La Felce muraiola

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Ora tocca alla Felce muraiola
Felce muraiola
Per una volta non dovete guardare erbe “per terra”, ma stavolta dovete alzare lo sguardo “per aria”,
sui vecchi muri: tocca alla Felce muraiola essere protagonista in home page. I ragionamenti che
questa pianticella può suscitare partono dal nostro laboratorio “erbe per caso?” e vanno a finire su
varie considerazioni di carattere didattico più generale.
Partiamo dal laboratorio: nessuno si è sognato di arrampicarsi su vecchi muri e di seminarci o
piantarci Felci muraiole. Sono “nate da sole”, ma non dal nulla, naturalmente (non esiste la
generazione spontanea)! Però qui viene il ragionamento interessante e, pensateci, il bello della
natura: questa Felce muraiola (Asplenium trichomanes) nasce solo “in verticale”. Anche se le sue
spore vanno a finire dappertutto, magari in qualche bel vaso con terra pingue e concimata, lei no,
ama la verticale e l’alpinismo che pratica su vecchi muri e pareti di roccia. Ma il ragionamento è
sottile, attenzione: la troverete solo su vecchi muri e su rocce, ma non in tutti i vecchi muri e in tutte
le rocce. La natura non funziona in modo meccanicistico (come invece funzionano i fenomeni
fisici): nei vecchi muri e nelle rocce devono crearsi le condizioni perché le spore attecchiscano,
magari microcondizioni ecologiche che a “noi umani” sfuggono nel loro dettaglio, ma devono
crearsi. Allora, per “noi umani”, diventa bello e sorprendente quando, dopo 4-5 vecchi muri senza
Felce muraiola ed ormai scoraggiati, finalmente ne troviamo uno con una sua bella colonia. Cosa
avrà fatto la differenza con i muri precedenti? Perché qua si e in altri muri no? Resta il fatto che
attecchisce non in altri ambienti: dal muro diffonde annualmente le sue spore, queste non nascono
“dove capita” ma solo in altro anfratto o in un altro crepo di un altro vecchio muro, a patto che ci
siano le condizioni per farle nascere. In questa Felce muraiola sta tutto il senso del nostro
laboratorio: le erbe possono nascere “da sole”, ma non nascono a caso, “dove capita”! C’è un ordine
nella natura, anche se non è facile descriverlo con regole matematiche come si può fare per un
fenomeno fisico. Noi con il laboratorio potremo però scoprire dal vero, in modo laboratoriale (oltre
che a saperlo teoricamente dai libri), che questo ordine esiste.
Felce muraiola fronde
Felce muraiola sori e spore
Ora passiamo a conoscerla un po’ meglio questa felce protagonista. Intanto devo precisare che il
nome “Felce muraiola” si può usare anche per altre piccole Felci che prediligono i muri. Quella
però di cui ci occupiamo in questa scheda è Asplenium trichomanes. Capire il nome ci può aiutare
ad impararlo. Asplenium è un genere istituito da Linneo e viene fatto derivare dal Dalla Fior (1969:
94) dalla parola greca splen=milza per una credenza degli antichi che certe felci avessero virtù per
guarire malattie della milza. L’aggettivo specifico trichomanes = ricco di capelli, fa invece
riferimento ai molti gambi fogliari di colore nero. Questi gambi fogliari neri (osservate la foto) sono
un carattere inconfondibile, poiché l’unico altro Asplenium simile (Asplenium viride) è una specie
montana ed ha il gambo tutto verde. Quindi, una volta individuata e osservata bene, non si confonde
più e, dove vive, la si vede benissimo. Quando vederla? E’ specie perenne con fronde che non
deperiscono, quindi per tutti i 12 mesi dell’anno. Un bel vantaggio! Può essere interessante poi
utilizzarla per ripassare il meccanismo di riproduzione delle Felci, ovvero tramite spore in genere
disposte sulla pagina inferiore delle fronde. Ma su questo non entro in dettaglio, c’è un po’ in tutti i
manuali. Preferisco terminare la scheda invitandovi a curiosare in giro per le vostre città e paesi.
Dovete individuare vecchi muri con pazienza (meglio se un po’ ombrosi e non bruciati dal sole) e
chissà che non troviate quello che …. dovete trovare! Con un’avvertenza metodologica però: non
tutte le erbe sono così ordinate e rigorose come la Felce muraiola quanto ad esigenze ambientali.
Nella prossima scheda vedremo la Parietaria, un’erba molto più anarchica e quasi ubiquitaria.
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