Corporate communication ed “emergenza” digitale Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication Corporate communication ed “emergenza” digitale Il sistema azienda e l’ambiente INPUT Fattori produttivi Influssi ambientali: vincoli e condizionamenti AZIENDA Processo di trasformazione Feedback Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Prodotti: beni e servizi Influssi ambientali: condizionamenti OUTPUT MERCATO E AMBIENTE Corporate communication ed “emergenza” digitale STAKEHOLDER «un gruppo o un individuo che possono influire o essere influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell’impresa» i soggetti con cui l’azienda si deve relazionare nello svolgere la propria attività economica La sopravvivenza e il successo duraturo di un’azienda dipendono, innanzitutto, dalla capacità dell’impresa di creare sufficiente ricchezza, valore o soddisfazione per tutti i suoi stakeholder primari. FREEMAN R.E., Strategic management. A stakeholder approach, Pitman, Marshfield Mass. 1984 Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale La comunicazione di impresa è il principale strumento di relazione con gli stakeholder ------------comunicazione come STAKEHOLDER ENGAGEMENT Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale Che cos’è la comunicazione? La comunicazione è un processo di scambio tra due soggetti (A e B) che si dispiega su tre livelli distinti ma complementari: o informazione: l’emittente A dice qualcosa al ricevente B (A B) Shannon-Weaver (1949)/Jakobson (1963) o comunicazione vera e propria: l ’ emittente A dice qualcosa al ricevente B e ne ascolta i feedback (A B) Watzlawick (1967) o relazione: l ’ emittente A si comporta in qualche modo con il ricevente B ( A/B ) Watzlawick (1967) Importanza fondamentale dell’ASCOLTO e della GESTIONE DELLA RELAZIONE Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale REPUTAZIONE AZIENDALE La reputazione aziendale è «l’insieme delle percezioni e delle opinioni che i principali stakeholder di un’organizzazione si formano sulla base delle sue caratteristiche e dei suoi comportamenti nel tempo: a) entrando direttamente in contatto con essa; b) attraverso l’attività di comunicazione (diretta ed esplicita) messa in atto dall’organizzazione; c) attraverso la rete di relazioni in cui sono inseriti». Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale Reputazione vs Immagine/Visibilità • La reputazione è fondata su «aspetti consistenti, profondi e consolidati, con particolare riferimento ai comportamenti adottati» dall’impresa. Essendo caratterizzata da un’ottica di lungo periodo, essa «si forma solo con il passare del tempo e […] la si può perdere, ma non la si può migliorare rapidamente» attraverso operazioni di maquillage attuate con i tradizionali strumenti di comunicazione. Essa può, tuttavia, essere governata – e anche migliorata – attraverso modalità di comunicazione di impresa e relazioni pubbliche «fondate sulle relazioni con i diversi stakeholder, interni ed esterni», in quanto «le relazioni sono molto più consistenti e incisive della sola comunicazione». • L’immagine/visibilità, invece, è fondata su «aspetti esteriori e di superficie» e – essendo legata ad una prospettiva di breve periodo – su di essa «si può agire e incidere rapidamente con operazioni di propaganda o spin doctoring». Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale Strategie, settori e pubblici della comunicazione di impresa Scenario competitivo Consumatori e modelli di consumo Scenario tecnologico STRATEGIE D’IMPRESA Strategie di reputazione Strategie di mercato Comunicazione commerciale Clienti Potenziali clienti Comunicazione istituzionale Istituzioni Opinione pubblica e influenti Mass Media Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Strategie organizzative Strategie finanziarie Comunicazione interna Comunicazione finanziaria Sindacati Dipendenti e collaboratori Azionisti Investitori potenziali Corporate communication ed “emergenza” digitale Principali tipologie di comunicazione di impresa (pubblici e obiettivi): 1. comunicazione istituzionale o corporate (tutti gli stakeholder): consenso sociale generale (visibilità – a breve – e reputazione – nel lungo periodo); 2. comunicazione commerciale o di prodotto (clienti acquisiti e potenziali): consenso sociale del mercato (riconoscibilità del prodotto – a breve – e fidelizzazione – nel lungo periodo); 3. comunicazione gestionale o organizzativa o interna (dipendenti e collaboratori): consenso sociale interno (coinvolgimento/condivisione – a breve – ed efficienza/senso di appartenenza – nel lungo periodo); 4. comunicazione economico/finanziaria (azionisti, istituzioni e organismi di vigilanza, investitori istituzionali/retail e investitori potenziali, mass media, analisti finanziari e società di rating) consenso sociale della business community (mantenere alto l’interesse nei confronti del titolo quotato – a breve – ed attirare nuovi investitori e fidelizzare quelli esistenti – nel lungo periodo). Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale La comunicazione finanziaria (o Financial PR) è un processo aziendale, tipico dell’area della comunicazione di impresa – governato dal top management e trasversale alle funzioni di relazioni pubbliche, finanza e amministrazione/controllo dell’organizzazione – costituito da tutte le attività di informazione (sugli assetti strutturali, patrimoniali, finanziari e di reddito dell’azienda), comunicazione e relazione attuate – in modo trasparente e programmato – dall’azienda nei confronti dei suoi stakeholder finanziari (azionisti, istituzioni e organismi di vigilanza, investitori potenziali, mass media, analisti finanziari e società di rating)». Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali L’“emergenza” digitale Corporate communication ed “emergenza” digitale RIVOLUZIONE DIGITALE E “EMERGENZA” DEI NEW MEDIA Sulla base della funzione per la quale sono progettati, è possibile distinguere diverse tipologie di media digitali (siti internet), spesso integrate fra loro: • siti istituzionali (sono la vetrina ufficiale di un’organizzazione, sia essa un ente o un’azienda privata o pubblica); • portali orizzontali (hanno carattere generalista e ospitano contenuti e servizi d’accesso a risorse Internet, come posta elettronica, news, elenchi di siti per argomento, meteo); • portali verticali o vortal (portali tematici su un singolo argomento); • motori di ricerca (database che indicizzano tutte le pagine web della rete, le rintracciano – attraverso algoritmi complessi – e le restituiscono sotto forma di pagine ordinate sulla base delle parole chiave inserite dall’utente); • siti di informazione (siti che forniscono notizie); Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale • siti commerciali (siti promozionali e/o di commercio elettronico, finalizzati alla promozione/vendita di prodotti/servizi); • aggregatori (siti che – sulla base delle indicazioni dell’utente – aggregano automaticamente contenuti di altri siti o blog, generando una sorta di «giornale personalizzato»); • forum (siti di discussione di argomenti specifici, nei quali gli utenti pubblicano e leggono messaggi organizzati per temi); • blog (contrazione di «web-log» – ovvero «diario in rete» – è uno spazio in cui giornalisti, opinion maker e semplici utenti pubblicano pensieri, opinioni e riflessioni, spesso corredate di foto e video); • wiki (siti costituiti da documenti ipertestuali, i cui contenuti vengono prodotti e aggiornati in modo collaborativo dagli utenti); • social network (siti che hanno lo scopo di «mettere in relazione» le persone, per finalità ludiche, informative e professionali). Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE FINANZIARIA: IL CASO USA Negli ultimi tre anni negli Stati Uniti si sta assistendo ad un incremento dell’utilizzo del canale social per comunicare informazioni di carattere economico-finanziarie da parte delle aziende, anche in seguito ad un pronunciamento della SEC (Securities and Exchange Commission) che ha regolamentato nel mercato borsistico americano l’utilizzo dei social network, incentivando le aziende quotate a rafforzare la propria comunicazione via social network, favorendo il dialogo con gli azionisti, gli stakeholder e il pubblico in generale. La SEC - l’equivalente della Consob nel mercato americano - nel 2013 ha acconsentito all’utilizzo dei social network per le aziende quotate a Wall Street, stabilendo che le comunicazioni di mercato e di natura economico-finanziaria passino anche attraverso Facebook e Twitter. Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE FINANZIARIA: IL CASO USA L’interesse della SEC è scaturito in seguito ad un accadimento che ha visto come protagonista Reed Hastings, il Ceo di Netflix - un servizio online di condivisione video - ed un suo post su Facebook. Hasting aveva annunciato sulla sua pagina personale di Facebook, condividendo la notizia con i suoi duecentomila “friends”, che l'azienda aveva superato per la prima volta un miliardo di ore di visualizzazione al mese: in seguito a questo annuncio le quotazioni di Netflix erano balzate da 70,45 a 81,72 dollari per azione. Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Utilizzo nel mondo Fonte: BNY Mellon “Global Trends in investor relations Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Ragioni per il mancato utilizzo Fonte: BNY Mellon “Global Trends in investor relations Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE FINANZIARIA: IL CASO ITALIANO - L’incidenza dei messaggi veicolati sui social network il cui contenuto è di natura finanziaria evidenzia che Credito Emiliano, Luxottica e Terna sono le aziende che utilizzato maggiormente il canale social per veicolare messaggi di natura finanziaria. Qui sotto le aziende che utilizzano maggiormente Twitter e Facebook per comunicare informazioni di natura finanziaria (vicine al segno +) e quelle che, pur essendo attive sui social network, non li utilizzano per comunicare queste informazioni (vicine al segno -). Telecom Pirelli Brembo Banco Popolare Credito Valtellinese Intesa San Paolo Banca Mediolanum Ubi Banca Unicredit Unipolsai A2A Enel Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali + Credito Emiliano Luxottica Terna Banca MPS Snam Eni Fiat Finmeccanica Corporate communication ed “emergenza” digitale SOCIAL MEDIA E COMUNICAZIONE FINANZIARIA: IL CASO ITALIANO Il tweet inviato dal giornalista Gad Lerner sulla vendita di La7 Il futuro della comunicazione finanziaria passerà inevitabilmente anche per la blogsfera e le sottoreti sociali, con cui le organizzazioni – e, in supporto ad esse, anche il Legislatore e le Autorità di vigilanza – dovranno trovare modalità – comunicative, tecnologiche e giuridiche – per favorire maggiormente l’interlocuzione e il dialogo a due vie. Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali Corporate communication ed “emergenza” digitale Fonte della presentazione ove non specificato Financial P.R. La comunicazione finanziaria nelle società quotate Vignati Fabrizio - Alfiero Simona 2014 – Editore Giuffrè Fabrizio Vignati – Relazioni pubbliche e istituzionali