La gestione dei flussi informativi orientati alla comunicazione esterna/2 Gestione dei flussi informativi A.A. 2009/2010 Lo sviluppo del marchio d’azienda (corporate brand) Il corporate brand si propone come strumento per perfezionare l’integrazione dei flussi di comunicazione esterna e: offrire un parametro di riferimento: misurare l’effetto della comunicazione, ovvero il gap tra l’immagine aziendale e “quello che vorrebbe essere”. creare valore per l’azienda agli occhi di potenziali investitori (potenziali azionisti, fusioni e incorporazioni) rendere manifesta la volontà di assumersi responsabilità verso la collettività (es. la corporate citizenship) aumentare l’efficacia del marketing Ragioni dello sviluppo dei CB Reputazione “Scorciatoia cognitiva” Protezione legale Valori chiave Responsabilità sociale Lancio nuovi prodotti Orientamento al futuro Operazioni straordinarie Equity Alcune definizioni di CB “Un CB è l’espressione visiva, verbale e comportamentale del distintivo modello di business di un’impresa” (Knox e Bickerton, 2003) “… è la risposta differenziale dei consumatori, clienti, dipendenti, concorrenti, ed ogni altra costituente, alle parole, azioni, comunicazioni, prodotti o servizi forniti da una ben identificata organizzazione” (Lane Keller, 2000) CB: la marca-impresa Il CB rappresenta un approccio proattivo alla questione dell’immagine e dell’identità Il CB svela l’identità dell’azienda (trasparenza e coerenza) Si appoggia molto sulle risorse umane, come principale interfaccia tra impresa ed ambiente. E’ una “promessa” fatta agli stakeholder che crea un sistema di aspettative sul ruolo dell’azienda nella società e nel mercato Posso scegliere se averlo o no (mentre invece un’identità e un’immagine qualunque entità le ha sempre per il solo fatto di essere inserita in un ambiente) CB e competenze distintive Il CB non fissa solo i valori chiave e la missione, ma consente di individuare le competenze distintive di un’azienda: la fonte del suo sviluppo futuro. Definizione di capabilities: la combinazione di persone, procedure, tecnologie e infrastrutture di un’organizzazione, che collettivamente rappresentano la capacità dell’azienda di creare valore per gli stakeholder (tech push come driver dell’innovazione) Esempio: si pensi al potere evocativo del marchio Toyota o IBM Differenze con il marchio di prodotto Il marchio corporate è orientato a tutti gli stakeholder, il marchio di prodotto solo al cliente Il corporate branding è attività che riguarda le decisioni strategiche, non le decisioni operative di marketing Il CB non riguarda solo la differenziazione, ma cerca di fissare l’appartenenza Differenze con il marchio di prodotto/2 Il CB non si acquista sul mercato E’ durevole Non disperde il valore E’ difficile da imitare È difficile da sostituire Quando funziona il CB Quando esprime un senso di appartenenza generale, sia esterno che interno all’impresa, tale da generare un processo di “attrazione” che si concreta nelle decisioni prese dagli stakeholder a favore dell’azienda Decisione prese dal management: • Linee di business •Partnership e alleanze •Allocazione di risorse •Iniziative strategiche CB Decisioni prese dai membri dell’organizzazione: Decisioni prese da soggetti esterni: • Lavorare intensamente • Acquistare o meno i prodotti • Essere leali • cercare lavoro • Resistere ad influenze esterne • investire nell’impresa • Rappresentare bene l’impresa • fornire beni e servizi all’impresa Hatch e Schultz 2003 TCC – Total corporate communication di Balmer Comunicazione primaria: i messaggi che l’impresa diffonde al suo esterno (prodotti, comportamento dei dipendenti verso gli stakeholder, comportamento azienda verso dipendenti) Comunicazione secondaria: i messaggi che l’impresa pianifica ed emette (bilancio, pubblicità, ufficio stampa… gli elementi della tassonomia classica salvo la comunicazione interna) Comunicazione terziaria: i messaggi emessi nell’ambiente che riguardano l’azienda (forum in rete, commenti dei media, informazioni diffuse dai concorrenti) TCC di Balmer Comunicazione primaria Controllabile Comunicazione secondaria Comunicazione terziaria Formale (pianificata, perfettamente controllabile) Controllabile solo in parte, condiziona la ricezione delle prime due TCC di Balmer Il CB è l’insieme formato dai messagi, dalla rappresentazione visiva, dai comportamenti che promanano dall’azienda e si rivolgono agli stakeholder. I modelli interpretativi della comunicazione si allargano a tutte le informazioni che contribuiscono a creare e a far sedimentare negli stakeholder l’immagine e l’identità dell’impresa. Differenze con il marketing Comunicazione nel Marketing tradizionale Corporate branding Prospettiva Analitica Sintetica/olistica Orientamento Cliente Stakeholder Focus Profitto Valore Obblighi sociali Customer satisfaction Rendicontazione e bilanciamento interessi Responsabili funzionali Direttore marketing Top management Approccio Inside-out Outside-in