PRESEPE VIVENTE 2015
SCENA 1
Si spengono le tutte le luci.
Momento di silenzio.
NARRATORE
C’era una volta ed ancora esiste una città della Giudea di nome Nazzareth dove la nostra storia ebbe inizio.
Entra Giuseppe dal fondo del teatro (quando entra luci accese in sala e spente sul palco)
Il teatro è una strada dove Giuseppe parla con gli attori
Giuseppe saluta tutti e fa un monologo dove spiega chi è e fa capire di essere follemente innamorato di
Maria
Scambio di battute fra Giuseppe e il fabbro.
Per ultimo passa da a prendere dei fiori per Maria.
GIUSEPPE
Ciao Omar. Sai sto andando a casa di Maria per trovarla. È un giorno bellissimo e vorrei regalarle un mazzo
di fiori.
OMAR
Giuseppe certo che sei proprio innamorato! Eccoti i fiori più belli che ho!
GIUSEPPE
Sono meravigliosi, sono sicuro che a Maria piaceranno moltissimo. Ecco tieni (paga) e tieni pure il resto oggi
sono così felice che scoppio di gioia.
OMAR
Allora vai e non farla attendere.
Giuseppe sale sul palco e parla con i bambini
GIUSEPPE
Voi sapete chi sono io? BIMBI Giuseppe (in coro)
GIUSEPPE
Sapete sto per andare da Maria, volete che vada? BIMBI Siiiii (in coro)
GIUSEPPE
Allora vado ma mi raccomando, le sto per regalare dei fiori… non dite niente!
CANTO 1
Sarà Natale se
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NARRATORE
Era un giorno come tanti altri, la vita trascorreva regolarmente a Betlemme vi erano conciatori di pelli,
artigiani, pastori e contadini che svolgevano il loro lavoro, ma in mezzo a tutta questa normalità ecco che
accadde qualche cosa di speciale.
Si apre il sipario e si accendono le luci. Giuseppe entra in casa di Maria.
GIUSEPPE
Eccomi Maria, sono qui con un segno del mio amore per te!
MARIA
Che gentile che sei caro Giuseppe, l’amore che provi per me è ben ricambiato
GIUSEPPE
Ti ringrazio per queste parole! Ora devo andare che mi aspettano al lavoro.
Giuseppe esce di scena e rimane Maria sola sul palco che svolge qualche faccenda domestica (ad esempio si
mette a rammendare o pulisce a terra)
Entra (con luce crescendo) l’angelo Gabriele
ANGELO SARA
Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te
Maria turbata dalle parole
ANGELO SARA
Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo
padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.
MARIA
Come è possibile? Non conosco uomo
ANGELO SARA
Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà
sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha
concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio
MARIA
Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.
Angelo esce di scena. (la luce dell’angelo si abbassa fino a spegnersi)
NARRATORE
Maria decise quindi di mettersi in viaggio per raggiungere Elisabetta.
Ora tutti insieme seguiamo Maria per poter assistere al suo incontro con Elisabetta.
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SCENA 2
Si esce dall’oratorio
Uscirà prima Maria che guiderà verso la scena successiva. Dopo Maria ci sarà la stella cometa, poi pastori e
attori vari insieme al pubblico.
Maria arriva in piazza e si ferma a parlare con i figuranti che devono essere stupiti di vederla li vicino alla
casa di Elisabetta.
LAVANDAIA
Maria cosa ci fai qui e per di più senza Giuseppe? Va tutto bene?
MARIA
Certo mia cara. Sai ho sentito il bisogno di venire a trovare Elisabetta così mi sono messa in cammino ed ora
eccomi quasi arrivata. È per me una gioia essere qui.
LAVADAIA
Ma hai fatto tutto questo viaggio da sola? Sarai molto stanca, eccoti dell’acqua di fonte per dissetarti.
MARIA
Che pensiero gentile, ti ringrazio molto.
Prosegue verso la capanna di Elisabetta. Sale sul palco.
Maria entra in casa dove c’è Elisabetta.
MARIA
Ciao Elisabetta, sono venuta a trovarti.
ELISABETTA
Cara Maria, Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del
mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha
esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore
MARIA
Sai Elisabetta..
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
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Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre.
ELISABETTA
Sarai stanca, vieni ti accompagno nella tua camera, sarai mia ospite .
MARIA
Ti ringrazio della tua gentilezza.
Si abbracciano ed escono di scena.
Entra in scena Zaccaria.
NARRATORE
Qualche tempo prima a Zaccaria toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta
l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla
destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
ANGELO IVAN
Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che
chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà
grande davanti al Signore, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli
d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei
padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto.
ZACCARIA
Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni
ANGELO IVAN
Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco,
sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle
mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo.
Maria nel mentre che si narrano i fatti esce e si sposta verso il retro della capanna. Si mette il pancione a
Maria (è stata da Elisabetta 3 mesi)
Alla fine della narrazione un gruppo di bimbi si porta davanti alla capanna per il canto.
Sarebbe bello che tutti i figuranti cantassero nelle loro posizioni.
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Un CANTO 2 totale in tutta la piazza.
Anche quest’anno è già Natale
A fine canto entra in scena Giuseppe.
GIUSEPPE
Maria! Maria!
È stato emanato un editto da Cesare Augusto per il censimento di tutto l’impero. Dobbiamo recarci a
Betlemme per farci registrare. Lo so che sei incinta ma dobbiamo andare, mi dispiace
MARIA
Non preoccuparti Giuseppe ce la farò. Mettiamoci in cammino avviciniamoci verso Betlemme.
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SCENA 3
Il gruppo si muove e si aggiungono anche i figuranti che erano presenti in piazza. Il gruppo ingrandito si
muove e va verso la via passando in mezzo alle bancarelle sempre guidato da Maria e Giuseppe fino a
raggiungere l’imbocco del paco Spurgazzi.
All’entrata del parco Spurgazzi è presente una capanna di pastori
Maria e Giuseppe si fermano a riposare sotto invito dei pastori.
Fuori dalla capanna si leva un canto dei bambini.
CANTO 3 quando si sale da Spurgazzi sotto a sopra
Scusa Gesù ti do del tu
Finito il canto Maria e Giuseppe si alzano ed entrano nello Spurgazzi.Si dirigono verso la torretta belvedere.
Li sono presente i due centurioni che rimangono impassibili e rispondono in modo secco e telegrafico.
GIUSEPPE
Scusateci se disturbiamo, ma è la giusta via per Betlemme?
CENTURIONE 1
(in tono brusco e autoritario) SI
GIUSEPPE
Sapete per caso se è presente qualche locanda? Magari qualcuna libera?
CENTURIONE 2
(in tono autoritario) SI DI LA’
Si oltrepassa la torretta e dopo la fontana sono disseminate le 5 locande. Due nello Spurgazzi sotto, una
nella salita e due nalla parte sopra dello Spurgazzi.
Ci si ferma ad un certo punto dove c’è il primo locandiere.
Il narratore inizia a parlare in prossimità di ogni tappa. Ci saranno 5 tappe corrispondenti alle 5 osterie.
I locandieri non parlano ma mimano, alcuni dispiaciuti altri in modo scorbutico e fanno capire che la locanda
è piena e devono andare oltre.
NARRATORE
1 - Consolati Maria del tuo pellegrinare. Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell’osteria
potremmo riposare, che troppo stanco sono e troppo stanca sei.
Avete un po’ di posto o voi CAVAL GRIGIO? Un po’ di posto per me e per Giuseppe? Signori ce ne duole è
notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe.
Si va avanti
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NARRATORE
2 – OSTE DEL MORO avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io sono così rotto! Tutto
l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: tentate al cervo bianco, quell’osteria più sotto.
Si va avanti
NARRATORE
3 – O voi del CERVO BIANCO, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! S’attende
la cometa, tutto l’albergo ho pieno d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove.
Si va avanti
NARRATORE
4 – Ostessa dei TRE MERLI pietà d’una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! Ma fin sui tetti
ho gente, attendono la stella. Son negromanti, magi, persiani, egizi, greci.
Si va avanti
NARRATORE
5 – OSTE DI CESAREA, un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L’albergo è
tutto pieno di cavalieri e dame, non amo la miscela dell’alta e bassa gente.
Ecco la stella! Andiamo a scaldarci dentro quella grotta, che fortuna averla trovata!
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SCENA 4
Tutti si muovono e proseguono verso la grotta (santa Marta)
Dopo le locande i pastorelli si raggruppano e accompagnano Giuseppe e Maria verso la grotta.
I pastorelli si dispongono intorno a G. e M.
MARIA
Eccoci arrivati, che luogo accogliente, tutto sommato sono contenta, è anche abbastanza caldo.
GIUSEPPE
Ma Maria cosa stai dicendo? Non vedi che è solo una stalla? Tu non meriti questo soprattutto in questo
momento dove dovresti riposare.
MARIA
Giuseppe tranquillo, ecco accompagnami a sedere.
GIUSEPPE
Con calma mi raccomando Maria.
NARRATORE
Erano i giorni del parto. La lieta novella stava per esaudirsi. Un piccolo bimbo stava per nascere, in una
povera mangiatoia. Stava per nascere il suo figlio primogenito, il Signore Dio. Non nasceva in castelli
importanti ma in una mangiatoia vicino ad un asino ma con tutto l’affetto della sua famiglia.
NARRATORE
Maria avvolse il bambino in fasce e lo depose in una mangiatoia
Canto fatto dalla stella cometa che si posiziona davanti alla capanna e da tutti i pastori e figuranti che sono
intorno. Si esortano gli altri a cantare
CANTO 4
Tu scendi dalle stelle
NARRATORE
Al momento della nascita una magnifica stella è comparsa nei pressi della grotta. Una stella molto grande e
luminosa, talmente grande che si vede da molto lontano, da tutte le terre.
L’attenzione viene posta ora alla stella.
La stella si sposta davanti al cancello del Guala. Dove c’è un “accampamento” dei magi.
Apparizione di un angelo che annuncia ai magi di seguire la cometa.
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ANGELO Irene
Voi siete le persone più ricche e potenti. Ma è nato un pargolo che sarà il Re dei Giudei. Andate dunque ad
adorare il vostro Signore.
I magi vanno verso via Guala e spariscono.
La cometa si risposta verso la capanna.
MARIA
Giuseppe hai visto che bel bambino? Gli daremo nome Gesù.
GIUSEPPE
Non vi è mai stato nessuno nella mia famiglia con questo nome, ma va bene, si tratta di un mistero così
grande e posso solo essere felice di questo.
MARIA
Grazie Giuseppe!
Guarda ora la cometa come brilla su di noi. Sembra quasi voglia indicare qualche cosa.
Si avvicinano i pastori che iniziano a parlare e far visita alla grotta…
Arriva un pastore corrend, sbuca da dietro l’albero di Natale al cntro della Piazza.
PASTORE TRAFELATO Davide P.
Ho appena visto tre persone stranissime avvicinarsi verso questa grotta!!
Sembrano molto ricchi, venite a vedere!!
NARRATORE
Ed ecco che i magi videro la stella che avevano veduto in Oriente. Era luminosa e li precedeva nel luogo in
cui era nato il fanciullo.
Arrivano i re magi dall’imbocco di via Guala. Sono magi vestiti con abiti lucenti e sberluccicanti.
I re magi si prostrano davanti alla famiglia e offrono i doni.
GASPARE
(Oro riservato ai re)
Noi siamo i re dell’oriente, uomini saggi venuti ad adorare il nostro Signore.
Ecco io Gaspare dono dell’oro perché egli sarà grande più di tutti i re della terra.
BALDASSARRE
(nero incenso più giovane)
Abbiamo fatto un lungo viaggio per arrivare fino a qui ma è stato nostro dovere portare il saluto al
Redentore.
Ecco io Baldassarre dono l’incenso perché egli si è già dimostrato essere il figlio di Dio,
MELCHIORRE
(il più anziano Mirra)
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Nonostante l’età e le fatiche siamo giunti fino a qui con grande gioia. Le fatiche del viaggio sono nulle se
rapportate alla felicità nell’essere qui ora.
Ecco io Melchiorre dono la mirra per ricordare che su questa terra ci saranno momenti bui ma egli
splenderà di luce e porterà gioia vera a tutto il mondo.
Si chiude con
CANTO 5
A Natale puoi
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