FRATERNITÀ GIOVANI
Fraternità Giovani nasce l’11 febbraio del 2000. Il nome che ha dato il via a
quest’avventura è nato dalla scelta di occuparci soprattutto dei minori, dai più piccoli… ai
Giovani. I servizi attualmente gestiti sono: un Centro Residenziale Terapeutico per la
Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza “Raggio di Sole” a Ome; due Centri
Semiresidenziali Terapeutici per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza,
“Raggio di Sole” a Brescia e “Raggio di luna” a Bedizzole, il progetto innovativo “Piccole
Pesti” a Brescia, un Asilo Nido Aziendale “La carica dei Bebè” a Ospitaletto ed alcuni
Servizi Socio-Assistenziali, Educativi Territoriali, di Prevenzione e Formazione.
Centro Semiresidenziale Terapeutico per la Neuropsichiatria
dell’Infanzia e dell’Adolescenza
RAGGIO DI SOLE
Il CSRTA “Raggio di sole” è una struttura terapeutica semiresidenziale che rappresenta
un’articolazione del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
dell’Azienda Ospedaliera di Brescia.
Il CSRTA accoglie 20 minori, di entrambi i sessi, di età compresa tra i 10 e i 18 anni, che
presentino i seguenti disturbi psicopatologici, non associati a grave deficit intellettivo:
disturbi di personalità, disturbi della condotta, psicosi, sindromi affettive.
La funzione principale del CSRTA è porsi come luogo di mediazione tra l’adolescente e la
sua realtà quotidiana. Sviluppare competenze relazionali concrete, accompagnando gli
adolescenti ad adempiere ai propri compiti di sviluppo.
La famiglia è parte integrante ed essenziale del progetto individualizzato, salvo quando
altrimenti definito (ad esempio nel caso di specifici provvedimenti del Tribunale).
Metodologia d’intervento
Il CSRTA svolge attività terapeutico-riabilitativa ed educativa ad alta flessibilità, legata alla
personalità e al disturbo degli adolescenti che vi afferiscono.
L’intervento terapeutico viene definito da un progetto individualizzato realizzato da
un’équipe multidisciplinare composta dal: neuropsichiatra infantile, psicologo clinico,
assistente sociale, educatore professionale infermiere.
L’équipe, inoltre, garantisce il coordinamento fra tutte le realtà coinvolte nel progetto:
famiglia, contesto di vita, UONPIA, Servizio Sociale, interventi di A.D.M., Scuola,
formazione professionale, luoghi di ritrovo informali.
Il Centro Diurno è teso a promuovere nei minori processi di individuazione e di
integrazione della realtà intrapsichica e interpersonale attraverso l’esperienza con un
gruppo stabile di riferimento. Tale esperienza rappresenta la fase di transizione da
situazioni protette a contesti di maggiore socializzazione (scuola, lavoro, tempo libero).
La famiglia è parte integrante ed essenziale del progetto individualizzato, salvo quando
altrimenti definito (ad esempio nel caso di specifici provvedimenti del Tribunale).
Obiettivi
Prevenire l’allontanamento del minore dalla famiglia e l’abbandono dei progetti in corso,
facilitare il suo reinserimento nel territorio di appartenenza, agganciare i ragazzi con
patologia in atto verso altre realtà sociali (scuola, lavoro, gruppo dei pari).
Incrementare le competenze relazionali concrete, accompagnando gli adolescenti ad
adempiere ai propri compiti di sviluppo.
Fraternità Giovani Impresa Sociale ONLUS
Centro Semi Residenziale Terapeutico Adolescenti Raggio di Sole
Quartiere Bettinzoli n. 5 Brescia
Tel 030.7282748 Cel. 335.7842860
http://www.fraternita.coop/giovani/area-neuropsichiatria
CI SONO. MI VEDI?
IL PROGETTO
Il progetto “Ci sono. Mi vedi?” è stato realizzato nel corso dell’anno 2015 durante l’attività
di Fotografia, tenuta da una fotografa professionista volontaria, i ragazzi sono stati
accompagnati, durante l’attività, dal personale operativo del centro. Chiara Cadeddu,
fotografa, ha aiutato i ragazzi a capire ed a usare lo strumento “fotocamera”, sia dal punto
di vista tecnico come da quello più creativo. L’operatore, condividendo il progetto con
l’equipe multidisciplinare, ha accompagnato e aiutato i ragazzi a raggiungere importanti
obiettivi riabilitativi. L’attività non si esaurisce nell’esercitarsi all’utilizzo della fotocamera,
ma aiuta il paziente a lavorare sul raggiungimento di specifici obiettivi, tra cui il lavoro
cooperativo, il riconoscimento di alcune capacità proprie, promuovendo la crescita della
fiducia in se e la conoscenza dei limiti personali.
Il lavoro con le fotografie diventa uno strumento di mediazione per aiutare il ragazzo ad
esprimere emozioni ed esperienze proprie, in un contesto psicoterapico di gruppo
facilitante.
L’IDEA
Dopo una ricerca di immagini che potessero essere riproducibili dai nostri ragazzi, per
semplicità di concetto e di esecuzione tecnica, ci siamo imbattuti nel progetto di Laura
Williams: autoritratti con lo specchio (http://www.laurawilliamsart.co.uk/selfportraits).
Con questa tecnica il soggetto scompare (tutto o in parte) all’interno del paesaggio in cui è
ritratto: questo ci ha fatto pensare a come durante l’adolescenza, periodo nel quale si
delinea l’identità personale e sociale e si fatica ad essere presi in considerazione dai dagli
adulti, spesso ci si senta invisibili.
Il lavoro della Williams è stato adattato all’ idea dell’adolescente invisibile allo sguardo
della società, che non lo vede come un individuo completo, formato, non lo considera nella
sua interezza, poiché in transizione: lo specchio cancella una parte, mimetizza.
Da qui la nascita di “Ci sono. Mi vedi?”
“I due grandi problemi dell’adolescenza sono:
trovarsi un posto nella società e,
allo stesso tempo, trovare se stessi”.
(Bruno Bettelheim, psicoanalista)
L’ESECUZIONE
L’attività si svolge a coppie: il fotografo, pensa all’inquadratura e realizza lo scatto; il
modello, cercando di intuire quale possa essere l’effetto finale, tiene e manovra lo
specchio (riflette l’immagine). Le due mansioni sono state svolte dai ragazzi ospiti del
centro diurno.
Entrambi i ruoli presentano le loro difficoltà: chi fotografa deve avere ben chiara
l’immagine che vuole realizzare, sceglie l’inquadratura e dà istruzioni a chi sorregge lo
specchio che non vede cosa succede, è cieco e si deve fidare e rispettare le istruzioni in
maniera molto precisa. Chi mantiene lo specchio ha un ruolo fondamentale, senza la sua
partecipazione l’immagine non si potrebbe formare, deve essere preciso, fermo e lasciarsi
guidare, affidarsi alle richieste ed istruzioni di chi ha di fronte senza poter vedere, è un
attento esecutore cieco.
Con lo specchio, dando l’inclinazione e l’angolazione corrette, si cerca di dare una
continuità al paesaggio, a ciò che si ha davanti e dietro, formando una sorta di buco che
Fraternità Giovani Impresa Sociale ONLUS
Centro Semi Residenziale Terapeutico Adolescenti Raggio di Sole
Quartiere Bettinzoli n. 5 Brescia
Tel 030.7282748 Cel. 335.7842860
http://www.fraternita.coop/giovani/area-neuropsichiatria
attraversa l’individuo, che diventa, in parte, invisibile, camaleontico. Il minimo spostamento
provoca un “errore” nella riflessione e impedisce la resa, la “continuità” che si vuole creare.
Tra i due soggetti, chi scatta e chi “riflette”, si crea un rapporto di collaborazione e di
fiducia e la concentrazione deve essere mantenuta alta. Entrambi contribuiscono alla
realizzazione dello scatto in egual maniera, infatti senza uno dei due la fotografia non
esisterebbe; partecipano ad una gratificazione condivisa.
La mostra:
con queste fotografie si vuol portare all’attenzione una rappresentazione
dell’adolescenza.
Le fotografie scattate nella nostra città sono ambientate nei luoghi di vita dei nostri ragazzi.
Lo specchio che copre i volti dei modelli vuole significare il mimetismo, l’azione
dell’adolescente del nascondersi e scomparire in alcuni cliché e stereotipi.
L’adolescente ora osa andare al di là della maschera, prova a mimetizzarsi negli ambienti
da lui frequentati con il gruppo dei pari e come persona singola.
Lo specchio rappresenta il limite del mondo adulto, che tende a non vedere più
l’adolescente come persona, con la sua storia, cultura, particolarità, ma lo generalizza
trasformandolo in una parte confusa di un insieme o un problema da affrontare.
Lo specchio sul viso dell’adolescente riflette in chi guarda l’immagine dell’ambiente, o
meglio ciò che ci si aspetta di vedere o quello che si desidera vedere.
Ma la realtà dei fatti è il viso dell’adolescente, la sua storia particolare e unica.
Fraternità Giovani Impresa Sociale ONLUS
Centro Semi Residenziale Terapeutico Adolescenti Raggio di Sole
Quartiere Bettinzoli n. 5 Brescia
Tel 030.7282748 Cel. 335.7842860
http://www.fraternita.coop/giovani/area-neuropsichiatria