SALUTE
he cos'è la prostata,
a cosa serve
e come funziona
C
La prostata, il cui nome deriva dal greco
prosteitos ("posta davanti"), è una ghiandola dell'apparato genitale maschile, simile per forma e volume a una castagna,
che sta appunto davanti alla vescica. Pesa mediamente intorno ai 25-30 grammi
e possiamo immaginarla, dal punto di
vista della sua composizione interna, come una specie di arancia. C'è una zona
periferica, contenente circa il 70% del
tessuto ghiandolare, che è l'area più
spesso interessata dal carcinoma e da
processi infiammatori. Poi c'è la parte
centrale e una zona di transizione, che
rappresenta solo il 5% del tessuto ghiandolare. Qui ha origine l'ipertrofia prostatica benigna.
La funzione della prostata è essenzialmente quella di produrre ed emettere un liquido che entra nella composizione del liquido seminale e che ha il
compito di fornire energia agli spermatozoi, proteggerli e favorirne la diffusione nella vagina e poi nell'utero. Questo
liquido esercita poi un'azione battericida. Tra gli ormoni più importanti nel
controllo della funzione della prostata ci
sono gli androgeni e, in particolare, il testosterone, prodotto per la maggior parte dalle cellule del testicolo.
94 » FOR MEN magatine
di PAOLA
SCACCABAROZZI
con la consulenza del professor
Vincenzo
Mirone, urologo,
andrologo e
segretario nazionale SIU (Società
Italiana Urologia)
I sintomi che devono
mettere in allarme
Come avviene
la diagnosi
La necessità di urinare frequentemente durante il giorno, i risvegli
notturni per urinare, un flusso urinario debole e intermittente, la difficoltà
a iniziare la minzione, lo sforzo per
urinare, una fase finale della minzione prolungata e ridotta a sgocciolamento, la perdita involontaria
dell'urina subito dopo la minzione,
la presenza di sangue nell'urina e
nello sperma sotto tutti sintomi che
devono indirizzare verso l'urologo.
Non ci si deve per questo allarmare,
perché nella maggior parte dei casi si
tratterà di patologie benigne.
La diagnosi avviene tramite:
• Valutazione dei sintomi mediante
compilazione di un questionario
• Esplorazione rettale: valuta dimensioni, forma e consistenza della
prostata
• Flussimetrìa: esame non invasivo
che stima l'entità di un'eventuale
ostruzione prostatica
• Ecografìa: identifica l'eventuale
presenza di calcoli vescicali
• Esame delle urine: diagnostica
eventuali infezioni
• Esame del sangue: serve a misurare i valori di PSA
Malattie e cure
È normale che la
prostata si ingrossi
con l'età. A 20
anni è grande
come una
castagna,
a 40 come
un'albicocca e
intorno ai 60
raggiunge
le dimensioni di
un limone.
Le patologie sono varie: la prostatite è un'infezione batterica benigna alla prostata; l'ipertrofia
prostatica è l'ingrossamento
benigno della ghiandola; il tumore è la malattia più grave.
Se una prostata e infiammata bisogna capirne prima
la possibile causa. Quindi una volta appurata la causa dell'infiammazione si va a curare quest'ultima,
per esempio con una terapia antibiotica in caso di infezione batterica, con antimicotici se c'è presenza
IL PSA: DA SOLO NON BASTA
• Come tutti i test utilizzati nello screening dei tumori più diffusi, anche il PSA non
consente di poter effettuare una diagnosi sicura di tumore nel 100% dei casi.
• II PSA è una proteina prodotta esclusivamente dalla prostata, il cui aumento nel
sangue è indice di una generica "sofferenza" prostatica, ma non necessariamente di
un cancro. Sarà compito dello specialista urologo comprendere se tale innalzamento
sia legato all'aumento di volume della prostata, a una patologia infiammatoria o a un
tumore.
• Non esiste infatti alcun esame che da solo dia la certezza della diagnosi, ogni urologo sa che per riconoscere un tumore alla prostata è necessario avere in mano tre elementi: il dosaggio del PSA, l'esplorazione digito-rettale della prostata e una ecografia
della ghiandola. Solo la combinazione di queste tre informazioni potrà guidare la decisione clinìca finale.
• Quando sussiste un sospetto sarà poi la biopsia (il prelievo di frammenti della ghiandola, eseguito per vìa trans-rettale su guida ecografica) a dare la certezza della presenza di un tumore.
di funghi come la candida, o ancora
con annnfiamrnatori e nutraceutici
se c'è una malattia infiammatoria.
Se invece viene diagnosticata
una ipertrofìa benigna della prostata, quasi sempre si prescrive una
terapia medica ed in seconda battuta, se necessario, la cura chirurgica
di quella parte della prostata responsabile dei sintomi ostruttivi.
Le cure farmacologiche sono a base
di alfa-bloccanti che migliorano i
sintomi della patologia aumentando il flusso di urina. E poi ci sono
invece farmaci che agiscono proprio sull'accrescimento della prostata, come finasteride e dutasteride, gli unici farmaci che oggi realmente agiscono sulle dimensioni
della prostata. L'intervento chirurgico invece lo si riserva a prostate
di dimensioni maggiori o con conformazioni tali da determinare disturbi non trattabili con le sole terapie farmacologiche.
Per quanto riguarda invece il tumore alla prostata è fondamentale
la prevenzione: bisogna sostenere,
almeno ogni 12 mesi, una visita
urologica a partire dall'età di 50 anni. Nei soggetti a rischio (con familiari stretti affetti da cancro della
prostata) lo screening va iniziato
prima (40 anni) e a intervalli più
frequenti.
Le novità in chinirgia
La chinirgia della prostata ha fatto
passi da gigante negli ultimi dieci
anni. Basti pensare che il cancro della prostata è il tumore più diffuso al
maschile, ma allo stesso tempo non
è quello per cui si muore di più grazie allo sviluppo di nuove tecniche
operatorie.
Per l'ipertrofia prostatica, l'utilizzo
del laser ha rivoluzionato il tratta-
mento della malattia, che porta
all'accrescimento della ghiandola. In
particolare, oggi si riescono ad operare endoscopicamente, quindi senza il taglio, prostate di dimensioni
sempre maggiori.
Per il cancro alla prostata, il robot Da
Vinci è la grande innovazione in chinirgia: l'urologo è oggi lo specialista
che fa ricorso più estesamente alla
chinirgia robotica. Il robot permette
di migliorare la visione del campo
operatorio e la comprensione delle
strutture anatomiche, e può rendere
più precisi i movimenti del chirurgo.
Le novità in radioterapia
La radiologia permette una diagnosi
sempre più accurata con tecniche per
nulla o scarsamente invasive. I nuovi
apparecchi per la risonanza magnetica (con la bobina endorettale) sono
estremamente sensibili e precisi
nell'identificare le strutture tumorali
all'interno di un tessuto prostatico
sano. La radioterapia permette di
trattare sempre più pazienti, spesso
quando lo stadio è avanzato e non è
più proponibile la chinirgia.
Le novità
in farmacologia
C'è un nuovo farmaco per la cura
del rumore alla prostata: si chiama
abiraterone e si può prescrivere a
tutti i pazienti che non rispondono
alla terapia standard e che hanno
una metastasi. Questo farmaco ha
dimostrato di poter migliorare la sopravvivenza con effetti collaterali
tollerabili.
E ora c'è la molletta
Nei pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna che hanno una prostata ancora relativamente piccola,
con un ingrossamento localizzato nei
lobi laterali, al posto di farmaci e chinirgia si possono utilizzare speciali
mollette che si impiantano sulla prostata con uno strumento simile a un
cistoscopio (un tubicino ottico).
La prostata ingrossata preme sul canale urinario causando fastidiosi
sintomi (necessità di urinare spesso,
bruciore, flusso debole). La molletta
Urolift, applicata sulla prostata, ne
stringe i lobi e riduce la pressione
della ghiandola sul canale urinario e
permette di conservare l'eiaculazione. Bastano dai 15 ai 30 minuti, e
spesso il paziente può rientrare a casa già in giornata.
LO STILE DI VITA AIUTA SEMPRE
• • EVITA I CIBI DANNOSI PER IL SISTEMA URINARIO
Birra, insaccati, spezie, pepe, peperoncino, superalcolici, caffè, cioccolato, formaggi grassi, pesci grassi
(anguilla, tonno, sgombro), molluschi, frutti di mare, crostacei (gamberi, aragosta). Tutti questi alimenti hanno spiccate proprietà irritanti sul basso tratto urinario (prostata e vescica).
• • PREFERISCI I CIBI RICCHI DI ANTIOSSIDANTI
Vitamina A (carote, albicocche, spinaci, broccoli), vitamina C (ribes, kiwi agrumi, fragole, cavolfiori, peperoni), vitamina E (olio d'oliva, di semi e di germe di grano),
licopene (pomodori), selenio (noci, uovo), zinco (carni rosse, fegato), manganese
(cereali integrali, té nero, verdure a foglia verde). Sono tutti alimenti con spiccate
proprietà antiossidanti che aiutano a ridurre le infiammazioni di prostata e vescica.
I • BEVI ALMENO 2 LITRI D'ACQUA AL GIORNO
Per evitare le infezioni urinarie, molto frequenti nel paziente prostatico, bevi almeno 2 litri di acqua oligominerale, a piccoli sorsi e frequentemente nel corso della giornata.
• • FAI PIÙ SESSO CHE PUOI
Diversi studi dimostrano che il rischio di sviluppo di cancro alla prostata è inferiore negli uomini con un'alta frequenza di eiaculazioni.
L'effetto protettivo è maggiore se si eiacula più di 3 volte a settimana.
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