Liceo Giulia Molino Colombini La classe 2° pedagogico B presenta... PREMI F5 per avviare l’ipertesto Quando compare questo simbolo puoi passare alla diapositiva successiva con il semplice passaggio del mouse INTRODUZIONE Durante questo percorso avente la condizione adolescenziale e giovanile come oggetto di ricerca e riflessione, abbiamo cercato di abbandonare la visione di tale condizione come se fosse una “malattia necessaria”, come un’età inevitabilmente burrascosa e difficile, evitando indebite generalizzazioni che appiattiscono gli adolescenti su un’immagine stereotipata, che comporta una rappresentazione sociale prevalentemente negativa di quest’età.L’ottica da noi condivisa è quella di quei psicologi e antropologi che definiscono l’adolescenza come “prodotto culturale”, come il risultato del diventare grandi in un contesto culturale evoluto. L’adolescenza esiste infatti solo nelle società progredite, dinamiche e complesse, dove il raggiungimento della maturità sessuale e il concomitante sviluppo delle capacità di ragionamento astratto non segnano più l’ingresso nella vita adulta, sul piano lavorativo e familiare, come invece avveniva nelle società primitive.L’antropologa Margaret Mead descrive così i riflessi che la nostra società, fortemente complessa e mutevole, ma anche ricca di vantaggi e opportunità, ha sull’adolescente: “….paghiamo un alto prezzo per la nostra eterogenea e rapidamente mutevole civilizzazione….alte percentuali di delitti e criminalità, conflitti della gioventù, crescente numero di nevrosi, mancanza di una tradizione coerente….ma ciò non deve farci dimenticare i nostri profitti, che consistono nella possibilità di scelta, nel riconoscere molte possibili forme di vita laddove altre civiltà non ne ammettono che una..”. Essendo noi una classe ad indirizzo socio-psicopedagogico e musicale, abbiamo analizzato maggiormente l’aspetto sociale e le problematiche psicologiche di quest’età, senza tralasciare di considerare l’influenza che la musica esercita sui giovani. Con l’intervento dell’equipe del Dottor Cappa dell’asl di Piacenza abbiamo imparato a conoscere meglio noi stessi e gli altri e di interagire meglio fra di noi. Per raggiungere queste competenze abbiamo lavorato in gruppi, valutandoci e valutando gli altri componenti e apprendendo in questo modo come manifestiamo i nostri pensieri, le nostre idee e le nostre emozioni. Questa esperienza ci ha reso più consapevoli di come siamo e di come sono le nostre compagne, ci ha aiutato ad imparare a gestire il lavoro a gruppi e a partecipare attivamente, esplicitando le nostre opinioni. Il nostro lavoro è il frutto di una collaborazione e partecipazione attiva di tutta la classe, ognuno di noi si è impegnato ad approfondire un argomento del progetto, ma non è mancato il confronto; infatti tutte noi abbiamo avuto la possibilità di esprimere il nostro parere nei confronti dei singoli lavori svolti, fornendo eventuali critiche costruttive. Le lezioni degli esperti esterni sono state prevalentemente interattive e dialogate, ci hanno fornito spunti importanti di riflessione e sono state essenziali per il nostro lavoro. Clicca sul simbolo del documento per aprire un capitolo La cultura giovanile Adolescenti e media Il fascino del rischio Il pregiudizio sugli adolescenti Inventarsi grande La cultura della sballo La comunità locale Il bullismo Teenagers face to face La promozione della salute mentale nelle scuole Adolescenza d’autore Musica ed adolescenti