Giorno x Giorno n° 776 12 agosto 2012 - 5.425 Parrocchia San Giovanni Battista di Candiolo, Piazza Riccardo Sella 2 Maria Assunta, l’anima ed il corpo Le feste cristiane sono tutte molto belle, infinitamente di più della nostra più fervida immaginazione. Ciascuna evidenzia un aspetto importante della nostra vita. La solennità dell’Assunzione di Maria Vergine (in cielo con l’anima ed il corpo) ci ricorda il destino che Dio ci vuole donare, purchè lo vogliamo: anche a noi il Signore desidera donare la gioia perfetta, il Paradiso. Maria è assunta in cielo con tutta la sua persona: l’anima (ossia tutte le caratteristiche spirituali che l’hanno resa unica ed irripetibile) ed il corpo (quel corpo che ci ha donato Gesù, vero Dio e vero uomo). Tutta la persona è importante per Dio. Anche il corpo. Siamo molto lontani da quell’insulso culto del corpo proposto dalla pubblicità: bisogna mantenersi sempre giovani, sempre belli, sempre in piena forma. Il corpo invecchia, le rughe avanzano, la malattia è compagna di viaggio della nostra vita, la morte è sempre in agguato: è da stupidi dare al corpo eccessive attenzioni e, nello stesso tempo, non curare anche gli interessi della nostra anima. L’uno e l’altra hanno bisogno di camminare insieme. Nel discorso della montagna Gesù ha detto: «Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena» (Matteo 6, 25-34). Ritorniamo alla festa dell’Assunzione di Maria Vergine. La Madonna ha certamente vissuto per tutta la vita questa fiducia nella divina Provvidenza. La Madonna è “Miss Universo”: il suo scettro non è annuale, ma eterno. Nel libro dell’Apocalisse è scritto: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Apoc. 12,1). Una gloria autentica che non conoscerà mai fine perchè è un dono di Dio. Preghiamo l’Assunta perchè ci doni di imitarla. Imitiamo le sue virtù per gioire come lei e con lei, in paradiso, con l’anima e con il corpo. Stella dell’evangelizzazione O Maria, al mattino della Pentecoste, Tu hai sostenuto con la preghiera l’avvio dell’evangelizzazione, intrapresa dagli apostoli sotto l’azione dello Spirito Santo. Con la Tua protezione Continua a guidare anche oggi I passi della Chiesa che, docile al mandato del suo Signore, si spinge con la “ lieta notizia “ della salvezza verso i popoli della terra. Orienta le nostre scelte di vita, confortaci nell’ora della prova, affinché, fedeli a Dio e all’uomo, affrontiamo con umile audacia i sentieri misteriosi dell’etere, per recare a ogni persona l’annuncio gioioso di Cristo Redentore dell’uomo. O Maria Stella dell’Evangelizzazione, cammina con noi. Amen. XIX domenica Ordinario 2ª settimana Io sono il pane della vita 1 Re 19, 4-8 Efesini 4, 30-5,2 Giovanni 6, 41-51 La vita è un viaggio, dalla terra al cielo, dal tempo all’eternità. A volte viviamo con gioia e senza pensieri. In altri momenti prevale la fatica e la stanchezza. 1. Le difficoltà della vita. Nel viaggio della vita non mancano le difficoltà: malattie fisiche, illusioni e delusioni, momenti di scoraggiamento, vere e proprie crisi esistenziali. La prima lettura ci racconta la vicenda del profeta Elia che, perseguitato e stanco, desidera morire perchè si vede solo e sconfitto. Elia sta viaggiando senza meta, ma Dio gli ricorda che il suo cammino è ancora lungo. La meta è l’Oreb, il monte dove Mosè ha visto il roveto ardente e dove ha ricevuto i dieci comandamenti. Quando siamo scoraggiati o delusi, quando perdiamo il senso della nostra esistenza, Dio ci chiama verso il monte della Sua Parola perchè essa è luce nelle tenebre. E ci dona il cibo necessario per giungere alla meta: la santa Eucaristia. 2. Io sono il pane disceso dal cielo. Lo scoraggiamento e l’angoscia non si possono vincere solo con strumenti umani. Dio ci mette accanto un aiuto straordinario: suo figlio Gesù che è contemporaneamente Parola che illumina e Pane che dà forza. Senza Parola e senza Pane (ossia senza Eucaristia) è impossibile trovare il senso a tanti nostri fallimenti. Noi occidentali abbiamo tanto, forse abbiamo tutto, certamente possediamo più di quanto ci serve. Eppure la nostra società appare stanca, insoddisfatta, alla ricerca di trasgressioni sempre più grandi. Il motivo di questa inquietudine è semplice: ci hai fatti per Te, o Signore, ed il nostro cuore è inquieto finche non riposerà in Te. 3. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Quando Dio ha creato l’uomo ha detto queste parole: «“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Genesi 1, 26-27). Nel nostro DNA c’è l’impronta di Dio Creatore. Da Dio veniamo, verso Dio stiamo andando, con Dio siamo chiamati a vivere fin da oggi. Vivere in eterno è il sogno dell’umanità. Da soli, senza l’aiuto di Dio, non possiamo realizzarlo. Gesù ci ha dato il pane che dona la vita eterna: «Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Abbiamo fame di questo cibo? 29. La fortezza come resistenza La fortezza è la virtù che si esprime al meglio non nell’aggressività o nell’attaccare, bensì nel resistere. Scrive San Tommaso: “è principalmente nel resistere alla tristezza che alcuni sono detti forti”. Resistenza alla tristezza, al tedio, all’accidia, che ostacolano il compimento del bene. Tutti dobbiamo fare i conti con la quotidianità, nella quale dobbiamo resistere nel nostro dovere, nel nostro lavoro, nel fare il bene malgrado tristezze, fatiche fisiche, psicologiche, malinconie, forse nostalgie di situazioni diverse. Dobbiamo resistere nel bene sia quando ci sono i nemici interni (la fatica e la frustrazione) che quando ci sono nemici esterni (incomprensioni, maldicenze, strumentalizzazioni, calunnie). La fortezza è necessaria per non spaventarci di fronte alla prima difficoltà, nello studio, nel lavoro, nella vita coniugale, nella vita comunitaria. La fortezza è la virtù di tutti i giorni. Nella quotidianità si esprime la capacità del cristiano di sopportare, per amore e con la grazia di Dio, situazioni pesanti e ingrate. Rispetto per la Chiesa Per 1. 2. 3. entrare in Chiesa bisogna: Essere coperti fino alle ginocchia. Essere coperti con le maniche corte. Avere petto, schiena e pancia coperti. Rispettiamo quattro regole di comportamento: 1. Non gettare carta per terra. 2. Fare silenzio per consentire la preghiera. 3. Spegnere il telefonino. 4. Evitare di masticare caramelle o altro. Esercizi Spirituali Nel 2012-2013 vivremo gli Esercizi Spirituali, ossia troveremo il tempo per stare con il Signore e per pregare. 14-16 settembre giovani 12-14 ottobre universitari 09-11 novembre adulti 11-13 gennaio adulti 08-10 febbraio adolescenti 1-2 superiore 08-10 marzo adolescenti 3-5 superiore 26-28 aprile adulti