH 4 PH 2O CO(g) + 3H2(g) 2,87(8,61) = = 25,12 atm2 8,54 x 8,54 3 Domanda (b) La pressione totale sarà la somma delle pressioni parziali della specie all’equilibrio. Ptot = P (CH4) + P (H2O) + P (CO) + P (H2) Ptot = (8,54 + 8,54 + 2,87 + 8,61 ) atm = 28,56 atm Esercizio 27 Prima di risolvere l’esercizio bisogna notare che per questa reazione ∆ν = 0; il valore della KC coincide con quello della KP. E’ possibile calcolare il valore della KC anche se non è noto il volume del recipiente di reazione perché questo si eliminerebbe quando si calcola il rapporto prodotti-reagenti. Si calcolano le moli all’equilibrio. CO(g) + H2O(g) CO2(g) + H2(g) I 5 5 ∆ -3,76 -3,76 3,76 3,76 Eq -1,24 -1,24 3,76 3,76 241 242 Ovviamente all’equilibrio le moli di CO sono uguali a quelle di H2O; le moli di CO2 di H2 che si formano, numericamente uguali, sono date dalla differenza fra le moli iniziali di CO e quelle rimaste. KC = KP = K = 3,76 x 3,76 = 9,19 1,24 x1,24 Esercizio 28 L’esercizio non richiede di calcolare una particolare K perché per la reazione in esame ∆ν = 0 e quindi i valori numerici delle costanti di equilibrio KP e KC numericamente coincidono. Dai dati del problema è possibile calcolare le moli all’equilibrio. H2(g) + I2(g) 2 HI(g) I 0,1 0,1 -- ∆ -0,08 -0,08 0,16 Eq 0,02 0,02 0,16 K= (0,160 )2 (0,02)2 = 64 Esercizio 29 In questo esercizio ∆ν = 1; le costanti KP e KC sono numericamente diverse, Domanda (a) Si calcolano le moli presenti all’equilibrio. 2 NOBr(g) 2 NO(g) + Br2(g) I 9,4x10-2 -- -- ∆ -3,2x10-2 3,2x10-2 1,6x10-2 Eq 6,2x10-2 3,2x10-2 1,6x10-2 Le moli di NO + Br2 che si formano si calcolano tenendo presente quante moli di NOBr hanno reagito e la stechiometria di reazione. Si calcolano le frazioni molari delle specie presenti all’equilibrio. Σmoli = (3,2x10-2 + 1,6x10-2 + 6,2x10-2) moli = 11,0x10-2 moli 242 243 6,2 x10 −2 = 0,56 11,0 x10 − 2 x (NOBr) = x (Br2) = x (NO) = 3,2 x10 −2 = 0,29 11,0 x10 − 2 1,6 x10 −2 = 0,15 11,0 x10 − 2 La pressione totale a reazione avvenuta è: Σ moli RT 11,0 x10 −2 molix 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 323,15 K = = 0,58 atm P= V 5 dm 3 P (NOBr) = 0,56x0,58 = 0325 atm P (NO) = 0,29x0,58 = 0,168 atm P (Br2) = 0,15x0,58 = 0,085 atm Domanda (b) Conoscendo le pressioni parziali all’equilibrio è possibile calcolare la KP. KP = 2 PNO PBr2 2 PNOBr 2 ( 0,168 ) (0,085 ) = (0,325 )2 = 0,023 atm Ricordando la relazione che lega KP con KC: KP = KC(RT)∆ν è possibile calcolare il valore di KC. ∆ν = 3 – 2 = 1 KC = KP (RT ) ∆υ = T = 273,15 + 50,0 = 323,15 K 0,023 = 8,68x10-4 moli L-1 (0,08206 x 323,15) Esercizio 30 Il problema si risolve costruendo quella che è la situazione all’equilibrio. Poiché la situazione iniziale prevede sia la presenza dei reagenti che dei prodotti è necessario, preliminarmente, stabilire quale sarà il verso spontaneo della reazione per raggiungere la situazione di equilibrio. Questo si ottiene confrontando QP con KP cioè il quoziente di reazione con la costante di equilibrio. PM (N2O4) = 2xPAN + 4xPAO = 2x14,007 g moli-1 + 4x15,999 g mole-1 = 92,01 g mole-1 PM (NO2) = PAN + 2xPAO = 14,007 g moli-1 + 2x15,999 g mole-1 = 46,005 g mole-1 n (N2O4) = 5,0 g = 0,054 moli 92,01 g mole −1 T = 273,15 + 25,0 = 298,15 K Ptot = n (NO2) = 5,0 g = 0,108 moli 46,005 g mole −1 Σmoli = (0,054 + 0,108) = 0,162 moli 0,162 molix 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 298,15 K = 0,396 atm 10,0 dm 3 x (N2O4) = 0,054 = 0,33 0,162 x (NO2) = 0,108 = 0,67 0,162 243 244 P (N2O4) = 0,33x0,396 = 0,131 atm QP = PN2O4 = P 2 NO2 0,131 P (NO2) = 0,67x0,396 = 0,265 atm = 1,86 (0,265 )2 In questo caso il valore del quoziente di reazione è maggiore di quello della costante di equilibrio e quindi il verso spontaneo della reazione è una trasformazione dei prodotti nei reagenti. La tabella all’equilibrio è. 2 NO2(g) N2O4(g) I 0,108 0,054 ∆ + 2x -x Eq 0,108 + 2x 0,054 – x E’ stato indicato con x le moli di N2O4 che si sono trasformate in NO2 per portare il sistema all’equilibrio. Per ottenere il valore di x si segue il procedimento fatto prima introducendo i valori di equilibrio nella KP risolvendo poi rispetto a x l’espressione ottenuta. Σmoli = (0,108 + 2x + 0,054 – x) moli = 0,162 + x Ptot = (0,162 + x ) molix0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 298,15 K 10,0 dm 3 x (NO2) = 0,108 + 2 x 0,162 + x P (NO2) = 0,108 + 2 x (0,162 +x)x2,45 = 2,45(0,108 + 2x) 0,162 + x P (N2O4) = 0,054 − x (0,162 + x)x2,45 = 2,45(0,054 – x) 0,162 + x 0,71 = = 2,45(0,162 + x) x (N2O4) = 0,054 − x 0,162 + x 2,45(0,054 − x ) (2,45 )2 (0,108 + 2x )2 Risolvendo si ha: x = 0,018 P (NO2) = 2,45x(0,108 + 0,036) = 0,35 atm P (N2O4) = 2,45x(0,054 – 0,018) = 0,09 atm 244 245 Esercizio 31 Il grado di dissociazione è il rapporto tra le moli che si sono dissociate e quelle iniziali. Quindi, è possibile calcolare la composizione di equilibrio. Le moli di CO2 che si sono dissociate sono: 0,440x0,01 = 4,0x10-3. 2 CO2(g) 2 CO(g) + O2(g) I 0,400 ∆ -4,0x10-3 4,0x10-3 2,0x10-3 Eq 0,396 4,0x10-3 2,0x10-3 Per calcolare la KP sono possibili due vie ugualmente valide. La prima è quella di calcolare le pressioni parziali delle specie all’equilibrio e con questi valori calcolare la KP. La seconda è quella di calcolare la KC della reazione e successivamente trasformare la KC in KP usando la relazione KP = KC(RT)∆ν. Sarà seguito questo modo di procedere. [CO2] = 0,396 moli = 0,0396 moli L-1 10,0 L [CO] = 4,0 x10 3 moli = 4,0x10-4 moli L-1 10,0 L 2,0 x10 −3 moli [O2] = = 2,0x10-4 moli L-1 10,0 L KC = [CO]2 [O2 ] = (4,0 x10 − 4 )2 (2,0 x10 − 4 ) [CO2 ]2 (3,96 x10 −2 )2 = 2,0x10-8 moli L-1 ∆ν = 3 – 2 = 1 T = 2000 + 273,15 = 2273,15 K KP = KC(RT) KP = 2,0x10-8(0,08206x2273,15) = 3,7x10-6 Esercizio 32 Con i dati iniziali è possibile calcolare le moli di NO2 che sono presenti nel reattore. Con questo dato poi è possibile calcolare la composizione all’equilibrio. Domanda (a) T = 273,15 + 140,0 = 413,15 K PV 0,237 atmx 2 dm 3 = = 0,014 moli n (NO2) = RT 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 413,15 K E’ possibile calcolare la composizione all’equilibrio indicando come al solito con x le moli che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. 245 246 2 NO2(g) N2O4(g) I 0,014 ∆ -2x x Eq 0,014 – 2x x Queste moli all’equilibrio eserciteranno una pressione di 0,126 atm alla temperatura di 25,0°C. T = 273,15 + 25,0 = 298,15 K Σmoli = 0,014 – 2x + x = 0,014 -x PV = nRT 0,126x2 = (0,014 – x)x0,08296x298,15 Risolvendo si ottiene: x = 3,7x10-3. E’ possibile calcolare la KP e poi trasformarla in KC. n (NO2) = 0,014 – 2x3,7x10-3 = 6,6x10-3 n (N2O4) = 3,7x10-3 Σmoli = 0,0103 x (NO2) = 6,6 x10 −3 = 0,64 0,0103 x (N2O4) = P (NO2) = 0,64x0,126 = 0,081 atm KP = PN2O4 = P 2 NO2 0,045 (0,081) 2 P (N2O4) = 0,36x0,126 = 0,045 atm = 6,85 atm-1 KP = KC(RT)∆ν KC = KP (RT ) −1 = 3, x10 −3 = 0,36 0,0103 ∆ν = 1 – 2 = -1 6,85 (0,08206 x 298,15) −1 = 167,6 (moli L-1)-1 Domanda (b) In questo caso aggiungendo uno dei prodotti il sistema raggiunge una nuova situazione di equilibrio trasformando parte dei prodotti nei reagenti. La situazione di non equilibrio è caratterizzata dalle seguenti moli: n (NO2) = 6,6x10-3 n (N2O4) = 3,7x10-3 + 2,3x10-3 = 5,0x10-3 Si calcolano le moli all’equilibrio indicando con x le moli di N2O4 che dovranno reagire per portare il sistema all’equilibrio. 2 NO2(g) N2O4(g) I 6,6x10-3 5,0x10-3 ∆ +2x -x Eq 6,6x10-3 + 2x 5,0x10-3 – x 246 247 Le concentrazioni all’equilibrio dovranno soddisfare il valore della KC. [NO2] = KC = (6,6 x10 −3 ) + 2 x moli 2 dm 3 [N2O4] = (5,0 x10 −3 ) − x moli 2 dm 3 5,0 x10 −3 − x 2 167,6 = 2 ⎛ 6,6 x10 −3 + 2 x ⎞ ⎟⎟ ⎜⎜ 2 ⎠ ⎝ [N2O4 ] [NO2 ]2 Risolvendo si ha: x = 4,0x10-4 [NO2] = 6,6 x10 −3 + 2 x 4 x10 −4 = 3,7x10-3 2 [N2O4] = 5,0 x10 −3 − 4 x10 −4 = 2,3x10-3 2 Esercizio 33 Per risolvere questo problema si procede come nel caso precedente cioè bisogna determinare il verso spontaneo della trasformazione, ammettendo che questa non si trovi già all’equilibrio. Σmoli = 4 + 12 = 16 moli T = 273,15 + 100,0 = 373,15 K x (NO2) = P= 12 = 0,75 16 x (N2O4) = 4 = 0,25 16 nRT 16 molex 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 373,15 K = = 49,0 atm V 10,0 dm 3 P (NO2) = 0,75x49 atm = 36,75 atm N2O4(g) QP = 2 PNO 2 PN2O4 2 ( 36,75 ) = 12,25 P (N2O4) = 0,25x49 atm = 12,25 atm 2 NO2(g) = 110,25 atm Il valore del quoziente di reazione è più grande di quello della costante di equilibrio e quindi il verso spontaneo della reazione sarà da destra verso sinistra. Calcolo la tabella all’equilibrio indicando con 2x le moli di NO2 che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. N2O4(g) 2 NO2(g) I 4 12 ∆ +x -2x Eq 4+x 12 – 2x Σmoli = 12 – 2x + 4 + x = 16 – x 247 248 x (N2O4) = Ptot = 4+ x 16 − x x (NO2) = 12 − 2 x 16 − x nRT (16 − x ) molex 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 373,15 K = V 10,0 dm 3 P (N2O4) = P (NO2) = 4 + x (16 − x ) molex 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 373,15 K = 3,062(4 + x) x 16 − x 10,0 dm 3 12 − x (16 − x ) molex 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 373,15 K = 3,062(12 – 2x) x 16 − x 10,0 dm 3 Le pressioni parziali all’equilibrio dovranno soddisfare la costante d’equilibrio. 10,5 = [3,062(12 − 2x )]2 3,062(4 + x ) Risolvendo si ottiene x = 3,469 l’altra soluzione è incompatibile con i dati del problema. P (N2O4) = (4 + 3,469)x3,062 = 22,87 atm P (NO2) = (12 – 6,938)x3,062 = 15,5 atm Esercizio 34 In questo caso è immediato decidere il verso spontaneo della reazione: sarà quello che produrrà la specie mancante cioè H2, in altre parole il verso sarà da destra verso sinistra. La reazione in esame ha ∆ν = 0 quindi i valori numerici delle diverse costanti di equilibrio sono numericamente uguali. Come conseguenza, nell’espressione della costante di equilibrio si possono introdurre, indifferentemente, valori che corrispondono alle moli, concentrazione pressione parziali ecc. Si calcola la tabella all’equilibrio indicando con 2x le moli di HI che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. H2(g) + I 0,5 = I2(g) 2 HI(g) 5x10-2 0,15 ∆ x x -2x Eq x 5,0x10-2 + x 0,15 – 2x (0,15 − 2x )2 ( x 5,0 x10 −2 + x ) Risolvendo si ottiene: x = 0,05 n (H2) = 0,05 moli n (I2) = 0,1 moli n (HI) = 0,05 moli 248 249 Esercizio 35 Le considerazioni fatte per l’esercizio 34 si applicano anche a questo caso. Ovviamente, è necessario calcolare le moli iniziali dei reagenti. 7,614 g = 0,030 moli 253,8 g mole −1 n (I2) = n (H2) = T = 273,15 + 25,0 = 298,15 K 1,223atmx1,0dm 3 = 0,05 moli 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 298,15 K −1 Si calcola la tabella all’equilibrio indicando con x le moli di I2 che dovranno reagire per portare il sistema all’equilibrio. 20,0 = H2(g) + I2(g) 2 HI(g) I 0,05 0,030 ∆ -x -x 2x Eq 0,05 – x 0,030 – x 2x [HI ]2 = (2x )2 [H 2 ][I 2 ] (0,05 − x )(0,030 − x ) Risolvendo si ha: x = 0,025 n (H2) = 0,05 – 0,025 = 0,025 moli n (HI) = 0,025x2 = 0,05 moli n (I2) = 0,030 – 0,025 = 0,005 moli Questi valori corrispondono anche alle concentrazioni delle varie specie perché il volume del recipiente è 1,0 dm3. Esercizio 36 Il problema si risolve ricordando che la somma delle pressioni parziali da la pressione totale e che P (NO) e P (N2) sino pressioni parziali di equilibrio e devono soddisfare il valore della KP. N2(g) + 2 H2O(g) KP = 2 PNO P22H 2 PN2 PH 2O Ptot = P (N2) + P (H2O) + P(NO) + P (H2) 2 NO(g) + 2 H2(g) -3 1,54x10 = (0,225 )2 PH2 2 0,168 xP 2 H 2O 1,87 = 0,168 + P (H2O) + 0,225 + P (H2) 1,477 = P (H2) + P (H2O) Per rispondere all’esercizio bisogna risolvere il sistema a due incognite e due equazioni. ⎧ (0,225 )2 xPH22 -3 ⎪1,54x10 = 0,168 xPH22O ⎨ ⎪ ⎩1,477 = PH 2 + PH 2O 249 250 Risolvendo si ottiene: P (H2O) = 1,38 atm, P (H2) = 0,097 atm. Esercizio 37 Per rispondere alle varie domande è sufficiente ricordare il principio di Le Chatelier. Una sua definizione è: se un sistema all’equilibrio è perturbato da una variazione di concentrazione, pressione o temperatura il sistema si sposterà in modo da contrastare la variazione. In particolare: a) se un sistema chimico all’equilibrio è perturbato per aggiunta di una specie gassosa (reagente o prodotto) la reazione procederà in una direzione tale da consumare parte della specie aggiunta. Al contrario, se è rimossa una specie gassosa, il sistema si sposterà in modo da ripristinare parte di quella specie. b) Quando il sistema in equilibrio è compresso, aumentando la pressione totale, la reazione avviene nella direzione in cui si ha diminuzione del numero totale di moli di gas. c) Quando il sistema è espanso, diminuendo la pressione totale, avviene la reazione che porta a un aumento del numero totale di moli di gas. d) Il principio di Le Chatelier può essere usato per prevedere l’effetto della variazione di temperatura sulla posizione dell’equilibrio: un aumento di temperatura favorisce una reazione endotermica; cioè il valore numerico della costante di equilibrio diventa più grande. Un aumento di temperatura sfavorisce una reazione esotermica; cioè il valore numerico della costante di equilibrio diventa più piccolo. Domanda (a) Diminuendo la quantità di O2, un reagente, sarà favorita la formazione di ammoniaca. Domanda (b) Aggiungendo un prodotto la reazione si sposta verso sinistra ossia è favorita la formazione di NH3. Domanda (c) Aggiungendo un prodotto la reazione si sposta verso sinistra ossia è favorita la formazione di NH3. Domanda (d) Affinché la pressione alla fine sia uguale a quella iniziale, condizioni isobare, è necessario che la reazione formi dei prodotti. Infatti, le moli complessive dei prodotti sono maggiori di quelle dei reagenti. Domanda (e) 250 251 Essendo questa una reazione esotermica un aumento della temperatura provoca una diminuzione del valore di K, quindi, la reazione la reazione si sposta verso sinistra cioè aumenteranno le moli di NH3 presenti a equilibrio raggiunto. Esercizio 38 Per poter rispondere al problema è necessario supporre che il sistema, all’inizio, conteneva solamente BrO- e che questo ha raggiunto la situazione d’equilibrio descritta dal problema. Dalla stechiometria di reazione risulta che per una mole di BrO3- che si forma devono formarsi due moli di Br-. Quindi, le concentrazioni delle specie in soluzione sono: [BrO3-] = 1,2x10-2 moli dm-3 [Br-] = 2,4x10-2 moli dm-3 Le concentrazioni delle specie all’equilibrio devono soddisfare la Kc della reazione. Kc [BrO ][Br ] = [BrO ] − 2 − 3 15 2,0x10 = − 3 ( 1,2 x10 − 2 2,4 x10 − 2 [BrO ] ) 2 − 3 Risolvendo si ha: [BrO-] = 1,51x10-7 Esercizio 39 Domanda (a) Bisogna esprimere tutte le pressioni parziali di equilibrio nei termini di una singola incognita, x. Una scelta ragionevole è x = variazione della pressione parziale di CO quando il sistema raggiunge l’equilibrio: = ∆P (CO). Tutti i coefficienti nell’equazione bilanciata sono uguali a 1. Ne segue che tutte le pressioni parziali variano della stessa quantità, x, e che Kp ≡ Kc, ∆ν = 0. ∆P (H2O) = ∆P (CO) = x ∆P (H2) = ∆P (CO2) = -x Il segno meno è dovuto al fatto che sono consumati H2 e CO2, mentre si formano CO e H2O. Siccome c’è una proporzionalità diretta fra pressioni parziali e moli è possibile calcolare la tabella all’equilibrio mettendo come variabili le pressioni parziali. La tabella all’equilibrio è: CO2(g) + H2(g) CO(g) + H2O(g) P0 (atm) 1,00 1,00 0 0 ∆P (atm) -x -x +x +x Peq (atm) 1,00 – x 1,00 – x x x Sostituendo questi valori nella K si ottiene: 251 252 0,64 = x2 (1,00 − x )2 Risolvendo si ha: x = 0,44 atm Le pressioni parziali all’equilibrio sono: P (CO) = P (H2O) = 0,44 atm P (CO2) = P(H2) = 0,56 atm Domanda (b) Procedendo come al punto a la tabella all’equilibrio è: CO2(g) + H2(g) CO(g) + H2O(g) P0 (atm) 2,00 1,00 0 0 ∆P (atm) -x -x +x +x Peq (atm) 2,00 – x 1,00 – x x x Sostituendo questi valori nella K si ottiene: 0,64 = x2 (2,00 − x )(1,00 − x ) Risolvendo si ha: x = 0,60 atm, oppure -5,93 atm Delle due risposte solo 0,560 atm è plausibile; un valore di -5,93 implicherebbe che CO e H2 hanno pressioni parziali negative, il che assurdo come sarebbe assurdo che il sistema evolvesse da destra verso sinistra. Le pressioni parziali all’equilibrio sono: P (CO) = P (H2O) = 0,60 atm P (CO2) = 1,40 atm P(H2) = 0,40 atm Esercizio 40 Domanda (a) Il grado di dissociazione è il rapporto tra le moli che si sono dissociate e le moli iniziali. Calcolo per questo caso la tabella all’equilibrio. N2O4(g) 2 NO2(g) I 0,14 -- ∆ -x 2x Eq 0,14 – x 2x 252 253 Con x si indicano le moli di N2O4(g) che si devono dissociare per portare il sistema all’equilibrio. La pressione nel recipiente sarà data da tutte le moli presenti: Σmoli = 0,14 – x + 2x = 0,14 + x T = 273,15 + 50,0 = 323,15 K PV = nRT 1x5 = (0,14 + x)x0,08206x323,15 Risolvendo si ottiene: x = 0,048 α= 0,048 = 0,34 0,14 Domanda (b) La costante di equilibrio è una Kp perché il sistema è in fase gassosa. Σmoli = 0,14 + 0,048 = 0,188 n (N2O4) = 0,14 – 0,048 = 0,092 x (N2O4) = n (NO2) = 0,048x2 = 0,096 0,092 moli = 0,49 0,188 moli x (NO2) = P (N2O4) = 0,49x1 = 0,49 atm KP = 2 PNO 2 PN2O4 = (0,51)2 0,49 0,096 moli = 0,51 0,188 moli P (NO2) = 0,51x1 = 0,51 atm = 0,53 atm Domanda (c) [N2O4] = 0,092 = 0,0184 moli dm-3 5,0 [NO2] = 0,096 = 0,0192 moli dm-3 5,0 Esercizio 41 Domanda (a) Si calcola la tabella all’equilibrio indicando con n0 le moli iniziali di PCl5 e con n quelle che si sono dissociate. Il grado di dissociazione: α = n n0 PCl5(g) n (PCl5) che si sono dissociate = 0,75n0 PCl3(g) + Cl2(g) I n0 ∆ -0,75n0 0,75n0 0,75n0 Eq n0(1 – 0,75) 0,75n0 0,75n0 Σmoli = 1,75n0 Le moli all’equilibrio esercitano una pressione di 1,56 atm nelle condizioni sperimentali indicate. 253 254 T = 273,15 + 250,0 = 523,15 K 1,56 atmx5 dm3 = 1,75n0 molix0,08206 dm3 atm K-1 mole-1x523,15 K n0 = 0,10 moli Σmoli = 1,75x0,1 = 0,175 n (PCl5) = 0,1x0,25 = 0,25 n (PCl3) = n (Cl2) = 0,75x0,1 = 0,075 x (PCl5) = 0,025 = 0,14 0,175 P (PCl5) = 0,14x1 = 0,14 atm KP = PPCl 3 PCl 2 PPCl 5 = x (PCl3) = x (Cl2) = 0,075 = 0,43 0,175 P (PCl3) = P (Cl2) = 0,43x1 = 0,43 atm 0,43 x 0,43 = 1,32 atm 0,14 Domanda (b) PM (PCl5) = PAP + 5xPACl = 30,973 g mole-1 + 5x35,452 g mole-1 = 208,233 g mole-1 m (PCl5 ) = 0,1 molix208,233 g mole-1 = 20,82 g Domanda (c) Si calcola la tabella all’equilibrio considerando 0,1 moli di PCl5 che si dissociano. PCl5(g) PCl3(g) + Cl2(g) I 0,1 ∆ -x x x Eq 0,1 – x x x Come al solito con x si indicano le moli di PCl5 che si devono dissociare per portare il sistema all’equilibrio alla temperatura di 250,0°C e alla pressione di 10,0 atm. Le pressioni parziali all’equilibrio dovranno soddisfare la costante d’equilibrio. Σmoli = 0,1 + x x (PCl5) = 0,1 − x 0,1 + x x (PCl3) = x (Cl2) = P (PCl5) = 0,1 − x x10 atm 0,1 + x P (PCl3) = P (Cl2) = x 0,1 + x x x10 atm 0,1 + x ⎛ x ⎞ ⎛ x ⎞ x10 ⎟ x ⎜ x10 ⎟ ⎜ 0,1 + x ⎠ ⎝ 0,1 + x ⎠ 1,32 = ⎝ 0,1 − x x10 0,1 + x Risolvendo si ottiene: x = 0,0341 Σmoli = 0,1 + 0,0341 = 0,1341 254 255 x (PCl5) = 0,0654 = 0,49 0,1341 x (PCl3) = x (Cl2) = P (PCl5) = 0,49x10,0 = 4,9 atm 0,0341 = 0,255 0,1341 P (PCl3) = P (Cl2) = 0,255x10,0 = 2,55 atm Esercizio 42 Domanda (a) La definizione di grado di dissociazione è stata data precedentemente; è possibile calcolare le moli all’equilibrio in funzione delle moli che si sono dissociate e metterle in relazione con la pressione esercitata dalla miscela all’equilibrio. N2O4(g) 2 NO2(g) I n0 ∆ -x 2x Eq n0 – x 2x Σmoli = n0 + x T = 273,15 + 25,0 = 298,15 K Le moli all’equilibrio esercitano una pressione di 2,37 atm. PV RT PV = nRT n= 2,37 atmx 2,5 dm 3 (n0 + x) = 0,082 dm 3 atm K −1 mole −1x 298,15 K n0 + x = 0,242 Le pressioni parziali delle specie all’equilibrio dovranno soddisfare la KP. x (N2O4) = n0 − x 0,242 n (NO2) = 2x 0,242 P (N2O4) = n0 − x x2,37 0,242 P (NO2) = 2x x2,37 0,242 KP = 2 PNO 2 PN 2O4 ⎛ 2x ⎞ 2,37 ⎟ ⎜ 0,242 ⎠ 0,140 = ⎝ n0 − x 2,37 0,242 2 Il problema si risolve facendo sistema tra: 255 256 2 ⎧ ⎛ 2x ⎞ 2 , 37 ⎜ ⎟ ⎪ ⎠ ⎪⎪0,140 = ⎝ 0,242 n x − ⎨ 0 2,37 ⎪ 0,242 ⎪ ⎪⎩n0 + x = 0,242 Risolvendo si ottiene: x = 0,0259; n0 = 0,2161 α (N2O4) = 0,0259 = 0,12 0,2161 Domanda (b) P (N2O4) = P (NO2) = n0 − x 0,2161 − 0,0259 2,37 = x 2,37 = 1,86 atm 0,242 0,242 2x 2 x 0,0259 2,37 = x 2,37 = 0,51 atm 0,242 0,242 Domanda (c) PM (N2O4) = 2xPAN + 4xPAO = 2x14,007 g mole-1 + 4x15,999 g mole-1 = 92,01 g mole-1 m (N2O4) = 0,2161 molix92,01 g mole-1 = 19,88 g Esercizio 43 Per l’equilibrio in esame ∆ν = 0; le moli totali sono uguali prima e dopo aver raggiunto la situazione di equilibrio, i valori numerici delle K coincidono e quindi sono indipendenti dalle unità di misura dei valori introdotti nella costante di equilibrio. Si calcola la tabella all’equilibrio indicando con x le moli di HI che devono dissociarsi per portare il sistema all’equilibrio. 2 HI(g) H2(g) + I2(g) I 2,0x10-2 -- -- ∆ -2x x x Eq 2,0x10-2 – 2x x x Le moli all’equilibrio devono soddisfare la costante d’equilibrio. K= [H 2 ][I 2 ] = x2 [HI ]2 (2,0 x10 −2 − x )2 Risolvendo si ottiene: x = 2,5x10-3 256 257 α (HI) = 2 x 2,5 x10 −3 = 0,25 2,0 x10 − 2 n (HI) = 2,0x10-2 – 5,0x10-3 = 0,015 [HI] = 0,015 moli = 0,06 moli L-1 3 0,25 dm n (H2) = n (I2) = 2,5x10-3 [H2] = [I2] = 2,5 x10 −3 moli = 0,01 moli L-1 3 0,25 dm T = 273,15 + 425,0 = 698,15 K Ptot = 2,0 x10 −2 molix 0,08206 dm 3 atm K −1 mole −1x 698,15 = 4,58 atm 0,25 dm 3 x (HI) = 0,015 = 0,75 2,0 x10 − 2 x (H2) = x (I2) = P (HI) = 0,75x4,58 = 3,435 atm 2,5 x10 −3 = 0,125 2,0 x10 − 2 P (I2) = P (H2) = 0,25x4,58 = 0,573 atm Esercizio 44 Domanda (a) Per questo problema ∆ν = 1; i valori delle costanti di equilibrio dipendono dalle unità di misura impiegate per indicare le quantità delle specie all’equilibrio. Si calcola la tabella all’equilibrio indicando con x le moli che si devono dissociare per portare il sistema all’equilibrio. PCl5(g) PCl3(g) + Cl2(g) I 2,0x10-2 -- -- ∆ -x x x Eq 2,0x10-2 – x x x Σmoli = 2,0x10-2 – x + x + x = 2,0x10-2 + x T = 273,15 + 250,0 = 523,15 K P= ( ) nRT 2,0 x10 −2 + x x 0,08206 L atm K −1 mole −1x 523,15 K = = 171,7(2,0x10-2 + x) V 0,250 L 2,0 x10 −2 − x x (PCl5) = 2,0 x10 − 2 + x x (PCl3) = x (Cl2) = P (PCl3) = P (Cl2) = 2,0 x10 −2 − x P (PCl5) = x171,7(2,0x10-2 + x) −2 2,0 x10 + x x 2,0 x10 −2 + x x x171,7(2,0x10-2 + x) −2 2,0 x10 + x P (PCl5) = 171,7x(2,0x10-2 - x) P (PCl3) = P (Cl2) = 171,7x(x) 257 258 1,76 = (171,7 x )2 ( 171,7 2,0 x10 −2 − x ) Risolvendo si ha: x = 0,01 α (PCl5) = 0,01 = 0,5 2,0 x10 − 2 Domanda (b) n (PCl5) = 2,0x10-2 – 0,01 = 0,01 [PCl3] = [Cl2] = [PCl5] = 0,01 = 0,04 0,250 0,01 = 0,04 0,250 Esercizio 45 Domanda (a) Le premesse per risolvere questo tipo di problema sono già state fatte negli esercizi precedenti. PCl5(g) PCl3(g) + Cl2(g) I 0,24 -- -- ∆ -x x x Eq 0,24 – x x x Come al solito si è indicato con x le moli di PCl5 che devono dissociarsi per portare il sistema all’equilibrio. [PCl5] = (0,24 − x ) moli 5,0 dm [PCl3] = [Cl2] = 3 T = 273,15 + 250,0 = 523,15 K ∆ν = 2 – 1 = 1 KP = KC (RT)∆ν KC = x moli 5,0 dm 3 3,5 = 0,082 0,08206 x 523,15 2 ⎛x⎞ ⎜ ⎟ 5 0,082 = ⎝ ⎠ 0,24 − x 5 Risolvendo si ottiene: x = 0,17 α= 0,17 = 0,71 0,24 Domanda (b) Σmoli = 0,24 – x + x + x = 0,24 + x = 0,24 + 0,17 = 0,41 258 259 n (PCl5) =,24 – 0,17 = 0,07 x (PCl5) = n (PCl3) = n (Cl2) = 0,17 0,07 = 0,17 0,41 x (PCl3) = x (Cl2) = 0,17 = 0,415 0,41 Esercizio 46 Domanda (a) A equilibrio raggiunto le moli presenti nella miscela di reazione dovranno soddisfare la costante di equilibrio ed esercitare anche la pressione di 1,80 atm nel recipiente di reazione. Calcolo la tabella di equilibrio indicando con a le moli iniziali di COCl2 e con x quelli che dovranno dissociarsi per portare il sistema all’equilibrio. COCl2(g) CO(g) + Cl2(g) I a -- -- ∆ -x x x Eq a–x x x Σmoli = a + x T = 273,15 + 800,0 = 1073,15 K PV = nRT P= 105,6 = 176(a + x) a + x = 0,6 nRT (a + x )0,082 x1073,15 = V 0,5 x (COCl2) = a−x 0,6 x (CO) = x (Cl2) = P (COCl2) = a−x x105,6 0,6 P (CO) = P (Cl2) = P (COCl2) = 176(a – x) KP = x 0,6 x x105,6 0,6 P (CO) = P (Cl2) = 176x(x) PCO PCl 2 PCOCl 2 ⎧ (x178 )2 4 , 4 = ⎪ 176(a − x ) ⎨ ⎪a + x = 0,6 ⎩ Risolvendo si ha: x = 0,1; a = 0,5 α= 0,1 = 0,2 0,5 Domanda (b) 259 260 Calcolo la tabella all’equilibrio. Una volta trovate le moli all’equilibrio il problema si risolve seguendo il procedimento della domanda (a). Il verso spontaneo della reazione è da sinistra verso destra cioè il sistema deve formare la specie che manca. COCl2(g) CO(g) + Cl2(g) I 0,5 0,1 -- ∆ -x x x Eq 0,5 – x x x Σmoli = 0,6 + x x (COCl2) = 0,5 − x 0,6 + x P (COCl2) = 1,8 x (CO) = 0,1 + x 0,6 + x P (CO) = 1,8 x (Cl2) = x 0,6 + x P (Cl2) = 1,8 0,5 − x 0,6 + x 0,1 + x 0,6 + x x 0,6 + x Le pressioni parziali all’equilibrio dovranno soddisfare la costante d’equilibrio. x ⎞ ⎛ 0,1 + x ⎞ ⎛ ⎜1,8 ⎟ x ⎜1,8 ⎟ 0,6 + x ⎠ ⎝ 0,6 + x ⎠ ⎝ 4,4 = 0,5 − x 1,8 0,6 + x Risolvendo si ottiene: x = 0,414 α= 0,414 = 0,828 0,5 Anche se non richiesto dal testo del problema calcoliamo il volume del recipiente. Σmoli = 0,6 + x = 0,6 + 0,414 = 1,014 V= nRT 1,014 x 0,082 x1073,15 = = 49,57 litri P 1,8 Esercizio 47 Come al solito si indica con 2x le moli di NH3 che dovranno dissociarsi per portare il sistema all’equilibrio. La tabella all’equilibrio è: 260 261 2 NH3(g) N2(g) + 3 H2(g) I 0,2 ∆ -2x x 3x Eq 0,2 – 2x x 3x Le moli all’equilibrio dovranno soddisfare la costante d’equilibrio. T = 450,0 + 273,15 = 723,15 K ∆ν = 1 + 3 – 2 = 2 KP = KC (RT)∆ν KC = KC = 1,75 x10 4 (0,082 x 723,15 )2 KP (RT )∆υ = 4,98 [NH3] = 0,2 – 2x [N2] = x [H2] = 3x x (3 x ) 3 4,98 = (0,2 − 2x )2 Risolvendo si ottiene: x = 0,0904 Il grado di dissociazione sono le moli che si sono dissociate rispetto alle moli iniziali. α= 2x 0,0904 = 0,94 0,2 Domanda (b) In base al principio di Le Chatelier questa reazione di dissociazione sarà spostata verso sinistra se la si confronta con quella in assenza di idrogeno quindi il grado di dissociazione sarà minore. Esercizio 48 Domanda (a) Il grado di dissociazione è sempre definito come moli che si sono dissociate rispetto alle moli iniziali. HF(aq) + H2O(l) H3O+(aq) + F-(aq) I 0,01 -- -- ∆ -x +x +x Eq 0,01 – x x x 261 262 6,3x10-4 = x2 0,01 − x α= Risolvendo si ottiene: x = 0,00221 0,00221 = 0,221 0,01 In termini percentuali l’acido è dissociato per: %dissociazione = 0,00221 x100 = 22,1 % 0,01 Domanda (b) Per questa domanda si procede come nel caso precedente. HF(aq) + H2O(l) H3O+(aq) + F-(aq) I 0,001 -- -- ∆ -x +x +x Eq 0,001 – x x x 6,3x10-4 = x2 0,001 − x α= Risolvendo si ottiene: x = 0,000539 0,000539 = 0,539 0,001 In termini percentuali l’acido è dissociato per: %dissociazione = 0,000539 x100 = 53,9 % 0,001 Confrontando i due gradi di dissociazione si nota che per un acido debole il grado di dissociazione aumenta quanto più un acido è diluito. Esercizio 49 Le considerazioni per risolvere questo tipo di problema sono già state fatte nell’introduzione generale e nello svolgimento di alcuni esercizi. La reazione 1 è la somma delle reazioni 2 e 3. CO(g) + H2O(g) −−−> CO2(g) + H2(g) CH4(g) + H2O(g) −−−> CO(g) + 3 H2(g) −−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−− CH4(g) + 2 H2O(g) −−−> CO2(g) + 4 H2(g) K1 = K2xK3 = 1,435x25,1 = 36,03 262 263 K1 = PCO2 xPH 2 PCO xPH 2O x PCO xPH32 PCH 4 xPH 2O = PCO2 xPH42 PCH 4 xPH22O Esercizio 50 La reazione in esame si ottiene come somma della reazione (3) e della (2) moltiplicata per due. 2 (CO(g) + H2O(g) −−−> CO2(g) + H2(g) C(s) + CO2(g) −−−> 2 CO(g) −−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−− C(s) + 2 H2O(g) −−−> CO2(g) + 2 H2(g) K1 = K 22 xK 3 = (1,43)2x1,62 = 3,33 atm K1 = PCO2 xPH22 PH22O Esercizio 51 La reazione (1) si ottiene sommando alla reazione di autoprotolisi dell’acqua (Kw) l’inverso della dissociazione dell’acido (Ka). 2 H2O(l) H3O+(aq) + OH-(aq) Kw 1 Ka ClO-(aq) + H3O+(aq) −−−> H2O(l) + HClO(aq) −−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−− ClO-(aq) + H2O(l) HClO(aq) + OH-(aq) K1 = K= Kw Ka 1,0 x10 −14 = 2,97x10-7 moli L-1 −8 3,4 x10 Esercizio 52 La reazione (3) si ottiene come somma della reazione (1) e (2). BiI3(s) −−−> Bi3+(aq) + 3 I-(aq) Ks = 8,1x10-19 Bi3+(aq) + 4 I-(aq) −−−> [BiI4]-(aq) −−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−− BiI3(s) + I-(aq) −−−> [BiI4]-(aq) K2 = 1,0x1015 K3 = KsxK2 = 8,1x10-19x1,0x1015 = 8,1x10-4 Reazione 53 Domanda (a) 263 264 La reazione (1) si ottiene come somma della reazione (3) e della (2) scritta al contrario. 1 1 = K P2 0,14 2 NO2(g) −−−> N2O4(g) K= 2 NO(g) + O2(g) −−−> 2 NO2(g) −−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−− KP3 = 5,2x1012 2 NO(g) + O2(g) −−−> N2O4(g) K= 5,2 x1012 = 3,71x1013 0,14 Domanda (b) La relazione che lega ∆G°r con la K di equilibrio è ∆G°r = -RTlnK ∆G°r = -8,3143x10-3 x 298,15 ln3,71x1013 = -77,5 kJ Esercizio 54 Domanda (a) La reazione (3) si ottiene sommando la (1) con l’inverso della (2) e dividendo per due la reazione così ottenuta. 2 SO2(g) + O2(g) −−−> 2 SO3(g) KP1 2 NO2(g) −−−> 2 NO(g) + O2(g) 1 KP2 −−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−−− 1 = 1,31x1012 KP2 2 SO2(g) + 2 NO2(g) −−−> 2 SO3(g) + 2 NO(g) K 32 = K P 1x SO2(g) + NO2(g) −−−> SO3(g) + NO(g) K3 =1,144x106 Domanda (b) La relazione che lega ∆G°r con la K di equilibrio è ∆G°r = -RTlnK ∆G°r = -8,3143x10-3 x 298,15 ln1,144x106 = -34,58 kJ Esercizio 55 Si indica con x le moli di metano che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. CH4(g) + 2 H2O(g) CO2(g) + I 0,1 0,4 4,0 ∆ -x -2x +x +4x Eq 0,1 – x 0,4 – 2x 4,0 + x 4,0 + x 4 H2(g) 264 265 3 4,0x10 = (4 + x )(4 x )5 (0,1 − x )(0,4 − 2x )2 Per risolvere esattamente questo esercizio bisogna risolvere un’equazione di quinto grado. Si può ricorrere a una approssimazione considerando l’alto valore della costante di equilibrio. In prima istanza si considera che tutto il CH4 che può trasformarsi si trasformerà x = 0,1. Nella realtà una piccola quantità rimarrà inalterata. Dopo questa considerazione si indica con x la quantità di CH4 che rimane non reagita mentre è possibile trovare le quantità delle altre specie che si sono formate, cioè: [H2O] = 0,4 – 2x0,1 = 0,2 [CO2] = 4,0 + 0,1 = 4,1 [H2] = 4x0,1 = 0,4 4,0x103 = 4,1(0,4 ) 4 x (0,2) 2 Risolvendo si ha: x = 6,56x10-4 Il risultato ottenuto è molto piccolo rispetto alla concentrazione iniziale di CH4; questo significa che l’ipotesi che ci permette di ottenere il valore di x è ragionevole. Esercizio 56 Domanda (a) Questo tipo di problema è già stato affrontato negli esercizi precedenti; quindi sarà risolto senza commentare i vari passaggi. Domanda (a) Confronto Q con K. Q= (2,0)2 8x 4 = 0,125 K > Q il sistema non è in equilibrio; il verso spontaneo della reazione per portare il sistema all’equilibrio sarà da sinistra verso destra. Domanda (b) H2(g) + I2(g) 2 HI(g) I 8,0 4,0 2,0 ∆ -x -x 2x Eq 8,0 – x 4,0 – x 2,0 + 2x Risolvendo si ha: x = 2,0. Quindi le moli all’equilibrio sono: n (H2) = 8,0 – 2,0 = 6,0 n (I2) = 4,0 – 2,0 = 2,0 265 266 n (HI) = 2,0 + 4,0 = 6,0 Esercizio 57 Questo è un classico problema sull’equilibrio chimico che si risolve indicando con x le moli di CO2 che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. Calcoliamo la tabella all’equilibrio. CO2(g) + H2(g) CO(g) + H2O(g) I 1,0 1,0 -- -- ∆ -x -x +x +x Eq 1,0 – x 1,0 - x x x Questa reazione ha ∆ν = 0 quindi la costante è adimensionale e nell’espressione della K può essere inserita qualsiasi grandezza che si d’equilibrio. K= [CO ][H 2O ] [CO2 ][H 2 ] 16,0 = x2 (1 − x )2 Risolvendo si ottiene: x = 0,8 Le moli all’equilibrio sono: n (CO)2 = n (H2) = 1 – 0,8 = 0,2 n (CO) = n (H2O) = 0,8 Esercizio 58 Per calcolare la costante di equilibrio è necessario conoscere le concentrazioni all’equilibrio, queste si possono calcolare mettendo in relazione la frazione molare del CO con le moli a equilibrio raggiunto. Calcolo la tabella all’equilibrio indicando con x le moli di CH4 che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. CH4(g) + H2O(g) CO(g) + 3 H2(g) I 1 3 -- -- ∆ -x -x x 3x Eq 1-x 3-x x 3x Σmoli = 4 + 2x x (CO) = x 4 + 2x 0,1 = x 4 + 2x 266 267 Risolvendo si ottiene: x = 0,8 n (CH4) = [CH4] = 1 – 0,8 = 0,2 n (H2O) = [H2O] = 3 – 0,8 = 2,2 n (CO) = [CO] = 0,8 n (H2) = [CO] = 2,4 Le moli così calcolate sono anche concentrazioni perché si riferiscono tutte al volume di un litro. KC = [CO][H 2 ]3 [CH 4 ][H 2O] 0,8 x (2,4 ) = 25,13 KC = 0,2 x 2,2 3 Esercizio 59 Domanda (a) Questo è un equilibrio eterogeneo e la K d’equilibrio dipende solamente dalle specie gassose. Per questo processo ∆ν = 0 quindi la K è adimensionale e nella espressione della K è possibile introdurre qualsiasi grandezza d’equilibrio. 3 Fe(s) + K= 4 H2O(g) Fe3O4(s) + 4 H2(g) I 8,0 ∆ -x x Eq 8,0 – x x [H 2 ]4 [H 2O ]4 256 = x4 (8 − x )4 Risolvendo si ha: x 6,4 n (H2O) = 8 – 6,4 = 1,6 [H2O] = n (H2) = 6,4 1,6 = 0,2 8,0 [H2] = 6,4 = 0,8 8,0 Domanda (b) Poiché la reazione non comporta una variazione del numero di moli nella trasformazione reagenti prodotti la pressione prima e dopo la reazione sarà la stessa. nRT P= V 8 molix 0,08206 L atm K −1 mole −1x 800 K P= = 65,65 atm 8,0 L Esercizio 60 Come si risolve questo tipo di problema è già stato discusso negli esercizi precedenti. I punti essenziali sono ∆ν = 0. Confronto Q e K 267 268 Q= [CO2 ][H 2 ] = 4 x 3 [CO ][H 2O ] 4 x 6 = 0,5 K > Q la reazione non è in equilibrio e il verso spontaneo è da sinistra verso destra. Domanda (a) Calcolo la tabella all’equilibrio indicando con x le moli di CO che devono reagire per portare il sistema all’equilibrio. CO(g) + H2O(g) CO2(g) + H2(g) I 4,0 6,0 4,0 3,0 ∆ -x -x +x +x Eq 3,0 - x 6,0 - x 4,0 + x 3,0 + x La reazione in esame ha ∆ν = 0 e quindi la costante di equilibrio è indipendente dall’unità di misura delle specie all’equilibrio che sono inserite nella costante di equilibrio. Ovviamente le moli all’equilibrio dovranno soddisfare la costante d’equilibrio. 14,0 = (4,0 + x )(3,0 + x ) (4,0 − x )(6,0 − x ) Risolvendo si ha: x = 3,0 1,0 = 0,2 5 n (CO) = 4,0 – 3,0 = 1,0 [CO] = n (H2O) = 6,0 – 3,0 = 3,0 [H2O] = 3,0 = 0,6 5 n (CO2) = 4,0 + 3,0 = 7,0 [CO2] = 7,0 = 1,4 5 n (H2) = 3,0 + 3,0 = 6,0 [H2] = = 6,0 = 1,2 5 Domanda (b) Le moli all’equilibrio sono uguali alle moli iniziali perché ∆ν = 0. P= nRT 10,0 x 0,082 x 500 = = 82,0 atm V 5 Domanda (c) In seguito all’aggiunta di CO2 e di H2 il sistema non si trova all’equilibrio. Avendo aumentato la quantità dei prodotti il verso spontaneo per portare il sistema all’equilibrio sarà da destra verso sinistra. La tabella all’equilibrio è: 268 269 CO(g) + H2O(g) CO2(g) + H2(g) I 1,0 3,0 13,0 8,0 ∆ +x +x -x -x Eq 1,0 + x 3,0 + x 13,0 - x 8,0 - x Le moli all’equilibrio dovranno soddisfare la costante d’equilibrio. 14,0 = (13,0 − x )(8,0 − x ) (1,0 + x )(3,0 + x ) Risolvendo si ha: x = 0,71 n (CO) = 1,0 + 0,71 = 1,71 n (H2O) = 3,0 + 0,71 = 3,71 n (CO2) = 13,0 – 0,71 = 12,29 n (H2) = 8,0 – 0,71 = 7,29 Esercizio 61 Domanda (a) La reazione d’equilibrio in esame: Ca(s) + CO2(g) CaCO3(s) riguarda un equilibrio eterogeneo. L’espressione della costante di equilibrio per questo processo è: KP = PCO2 La relazione che intercorre tra la KP e la KC di un processo è: KP = KC(RT)∆ν ∆ν = 1 KC = KP (RT ) ∆υ KC = 4,5 = 4,57x10-2 0,082 x1200 Domanda (b) La perdita di peso subita dal materiale solido è dovuta alla perdita di CO2. Ad equilibrio raggiunto la pressione parziale di CO2 è 4,5 atm. n(CO2) = PV 4,5 atmx10 dm 3 = = 0,46 RT 0,082 dm 3 atm mole −1 K −1x1200 K Il peso di queste moli di CO2 è: m (CO2) = moli (CO2)x PM (CO2) = 0,46 x 44,0 = 20,24 g 269